Viaggiare - Diari di Viaggio


ROMANTISCHE STRASSE 2001

di Roberto Lumaca

Viaggio in Italia Austria e Germania
Le cave Jurassiche dell'Altmuhltal tra la medievale Strada Romantica e la città di Mozart

5 - 26 Agosto 2001
Con la partecipazione di
Alessandra, Diana, Roberto e Blonde

Prefazione

Quest'anno si compiono dieci anni dal nostro primo viaggio in camper ed avremmo voluto festeggiare l'evento raddoppiando gli obiettivi delle nostre vacanze. Avevamo pensato di recarci prima in Sicilia, e saremmo stati fortunati incontrando una delle più spettacolari eruzioni dell'Etna, poi in Germania a percorrere la Romatische Strasse.
Purtroppo impegni di lavoro ci hanno costretto a rinunciare alla prima parte del nostro progetto. Questo fatto, che si aggiunge alla dipartita di Gabriella, nostra compagna di avventura negli ultimi anni, avvenuta in maggio, quando già stavamo pianificando insieme l'estate, un poco ci rattrista.
Troviamo comunque nel progetto numerosi motivi di interesse che ci accompagneranno e terranno impegnata la nostra attenzione. Siamo già passati in Germania numerose volte, diretti verso i paesi del grande nord scandinavo, e non abbiamo mai rinunciato a visitare qualche città o cittadina nei lunghi trasferimenti da e per il nord europa. Questa volta, al contrario delle precedenti, visiteremo la Germania percorrendo la viabilità ordinaria e piuttosto che la efficiente e capillare rete autostradale.


Domenica 5 Agosto 2001

E' giunta finalmente l'ora fatidica della partenza. Contrattempi vari ci hanno impedito di festeggiare questo inizio di una nuova decade nel calendario dei nostri viaggi con un preambolo che era previsto per il mese di luglio in Sicilia. Siamo così rimasti con questa meta tedesca che affrontiamo in notevole ritardo rispetto al nostro solito standard. Alla partenza un pensiero vola a Gabriella, nostra fedele compagna negli ultimi anni, che il 12 maggio scorso ci ha lasciati per il viaggio più lungo. Siamo certi che vigilerà su di noi ancora per molto, se fino a ieri era, con il suo camper, dietro di noi come la nostra ombra, ora è davanti a farci da guida.
Per la prima volta ci rechiamo in Germania per visitarla, non per attraversarla sulla sua efficiente rete autostradale diretti verso altre mete. Nostro obiettivo è la Romantische Strasse e, in appendice, il sito archeologico di Solnhofen, nell'Altmulthal, ove fu rinvenuto il fossile dell'Archeopterix, animale metà dinosauro e metà uccello. Non disperiamo, sulla via del ritorno, di riuscire a visitare anche Salzburg e il mitico Grossglockner.
Leviamo le ancore dal nostro porto stanziale alle 17.45 e più veloci del previsto, in tre quarti d'ora, raggiungiamo l'imbocco dell'autostrada al casello di Roma Nord. Il viaggio si svolge tranquillo, nella quasi totale assenza di traffico. Cominciano gli assestamenti di oggetti, abbigliamento e quant'altro, all'interno del mezzo. Ricapitoliamo un poco la situazione per verificare se, anche quest'anno, siamo riusciti a dimenticare a casa qualcosa di necessario.
Alle 21.15, dopo alcuni giri alla vana ricerca dell'area di sosta ad Arezzo, assolutamente non segnalata, ci fermiamo, per la cena e la notte, nel parcheggio dei bus turistici sotto la sede della Polizia Stradale. In capo a mezz'ora siamo raggiunti da un altro equipaggio con lo stesso problema. Prima di coricarci, mettendo in cantiere la tappa odierna con i sui 255 km, giochiamo insieme a Blonde e alla sua pallina nell'immenso e deserto piazzale.


Lunedi 6 Agosto 2001

Sveglia alle 7.00, al seguito di una notte assolutamente tranquilla e silenziosa. Partiamo alle 8.45 dopo aver provveduto ad effettuare il rifonimento di carburante. Abbiamo da percorrere circa 200 km, superando le zone critiche di Firenze e Bologna, prima di prendere la A22 del Brennero a Modena. In anticipo sul previsto, alle 11.30 ci fermiamo nell'area di servizio Secchia Est lungo la A1 poco prima della diramazione per la A22. Oggi il traffico è notevolmente più intenso di ieri, maggiormente in direzione sud, ma nel tratto da Bologna a Modena anche in direzione nord, inoltre si avverte chiaramente la discensa in campo dei bisonti della strada. Finora abbiamo viaggiato con il fresco ma già avvertiamo un senso di afa. Durante la solita ispezione al mezzo, che ripetiamo ad ogni sosta, ci accorgiamo di avere un problema con la temperatura dell'acqua. L'indicatore sul cruscotto non supera mai i 60 gradi, cosa pressochè impossibile viste le temperature registrate in questi giorni. Approfondiamo il controllo ma non veniamo a capo di nulla.
Approfittiamo della sosta per pranzare poi facciamo rifornimento e ripartiamo che sono le 14.00. Prendiamo la A22 per il Brennero sotto un sole cocente che spinge la temperatura, all'interno del mezzo, a 33 gradi. Passata un'ora raggiungiamo Verona, stiamo viaggiando ad una media di 90 km all'ora, per noi è strabiliante. Ancora un'ora e un quarto di viaggio e, alle 16.15, ci fermiamo nell'area di servizio Paganella Est, angusta e mal disposta, o si sosta o si fa rifornimento. La temperatura permane sui 33 gradi ma l'umidità deve essere calata in quanto avvertiamo una chiara sensazione di fresco. Il problema del termostato dell'acqua permane e siamo titubanti, anche se il mezzo va più che bene. Chiediamo informazioni su un eventuale assitenza Iveco nella zona e tutto quello che sanno risponderci è di cercare sull'elenco telefonico. Lungo la A22 abbiamo incontrato meno traffico che non sulla A1 anche se, dopo Verona, è un poco aumentato di intensità. Ormai sono frequenti targhe austriache, tedesche e olandesi ma abbiamo notato anche vetture danesi, svedesi e dell'europa dell'est.
Ripartiamo alle 17.10 per fermarci brevemente dopo quasi un'ora nell'area di servizio Isarco per il rifornimento. Alle 18.20 siamo saliti a 650 metri slm e comincia a piovere. Per le 19.00 arriviamo presso l'Autocamp di Vipiteno dove poniamo fine alla tappa odierna dopo 528 km di viaggio. Secondo il nostro altimetro da braccio siamo a 901 metri slm, paghiamo le 20000 lire che ci consentono di fruire del parcheggio, dell'allaccio elettrico, del carico, dello scarico e delle docce. Neanche parcheggiati che ricomincia a piovere, la povera Blonde vede così ridursi drasticamente il tempo per poter fare la sua salutare passeggiata dopo tutta la giornata passata di vedetta sul cruscotto del camper. Molti equipaggi presenti hanno in formazione un cane, quasi tutti di taglia notevolmente maggiore della nostra cagnolina, e diversi sono femmine per cui onde evitare rivalità preferiamo tenerci in disparte. Nonostante ciò Blonde partecipa attivamente, esponendo il proprio parere, a tutti i dibattiti che improvvisamente si accendono nel parcheggio tra gli ospiti a quatro zampe.
Riflettiamo un poco sul da farsi e, dopo una breve perlustrazione al centro commerciale, decidiamo di cenare in camper. Acquistiamo la vignette per le autostrade austriche con validità di due mesi poi, docce, cena e guardinga passeggiata in compagnia di Blonde. Tutti a letto alle 22.30 sotto il gradevole riparo delle coperte.


Martedì 7 Agosto 2001

Sveglia alle 7.00 al termine di una notte assolutamente silenziosa e riposante, la temperatura in camper è scesa a soli 17 gradi mentre il cielo si presenta variabile. Il parcheggio, durante la notte ha accolto altri arrivi, siamo comunque ben spaziati e presto cominciano le partenze. Per conto nostro facciamo con calma colazione, poi lo scarico e il rifornimento di acqua.
Leviamo le ancore alle alle 9.45 in direzione di Vipiteno alla ricerca di un'officina, segnlataci dalla custode del parcheggio. In breve siamo alla periferia della città e facilmente troviamo l'elettrauto. Il simpatico titolare, in un italiano stentato, ci assicura che il guasto al bulbo della temepratura dell'acqua non è nulla di grave basta controllare sempre la presenza dell'acqua e non guardare mai il manometro. Dopo questa lezione di vita, ripartiamo confondendoci un poco nel riprendere l'autostrada nel giusto verso.
Passiamo la frontiera alle 10.30 mentre l'altimetro da polso segna 1325 m sul livello del mare. Percorsa con un poco di apprensione, causa trasporto eccezionale e vari lavori, la Brennerautobahn in vista di Innsbruck prendiamo la A12 verso Bregenz. Il traffico, piuttosto intenso dal confine italiano, di colpo si dirada e si viaggia con tranquillità e regolarità. Giuti a Telfs, lasciamo l'autostrada e iniziamo a seguire le indicazioni per il Fernpass, attraversando sia Telfs che Nassereith, entrambe graziosissime come tutta la regione, siamo nel cuore del Tirolo. Lungo i tornanti del passo, qualche chilometro a monte di Nassereith ci fermiamo nel bosco per il pranzo. Sono le 12.10 ed abbiamo percorso 118 chilometri.
Alle 14.15, dopo una piacevole scorpacciata all'ombra dei pini e due escursioni lungo il corso del ruscello, riprendiamo l'arrampicata verso il Fernpass. Notiamo che, nonstante la stretta sede stradale, il traffico pesante è molto frequente ed altrettanto irriverente nei confronti degli altri veicoli. Viaggiamo per un'ora con regolarità, superanto il passo e il villagio di Reutte, tra incantevoli panorami alpini, arriviamo alla valle del Lech alle 15.10 siamo già a Fussen in Germania. Per quaranta minuti girovaghiamo, tornando anche in Austria e rientrando in Germania, cercando di trovare l'area di parcheggio per camper plurisegnalata e presente anche su internet. Alla fine parcheggiando precariamente in centro ci rechiamo all'ufficio turistico ove, molto asetticamente, ci forniscono le informazioni per raggiungerla in direzione del lago.
Per le 16.30 siamo piazzati e sistemati nell'introvabile Wohnmobilplatz chiudendo la tappa odierna con 189 chilometri all'attivo. Alle 17.00 passiamo alla reception a regolarizzare la nostra presenza per due giorni. Usciamo poi a visitare Fussen e prendere informazioni logistiche per la visita dei castelli reali. Ci sono i bus dalla stazione ferroviaria a Hohenschwangau. Ceniamo da Mc Donald alla periferia opposta del parcheggio camper. Per le 21.00 siamo di nuovo a casa, dopo una camminata interminabile con le gambe a pezzi e Blonde sfinita. Nel frattempo il parcheggio ha chiuso i battenti in quanto tutto esaurito.


Mercoledì 8 Agosto 2001

Sveglia alle 8.00, la camminata di ieri ci ha fatto dormire come sassi e la tranquillità del posto ha fatto il resto. Ci alziamo sereni e tranquilli anche se piove. Alla fine, valutate tutte le alternative, decidiamo di recarci ai castelli con il camper e, durante la colazione, ripensiamo al personale della Mc Donalds che ieri sera separava meticolosamente le cannucce di plastica, i tivaglioli e bicchieri di carta dal resto per gettare le cose in contenitori separati.
Partiamo che sono già le 9.50 sotto un cielo permanentemente uggioso. Neanche 10 chilometri che siamo arrivati, fare il tragitto in bici sarebbe stato meraviglioso. Pacheggiamo in uno dei parcheggi bassi e ci incamminniamo attrezzati contro la pioggia, che al momento ci concede una tregua. Ci arrampichiamo fino al Marienbrucke, da dove godiamo della stupenda visione di Neuschwanstein stagliato contro la valle e il lago Forggensee. Proprio sul più bello ci raggiunge la pioggia così ci rifugiamo tutti presso la pensilina della fermata del bus ove aspettiamo pazientemente per un'ora che tutto cessi. Vista l'insitenza del brutto tempo paghiamo 5 DM all'autista e ci facciamo riportare al parcheggio. Siamo al camper alle 13.00 un poco infreddoliti per l'umidità e il vento.
Considerata la mala parata pensiamo sia meglio pranzare. Alle 14.30, terminati il pasto presso il nostro ristorante con vista su Neuschwanstein, visto che non accenna minimamente a smettere di piovere, decidiamo di tornare al parcheggio camper facendo il periplo del lago. Pagati i 10 DM alla cassa automatica, dirigiamo verso il lago. Non arriviamo neanche a Schwangau che deviamo per dirigerci a prendere la funivia del Tegelberg. La cabina sale quasi vuota fino ai 1730 metri della terrazza da dove, complice il tempo che si è rimesso, ci si aprono panorami sconfinati e stupendi. Vediamo oltre ai due castelli reali, la valle del Lech anche nella sua parte austriaca fino alla cima dello Zugspitze. Il lago Forggensee è punteggiato di vele e percorso di traghetti passeggeri, mentre l'immensa vallata mostra le sue mille tonalità di verde. L'escursione in quota è piacevole e appagante con foto e riprese a volontà.
Scendiamo con la corsa delle 17.00, l'ultima, e, una volta a valle, Diana si esibisce su una ista da bob per bambini di lunghezza inusuale. Alle 17.50 partiamo per tornare al parcheggio che raggiungiamo in meno di mezz'ora chiudendo la faticosa giornata con soli 21 chilometri all'attivo.


Giovedì 9 Agosto 2001

Sveglia alle 8.00, stanotte diversi acquazzoni di forte intensità ci hanno svegliato. Durante le solite operazioni mattutine ci accorgiamo che si è rotta la pompa dell'acqua. Ci arraganiamo alla meno peggio utilizzando in parte i bagni del parcheggio. Alla reception chiediamo dove poter trovare un rivenditore di caravan e ci indirizzano verso Marktoberdorf. Così alle 10.25, tanto per cominciare, lasciamo la Romantische Strasse ai blocchi di partenza e percorriamo di 30 chilometri di N16 che ci separano dalla cittadina bavarese. Arriviamo dopo un'ora e impieghiamo un poco a trovare il rivenditore. La pompa nuova non è disponibile, dovrebbe essere ordinata e arrivre in un paio di giorni. Chiediamo se ci può indirizzare verso un rivenditore più fornito e ci indica la Fendt a Landsberg am Lech.
Ci rimettiamo in viaggio e, grazie anche ad un tratto autostradale, siamo sul ring che sono le 12.00. Impieghiamo mezz'ora per rintracciare la Wohnwagen Epp ma chiaramente è chiusa per la pausa pranzo. Approfittiamo per mangiare anche noi qualcosa nel piccolo bar della zona industriale. Appena riaperto troviamo immediatamente sugli scaffali una pompa nuova, l'acquistiamo ed otteniamo dal titolare il permesso di fruire del parcheggio dietro l'officina per effettuare il lavoro di sostituzione. Alle 14.20 è tutto finito, ripristinata la normalità dirigiamo verso il centro di Landsberg per visitare la città e riprendere il nostro cammino. In breve raggiungiamo il parcheggio bus di fianco al Lech e dietro il cimitero.
Giriamo a piedi tutto il centro e anche la parte alta della città. Ci prendiamo un ottimo gelato sulla piazza centrale, poi costeggiamo il fiume per tornare al camper. Lungo il percorso ci sorprende la pioggia che ci fa affrettare il passo per la gioia di Blonde che finalmente può correre a quattro zampe. Alle 17.20 siamo a casa e cominciamo il simposio per decidere il da farsi. Ci confrontiamo più di mezz'ora poi decidiamo di ripartire e viaggiare un'oretta. Rimesse le ruote sulla N17 presto e rapidamente raggiungiamo Augsburg. Entrati in città cerchiamo disperatamente un luogo adatto al pernottamento. Arriviamo in centro e torniamo indietro, alle 19.20 ci fermiamo nell'immenso parcheggio P+R del complesso sportivo Sportanlage Sud dove ci informano che è tollerata la sosta per una notte.
Durante la cena di chiusura di questa movimentata giornata, lubrificata con un paio di corpose Riegel's Weisse Bier, sopraggiunge di nuovo la pioggia. Il fatto dispiace soprattutto a Blonde costretta a rinunciare alle sue sgroppatte sull'immenso prato del parcheggio. Al sopraggiungere della notte restiamo praticamente soli, tra le case e il centro sportivo ormai chiuso a capitalizzare altri 131 chilometri di tappa.


Venerdì 10 Agosto 2001

Sveglia alle 7.30, la notte è passata assolutamente silenziosa e tranquilla, accompagnata dall'incessante ticchettìo della pioggia che ci ha tenuto compagnia e che continua tutt'ora. Eravamo un poco preoccupati per l'ambiente piuttosto buio, ma tutto è filato liscio. Nel parcheggio vengono lasciate auto di valore, Mercedes, Bmw oltre a camper e roulotte nuove di zecca. Per oggi l'obiettivo primario è caricare acqua. La cosa che fin'ora ci ha colpito di più in questo viaggio è essere riusciti ad utilizzare la carta di credito solo dal benzinaio.
Accompagnando Blonde nella sua passeggiata mattutina, percorriamo un lungo viale alberato che ci conduce fino allo Stempflesee, laghetto artificiale pieno di cigni ai quali Diana dedica un completo servizio fotografico. Dal parcheggio è possibile raggiungere il centro in 9 minuti prendendo il tram numero 4. Da un'esame attento del mezzo ci accorgiamo che, forse in virtù della pendenza, si è accumulata acqua sul tetto e la stessa è filtrata sulla parte posteriore. Crediamo che tutto sia risolvibile con una abbondante siliconata.
Ci mettiamo in cammino alle 10.40 imboccando la N2 verso nord. Dobbiamo percorrere il tratto più noioso della Romantische Strasse per cui tutte le nostre attenzioni sono rivolte alla ricerca di una fonte di acqua e di un ferramenta per acquistare il silicone. Siamo quasi a mezza giornata e ancora non troviamo nessuna delle due cose. La strada intanto è divenuta a doppia carreggiata. Superata l'uscita di Baumenheim notiamo chiaramente la grande insegna della Fendt, usciamo alla successiva e dirigiamo verso Asbach. Alle 12.10 siamo allo stabilimento e chiediamo se ci consentono di fare rifornimento di acqua. Nonostante l'orario, dedicato al pranzo, ci fanno entrare e rifornire. Durante le operazioni di carico un gentile signore, che parla francese, ci chiede da dove veniamo e nel discorso, che segue, infiliamo il fatto della infiltrazione d'acqua dal tetto. Viene subito interessato del problema un ragazzo che ci fronisce una intera cartuccia di silicone con tanto di pistola per applicarla. Effettuiamo l'intervento senza risparmiare, grazie anche al tempo bello e al sole che hanno asciugato completamente il tetto. Alla fine chiediamo il conto sia per l'acqua che per il silicone e per tutta risposta otteniamo un bell'arrivederci.
Ripresa la superstrada, alle 13.00 siamo fermi al parcheggio bus di Donauworth, praticamente i riva la Danubio. Non abbiamo problemi a sistemarci, così scendiamo e dirigiamo immediatamente verso il centro che raggiungiamo rapidamente al termine di una gradevole passeggiata tra uno scatto ed una ripresa. Pranziamo in piazza e prendiamo il gelato alla solita gelateria italiana, stavolta veneta. Il tempo si è rimesso al bello ma il vento tiene la temperatura sui 26 gradi. E' impressionante il numero di camper italiani che incrociamo, sia verso Wurzburg che in senso opposto. Torniamo al parcheggio fiancheggiando il Wornitz fino alla confluenza nel Danubio.
Ripartiamo alle 15.45 e, in un quarto d'ora arriviamo al parcheggio del castello di Harburg. Altra passeggiata, stavolta meno gratificante di quella di Donaworth. L'interno del castello è invaso da una compagnia teatrale che mette in scena una commedia a base di indiani e Bufalo Bill. Non riusciamo a capire cosa c'entri una commedia di questo tipo in un castello medievale e come faccia Bufalo Bill a distinguere tra i bufali veri e la matrona indiana delle stesse dimensioni. Passata così un'ora e scesa la temperatura a 17.5 gradi a causa del freddo vento che spira, riprendiamo la nostra rotta verso nord.
Alle 17.15 siamo già a Nordlingen e ci fermiamo presso un supermercato periferico per ricostituire le scorte di alimenti freschi. Durante la sosta speriamo che da questa tappa il viaggio riesca a riprendere quota in quanto, a parte le zona di Fussen e dei castelli reali, finora lo riteniamo piuttosto deludente. Alle 18.25 ci spostiamo dal supermercato, dove non abbiamo potuto usare la carta di credito, lungo il ring che circonda la città e rapidamente troviamo il parcheggio riservato ai camper con tanto di colonnina dei servizi. Ci sistemiamo agevolmente a fianco di altri equipaggi già presenti poi, quando sono già le 19.00 ci tuffiamo in una perlustrazione serale del centro. Data l'ora approfittiamo per mangiare un pizza all'Eis Cafè Firenze. Nordlingen è veramente deliziosa, con tutte le facciate delle abitazioni in variopinti colori e la cinta muraria, interamente percorribile, che la circonda. Attirano la nostra attenzione anche le fontane.
Quando ormai è buio torniamo all'area attrezzata che si trova in prossimità del locale Mc Donald di fronte alla Boldinger Port. Per oggi aggiungiamo solo 103 chilometri al nostro bottino.


Sabato 11 Agosto 2001

Sveglia alle 7.30, la temperatura è piuttosto fresca, solo 15 gradi in camper. In questo parcheggio non serve impostare la sveglia in quanto il primo treno che circola sulla vicina linea ferroviaria passa alle 6.30 e si fa sentire. La giornata si presenta bene, dal punto di vista meteorologico, e stanotte non ha piovuto. I camper presenti sono una quindicina di cui solo due tedeschi, il resto sono italiani. Comperato un nuovo asciugacapelli al vicino Expert, alle 9.50 ci rituffiamo dentro Nordlingen.
Rientriamo alle 12.30 dopo aver visitato la cattedrale ed essere saliti fino in cima al campanile, dal quale si domina la città e si ha una idea più completa della cinta muraria. Abbiamo visitato il mercato che ha invaso il centro e pranzato alla tedesca con wurstel e patatine.
Leviamo le ancore alle 13.15 appena concluse le operazioni di carico e scarico. In meno di mezz'ora siamo già fermi nel parcking P1 di Dinkelsbuhl. Visitiamo con molta calma il centro, la cattedrale e una buona parte della cinta muraria. Ci godiamo tre grossi e meritati gelati e, sulla via del ritorno, abbiamo la ventura di incontrare sul prato prospiciente il parcheggio tre splendidi esemplari di cicogna che hanno l'effetto di riaccendere lo spirito esplorativo della compagnia.
Partiamo alle 16.45 per viaggiare meno di un'ora ed arrivare al parking P2 di Rothenburg. Il parcheggio, dotato di colonnina dei servizi, è pieno e i mezzi hanno occupato anche lo spazio per i bus del parcheggio gemello. Noi troviamo posto nello spiazzo sterrato sul fondo che fiancheggia la superstrada. La presenza di camper è veramente notevole. Blonde fa subito amicizia con una cagnetta di un camper vicino. Il tempo è tornato al bello e, per fortuna, il vento stempera il calore generato dal sole. Ceniamo in orario tedesco, alle 18.45, nella speranza di poter andare a dare un'occhiata a Rothenburg by night.
Usciamo che sono le 20.00 e troviamo una cittadina insolitamente vivace per le consuetudini di queste parti. Incontriamo diversi italiani che ci segnalano le cose da non perdere nella visita che faremo domani. Rientriamo dopo più di due ore di passeggiata durante la quale non abbiamo perso neanche una vetrina di bambole. Per oggi solo 96 chilometri pieni di emozioni e soddisfazioni.

Domenica 12 Agosto 2001

Sveglia alle 7.30, la temperatura è decisamente fredda, solo 10 gradi in camper. La notte è trascorsa assolutamente tranquilla. Accendiamo la stufa per un'oretta in modo da far salire la temperatura per poterci vestire. Presto il sole ha la meglio sulla foschia e comincia il suo lavoro.
Usciamo alle 9.30 entrando in città dallo Spittalbastei. Presto saliamo sul percorso di ronda delle mura, da dove possiamo ammirare tutti i tetti del villaggio e qualche grazioso giardino. Scendiamo alla Rodertorper percorrere Rodergasse e Hafengstrasse fino a raggiungere Marktplatz, affollata come non mai. Effettuata una lunga e meticolosa visita di Kate Wohlfart, il notissimo negozio di articoli natalizi aperto tutto l'anno, pranziamo fugacemente nel vicino locale Mc Donald.
Per smaltire il pranzo scendiamo fino in riva al Tauber per vedere il Doppelbrucke, ponte in stile romanico. Sotto un sole cocente risaliamo fino ai giardini di fronte alla Burgtor, da dove si ha la più scenografica veduta da terra della parte sud di Rothenburg. Tornati nuovamente a Marktplatz, raggiungiamo Plonlein, sulla via del ritorno al camper. Tutta la giornata è stata condita con numerose e frequenti soste negli innumerevoli negozi di souvenir con particolare attenzione a quelli di orsetti.
Alle 16.15 siamo al camper, stanchi e soddisfatti. Visto che il tempo si mantiene al bello, e ci sono ancora molte ore di luce, decidiamo di percorre qualche chilometro di strada prima di sera. Alle 17.20 ci rimettiamo in marcia seguendo fedelmente il tracciato della Romantische Strasse, lasciando alle nostre spalle questo gioiello architettonico che, per molto versi, ci ricorda Carcassonne. Viaggiamo per quasi un'ora per raggiungere l'Azur Camping Romantische Strasse di Creglingen ove, per 58.68 marchi, pagati cash in quanto non accettano carte di credito, abbiamo acqua, luce, scarichi e piscina. Diana e Alessandra si godono l'ora di piscina ancora disponibile prima di riunirci tutti intorno al camper per la cena.
Dopo Rothenburg, la Romantishe Strasse, seguendo la valle del Tauber, diviene più stretta e articolata e richiede maggiore attenzione di guida. Per oggi mettiamo da parte un magro bottino di soli 25 chilometri.

Lunedì 13 Agosto 2001

Ci svegliamo alle 8.00 con una temperatura decisamente estiva, 20 gradi in camper. La notte è passata nel più assoluto silenzio e meno fredda della precedente, in compenso il cielo si presenta velato. Dopo le varie operazioni di carico e scarico ed aver recuperato i 20 marchi di cauzione depositati per la chiave dei bagni, leviamo le ancore che sono già le 10.15.
Ci muoviamo solo per un quarto d'ora in quanto ci fermiamo lungo la strada per visitare la Herrgottskirche, piccola cappella eretta nel 1384 nel luogo ove un contadino, arando il campo, rinvenne un'ostia. All'interno è custodito un altare altro oltre 9 metri tutto di legno intarsiato.
Alle 11.00 ci rimettiamo in marcia ancora per un breve tratto in quanto raggiunta Creglingen, all'ufficio informazioni reperiamo una cartina esaminando la quale decidiamo di raggiungere il parcheggio della Grund und Hauptschule in pieno centro appena superato il ponte sul Tauber a destra, dopo quello della posta. Gironzoliamo per il villaggio, interessato da massicci lavori di ripristino e arredo stradale, per oltre un'ora poi riprendiamo la nostra rotta verso nord.
Attraversiamo, senza fermarci, Rottingen al centro di una zona le cui alture sono intensamente coltivate a vigneti. Per le 12.35 siamo a Weikersheim ove, proprio a bordo della Romantische Strasse, all'ingresso della città troviamo un comodo parcheggio, buono anche per pernottare, dal quale con un breve percorso pedonale si accede rapidamente in centro. Ci sistemiamo agevolmente e partiamo per la visita.
Torniamo che sono le 15.00 dopo aver visitato con soddisfazione la cittadina, veramente meritevole, e troviamo il camper infuocato sotto il sole che è tornato a farsi dardeggiante. Apriamo tutte le finestre e rapidamente il vento riporta la temperatura a valori ragionevoli. Dopo Rothenburg la frequenza di camper che incontriamo si è di molto abbassata eppure questa parte della Romantische Strasse merita comunque di essere vista per i suoi piccoli, ma significativi, elementi di interesse di cui il castello di Weikersheim, con i suoi magnifici giardini, ne è un rilevante esempio.
Nel giro di un quarto d'ora ci mettiamo in marcia e rapidamente raggiungiamo Bad Mergentheim ove ci fermiamo in un anonimo parcheggio. Breve consulto di tutto l'equipaggio e rapida decisione di proseguire. Alle 16.15 ci fermiamo in uno dei posti riservati ai camper nel parcheggio di fronte alle piscine comunali di Tauberbischofsheim. Mai siamo stati rapidi a prepararci a scendere dal camper come in questa occasione. Lasciata Blonde nel mezzo, in men che non si dica, siamo tutti in piscina a fare il bagno. Rientriamo alle 19.00, all'ora di chiusura dell'impianto, dopo esserci abbondantemente sfogati tra tuffi e scivoli.
Dopo cena scendiamo per una visita by night della cittadina. Incantevoli scorci del castello e della piazza del municipio accentuati dai contrasti dovuti alle luci di illuminazione. Gelaterie e birrerie ancora aperte e frequentate in un paesaggio, al solito, per altro deserto e muto.


Martedì 14 Agosto 2001

La sveglia alle 7.45 pone termine ad una notte silenziosa e calda. Il cielo sereno ci preannuncia una giornata pienamente estiva. Partiamo alle 9.30 e, in quaranta minuti di viaggio regolare, arriviamo al parcheggio del Residenz di Wurzburg ove ci sistemiamo agevolamente tra i camper che vi hanno trascorso la notte.
Lasciato il mezzo, raggiungiamo facilmente il centro. Wurzburg gode di tutti i pregi e soffre di tutti i difetti di una metropoli. L'architettura moderna ed efficientista in molti casi ha soffocato l'arte tradizionale. Tutto il centro è interessato da imponenti lavori di adeguamento e ristrutturazione. Raggiungiamo il Main ed attraversiamo il Main Brucke soffermandoci ad osservare l'attraversamento del dislivello da parte delle chiatte e dei battelli passeggeri. Torniamo al camper alle 14.30 dopo un frugale pasto dal solito Mc Donald.
Lasciamo rapidamente il parcheggio e, nonstante il traffico intenso ed il caos che ne consegue, seguendo la cartina e le indicazioni stradali, per le 15.00 abbiamo già raggiunto il parcheggio della fortezza. Passeggiamo per un'ora e tre quarti godendoci, oltre che gli splendidi interni e i variopinti giardini, stupende vedute del fiume e della città distesa sull'altra riva con il proprio contorno di colline coltivate a vite.
Alle 17.00 prende il via il viaggio di rientro, dopo 1429 chilometri abbiamo raggiunto il punto più lontano e settentrionale del nostro viaggio ed effettuiamo il giro di boa. Saliamo bravemente sulla A3 che lasciamo all'uscita 71 per scendere sulla N13 in direzione Ansbach. Dopo qualche chilometro di statale notiamo chiaramente lungo la riva del Main, tra i centri di Eibelstadt e Ochsenfurt, una estesa area frequentata da camper.
Viaggiamo abbastanza regolarmente e raggiunto l'icrocio con la N470 seguiamo la direzione di Bad Windsheim ove abbiamo una segnalazione di area di sosta. Prima di entrare in paese individuiamo l'area attraverso una piantina informativa ma, raggiunto il posto, scopriamo che in effetti si tratta di un campeggio. Prima di arrenderci decidiamo di fare un'ulteriore esplorazione dei dintorni consultando di nuovo la pinatina informativa. Raggiungiamo così l'immenso e deserto parcheggio del Frankenhohe Freilandmuseum dove ci sistemiamo agevolmente all'ombra di una delle rare piante presenti.
Poniamo termine così a questa breve tappa di soli 125 chilometri che ci ha comunque consentito di lasciare le sponde del Main per farci approdare nella valle dell'Aisch al confine meridionale dello Steigerwlad Naturpark. Fa un caldo afoso e soffocante, 32 gradi in camper, e l'umidità raggiunge livelli che ci ricordano da vicino l'Italia. Ceniamo alla luce dei lampioni disquisendo sul fatto che domani, in Germania, sarà festa solo nei Lander a maggiornaza cattolica, mentre ci raggiunge un camperino tedesco che si posiziona all'altro polo del parcheggio. Dopo cena, mentre Blonde si gode tutto lo spazio disponibile, restiamo a guardare le stelle e trovare satelliti fino alle 22.30 poi, con il fresco, ci ritiriamo nelle nostre cuccette.


Mercoledì 15 Agosto 2001

Sveglia alle 7.30, notte tranquilla e calda, 26 gradi. Il cielo sereno che avevamo lasciato ieri sera ci annuncia una nuova torrida giornata. Dopo un'ora il sole comincia a picchiare mentre il parcheggio è ancora deserto, ci siamo noi, un bus, due macchine e il camperino tedesco all'orizzonte. Salpiamo alle 9.40 percorrendo a ritroso i 10 chilometri che ci separano dalla N13 che riprendiamo verso Ansbach. Raggiunta quest'ultima, cerchiamo inutilmente di trovare un supermarket comodo per fare la spesa ma senza successo. Alle 11.00, alle prese con un caldo torrido, incontriamo una lunga coda causata da lavori lungo la strada per cui optiamo per un parcheggio camper qualche chilometro a nord di Gunzenhausen, sulle rive dell'Altmuhlsee. La sistemazione non è niente male, in piano, su prato, con il camper service, modello Sanitary Station, poco distante, scuola di surf e affitto di biciclette, alla modica cifra di 20 DM l'ora, un solo neo, l'acqua del lago è impraticabile, melmosa e orrenda. Visto che non dobbiamo fruire di alcun servizio decidiamo per proseguire il viaggio.
Alle 11.40 ci rimettiamo in coda per fermarci tre quarti d'ora dopo poco distante dalla stazione ferroviaria di Weissenburg alla disperata ricerca di un supermercato alimentare. In questa cittadina sono notevoli e valorizzati i richiami alla sua origine romana. Il sole continua a dardeggiare incessantemente. Abbiamo 31 gradi in camper, ma fuori, forse, ce ne sono anche di più, Blonde soffre particolarmente questa situazione. Ripartiamo alle 12.40 inserendoci sulla N2 in direzione Doanuworth. In prossimità di Dettenheim annotiamo la presenza di un enigmatico cartello turistico che segnala presenza della Fossa Carolina e qualche chilometro oltre ci immettiamo di nuovo nella valle dell'Altmuhl diretti a Solnhofen. Superato l'incrocio per la cittadina, percorriamo la strada fin oltre i Zwolf Apostel (Dodici Apostoli) senza aver trovato alcuna indicazione per la famosa cava dei fossili. Torniamo brevemente sui nostri passi e ci fermiamo in una radura per il pranzo battendoci strenuamente contro le zanzare.
Alle 15.30 ci rimettiamo in marcia e raggiungiamo il centro si Solnhofen ove, parcheggiato di fronte al Rathaus, ci rechiamo a visitare il vicino museo ove sono esposti i numerosi ritrovamenti di fossili tra cui diversi esemplari del famoso Archeopterix che fanno compagnia a stupendi Ittiosauri, Ammoniti, Farfalle e quant'altro. All'uscita chiediamo informazioni su dove trovare la cava ove anche i dilettanti possono cimentarsi liberamente nella ricerca delle preziose pietre e ci forniscono una cartina su cui tracciano il percorso da seguire a partire dal museo.
Riprendiamo il camper e ci arrampichiamo su una salita con pende oltre il 10 per cento inoltrandoci nel bosco. Alla fine arriviamo finalmente alla Hobby Steinbruche. Scaviamo e scalpelliamo per un paio d'ore trovando, nonstante l'aiuto di Blonde, solo fossili di alghe. Alle 18.40 torniamo al camper con un pesante fardello di sassi. Siamo stanchi e soddisfatti ma sporchi e tremendamente sudati.
Ripresa la statale dirigiamo rapidamente verso Eichstatt percorrendo di corsa tutta la parte mggiormente scenografica dell'Altmuhltal dai toni accentuati dai contrasti dovuti al sole calante. Alle 20.00 siamo sistemati nel Volkfestplatz di Eichstatt dopo aver scaricato ed esserci riforniti di acqua al camper service annesso in modo da poter rinfrenscarci con un corposa doccia dopo le due ore passate tra i dinosauri.
Ceniamo sotto un cielo stellato e ci godiamo il fresco della sera in riva la fiume. Al contrario di altre situazioni simili incontrate in questo viaggio, ci troviamo in compagnia di equipaggi soprattutto olandesi e tedeschi, solo due sono italiani. La Germania, fuori della Romantische Strasse, è ancora poco conosciuta. Mete come la Burgenstrasse, il Limes o l'Altmuhltal, solo per citare la Baviera, sono poco frequentate dagli equipaggi nostrani.


Giovedì 16 Agosto 2001

Sveglia alle 7.30 al termine di una notte fresca e tranquilla, stamane il cielo è un poco ombrato. Alle 8.00 in punto arriva il furgone del panettiere per vendere il pane, le ciambelle e quant'altro agli equipaggi presenti e, subito dopo, passa l'esattore per riscuotere i 10 marchi della notte. Poco prima delle 10.00 ci incamminiamo lungo la riva dell'Altmhul verso Eichstatt. In 10 minuti di piacevole passeggiata lungo la pista ciclabile che si snoda lungo il fiume raggiungiamo il centro che giriamo con calma e soddisfazione supportati dalla guida Touring. Visitiamo il Dom, Marktplatz, Residenzplatz e l'imperdibile Mortuarium, parte del Dom stesso. Dopo pranzato, in un caratteristico locale sotto una specie di pergola, ci incamminiamo per il ritorno. Arriviamo al camper alle 14.10 e pianifichiamo una visita al museo paleontologico Berger che si trova lungo la via per Weissenburg, scartando la visita allo Jura Museum solo perché troppo impegnativa e al seguito di guida.
Prima di avviarci ci fermiamo al camper service per scaricare e rifornirci di acqua poi rapidamente raggiungiamo il museo, alla periferia opposta della città. La visita è piuttosto deludente, una volta visti gli splendori di Solnhofen, in compenso riceviamo precise informazioni sulla dislocazione di una nuova cava libera di per la ricerca dei fossili. Veloci come il fulmine raggiungiamo il sito. Veramente maestoso, oltre alle dimensioni, notevolmente maggiori di quella di Solnhofen, la cava ospita diverse scolaresche già intente nella ricerca con conseguente picchiettante concerto di martellate sugli scalpelli. Noi siamo attrezzati alla meno peggio con un paio di robusti caccaiviti e il martello della cassetta degli attrezzi.
Iniziamo il nostro scavo alle 14.50 e riusciamo a sbancare una buona quantità di materiale in lamelle di roccia sempre più grandi, man mano che comprendiamo come va condotta l'operazione. A malincuore decidiamo di ritirarci dall'impresa alle 18.50 portandoci via diversi chili di sassi con incastonati crostacei, alcune ammonniti e la solita trafila di alghe il tutto raccolto grazie al fiuto di Alessandra e alla perseveranza di Diana e Roberto che si sono scavati qualche milione di anni di roccia.
Per le 19.00 siamo di nuovo al Volksfestplatz di Eichstatt a toglierci i resdui di terra di dosso con delle corpose docce. Ceniamo fuori pieni di soddisfazione per essere riusciti a portare a casa qualche lontano concittadino del Tyrannosurus Rex, mentre i nostri vicini olandesi e tedeschi già giocano a carte.


Venerdì 17 Agosto 2001

Sveglia alle 0.30 in quanto un nubifragio di acqua e vento si stà abbattendo su di noi. Lampi e tuoni ci riportano alla memorabile notte del Puy Mary. Nuova sveglia alle 8.00 al suono del clacson del pulmino che porta il pane. La pioggia di stanotte non ha giovato molto alla temperatura e il parcheggio, in ghiaia, ha drenato tutto a meraviglia. Effettuata la colazione, e le necessarie operazioni al camper service, ci mettiamo in marcia alle 9.50. Viaggiamo per circa mezz'ora per poi fermarci nel parcheggio di un grande centro commerciale alla periferia di Ingolstadt, con il fine di ricostituire le scorte della cambusa.
Rientriamo alle 12.30 con la spesa pagata ancora una volta cash in quanto neanche i centri commerciali accettano carte di credito. Cominciamo subito la ricerca di un posto ove mangiare, fallendo sistematicamente tutti gli accessi ai fast food che incontriamo. Alla fine prendiamo l'autostrada A9 in direzione Munchen e, alla prima area di parcheggio, ci fermiamo a pranzare.
Ripartiamo alle 14.20, dopo una breve sgambatura nel bosco dietro l'area, puntando decisamente verso la capitale bavarese. Dopo un'ora di viaggio regolare, mentre piove, ci fermiamo all'area Vaterstetten, con camper service, per il rifornimento e constatiamo che in autostrada il gasolio costa 10 pfenning in più che fuori.
Ripresa la marcia incontriamo diversi incolonnamenti, nel senso contrario al nostro, su tutto il ring autostraddale che circonda Monaco. Anche nel tratto di autostrada verso Salisburgo il traffico è molto intenso ma non abbiamo necessità di fermarci. Passata la frontiera presto siamo nei sobborghi della metropoli austriaca. Lasciata l'autostrada, alle 17.30, arriviamo al Nord Sam Camping ove ci piazziamo e pianifichiamo il soggiorno. Neanche arrivati che si scatena un nubifragio biblico. Nel campeggio troviamo una consistente presenza di equipaggi nostrani. Continua a piovere finchè siamo a cena. Usciamo dal campeggio per una breve perlustrazione e individuiamo la fermata del bus 33 che domani prenderemo per scender in città altrimenti raggiungibile in bicicletta.


Sabato 18 Agosto 2001

Sveglia alle 8.00, stanotte non è piovuto ed ora il cielo si presenta sereno. Abbiamo l'incognita di come vestirci per avviarci alla visita di Salisburgo. Prendiamo il bus alle 9.52 e, in meno di mezz'ora, siamo davanti alla stazione ferroviaria. Preleviamo dei contanti allo sportello bancomat della banca quindi saliamo sul bus 6 per il centro.
Appena superato il ponte sul fiume scendiamo e ci incamminiamo insieme ad una quantità esorbitante di turisti. Raggiungiamo dapprima Marktplatz e subito dopo il Dom. La chiesa risulta inaccessibile causa concerto in corso, infine arriviamo alla stazione di partenza della funicolare. Saliamo alla fortezza, dal belevedere, cmplice il cielo limpido, diamo fondo alle nostre aspirazioni fotografiche. Il tempo, assolutamente sereno, ci regala spettacolari panorami su tutta Salisburgo, l'intera vallata e la corona di montagne che la circondano.
Visitiamo ogni angolo del forte, pranziamo in uno dei ristoranti in quota e preferiamo il sentiero pedonale, con pendenze da discesa libera, per ritornare a valle. I luoghi visti al mattino, pressati dalla folla, ora ci sembrano altri nella tranquilla solitudine del primo pomeriggio. Ci tuffiamo comunque nella calca della Getreide Gasse che percorriamo fino all'Altes Rathaus, quindi percorrendo la Juden Gasse torniamo a Marktplatz. Per riposarci ci godiamo un gelato seduti alle panchine di cornice alla piazza poi dirigiamo nuovamente verso Residenzplatz sotto la fontana dei cavalli, Residenzbrunnen, ora pienamente godibile senza la calca dei turisti mattutini. Passando per la Franziscanerkirche raggiungiamo nuovamente l'Altes Rathaus da dive sfociamo sulle rive del Salzach. Superiamo il fiume mentre la gente, in abito da sera, già si reca ad ascoltare i concerti in programma mentre il sole basso ci regala uno stupendo profilo dell'Altstadt. Dalla stazione ferroviaria torniamo al campeggio che sono le 18.30 stremati ma pienamente soddisfatti.


Domenica 19 Agosto 2001

Sveglia alle 8.00, notte tranquilla e fresca. Il cielo oggi è variabile e c'è anche una certa presenza di vento. Partiamo con la corsa del solito bus 33 alle 9.54. La giornata è imperniata su tre visite. La prima al castello Mirabell e ai suoi stupendi giardini ove assistiamo anche ad un concerto della banda in costume. Pranziamo poi in un fast food, per noi inusuale, a base di pesce della catena Nordsee. Dopo pranzo saliamo, con l'ascensore, sulla collina del Monchsberg da dove godiamo della più classica e spettacolare delle vedute di Salisburgo. Purtroppo, proprio sul più bello, il rulllino fotografico si esaurisce così le migliori immagini restano impresse solo nella nostra memoria.
Girovagato un poco per l'obreggiato e fresco parco, riscendiamo a valle e, con il bus 155, raggiungiamo il castello di Hellbrunn edificato dall'architetto italiano Santino Solari. Dobbiamo dire che in tutta la città abbiamo potuto constatare una pesante presenza dell'arte italiana. Più che il castello in se stesso ci attira il Wasserspiele ovvero i giochi d'acqua del Lustagarten, il giardino privato, anch'essi progettati e realizzati dallo stesso architetto. Mentre Diana e Alessandra si sottopongono a questa sorta di visita con doccia assicurata, Roberto e Blonde vagano nell'immenso parco molto frequentato dagli austriaci. La nostra cagnolina, ingannata dalla limpidezza dell'acqua tenta l'improbabile pesca di un grosso pesce tuffandosi direttamente dentro una delle grandi fontane presenti.
Alle 18.15 siamo di nuovo al campeggio per una nuova doccia ed una tranquilla cena all'aperto al termine della quale ci cimentiamo nell'ardua impresa di scrivere le cartoline di rito.


Lunedì 20 Agosto 2001

Sveglia alle 7.30, notte tranquilla, fresca e asciutta. Ci prepariamo alla partenza senza fretta ma con determinazione in quanto, essendo lunedì, prevediamo un consistente esodo dal camping. Cosa che puntualmente si verifica. Alla reception chiediamo informazioni per trovare un autoricambi sufficientemente fornito in modo da potervi trovare il tappo del vaso di espansione dell'impianto di raffreddamento del motore che, troppo arrugginito, non ci ispira troppa fiducia.
Partiamo alle 9.50 dirigendo verso il negozio segnalatoci dalla direzione del campeggio. Lungo la strada, che percorriamo al rallentatore causa lavori in corso, notiamo per tempo un'officina con assistenza Iveco, ci fermiamo immediatamente e troviamo subito quello che ci serve e un manicotto che non avevamo trovato neanche in Italia. Chiaramente rasserenati lasciamo Salisburgo alle 10.30 sotto un cielo coperto che non promette niente di buono. Aggiriamo tutta la metropoli lungo il grande anello autostradale poi puntiamo verso sud imboccando la A10.
Percorsi una sessantina di chilometri, alle 11.20, raggiungiamo il parcheggio della Salzbergwerk a Durrnberg al termine di una ardita salita che parte da Hallein. Visitiamo la miniera di sale, sconfinando anche in Germania, e divertendoci da matti sugli scivoli utilizzati dai minatori per scendere di livello. All'uscita, prima di visitare la ricostruzione del villaggio celtico, decidiamo anche di pranzare presso il ristorante. Tutto il complesso è rigorosamente documentato mediante pannelli esplicatori delle tecniche e delle attività di estrazione e sfruttamento che si sono susseguite nei secoli.
Ripartiamo alle 15.00 affrontando l'impervia discesa su Hallein e raggiungendo rapidamente l'autostrada che riprendiamo diretti ancora a sud. In poco più di mezz'ora percorriamo altri 40 km, sotto un cielo sempre più minaccioso. Raggiunta l'uscita di Werfen, decidiamo di tentare la visita dell Eisriesenwelt. Raggiunto il parcheggio dei minibus riusciamo a sapere inaspettatamente che faremmo in tempo all'ultima visita guidata. Rapida vestizione, fecilitata dal fatto che nel frattempo ha ripreso a piovere, e via. Il bus si arrampica spericolatamente lungo i 6 km di salita al 18 per cento per portarci alla stazione di partenza della funivia che ci eleva ai quasi 1600 metri del rifugio Oedl Haus da dove iniziamo una faticosa camminata sotto la pioggia, tra panorami veramente mozzafiato sulla vallata sottostante, fino all'ingresso della grotta. Quello che troviamo all'interno è qualcosa di vermente difficile da descrivere. Una delle più mestose manifestazione naturali che ci sia mai capitato di vedere. Il ghiaccio riempie quasi totalmente la cavità delle grotte, che si estendono per oltre 40 km e noi lo scaliamo e lo attraversiamo per un dislivello di meno di duecento metri sufficienti a stremarci a dovere e soddisfarci altrettanto ammirando gli effetti scenografici magistralmente attivati dalla guida.
All'uscita dalla grotta l'intensità della pioggia è aumentata così, quando alle 19.00, al termine del percorso inverso, il pulmino ci deposita al parcheggio siamo bagnati come pulcini. Diversi equipaggi ci hanno raggiunto per cui, vista l'ora e il tempo inclemente, decidiamo di pernottare in loco, nonostante il divieto di campeggio vigente dalle 22.00 alle 6.00. Ceniamo con vista sul castello di Werfen romanticamente illuminato e, in attesa dello scoccare delle 22.00, accendiamo la stufa per asciugare un poco noi, i giacconi e le scarpe.


Martedì 21 Agosto 2001

Sveglia alle 7.30 al termine di una notte scandita dal passaggio dei treni sulla linea ferroviaria al di là del fiume e dall'incesssante ticchettìo della pioggia sul tetto del camper. Stamane il tempo è ancora uggioso e la temperatura è assestata a 19 gradi. Partiamo alle 9.20 ignorando l'autostrada e seguendo la N159 fino a raggiungere Bishofshofen, quindi ci immettiamo sulla N311 in direzione di Sankt Johann im Pongau. Il traffico è intenso e la pioggia e i numerosi cantieri stradali aperti peggiorano la situazione.
In poco più di un'ora ragggiungiamo Bruck an der Grossglocknerstrasse da dove ci dirigiamo verso l'ingresso allla mitica strada. La pendenza comincia ad aumentare mentre il traffico sembra essersi dissolto nella nebbia. Alle 11.00 arriviamo a Mauthaus Ferleiten e ci sistemiamo in uno dei capienti parcheggi prospicienti i caselli di accesso alla strada alpina. Non notiamo divieti di sorta al pernottamento. Sperando che il tempo migliori, Diana e Alessandra pensano bene di passare il tempo visitando il locale Wild Park ove sono rinchiusi bisonti, linci, lupi e stambecchi, mentre Roberto e Blonde, passeggiando nei parcheggi si godono la mestosa vista delle possenti cascate del Walcherbach. Terminata la visita acquistiamo in uno dei bar alcuni panini farciti con prodotti locali, insaccati e formaggi, e consumiamo un fugace pasto.
Alle 13.20, visto il persistere del brutto tempo, decidiamo comunque di tentare l'impresa e varchiamo la soglia della Grossglockner Hochalpenstrasse. Veniamo schedati con tagliandi che riportano la nostra targa e l'ora di accesso. La pendenza diviene subito impegnativa ma la nostra prima marcia e la trazione posteriore sono sufficienti a permatterci una arrampicata regolare e tranquilla. Dalla fitta nebbia ogni tanto spuntano i fari di autovetture e bus turistici che scendono a valle e cartelli che indicano punti di vista panoramici che purtroppo noi no riusciamo a godere.
Man mano che saliamo però la nebbia si fa meno fitta così, raggiunto il passo Fuschertorl a 2428m slm, riusciamo anche a scattare qualche foto. Attraversato l'Hochtortunnel a 2505m slm lo scenario cambia completamente. Il versante sud della montagna è completamente sgombro, le nubi sono alte e i panorami stupendi. Prudentemente affrontiamo la discesa senza impegnare troppo i freni. Percorsi così alcuni chilometri, lasciamo la strada principale per percorrere la Gletscherstrasse verso il rifugio Franz Josef Hohe. Di nuovo pendenze da capogiro ma stavolta allietate dalla visuale dell'ambiente circostante e della vallata sottostante.
Inebriati di tanta bellezza alle 15.20 raggiungiamo il parcheggio del rifugio riservato ai camper. Mezz'ora di passeggiata allietata da simpatici incontri con numerose marmotte ci permette di raggiungere il centro visitatori da dove la vista del ghiacciaio Pasterze ci cattura. Decidiamo allora di scendere a vedere da vicino il fronte del ghiacciaio e ci avventuriamo in quest'altra camminata alpina. La bellezza del posto ci fa dimenticare la fatica, così tra discesa e rialita passano quasi due ore. Tornati al camper, tanto stanchi quanto soddisfatti, divoriamo d'incanto due baghette, mezzo barattolo di nutella e un litro di thè bollente.
Rifocillati a dovere, alle 18.15, ci rimettiamo in cammmino verso la valle. La prudenza non ci consente di essere veloci, anche in considerazione della lunghezza della discesa che affrontiamo. Alle 19.15 arriviamo a Wolkersdorf, a 1377 metri sul livello del mare, circa un chilometro a monte di Heilingenblut ove, appena usciti dal casello del tratto a pagamento della strada, troviamo un piccolo parcheggio in forte pendenza, munito di servizi all'esterno dei quali è presente un bel rubinetto con attacco a vite. Cogliamo l'occasione per una sosta per cosentire il raffreddamento dei freni e nel frattempo facciamo il pieno di acqua nei serbatoi. Avessimo avuto il wc a cassetta si sarebbe potuto anche scaricare. Ripresa la marcia attraversiamo Heilingenblut, in cui la presenza di alcuni campeggi si è concretizzata in altrettanti divieti al pernottamento in tutto il territorio amministrato comprese diverse aree lungo la strada in direzione Lienz.
Superato il centro abitato di Dollach in Molltal, alle 19.40, troviamo lungo strada un piccolo parcheggio proprio a fianco di un mulino ad acqua, ancora in funzione, con romantica vista sul massiccio del Grossglockner la cui cima è ancora avvolta in una densa corona di nubi. Il posto ci incanta e ci fermiamo per la notte.


Mercoledì 22 Agosto 2001

Sveglia alle 7.15 con una temperatura di 15 gradi. Notte tranquilla, freddina e disturbata dai passaggi di numerosi autoveicoli sulla statale. Questa strada, nonostante sia praticamente cieca dalle 22.00 alle 6.00 del mattino, in quanto conduce solo all'Hochalpenstrasse, chiusa la notte, è insolitamente trafficata. La giornata si presenta serena e calda, anche se il Grossglockner continua a celarsi ai nostri occhi, e già alle 9.00, possiamo prevedere diversi cambi d'abito.
Partiamo alle 9.30 e, in mezz'ora, raggiungiamo Debant, dopo aver superato il passo Iselsberg che introducendoci nella valle della Drava funge da confine tra Carinzia e Tirolo Orientale. Ci fermiamo presso un supermercato nella zona industriale alle porte del paese per i soliti acquisti alimentari. La temperatura è notevolmente salita, in virtù del cielo sereno, di conseguenza l'abbigliamento si è alleggerito e ricompaiono gli indumenti prettamente estivi. Dopo aver disceso la valle del Moll siamo arrivati sulle sponde della Drava che risaliremo fino a Dobbiaco, passando sotto le vette delle dolomiti di Lienz imperlate di numerosi ghiacciai.
Riprendiamo la marcia alle 10.30 e, attraversata Lienz, ci immettimo sulla N100 verso Dobbiaco. Dopo mezz'ora di viaggio tranquillo, appena passata Mittewald an der Drau, effettuiamo una breve sosta sulle sponde della Drava per dar modo a Blonde di sgranchirsi le zampe, mentre noi notiamo il notevole afflusso di cicloturisti lungo la pista che da Dobbiaco conduce a Lienz. Ripreso il cammino, attraversando Sillian notiamo il parcheggio privo di diveti di fianco al caratterstico Ponte di Legno. Passiamo il confine, ormai inesistente, con gli immensi spazi della ex dogana utili per una sosta notturna, alle 12.00 e rientriamo nel nostro Bel Paese. A Dobbiaco ci immettiamo sulla N51 percorrendo la quale in meno di un'ora raggiungiamo l'aereoporto di Fianes, alle porte di Cortina d'Ampezzo, dove troviamo una attrezzata area a pagamento con camper service.


Giovedì 23 - Domenica 26 Agosto 2001

La vancanza prosegue con passeggiate nel Cadore tra passi, torrenti e laghetti da fiaba. Poi il lavoro ci conduce sulla laguna di Grado per altri due giorni. Arriviamo a casa alle 16.00 dopo un percorso di 3263 km forse meno attraenti di altri, ma molto rilassanti, variegati nei motivi di interesse, dalla storia alla paleontologia, dalla architettura alla musica, dalla geografia alla natura. In così poca strada abbiamo attraversato la via Claudia Augusta di epoca romana, i Castelli Reali di Baviera ed ancora le città medievali della Romantische Strasse per finire nelle cave Jurassiche di Solnhofen e Eichstatt fino ad arrivare alla rinascimentale Salisburgo per finire sulle impervie strade delle alpi austriache, il tutto in piena serenità e disponibilità di spazi per la sosta e il pernottamento.


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