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IL BORGO DELLA FANTASIA: L'ARTE ED I PRESEPI DI CALTAGIRONE

testo e foto di Ignazio Brusca

Esiste nell' entroterra siculo un paesino che evoca nella memoria di chi ha avuto la fortuna di visitarlo i colori accesi di questa terra, l'arte e la fantasia di un popolo che da tante razze e tante invasioni ha saputo trarre il meglio delle genti che nel tempo lo hanno dominato. Caltagirone ha la sua storia scritta nel nome: Cal'at ghiran, ossia il castello dei vasi. E di vasi, passeggiando tra le vie di questo splendido borgo, se ne incontrano tanti, assieme a piatti, oggettini piccoli e delicati e opere vistose di forme, disegni e colori. L'arte della ceramica, si può ben dire, abita in questo luogo.

Ma non solo ceramiche: chiese, palazzi, viuzze, angoli, musei e soprattutto presepi. Imponenti e suggestive realizzazioni visitabili tutto l' anno, oppure presepi grandi, piccoli e piccolissimi che vivono di vita effimera nel periodo natalizio.

Presepi in cui predomina la memoria dei tanti mestieri umili, della povera gente, di cui ormai si sta perdendo memoria. Presepi accompagnati da immagini, luci, suoni, rumori, che in realtà sono l'essenza sonora e visiva dello scorrere della vita. Presepi che spingono a riflettere, a chiudersi in se stessi e muovere lievemente le labbra in un gesto che si chiama preghiera.

La tradizione natalizia ha un origine povera: inizialmente piccole figure di terracotta, realizzate e messe in vendita per la gioia dei bimbi e delle anime più semplici, che così modestamente si costruivano la loro immagine della Notte Santa. Caltagirone già vantava una produzione di ceramiche artistiche.Inevitabilmente con il passare degli anni vi fu una reciproca contaminazione tra le due tradizioni. Nacque così il presepe artistico, con "i mastri" più famosi contesi tra le famiglie più nobiliari dell' epoca, e con le fastose realizzazioni promosse dal Clero, i cui frutti siamo ancora oggi in grado di ammirare.

La cittadina ha origini antichissime e già nel primo insediamento urbano, sulla collina si S. Ippolito, esistevano fabbriche di ceramiche. Questo sito archeologico, abitato dal V millennio al settimo secolo A.C., è considerato dagli studiosi uno tra i più importanti del mediterraneo.

La storia racconta che la città fu strappata agli arabi da Ruggero il Normanno nel 1090. Della dominazione araba resta il castello posto più a Nord della chiesa di S. Maria del Monte. Nel 1693 le terre d'Oriente in Sicilia furono squassate da un violentissimo terremoto. Il forte desiderio di rinascita si tradusse in uno sforzo di riedificare al meglio la città con il contributo dei migliori architetti siciliani

Numerose e di notevole interesse artistico le chiese, con in primo piano la chiesa del Rosario (o di SS. Salvatore e S. Domenico) con la cinquecentesca Madonna di Monserrato del Gagini e la tomba di don Luigi Sturzo, la Chiesa di S. Francesco (originariamente del 1226, resta però poco dell' originaria struttura) con il simulacro di S. Antonio, La Chiesa di S. Giorgio con una Trinità di scuola fiamminga, la Chiesa del S. Maria del Monte, posta in cima alla celebre scalinata, con la Madonna di Conadomini del XIII secolo.

Il monumento più celebre di Caltagirone è però la scalinata di S. Maria del Monte di ben 142 gradini. Costruita agli inizi del Seicento, è stata risistemata nel 1953 con gradini in pietra lavica e le alzate in maiolica decorata. Nella festa di S. Giacomo, dal 24 al 25 luglio, la scala viene illuminata da 4000 fiammelle ad olio a formare dei disegni sempre diversi. Questo Arazzo fiammeggiante assume una grande spettacolarità se osservato dalla Corte Capitanale, uno dei pochi palazzi sopravvissuti al terremoto del 1693.

Ricchissimo di opere d'arte è pure il convento dei Cappuccini. Da vedere sono anche il carcere Borbonico, il Teatrino: uno scenografico belvedere risalente al 1792 da cui si accede all' interessantissimo Museo della Ceramica, il Duomo, la basilica di S. Giacomo, la chiesa di S. Chiara, il tondo vecchio : uno slargo concavo costruito nel 1766, il Giardino pubblico progettato dal Basile in stile neoclassico.

 

E' affascinante passeggiare tra le stradine arabe di questo borgo con le strade nere di "basole" dell' Etna, le ceramiche che impreziosiscono i già suggestivi angoli e le botteghe artigiane dei maestri ceramisti.

In questi piccoli antri, come in un crogiolo d'alchimista, dall' unione di aria acqua, terra e fuoco nascono tanti capolavori d'arte. Che siano vasi, piatti, statuine, fischietti oppure u bammineddu, S. Giusepuzzu, a Madunnuzza, u sciccareddu, u vo' , u cacciaturi, u pasturi chi dormi, u ciarramiddaru: piccoli capolavori, immagini di tradizioni, volti, mestieri di una Sicilia che lentamente scompare.

INFORMAZIONI PRATICHE:

Varie sono le iniziative presepiali che ogni anno da dicembre a febbraio hanno luogo a Caltagirone. Tra le più rilevanti ricordiamo:

- una mostra il cui tema principale è il presepe nelle sue varie forme.
- il presepe monumentale allestito nella Cripta del Convento dei Padri Cappuccini.
- la tradizionale mostra del presepe in cui viene presentata la produzione degli artigiani calatini.
- i vari presepi animati con figurine di terracotta mosse da congegni meccanici che mimano le scene di lavoro della cultura contadina siciliana del secolo scorso.


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