AUSTRALIA 2001:
Dai pinguini
ai tropici passando per il Red Centre
Testo
e foto di Claudio Marchesi
Abbiamo
trascorso 4 magnifiche settimane in questa splendida terra
e devo confessare che è stata un'esperienza indimenticabile.
Nonostante le precedenti estati trascorse negli Usa viaggiando
liberamente tra magnifici parchi (abbiamo praticamente visitato
tutta la parte West percorrendo in 2 estati circa 16/17 mila
km) l'Australia ha un fascino selvaggio che gli USA non offrono.
Abbiamo
viaggiato in coppia, noleggiato un "bushcamper"
cioè uno di quei Toyota 4x4 camperizzati e partendo
da Adelaide siamo arrivati a Darwin in 3 settimane, poi abbiamo
trascorso una settimana di relax a Lizard Island, infine 2
giorni a Sydney (bellissima).
Da
Adelaide siamo per prima cosa andati a sud a Kangaroo Island
dove vivono colonie di pinguini, foche e leoni marini, abbiamo
visto koala, wallabies a pochi metri, molto bella a parte
la temperatura piuttosto rigida e la traversata di ritorno
con un mare in burrasca.
Poi a
nord verso i Flinders Ranges e Wilpena Pound, un bel parco
nazionale molto verde racchiuso in una splendida vallata,
dove facciamo il primo incontro ravvicinato con un canguro
e qualche emu. Da qui inizia la nostra avventura sulle piste
di terra battuta.
Infatti
ci siamo avviati a nord verso Blinman e seguendo il percorso
della vecchia ferrovia " the ghan " a nord ancora
fino a Marree dove la pista si divide. Marre è un piccolo
villaggio con due strade in terra battuta, l'unico hotel è
completo per cui ci tocca dormire in una baracca di legno,
senza finestre ( impossibile dormire in camper, senza riscaldamento
si battevano denti ) in compenso la cena è ottima,
il canguro veramente squisito . La notte è talmente
piena di stelle da ricordare per sempre. Al mattino troviamo
nella nostra baracca il ghiaccio nella caraffa d'acqua !!
un freddo indicibile. partiamo imboccando l'Oodnadatta Track
che costeggia il Lago Eyre è forse uno dei percorsi
più belli il paesaggio desertico, la pista rossa, le
rovine della vecchia ferrovia, il lago che si vede di tanto
in tanto in lontananza rendono il percorso molto elettrizzante.Il
primo centro abitato è a William Creek 12 abitanti
e quello che viene definito il pub più isolato del
mondo. Una bella birra gelata e poi via a est verso Cooper
Pedy, seguendo la pista in totale oltre 400 km di terra rossa
abbiamo polvere dappertutto.....
Cooper
Pedy la capitale dell'opale non ci entusiasma è un
paesaggio bucherellato e disseminato dai cumuli di detriti
estratti dagli scavi. Visitiamo qualche casa scavata nella
roccia e dopo una bella dormita si parte verso Uluru, la Stuart
Highway in realtà è una stradina priva di traffico
e fino a Erlunda siamo veramente nel "never never "
è di un paesaggio tanto selvaggio da accapponare la
pelle.
Da Erlunda
inizia il traffico indirizzato a Uluru. In una sosta lungo
la strada per consumare il pranzo, faccio un'incontro ravvicinato
con un serpente marrone dalla testa nera che poi mi dicono
essere velenosissimo, per poco non lo pesto sotto un piede.
L'arrivo a Uluru mi entusiasma nonostante la stanchezza (
il Toyota non è proprio comodissimo ) non riesco a
trattenermi e mi precipito a vedere il monolito al tramonto
è qualcosa di veramente entusiasmante !!!!!! uno dei
miei sogni si è avverato. scatto almeno un rullino
alla montagna mentre i colori cambiano continuamente. Tramontato
il Sole prima di tornare verso Yulara devo fare un giro intorno
alla montagna la volglio vedere nella semi oscurità,
ha un atmosfera magica.
Al mattino
sveglia ad ora antelucana per l'alba e per vedere la montagna
infuocarsi è splendido. Poi decidiamo di fare il giro
a piedi del monolito, non lo scaliamo per rispetto delle tradizioni
aborigene, è strano, la roccia sembra vibrare di vita,
si sente l'energia dentro di essa !! il giro è bellissimo,
siamo praticamente soli e ci abbandoniamo alle nostre emozioni,
ogni passo che percorriamo ci mostra nuovi scorci e nuove
prospettive. troppo bella!!!!!
Pomeriggio
a Kata Tjuta e tanto per non rimanere inattivi ci facciamo
i 6 km della Valley of the Wind, anche questo è un
paesaggio straordinario, comunque Uluru ha un'altro fascino.
Torniamo a Yulara distrutti.
Il mattino
dopo via verso Kings Canyon , vorrei fare una deviazione verso
Mt. Conner ma abbiamo tanta strada ancora da percorrere.
La
visita a King Canyon la facciamo nel pomeriggio sotto un sole
cocente e in mezzo a milioni di mosche ( è una costante
fino alla fine del viaggio Darwin la presenza di questi fastidiosi
insetti che ti entrano in bocca, nel naso, nelle orecchie
..) la salita è dura sotto il sole e mia moglie dopo
un po' da forfait, ci consoliamo percorrendo la gola del canyon,
più fresca. La sera ci concediamo un piccolo sfizio,
la cena organizzata dal resort chiamata se non ricordo male
" the sound of fire " ci troviamo così solo
noi due con una magnifica tavola, un fuoco scoppiettante un
personaggio che ci racconta storie dell' outback e una premurosa
cameriera. Più intimo di così... la notte è
illuminata da milioni di stelle e cenare all' aperto soli
vicino al fuoco è indimenticabile.
Il giorno
dopo imbocchiamo un altra pista sterrata, piuttosto maltenuta
" the Larapinta drive " fino a Hermannsburg, un
piccolo paese che fu uno dei primi insediamenti nel territorio,
da qui ci avviamo verso Palm Valley sono 25 km di vero fuoristrada,
si attraversa più volte il torrente, e si affrontano
lunghi tratti di pista sabbiosa, con il reale pericolo di
impiantarsi, come ho visto succedere ed un paio di macchine.
Arrivati in fondo però ci si gode uno spettacolo unico
la valle è rimasta isolata per milioni di anni e sopravvivono
esemplari di palme praticamente preistoriche, uniche al mondo.
Tornati nel pomeriggio a Hermannsburg ci sarebbe un strada
diretta per Alice Springs, ma sarebbe troppo facile per noi,
perciò torniamo indietro
per 40 km per imboccare la Namatjira drive che ci porterà
a Glen Elen gorge e da qui ad Alice Springs il giorno dopo.
La
strada costeggia una serie di piccoli canyons ognuno con delle
caratteristiche che lo rendono degno di visita, piccoli laghi
delle acque fresche e gole strettissime si susseguono fino
a Alice Springs, città che offre una vasta scelta di
arte aborigena, infatti comperiamo un bellissimo ( per noi
) quadro la cena a base di carne locale ( emu, canguro, coccodrillo
) è ottima e la Scotty's Tavern con la sua musica dal
vivo molto simpatica.
La strada
verso nord si snoda lunga e i paesaggi si susseguono, molti
fuochi ardono e il fumo oscura l'orizzonte.Prima di Tennant
Creek ci sono i Devil's Marbles, strane formazioni rocciose
di massi tondi che si spargono su un ampio territorio.
Purtroppo il fuoco è tutt'intorno e possiamo fare solo
una rapida passeggiata.
Ancora
avanti prossima tappa Katerine, ma prima faccio un bel bagno
nelle piscine termali di Mataranka, è proprio un piacere,
l'acqua è calda al punto giusto e non ci sono molte
persone proprio un bel momento. A Katerine c'é il famoso
Gorge omonimo, molti pagaiano in canoa non optiamo per una
crociera di mezza giornata, prima di arrivare all' imbarco
sentiamo uno strano stridio, centinaia di grossi pipistrelli
neri sono appesi agli alberi e lanciano segnali molto potenti.
Il gorge è molto bello, lo risaliamo per qualche chilometro
fino alla 4a rapida ed è un momento molto piacevole
e rilassante. Poi un pomeriggio di relax.
Al mattino
seguente partiamo alla volta de Kakadu ma prima sulla strada
ci sono le Edith Falls, una strada di 20 km sterrata porta
ad una bella pozza ai piedi di una cascata. poi è la
volta di Gunlom Falls ( area in cui è stato girato
Mr. Crocodile Dundee ) anche in questo caso ci sono da percorrere
oltre 20 km di fuoristrada per arrivare alla cascata che purtroppo
è quasi asciutta. La zona però è incantevole,
la natura selvaggia ed il silenzio quasi totale.
Da qui
ci avviamo verso Cooinda dove dormiremo, ma prima di sera
facciamo una bellissima passeggiata lungo il Yellow waters
river, scopriamo una natura selvaggia, coccodrilli, aironi,
aquile, falchi, anatre, e pappagalli a centinaia, camminando
incontriamo tantissimi canguri e cavalli in libertà.
Al mattino
alle 6,45 prendiamo una barca e con la guida di un ranger
navighiamo lungo il fiume che si sta risvegliando, la nebbiolina
si alza e vediamo tutta la fauna del luogo che incomincia
l'attività quotidiana. Uno spettacolo stupendo vedere
stormi di uccelli in formazione che si librano leggiadri in
aria.
La mattinata
prosegue con la visita a Jim Jim falls, si tratta di percorrere
40 km di pista di cui gli ultimi 12 di fuoristrada piuttosto
impegnativo con lunghi lunghi tratti sabbiosi che a me mettono
particolarmente in ansia ( è difficile liberarsi da
soli e la mia macchina è equipaggiata con gomme strette
poco adatte alla sabbia con un battistrada da trazione che
in caso di fermata su sabbia ti impedirebbe di ripartire )
comunque va tutto bene, il posto è stupendo assolutamente
incontaminato ( nonostante sia meta di tour organizzati c'erano
10 o 12 persone al massimo ) ma le cascate secche senza una
goccia d'acqua.
Proseguiamo
quindi verso Nourlangie Rock e Ubirr, luoghi sacri per gli
aborigeni in cui hanno dipinto vere opere d'arte sulla roccia.
Emozionanante pensare che da migliaia di anni in questi luoghi
vivano persone così a contatto con la natura e che
si sentono parte della terra.
Al
mattino seguente proseguiamo, visitiamo the Fogg Damm nonché
la torre panoramica in cui è situato il visitor center
ma ci sono milioni di zanzare e mosche per cui la visita è
molto breve. Evitiamo la turistica crociera sull' Alligator
river per vedere i coccodrilli che saltano per afferrare la
carne a beneficio dei visitatori e ci dirigiamo verso Lithfield
N.P. entriamo dal nord percorrendo anche in questo caso un
bel tratto sterrato e arriviamo in breve a Wangi Falls. Il
luogo è molto bello e mentre ci mangiamo un panino
nel prato antistante la cascata ed il laghetto un bel varano
lungo un metro attraversa il prato tranquillamente. E' il
primo di una serie di incontri con questi lucertoloni che
sembrano usciti da Jurassic Park. Un bel bagno rinfrescante
è quello che ci vuole dopo la salita fino alla sommità
della cascata e poi via verso le numerose cascate che si incontrano
lungo la strada. Vorrei andare a Lost City ma mi informano
che la strada è veramente difficile e rischiosa per
cui desistiamo e prima dell'uscita del parco ci sono i termitai
magnetici, particolari perché sono spessi pochi centimetri
e larghi ed alti diversi metri sono tutti allineati nella
stessa direzione nord/sud questo per mantenere costante la
temperatura all' interno. Al di la dell' ingegno di questi
insetti la visita è piuttosto triste e i termitai lontani.
Passiamo
la notte sulle rive di un lago, Lake Bennet in un silenzio
irreale rotto solo dal canto degli uccelli e il mattino dopo
ci avviamo verso Darwin meta finale del nostro viaggio.
Darwin
è un grande paese più che una città e
la visita si conclude rapidamente, al di là del mall
e delle strade circostanti non ci sono molte attrattive, prima
di consegnare il fuoristrada facciamo qualche chilometro lungo
la costa per vedere i resti delle batterie costiere costruite
durante la 2a guerra mondiale quando Darwin era oggetto di
regolari bombardamenti da parte dei giapponesi e mai utilizzate
( le hanno finite a guerra ormai finita ) ed un muse dell'aviazione
di cui gli australiani sono molto fieri ma che in realtà
è una specie di deposito di rottami.
Consegniamo
il fuoristrada dopo esattamente 6680 Km percorsi di cui almeno
1200 di pista (i più belli) il mattino dopo un volo
ci porta a Cairns e da qui un piccolo bimotore a Lizard dove
ci concediamo una settimana di riposo tra spiagge bianchissime
ed un mare di cristallo, popolato come un acquario da pesci
multicolori.
Come
tutte le cose belle la settimana vola e ci ritroviamo presto
in volo per Sydney dove trascorriamo gli ultimi 2 giorni tra
shopping e lunghe camminate per questa bellissima città,
poi via si torna a Milano.
Conclusione
: molto belli i paesaggi, gli spazi, il senso di libertà
che questa terra offre,e nello stesso tempo la sensazione
di essere veramente soli a contatto con la natura e le sue
forze. Bellissimo il Red Center Uluru vale il viaggio da solo,
quando ci penso mi viene la pelle d'oca ancora adesso. Bellissimi
i parchi di Kakadu e Litchfield e la fauna che li popola,
ma la cosa che mi è piaciuta maggiormente è
stato il deserto, costeggiare, lungo le piste, il lake Eyre,
essere soli per chilometri e chilometri ci ha esaltato. Vorremmo
rifarla questa esperienza, il nostro sogno è attraversare
il continente da est a ovest attraverso tutte le piste. sarebbe
un'esperienza da fare almeno in tre o quattro macchine per
questioni di sicurezza viste le distanze dai centri abitati
e forse per questo rimarrà un sogno.
Mi sono
mancati gli aborigeni però, quelli di città
mi sono sembrati degli emarginati dediti solo alla birra mentre
nei luoghi da loro posseduti (Uluru per esempio) tutto è
gestito dei bianchi molto triste questo aspetto a mio avviso.
Un'ultima
considerazione sul costo della vita, molto accettabile e inferiore
a tante città italiane. |