AUSTRIA: SALISBURGO
testo e foto di Matteo
Grazzini e Anna
Periodo: Dal 30 dicembre 2004 al 5 gennaio 2005
Mezzo di trasporto: auto (Peugeot 206).
Chilometri percorsi: 1600.
Spese autostradali: 46 € Prato-Brennero andata
e ritorno, 16 € Brennero-Innsbruck andata e ritorno, 7 €
Vignette per dieci giorni (per una settimana non esiste).
Durata del viaggio: 7 ore all'andata con sosta
all'autogrill di Vipiteno, 6 ore al ritorno da Innsbruck con sosta
a Rovereto.
Hotel - Per scegliere la nostra sistemazione salisburghese
ci siamo affidati ad Internet: google e via con tanti link da controllare
uno ad uno. Da www2.salzburg.info abbiamo preso la lista dei bed
and breakfast e, guardando quelli che avevano un sito web, abbiamo
trovato una serie di possibili soluzioni.
Per foto, prezzi e localizzazione quella migliore ci è sembrata
il B&B AmMoos. 23 euro a persona in una doppia, fuori dal centro
ma con parcheggio gratuito, fermata del bus molto vicina, tanto
verde intorno e quindi massima tranquillità. Ancora una volta
Internet non ci ha traditi e la scelta si è rivelata azzeccata.
Abbiamo trovato il B&B seguendo le indicazioni di viaMichelin
e quelle fornite sul sito dell’AmMoos e abbiamo capito che
il nome si riferisce al fatto che la casa si trova in Moosstrasse,
lunga strada che collega il centro a Glanegg, paesino di periferia
vicino al castello Leopoldskron. Siamo arrivati con il buio già
calato e quindi la prima impressione è stata sommaria. Ad
accoglierci è stato Walter Strasser, il capofamiglia, ma
ovviamente nei giorni seguenti abbiamo conosciuto anche la moglie,
il suocero, il figlio e il cane Mino, simpatico batuffolo bianco.
Il B&B è in una enorme casa (che in Italia basterebbe
a tre famiglie) con un bel giardino con piscina davanti, una piccola
cappella costruita da una decina di anni nel parcheggio e una dependance,
che occupa l’ala più esterna della struttura.
Al momento della prenotazione avevamo richiesto una delle camere
molto romantiche con letto a baldacchino ma Strasser ci aveva fatto
sapere che erano tutte prenotate: così ci ha dato proprio
la dependance. Avevamo un accesso riservato solo a noi dal quale
si accedeva alla stanza tramite una scala interna e un breve corridoio
nel quale si trovava il bagno (anche questo riservato a noi).
La camera non era grande come potevamo aspettarci dalla foto: o
meglio, lo era ma in parte era occupata da una grande e tipica stufa
in maiolica. Però tutto era molto confortevole: un letto
semplice con due piumoni, un armadio in legno, una cassapanca, la
tv con canali satellitari, il piccolo frigobar, due poltrone con
poggiapiedi abbinati ed un tavolino rotondo. In più, ma l’abbiamo
visto solo il mattino seguente, tre grandi finestre con vista sull’Untersberg
e la terrazza sul parcheggio e sul giardino.
Il bagno è (almeno crediamo) quello usato di solito dalla
famiglia nei periodi di bassa stagione: grande ma non enorme, con
la vasca, senza bidè e con un comodo lavandino.
La reception è nella stanza che separa la nostra dependance
dalla sala per la colazione, un ampio salone con tavoli rotondi
arredato con molto gusto e con attenta ricerca dei particolari.
Il periodo natalizio si presta molto per agli addobbi (una vera
specialità di Salisburgo) ma la famiglia Strasser ha fatto
davvero le cose con garbo. In più il grande tavolo della
colazione offre marmellate, succhi di frutta, affettati, formaggi,
panini di tre-quattro tipi, tre torte, biscotti e varie qualità
di cioccolata da spalmare.
Dovessimo cercare un difetto avremmo difficoltà a citarne
uno. Per i pregi invece si va dalla cordialità dei gestori
alla comodità per auto e bus passando dalla pulizia, dalla
bellezza della zona e dal silenzio assoluto durante la notte.
30 DICEMBRE 2004
Rispettando quasi completamente i nostri buoni propositi iniziali,
alle 9,20 di mattina siamo entrati al casello di Prato-Calenzano,
pronti per i 660 km che ci dividevano da Salisburgo.
Il tempo era bello, splendeva il sole e su tutto l'Appennino non
c'era ombra di neve. Così siamo arrivati senza alcun problema
al confine, fermandoci prima a mangiare qualcosa all'autogrill di
Vipiteno (proprio Autogrill, quelli con la rustichella) e a comprare
la famosa Vignette, ovvero il tagliandino che va applicato sul parabrezza
e che permette di girare tranquillamente sulle autostrade austriache
da Innsbruck in poi senza pagare il pedaggio.
Dal Brennero in poi la neve ci ha accompagnato durante tutto il
viaggio, raggiungendo il suo maggior candore nella zona di Innsbruck.
Da notare, prima di rientrare in Austria dalla Germania, il bellissimo
lago nei pressi di Rosenheim, uno splendore visto dall'inizio della
lunga discesa verso il territorio austriaco.
Poco dopo le 16 siamo finalmente arrivati a Salisburgo, seguendo
le indicazioni di viamichelin.com siamo riusciti, non senza pochi
giri, a trovare il nostro bed&breakfast. Arrivando da ovest,
in zona aeroporto, per evitare di girare intorno alla città
abbiamo dovuto tagliare attraverso dei paesini immersi nella campagna,
svoltando, prima del punto informazioni, a destra e seguendo per
Viehhauser.
Giusto il tempo per posare le nostre cose e sistemarci, che subito
siamo ripartiti alla volta del centro, facilissimo da raggiungere
percorrendo i circa 4 km della Moosstrasse (attenzione agli autovelox:
non si vedono ma ce ne sono tantissimi e il limite è di 40
km/h, a volte anche 30).
Il nostro primo approccio con la città è stato con
il tunnel scavato sotto il Mönchesberg, il monte che sovrasta
Salisburgo dalla parte sinistra della Salzach. Il proprietario del
B&B ci aveva consigliato di utilizzare i due grandi garage sotterranei
proprio ai lati del tunnel, ma noi abbiamo ignorato il consiglio
e siamo finiti in pieno centro storico, ma non nella zona pedonale,
che è off-limits anche a residenti e mezzi pubblici. Però
non abbiamo voluto rischiare una multa per divieto di sosta e siamo
tornati indietro, andando poi a parcheggiare appena dietro la collina,
sempre a pagamento, ma ad un prezzo inferiore. I parcheggi sotterranei
costano 2,40 € l'ora, con tariffe speciali per periodi più
lunghi (14 € un giorno intero), mentre lungo la strada, nelle
strisce blu, si spende circa 1,10 € l'ora, fino ad un massimo
di tre ore, dalle 9 alle 19 (poi la sosta è libera).
Abbiamo pagato i nostri primi 50 cents e ci siamo diretti verso
il centro storico, fermandoci appena allo sbocco del tunnel per
fare un paio di riprese in Von Karajanplatz e scattando qualche
foto al simpatico abbeveratoio per cavalli posto ai piedi del Mönchesberg.
Poi ci siamo incamminati per la via dell'Università, finendo
nella piazza di fronte alla chiesa (Universitätsplatz) dove
avevano appena chiuso i battenti numerose bancarelle.
Comunque, la prima impressione è quella di una città
deserta: pochissima gente in giro, tutti i negozi già chiusi
nonostante fossero appena le 18.30, pochi segni visibili delle festività
in corso.
Ma noi non ci siamo arresi, e abbiamo continuato a camminare e camminare,
incontrando Residenzplatz con i chioschi che vendevano vin brûlé
e bosna, Mozartplatz con la pista di pattinaggio, Getreidegasse
con le sue insegne in ferro battuto. Proprio in Getreidegasse abbiamo
deciso di fermarci a cena, anche perché la scelta non era
poi molta. Dopo aver girato per parecchio tempo, trovando solo due
o tre ristoranti italiani e altrettanti venditori di kebab, alla
fine abbiamo deciso per un ristorante ispano-latinoamericano, cioè
che serviva sia piatti spagnoli che argentini e sudamericani in
genere.
Ambiente semplice ma curato, clientela varia, menu ricco e soprattutto
affollatissimo, con zona fumatori e non. Si può scegliere
tra il menu alla carta e un più semplice buffet, che si paga
in base alle volte che ci si alza a riempire il piatto (i piatti
successivi al primo si pagano meno).
Noi ci siamo "accontentati" di due abbondanti piatti di
carne: una svizzera di maiale con contorno di patate e un filetto
di manzo con salse e patate, più due coca-cola, per un totale
di 25,95 € più un caffè gentilmente offerto,
chissà perché, dal cameriere.
Dopo la cena, una veloce passeggiata per le deserte vie del centro
(eppure non c'era nemmeno la neve!) per tornare all'auto e al caldo
del nostro accogliente B&B.
31 DICEMBRE 2004
Come da buone abitudini vacanziere, alle 9 eravamo già in
piedi pronti per il nostro primo vero giorno da turisti. Colazione
abbondante in casa Strasser e poi subito alla fermata dell'autobus,
il 16, che percorrendo tutta Moosstrasse ci avrebbe portato dritti
in centro, scaricandoci in Hanuschplatz.
Il biglietto costa 1,80 € perché si tratta di un tragitto
più lungo, considerato extraurbano, mentre quello per i tragitti
più brevi, considerati urbani, costa 0,90 €.
In circa dieci minuti siamo già in città, pronti a
dirigerci in Mozartplatz, dove si trova uno dei punti informazioni.
Avevamo infatti intenzione di acquistare la famosa Salzburgcard,
che permette di utilizzare i mezzi pubblici e di entrare nei musei
e in altri luoghi turistici gratuitamente (per altri, meno importanti
o fuori dal centro, ci sono comunque delle riduzioni). La carta
esiste per 24, 48, 72 e costa rispettivamente 19, 26 e 32 €,
mentre costa poco di più da metà giugno a metà
settembre. Per i bambini metà prezzo.
Lo diciamo subito: per chi ha tempo, voglia ed interesse di visitare
le tante attrattive della città, questa carta è indispensabile
e assolutamente conveniente. Con 32 € (tre giorni) a testa,
abbiamo visitato in pratica tutti i luoghi di maggiore interesse
e senza carta avremmo speso almeno il doppio.
Con la Salzburgcard in mano ci siamo incamminati subito verso la
Hohensalzburg, la fortezza che dal Mönchesberg sovrasta tutta
la città. Di questo edificio troverete descrizioni su qualunque
guida, quindi sorvoliamo qualsiasi descrizione storico-artistica
e ci limitiamo ai consigli pratici. Per salire alla fortezza esistono
due mezzi: la funicolare e le proprie gambe. Forse in primavera
vale davvero la pena farsi una bella passeggiata, ma in inverno
o in piena estate non lo consigliamo. La strada è ripida,
e si rischia di arrivare in cima e non godersi lo spettacolo per
la fatica! La funicolare costa ben 8,50 € (ed ecco che la card
conviene!), ma chi sale a piedi deve poi comunque pagare l'ingresso
ai cortili (3,60 €) che invece sarebbe incluso nel biglietto
della funicolare. In un minuto si arriva in vetta, dove si può
decidere di ammirare i vari panorami che mostrano la città
da diverse prospettive, oppure di entrare a visitare i saloni degli
arcivescovi (3,60 € ingresso senza card). Dopo aver aspettato
il nostro turno (file abbastanza lunghe), abbiamo iniziato il tour
con audioguida, che per quaranta minuti ci ha accompagnato in decine
di stanze, corridoi e affini. Particolarmente bella la vista da
una delle torri.
Prima di abbandonare la fortezza abbiamo visitato anche tutti i
musei in essa ospitati (compreso quello delle Marionette, che se
c'è da pagare l'ingresso di 3 € non vale la pena), girellando
tra i cortili.
Alla fine della visita abbiamo ripreso la funicolare, solito minuto
per scendere e poi, dopo essere passati obbligatoriamente da un
negozio di gioielli d'ambra (molto bello) ci siamo diretti verso
il cimitero di St Peter, dove riposa, tra gli altri, la sorella
di Mozart, Nannerl.
Per quanto possa sembrare strano, il cimitero è visitato
da molte persone. Forse perché al suo interno si trovano
le catacombe, che nonostante costino soltanto un euro, non sono
assolutamente interessanti. Più bello il cimitero, con delle
particolari lapidi in ferro che dalle nostre parti non si vedono
affatto (nello stile di Salisburgo, tutto molto elegante e piacevole).
Ormai erano già passate le 14, e vuoi il freddo, vuoi le
camminate, la fame cominciava a farsi sentire. Così, dopo
un salto nella chiesa di St Peter, dove un'orchestra si stava preparando
per un concerto, ci siamo inoltrati per le vie del centro, cercando
un posto per pranzare. Ma come la sera prima, si è riproposto
il problema di trovare un locale decente. Escludendo i ristoranti
italiani, quelli austriaci vanno scovati, perché non sono
così visibili. Alla fine, stretti nella morsa della fame,
abbiamo ripiegato su un chiosco di arabi che servivano kebab e bosna
(un panino stile hot dog, con due würstel magrissimi e bianchi
e tanta cipolla). Con 7,90 € (ma secondo noi il tipo ha fatto
la cresta...) abbiamo preso i due suddetti panini e una bottiglietta
d'acqua (attenzione: l'acqua costa parecchio, anche al ristorante,
spesso conviene ordinare coca o birra). Poi, non ancora sazi, abbiamo
aggiunto un hot dog al chiosco in Alter Markt (la piazza che da
Getreidegasse spunta dietro la Residenz) e un krapfen in una piccola
pasticceria gestita da due anziane signore, sempre in Getreidegasse
(dove si trovano anche il chiosco di arabi e la maggior parte dei
ristoranti).
Dalla pasticceria alla casa natale di Mozart il passo è stato
davvero breve, sulla solita strada. Questa è stata forse
la visita più deludente: quattro mura che poco rappresentano
Mozart, con qualche spartito e un pianoforte, le pareti bianche
e alcuni ritratti. Insomma, per 5,50 € si può fare anche
a meno. Con la Salzburgcard si può visitare giusto per dire
di esserci stati.
Dopo la casa natale ci siamo diretti verso quella che è stata
la vera abitazione della famiglia Mozart, attraversando la Salzach
e arrivando in Makartplatz. Questa visita invece si è rivelata
davvero interessante, anche perché, con la funzionale audioguida,
si scoprono molte cose non solo del musicista, ma anche della stessa
Salisburgo. Le stanze sono molto belle e curate, e contengono numeroso
materiale appartenuto a Wolfgang. Verso la fine del tour, si possono
anche vedere dei filmati. Il primo ripercorre il viaggio di Mozart
attraverso l'Europa, mentre il secondo è un video che mostra
la sua storia per intero. Il tutto, ovviamente, corredato dall'audioguida
in italiano. Prezzo senza Card 5,50 €.
Usciti dal palazzo era già buio, così abbiamo deciso
di fare un giro verso la parte più moderna della città,
tra il Mirabellgarten ed il quartiere attorno a Franz-Josefstrasse.
Per la strada incontriamo anche due amici di Prato... quando si
dice il caso.
Abbiamo percorso tutta Franz-Josefstrasse, giusto per vedere dove
si trovava il negozio di un ragazzo che avremmo dovuto incontrare
in seguito. Per questo siamo arrivati fino in fondo alla strada,
riprendendo poi Linzergasse (con molti negozietti carini, ma tutti
chiusi causa ultimo dell'anno) e finendo di nuovo sulla Salzach,
e quindi alla fermata dell'autobus.
Dopo un po' di riposo in camera, abbiamo preso l'auto (i mezzi si
fermavano alle 22 per evitare problemi con ubriachi e fuochi d'artificio).
Alle 21 circa abbiamo parcheggiato l'auto nel garage sotterraneo
(quello sotto il Mönchesberg) e ci siamo incamminati verso
il centro. Intanto già da un po' erano cominciati i botti,
nonostante la richiesta di rispettare il lutto per la tragedia del
sud-est asiatico. Per rispettare la tradizione del 31 dicembre dovevamo
cenare al McDonald's (vedi Praga e Monaco), ma con nostra grande
sorpresa il locale aveva chiuso alle 15... ciò ci ha resi
molto tristi...
Comunque, armati di tanta fiducia, ci siamo rimessi a cercare, proprio
come a pranzo e come la sera prima. Ma anche questa volta ci siamo
rifugiato nella scelta più sicura: il chiosco in Alter Markt.
Un hot dog, un hamburger, un toast e due bottigliette d'acqua (ai
tavolini in piedi all'aperto, ma con tanta gente come noi intorno).
Totale: 9,10 €.
Ad attendere la mezzanotte siamo andati in Residenzplatz, dove avevano
allestito, di fronte alle bancarelle del vin brûlé,
un palcoscenico su cui si alternavano vari cantanti e musicisti.
Lo spettacolo non era proprio il massimo, anche perché il
freddo era davvero pungente. Così, tra i boati delle esplosioni
che risuonavano per tutta la città (sulle pareti della Residenz
come sulla Salzach) abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso,
rientrando al B&B e festeggiando a modo nostro, anche grazie
ai gustosi doni offerti dai coniugi Strasser: due mini bottiglie
di spumante e una scorta di pasticcini e cioccolatini.
1 GENNAIO 2005
Il primo giorno dell'anno lo abbiamo dedicato ancora al centro della
città, visto che le guide forniteci per posta dall'Ufficio
del turismo di Salisburgo (www.salzburg.info) ci avevano offerto
molti spunti per altri itinerari. Così la prima tappa è
stata MuseumPlatz, dove siamo scesi dall'autobus per raggiungere
il vicino ascensore del Mönchsberg (salita e discesa 2,60 €
per chi non ha la Salzburgcard) che ci ha portato sulla sommità
del monte dove è stato costruito, a mo' di fortezza moderna,
un museo di arte contemporanea. Dopo un veloce (causa pioggia) tentativo
di scattare qualche foto e fare qualche ripresa al panorama abbiamo
deciso di entrare a vedere la mostra. Non siamo grandi intenditori
ma la Salzburgcard e il tepore del museo hanno fatto opera di convincimento.
L'esposizione di quadri e sculture si sviluppa su tre piani ed ha
qualche spunto interessante (Modigliani, Picasso...) ma dopo un'ora
di visita e di commenti alle opere siamo usciti, ritrovando una
Salisburgo umida ma non più piovigginosa.
Così siamo scesi di nuovo con l'ascensore e abbiamo deciso
di visitare il Museo di scienze naturali in Museumplatz. E' stata
una bella sorpresa perché ci aspettavamo una piccola esposizione
di animali e piante del luogo ed invece abbiamo trovato un edificio
pieno di stanze da visitare con calma ed attenzione. Molto bello
e ben tenuto l'acquario a piano terra: pesci tropicali, di mare
e di acqua dolce in 41 vasche, dallo squalo al luccio e per finire
la più grande mostra di coralli d'Europa.
Al primo piano invece la camera del tesoro con pietre preziose e
tanti minerali, alcuni dei quali provenienti anche dalla zona di
Salisburgo. Al secondo piano sono esposti numerosi animali selvatici
europei, degli orsi in grotte ricostruite, il rettilario con circa
duecento animali (compresi serpenti velenosi) e le sale cosmo. Al
terzo piano l'era glaciale, esposizioni varie e un bar, mentre all'ultimo
piano è stato ricostruito il mondo marino con uno squalo
bianco, animali velenosi e per finire animali domestici e corpo
umano. Insomma, un posto dove passare una giornata intera, ad un
costo di soli 4,50 € senza card. Noi però, già
affamati, siamo usciti dopo un paio di ore in cerca di cibo trovando
ovviamente tutto chiuso visto il giorno festivo. E così abbiamo
ripiegato su Mc Donald's accontentandoci dei soliti ma convenienti
hamburger. Smaltirli non è stato però un problema,
visto che ad attenderci c'era la Residenz, imponente palazzo visitabile
però solo per un terzo circa delle tantissime stanze.
Anche in questo caso ad aiutarci è stata l'audioguida che
ci ha spiegato per filo e per segno i segreti dell'edificio che
ha ospitato per secoli arcivescovi e imperatori. Le stanze (alcune
un po' spoglie e un paio con cantieri per il restauro ) sono perfettamente
conservate sia per quanto riguarda gli intonaci che per quadri,
mobili e suppellettili. La visita dura più di un'ora e, tra
saloni e stanze più piccole, tanti sono stati anche i metri
percorsi: peccato aver visto alcuni turisti (purtroppo italiani)
scegliere due sedie settecentesche per sedersi a riposare incuranti
dei cartelli di divieto scritti in cinque lingue. La visita alla
Residenz è quindi da consigliare (5 € l'ingresso), mentre
della galleria di pittura dal XVI al XIX secolo al piano superiore
abbiamo sentito solo commenti negativi ed abbiamo evitato di visitarla.
Usciti dalla Residenz abbiamo attraversato l'imponente Domplatz
per dirigerci proprio al Duomo, la chiesa più grande della
città, con interni ricchi di affreschi e di altari decorati.
Noi, piuttosto stanchi dopo otto ore da turisti, abbiamo dedicato
al Duomo poco più di mezzora, sufficiente appena per visitare
l'interno e le cripte moderne con le tombe degli arcivescovi. Siamo
usciti dal Duomo quando la sera era già calata ma prima di
rientrare verso il B&B ci siamo soffermati altri trenta minuti
ad osservare uno spettacolo in Residenzplatz: proprio in quei minuti
è arrivata infatti a Salisburgo una grande palla argentata
che, partendo da quella città, farà il giro d'Europa
per tutto il 2005 per rientrare in Austria nel 2006 per festeggiare
i 250 anni dalla nascita di Mozart.
Dopo una doccia ristoratrice e un po' di riposo abbiamo preso l'auto
per andare a cenare in centro. Abbiamo posteggiato in un parcheggio
vicino a Museumplatz, sulla Salzach: normalmente questo spiazzo
è a pagamento ma non nei giorni festivi. Passando in auto
avevamo notato nella vicina Griesgasse una birreria enorme che,
divisa in più stanze, funzionava anche come pub, ristorante
e taverna: in pratica quattro-cinque saloni a tema pieni di gente.
Si chiama Sternbräu e noi abbiamo trovato posto nella sala
Grunstern, un ristorante arredato modernamente dove però
si possono ordinare gli stessi piatti del resto del locale. Abbiamo
scelto gulasch con gnocchi di patate, vitella arrosto con patate
fritte, due bicchieri di acqua naturale e una fetta di Sachertorte
con panna spendendo 23,20 € senza la mancia (l'acqua era del
rubinetto ma buonissima e gratuita). Per finire la serata abbiamo
fatto un giro per la città in auto, finendo anche al vecchio
stadio del Casinò Salzburg, ormai in disuso.
3 GENNAIO 2005
Del 2 gennaio non raccontiamo niente perché la giornata,
peraltro la più brutta dal punto di vista meteorologico,
è stata rovinata da un malanno di Matteo durato per fortuna
solo poche ore.
La mattina del 3 eravamo già pronti per sfruttare le ultime
ore di Salzburgcard e abbiamo scelto di visitare il rinomato zoo
che costerebbe ben 8 €. Per raggiungere il giardino zoologico
abbiamo seguito le indicazioni per Hallein e poi per Anif; in tutto
meno di quindici chilometri di distanza dal centro di Salisburgo.
Il periodo di Capodanno non è quello più adatto per
una visita completa visto che alcuni animali sono in letargo o custoditi
in ripari riscaldati. Però in due ore di cammino in vialetti
curati, ricchi di cartelli (in tedesco) e divisi in continenti ci
siamo divertiti molto, passando a piedi tra lama in libertà,
recinti con animali più o meno comuni (cinghiali, zebre,
rinoceronti, emù, canguri wallaby e dromedari), gabbie con
animali feroci (dal puma alle tigri) e laghetti con fenicotteri
rosa. Divertenti anche le due stanze riscaldate con le scimmie.
La visita vale sicuramente il prezzo del biglietto, anche perché
gli animali non danno l’impressione di soffrire la cattività
grazie agli ampi spazi a disposizione lungo il crinale del monte
che sovrasta lo zoo.
Dopo la visita che ci ha occupato tutta la mattina, verso l’ora
di pranzo abbiamo ripreso l’auto e ci siamo incamminati verso
l’autostrada, diretti in direzione Vienna per uscire a Klessheim,
dove si trova l’Europark, uno dei centri commerciali della
città (insieme all’Airport Center, che prende il nome
appunto dal vicino aeroporto e che si trova non distante dalla zona
del nostro B&B). Il centro è come tutti gli altri, invaso
però dai clienti che cercano di accaparrarsi oggetti ai prezzi
migliori, visti gli sconti.
Noi, dopo un breve giretto e l’acquisto di un dvd su Ibiza
al corrispondente del nostro MediaWorld, ci siamo fermati per mangiare,
affamati dopo la lunga passeggiata allo zoo. Tra i tanti ristoranti,
fast food e forni, quello che ci ha attirati di più è
stata una piccola gastronomia, dove abbiamo comprato due buonissimi
panini farciti (salame ungherese e prosciutto cotto) a soli 3,40
€. Per bere ci siamo affidati al vicino supermarket Spar (insieme
ai supermercati Billa i più presenti in città). Una
bottiglia d’acqua e un bretzel (che qui chiamano brezen) per
1,70 €.
Dopo aver sbirciato un po’ tra i vari negozi, siamo usciti
e siamo ripartiti alla volta del vicino stadio, quello costruito
in previsione degli Europei 2008 dove attualmente gioca l’Austria
Salzburg. Per arrivarci basta attraversare il sottopasso dall’Europark
in direzione Casino. Infatti Casino e stadio si trovano a pochi
metri di distanza l’uno dall’altro. Breve sosta al fan
shop per acquisto di sciarpa (14 €) e poi di nuovo in auto
verso il centro.
Questa volta abbiamo lasciato l’auto dall’altra parte
sulla riva destra della Salzach, cioè nella parte più
moderna, pagando 2 € di parcheggio per circa due ore in FranzJosefstrasse.
Prima di arrivare in centro ci siamo fermati a visitare Sankt Andrä,
la chiesa della comunità croata salisburghese, che si trova
proprio davanti allo Schloss Mirabell. E anche qui breve sosta,
sia per vedere la mostra fotografica allestita nell’ingresso
del palazzo su Salisburgo ieri ed oggi, stesse immagini in epoche
diverse (il palazzo però non è visitabile), sia per
scattare qualche foto nel famoso giardino in cui sono state girate
le scene di “Tutti insieme appassionatamente”. Sicuramente
un bello spettacolo in primavera ed in estate, in questo periodo
abbastanza cupo e freddo, nonostante si respiri comunque un’atmosfera
elegante e sfarzosa.
Dopo aver attraversato la Salzach abbiamo fatto una lunga passeggiata
tra le vetrine, con i negozi finalmente aperti, curiosando qua e
là. Tornando alla macchina ci siamo fermati ad uno dei supermercati
Spar (in Linzergasse) dove abbiamo comprato, oltre all’acqua,
anche le famosissime palle di Mozart da portare a casa: ovviamente
comprandole al supermercato si risparmia tantissimo, quindi non
fermatevi in uno dei mille negozi del centro che le vende, vi farebbero
pagare cifre come 15 € per una scatolina che in realtà
ne vale meno della metà.
Dopo il rientro al B&B, per la cena abbiamo scelto un ristorantino
molto tipico in Moosstrasse, di cui avevamo sentito parlare abbastanza
bene da italiani in casa Strasser.
Il posto si chiama “Schachlwirt” e propone piatti tradizionali
in un’atmosfera davvero tipica: solo gente del luogo a cena
(compreso uno strano individuo dalla barba e dalle unghie lunghissime).
La specialità sono i piatti di carne, noi abbiamo ordinato
una zuppa di patate, una bistecca con contorno, una cotoletta alla
viennese e una bottiglia d’acqua, per un totale di 27,80 €.
Cena più cara del previsto ma davvero gustosa.
4 GENNAIO 2005
Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso: quello della
visita alla miniera di sale! Così, di buona mattina, siamo
partiti alla volta di Bad Dürrnberg, piccolo borgo sopra Hallein,
dove si trovano le miniere di sale ormai dismesse e trasformate
in attrazione turistica. Pur salendo di poche centinaia di metri
rispetto a Salisburgo, abbiamo trovato tantissima neve ma strade
comunque sgombre. Abbiamo parcheggiato in uno spiazzo pieno di auto
con targhe italiane e ci siamo diretti all’ingresso dove,
grazie alla nostra tessera di studenti universitari, siamo riusciti
ad avere una riduzione sull’entrata, che da 15,90 € a
testa è scesa a 9,90 €!
Dopo aver aspettato un po’ (le visite vengono effettuate solo
in gruppo ogni ora circa), siamo scesi al piano di sotto dove ci
hanno fatto indossare delle tute bianche di cotone e ci hanno fatto
lasciare cappotti e borse ingombranti. La visita infatti si svolge
in parte a piedi in stretti cunicoli (sconsigliati a chi soffre
di claustrofobia ma comunque ottimamente areati), in parte su un
trenino a cremagliera e in parte lungo scivoli in legno.
Il tutto è davvero divertente. In più c’è
una guida, Rudy, che spiega per filo e per segno anche in italiano
tutta la storia della miniera. A fare da contorno anche dei video
proiettati in diversi punti del tragitto, in cui l’arcivescovo
Wolf Dietrich Von Raitenau, coadiuvato da un assistente pasticcione,
racconta la storia della miniera e di Salisburgo, fino al giorno
della sua morte.
Il tour prevede anche l’attraversamento di un laghetto di
sale sotterraneo per mezzo di un barcone, molto suggestivo anche
grazie a giochi di suoni e luci che irrompono nel buio della grotta.
Adatto ad adulti e piccini, soprattutto per gli scivoli e la particolarità
del luogo!
All’uscita, quando si riconsegna la tuta, vengono vendute
le foto scattate durante la visita, a 5 € l’una, mentre
al piano superiore c’è un piccolo negozietto dove comprare
un po’ di sale anche a prezzi ragionevoli.
Meno interessante invece l’attiguo villaggio Celtico, che
dicono compreso nel biglietto per la miniera, ma che in realtà
è aperto a tutti.
Il villaggio è stato costruito per mostrare le condizioni
di vita dei primi abitanti del luogo nonché scopritori della
miniera, ma la ricostruzione è piuttosto sommaria e poco
coinvolgente. Probabilmente più carino il villaggio che sovrasta
il colle, ma troppo distante per le nostre pance affamate.
Essendo già le due, siamo riscesi verso Hallein, fermandoci
a pranzo al McDonald’s, visto che sul biglietto di ingresso
alle miniere c’era scritto che era compreso anche uno sconto
proprio per il fast food. Peccato che lo sconto equivalesse ad un
pranzo maxi al prezzo di uno medio... Il vero affare l’abbiamo
fatto al vicino benzinaio dove, con 0,849 eurocents al litro abbiamo
fatto un pieno da 40 €.
Dopo esserci rifocillati, siamo ripartiti per Salisburgo, con sosta
lungo la strada alla fabbrica Kaiser per acquistare della birra
da portare a casa. Due confezioni da sei bottiglie da 50cl 8,50
€.
Per terminare la giornata, altro giro in centro per gli ultimi acquisti.
Alle 19,30 cena da Shakespeare, in Mirabellplatz. Locale molto particolare,
con esposizione di artisti locali, dove si mangia un po’ di
tutto: dal cinese all’austriaco. Noi abbiamo scelto una zuppa
di pollo, del riso con verdure saltate, un gelato multigusto e due
acque da 0,25l per un totale di 16,60 €.
5 GENNAIO 2005
L’ultima mattina ce la siamo presa abbastanza comoda, facendo
colazione come sempre verso le dieci, pagando il conto con gli Strasser
(138 euro a persona per 6 notti con colazione), caricando l’auto
e poi partendo alla volta di una pasticceria, per portare a casa
una sachertorte.
Nonostante volessimo evitare di andare in centro per problemi di
parcheggio e di tempo, alla fine non c’è rimasto altro
da fare, perché intorno al B&B le pasticcerie erano inesistenti.
Così in pochi minuti eravamo già alla fine del tunnel
sotto il Mönchsberg ad acquistare due torte, pagandole 7,50
€ l’una, più un pezzo di strudel da 5 €.
Prezzi di molto inferiori rispetto all’hotel Sacher (sulla
Salzach) che si vanta di produrre la sacher originale facendola
pagare fior di quattrini.
Appena concluso l’acquisto siamo ripartiti, questa volta davvero
verso l’Italia. Durante il tragitto però, verso l’ora
di pranzo (le 14 circa), ci siamo fermati ad Innsbruck, giusto per
dare un’occhiata al centro.
Dopo un breve giro d’orientamento – in cui siamo finiti,
ovviamente, sotto lo stadio (dove non c’è più
il fans shop a causa dello scarso rendimento della squadra locale)
– abbiamo trovato un posto per parcheggiare. Anche qui tutti
i posteggi sono a pagamento, almeno nelle zone limitrofe al centro,
e si paga anche più che a Salisburgo. Per un’ora e
mezzo ben 2 €.
In questi novanta minuti siamo riusciti a mangiare due insalate
al McDonald’s, due krapfen in una pasticceria (per 2,27 €
compreso un bretzel) e a visitare le due strade principali del centro.
L’idea che ci siamo fatti è stata molto positiva, perché
Innsbruck innanzitutto sembra molto più movimentata, più
giovane, di Salisburgo, e poi anche strutturalmente è molto
carina. Rammaricandoci per il poco tempo a disposizione, dopo una
passeggiata fugace tra le vetrine, la visita al bel Duomo e l’acquisto
di un pezzo di speck, siamo tornati alla macchina, pronti per partire,
questa volta definitivamente, alla volta dell’Italia.
|