CAMINO REAL - TRA PERU' E BOLIVIA
di Aldo
Lardizzone
Nota dell’Autore
Il resoconto di viaggio, di seguito riportato, è
in realtà il testo scritto per la traccia audio di un video
racconto pubblicato all’indirizzo www.aldolardizzone.it/caminoreal.htm
del viaggio fatto nell’agosto del 2004 in Perù e
Bolivia.
Lo scritto è comunque valido per chi volesse
farsi una rapida idea dell’itinerario, se invece si volesse
approfondire la conoscenza del viaggio, godendo anche del racconto
visivo, ci si potrà collegare al suddetto indirizzo dove
si trova anche una cartina con il percorso coperto.
LIMA
Il nostro viaggio comincia da Lima, capitale del Perù
fondata dagli spagnoli nel 1535.
Nella centralissima plaza de Armas si trova il palazzo del governo
dove, ogni giorno alle 12 in punto, si svolge il cambio della
guardia.
Oltre al palazzo governativo la piazza, completamente rinnovata,
presenta una serie di costruzioni in stile coloniale tra i quali
spicca la cattedrale dalla facciata piuttosto austera.
A Lima le giornate di sole sono molto rare e concentrate in pochi
mesi dell’anno. Qui dodici milioni di abitanti vivono sotto
la garua, una pioggerella proveniente dal mare continua e impalpabile.
ISOLE BALLESTAS
Lasciamo Lima per raggiungere Pisco da dove ci imbarchiamo
per le isole Ballestas.Ammiriamo dapprima la candelabra una immensa
figura tracciata sul fianco della collina e visibile solo dal
mare. Le sue origini e il suo significato ad oggi restano solo
ipotesi.
Continuiamo la navigazione a bordo della nostra lancia e raggiungiamo
le isole Ballestas definite a volte come le piccole Galapagos.Le
Ballestas sono caratterizzate da spettacolari grotte e cavità
formatesi con l’erosione.
Girando intorno a questi isolotti riusciamo scorgere con molta
facilità animali di ogni tipo: pinguini, leoni marini,
foche e svariate specie di uccelli acquatici produttori di guano.
Anche se fa freddo, il cielo è coperto e siamo avvolti
dalla garua ci riteniamo fortunati in quanto spesso non è
possibile effettuare questa escursione per via del mare molto
mosso.
Dopo due ore siamo di ritorno sulla terra ferma e già pregustiamo
l’idea di bere qualche cosa di caldo in uno dei tanti locali
del porto.
HUACACHINA
Un palmeto e un laghetto costituiscono l’oasi di
Huacachina situata poco distante da Pisco.
Tutto intorno all’oasi vi sono dune di sabbia finissima
simili a quelle che si trovano nel deserto algerino.
NASCA
La prossima tappa è Nasca dove voleremo sulle
misteriose linee.In una pampa arida sono tracciate delle gigantesce
figure estese per decine di chilometri e l’unico modo per
poterle osservare è volarci sopra con un piccolo aereo.
Lo spettacolo della zona desertica è molto bello anche
se, a causa del sole a mezzogiorno, ne gode di più l’occhio
umano che quello della telecamera. Nonostante ciò ecco
l’immagine del Colibrì. Vediamo una mappa animata
della zona per meglio comprendere la posizione di queste strane
figure, tracciate probabilmente tra il 300 e il 900 d.C.
Le ipotesi sono tante ma non vi è alcuna certezza sulle
loro origini. Qualcuno ha riconosciuto un calendario astronomico,
altri hanno ipotizzato che fossero delle linee d’atterraggio
per le astronavi extraterrestri. (nelle immagini si vedono: il
Condor; la Scimmia; l’Astronauta; l’Albero; l’Alcatraz;
il Ragno).
Dopo mezz’ora di volo rientriamo in aeroporto arricchiti
di un’esperienza unica.
CHAUCHILLA
A venti chilometri a sud da Nasca c’è il
suggestivo cimitero di Chauchilla. Il cimitero di epoca preincaica
è caratterizzato da autentiche mummie portate alla luce
dai saccheggiatori di tombe.L’ambiente desertico è
reso piuttosto spettrale dalle ossa e da tutti frammenti venuti
alla luce dalle tombe.
VERSO AREQUIPA
Lasciamo la zona di Nasca e partiamo alla volta di Arequipa
percorrendo la solita Panamericana sur. Un lungo viaggio di circa
dieci ore che ci riserva delle forti sensazioni: un paesaggio
magico con ambienti naturali sempre diversi. Arequipa è
situata a 3.200 mt. d’altitudine ai piedi del Misti, un
gigantesco vulcano spento. Iniziamo la scoperta della città
visitando la Recoleta un piccolo convento francescano fondato
nel 1648.
La nostra visita di Arequipa continua con il monastero di Santa
Catalina; un’autentica città nella città con
abitazioni, strade, piazze e chiostri. Fondato nel 1580 è
stato il convento di clausura per le eredi delle ricche famiglie
spagnole, queste vi prendevano i voti portando una ricca dote.
La massiccia architettura che ricorda più una fortezza
che un convento è addolcita dai colori delle mura. Concludiamo
il giro all’interno del convento con la visita delle immense
cucine scurite da secoli di fumo. Lasciamo Santa Catalina e andiamo
un po’ in giro per la città; vediamo dapprima la
Compagnia, chiesa gesuitica del XVII° secolo e poco vicino
ci troviamo nella bella plaza de Armas con la sua doppia fila
di portici e la cattedrale.
Arequipa è la seconda città del Perù ma contrariamente
alla prima è bella, moderna e storica; viene pulita, lavata
e rassettata tutti giorni. Nel museo Andinos di Arequipa si può
ammirare la mummia di Juanita, una ragazzina tredicenne sacrificata
al Dio Sole.
Dopo più di 500 anni è stata ritrovata nel 1995
sul vulcano Ampato a oltre 6.000 metri.
VERSO IL COLCA CANYON
Da Arequipa partiamo alla volta del Colca Canyon.
Lungo la strada ci fermiamo più volte per ammirare i fantastici
paesaggi andini e gli animali in libertà: i lama, le vigogne
e gli alpaca.
Vediamo Salinas y Aguada blanca. Man mano che avanziamo saliamo
sempre più di quota fino ad arrivare al passo di Patapampa,
qui facciamo una sosta per acclimatarci; ne approfittiamo per
bere un caldo mate de coca e fare un po’ di shopping. Arriviamo
a Chivay, siamo a quota 3.650 mt. e il soroche, il mal d’altitudine,
si fa sentire in molti di noi. Per calmare un po’ il mal
di testa proviamo con un bagno nelle acque calde delle terme.
Il mattino dopo partiamo alla buon’ora in direzione del
Colca canyon. Lungo la strada facciamo una breve sosta a Yanque.
COLCA CANYON
Siamo alla croce (cruz) del condor, punto panoramico
a strapiombo sul canyon. Qui restiamo in attesa di vedere volare
i maestosi condor. Non appena l’aria del mattino comincia
a riscaldarsi si levano in volo diversi esemplari. Lo spettacolo
con lo sfondo del canyon secondo al mondo per profondità
è davvero unico.
LAGO TITICACA
Da Puno ci imbarchiamo per l’escursione al lago
Titicaca: è situato tra il Perù e la Bolivia ad
una quota di 3800 mt. e si estende per circa 8000 kmq. È
il lago navigabile più alto al mondo. Il lago è
anche caratteristico per le sue isole galleggianti, meglio conosciute
col nome Uros. Si tratta di realizzazioni fatte dall’uomo
intrecciando le canne. Le isole rimangono ancorate al fondo tramite
pali di ucalipto.
Anche se ormai le isole sono solo un’attrazione turistica
e nessuno le occupa più per viverci, è sempre molto
interessante fermarsi per darci un’occhiata.
Dopo un paio d’ore di navigazione siamo al porto dell’isola
di Amantanì dove sul molo troviamo ad attenderci le famiglie
che ci ospiteranno nelle loro case. L’isola è un
vero paradiso e sembra di essere tornati indietro nel tempo di
parecchi secoli. Anche la casa dove alloggiamo ha una vista mozzafiato
sul lago. Socializziamo un po’ con la padrona di casa mentre
prepara il pranzo, cucinando con la legna.Mangiamo una semplice
zuppa e subito dopo andiamo in giro alla scoperta dell’isola.
Facciamo un’escursione che ci porta fino al punto più
alto dell’isola ed anche se il dislivello non è eccessivo,
camminare a queste altitudini è un’impresa abbastanza
faticosa. Arriamo alle rovine del tempio consacrato alla Pachamama,
la dea della terra, da dove si gode un panorama a 360 gradi. A
sera veniamo invitati ad una festa in nostro onore e per l’occasione
vestiamo gli abiti tipici del luogo. Il mattino dopo partiamo
a malincuore dall’isola.Dopo un’ora di navigazione
arriviamo sull’isola di Taquile, più grande e più
turistica rispetto ad Amantanì. Facciamo una bella passeggiata
lungo un sentiero che attraversa l’isola per tutta la sua
lunghezza, fermandoci per un po’ nella piazza centrale.
Arriviamo così ad un secondo porto, opposto a quello dove
siamo approdati, qui troviamo ad attendenderci la nostra barca
che questa volta fa rotta in direzione di Puno.
SILLUSTANI (Puno)
Nei pressi di Puno visitiamo il sito di Sillustani: un
cimitero delle epoche incaia e preincaica dove si trovano alcune
tombe funerarie chiamate chulpas. Ritornando verso Puno non manchiamo
di fermarci presso l’abitazione di una famiglia. Qui assaggiamo
qualche loro prodotto e ci intratteniamo un po’ per conoscerne
gli usi.
COPACABANA
Lasciamo per il momento il Perù per fare una capatina
in Bolivia. Appena superato il confine ci fermiamo nella cittadina
di Copacabana più per una sosta tecnica che per un interesse
culturale. Veniamo invece attratti dalla vivacità della
cittadina che, proprio in questi giorni, è meta di pellegrinaggi.
Visitiamo la cattedrale dedicata alla Vergine. All’interno
si sta svolgendo la santa messa in lingua spagnola e percepiamo
subito la venerazione che i devoti hanno per la Vergine. In un
locale a fianco alla chiesa assistiamo ad un rito per noi poco
comprensibile.
Da quello che siamo riusciti a capire i devoti richiedono delle
grazie alla vergine sia pregando e accendendo candele che disegnando
con la cera la loro richiesta.
VERSO LA PAZ
Viaggiando verso La Paz la nostra attenzione è
ancora una volta catturata dal panorama e come sempre la vista
sul lago e sulle vette andine è meravigliosa. La strada
per La Paz ad un certo punto è interrotta dallo stretto
di Tiquina. I mezzi traghettano su delle chiatte galleggianti
e le persone su delle piccole imbarcazioni. In pochi minuti siamo
di nuovo a terra.
Dalla sponda ormai conquistata assistiamo al traghettamento del
nostro pulmino, e poco dopo anch’esso arriva sano e salvo.
LA PAZ
Eccoci a La Paz. Ancora una volta lo spettacolo è
unico. La capitale più alta al mondo è tutta sotto
ai nostri occhi. Sullo sfondo è l’Illimani a darci
il benvenuto. La città è adagiata in un canyon che
va dai 3 ai 4 mila metri, facendo così registrare mille
metri di dislivello tra il centro e la periferia. La chiesa di
San Francisco è il più bel edificio coloniale della
città. Le vie tutt’intorno sono un unico grande mercato
colorato.
Il centro è caratterizzato dalla plaza Murrillo, con la
cattedrale e il palazzo presidenziale. A 12 chilometri dal centro
della città si trova la Valle della luna, un canyon di
roccia friabile con sentieri e torrioni molto particolari formatesi
con l’erosione provocata dall’acqua. Partiamo per
un’escursione che ci porterà a toccare la quota più
alta di tutto il viaggio. Lungo la strada ci accompagnano le belle
immagini del paesaggio andino e degli animali tipici di questi
luoghi. Con il pullman che arranca raggiungiamo il rifugio del
Club andino del Chacaltaya.
Da qui proseguendo a piedi molto lentamente copriamo in un’ora
un ulteriore dislivello che ci porterà fino in cima alla
montagna. Lasciamo La Paz e prima di rientrare in Perù
ci fermiamo al sito di Tiwanaku una delle città sudamericane
più famose e più misteriose del periodo precolombiano.Tra
i suoi simboli più conosciuti c’è la statua
con le braccia ripiegate sul busto che tanto ha fatto discutere
per la sua somiglianza con l’arte polinesiana. Altro elemento
rilevante è la porta del sole, ricavata da un unico blocco
di andesite.
In alto spicca un basso rilievo raffigurante il Dio Sole. Sotto
una collina è sepolta un’immensa piramide a gradoni
e in attesa che venga disseppellita dobbiamo accontentarci di
vederla in un disegno.
CUSCO
Rientrati in Perù raggiungiamo Cusco. Il suo cuore
pulsante è la plaza de Armas con la chiesa della Compagnia,
la più bella di Cusco, capolavoro dell’architettura
gesuitica, ed ancora la cattedrale eretta al posto di una fortezza.
Cusco è una città coloniale costruita sulle fondamenta
di una città Inca. Tra le tante pietre antiche c’è
ne è solo una ad avere dodici angoli.
Appena fuori Cusco si trovano le rovine di alcuni siti Inca di
grande interesse (le quattro ruinas). L’escursione si può
fare comodamente in mezza giornata percorrendo un sentiero panoramico
con una bella camminata o per chi lo preferisce a dorso di cavallo.
Tra i vari siti quello di maggior interesse è senza dubbio
l’imponente fortezza di Sacsahuaman. È incredibile
come gli Inca potessero sagomare a loro piacimento le pietre e
farle coincidere perfettamente tra loro.
LA VALLE SAGRADA VERSO MACHU PICCHU
Cusco è la base di partenza per l’escursione
a Machu Picchu. Attraversando la valle sacra che segue il percorso
del fiume Urubamba il primo paese che incontriamo è Pisac
con un sito archeologico Inca molto importante. Raggiunto il paesino
di Pisac, all’interno di un cortile scoviamo un panificio
che sforna delle ottime empanadas. La sosta a Pisac oltre che
per le rovine è importante per il coloratissimo mercato
che si tiene la domenica.
Altra importante tappa nella valle sacra è Ollantaytambo,
dove si trovano i resti di una fortezza che controllava la strada
che portava a Machu Picchu. Qui sembra scolpito dalla natura il
profilo di un uomo Inca.
MACHU PICCHU
Dopo una faticosa scarpinata notturna arriviamo puntuali
alla porta del Sole, da qui assistiamo al sorgere del sole su
Machu Picchu. Siamo finalmente al cospetto del monumento precolombiano
più spettacolare dell’america latina. Il suo mistero
è ancora intatto e nulla si sa di preciso sulle sue origini.
Machu Picchu è anche detta la città perduta perché
mai fu trovata dai conquistadores spagnoli.
La sua scoperta è stata fatta solo nel 1911.
Una pietra indica perfettamente i quattro punti cardinali, e qualcuno
si toglie lo sfizio di verificare con una bussola moderna. Tra
gli attuali abitanti di Machu Picchu ci sono tanti simpatici colibrì.
Dopo la visita del sito solo alcuni di noi si cimentano nella
scalata dell’Wayna (Huayna) Picchu, la montagna che sovrasta
Machu Picchu. La salita è piuttosto impegnativa, presenta
dei tratti a perpendicolo e strapiombi di varie centinaia di metri.
Nonostante tutto anche noi riusciamo a conquistare la cima.
LA VALLE SAGRADA VERSO CUSCO
Ritorniamo a Cusco attraversando ancora la valle sacra.
Facciamo tappa a Maras dove visitiamo le saline situate sul fianco
della montagna e divise in oltre 4.000 vasche.
Un’altra tappa la facciamo a Moray, dove si può vedere
un originale sistema di terrazzamenti Inca ad anfiteatro.
Un’ultima sosta prima di ritornare a Cusco ci vede in quel
di Chincheros, dove oggi come ogni martedì e domenica è
giornata di mercato.
LIMA
Con un volo interno da Cusco ritorniamo a Lima, da dove
riprenderemo la via di casa. Prima di lasciare il paese abbiamo
ancora del tempo per visitare questa metropoli. Facciamo dapprima
un giro per il caotico centro.
Per finire visitiamo i quartieri residenziali sull’oceano
di Barranco e Miraflores.
FINE
Termina qui il nostro viaggio.
Dentro ognuno di noi rimangono vive le emozioni suscitate dalla
natura e dalla storia di questi straordinari paesi. Le grandi
civiltà precolombiane e i paesaggi andini mozzafiato hanno
fatto di quest’angolo di mondo un luogo tanto affascinante.
Vedi il video racconto su www.aldolardizzone.it/caminoreal.htm