IL
MEGLIO DELLA FLORIDA
Tour Miami, Keys, Everglades e Orlando
testo e foto di Dani e Max
Luglio ed agosto non sono di certo i mesi
più adatti per visitare la Florida. Anzi, ripensandoci,
dovrebbe essere proibito per legge! Infatti fa troppo ma
troppo caldo. La temperatura eccessivamente alta (circa
35° C. nel pomeriggio pari a 95° Fahrenheit) toglie
le energie e la voglia di fare qualsiasi cosa.
Ma noi, per ragioni lavorative, non potevamo
andarci in nessun altro periodo dell'anno. E' stata così
una scelta forzata, che ci ha obbligato a sopportare un
caldo bestiale e prezzi del volo più alti che in
qualsiasi altro periodo dell'anno.
Come nostra consuetudine, abbiamo prenotato
tutto molti mesi prima in modo tale da partire completamente
organizzati con itinerario e tappe studiati a memoria a
tavolino.
Abbiamo prenotato:
- A gennaio: Volo MILANO MALPENSA/MIAMI con
Air Berlin tramite E-dreams: euro 860,00/cad.
- A gennaio: Hotel tramite www.booking.com
senza nessun acconto versato.
-A marzo: auto con e-noleggio euro 236,00
circa, auto grande, navigatore compreso presso Dollar;
- Ad Aprile: abbiamo effettuato la pratica
ESTA ed effettuato il relativo pagamento ;
https://esta.cbp.dhs.gov/esta/ € 17,00
a testa circa.
- A maggio: assicurazione con http://www.viaggisicuri.co
€ 120,00 per polizza famiglia
- A maggio: UNIVERSAL STUDIOS / Island of Adventures
https://www.universalorlando.com/harrypotter/
- A giugno: GITA IN BARCA EVERGLADES (circa
30 dollari a testa)
http://www.everglades.national-park.com/boat.htm
- A giugno parkingo
http://www.parkingo.com/
- A luglio: prenotato dollari in banca
- A luglio: comprato carta telefonica prepagata
Columbus di Telecom Italia.
1^ Giorno MIAMI 26.7
Partiamo da casa alle 3.30 di mattina per
recarci a Parkingo Malpensa per lasciare la nostra auto.
Il nostro volo Air Berlin con scalo a Dusseldorf, parte
prima delle 7.00 del mattino.
Facciamo il check in al desk, in quanto per
voli verso gli Stati Uniti, con Air Berlin, non è
possibile effettuare il check in online. Per quasi tutte
le altre destinazioni, invece, il check in online è
richiesto. Altrimenti viene applicata una tassa di 15 euro
a persona, per tratta.
I nostri voli sono entrambi puntualissimi
ed arriviamo a destinazione addirittura in anticipo. Gli
aerei Air Berlin sembrano tutti molto nuovi ed il servizio
a bordo è super efficiente con pasti piuttosto buoni.
L'aeroporto di Miami è piuttosto grande
e dispersivo. Dobbiamo fare km. a piedi (senza troppi tapis
roulant) per raggiungere il controllo passaporti. Qui le
procedure sono molto lente, nonostante i numerosissimi sportelli
aperti e la gente in coda è veramente tanta. Perdiamo
oltre 30 minuti per le procedure d'immigrazione.
I nostri bagagli ci attendono già scaricati
dai nastri trasportatori, in quanto è passato troppo
tempo.
Recuperiamo il tutto e ci dirigiamo verso
la centrale di autonoleggio, dove vi sono gli uffici di
tutti gli autonoleggi. Per raggiungere questo punto dobbiamo
prendere addirittura un treno presente in aeroporto, chiamato
MIA.
Arrivati lì, ovviamente la coda presso
il banco della Dollar è la più lunga. Forse
perchè è la società che costa meno.
Altra coda e possiamo ritirare la nostra auto
prenotata. Ci fanno scegliere tra 2 auto di stessa dimensione
ed optiamo per una Mazda 3 bianca.
Lasciamo finalmente questo maledetto aeroporto,
impostando il navigatore affittato unitamente all'auto (prezzo
veramente vantaggioso - v. sopra) con l'indirizzo del nostro
hotel di Miami Beach.
Scopriamo però che a quell'ora pomeridiana,
il traffico per raggiungere Miami Beach è alle stelle.
Facciamo parecchia e snervante coda. Finalmente raggiungiamo
il nostro CREST HOTEL a Miami Beach.
Vediamo subito che l'hotel non ci fa impazzire.
Tuttavia si trova in una posizione abbastanza comoda sia
per il centro di Miami Beach, sia per Ocean Drive e le spiagge.
La cosa che apprezziamo subito è il
parcheggio pubblico collocato proprio davanti all'hotel,
anche se piuttosto costoso: 90 dollari per 3 giorni, con
la possibilità però di entrare ed uscire quando
si vuole ed avere sempre un posto assicurato.
La camera non è bellissima. A dire
il vero non è una semplice camera ma uno Studio,
cioè un mini appartamento con cucina (noi non avevamo
chiesto niente di tutto ciò. Ci bastava il frigorifero).
Comunque, così. abbiamo più spazio a nostra
disposizione.
Riposiamo un pochino con l'efficiente impianto
di aria condizionata. Qui, negli Stati Uniti, sanno veramente
raffreddare bene gli ambienti. Non come in Italia, quando
l'aria condizionata neanche si sente. A noi., in estate,
piace l'aria condizionata a palla e, per questo, gli Americani
sono maestri.
Usciamo per una veloce cena , nel posto più
vicino all'hotel che troviamo: uno squallido posto per pizza
al trancio e cose simili, gestito da gente di chissà
quale etnia.
Torniamo in hotel e, annientati dal fuso orario
(6 ore indietro rispetto all'Italia) ed essendo svegli da
chissà altre volte, andiamo a dormire senza fare
caso all'orario.
2^ Giorno MIAMI 27.7
Infatti ci svegliamo prestissimo; ma lo sapevamo
già. E sarà così per quasi tutta la
nostra vacanza. Quando finalmente riusciamo ad abituarci
al fuso orario, è ora di ripartire.
Nel nostro hotel, prezzo medio-alto, circa
130 euro al giorno per camera tripla, non è nemmeno
compresa la colazione.
Ma noi avevamo già da casa individuato
un vero Diner d'epoca, poco d'istante dall'hotel. Dopo i
nostri precedenti 2 viaggi negli States, possiamo dire che
noi ADORIAMO i diner vecchio stile, con i loro menu kilometrici,
soprattutto per colazione.
Il Diner 11th Street, è fantastico.
Ci recheremo lì per tutti i nostri 3 giorni a Miami.
Già dal secondo giorno, i camerieri ci trattano in
modo molto amichevole, come se fossimo amici di lunga data.
Ogni giorno cerchiamo di scegliere, per colazione
una specialità diversa:
Max e Clarissa una colazione salata con bacon,
scramble eggs e pancake.
Per me Daniela, pancakes alla fragola da mangiare
con lo sciroppo d'acero.
Ipercarburati con questa sostanziosa colazione,
partiamo per il nostro primo giro di perlustrazione di Miami.
Per prima cosa, approfittiamo del fatto che
sia piuttosto presto, per visitare bene Ocean Drive. Questa
è la via principale di Miami Beach, la più
vivace, il classico lungomare in stile Art Deco.
Qui c'è anche la famosa casa di Versace,
ora chiusa, che fotografiamo.
Facciamo un primo passaggio sulla spiaggia:
Clarissa approfitta per fare esercizi ginnici con i classici
attrezzi piazzati un po' dovunque lungo la via. Poi ci dirigiamo
in spiaggia dove i bagnini stanno in quel momento piazzando
sdraio ed ombrelloni (che mettono e tolgono ogni giorno).
Fotografiamo le pittoresche torrette dei baywatches, ognuna
dipinta con colori diversi l'una dall'altra. Clarissa approfitta
dell'assenza dei Baywatch (perchè è presto)
per salire in cima alle torrette e far finta di essere la
bagnina.
Poi ci dirigiamo verso Miami, attraversando
i ponti dove sorgono le lussuose ville dei ricconi di Miami,
con gli yacht parcheggiati davanti: tutte molto belle e
scenografiche. Ne fotografiamo alcune.
Raggiungiamo velocente il Bayside marketplace,
un graziosissimo porticciolo turistico con tantissimi negozi.
Parcheggiamo senza difficoltà perchè il luogo
dispone di apposito parcheggio coperto a prezzi accessibili.
Passeggiamo tra negozi e ponticelli e raggiungiamo
l'Hard Rock, collocato in posizione dominante. Mentre Clarissa
acquista magliette Hard Rock Miami per sè e per i
suoi amici, io resto seduta sul pontile ad ammirare il panorama.
Intanto il caldo cresce cresce e noi sudiamo
e sudiamo. Poi, tutto ad un tratto, come anche nei giorni
successivi qui in Florida, tutto si rannuvola; il cielo
diventa di colore blu minaccioso e, in quattro e quattr'otto,
inizia a diluviare per circa 30 minuti (ogni giorno).
Riprendiamo così l'auto e ci addentriamo
nel caotico sistema stradale di Miami, alla ricerca della
concessionaria Harley di Miami, Petersons.
Siamo già stati in altre grandi città
degli Stati Uniti: San Francisco, Los Angeles, Boston ma
nessuna è trafficata e complicata per la guida come
Miami. Anche seguendo alla lettera l'efficiente navigatore
Garmin (negli Usa non si usano i Tom Tom ma solo Garmin)
spesso non si capiscono le indicazioni e si svolta negli
svincoli sbagliati.
Comunque, sotto una pioggia battente che non
ci fa vedere quasi niente, riusciamo a raggiungere l'Harley
Miami.
Arrriviamo ed ha ormai smesso di piovere.
Così entriamo e facciamo i primi acquisti di magliette.
Questa sarà solo la prima di una lunga serie di concessionarie
e negozi Harley che visiteremo, come nostra consuetudine
nei viaggi all'estero (Max è un Harleysta).
Rientriamo poi a Miami Beach, facendo una
tappa da Starbucks per frappuccino e torta.
Poi rientriamo in Hotel: io Daniela decido
di riposare, mentre Max e Clarissa vanno in spiaggia per
un primo bagno nell'oceano.
Poi facciamo tutti un bagno, tuttavia piacevole,
nella squallida piscina del nostro hotel: un semplice rettangolino
di piscina, incastrato in posizione mediocre.
Cena con lungo panino da Subway dove è
possibile scegliere autonomamente il contenuto dei panini
che vengono imbottiti sotto i nostri occhi (senza sorprese
di alimenti non graditi).
Segue un giro nei numerosi negozi di Souvenir
di Miami Beach: i nostri preferiti sono Alvin's (per Max
e Clarissa) e Wind (per Daniela) dove acquistiamo qualche
regalino per gli amici a casa.
3^ Giorno MIAMI 28.7
Ci rechiamo per il secondo giorno al solito
Diner per la colazione, dove veniamo accolti da grandi saluti
e sorrisi (ormai ci trattano da clienti abituali).
Scegliamo però cose diverse da ordinare
o quasi.
Max: solita colazione salata
Clarissa: Mega Waffel
Daniela: fa la piacevole conoscenza dei sublimi
French Fried Toast.
Spiego velocemente cosa sono: si tratta di
pezzettoni di pane, fritti, e rotolati nello zucchero e
spolverati di cannella. Alla fine il risultato è
simile ad un piatto di frittelle ma vi assicuro che sono
buonissimi (quasi migliori dei Pancakes).
Poi partiamo per l'itinerario fissato per
la giornata.
Prima tappa: Vizcaya.
Si tratta di una lussuosa residenza in riva
al mare, riccamente arredata con scenografici giardini ornamentali
e fontane. Viene utilizzata come Location per matrimoni
(l'avevo già sentita nominare su Real Time ad "Abito
da sposa cercasi" o meglio "Say yes to the dress".
Anche quel giorno c'è una sposa che, come noi, giunta
con largo anticipo sull'orario di apertura (apre alle 9,30
ma il sito internet diceva alle 9.00) fa pazientemente la
fila davanti alla biglietteria per entrare.
Visitiamo le numerose belle stanze arredate,
dislocate su 2 piani, con grande e bellissimo patio centrale
con fontana (purtroppo non è possibile fare foto
all'interno). Poi usciamo negli splendidi giardini, in stile
veneziano, magistralmente affacciati sul mare.
Tanto per cambiare, fa molto caldo. Ma visitiamo
tutto rinfrancati dal fatto che, dopo questa visita, ci
aspetta la tappa alla Piscina Veneziana.
La Piscina Veneziana si trova nel bel quartiere
di Coral Gables, molto tranquillo con graziose casettine
residenziali.
La nostra Guida Mondadori dice che la piscina
Veneziana di Miami sia la piscina pubblica più bella
del mondo. E vi assicuro che è proprio così!
E' costruita in una cava di roccia corallo (nel 1923) con
stile veneziano. La temperatura dell'acqua è proprio
quello che ci vuole per noi in quel momento: una freschezza
veramente piacevole per il caldo accumulato dai nostri corpi
nella mattinati. Restiamo qui anche per pranzo, dove c'è
una piacevole caffetteria dove è possibile scegliere
tra diversi piatti caldi.
Torniamo poi a Miami Beach, dove facciamo
un veloce bagno in spiaggia. Veloce perchè in spiaggia
fa molto caldo e noi non abbiamo ombrellone.
Per cena, torniamo da Subway e poi tappa da
Starbucks con frappuccino e torte. Le torte di Starbucks
sono veramente buone!
4^ Giorno KEY WEST
29.7
Torniamo per colazione al solito Diner, per
l'ultima volta, purtroppo.
Subito dopo ci mettiamo in viaggio direzione
Key West. Il tragitto è piuttosto lungo, circa 3
ore, ma la strada delle Keys è talmente suggestiva
che il tempo passa in fretta.
E' una lunga e tranquilla strada a 2 corsie
che attraversa il mare; a destra e sinistra, solo il mare
delle Keys punteggiato, qua e là, da graziose isolette
verdi.
Facciamo una prima tappa a Key Largo, al Dolphin
Cove, per prenotare il Nuoto coi Delfini per Clarissa, per
il giorno successivo. Infatti, questa è l'unica attività
del nostro viaggio che non siamo riusciti a prenotare dall'Italia,
in quanto accettano solo prenotazioni telefoniche con tanto
di dettatura Carta di Credito telefonica. Non ce la siamo
sentiti di farlo telefonicamente, tanto più che il
prezzo di questa esperienza con i delfini è considerevole
(circa 200 dollari) e così abbiamo deciso di passare
personalmente, sperando di trovare ancora posti disponibili.
Siamo disponibili e, il giorno successivo, Clarissa farà
la sua tanto desiderata attività con i delfini.
Procediamo e raggiungiamo Key West. Ci rechiamo
dapprima al nostro hotel, FAIRFIELD INN, molto bello tanto
da decretarlo, da tutti noi all'unanimità, il migliore
del nostro viaggio. Unica pecca, la posizione un po' "sfigata"
alla periferia di Key West, lontana dal fascino del bellissimo
e vivacissimo centro storico. Infatti Key West è
bellissima; per me e Max la meta più bella del nostro
viaggio in Florida, tanto che decidiamo di tornarci in futuro
per soggiornare più a lungo (magari in altra stagione.
inverno?). Peccato non alloggiare proprio in centro, magari
nella bella Duval Street, dove ci sono tutte queste caratteristiche
casette in legno colorato, una più bella dell'altra
e tutte da fotografare. Notiamo che in centro sono presenti
molti Bed & Breakfast e Guest House carinissime da tenere
presente per il futuro.
Prima tappa è la casa di Hemingway.
E' proprio una bella ed interessante dimora in stile spagnolo
coloniale, disposta su 2 piani, con locali arredati e cimeli
del più famoso scrittore statunitense di tutti i
tempi. Bellissimo anche il rigoglioso giardino con laghetto
e con la famosa piscina; la prima piscina costruita a Key
West e costata molto più della casa stessa. Particolarità
della casa nonchè grossa attrattiva per i turisti
è rappresentata dai famosi "gatti di Hemingway",
discendenti dai veri gatti di proprietà dell'autore.
Nella casa sono presenti oltre 50 grossi gattoni, che vagano
un po' ovunque, in giardino, in cortile o spaparanzati sui
mobili della casa, superdisponibili a farsi fotografare
dai visitatori.
Usciti da qui, facciamo un breve giro in macchina
per focalizzare meglio il centro di Key West e per fare
un minimo di programmazione per la serata, cercando luoghi
e parcheggio.
Poi però abbiamo, come di consueto,
troppo caldo e la bella piscina a laghetto del nostro hotel
ci chiama. Così ci rinfreschiamo nelle chiare, fresche
e dolci acque di questa scenografica piscina.
Usciamo presto in serata, parcheggiando nel
comodo parcheggio a pagamento vicino a Mallory Square (10
dollari di parcheggio per la serata e pagamento esclusivamente
con carta di credito al parcometro).
Notiamo in Mallory Square, già l'affollamento
di persone che attendono il tramonto per il famoso applauso
al sole. Siamo indecisi: non sappiamo se attendere anche
noi il momento (imprecisato) del tramonto e dell'applauso
oppure cercare un luogo per la cena.
Decidiamo di cenare proprio in un ristorane
cubano affacciato su Mallory Square: La Maison de Pepe.
Locale caratteristico: Max sceglie cibo cubano. Io e Clarissa,
più tradizionaliste, normale cibo americano.
Quando usciamo il sole è ormai tramontato.
Accidenti: ci siamo persi l'applauso. Pazienza! Percorriamo
quindi la bella e vivace Duval Street con tutti i suoi locali
caratteristici e negozi ospitati nelle belle case di legno
colorato tipiche del luogo. Prima di tutto, ovviamente,
il negozio Harley di Key West, ma poi ci soffermiamo anche
brevemente allo Sloppy Joe's, il famoso pub di Hemingway
dove suonano, in quel momento, musica dal vivo. Veramente
suonano dal vivo in quasi tutti i locali della via. Che
bello e che allegria. Ci soffermiamo anche a guardare le
ragazze del Coyote Ugly che ballano sul bancone del bar
invitando coraggiose ed impacciate turiste a salire anch'esse
sul bancone e sculettare. Che spettacolo raccapricciante!
Facciamo una sosta anche al bellissimo edificio dell'Hard
Rock Cafè ma il relativo negozio, ci delude un po'.
Rientriamo poi in hotel per approfittare un
po' delle comode postazioni internet gratuite collocate
nella Lobby. Alcuni hotel (i migliori) offrono questo servizio.
Altri si limitano solo al Wi-fi gratuito ma noi non abbiamo
portato i ns. Pc da casa.
5^ Giorno KEY LARGO
30.7
La colazione al nostro hotel di Key West è
favolosa. La migliore del nostro viaggio così come
l'hotel di Key West è per noi il migliore in assoluto:
grande varietà di cibi dolci e salati ed, in più,
le divertenti macchine per fare da soli il proprio Waffel.
Il mio waffel risulta abbastanza decente. Quello di Max
invece ha una forma irregolare.
Ripercorriamo quindi la strada del giorno
prima per tornare a Key Largo dove alloggeremo quel giorno.
Prima però una tappa al porticciolo delle Balene,
un grazioso molo turistico con tante barche per la pesca
e per le escursioni per vedere le balene oltre ad un variopinto
pub a ponte, azzurro e giallo, dove è possibile,
mangiare, bere ed ammirare il mare dal bancone. Peccato
che non sia l'ora giusta per approfittare, però percorriamo
ugualmente il locale a ponte, da una parte all'altra.
Arriviamo poi al nostro hotel, MARINA DEL
MAR, sorpresi dalla bella collocazione della nostra camera,
con balconcino vista canale. L'hotel è completamente
affacciato su un bel canale, pieno di imbarcazioni che vanno
e vengono. La vista ci piace molto.
Attendiamo l'ora per l'appuntamento con i
delfini, preso il giorno prima al Dolphin Cove
http://www.dolphinscove.com
Arriviamo con largo anticipo, soffrendo un
po' il caldo. Ci sorbiamo un lungo e noioso briefing in
inglese parlato a raffica e poi, finalmente, Clarissa può
entrare in acqua con 2 delfini, l'istruttrice e restarci
per circa mezz'ora.
La lezione è interessante e divertente.
Clarissa ricorderà quest'esperienza per sempre. L'istruttrice
suggerirà tutte le attività da fare con la
coppia di delfini: salti, trascinamenti, corse veloci, per
culminare con il famoso bacino del delfino.
Io e Max, che attendiamo, fotografiamo e riprendiamo
da un punto di osservazione per gli accompagnatori a pagamento
(10 dollari per accompagnatore), non avendo la possibilità
di buttarci in acqua come Clarissa, agogniamo il momento
del nostro quotidiano bagno in piscina.
Tuttavia, l'acqua della piscina del nostro
hotel, è un po' troppo calda per i nostri gusti,
pur apprezzando le dimensioni della piscina stessa, affacciata
sul famoso canale e circondata da bel giardino di palme.
Per cena, seguendo il suggerimento di una
pubblicazione turistica trovata in camera, decidiamo di
andare alla Fish House di Key Largo. Stasera quindi, cena
a base di pesce, che non ci delude affatto. Al termine decidiamo
di assaggiare la famosa torta tipica del luogo: Key Lime
Pie, una specie di Cheese Cake al lime e meringa che, però,
non ci piace molto. Meglio le classiche ciambelline di Dunkin
Donuts!
Key Lime Pie
6^ Giorno EVERGLADES-
FORT PIERCE 31.7
La colazione al nostro Hotel Marina è
piuttosto penosa, con brioches e bagles confezionati. L'ambientazione
però è piacevole, con i tavolini all'aperto
vista canale.
Quest'oggi ci aspetta l'escursione in barca
alle Everglades che abbiamo prenotato da casa tramite il
sito: http://evergladesnationalparkboattoursflamingo.com/
Entriamo con l'auto nel Parco delle Everglades,
pagando un importo di 10 dollari per auto. Facciamo una
prima sosta al primo Visitor Center, con ricco museo e collocato
in ambientazione molto piacevole, con vista su laghetto
e bel molo di legno.
Percorriamo poi l'unica strada possibile che
ci condurrà a Flamingo, sostando nei punti panoramici
segnalati. Scorgiamo qua e là qualche uccello. Il
luogo è bellissimo anche se vi consigliamo di scendere
dall'auto il meno possibile perchè verrete immediatamente
assaliti da zanzare, tafani ed insetti vari. La sola apertura
dello sportello o di un finestrino provoca un immediato
ingresso d'insetti nella macchina. Ci cospargiamo completamente
con Autan portato da casa ed utilizziamo lo stick all'ammoniaca
per il dopo-puntura.
Tuttavia, giunti al luogo di partenza dell'escursione,
decidiamo di acquistare nel negozio un repellente Spray
sperando che sia più adatto.
Giungiamo alla Marina di Flamingo con largo
anticipo ed attendiamo al Visitor Center il momento della
partenza. Fortunatamente la nostra barca ha copertura con
telone blu, quindi l'ombra è assicurata. Inoltre
in navigazione, circola un po' d'aria, così non stiamo
affatto male.
L'escursione nelle backwater areas delle Everglades
è, a livello di paesaggio, piuttosto bella: vediamo
le famose mangrovie, laghi, canali e molta vegetazione.
Tuttavia, a livello di fauna, si scorge molto poco. Avvistiamo
solo un paio di alligatori e qualche uccello. Niente di
più.
L'escursione dura circa 1 ora e 30 min. Al
termine, riprendiamo l'auto e ripercorriamo la stessa strada
del mattino per uscire dal parco e dirigerci verso Fort
Pierce, dove pernotteremo.
La sosta di Fort Pierce è solo una
tappa tecnica essendo colloca a metà strada da le
Everglades ed Orlando, dove ci recheremo domani per la visita
agli Universal Studios.
Fort Pierce è una cittadina tranquilla
in riva ad un braccio di mare. Il nostro hotel, fronte mare,
è molto piacevole e dotato di ogni confort. Bellissimi
i moli di legno davanti all'hotel dove starsene in tranquillità
a scrutare il mare e fare delle belle foto di giorno e di
notte.
L'hotel, Hutchinson Island Plaza Hotel &
Suites, è dotato di tutto quello che ci serve: solita
camera con 2 letti Queen vista mare, piscina fronte mare,
piscina idromassaggio caldissima fronte mare e comode postazioni
internet gratuite per gli ospiti. Niente da ridire.
Consentitemi una piccola parentesi per spiegarvi
la questione dei letti in Florida. Noi abbiamo sempre prenotato
camere con n. 2 letti Queen che pensavamo, come dai nostri
precedenti viaggi in Usa, essere dei normali letti matrimoniali,
della misura di quelli italiani (essendo noi in 3). Invece
scopriamo sin dal primo hotel che, qui in Florida, per Queen
Bed s'intende un letto poco più grande di una piazza
e mezza (un letto alla francese, tanto per intenderci) dove
io e mia figlia, nello stesso letto, siamo sempre piuttosto
strette. Avremmo fatto meglio a scegliere camere con 2 King
Size Bed anche se il costo sarebbe stato superiore.
E' Fort Pierce che non è niente d'eccezionale,
invece e non offre particolari attrattive. Cerchiamo un
locale per cenare e scorgiamo vicino all'hotel un Diner,
piuttosto squallido, gestito da moglie e marito grotteschi:
Dave's. Ma il tutto fa "vecchia America". Non
c'è nessun altro cliente oltre a noi ma i cibi che
ordiniamo ci piacciono: sandwich caldi con tacchino, bacon,
prosciutto e patatine fritte. Spendiamo poco e rimaniamo
talmente soddisfatti che scattiamo foto dentro e fuori il
locale.
Torniamo alla spiaggia del nostro hotel per
passeggiare sui moli con le luci della sera. Bello.
7^ Giorno ORLANDO 1.8
Buona colazione al nostro Hotel di Fort Pierce.
Al buffet troviamo persino dei piccoli panini già
preparati con mini hamburger e formaggio Ceddar.
Lasciamo poi l'hotel prestissimo, perchè
vogliamo raggiungere gli Universal Studios di Orlando il
più presto possibile e ci separano 2 ore di tragitto
in auto.
Arriviamo al mega parcheggio degli Universal
Studios verso le 9.30. Il parcheggio è piuttosto
caro (15 dollari per l'intera giornata) ed un sistema di
tapis roulant e scale mobili ci conduce fino al piazzale
antistante l'ingresso dei parchi. Ci dirigiamo verso Islands
of Adventure, con i nostri biglietti già acquistati
via internet, sul sito degli Universal Studios. Gli Universal
Studios si dividono in 2 differenti parchi: Universal Studios
(classici) e Island of Adventures, all'interno del quale
si trova la famosa zona dedicata al mondo di Harry Potter,
verso la quale siamo diretti.
Il fatto di avere già i biglietti acquistati
e stampati, ci comporta il fatto di non dover far code all'ingresso.
Tuttavia, dopo l'ingresso, ci accorgiamo che c'è
un sacco di gente, soprattutto nel Wizarding world of Harry
Potter, verso il quale siamo diretti. Inoltre occorre fare
sempre parecchia coda per le varie attrazioni: circa 30
minuti di coda per ogni singola cosa. Clarissa riesce a
fare 4 attrazioni mentre noi aspettiamo sempre pazientemente
all'uscita cercando dei luoghi al coperto per ripararci
dal caldo.
Sarebbe stato bello visitare tutti i negozi
di cui si parla nei film di Harry Potter presenti in Diagon
Alley, ma solo in alcuni si riesce ad entrare e fare acquisti.
Ad esempio, per entrare nel famoso negozio delle bacchette
magiche, Olivander, c'è una lunga coda.
Insomma, verso le 14.00 siamo tutti e 3 belli
cotti e ci avviamo sotto il sole cocente verso l'uscita
per recuperare la nostra auto. Per aiutare a ricordare la
zona del parcheggio in cui si lascia l'auto, si suddivise
il parcheggio in zone con il nome di personaggi tipici degli
Universal Studios (Es. E.T., ed il nostro che era "Il
gatto dentro il cappello" - ma chi é?????? Boh).
Andiamo al nostro hotel Ramada Plaza Resort
& Suites International Drive Orlando, collocato ad un
paio di Km. dagli Universal Studios, sull'International
Drive. Si tratta di un grande albergo e sembra anche abbastanza
lussuoso. La nostra bella camera è collocata ben
all'11^ piano con grandi vetrate con vista sulla piscina
e sul lago sottostante. Bellissima vista che apprezzeremo
ancor di più di notte, con l'accensione di tutte
le luci che si specchiano sul lago e l'impareggiabile immagine
dell'alba rosseggiante sul lago.
Ci precipitiamo ovviamente subito in piscina.
C'è anche un'adiacente vasca idromassaggio che però
non viene accesa. Boh.
Dopo poco però tutto si rannuvola,
si alza un forte vento, inizia a piovere e noi scappiamo
in camera a prepararci per la cena.
Abbiamo notato nei dintorni dell'hotel, molti
locali "All you can eat", cioè ristoranti
dove si paga una quota fissa per il buffet e per le bevande
e poi si può attingere a piene mani (o meglio pieni
piatti), dal grande buffet che espone pietanze varie dall'antipasto
al dolce. E' tutto buonissimo e siamo soddisfattissimi,
anche perchè, più di tanto., non possiamo
mangiare. La cosa sarebbe ripetibile anche a pranzo, con
un grande buffet per la colazione a pochi dollari (5 dollari)
ma noi, sbagliando clamorosamente, preferiamo approfittare
della nostra colazione compresa nel prezzo della camera.
8^ Giorno Daytona e
Palm Beach 2.8
La colazione è assai deludente: solo
caffè, pane e poco altro. Dovevamo andare nuovamente
in un "All you can Eat" come consigliavano le
recensioni negative su Tripadvisor.
Ma la cosa più triste è il fatto
che così inizia il nostro ultimo giorno completo
in Florida.
Lasciamo l'hotel ed andiamo subito a Daytona
per visitare la concessionaria Harley più grande
del mondo. Arriviamo poco dopo l'apertura e compriamo magliette
per tutti (ma proprio per tutti). Max ovviamente fa un sacco
di foto dentro e fuori e poi andiamo verso Palm Beach, dove
abbiamo prenotato l'ultimo hotel.
Il viaggio verso Palm Beach dura circa 3 ore.
Appena arrivati scopriamo subito la differenza
tra Palm Beach e West Palm Beach dove si trova il nostro
hotel. La prima è ovviamente bellissima e lussuosissima,
la seconda, dove staremo noi, ovviamente puttosto squallida.
Anche il nostro piccolo HOTEL BIBA, sembra
piuttosto essenziale e minuscolo. Comunque non ci formalizziamo:
ha la piscina, ha bei cortiletti con le palme e camere decenti.
Oggi è proprio brutto tempo per l'intera
giornata, così non possiamo neppure utilizzare la
piscina.
Io e Max decidiamo però di andare a
visitare Palm Beach, anche se sotto la pioggia, mentre Clarissa
rimane in hotel a dormire.
Anche con il tempo lugubre, vediamo che Palm
Beach è bellissima. Le case o meglio le ville, hanno
tutte una particolare architettura maestosa, con torrette,
fontane, colonnati, talvolta simili a castelli in miniatura.
La nostra destinazione è il favoloso
Museo Flagler, dal nome del suo ricco proprietario che ha
fatto fortuna nel mondo del petrolio, alberghiero ed in
altri settori.
La residenza risale ai primi del '900 ma è
talmente così ben tenuta che sembra essere stata
costruita ieri. Persino i mobili e gli arredi dai colori
vivaci (un colore per ogni stanza) danno un'idea di avanguardia.
La casa è bellissima, fantastico il cortile coperto
interno e strabiliante il padiglione (di recente costruzione)
davanti al lago che ospita addirittura il vagone privato
della famiglia Flagler, all'epoca degli inizi dello sviluppo
della Ferrovia negli Stati Uniti. Si può addirittura
salire sul vagone del treno e visionarne i ricchi arredi.
All'uscita in macchina, cerchiamo di seguire
in auto l'itinerario proposto dalla Guida Mondadori per
visitare la Palm Beach storica. Tutto molto bello. Peccato
per il tempo che non ci fa apprezzare minimamente il lungomare
con le spiagge.
Torniamo in hotel per organizzare le cose
per l'imminente partenza del giorno successivo.
Usciamo poi per cena facendo però prima
una sosta in un grande magazzino Walmart dove Max vuole
acquistare delle riviste.
Per cena scegliamo un fast food della catena
Wendy's, molto popolare in questa zona, dove notiamo che
la qualità del cibo è migliore rispetto a
MacDonald o Burger King.
9^ Giorno RITORNO 3.8
Anche oggi non c'è il sole ma, almeno,
per il momento non piove.
La colazione nel nostro hotel Biba è
sorprendente tanto da essere valutata la seconda migliore
del viaggio. E poi consumare i buoni croissants e dolci
(che finalmente troviamo) nella piacevole cornice del giardino
tropicale dell'hotel, è impareggiabile.
Abbandoniamo le chiavi alla Reception e seguendo
il navigatore raggiungiamo dopo circa 1 ora l'aeroporto
di Miami, cercando il centro per la restituzione delle auto
a noleggio. Facciamo tutto senza problemi e attendiamo pazientemente
l'apertura dei Check-in Air Berlin. Scopriamo così
che l'aereo. a differenza della precisione in andata, ha
un ritardo di quasi 2 ore e temiamo per il nostro scalo
a Berlino, temendo di perdere il volo Berlino-Malpensa.
Ma ci assicurano che ciò non accadrà
ed effettivamente ce la facciamo a prendere anche il secondo
aereo (che aveva a sua volta 20 minuti di ritardo) ed arrivare
abbastanza puntuali a casa.
Anche il ritiro della nostra auto presso Parkingo
è superefficiente come sempre. E' proprio per questa
ragione che ci serviamo sempre di loro.
Ovviamente, a questo punto, si dovrebbe scrivere
la classica frase conclusiva che riassume un po' tutta la
vacanza.
Insomma, possiamo dire che è andato
tutto bene, tutto come da programma, siamo riusciti a fare
tutto quello che ci eravamo prefissati però, però,
però, TROPPO CALDO.
Se decidete di andare in Florida, andateci
IN INVERNO, perchè lì non è mai inverno.
DANI, MAX E CLARISSA