CORSICA - TERRA SELVAGGIA
Testo
e foto di Maurizio
Turco (Dimensione Avventura)
La
Corsica è da sempre considerata "l'isola della
bellezza", ed ancora oggi è in pienissima forma
e può essere considerata un perfetto compromesso fra
organizzazione turistica e conservazione dell'ambiente. L'isola
si e'saputa conservare anche attraverso gli anni del boom
economico europeo ed ancora oggi, più di due terzi
del territorio e' considerato parco nazionale. Tutto quel
cemento che ha divorato centinaia di chilometri di costa della
Sardegna, tanto per fare un esempio, in Corsica e'rimasto
fuori e non ha minimamente attecchito sulle splendide coste
corse fatte di spiagge bianche e sassi levigati. Ma non bisogna
dimenticarsi che la Corsica si può tranquillamente
considerare una "montagna in mezzo al mare" e quindi
unitamente all'attrezzatura da spiaggia non si possono lasciar
fuori dai bagagli gli scarponi da montagna, infatti ad un'ora
dalla costa ci si può immergere in un altro mare: quello
verde ed intenso dei boschi e foreste.
Si
sbarca, in pochissime ore, dall'Italia a Bastia tramite decine
di servizi traghetto offerte da molte compagnie di navigazione.
Appena scesi si prende subito la direzione nord, verso Capo
d'Orso e dopo pochissimi chilometri ci si rende conto che
curve, strettoie e dirupi a picco sul mare saranno i nostri
compagni per tutto il viaggio. Si attraversa subito il cosiddetto
Deserto des Agriates, una zona prettamente desertica dove
il caldo in estate può provocare brutti scherzi e dove
non è consigliabile avventurarsi senza una carta dettagliata
della zona. La spiaggia di Saleccia, comunque, accoglie l'intrepido
viaggiatore che ha il coraggio di staccarsi dalla strada asfaltata,
subito dopo Casta, ed imboccare il lungo sterrato accidentato
che termina proprio in questa tratto di costa, il più
selvaggio ed affascinate dell'isola.
Proseguendo
sulla via asfaltata, dopo l'area desertica, si arriva nello
splendido porticciolo di Ile Rousse, fondato proprio dal padre
della patria: Pasquale Paoli. Qui si può mangiare dell'ottimo
pesce e passeggiare per le strette viuzze del suo incantevole
centro storico. Si riparte, a malincuore, dopo questa piacevole
sosta mediterranea e ci si immerge subito nella regione della
Balagne, verso l'interno. Piccoli villaggi di case bianche
con balconi fioriti, ci accompagnano per la stretta via maestra,
attraversando una zona che in passato era dedita a moltissime
colture diverse ed considerata la patria di un 'ottimo olio
esportato fino in Francia. Da questi meravigliosi giardini,
si scende sulla costa fino ad arrivare a Calvi, città
storica ed una delle località chiave del turismo corso.
Qui si può visitare la caratteristica cittadella genovese
ed il suo porto adiacente. Lasciandosi la cittadina alle spalle
s' inizia a guidare in uno dei tratti paesaggistici più
belli del paese fino ad arrivare, dopo 35 km da Calvi, ad
un bivio; svoltando a destra ci si dirige verso la meravigliosa
spiaggia di Galeria e dove il fiume Fango si sposa con il
mare. Proseguendo a sinistra del suddetto bivio, invece, si
prosegue l'itinerario principale e si raggiunge il paese di
Osani. Da qui si può proseguire a piedi per un fantastico
giro nella Riserva naturale di Standola arrivando fino al
piccolissimo paese di Girolata.
Questo
piccolo villaggio è stato dimenticato dalle strade
e quindi ci si può andare solamente a piedi o in barca.
Si trova in fondo al golfo che lo ospita e solamente da pochissimi
anni vi sono stati portati telefono e luce. Merita senz'altro
una sosta prolungata. La prossima meta e' il piccolissimo
centro turistico di Porto che ha la caratteristica di avere
la sua piaggia delimitata da una ben conservata torre genovese.
Da qui in meno di un'ora ci si ritrova in un perfetto paesaggio
alpino dove passeggiate ed escursione in Mountain bike si
sposano bene con un rinfrescante bagno in mare dopo l'escursione.
In prossimità del Col di Veggiu si possono trovare,
addirittura, degli impianti di risalita per lo sci alpino.
Riprendendo la strada principale si attraversa il paesino
di Ota, salendo in quota ed attraversando boschi di castagni,
faggi e conifere. Le case di Ota hanno la caratteristica di
essere costruite da grandi pietre grigie e piccolissime finestre.
Ma ben presto si arriva alla città di Ajaccio, con
i suoi ricordi napoleonici e la sua città vecchia che
sorge a ridosso della cittadella fortificata genovese. E'
piacevole perdersi nelle sue viuzze, visitando piazzette ed
edifici fantastici fino ad arrivare al Cours Napoleon, la
via più animata della città. Un paio d'ore bastano
per visitare la città.
Ci
lasciamo alle spalle la città natale di Napoleone e
ci dirigiamo verso sud per immergersi nella grande foresta
di Chiavari dove ci attende anche un simpatico tratto sterrato,
fra centinaia di eucalipti immersi in un verde dirompente.
Un paio di volte, lungo lo sterrato, troviamo la strada sbarrata
da alcuni tronchi di albero abbattuti dal vento forte che
spesso fa da padrone su questo tratto di costa, ma in poco
tempo e qualche manovra si aggirano i diversi ostacoli.
Si raggiunge la zona preistorica di Filitosa
dove si possono
trovare numerose querce grazie al suo clima caldo e secco.
Ma il punto di arrivo della tappa odierna e' l'incantevole
cittadina di Bonifacio. Il suo centro storico occupa gran
parte della penisola che separa il fiordo dal mare. Si visita
la cittadella fortificata che ha la caratteristica di avere
le piazze sottostanti ricavate dalle antiche ed enormi cisterne
d'acqua piovana che provvedevano a soddisfare il fabbisogno
idrico della cittadella durante gli assedi. La città
e' prettamente turistica e, quindi, qualsiasi locale a livello
strada e' occupato da qualche attività commerciale,
ma il tutto e molto gradevole ed accogliente. Da non perdere
e' la camminata che, partendo dalla rocca principale, porta
fino sull'altopiano dove si può godere di una magnifica
scogliera bianca a strapiombo sul mare, e che scende fino
a livello del mare. Un tramonto mozzafiato conclude la serata.
Dopo Bonifacio, e' la volta di Porto Vecchio,
sulla via principale che ormai ha piegato verso nord. Questa
cittadina che nella sua periferia ha ormai preso sembianze
"urbane" a noi abituali, nella parte vecchia, il
suo cuore, ha mantenuto la sua fortificazione a 5 mura con
un'atmosfera allegra ed accogliente. La piazzetta, accompagnata
da un lato dalla Chiesa e qualche negozietto accolgono il
visitatore che da qui può partire alla scoperta delle
piccole vie traboccanti di ristoranti minuscoli,
dove piatti a base di pesce fanno da padroni. Il porto, che
una volta accoglieva maestosi velieri commerciali, oggi e'
tutto dedito ad accogliere un turismo diportistico e rappresenta
la prima fonte di guadagno della zona.
Il
giorno dopo si parte alla volta del Col di Bavella guidando
dolcemente fra una lunga serie di tornanti ed ammirando le
imponenti vallate di roccia marrone, intagliata, erosa dagli
agenti atmosferici, a formare dei curiosi labirinti, cosparsi
qua e là da alberi di ginestra. Il paese di Bavella
e' contornato da enormi montagne che sforano il cielo e da
una valle con un fiume che forma tante piscine naturali di
chiara e fresca acqua. Un piccolo angolo di paradiso dal quale
ci si stacca a fatica. Ci si dirige, di nuovo, verso la costa
turistica per abbandonarla quasi subito in direzione di un'altra
grande meta: Corte. Si costeggia il fiume Tavignano seguendo
una vallata quasi esente da villaggi e sono ancora le rocce
ed i dirupi a fare da padroni. La città di Corte e'
stata sempre al centro della vita politica e storica della
Corsica, non per niente gli viene riconosciuta la qualifica
di capitale morale ed ha sempre avuto un'indole patriottica.
Molto bella e caratteristica è la zona del Belvedere,
direttamente al di sopra della Piazza Gaffori, punto dell'indipendenza
corsa, mentre la classica zona della cittadella fortificata
non e' visitabile per via della Legione straniera, che vi
ha installato una sua base logistica. E' d'obbligo una visita
di un almeno giorno alla valle della Restonica, caratterizzata
da profonde gole incassate fra montagne altissime.
La
stradina sale subito decisa, contornata da un fiume splendido
con decine di laghetti naturali fino al ponte di Tragone,
dopo una decina di chilometri. Da qui la stradina si stringe
ancora di più e continua a salire in quota fino ad
arrivare alla Bergerie de la Grotelle, punto di partenza di
sentieri immersi in un paesaggio tipicamente alpino, con il
Monte Rotondo che vigila sull'intera valle. Purtroppo il tempo
e' tiranno e dobbiamo ridiscendere verso valle, in direzione
del porto d'imbarco di Bastia. Mano mano ci si dirige verso
la costa, le pinete ed i pascoli fanno spazio ad una natura
più collinosa attraversando il piccolo villaggio di
S.Michele Murato, con una graziosissima chiesetta del XII
sec. le cui pietre di calcaree bianco, si narra siano state
portate dai crociati, prelevate da una lontana moschea. Dopo
la sua visita all'interno, ci dirigiamo velocemente verso
Bastia.
Ormai
il nostro giro della Corsica si e' concluso e con esso questi
meravigliosi giorni di vacanza. Rimarrà per sempre
nei nostri cuori il magico abbinamento mare-montagna che in
Corsica sembra essere un tutt'uno. Abbiamo respirato per dieci
giorni una salubre aria di montagnga unitamente allo iodio
porto dal mare, un magico mix che circuisce il visitatore
e lo fa sentire in un'altra dimensione. Dalle bianche casette
dei pescatori ai rifugi montani
il passo e' brevissimo
! Per questo ci siamo promessi di ritornare in questa meravigliosa
isola dove la natura è ancora padrona indiscussa e
fa bella mostra di sè. |