A SPASSO PER L'EUROPA
(Svizzera,
Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Olanda)
di Armando Vaghi
Periodo:
22 dicembre 2002 - 3 gennaio 2003
Mezzo:
ELNAGH DORAL 114 Transit TD 2.5 gem.
Km.totali
percorsi: 3030
Equipaggio:
io, mia moglie Sandra e i miei figli Michele e Stefano.
Sosta:
libera e/o aree sosta, campeggi.
NOTE
DI CARATTERE GENERALE
LE STRADE
Abbiamo raggiunto il nord Europa transitando per il
traforo del S. Gottardo, utilizzando autostrade tedesche,svizzere,
olandesi; le strade statali francesi e quelle olandesi sono
di ottimo livello. Non abbiamo mai dovuto affrontare code,
escluse quelle trovate(guarda caso) in Italia sulla statale
Briantea da Bergamo a Como.
LE SOSTE
Per quanto riguarda la Francia, e la Germania potendo
pernottare fuori dai campeggi abbiamo utilizzato aree segnalate
su internet o scovate al momento. Per l'Olanda , dove vige
il divieto di pernottamento al di fuori dei campeggi siamo
ricorsi a strutture di medio livello che ci hanno consentito
un buon soggiorno nei Paesi Bassi. Sempre in Olanda abbiamo
sfruttato la possibilità di sostare a Volendam in uno dei
pochi luoghi dove il pernottamento è consentito.
DENARO
E CARTE DI CREDITO
In Olanda le nostre carte di credito "a striscio",
non sono accettate da tutti, soprattutto nei supermarket,
loro usano quelle con il"chip" e digitano il codice
pin. Per cui serve una certa scorta di denaro liquido onde
evitare problemi al momento del pagamento. Le nostre carte
vengono accettate ai distributori di gasolio, in alcuni
negozi di media dimensione, ma se la spesa non è ragionevole
storcono il naso. I bancomat (geldautomat) funzionano regolarmente.
I
CAMPEGGI
Le soste presso i campeggi olandesi sono state di buon
livello nonostante la stagione e la situazione metereologica.
Nel diario sono segnalati i campeggi dove abbiamo sostato.
ITINERARIO
E' stato pianificato con l'ausilio di carte stradali
Michelin 984 (Germania) Michelin 211 e 210 (Olanda), internet,
programmi del tipo ROUTE 66.
DOCUMENTAZIONE AL SEGUITO
Come
al solito la documentazione l'abbiamo reperita soprattutto
attraverso internet, sui siti:
www.turismoitinerante.com,
www.taccuinodiviaggio.it
.www.campereavventure.it,
www.holland.com,
www.visitamsterdam.nl
Inoltre
abbiamo portato i depliants ritirati presso ENTE NAZIONALE
TURISMO OLANDESE in Italia via dei Cappuccini,14, 20101
MILANO, opuscoli turistici e come al solito abbiamo portato
con noi quello che chiamiamo il libro delle meraviglie:
un faldone pieno di itinerari prelevati dai siti dedicati
al turismo itinerante, che in certe occasioni si può rivelare
ottima lettura di relax.
CONSIDERAZIONI
PERSONALI
Per la prima volta affrontiamo un paese straniero che
non sia la Francia; e visto che non ci si voleva far mancare
nulla ne abbiamo attraversati più di uno. E' stato il viaggio
che ci ha fatto attraversare sei frontiere, seguendo una
rotta che ha avuto come motivo conduttore la moneta comune
(euro) a un anno della sua entrata in vigore.
DIARIO
DI BORDO
La
nostra nuova avventura ha inizio in un giorno di fine
agosto, quando decidiamo di far visita a nostro nipote Massimiliano
che si é trasferito in Olanda ufficialmente per lavoro ma
crediamo che sia più per un'altro motivo: una ragazza dagli
occhi azzurri e capelli biondi, alta di bell'aspetto:Sharonne!!!
Passano i mesi e la macchina organizzativa é a buon punto.
Rimangono solo pochi dettagli che solo nelle ultime settimane
riusciamo a sistemare. Il nostro Doral é pronto, noi siamo
pronti, per cui ..si parte.
domenica
22 dicembre 2002
- TRESCORE (I) - BREISACH (D)
Km.parziali: 457 |
Km
totali: 457 |
Ore
10,30, il motore é acceso. Per raggiungere il confine con
la Svizzera scegliamo di percorrere la statale 342 Briantea
in direzione Como, non troviamo traffico se non in prossimità
di qualche centro commerciale. La giornata é tipicamente
invernale, molto grigia, ma non piove.Arrivati a Como prendiamo
l'autostrada in direzione Svizzera, alla frontiera(la prima
di questo viaggio)acquistiamo la "vignette" (30
euro resto 2 Franchi), e così fino a gennaio 2004 siamo
in regola con la Svizzera. Sulle autostrade svizzere non
c'é molto traffico,si viaggia bene arriviamo al tunnel del
S. Gottardo senza trovare coda, magnifico. Percorriamo i
17 chilometri tutti d'un fiato (si fa per dire, con l'aria
che c'é all'interno del tunnel), e all'uscita iniziamo a
trovare un po' di neve che fino ad ora ci aveva risparmiato.
Proseguiamo fino a raggiungere il confine con la Germania,
seconda frontiera, che superiamo in autostrada. Non siamo
andati verso la Francia perché vogliamo iniziare da una
nazione che non abbiamo mai visitato.La giornata grigia
e piovosa volge al termine, é ora di lasciare l'autostrada
e raggiungere Breisach nel Baden-Wuttemberg, dove é segnalata
un'area di sosta nel parcheggio sul fiume Reno in Josef
Bueb strasse. Ci arriviamo mentre la gente del posto fa
rientro a casa dopo la domenica trascorsa tra localini e
passeggiate lungo il fiume. Il parcheggio asfaltato é proprio
in riva al Reno, ci sono già altri quattro equipaggi tedeschi;
non si paga nulla fuori stagione,ma non ci sono nemmeno
i servizi c.s..Ci sistemiamo, e usciamo per fare una breve
passeggiata nel paesino;visitiamo la chiesa sul colle che
domina il paese, di stile austero, ma ben illuminata. Piove
e soffia un forte vento, in giro ci siamo solo noi, e poche
altre persone; nel centro del paese non c'é anima viva,
e così ritorniamo al camper. Cena, partita a carte e poi
tutti a nanna.
lunedì
23 dicembre 2002 - BREISACH (D) - STRASBURGO (F)
Km.parziali: 115 |
Km
totali: 572 |
Ci
svegliamo con calma, facciamo colazione, e riprendiamo la
strada; sentiamo nostalgia della Francia, per cui decidiamo
di attraversare la terza frontiera e ci dirigiamo a Colmar,
dove parcheggiamo nel parking de la gare. Ci facciamo un
giretto a piedi, visto che oggi c'é un tiepido sole. Visitiamo
i mercatini di Natale nel bel centro storico di Colmar.
E' stata ricreata l'atmosfera di Natale che,vista
la cornice di case a graticcio molto ben conservate e restaurate,
fa assumere al centro storico l'aspetto di un borgo antico.
Lasciamo alle spalle queste immagini e ci rimettiamo in
cammino verso Strasburgo, percorrendo la statale N83; ci
fermiamo ad Houssen ad un McDonald per il pranzo, poi via
di nuovo a scoprire le belle campagne francesi che si vedono
dalla statale. Arriviamo nel pomeriggio a Strasburgo, città
sede del parlamento europeo, che non avevamo ancora visitato.
Il traffico ci consiglia di lasciare il camper nel parking
de l'Etoile dove é possibile prendere un modernissimo tram
veloce che porta verso il centro. Trattiamo con un ragazzo
colombiano che vuole 4 € per la sosta senza rilasciare ricevuta,
ma alla fine cediamo e lasciamo il nostro mezzo insieme
a pullman e altri camper. Con il tram raggiungiamo il centro
di Strasburgo con le sue luci di Natale fantastiche; un'isola
pedonale veramente da applauso e tanta gente che cammina
tra le vetrine. Anche qui intorno alla magnifica cattedrale
e nelle vie intorno ci sono i mercatini di Natale. Una città
che ci affascina molto. Il tempo per questo viaggio non
ci consente di poterla visitare bene come meriterebbe, ma
sicuramente qui torneremo. Passiamo la prima serata a girovagare
per le strade di Strasburgo, anche perché abbiamo deciso
di passare qui la notte. Ci accomodiamo al campeggio municipale
nel rione Montagne-Verte dove passiamo una notte umida ma
riposante.
martedì 24 dicembre 2002 - STRASBURGO (F) - REMICH (L)
Km.parziali:
262 |
Km.totali:
834 |
Ottimo
risveglio nel silenzio della natura intorno a noi e con
il sole che splende tiepido nel cielo azzurro. Siamo in
compagnia di altri dieci equipaggi, tra i quali anche due
italiani. Facciamo subito colazione e presto ci rimettiamo
in marcia, prima di lasciare la Francia, visto che ritorniamo
in Germania ci fermiamo in un supermercato a fare spesa
e gasolio (0,76 € al litro!!). Puntiamo verso il nord ovest,
direzione Lussemburgo, con la N4 direzione Saverne. Costeggiamo
il parco naturale della Lorena, é tutto un susseguirsi di
paesini semplici e distese sconfinate di terreni coltivati.
Immaginiamo come potrebbe essere in primavera o in estate
questo tragitto. Purtroppo il tempo si mette al brutto e
poco dopo il passaggio della frontiera tedesca inizia a
diluviare. Senza perdersi d'animo raggiungiamo una nuova
frontiera, quella del Lussemburgo, piccolo stato al centro
dell'Europa e centro burocratico-finanziario molto conosciuto.
Sotto una pioggia esagerata tentiamo di trovare un parcheggio
che potrebbe consentirci di visitare la città Lussemburgo.
Continuiamo a girare intorno alla città ma la pioggia e
la mancanza di parcheggio alla fine ci fanno cambiare idea.
Peccato, sarà per un'altra volta. Torniamo quindi verso
il confine di Remich dove avevamo visto una possibilità
di sosta, proprio sotto il ponte sulla Mosella in un grande
parcheggio. Esiste anche un punto sosta lungo il fiume in
direzione Thionville(F), ma é molto isolato e buio, per
cui il parcheggio sul fiume nel centro di Remich ci va bene.
Aspetteremo qui l'arrivo del Natale, sfamando una trentina
di cigni bianchi in riva al fiume e passeggiando per la
cittadina al confine con la Germania.
mercoledì
25 dicembre 2002 - REMICH (L) - MAASTRICHT (NL)
Km.
parziali: 287 |
Km.
totali: 1121 |
Buon
Natale a tutti, e buon compleanno a Michele, sono 16 i tuoi
anni. Ancora una volta festeggiamo il Natale in terra straniera,
sta diventando una consuetudine. Per la giornata odierna
il programma prevede il trasferimento dalla Germania all'Olanda,
attraverso il Belgio. E' Natale per cui la giornata sarà
particolare: festeggeremo la ricorrenza sacra, ma festeggeremo
anche il compleanno di Michele, fanatico della Ferrari e
della Formula 1; proprio sul tragitto di oggi abbiamo una
località che lega il suo nome allo sport automobilistico:
Spa-Francorchamps in Belgio. Puntiamo quindi il nostro Doral
verso le Ardenne! Lasciamo Remich alle nove del mattino
e costeggiando la Mosella godiamo di un bel paesaggio, colline
coltivate a vigneti, nebbiolina sul fiume e un tiepidissimo
sole, villaggi che attraversiamo nella tranquillità di questo
Natale. Come siamo lontani dalle nostre trafficate città
immerse anch'esse nella nebbiolina, ma caoticamente invase
da chi si sposta per il pranzo di Natale, o da chi non ha
ancora acquistato il regalo di Natale, lontano dai centri
commerciali affollati per gli ultimi acquisti!! Siamo in
Lussemburgo, ma potremmo essere anche in Francia oppure
in Germania, visto che qui le frontiere sono talmente vicine,
e anche i paesi assomigliano molto a quelli francesi e tedeschi.
Percorriamo tutto il tratto di strada N10 che costeggia
la Mosella, fino a raggiungere il confine con la Germania
dove proseguiamo in direzione di Bitburg con la 51 e quindi
con l'autostrada A60 arriviamo a Prum quindi cambiamo strada
e prendiamo la statale 265 che ci porterà in Belgio. Superiamo
la frontiera e prendiamo la N632; siamo immersi nel grigio
delle Ardenne, la strada si "srotola" attraverso
foreste e colline dolci con paesini dalle case tutte uguali,
con parecchie fattorie.Arriviamo a Malmédy dove prendiamo
la N62, la strada statale che per un tratto diventa circuito
di Formula 1. Pochi chilometri e la sorpresa per il nostro
appassionato di Formula 1, nonché navigatore, é veramente
grande: entriamo proprio sul circuito con il nostro camper,
ne percorriamo il tratto della partenza, quindi parcheggiamo
ai box e visitiamo il resto del sito aperto all'accesso
del pubblico. Per Michele è un'esperienza emozionante,
poter calcare la corsia box, salire sulla torretta del direttore
corsa; é come se un fan di qualche star del rock potesse
calcare il palcoscenico dove la sua star si esibisce, con
ancora tutta l'attrezzatura montata. Attimi di gioia per
Michele, e crampi da fame per il sottoscritto e per Stefano,
ma alla cucina ci ha pensato la cara mamma, che di fronte
ai box ha preparato un bel pranzetto per festeggiare Natale
e il compleanno di Michele. Ci godiamo questo momento di
festa, come fossimo a casa, senza fretta. E' il primo Natale
che festeggiamo in movimento, anziché fermi in qualche cittadina.
Riprendiamo con calma il nostro avvicinarci alla vera meta
di queste nostre vacanze, l'Olanda. Entriamo in autostrada
e ci dirigiamo verso Verviers quindi direzione Liège ma
non arriviamo alla famosa città belga, la aggiriamo per
entrare finalmente in Olanda e quindi subito a Maastricht.
Lasciamo l'autostrada e ci avventuriamo nella città resa
famosa dal trattato europeo. Sono le 16, in città vediamo
poca gente, il tempo non è male ma noi dobbiamo raggiungere
Bemelen dove ci attende un campeggio trovato su internet
aperto anche in bassa stagione. Cominciamo ad affrontare
la difficoltà di interpretazione dei cartelli stradali,
abituati alla Francia qui ci sembra di perderci. Finalmente
arriviamo a Bemelen, in un campeggio sperso nella campagna
dove ci fanno accomodare sul vialetto di accesso alle piazzole
in quanto la pioggia dei giorni precedenti ha creato problemi
al fondo erboso. Per oggi può bastare anche perché dobbiamo
riprendere i festeggiamenti lasciati incompleti. Buon Natale
ancora.
giovedì
26 dicembre 2002 - BEMELEN (NL) - GROESBECH (NL)
Km.
parziali:
229 |
Km.
totali: 1350 |
Ci
svegliamo e il tempo é pessimo, per tutta la mattina piove,
ma questo l' avevamo previsto,per cui sveglia e in viaggio.
Ieri abbiamo solo sfiorato Maastricht, non ci ha catturato
particolarmente, per cui vedremo di ritornarci in futuro,
magari in primavera.La nostra giornata prevede l'arrivo
a Beuningen dove risiede nostro nipote Max, del resto questo
viaggio é nato proprio con il presupposto di portargli un
po' di Italia durante le feste!! In Olanda é vietata la
sosta con pernottamento nei camper fuori dalle strutture,
per cui ci siamo pianificati anche i campeggi dove passare
le notti. Prima di raggiungere Beuningen facciamo tappa
a Groesbech per verificare di persona il campeggio che abbiamo
scelto e l'abbiamo trovato adatto alle nostre esigenze.
Espletate le formalità di registrazione e pranzato nel campeggio,
andiamo a Beuningen, poco distante da Njimegen, dove ad
aspettarci ci sono Max, Sharonne e tutta la famiglia di
lei. Scarichiamo dal camper ogni sorta di souvenir mangereccio
proveniente dall'Italia, nonché regali e regalucci per tutti;
quando le famiglie sono grandi si fa presto a riempire la
stiva di regali e di cibarie!! Festeggiamo tutti insieme,
ospiti della famiglia di Sha per tutto il pomeriggio; alla
sera siamo invitati a cena e la tavolata assume proporzioni
"patriarcali", soprattutto per tutto quel che
viene messo in tavola!! qui é dovuto un sincero ringraziamento
ai genitori di Sha per la loro ospitalità veramente
squisita (come il cibo preparato). Beuningen é una piccola
cittadina, dove tutte le case sono uguali, su due o tre
piani, con enormi vetrate all'ingresso, da dove é possibile
vedere l'esterno; in Olanda non si usa erigere cancellate
o muri divisori tra le proprietà e la strada, sembrano villaggi
costruiti con i mattoncini della Lego. Abbiamo subito assaporato
la cordialità e la gentilezza della gente olandese, e naturalmente
abbiamo subito pensato alla mania di esibizionismo italiano
nel costruire case enormi, chiuse da cancellate e muri con
finestre oscurate da scurissime tapparelle. Naturalmente
l'assenza di tapparelle consente anche di poter vedere all'interno
delle case, ma non abbiamo notato curiosi che si soffermano
a sbirciare nelle case. L'abbiamo fatto noi quando alcune
decorazioni natalizie poste sulle finestre ci hanno meravigliato
per la loro bellezza, ma l'abbiamo fatto discretamente.
venerdì
27 dicembre 2002 - BEUNINGEN - NJIMEGEN - GROESBECH
Km.
parziali 55 |
Km.
totali : 1405 |
Abbiamo
trascorso una notte tranquilla nella calma più assoluta
nel campeggio di Groesbech. La notte era iniziata con un
cielo stellato che prometteva una possibilità di sole per
oggi, ma ciò non é avvenuto: piove e come se piove. Il programma
odierno prevede una visita a Njimegen con Max e Sha a farci
da accompagnatori, poi pomeriggio senza impegni, caso mai
dovesse continuare a piovere torneremo in campeggio per
riassettare il camper e il guardaroba! Torniamo quindi a
Beuningen dove abbiamo lasciato il camper davanti alla casa
di Sha; prendiamo l'autobus che ci porta a Nijmegen. La
curiosità di questa città é che si tratta dell'unica città
olandese costruita su colline; la città fu teatro nel febbraio
del 1944 di un violentissimo bombardamento da parte degli
americani e nel settembre dello stesso anno il ponte sul
fiume Waal , minacciato di distruzione dai tedeschi invasori,fu
salvato da un giovane abitante della città cui è dedicato
un monumento al centro del ponte stesso. Njimegen e il suo
ponte sono stati anche set naturale di alcune pellicole
a sfondo bellico. Noi giriamo per la città, conosciuta anche
perché sede dell'università cattolica olandese, i palazzi
e le abitazioni sono una commistione di architettura moderna
e architettura rinascimentale. Non mancano certo i locali
per i giovani visto che è una città animata da gioventù
universitaria.Per tutta la passeggiata la pioggia incessante
ci nega la possibilità di vedere bene la città, per cui
ci rifugiamo all'interno di un locale a riscaldarci con
una cioccolata. Curiosità del locale:ci sono delle librerie
a muro che contengono libri a disposizione degli avventori
per una veloce lettura sorseggiando una bibita o facendo
uno spuntino. Un'idea simile funzionerebbe in Italia??!!!
Il tempo passa velocemente, e le nostre due guide devono
rientrare a casa (Max oggi pomeriggio lavora!). Visto che
la pioggia non ci da tregua, decidiamo di ritornare al campeggio
così approfitteremo della lavanderia per dare una ripulita
al vestiario sin qui usato. I ragazzi potranno così dedicarsi
alla Playstation e noi sistemeremo il camper, e poi relax
anche per noi grandi. Prima di rientrare in campeggio facciamo
un giretto anche per Groesbech, graziosa cittadina sulle
colline situate intorno alla zona di Njimegen.
sabato
28 dicembre 2002 - GROESBECH - VOLENDAM
Km.
parziali 189 |
Km.
totali: 1594 |
Partiamo
dopo le nove del mattino e seguendo l'autostrada A73 puntiamo
il nostro Doral in direzione Amsterdam. Sulle autostrade
olandesi (gratuite) si viaggia bene senza incolonnamenti
e tutti sembrano rispettare le regole, anche quei camionisti
che quando arrivano in Italia sembrano indemoniati. Sorpassi
con rientro immediato, corsie di sorpasso sempre libere,
velocità sostenuta ma distanze rispettate. E' proprio un
bel viaggiare, infatti in poco tempo arriviamo alle porte
di Amsterdam; secondo i nostri piani non è ancora il momento
di visitare la città, per oggi ci siamo riservati la visita
di due cittadine turisticamente molto conosciute a nord
di Amsterdam: Marken e Volendam. Arriviamo a Marken dopo
aver percorso un piccolo tunnel sotto l'acqua sul ring di
Amsterdam, il Zeeburgertunnel, quattrocento metri di galleria
sotto il livello del mare. Marken è una graziosissima cittadina
di pescatori che sorge su un'isola collegata solo dal 1957
alla terraferma da una strada che percorre un terrapieno/diga
tra il mare interno Gouwzee e il mare esterno, l'Ijsselmeer.
Si arriva transitando su questa strada con ai due lati il
mare e si giunge in un parcheggio a pagamento (6,15 € per
camper e quattro persone al giorno) dove anche i camper
possono sostare durante la notte. Si lascia il mezzo in
questo parcheggio e ci si sposta a piedi all'interno del
grazioso villaggio, costituito da semplicissime casette
di legno; anche qui l'idea dei villaggi fiabeschi é reale,
tantissime casette, tutte uguali,di colore verde scuro,
piccoli canali e viottoli interni dove solo la gente a piedi
o in bicicletta può passare. Si giunge così al porto, un
porto dove ci sono maestosi pescherecci molto belli, che
fanno ricordare al turista la progenitura di questa città:
villaggio di pescatori che con l'avvento del turismo hanno
saputo sfruttare sia l'una che l'altra fonte di ricchezza.
La curiosità maggiore sta però nella costruzione delle
case: sorgono su palafitte o su piccole alture create artificialmente
per proteggersi dall'acqua alta. Prima che venisse chiuso
lo Zuiderzee(mare del sud) addirittura le palafitte servivano
per lasciare defluire le onde senza che queste arrecassero
danni. Inutile dire che il porto e la chiesa protestante
sono i due centri di vita del villaggio. Al porto si possono
trovare localini e ristoranti tipici molto affollati anche
in inverno (fuori fa freddo e all'interno ci si può scaldare!).
All'interno di questi locali le donne addette ai tavoli
ti servono vestite con il costume tipico olandese, e d'estate
é facile vedere anche gli abitanti vestirsi secondo tradizione.
Trascorriamo buona parte della giornata in questo villaggio,
poi riprendiamo il camper e ci spostiamo a Volendam,più
a nord. Attraverso internet e dalla documentazione che l'ente
turistico olandese ci ha consegnato, sappiamo che a Volendam
esiste un punto dove sostare liberamente di notte, per cui
raggiungiamo questo punto sosta, e decidiamo che possiamofermarci
qui tutta la notte. Il parcheggio si trova all'inizio del
paese, seguendo le indicazioni per Park de Pietermann. Lasciamo
il camper in compagnia di altri quattro mezzi dalla targa
tedesca, e ci dirigiamo a piedi verso il centro.La città
di Volendam è diventata una meta turistica molto conosciuta,
i suoi cittadini lavorano molto proprio con il turismo e
dal porto non partono più solo i pescherecci ma molte barche
che fanno la spola tra Marken e Volendam per i turisti.
Arriviamo al porto dove scopriamo insieme ai soliti gabbiani
altri uccelli che ci sembrano aironi cenerini;vengono vicino
a noi mentre gettiamo delle briciole di pane per i gabbiani.La
giornata volge ormai al termine, il sole si é abbassato
all'orizzonte e noi torniamo al nostro camper percorrendo
la parte interna di Volendam, quella sotto il porto, zona
ricca di canali e case come al solito stupende e tutte uguali.
domenica
29 dicembre 2002 - VOLENDAM - AMSTERDAM
Km.
parziali 34 |
Km.
totali: 1628 |
Appena
svegli ci accorgiamo che il sole ci vuol fare compagnia,
per cui iniziamo bene la giornata. Una giornata particolare
perché oggi festeggiamo il compleanno di mamma Sandra. Facciamo
colazione, una sistemata veloce al camper e poi di nuovo
a piedi verso le case di Volendam. Arriviamo che i negozietti
stanno aprendo, ci sono parecchi turisti, anche italiani
venuti sin qui in pullman!. Facciamo il solito giro al porto
con gli aironi e i gabbiani che si contendono i resti di
pane che sbricioliamo per loro; scopriamo che essendo domenica,
abbiamo l'opportunità di vedere alcuni abitanti che si recano
alla messa in costume tipico, sia il maschio che la femmina.
L'abito delle donne é proprio quello che ogni cartolina
dall'Olanda rappresenta, proprio il classico costume da
"olandesina" di "caroselliana" memoria.
Non scherzano nemmeno gli uomini anche se in qualche cosa
mi ricordano i tirolesi, salvo i colori nero e grigio predominanti.Facciamo
acquisto di souvenir e di piccoli regali da portare in Italia,
poi torniamo al camper, ormai dobbiamo partire. Riprendiamo
quindi la strada che costeggiando il Waterland ci riporta
verso Amsterdam; ripercorriamo ancora il tunnel sotto il
mare e seguendo le indicazioni per Utrecht prendiamo il
ramo del ring di Amsterdam siglato A9 fino all'uscita Gaasperplas
dove le indicazioni chiarissime ci portano al Gaaspercamping.
Arriviamo verso le 13,30, dobbiamo attendere fuori dal campeggio
per qualche minuto perché , come ci dice la ragazza sul
cancello, siamo in tanti che vogliamo entrare e questo comporta
un po' di coda. Sempre la ragazza ci dice che siamo in molti
italiani che abbiamo deciso di fermarci ad Amsterdam. Inizia
di nuovo a piovere e anche fitto, finalmente ci fanno entrare."Prego
prima scaricare poi caricare acqua grazie, quella é la sua
piazzola, va bene?" questa l'accoglienza del tizio
che ci accompagna all'interno del campeggio. A noi la piazzola
va più che bene, siamo sull'erba ma una parte asfaltata
ci consente di salire e scendere dal camper senza inzupparci.
Per altri la situazione non è così facile, tant'è che gli
inservienti iniziano a spargere ghiaietta nelle piazzole
che stanno diventando acquitrini.Il camping è ben attrezzato,
non fanno prenotare, se si abbandona la postazione bisogna
lasciare segni tangibili della presenza di qualcuno altrimenti
affittano il posto a qualcun'altro!!i prezzi ci sembrano
in linea con quelli di altri posti (27 € al giorno 4 persone,1
camper, elettricità). Continua a piovere e francamente non
ce la sentiamo di iniziare la nostra visita di Amsterdam
nel tardo pomeriggio di oggi; preferiamo festeggiare degnamente
il compleanno di Sandra, per cui concludiamo la giornata
facendo baldoria sul nostro Doral, al caldo e all'asciutto.
Salute e buon compleanno.
lunedì
30 dicembre 2002 - AMSTERDAM
Km.
parziali 0 |
Km.
totali: 1628 |
Buon risveglio dopo l'ottima nottata, oggi dedicheremo l'intera
giornata alla città di Amsterdam. Acquistiamo il biglietto
giornaliero per poter viaggiare sui mezzi pubblici della
città a 5,20 € cadauno. Vicino al campeggio c'é la fermata
della metropolitana nr.53 che ci porta verso il centro di
Amsterdam.Scendiamo come tutti alla Central Station da dove
partono e arrivano tutti i mezzi di trasporto; c'é molta
gente in movimento, sentiamo parlare parecchie lingue oltre
all'olandese e all'inglese; ci sono molti italiani, giovani
soprattutto. Al nostro arrivo alla stazione ci accorgiamo
che la scelta di aver portato da casa opuscoli e cartine
su Amsterdam é stata un'ottima scelta vista la coda davanti
all'ufficio di turismo (VVV). La giornata é grigia e abbastanza
fredda, ma almeno non piove per ora. Ci avviamo a piedi
seguendo la fiumana di gente che si dirige verso il Dam,
la piazza principale di Amsterdam dove confluiscono le due
principali strade della città: il Damrak e il Rokin. Su
questa piazza si affacciano il Palazzo Reale e la Nieuve
Kerk (Chiesa Nuova). Per l'occasione la piazza é però occupata
da una pista di pattinaggio, gioia di tanti pattinatori.Sulla
piazza si affaccia anche il museo di M.me Tussaud, il famoso
museo delle cere. Una piccola premessa: siamo venuti ad
Amsterdam, ben sapendo che in questa città i cultori dell'arte
e della storia avrebbero solo l'imbarazzo della scelta,
vedi i vari Van Goghmuseum,Riijksmuseum, oppure le
case di Rembrandt, quella di Anna Frank, e chi più ne ricorda
più ne metta. Noi però non siamo amanti dei musei o dei
luoghi di cultura così altolocati.Secondo il mio punto di
vista fare la coda (creata sopratutto perché sono tanti
i curiosi e pochi gli interessati) per guardare un quadro
di VanGogh e non riuscire a capirci niente di più di quello
che l'occhio mi trasmette, ritengo che non giustifichi l'assembrarsi
in questi luoghi. Apprezzo la possibilità di poter godere
di queste opere di artisti famosi, ma francamente voglio
vedere e ammirare anche la città, conoscere come vivono
i suoi cittadini, vedere i loro comportamenti e confrontare
il tutto con il nostro modus-vivendi. Siamo gente normale
che ad Amsterdam ha preferito camminare per le vie del centro
storico, fra i canali dove le case riflettono la loro sagoma
tipica, una uguale all'altra, quasi a confonderti le idee
e a disorientarti. Nella centralissima Kalverstraat, la
via commerciale, scopriamo un mondo tutto particolare, dove
vecchi organetti vengono suonati da artisti di strada, proprio
davanti ad un ipertecnologico negozio di elettronica. Passeggiare
tra le vie di Amsterdam, ascoltare i linguaggi della gente,
scoprire le vetrine, vedere personaggi che solo perché siamo
fantasiosi ci ispirano chissà quale intrigante malastoria.
Questo ci ha affascinato di Amsterdam, visitata in una giornata
grigia d'inverno,senza nulla chiedere di più ad una città
che siamo convinti merita più di tre giorni per essere visitata
in modo completo; e se lo si potesse fare con il cielo azzurro
e sereno e un po' di sole non sarebbe male. Non abbiamo
fatto il classico giro sui barconi, ma abbiamo visto come
sono belle le house-boat che navigano nei canali della città.
Anche queste abitazioni, parenti strette dei nostri camper
rispecchiano la sensibilità e la cura di chi le vive, ecco
allora spuntare tendine ricamate alle finestre, vasi di
fiori che sembrano finti ma che scopriremo essere veri.
Addirittura una sorta di giardino sulla barca, così che
in estate navigando sui canali si possa bere una birra
seduti al tavolo in giardino. Un saluto a questi personaggi
che ci hanno salutato attraverso la nostra telecamera, quasi
fossero consapevoli del piacere che ci ha fatto ammirare
la loro casa-galleggiante. Come potete capire per noi Amsterdam
é stata un sogno iniziato ma non ancora concluso. Speriamo
di cuore che nostro nipote rimanga a lungo in Olanda, almeno
fino alla bella stagione perché Amsterdam merita molto tempo.
Ci attardiamo fino a tardi nella città, i ragazzi hanno
voglia di vedere un altro tempio della modernità consumistica
di oggi: l'Olimpia Stadium, lo stadio dove gioca l'Ajax.
La metropolitana ci consente di arrivarci verso la tarda
serata, il museo interno, dove sono esposte le mercanzie
legate al mondo del calcio, é chiuso da poco, non ci rimane
che bere una bevanda calda al bar dello stadio, e ammirare
la costruzione illuminata da una luce verde visibile anche
da lontano. Sì, abbiamo desistito dalla visita dei musei
della cultura e poi siamo arrivati all'unico museo che con
la cultura non ha nulla a che vedere; ma come vedete lo
spirito della cultura con la C maiuscola si é offeso e per
punizione ci ha lasciato fuori anche dal museo del feticcio
calcistico. Siamo molto stanchi, torniamo al camping; nel
frattempo abbiamo saputo che per la notte di capodanno i
mezzi pubblici si fermeranno dalle 20 in poi sino alle 5
del mattino, per cui urge un cambio del programma. L'attesa
del nuovo anno non potremo farla ad Amsterdam, a meno di
ritornare al campeggio (venti minuti di metro) a piedi o
in taxi!!!! Pensiamo a riposarci e a cenare, e poi prenderemo
le nostre decisioni.
martedì
31 dicembre 2002 - AMSTERDAM - HOORN - VOLENDAM
Km.
parziali 95 |
Km.
totali: 1723 |
La
serata ha portato alla decisione di aspettare l'arrivo
del nuovo anno a Volendam, sostando nel parcheggio già
collaudato, e assistendo ai fuochi pirotecnici che faranno
sul mare e sui canali nella cittadina. Partiamo quindi
dal campeggio con una variante al programma, anziché
visitare ancora Amsterdam ci dirigiamo di nuovo verso
la regione del Waterland; questa volta ci spingiamo
un po' più a nord, superiamo quindi Broek in Waterland
(dove esiste una possibilità di sosta adatta alla visita
di Amsterdam), superiamo il bivio per Volendam e ci
dirigiamo verso Hoorn. Stiamo percorrendo tutta la N247
una strada che attraversa la campagna olandese, ricca
di canali, papere,cigni e pecore libere a pascolare
nei prati verdi. Non c'é traffico e si viaggia bene,
arriviamo a Hoorn verso le 11,30, sostiamo nel parcheggio
a pagamento della stazione dei pullman;quindi scendiamo
e facciamo spesa nei negozi di alimentari, breve visita
al centro pedonale e poi torniamo sul camper per il
pranzo. Nel pomeriggio i ragazzi non hanno voglia di
passeggiare, quindi solo io e Sandra ritorniamo nella
cittadina per ammirare le sue case che se dapprima ci
sembrano solo carine, avvicinandoci al porto e alla
zona vecchia ci stupiscono: hanno la facciata storta!!!
Mi spiego: nascono con la base stretta e salendo verso
il tetto la planimetria si allarga! sembra di vedere
le case disegnate in certi cartoni animati. La sola
facciata sporge rispetto alla base, e questo ha un effetto
ottico strano guardando le case che sembrano cadere
come la torre di Pisa. Lo spettacolo diventa poi ancor
più pronunciato guardando una antica costruzione al
porto, oggi trasformata in ristorante, dove tutti e
quattro i lati della casa si allargano salendo. Al porto
oltre che alcuni immensi pescherecci sono ancorati due
barconi a vela molto grandi, adibiti ad abitazione navigante.
Uno di questi é in fase di carico, nel senso che gli
occupanti stanno caricando la cambusa per salpare probabilmente
durante la serata e godere dello spettacolo pirotecnico
che si potrà vedere dal mare guardando la costa. Soffia
un vento gelido, la giornata é soleggiata, ma il vento
é proprio forte e freddo. Torniamo verso l'interno della
città e scopriamo le viuzze trasversali alla strada
commerciale centrale. Dalle vetrate delle case che si
aprono sulla strada possiamo ammirarele decorazioni
natalizie, vere oper d'arte; sicuramente degne dei presepi
del nostro meridione d'Italia. Abbiamo trascorso un
po' di ore passeggiando per la bella Hoorn, ma ora dobbiamo
rientrare al camper. I ragazzi non si sono annoiati
nell'attesa, per cui possiamo ripartire verso Volendam.
Ripercorriamo la N 247, il sole sta tramontando e il
viale alberato che prima sembrava colorato di un verde
cupo ora ha assunto una colorazione quasi marrone; la
stessa cosa capita guardando la corteccia dei grandi
alberi ai lati della statale. Per un attimo ci siamo
sentiti in Francia sulla costa atlantica.Prima di raggiungere
la nostra meta facciamo un giro all'interno di un caseificio
dove però vengono prodotti anche souvenir tipici. Il
signore che ci fa da cicerone durante la visita(1 ora
di spiegazioni in francese perché io non conosco l'inglese!)
ci mostra come venivano prodotti i tipici zoccoli olandesi;
per un paio di zoccoli fatti a mano servivano dalle
dieci alle quattordici ore di lavoro solo per avere
la calzatura grezza,senza decorazioni. Ora che la meccanica
ha sostituito in parte l'uomo basta meno di un'ora.
La visita finisce come nostro solito, con l'acquisto
di qualche ricordo, compreso un paio di piccole forme
di formaggio tipico. Torniamo nel parcheggio dove abbiamo
lasciato i ragazzi sul camper che ci fanno la ramanzina,
perché "un'ora per comprare un po' di formaggio
sembra veramente troppo", soprattutto a loro che
il formaggio lo odiano! Ormai é buio e raggiungiamo
il parcheggio dove ci sistemiamo come l'altra sera,
di fronte al mare; siamo soli, ma abbiamo già collaudato
questo punto sosta, è tranquillo. Prepariamo la prima
parte del nostro cenone di fine d'anno, ci scaldiamo
con un po' di vino acquistato in Francia, dopodiché,
ben coperti e riparati andiamo verso il paese. Per tutta
la giornata si sono sentiti spari e scoppi di mortaretti,
ora che sono le 23,45 non si sente quasi nulla.Raggiungiamo
il porto dove all'interno dei pub sono in corso i festeggiamenti,
facciamo una visita alla chiesa che contrariamente alle
nostre usanze é aperta. All'interno le luci natalizie
che avevamo già visto l'altro giorno illuminano una
stele a forma di croce che l'altro giorno non c'era.
Questa stele ci incuriosisce perché sopra sono appese
sedici fotografie di ragazzi giovanissimi, con dei fiori
ai piedi della croce. Nelle vicinanze vediamo arrivare
altre ragazze che hanno le lacrime agli occhi; siamo
turbati e incuriositi al tempo stesso, ma non ci va
di chiedere spiegazioni visto il silenzioso raccoglimento
dei pochi presenti. Rimaniamo con il dubbio che sia
un'usanza della comunità cattolica di Volendam ricordare
i giovani morti durante l'anno che sto per finire, oppure
é successo qualcosa di grave negli ultimi giorni?! Lasciamo
la chiesa e attraverso i viottoli che costeggiano i
canali e le case raggiungiamo di nuovo la zona del porto.
Mancano solo due minuti alla mezzanotte, dall'interno
dei pub esce solo musica e canti a squarciagola, in
giro per la strada per ora ci siamo solo noi:ma qui
come lo festeggiano l'ultimo dell'anno? E' mezzanotte,
buon anno e tanta felicità a tutti, gli olandesi
iniziano ad uscire dalle case, partono i primi fuochi,
inizia lo spettacolo pirotecnico fatto dai singoli uno
spettacolo annunciato anche dal suono delle campane
a festa; é emozionante vedere nei canali e nel mare
riflessa la luce e i colori dei fuochi artificiali.
Gli olandesi hanno prima brindato insieme e poi sono
usciti ad esternare tutta la loro gioia. Stiamo assistendo
ad uno spettacolo che l'anno scorso Parigi non era stata
in grado di offrirci, grazie Volendam. Con la telecamera
cerco di riprendere tutto, ma sono preso da un turbinio
di fuochi da destra a sinistra, dal porto al centro
della città: in quale direzione devo inquadrare, da
quanto tempo stanno sparando? Lo spettacolo pirotecnico
dura 20 minuti, le strade della città sono invase da
un tappeto di carta rosso rifiuto delle esplosioni,
dai pub ora escono ragazzi e ragazze che saltano, si
abbracciano e cantano a squarciagola. Happy new
year, ci dicono e noi rispondiamo Buon
anno e grazie Olanda. Abbiamo fatto l'una di
notte girando per la cittadina nella zona del porto,
tornando al camper sbirciamo ancora all'interno delle
case e scopriamo gente ancora riunita davanti alla tavola
oppure qualcuno che seduto sul divano legge un libro,
mentre la moglie guarda la tv; strani questi olandesi,
hanno atteso l'arrivo della mezzanotte guardando in
tv un programma che mostrava il meglio di un anno di
televisione ( da noi non lo possiamo più fare, cosa
potremmo mai definire il meglio della nostra tv?!).Arriviamo
al camper che ci attende solitario ma caldo ed accogliente
per concederci la fine del nostro cenone. Siamo felici,
brindiamo con il nostro spumante preferito (italiano),
mangiamo il nostro panettone preferito (italiano), e
ci scambiamo auguri baci e ... tanta felicità pensando
che tutto ciò è merito del nostro Doral cha ancora una
volta ci ha portato in un paese sconosciuto, che ci
ha permesso di provare l'emozione di un capodanno lontano
dall'Italia.
HAPPY
NEW YEAR
a tutti quanti, che sia un anno sereno e felice,
anche se i venti di guerra che soffiano sul mondo non promettono
niente di buono. E buona notte a noi.
mercoledì
1 gennaio 2003 - VOLENDAM - GROESBECH
Km.
parziali 163 |
Km.
totali: 1886 |
Il
risveglio dopo la nottata trascorsa a festeggiare l'arrivo
del nuovo anno non è stato tanto traumatico.Si sente
solo un po' di freddo, infatti il mare davanti a noi
è parzialmente ghiacciato, e i gabbiani sono appollaiati
sopra la crosta ghiacciata quasi addormentati. Ci siamo
svegliati con calma, oggi non faremo tanti chilometri,
preferiamo rientrare con calma. Lasciamo Volendam verso
le 11 del mattino, le strade sono leggermente ghiacciate
ma i mezzi spargi sale sono già passati per cui non
c'è pericolo. Prendiamo l'autostrada che da Amsterdam
ci riporta verso sud, verso Utrecht, e poi direzione
Nijmegen, quindi campeggio di Groebech.Passata Amsterdam
inizia a piovere seriamente, incontriamo sulla nostra
strada parecchi camper con targa italiana, che corrono
verso casa, per fortuna la pioggia spazza via ghiaccio
e nebbia, però certe spericolatezze con i camper sarebbero
da evitare,cari italiani. Il viaggio sotto la pioggia
termina nel campeggio di Groesbech dove ci fanno entrare
anche se non c'è nessuno alla reception, ci aprono il
cancello via telefono, ormai ci conoscono, ora dobbiamo
solo fare una sosta per riposarci meglio, da domani
inizierà il viaggio di ritorno, quello vero.
giovedì
2 gennaio 2003 - GROESBECH (NL) - RASTATT (D)
Km.
parziali 505 |
Km.
totali: 2391 |
L'ora
della partenza per il viaggio di ritorno arriva sempre
a malincuore, ma del resto il camperista saggio dice:"per
poter in vacanza ripartire bisogna pur a casa ritornare".
(nutro dei dubbi sulla serietà di questo saggio camperista!).Dicevamo
dell'ora della partenza, la nostra è scoccata alle 10
del mattino, niente male col fatto di prendersela comoda.
Lasciamo il campeggio e anziché fare l'autostrada facciamo
la statale N271 che da Groesbech ci porta fino a Venlo,
vicino al confine con la Germania. Il tempo ancora una
volta è piovoso, ma siamo sulla via del ritorno, e tutto
sommato mi aspettavo di peggio durante questa vacanza.
Lasciando l'Olanda ammiriamo ancora le sue case di campagna,
veri casolari con tanto di recinti dove cavalli pecore
e maiali sono liberi di pascolare. Ammiriamo ancora
qualche casa con il tetto di paglia, un tipo di copertura
che ora si possono permettere solo in pochi perché ha
un costo molto alto sia di installazione che di manutenzione.
Lasciamo l'Olanda, sì, con un piccolo groppo in gola,
nella speranza di riuscire a ripetere questa esperienza
nella bella stagione, con giornate più lunghe, con possibilità
di sosta maggiore ( camping tutti aperti in primavera
e d'estate). :ultimo saluto all'Olanda che ci è apparsa
tanto gentile e bella in una stagione sicuramente poco
propizia per il turismo itinerante; arriviamo così in
Germania, che ancora non abbiamo gustato, visto che
per ora è stata solo un transito. Lungo l'autostrada
il tempo migliora, arriva anche il sole e i chilometri
che stiamo percorrendo non ci appaiono più tristi e
carichi di malinconia come questa mattina. Il sole,
come riesce a cambiare l'umore delle persone,così può
cambiare il giudizio che si dà ad un paesaggio. Siamo
sull'autostrada A61, dai viadotti si vedono le vallate
verdi e i paesi, con il sole ci viene spontaneo dire,
bella la Germania. Proseguiamo il nostro viaggio dopo
aver consumato il pranzo in un'area di sosta lungo l'autostrada,
dall'aspetto stupendo, con tutti i servizi, un piccolo
percorso a piedi per chi deve sgranchirsi i muscoli
e un bel panorama di cui godere ( per realizzare quest'oasi
devono aver copiato dalle nostre aree autostradali!!!).
Il tempo va peggiorando lentamente, ma per ora le nuvole
non riescono ancora a nascondere del tutto il sole.
Siamo sulla direttrice che ci porta verso Hockenheim,
altro luogo caro al nostro Michele amante della formula
1, per cui facciamo una piccola deviazione al percorso.
Peccato che il circuito non è accessibile, per cui ci
dobbiamo accontentare di vederlo solo dall'esterno.
Questa deviazione ci fa arrivare in ritardo al campeggio
che avevamo previsto di utilizzare per la notte, per
cui dobbiamo proseguire verso la seconda scelta, un
campeggio nella zona di Rastatt, circa cento chilometri
più a sud del punto in cui siamo. Ci arriviamo seguendo
le scarne indicazioni che troviamo sulla guida eurocamping,mentre
fuori sta arrivando un temporale mica da ridere. Abbiamo
optato per la sosta in campeggio perché siamo rimasti
senza biancheria pulita, e quindi vogliamo approfittare
della possibilità di lavare e far asciugare tutti i
panni. Davanti all'ingresso del campeggio troviamo il
custode che sta chiudendo la reception, gli chiediamo
di accoglierci anche se arriviamo fuori orario, e lui
gentilissimo ci fa entrare, ci accompagna alla piazzola,
ci mostra i servizi e la lavanderia e poi ci chiede
se abbiamo bisogno di qualcosa al market, una persona
molto gentile; si merita una bottiglia del nostro spumante,
se considerate che nel frattempo si è scatenata una
tempesta di vento che fa ondeggiare il camper, e lui
imperterrito con la sua torcia ci guida all'attacco
della corrente, ci mostra il punto del C.S. e ci augura
buona notte.Sotto un vento impressionante sbrighiamo
le nostre faccende di lavandai, mentre i ragazzi sistemano
le loro cose sparse sul camper; un po' di ordine non
guasta mai. Ceniamo, il vento non cessa, ma è un vento
caldo, seppur forte, speriamo che porti il bel tempo
e non la pioggia per l'indomani.
venerdì
3 gennaio 2003 RASTATT (D) - TRESCORE BG (I)
Km.
parziali 639 |
Km.
totali: 3030 |
Per
tutta la notte il vento ha soffiato forte ma non ha spazzato
via le nuvole. Ci svegliamo di buon'ora, il cielo è coperto
ma non fa freddo. Prendiamo l'autostrada e ci dirigiamo
verso sud, i ragazzi dormono ancora; non sanno ancora che
ho deciso di allungare il tragitto per fare un breve salto
in Francia. Lasciamo l'autostrada A5 a Riegel e prendiamo
la direzione Francia, verso Saasbach superato il confine,
l'ennesima frontiera passata in questo viaggio, mi imbatto
in una chiusa sul fiume Reno, proprio mentre una imbarcazione
la sta attraversando. Fermo il camper nel parcheggio della
chiusa, e salgo sulla balconata da dove assisto allo spettacolo
del transito in una chiusa. La grossa chiatta si trova all'interno
della chiusa ad un livello d'acqua superiore di circa 15
mt. rispetto al livello del fiume in uscita. Quando le due
porte della chiusa saranno appunto chiuse, delle pompe espelleranno
l'acqua dall'interno del bacino in modo che il livello dell'acqua
e quindi la chiatta scenda al livello del fiume in uscita.
Una volta raggiunto questo livello la porta di uscita della
chiusa si aprirà e consentirà all'imbarcazione di riprendere
la navigazione. Ho goduto di questo spettacolo che non avevo
mai visto, durato circa venticinque minuti, riprendendolo
con la telecamera. Chi ha potuto navigare nei cali e nei
fiumi della Francia sicuramente conosce questo tipo di "ascensore
fluviale". Riprendiamo il cammino, siamo in Francia,
ci dirigiamo verso Colmar con la statale N83. Per il pranzo
ci fermiamo ancora al McDonald di Houssen, come volessimo
illuderci di essere ancora nei primi giorni di vacanza.
Il tempo passa, ora abbiamo ancora la frontiera di
Mulhouse che ci porta in Svizzera. Il sole è tornato a farci
compagnia, lungo l'autostrada svizzera incontriamo molto
traffico di rientro, e quando attraversiamo il tunnel del
S.Gottardo l'aria è ancora pesante. All'uscita scopriamo
la neve, mentre le code dall'altro lato dell'autostrada
sono lunghissime. Il viaggio prosegue malinconicamente,
la musica di artisti di strada che abbiamo acquistato a
Strasburgo ci tiene compagnia, ormai ci siamo ecco le prime
segnaletiche con le città italiane, ed ecco infine Lugano,
poi Chiasso ed infine Como; curioso oltrepassiamo l'ultima
frontiera di questo viaggio ci dirigiamo verso Lecco e subito
ci rituffiamo nel caos delle strade italiane: code chilometriche
solo per l'accesso ad un grande centro commerciale, auto
che ti superano dove non riescono e ti rientrano a tre centimetri
dal paraurti, costringendoti ad una brusca frenata, insomma
come leggo il cartello Italia dico :"la vacanza
finisce qui".
INDIRIZZI
UTILI E LINKS
campeggi
e sosta
CONCLUSIONI
E RINGRAZIAMENTI
Raccontando
il nostro viaggio abbiamo voluto rendere partecipi, coloro
che hanno avuto la pazienza e la voglia di arrivare sino
in fondo, della nostra esperienza. Il nostro ringraziamento
quindi a tutti voi, e un'esortazione a vivere il turismo
itinerante secondo il giusto rispetto reciproco delle persone,
dei luoghi e delle cose che vediamo lungo i nostri viaggi.
GRAZIE