BLERA: SULLE ORME DEGLI ANTICHI LUNGO IL CORSO DEL BIEDANO
di Marina Cioccoloni
Siamo nell'Etruria Meridionale, a pochi chilometri da Viterbo,
in una zona dove le testimonianze della civiltà etrusca
sono numerose. Abbiamo deciso di passare un paio di giorni
visitando la zona di Blera e Barbarano, dove i percorsi
naturalistici si fondono con la storia.
Lasciamo Roma nel tardo pomeriggio del venerdì e dopo un
breve tragitto lungo la Via Cassia siamo a Barbarano.
Alla visita della cittadina, che conserva parte delle pittoresche
mura di fortificazione e possiede anche un Antiquarium,
dedichiamo un'oretta del sabato mattina per poi spostarci
nel parcheggio della Necropoli di San Giuliano. Una piacevolissima
passeggiata nel bosco ci offre un primo contatto con gli
antichi etruschi. La necropoli è vasta e le tombe da visitare
sono diverse, tutte disseminate nel mezzo di una lussureggiante
vegetazione.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Blera, antichissima
città villanoviana, posta sopra uno sperone di tufo. La
sosta è presso la nuovissima area attrezzata situata sulla
sponda sinistra del Fiume Biedano. Una breve passeggiata
ci riconduce in paese, posto su un ripiano tufaceo che sovrasta
una vasta necropoli etrusca di tipo rupestre, e con quattro
percorsi attrezzati di visita agli antichi manufatti. Il
primo ci conduce, con un sentiero che parte dal vecchio
fontanile verso il ponte del diavolo (un antico ponte romano
a tre arcate), in fondo alla gola lungo il tracciato dell'antica
Via Clodia che conduceva a Tuscania. Risaliti in paese ci
dirigiamo quindi a sinistra al suo interno e dopo una breve
sosta in Piazza S. Maria al Bar Paradiso per un meritato
riposo ed un ottimo gelato artigianale proseguiamo fino
all'altra estremità del paese e prendiamo il viottolo che,
passando anche in mezzo ad una "tagliata" (strada incassata
tra due pareti di tufo), conduce con una piacevole passeggiata
alla necropoli della Rocca. Le tombe a camera qui sono diverse
e la vista è notevole. Sulla sinistra panchine e tavolini
invitano alla sosta e ad un piacevole picnic. Ma non vogliamo
tralasciare anche il percorso che porta alle "grotte penta",
le uniche della zona con rimanenze di affreschi all'interno,
quindi rientrati in piazza effettuiamo anche questa ultima
escursione per poi ritornare sui nostri passi per recarci
verso Civitella Cesi.
E' quasi sera e noi facciamo tappa presso il Centro di Archeologia
Sperimentale "Antiquitates - Etruschi Vivi", che svolge
un'intensa attività di archeologia sperimentale riproponendo
forme di vita dal IX all'VIII secolo a.C. e dove, all'interno
di uno steccato di legno, sono state ricostruite alcune
antiche capanne di un villaggio protostorico di epoca villanoviana-etrusca,
i popoli che scendendo dalle colline dell'appennino emiliano,
si insediarono in Toscana e nell'alto Lazio. Alcune capanne
sono a pianta rotonda ed altre a pianta rettangolare e sono
fedeli riproduzioni di quelle che rimasero in uso per tanti
secoli, e che erano usate dagli abitanti della zona e dai
butteri della Maremma. Alcune di quelle riprodotte sono
state rese confortevolli con servizi e acqua calda incorporati
e riservate agli ospiti che possono quindi pernottare nel
centro. Scopriamo così che sono parecchi i giovani che vengono
a passare qualche giorno qui e vivere l'ebrezza di tornare
indietro nel tempo.
Sostiamo con i mezzi nel prato a fianco del campo sportivo
e andiamo a dare una prima occhiata al Centro e ai laboratori
dove è possibile svolgere le attività quotidiane dell'uomo
di circa 3.000 anni fa e dove domani assisteremo a diverse
dimostrazioni della vita degli antichi abitanti di queste
zone.
La mattina dopo visitiamo le abitazioni, al cui interno
suppellettili e oggetti aiutano a farsi un'idea della difficile
vita di questi nostri antenati. Alcune sono piccole e potevano
contenere poche persone, altre sono più grandi. Poi con
una piacevole passeggiata ci rechiamo in visita alla necropoli
e all'insediamento di San Giovenale. Passiamo sotto l'abitato
di Civitella Cesi, piccolo borgo sorto intorno ad un Castello
del '300, e prendiamo a sinistra un sentiero che passando
a fianco del Torrente Vesca e tra prati fioriti e boschetti
ci conduce fino alla zona archeologica di San Giovenale.
La zona era abitata in epoca villanoviana, in seguito gli
etruschi si sostituirono ai primitivi abitanti in quanto
il luogo aveva le caratteristiche che essi prediligevano:
una collina lambita da corsi d'acqua e con alla sommità
un pianoro che permetteva di controllare il territorio.
In seguito, il posto divenne un nucleo medioevale, come
accadde anche a Norchia, Castel d'Asso e San Giuliano. Tutta
la zona, compresa la necropoli, prende il nome da una cappella
eretta intorno al XIII secolo su un antico manufatto etrusco
e dedicata a San Giovenale, vescovo di Narni. In questo
luogo, oltre alla necropoli si è avuto un ritrovamento eccezionale,
e cioè un antico insediamento, uno dei pochi esistenti in
Italia, che documenta il passaggio dagli agglomerati di
capanne preistorici verso strutture di architettura domestica
che assumono forme di concentrazione urbana. Della scoperta
dobbiamo ringraziare la passione per l'archeologia di Re
Gustavo di Svezia che finanziò una campagna di scavi trentennale
che ha riportato alla luce questo rarissimo esempio di villaggio.
Gli scavi evidenziano le fondamenta di case, con blocchi
di tufo squadrato, una parte di canalizzazione e un ambiente
che si presuppone dovesse servire da fucina per i metalli.
La necropoli del VII-V secolo a.C. è poco lontana, sul fianco
opposto del sentiero e si pensa che la città dei vivi fosse
unita alla città dei morti da un ponte.
Dopo un'interessante visita sia alle tombe a camera che
anche a quelle a cumulo poco distanti ritorniamo al centro
di archeologia sperimentale dove dopo il pranzo assisteremo
a diverse dimostrazioni degli antichi usi e tecniche degli
abitanti che ci hanno preceduto. Pranziamo in una delle
capanne ricostruite, una delle più grandi, adibita a mensa.
Dopo il pranzo il Sig. Angelo ci fa assistere a diverse
dimostrazioni degli usi e costumi degli antichi abitanti.
Il tutto avviene in un ambiente ricreato ad hoc e diviso
in settori. Assistiamo quindi alla macinazione del farro,
ci spostiamo poi davanti al forno dei metalli per assistere
alla fusione del bronzo in stampi di pietra e alla creazione
di un'arma per poi passare al forno del vetro e vedere come
l'abilità degli antichi villanoviani si esprimeva nella
creazione di brocche, vasi, bicchieri e monili in vetro.
L'accensione del fuoco con il metodo delle due pietre e
dello sfregamento dei legni attira in particolare l'attenzione
dei ragazzi. Un laboratorio di ceramica consente di provare
l'ebrezza della creazione di un oggetto a tornio antico
con le proprie mani e sentirsi un po' calati nei panni di
un antico etrusco! Altri laboratori permettono di lavorare
metalli o tessere con un telaio arcaico, dedicarsi a simulazioni
di scavo o seguire lezioni di restauro, studiare e preparare
cibi etruschi-romani, approfondire la scrittura etrusca
e la pittura parietale.
La giornata è volata in fretta e per questa volta dobbiamo
terminare qui. Lasciata la ricostruzione del villaggio antico,
salpiamo le ancore verso la città moderna per ricalarci
nella vita quotidiana.
IL SAPORE DI UN VIAGGIO - INFORMAZIONI PRATICHE:
Cosa
comprare: Il prodotto principe della zona sono le nocciole,
delle quali vi sono ampie coltivazioni. Buono anche l'olio
e le castagne.
Dove
mangiare: Centro di Archeologia Sperimentale "Antiquitates
- Etruschi Vivi", Blera-Civitella Cesi (Viterbo). Tel. 0761-415031.
Per un gelato artigianale: Bar Paradiso, in Piazza Santa
Maria a Blera.
Per
gli amanti del Plein Air - Dove sostare:
- Barbarano: parcheggio del parco marturanun o parcheggio
sulla sinistra in fondo al paese provenendo dalla Via Cassia.
Anche un piccolo parcheggio davanti al centro di visita
posto in paese.
- Blera: area di sosta attrezzata con acqua, scarico e attacco
luce.
- Blera-Civitella Cesi: Centro di Archeologia Sperimentale
"Antiquitates - Etruschi vivi", con ricostruzione di capanne
antiche, piscina, maneggio, campi sportivi. Organizza percorsi
archeodidattici, progetti tecnici, campi scuola ed escursioni
e trekking con guida alle varie zone archeologiche delle
zone circostanti. Responsabile Angelo Bartoli, tel. 0761-415031.
FINE
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