ATENE 2002
di
Franco Zanghì
Durante
un viaggio nelle isole dell'Egeo avevo conosciuto e fatto
amicizia con Eckbert, un tedesco di Francoforte con la passione
dei viaggi. Dopo quella volta ci eravamo ripromessi di passare
insieme un fine settimana ad Atene.
Decidiamo
di partire per questa mitica capitale alla fine di luglio.
Con Eckbert c'incontriamo all'aeroporto di Atene, è
tardi ma non resistiamo all'idea di fare un giro nella città.
Arrivati in centro, proprio alla fermata dell'autobus, davanti
al monumento del milite ignoto, ci fermiamo a guardare gli
Euzòni della guardia presidenziale mentre effettuano
i loro strani movimenti, è la prima volta che assisto
ad uno spettacolo simile. E' straordinario... nella piazza
ci siamo solo noi, un privilegio che non mi sarei mai aspettato.
Ma dobbiamo andare, non abbiamo ancora cercato un posto
dove passare la notte.
Troviamo
facilmente un albergo, anche il prezzo è buono: 30
euro a notte, e siamo in pieno centro!
L'emozione che sto vivendo è fortissima. Una sensazione
difficile da spiegare... ma il fatto di poter osservare
e vivere tutto questo fuori da un museo o da un'area archeologica
mi procura una sensazione straordinaria.
Viviamo
questi minuti col timore di abituarci a così tanta
magnificenza; proprio come gli ateniesi, che passano indifferenti
con le loro macchine davanti a tanto incanto.
Trascorriamo
qualche minuto in uno dei tipici locali della Placa: il
centro storico di Atene... e poi, vista l'ora... ci fermiamo
a mangiare qualcosa.
L'indomani
usciamo di buon'ora e camminiamo nelle strette viuzze del
centro, affollate di negozi di prodotti artigianali e bancarelle
ricche d'oggetti d'antiquariato.
Oggi
andremo a visitare l'Acropolis, però dobbiamo arrivarci
presto... tra poco il caldo sarà insopportabile,
ma non possiamo fare a meno di dare un'occhiata a questa
chiesetta bizantina proprio nel cuore della città.
Pochi
passi e siamo di nuovo nella piazza davanti al parlamento.
Di giorno è diverso... la piazza è affollata
di turisti, non c'è più la magia della notte...
O forse ci siamo già abituati e tutto ci sembra normale?
Speriamo l'emozione duri ancora...
Entriamo
nel grande giardino nazionale e nello Zappìon, costruito
verso la fine dell'800... oggi viene utilizzato come centro
convegni.
Ci
spostiamo di poche decine di metri e arriviamo allo stadio
Panatenàico. Fu costruito verso la fine del secolo
scorso per ospitare le prime olimpiadi moderne del 1896.
All'ingresso c'è una serie di lapidi con i nomi degli
atleti che hanno vinto le varie edizioni delle olimpiadi.
Eravamo
usciti per andare direttamente all' Acropoli, ma qui ad
ogni angolo c'è qualcosa di interessante. E' impossibile
non rimanere catturati da così tanta meraviglia.
Finalmente
arriviamo all'Acropoli. Fa un caldo tremendo, ci fermiamo
a dissetarci nell'unico chiosco davanti all'ingresso, che,
in regime di monopolio, ci fa pagare una spremuta otto Euro.
Appena
dentro sentiamo la necessità di una guida, ma visto
che col mio amico parliamo lingue diverse dovremmo dividerci
e questo non ci va. Quindi decidiamo di leggere velocemente
una pubblicazione multi-lingue e cerchiamo di comprendere
meglio quello che vediamo.
Ed
ecco l'Odeidòn di Eròde Attico. Fu realizzato
nel 2° secolo dopo Cristo. Un anfiteatro di stile romano
di cinquemila posti, dentro il quale si svolgevano concorsi
musicali e drammatici. Dall'alto, nella valle, scorgiamo
il tempio di Efeso, uno dei monumenti di Atene meglio conservati.
E'
l'una esatta di un giorno di fine luglio. Gli ateniesi dicono
che in estate a quest'ora sull'acropoli ci sono soltanto
turisti inglesi e qualche cane pazzo. Infatti ci sono entrambi,
ma oggi ci siamo anche noi e visto che non siamo inglesi
la cosa ci preoccupa.
La
bellezza di questi luoghi e il pensiero di quello che hanno
rappresentato ci fa dimenticare il caldo.
La
nostra passeggiata tra i monumenti dell'Acropoli continua...
ci avviciniamo al PARTENONE. Il tempio di Athèna
Parthenòs, finito di costruire nel 440 avanti Cristo,
è considerato il capolavoro dell'architettura greca
antica.
Ed
eccoci al teatro antico, IL TEATRO DI DIONISIO, con alcuni
elementi di epoca romana. Pensate che proprio in questo
luogo, furono rappresentate per la prima volta le opere
dei grandi drammaturghi antichi: Eschilo, Sofocle, Euripide
e le commedie di Aristofane.
Il
caldo adesso si è fatto insopportabile, scendiamo
e proseguiamo con la visita della città
per
così dire moderna, dove abbondano palazzi di particolare
pregio architettonico.
La
sera siamo nuovamente nell'affascinante quartiere della
Placa, tavernette e locali tipici, come gli ouzèri,
dove si beve ouzo accompagnato da spiedini.
L'aria
che si respira è di festa, musica e balli popolari
un po' ovunque. Ci fermiamo qui per la cena.
Dopo cena facciamo un giro tra i mercatini alla ricerca
di qualche oggetto da portare a casa per ricordo. Incontriamo
un musicista Pakistano che suona il suo tipico strumento
a corde.
L'indomani,
con un trenino a cremagliera, saliamo sulla collina del
Lykavìttos, da dove è possibile ammirare il
panorama di una delle capitali più belle del mondo.
La chiesetta di Aghios Gheorghios domina la cima della collina.
Una
volta di nuovo giù, forse a causa dell'eccessivo
caldo, la lussureggiante vegetazione del parco calamita
la nostra attenzione.
Lasciamo
la pace del parco e facciamo un giro nella parte moderna
della città. Arriviamo nella zona di piazza Kolonnachi,
una delle zone più costose di Atene. Un caffè
non costa mai meno di 4 euro, ma in compenso nei bar, seppur
all'aperto, viene spruzzata aria gelata sulla testa degli
clienti.
La
vacanza sta per finire e noi non siamo per nulla sazi. Vorremmo
rivedere nuovamente tutto, ma siamo molto stanchi a causa
delle lunghe camminate. C'è un trenino turistico,
con cinque euro possiamo farci un veloce ripasso.
Torniamo
verso il nostro albergo, tra poco dovremo partire ma abbiamo
ancora qualche ora e assistiamo volentieri ad un concerto
improvvisato da tre giovani musicisti.
Siamo in Piazza Omonias, la più vecchia di Atene,
il cuore della capitale, il crocevia dove s'incontrano tutte
le classi della società ateniese e qui, mentre assistiamo
al concerto, incontriamo Elli e i suoi amici che avevamo
conosciuto mesi prima in una piccola isola dell'Egeo...
Quando si dice che il mondo è piccolo...