AUSTRALIA 2006
Testo e foto di Paola
17 Luglio 2006 – Sidney
Siamo atterrati a Sidney dopo 22 ore di volo e stranamente
non sono sconvolta come sempre accade dopo lunghi viaggi
sicuramente sarà l’entusiasmo per questa avventura
appena iniziata!
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Sono da poco passate le
6 del mattino e la città è ancora addormentata..
ma né le strade deserte né il freddo ci
scoraggiano dall’andare nella famosa baia.
Incantevole! Ci fermiamo ad osservare L’opera
House e L’Arbour Bridge. Dopo averle viste in
così tanti video e foto stento quasi a credere
di esserci di fronte! |
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Nel pomeriggio saliamo sulla simpatica monorotaia.
Il biglietto per singola corsa costa 4,5 AUD mentre il giornaliero
9 AUD. Sarete invogliati come noi
a prendere il secondo ma difficilmente lo utilizzerete visto
che percorre in senso circolare solo un piccolo quartiere
della città.
Fermata d’obbligo al Paddy’s Market
dove vi consiglio di fare la maggior parte dei vs. acquisti
l’unica pecca è che è aperto solamente
dal giovedì alla domenica. Il mercato al pian terreno
è stracolmo di bancarelle di asiatici che vi venderanno
(come sempre succede in tutto il mondo) esattamente le stesse
cose dei negozi di tutta l’Australia ad un prezzo decisamente
inferiore.. Ad esempio la classica felpa con scritta AUSTRALIA
a 12 AUD (€ 7,2) mentre nei negozi la pagherete 29 AUD..
Magliette a 10 AUD invece che 24.
Io mi sono imbattuta in una simpatica venditrice che pur di
farmi comprare un paio di occhiali me ne ha fatti provare
una ventina mostrando ogni volta lo stessa faccia entusiasta
per come mi stavano bene (mentre dietro di lei Sara e Dany
scuotevano la testa con facce disgustate!!!). Ovviamente dopo
aver ribassato il prezzo da 20 a 5 dollari ho ceduto alle
lusinghe e ne ho preso un paio!
18 Luglio 2006 – Sidney (Taronga Zoo + Acquario)
Ottimisti per lo spiraglio di sole del mattino decidiamo
di prendere il traghetto per il classico giro della baia con
fermata al Taronga Zoo (AUD 45 totali). Ma subito dopo aver
comprato i biglietti l’ottimismo ha lasciato spazio
ad una sottile ma fitta pioggia.
Peccato! Quello spettacolo meritava di essere goduto con un
bel cielo azzurro come sfondo.
Dopo qualche ora torniamo alla baia e decidiamo di trovare
riparo dal freddo e dalla pioggia entrando a visitare il famosissimo
acquario (l’entrata costa 27,50 AUD). Spettacolare il
tunnel immerso nella vasca degli squali, anche se spero che
questo rimanga l’incontro più ravvicinato che
mai avrò con queste fantastiche creature.
Torniamo in albergo e come succederà spesso in questa
prima settimana, Dany e Sara crollano dalla stanchezza e si
riprenderanno solo dopo la loro oretta di sonno
19 Luglio 2006 – Sidney (Blue Montains)
Ci alziamo presto per andare alle Blue Montains a
pochi chilometri da Sidney.
Il treno Sidney/Katomba a/r costa 16,20 aud. Incredibile ma
nonostante sia inverno e ci siano solo 15/20 gradi qui l’aria
condizionata è al massimo e sarà ancora peggio
nel viaggio di r.orno.. anche la testa mi si congelerà!
Arrivati a Katoomba potete farvi una bella camminata di mezz’ora
verso l’ingresso delle Blue Montains oppure prendere
il pulmino che in 10 minuti vi ci porta. Noi all’andata
abbiamo preferito camminare.
A causa del tempo, quello che doveva essere uno spettacolo
naturale si è rivelato solamente una delusione.
Facciamo
qualche foto alle Three sisters e ci affacciamo sulla balconata
di Echo Point per vedere il panorama annebbiato. Chissà
poi perché lo chiamano così; io ho provato a
urlare ma di eco nemmeno l’ombra ho solo rimediato le
occhiate della gente che avevo intorno e le risate dei miei
amici che spero non si siano vergognati troppo!
La sera seguiamo il consiglio della Lonley e andiamo a mangiare
da “Pizza Mario”. Scelta azzeccatissima
20 Luglio 2006 – Sidney
A causa del maltempo ci alziamo in tarda mattinata
e dopo la classica cioccolata take away (ovviamente con i
Marsh Mallows) decidiamo di fare il giro della città
per fare un po’ di sano e ricostituente shopping!!!
Per chi volesse acquistare il Didgeridoo consigliamo un negozio
fornitissimo in zona The Rocks (non ricordiamo il nome ma
è in Gorge St.) Noi credendo di trovarne a decine di
posti simili in centro Australia o lungo la costa non abbiamo
comprato lì. Peccato! I prezzi sono tra i più
bassi che abbiamo visto e la scelta è senza dubbio
la più assortita!
La sera ci fermiamo a mangiare per la seconda volta da “Zia
Pina”. I proprietari sono italiani trasferiti qui da
parecchi anni molto cordiali e allegri ci hanno riconosciuto
appena entrati e quando succede ti senti po’ come a
casa.
Prima di rientrare in albergo ripercorriamo per l’ultima
volta le vie di Sidney e ci dirigiamo verso l’Arbour
bridge lo percorriamo per oltre la metà con lo sguardo
sempre fisso verso la baia illuminata. Io e Sara ci facciamo
prendere già dal senso di malinconia, tra poche ore
lasceremo questa meravigliosa città!!! Meno traumatico
per Dany che non vede l’ora di partire verso qualche
posto di mare.
21 luglio 2006 – Adelaide (Glenelg)
Alle 08:30 prendiamo il volo verso Adelaide... e
dopo 1h e 40 di volo ci ritroviamo in una calma cittadina
dai ritmi decisamente rallentati rispetto alla frenetica Sidney.
Sono uguali invece i semafori che emettono dei suoni identici
ai missili dei videogiochi. Il verde per i pedoni qui rimane
solo per pochissimi secondi e poi inizia a lampeggiare rosso.
I primi giorni ci prendeva l’ansia! Insomma, stai pronto
a scattare appena viene il verde e poi mentre attraversi pensi
che non ce la farai mai a raggiungere l’altra parte
in tempo.
Rispetto a Sidney qui c’è un fuso orario di mezz’ora
indietro! Mai sentito parlare di un fuso di 30 minuti.. ma
lungo il viaggio mi renderò conto che qui è
una cosa abbastanza frequente.. giusto per disorientarci un
po’ di più.
Passeggiamo tranquillamente nelle vie centrali piene di negozi
chiedendoci cosa fare per il resto della giornata fin quando
incontriamo una signora di origini italiane che ci consiglia
di prendere il bus gratuito (il 99C) fino a Victoria Square
e di proseguire poi per Glenelg con il trenino.
Purtroppo il brutto tempo non ci da tregua nemmeno qui e come
per le Blue Montains anche in questo caso il panorama che
ci si presenta non è nulla di che.
E’ ancora presto per mangiare così decidiamo
di fermarci a bere qualcosa al riparo dal vento freddo che
si è alzato.
Sara e Dany optano per una cioccolata calda, io una camomilla.
Ma mentre siamo seduti mi entrano tutti e due in stato comatoso
e iniziano a straparlare e a ridere. Per lo sforzo perdono
le poche forze che hanno, si spostano su dei divanetti e per
poco non si addormentano li. Ma con che gente vado in giro???
Superata la crisi andiamo a mangiare spaghetti allo scoglio
in un bellissimo ristorante vista mare (ma ormai è
buio pesto e non si vede oltre il vetro ..e poi riprendiamo
il trenino verso Adelaide.
Sarà che la cioccolata bevuta prima degli spaghetti
al pesce gli ha rallentato la digestione (sarebbe strano il
contrario) ma appena toccano i sedili si accasciano pronti
a dormire!
22 Luglio 2006 – Kangaroo Island (Seal bay
)
Partiamo per Kangaroo Island!
Ci sono due possibilità di raggiungerla (a meno che
non abbiate già noleggiato la macchina lungo la costa):
1 - Pullman da Adelaide/Cape Jervis a/r AUD 40 a testa ( 2
ore e 15 minuti)
+ traghetto da Cape Jervis/Penneshaw a/r AUD 74 a testa (30
minuti)
2 - Con l'aereo della REGIONAL EXPRESS ci vogliono 35 minuti
e costa a testa a/r AUD 126! Se optate per questa scelta ricordatevi
che è uno dei pochi casi in cui è consentito
imbarcare al massimo 15kg di bagaglio.
Arrivati sull’isola noleggiamo una macchina 4x4 consigliata
visto lo stato delle strade.
Il kilometraggio è limitato a 100Km al giorno e il
costo di quelli fatti in + è di 0,25 aud cad.
Noi ce la caveremo sforando di soli 48Km rispetto ai 300 previsti
per i 3 giorni.
Per guidare qui è necessario avere la patente internazionale.
La validità massima che ha è di 3 anni ma se
la vostra patente italiana ha una data di scadenza più
vicina si prenderà quella come riferimento. La mia
scade a Novembre e sarebbe
stato meglio rinnovarla prima di fare quella internazionale.
E’ la prima volta che guidiamo a sinistra ma il cambio
automatico è decisamente di.iuto.. almeno a quanto
mi dicono Sara e Dany visto che io mi farò scarrozzare
sia qui che in centro Australia e prenderò in mano
il volante solo nelle ultime due settimane sulla costa.
Tra frenate brusche (visti i freni super sensibili rispetto
alle utilitarie a cui siamo abituati) e i tergicristalli messi
per sbaglio al posto delle frecce per girare (qui le frecce
sono a destra!), raggiungiamo il nostro bellissimo cottage.
Tutto in legno caldo e accogliente, molto spazioso e con caminetto
incluso ci avremmo passato anche più dei tre giorni
previsti.
Come
primo giorno abbiamo deciso di fare l’escursione a Seal
Bay per vedere i leoni marini. E’ possibile fare l’escursione
solo accompagnati da una giuda ma non è richiesto numero
minimo di partecipanti.
Ti accompagnano sulla spiaggia a pochi metri dai leoni marini
e si dilungano in dettagliate spiegazioni. Un’abitudine
di tutti gli australiani mai sentito parlar tanto!
Insomma di solito anche le guide dovrebbero respirare e prendersi
qualche minuto di silenzio beh qui non succede praticamente
mai!
Il mio raffreddore, iniziato a Sidney è nel frattempo
drasticamente pegg.rato.. ma il lato positivo è che
non sento minimamente l’odore dei leoni marini che sono
a poca distanza.
A furia di starnutire avrò attaccato qualche germe
anche a loro e avrò fatto iniziare un’epidemia
sull’isola??? Speriamo di no ma soprattutto spero
di non attaccare l’influenza anche a Sara e Dany!!!
Prima di tornare al cottage ci fermiamo nell’unico negozietto
dei paraggi a far spesa. Stasera spaghetti al tonno.
Prima di cena però crolliamo dal sonno e ci addormentiamo
sul divano proprio un bel quadretto.
In questo cottage così accogliente, sdraiata su questo
divano comodo sotto la coperta mi piace persino aver la febbre.
23 Luglio 2006 – Kangaroo Island (Admiral Arch
e Remarkable Rocks)
Cosa c’è di meglio che svegliarsi la
mattina e prepararsi un buon Pan Cake in stile australiano??
Beh di meglio c’è prepararlo con la padella giusta!!!
Sara è davvero entusiasta di questa colazione almeno
fino al momento in cui ci accorgiamo che non si riesce a staccare
il pan cake dalla padella (ma darne in dotazione una antiaderente
no?) e così dopo aver bruciato il primo lato del nostro
pan cake riusciamo a staccarlo dalla pentola facendo una pressione
notevole con la paletta che però essendo in plastica
si scioglie.. e così abbiamo fatto fuori anche quella.
Fatto il rodaggio gli altri pan cake non escono poi male e
il profumino invitante ha anche fatto radunare tutto intorno
al cottage tanti piccoli Wallaby (loro due continueranno a
sostenere che si trattava di canguri ma è solo un dettaglio).
Dopo un accurato book di foto con questi animali siamo pronti
al giro dell’isola.
Spettacoli naturali sia L’admiral Arch (ambiente naturale
di colonie di leoni marini) sia le Remarkable Rocks a strapiombo
sull’oceano.
Ovviamente nonostante le numerose spiagge, la balneazione
qui non è consentita per il rischio di attacchi di
squali (ma ad essere sinceri, con sto freddo chi avrebbe voglia
di tuffarsi?).
Anche oggi torniamo a casa presto.
Sconsigliamo a tutti di guidare al buio qui la maggior
parte degli animali esce infatti al tramonto e il rischio
di investirli è davvero alto!
La sera optiamo per un toast veloce e scopriamo che il tostapane
in dotazione non è il classico per i toast farciti
ma semplicemente per tostare le singole fette di pane per
colazione! Ma con un po’ di insistenza e pressandoli
al massimo siamo riusciti a prepararci 3 squisiti toast appiattiti
e bruciati! ?
Dopo cena, mentre stavo fumando, nella tranquillità
della veranda immersa nel buio e nella vegetazione mi sono
trovata a un metro di distanza due enormi occhi luccicanti
cavolo che spavento!!! Era un opossum ferito!
Qui è severamente vietato dar da mangiare a qualsiasi
animale.. per cui ci limitiamo ad osservarlo fin quando non
si allontana tra gli alberi.
24 Luglio 2006 – Adelaide
Durante il piccolo spostamento verso Kingscote (dove
riprenderemo l’aereo per Adelaide) ci fermiamo in uno
dei numerosi apicoltori dell’isola dove si vendono ovviamente
tutti i prodotti ricavati.
Le api dell’isola discendono tutte da un alveare importato
dalla Liguria a fine 1800 da allora è vietato
introdurre nell’isola altre api insomma è
un paradosso ma finiamo per comprare in Australia miele prodotto
da api italiane.
Nel pomeriggio ripartiamo per Adelaide spesa veloce
al supermercato e pernottiamo nel ns. appartamento.
Se state cercando sistemazioni intorno ai 25/30 € a testa
vi consigliamo gli appartamenti.. il prezzo è identico
a quello delle camere d’albergo e li affittano anche
a singola notte. Di solito sono dotati di un grande open space
con soggiorno e cucina.. per cui potrete risparmiare sulle
cene. E in linea di massima potrete utilizzare lavatrice e
asciugatore!
25 Luglio 2006 – Alice Springs
In mattina
abbiamo il volo per Alice Springs. Praticamente è come
arrivare in un paese diverso! Un viaggio nel viaggio
Anche qui noleggiamo la macchina ma ci affidiamo all’Avis
che a differenza della Hertz ci da il chilometraggio illimitato..
in queste immense distese di nulla non si può fare
differentemente.
Alice Springs è una cittadina piacevole ma dove può
bastare un solo pomeriggio di vagabondaggio.. Noi ci aspettavamo
parecchi più negozi di arte aborigena e invece nemmeno
qui riusciamo a sbizzarrirci nello shopping.
La pecca è l’hotel (Desert Rose Inn) che ci
sembrava tanto carino dal sito ma che in realtà ci
ha deluso parecchio. La notte fa parecchio freddo e la ventola
del riscaldamento è talmente rumorosa che è
impossibile tenerla accesa tutta notte così
il mattino dopo ci alzeremo tutti congelati!!! Meno male che
l’aspirina ha bloccato l’influenza ma che
sofferenza!
26 Luglio 2006 - Kings Canion
La meta di oggi è il Kings Canion e per la
felicità di Dany, io e Sara passeremo tutto il tempo
in macchina a cantare a squarciagola.
Ore passate a guidare in mezzo al bush (per me uno dei più
grandi simboli dell’Australia) su strade dritte e deserte
asfaltate in mezzo al nulla.
Tutt’intorno solo distese interminabili di sabbia rossa
e piccoli cespugli che sembrano sempre sul punti di andare
a fuoco. E un’indescrivibile sensazione di tranquillità
a benessere.
Quando tornerò in Italia, nei miei giorni no, è
lì che volerò con la fantasia cercando di trovare
quella sensazione di equilibrio, quando sai che hai già
tutto quello di cui hai bisogno.
La stessa sensazione che ho qui ora, in questa macchina, durante
gli spostamenti per l’Australia, quando non hai fretta
di raggiungere la meta perché sei già appagata
dal viaggio stesso e quando ti guardi a fianco e ti accorgi
che si condividendo quel momento magico con i migliori compagni
che potevi scegliere.
Ma prima di finire su toni patetici e malinconici torno al
racconto.
Ogni
tanto dal nulla compaiono delle piccole oasi ristoro attrezzate
con un tavolo, una panchina, l’immancabile barbecue
e nulla di più.
Qui il barbie è proprio un’istituzione e non
manca nemmeno nei parchi o a lato delle piscine degli alberghi!
Ci si può anche abbrustolire semplicemente il pane
o una pannocchia. Ma più che la comodità di
cucinare ovunque, rappresenta uno stile di vita. Si, insomma,
un pretesto per stare in compagnia all’aria aperta.
Giunti al Kings canion percorriamo un piccolo tragitto a piedi.
Adoro queste rocce rosse e levigate talmente tanto dal vento
da essere completamente lisce anche se per questa mia
fobia verrò presa in giro per il resto della vacanza!
Il tramonto decidiamo di vederlo dal punto panoramico posto
poco fuori del resort dove pernotteremo..
27 Luglio 2006 – Ayers Rock (Monti Olgas)
Ci mettiamo nuovamente in macchina per arrivare ad
Ayers Rock ancora una volta circondati solo
dal Bush e dalle sue varie sfumature di colore.
L’unico amarezza la danno i numerosi corpi di canguri
a lato delle strade. Li abbiamo incrociati sempre durante
tutti i tragitti in macchina, qui ma anche a Kangaroo Island
e sulla costa). Noi fortunatamente non avendo mai guidato
dopo il tramonto non abbiamo corso il rischio di investirli.
Arrivati al resort decidiamo di andare prima a visitare i
Monti Olgas per poter dedicare l’intera giornata di
domani a Uluru che in lingua aborigena si legge con l’accento
sull’ultima U strano no?
L’entrata al Parco è di 25 aud ed è valida
per tre giorni.
Noi decidiamo di percorrere il sentiero più breve dei
due proposti.. Il Walpa Gorg.Walk.. più o meno un’oretta
tra andata e ritorno e ci fermiamo nella parte centrale circondata
da queste rocce tondeggianti ad ammirare lo spettacolo.
Tornate in albergo Dany decide di sfruttare la bella piscina
del resort mentre noi ci rilassiamo
in camera!
28 Luglio 2006 – Ayers Rock
Ci siamo svegliati troppo tardi! E così non
abbiamo fatto in tempo a vedere l’alba. Domani punteremo
la sveglia prestissimo non possiamo andar via senza gustarci
questo spettacolo!!!
Decidiamo quindi di visitare l’Ayers Rock.
Mi ero chiesta parecchie volte se scalare Uluru contro il
desiderio degli aborigeni ne valesse la .pena.. ma appena
mi son trovata di fronte il sentiero irto e senza protezioni
ogni dubbi è s.nito.. Viva la sincerità! Inoltre
l’accesso era negato a causa del forte vento.
Optiamo per
il percorso più lungo intorno al monolite. Più
o meno 10 Km!
Ma come si fa ad essere arrivati fin qui e non volerne vedere
ogni sfaccettatura?
La camminata è durata qualche ora (almeno 3H).. e ve
la consiglio.
Tornati al punto di partenza e dopo un po’ di relax
su una panchina ci siamo diretti al centro di cultura aborigena
(di solito consigliano di visitarlo prima…. Per me è
abbastanza deludente; dovrebbero introdurre al pensiero e
alla filosofia degli aborigeni.. peccato che tutto è
proiettato su video e di aborigeni in carne ed ossa nemmeno
l’ombra. Per cui è una tappa che volendo si può
tranquillamente saltare.
L’escursione al momento è finita ritorneremo
in serata per vedere il tramonto.
29 Luglio 2006 – Brisbane
Ingiustamente i miei compagni di viaggio decidono
per gli orari di sveglia differenziati in base alla velocità
nel prepararsi e così mi tocca
la sveglia alle 5:30 venti minuti dopo sarà il turno
di Sara mentre al fortunato Dany sarà concesso il risveglio
alle 6:00!
Tutta sta fatica per scoprire che l’alba oggi era alle
7:00!!!!! Cavolo ci siamo congelati la fuori!!!
Nemmeno la coperta portata da Dany per ripararci un po’
di più è servita (una delle poche carinerie
che ha.atto.. però gliela riconosco!)
Dopo 40 minuti di gelo ha iniziato a radunarsi una piccola
folla di spettatori (molto meno bardati di noi e molto meno
infreddoliti ma insomma come cavolo fanno?).
La ns. alzataccia non viene ricompensata i colori del cielo
non sfumano dei meravigliosi colori che ci aspettiamo e che
siamo certi ci siano nelle giornate di cielo sereno..
Torniamo a sdraiarci un po’ prima di avviarci verso
l’aeroporto per il volo di connessione con Alice Springs
e il successivo verso Brisbane.
Io ero preoccupata all’idea che in questo primo piccolo
volo ci fosse un bagaglio consentito di pochi chili
ma fortunatamente scopriamo che in tutti i voli australiani
i massimali sono davvero altissimi rispetto ai canoni europei.
32Kg per il bagaglio e 7 per quello a mano. Stupendo!
Nel primo pomeriggio arriviamo a Brisbane e ritiriamo la
macchina noleggiata dall’Italia con la Hertz. Visti
i 17 giorni di noleggio previsti, preferiamo pagare il costo
dell’assicurazione aggiuntiva (senza di questa ogni
minima botta alla carrozzeria sarebbe stata addebitata per
2500AUD indipendentemente dall’entità del danno).
Da oggi in poi non abbiamo più camere d’albergo
prenotate dall’Italia e così ci mettiamo
a girare per tutta la città alla ricerca di un hotel.
Ma quello che a noi sembrava banale (nei viaggi precedenti
raramente avevamo prenotazioni per il dormire e mai avuto
difficoltà nel trovarli in loco) si è rivelato
un grosso problema. In città c’è un grande
evento calcistico e tutte le strutture di Brisbane sono NO
VACANCY!
Dopo ore di Sali e scendi dalla macchina e nonostante l’aiuto
della simpatica signora dell’Annie’s Shandon Inn
(B&B molto caratteristico che vi consigliamo) siamo a
pezzi e un po’ pessimisti su da farsi.
Iniziamo a telefonare agli alberghi indicati sulle guide e
ci cade l’occhio su un Motel che la Lonley descrive
particolarmente bene. Il problema è che è a
Surfers Paradise.. che sembra lontano. Ma rassicurata da Dany
che in tono sicuro sostiene che è a soli 20 km di distanza
prenotiamo li.
La verità è che ci spariamo più di 70
km di macchina verso sud (il ns. itinerario era a nord verso
Cairns) e che ci ritroviamo in un postaggio sporco e per niente
accogliente (La Lonley questa volta ha sbagliato di brutto!)
Ma almeno abbiamo girato un po’ per le vie principali
di Surfers Paradise che è riconosciuta come la capitale
del divertimento del Queensland (non che sia il nostro tipo
di meta ma per una notte va bene così.
Fortunatamente tornati nel motel la stanchezza si fa sentire
e ci addormentiamo subito.
30 Luglio 2006 – Lone Pine koala Sanctuary
e Hervey Bay
Sara ha sentito parlare di un bellissimo parco naturale
vicino a Brisbane (dove eravamo ieri) che sembra davvero valer
la pena di essere visto.. il LONE PINE KOALA SANCTUARY.
Dopo aver prenotato già le due notti successive in
un B&B possiamo permetterci di stare a zonzo tranquillamente
e così ripercorriamo le strade della sera prima e dopo
più di due ore (non riuscivamo a trovare la strada
giusta) arriviamo alla ns. meta.
Spettacolare! Il parco è enorme e da la possibilità
di stare a stretto contatto con i canguri che ci saltellano
tutto intorno.. o meglio più che saltare camminano
affaticati! Ai turisti è permesso dar loro da mangiare
(ovviamente il mangime è apposta per loro e venduto
all’interno del parco) e così questi animali
se ne stanno tranquilli a mangiare e dormire tutto il giorno.
Io e Sara paghiamo lo sproposito di 15 AUD per farci fare
la foto con in braccio il Koala. La foto la paghi cara ma
è possibile scattare quante foto si vuole anche con
la propria macchina. Io tra l’altro perdo il biglietto
prepagato e quasi rischio di non riuscire a farmela fare sempre
la solita!
Vediamo per la prima volta l’animale preferito del
Dany: il Wombat.
A dire il vero a noi fa un po’ impressione è
un marsupiale come Koala e canguri ma non ci sembra sia così
dolce. Mah i gusti!
Ci dispiace non poter vedere il Diavolo della Tasmania che
ci dicono sia morto .. che sfiga!
Ma io voglio vedere il vero e unico Red Kangaroo è
lui il re dei marsupiali!
Quindi faccio rifare da capo il giro del parco per poterlo
vedere e anche stavolta mi va male! Il Red Kangaroo che è
tenuto separato da una gabbia dal resto dei piccoli canguri
di cui parlavo prima, se ne sta in panciolle e non ne vuole
sapere di alzarsi in piedi per farsi rimirare nella sua stazza
da culturista non ci da proprio soddisfazioni!!!!! Pazienza
ormai dobbiamo andarcene.
Ci aspettano parecchi chilometri prima di arrivare a Hervey
Bay.
La cittadina è tranquilla e graziosa ma è vedendo
il B&B prenotato che rimaniamo a bocca aperta. Credo sia
il posto migliore dove abbiamo pernottato. Gestito tra l’altro
da una coppia riservata e molto molto gentile che ci ha fatto
sentire immediatamente come a casa. E che spettacolo di casa!
Un po’ quelle dei sogni con ogni dettaglio curato. Il
posto si chiama Bay B&B (anche questo consigliato dalla
Lonley).
31 Luglio 2006 – Fraser Island
Tramite il B&B abbiamo prenotato l’escursione
di oggi a Fraser Island.
Il bus ci viene a prendere proprio davanti casa verso le 8:00
del mattino per accompagnarci al porto.
Ne troveremo un altro, questa volta 4WD, appena sbarcheremo
a Fraser Island.
Sull’’isola non esistono strade asfaltate e il
sentiero è praticamente inghiottito dai rami dei rigogliosi
alberi che formano la foresta pluviale. A stento passiamo
con il pullman e quando incontriamo nell’altro senso
di marcia delle jeep, quest’ultime sono costrette a
infilarsi di traverso tra un tronco e l’altro per cederci
il passo.
Durante tutto il percorso la ns. zelante guida si dilunga
in dettagliate spiegazioni di tutto ciò che ci circonda
(siamo solo alle prime ore di escursione e questa cosa non
ci sembrava poi male…. La parte più bella del
tragitto in pullman sarà però lungo la spiaggia
ori.tale... particolare anche per il fatto che non ero mai
andata con un mezzo 4WD sulla sabbia.
Il mare è stupendo ma non balneabile a causa degli
squali
Il primo stop (che ci dicono sarà
di 15 minuti) è accanto al relitto della nave Maheno
e a pochi metri dalle rocce fatte di sabbia davvero particolari.
La seconda sosta sarà invece di 40 minuti in prossimità
di Eli Creek, un torrente di acqua dolce che arriva fino alla
spiaggia. Ma come si fa in così poco tempo a riuscire
a sdraiarsi un po’ per rilassarsi?
In men che non si dica siamo quindi ancora sul pullman a ripercorrere
il sentiero immerso nella foresta e la guida continua
a parlare e parlare senza sosta ma quando respira??
A noi sta venendo il mal di.esta.. e poi che avrà
ancora da dire? Queste cose ce le ha spiegate durante il viaggio
di andata va bene essere solerti nel proprio .voro..
ma a noi sembra esagerato.
Dopo una breve sosta per la merenda ripartiamo verso il porticciolo
e in fase di saluti tutti applaudiranno la guida (noi pensiamo
che l’applauso è dovuto al fatto che finalmente
non sentiremo più la sua voce )
In definitiva, Fraiser Island merita di essere vista se avete
una o due giornate da dedicarci ma nel caso in cui sceglieste
di farla con tour organizzato di 1gg come il ns. preparatevi
a spendere 80€ a testa per passare quasi tutti il tempo
in bus e ad avere minuti contati per godervi le bellezze del
posto.
La sera siamo alla ricerca di un internet point per poter
prenotare le due notti successive a Heron Island. L’unico
resort dell’isola costa 212,00aud a notte a testa mentre
il traghetto 100aud a tratta totale quindi per due notti più
trasferimento 624Aud a testa (376,00 &euro)
1 Agosto 2006 – Heron Island
Visti i km da fare per non perdere il traghetto prenotato,
stamattina non solo ci tocca la levataccia ma anche la rinuncia
alla splendida colazione che ci avrebbe preparato la ns. padrona
di casa
Pazienza.. finalmente inizieremo a goderci un po’ di
mare!!!!
Arriviamo a Gladston con un’oretta di anticipo rispetto
al traghetto.
Heron Island è davvero splendida mare cristallino,
squaletti piccoli e innocui che nuotano a riva (ma di cui
io ho paura uguale) ) e spiagge bianchissime che a causa della
bassa marea lasciano scoperta parte della barriera corallina.
Finalmente due giorni di vero relax!!!
2 Agosto 2006 - Heron Island
Ecco forse non sono proprio due i giorni di.elax..
visto che stamattina finiamo, su prezioso consiglio di Dany,
a Shark Bay che è stupenda ma qui tira un vento simil
bora che per una freddolosa come me equivale a una tragedia.
Insomma, mentre Sara se ne sta a riva con i piedi a mollo
(e la pelle d’oca) e il Dany si tuffa per farsi un bagnetto,
io me ne sto sull’asciugamano coperta con tutto quello
che riesco a tirar fuori dal borsone. Questo non è
rilassante!!!
Decidiamo quindi, un po’ per il mio benessere e un po’
per non sentirmi lamentare per il resto della giornata, di
spostarci nella spiaggetta a fianco e, miracolo! Sembra di
essere su un’altra isola. Niente vento e un bellissimo
sole che mi scalda pian piano le ossa. Ora si che si ragiona!
La sera mega buffet al resort. Proviamo un po’ di tutto,
dalla carne di canguro al pesce crudo e come sempre
si riempie più del dovuto il piatto per poi sprecare
un sacco di roba che non ci piace!
Per non tornare subito in camera decidiamo di fare una partita
a biliardo. Gli australiani sembrano tutti esperti in questo
gioco mentre io, non avendo mai preso in mano la stecca, cerco
solo di mirare la palla.
Peccato che rischio quasi di cavare un occhio alla povera
Sara che stava a lato del tavolo ma io avevo avvisato
di essere pericolosa.
3 Agosto 2006 – Rockhampton
Passiamo tutta la mattinata in spiaggia sperando
che almeno per qualche ora le nuvole non arrivino a coprire
il sole.
Dopo pranzo raggiungiamo l’imbarcazione e tornati a
Gladston siamo pronti a partire verso Rockhampton.
Verso sera ci accorgiamo del grosso errore fatto nel seguire
a occhi chiusi il consiglio della Lonley che descriveva il
“Criterion Hotel” dove alloggiamo in questo modo:
“Progettato come albergo esclusivo e costruito con materiali
pregiati, il Criterion è più elegante do molti
alberghi rinomati. Offre stanze ricche di atmosfera”.
Ma quale atmosfera??? La doccia piazzata a fianco del letto
è circondata da moquette marcita a causa dell’acqua
e il materiale pregiato rischia di spezzarsi appena lo sfiori..
insomma per uscire sul balcone c’era la possibilità
che ci rimanesse in mano la porta finestra!
Io e Sara usufruiamo del bagno del pub a pian terreno (profumato
e pulito) per rinfrescarci un po’.
4 Agosto 2006 – Great Keppel
Non trovando un lavandino degno di questo nome dove
lavarci i denti e avendo un po’ schifo del pessimo stato
in cui sono tenuti i bagni in comune dell’hotel, io
e Sara scendiamo anche oggi nei bagni del pub tanto è
presto ed è ancora vuoto.
Oggi andremo a Great Keppel, dove pernotteremo per una notte.
Se ancora non l’avete
letto da nessuna parte, è altamente sconsigliato andare
su quest’isola con le classiche valige a rotelle stracolme
e pesanti. Insomma come la mia!
Si sbarca infatti direttamente in spiaggia dove già
si fatica a camminare normalmente ma figuriamoci dovendo trasportare
20 kg di bagaglio. Anche questa volta l’isola è
uno spet.colo.. tutta circondata da spiagge bianche semidesertiche
dove è possibile fare anche l’escursione sul
cammello al tramonto.
Piccolo inconveniente sono gli uccelli a dire il vero invadenti
un po’ in tutta l’Australia ma che qui diventano
addirittura degli del film di Hithcok!
Per pranzo prendiamo hamburger e patatine e iniziamo a ritrovarci
circondati da colorati pappag.lini.. ma proprio mentre sto
per addentare il mio hamburger mi accorgo che un uccello mi
guarda in modo inquietante e senza lasciarmi tempo di reagire
mi si fionda contro in tutta velocità e addenta lui
prima di me il panino!
Esito un po’ prima di ricominciare a mangiare e nel
frattempo il Dany, giusto per sdrammatizzare, prende l’hamburger
e lo alza in alto. Ed ecco che lo stesso uccello torna a fiondarsi
addosso a noi. Ma ora siamo preparati e ci sdraiamo d’istinto
sulla panca schivandolo.
Dopo questo smetto di ridere e rinuncio volentieri al pranzo.
5 Agosto 2006 – Rockhampton
Oggi è l’ultimo giorno in compagnia
del Dany che ripartirà stasera col pullman per
raggiungere Townsvill e imbarcarsi per il primo dei 4 voli
che lo attendono. I momenti di malinconia che nei giorni scorsi
iniziavano a crearsi oggi sembravo non passare più.
Trascorriamo tutta la giornata a Great Keppel e nel tardo
pomeriggio torniamo a Rockhampton.
Questa volta ci siamo trovate un bellissimo hotel: il “Motel
98”. Spettacolo! Peccato non averlo prenotato anche
due giorni fa!
Assistere ai preparativi della partenza di Dany è davvero
brutto ma lui continua a dire di non fare facce tristi
e che mica va in guerra per cui camuffiamo un po’
lo stato d’animo e aspettiamo per poterlo accompagnare
alla stazione dei pullman
Credo che in poki abbiano avuto un saluto di addio come il
nostro, degno dei migliori film con tanto di scenata
di Sara che gli si aggrappa alla gamba per non farlo andar
via e poi lo sventolio di fazzoletti per salutarlo mentre
il pullman pian piano si allontana!
Ma quando il bus gira l’angolo e lui non ci vede più
posso fare quello che sapevo gli avrebbe dato fastidio.. ovvero
piangere ?
Sara già se lo aspettava .. sono proprio prevedibile..
o forse mi conosce troppo bene.
Si è fatta ora di cena e proviamo ad andare a mangiare
all’Ascot Hotel dove sappiano che fanno dell’ottima
carne che puoi cuocere a tuo piacimento su pietra ollare.
Quando finalmente ci servono, ci ritroviamo davanti più
di mezzo chilo di carne a testa! Da star male per la quantità
ma che buona!!!!
6 Agosto 2006 – Arlie Beach
Oggi ci aspetta la prima lunga traversata per avvicinarci
a Cairns dove finirà il ns. viaggio.
Il tratto è da Rockhampton ad Arlie Beach .
Arriviamo nel primo pomeriggio in una splendida cittadina
sul lungo mare piena zeppa di deliziosi negozi ci si
illuminano gli occhi!
Prima di iniziare a far spese ci fermiamo in un’agenzia
viaggi per prenotare l’escursione a Whitsanday per i
prossimi due giorni.
Il ragazzo che ci lavora è un tipo alquanto buffo che
a causa della troppa gente che arriva, entra in panico al
punto di rispondere al telefono, mettere in attesa la persona
e dimenticarsene! Mittico il nostro Mr Bean! ?
Ora finita la parte pratica ci armiamo di entusiasmo e carta
di credito ed entriamo in tutti i negozi della lunga via centrale
ma nulla! Niente di caratteristico o simpatico o che vale
la pena comprare come ricordo di questo fantastico viaggio
non è possibile! Ci arrendiamo all’evidenza solo
dopo aver ripercorso la seconda volta la via e stanche morte
torniamo in albergo e crolliamo addormentate dalle 17 alle
21 Nemmeno la sveglia puntata ci ha smosso dal letto prima!
Usciamo a mangiare e dopo aver preparato il borsone da portare
a Whitsanday (lasceremo qui in hotel i bagagli pesanti) ci
rimettiamo a letto.
7 Agosto 2006 - Whitsanday
Lasciamo la macchina in un parcheggio custodito di
fronte al porto di Shute Harbour e ci imbarchiamo per Hamilton
Island.
Dopo aver fatto il check-in in albergo, ci sdraiamo a prendere
un po’ di sole. Purtroppo anche se la temperatura permette
di stare in costume, nemmeno oggi riusciremo a entrare in
acqua. L’oceano è davvero freddo e se consideriamo
che qui è inverno e noi non abbiamo
le mute è un’impresa davvero ardua!
Verso l’ora del tramonto, ci accorgiamo di essere circondate
da tanti canguri che saltellano lungo tutta la spiaggia. Ci
alziamo per fargli qualche foto e rimaniamo sorprese nel vedere
che anche davanti alle camere dal resort è pieno..
insomma qui non hanno per nulla paura dell’uomo ed è
bello poterli vedere ancora una volta così da vicino.
8 Agosto 2006 – Whiteheaven Beach
Oggi facciamo un’escursione organizzata su
quella che è considerata la spiaggia più bella
delle Whit.nday.. ovvero Whiteheaven Beach. Passiamo quasi
tutta la giornata in barca per lo spostamento e per le tappe
obbligate che ti fanno fare su altre isole.
Ma lo spettacolo che ci si presenta compensa lo sbattimento!Whiteheaven
beach è una lunga lingua di spiaggia bianchissima e
incontaminata ( l’isola non è abitata, non ci
si può soggiornare e l’unico modo di vederla
sono le escursioni organizzate come la ns.).
Insomma da raccontare c’è poco solo sabbia, mare
e il nulla praticamente un paradiso
Oggi il cielo è per metà coperto da nuvoloni
neri e per l’altra metà è di un azzurro
limpido. Per cui facendo le foto da entrambe le direzioni
sembra di essere contemporaneamente in due posti diversi.
Speriamo che il vento porti via i nuvoloni sono davvero neri
e segno di tempesta!
Verso sera ritorniamo al porto di Arlie Beach dove ci attende
il primo contrattempo della vacanza. La macchina non parte
più!
Anzi, non da proprio cenni di vita, nemmeno un piccolo brontolio
del motore.
Ci accorgiamo di esserci dimenticate i documenti della Hertz
nei bagagli lasciati in albergo e di essere quindi
anche senza numero di telefono da chiamare per l’assistenza.
Il custode del parcheggio cerca di rimetterla in moto attaccando
i cavi alla batteria ma non ne concludiamo nulla. Cavolo,
doveva succedere proprio ora che siamo rimaste da sole?
Decidiamo di prendere il pullman verso il paese (che dista
10Km) e di entrare in un ufficio Herzt a chiedere aiuto.
Ci dicono che ci manderanno qualcuno dell’assistenza
ma che solo una di noi potrà salire con lui per tornare
alla macchina.
Alla fine arriva una coppia di ragazzi su un furgoncino dall’apparenza
molto tranquillizzante e così, mentre io vado con loro
a vedere cos’è successo alla macchina, Sara torna
all’albergo con i bagagli.
Conclusione: la macchina si mette subito in moto con i cavi
per la batteria (il custode di prima si vede che non li sapeva
usare!!!!) e ingenuamente chiedo preoccupata se la machina
poteva lasciarci ancora a piedi la risposta spontanea
è stata: Se lasciate ancora i fanali accesi due giorni
si!
Cavolo tutto questo per una piccola distr.ione.. ma almeno
si è sistemato tutto
Anche oggi è finita e ci sdraiamo distrutte
a letto.
Mentre mi rilasso leggo tutti i depliant lasciati in camera
e mi faccio incuriosire dalla pubblicità di un negozio
specializzato nella realizzazione di Didgeridoo.
Gli unici modelli che ci erano piaciuti erano a Sidney
e deluse dal fatto che nemmeno in centro Australia ne avevamo
trovati di belli avevamo deciso che nel viaggio di ritorno,
durante le tante ore di attesa in aeroporto, saremmo tornate
in centro a Sidney a comprarlo
Domani mattina prima di ripartire ci dobbiamo per forza fermare
a vedere se il negozio del volantino è davvero tanto
fornito.
9 Agosto 2006 – Arlie Beach – Mission
Beach
Alle 08:30 siamo già davanti al negozio in
attesa che apra e mentre sbirciamo dentro attaccate
al vetro, leggiamo su un cartello che qui i Didgeridoo vengono
dipinti in base alle richieste di ognuno raffigurando fino
a un massimo di 5 soggetti a scelta che rispecchino le esperienze
fatte durante il proprio viaggio Questa cosa ci piace!
Ma quando apre???
Mentre aspettiamo decidiamo di telefonare per poter prenotare
la notte a Undara deve essere un’esperienza unica,
dormire immersi nella natura su i vagoni di uno storico treno
dimesso e che è stato ristrutturato apposta per pernottarci.
E poi ci piacerebbe pure visitare i famosi condotti lavici
che si trovano nelle sue vicinanze.
Il negozio aprirà solamente alle 9:30 ma l’attesa
sarà ricompensata. Il proprietario ci fa vedere una
vasta scelta di legni che si trova dietro al negozio e ci
aiuta a comporre il disegno in base alle ns preferenze Alla
fine ne comperiamo 4!
Chissà come usciranno l’unica cosa brutta è
che effettivamente i disegni li abbiamo visti sparpagliati
sui modelli già pronti che c’erano nel negozio
ma l’opera finita chissà come verrà.
Il costo varia parecchio in base a dimensione e tipo di
disegno, cmq per un modello grande la cifra è di almeno
260€ compresa la spedizione in italia. (se invece volete
solo un ricordo potete trovarne anche di + semplici in
offerta a partire dai 60€ + spese di trasporto).
Prima di partire l’aborigeno che poi ce li dipingerà,
ci da una mini lezione su come suonarli e quante risate! Io
e Sara non solo non riusciamo a emettere un suono che si avvicini
lontanamente a quello originale ma finiamo completamente spompate
per lo sforzo. E poi con tutta la cera intorno alle labbra
sembra di essere dall’estetista per la ceretta! Dobbiamo
proprio affinare la tecnica ma quante risate!
Usciamo dal negozio che sono le 11 passate (ma la spesona
richiedeva tempo) e saliamo in macchina pronte al lungo tragitto
che ci aspetta per Undara (almeno 7 ore).
La sorpresa arriva quando, dopo 5 ore arriviamo a Ingham e
fermandoci a chiedere informazioni sulla strada da seguire
per Undara, scopriamo che quella che pensavamo di fare non
è asfaltata e quindi non è percorribile con
la ns. Corolla.
Per arrivare a Undara seguendo il percorso consigliato, di
ore ne mancano 7!!!!! Cavolooooo!!!! Ora che si fa? Mica possiamo
spararci 12 ore di fila di macchina guidando persino di notte!
Dobbiamo rinunciare e cercare lungo il tragitto verso Cairns
qualche posto dove pernottare. Che delusione!!!!
Finiamo a Mission Beach la prima cosa che ci lascia perplesse
è il mare color caffelatte dov’è finita
l’acqua cristallina che abbiamo trovato su tutto il
resto di costa??? Beh poco i.orta.. qui dobbiamo solo passarci
la notte.
Siamo stanche morte e voglia di cercare una camera non ne
abbiamo, per cui ci infiliamo nel primo posto che troviamo
che è un ostello. Per 22 AUD a testa ci aggiudichiamo
una cameretta piccola piccola che se non fosse per le pareti
colorate di blu sarebbe uguale a una cella di Rebibbia!
10 Agosto 2006 – Cairns
Ci svegliamo prestissimo (non che abbiamo dormito
granchè a causa della paura per gli insetti) e partiamo
subito verso Cairns. A me dopo un’oretta di macchina
inizia a calar la palpebra e quindi ci fermiamo per una “salutare”
colazione al Mc Donald’s Cafè. Muffin e cioccolata
con Marsh Mallow! Se non ci è venuto l’acetone
durante queste ferie non ci verrà più
Io però non riesco a riprendermi e così si mette
alla Guida Sara spero di riuscire ad aiutarla con le cartine
per cercare gli hotel!!!!!
La ricerca si fa più difficile del pr.isto.. non riusciamo
a trovare una camera libera da nessuna parte a causa di alcuni
convegni che si stanno tenendo in città e così
dopo 2 ore di ricerca riusciamo a prenotare 2 notti in un
posto e le restanti due che mancano alla fine della vacanza
in un altro!
Nel pomeriggio facciamo un giretto per la città e Alleluia!!!!
Abbiamo trovato il paradiso per lo shopping!!!!! Per oggi
niente escursioni o mare comperiamo senza sosta e non ci sembra
vero di avere sempre più borse piene tra le mani!
Finito di spendere soldi, crollo nuovamente per la stanchezza
e così ritorniamo in hotel.
11 Agosto 2006 – Green Island
Oggi facciamo l’escursione a Green Island con
tour organizzato di una giornata (38,00€ a testa che
comprendono: traghetto, pranzo e a scelta un giro sulla barca
con fondo trasparente per vedere la barriera oppure l’attrezzatura
per fare snorkeling).
Lo “spettacolo” che ci sorbiamo in barca vi assicuro
che è degno di un film ( Non so scegliere se comico
o drammatico).
Dopo solo 30 minuti di navigazione (con mare calmo) scopriamo
che, ad eccezione di una decina di persone, l’intera
barca soffre di mal di mare. Ci guardiamo intorno e vediamo
solo facce cadaveriche piegarsi a ripetizione verso i sacchetti
per vomitare.
Noi allibite passiamo dallo stupore allo schifo vero e proprio,
fino ad arrivare ad avere la risata isterica (ci immaginavamo
la scena della giostra del film “Dennis”
avete presente?)
Insomma era assurdo! Un’intera barca in delirio con
il mare calmo!
Finalmente sbarchiamo a Green Island la barriera
corallina qui è attaccata alla riva e dobbiamo per
forza fare
snorkeling!
Mancano due giorni alla partenza e non vogliamo tornare in
Italia senza averla vista.! Alla Fantozzi cerchiamo di trovare
il coraggio per immergerci nell’acqua gelida. Una volta
persa la sensibilità del polpaccio avanziamo per immergere
tutta la gamba e ora che siamo congelate per metà come
si fa??? Non riusciamo nemmeno a bagnarci la pancia con le
mani figuriamoci!
Sara non so come riesci a immergersi e inizia, tremando, a
farmi coraggio per entrare io invece sono sul punto di tornare
a sdraiarmi in spiaggia.
Facendola breve ci abbiamo messo 20 minuti per entrare in
acqua, abbiamo visto un po’ di bei pesci ma causa congelamento
dopo 15 minuti abbiamo rinunciato all’impresa.
Passiamo il resto del pomeriggio a prendere il sole e ci prepariamo
a imbarcarci nuovamente per tornare a Cairns. Speriamo non
ci siano le stesse scene di delirio dell’andata!!!!!!!!!
12 Agosto 2006 – Cairns
La tappa di oggi prevede Palm Cove a pochi chilometri
da Cairns.
Appena arriviamo ci innamoriamo subito delle graziose casette
lungo il viale alberato che costeggia il mare e dell’aria
vacanziera che si respira qui. Purtroppo però c’è
troppo vento e la spiaggia a quest’ora è microscopica
(sicuramente nel pomeriggio il mare si ritirerà di
decine di metri) e quindi non potendo goderci un po’
di sole come speravamo decidiamo di tornare a Cairns e passare
la giornata in Laguna.
Per gli abitanti di Cairns dev’essere
proprio un paradiso qui l’immensa laguna è circondata
da un grande parco e ci sia arriva semplicemente seguendo
la strada principale della città verso il mare; attraversi
una strada e ti sdrai dove vuoi! Ingresso libero e come sempre
disponibilità di barbecue
per cucinarti quel che vuoi quando vuoi! Perché non
li adottano anche da noi questi sistemi?
13 Agosto 2006 – Cairns
Scrivere dell’ultimo giorno è quasi
difficile quanto il primo speravamo di prendere l’ultimo
sole e ravvivare un po’ il colorito non ancora del tutto
abbronzato.. ma il cielo è coperto e in attesa che
si liberi un po’ ce la prendiamo comoda e alle 11:30
decidiamo di andare a mangiare
La situazione però non migliora e anche se, armate
di buona volontà, proviamo a sdraiarci in laguna, ogni
10 minuti siamo costrette ad alzarci per ripararci dalla pioggia
che va e viene continuamente.
Dopo un po’, scoraggiate e infreddolite, ci arrendiamo
all’evidenza e decidiamo di girare un po’ per
negozi.
La sera ci spetta l’ardua impresa di riuscire a chiudere
le valige!
In un tristissimo silenzio completiamo gli ultimi preparati
e puntiamo la sveglia alle 3:30 del mattino.
14 Agosto 2006
Dopo aver lasciato la macchina all’ufficio Hetz e aver
imbarcato i bagagli (che ci spediranno diretti a Malpensa)
discutiamo su come organizzare l’ultimo giro a Sidney
dove faremo un lungo scalo.
Almeno ci rimane ancora la gioia di rivedere l’Opera
House e L’Arbour Bridge!!!!
Ma dopo aver passato il controllo al metal detector ci troviamo
di fronte alla lunga fila per il timbro di uscita del passaporto
che strano.
Per sicurezza chiediamo e ci viene detto che, partendo da
qui (voli internazionali) quello a Sidney viene considerato
solo una connessione al volo successivo e che quindi impossibile
uscire dall’aeroporto.
Che amarezza in attesa di tornare a Sidney, dove avevamo visto
uno stupendo boomerang da caccia dipinto in doth painting,
non avevamo nemmeno considerato di acquistarne uno turistico.
Come si fa a tornare da un viaggio in Australia senza boomerang?
?
Deluse e rassegnate lo comperiamo in aeroporto dove non solo
i prezzi sono più alti ma la scelta è scarsa
e i modelli tutti rovinati.
Fortuna che non abbiamo aspettato a comprare anche il didgeridoo!
Sidney anche dall’alto è stupenda la salutiamo
dal finestrino dell’aereo sicure che prima o poi torneremo!
Girare l’Australia non è stato un semplice viaggio
ma tanti messi insiemeposti, persone, climi contrastanti tra
loro
Ci porteremo sempre nel cuore le emozioni che ci ha regalato
e sono sicura sarà così anche per voi!
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