ITINERARIO CARNICO-GIULIANO
di Luisa Morgante
In
Friuli (leggasi Friùli, molti accenti nel testo sono
stati apposti per un lettura corretta) "Mandi",
è il saluto friulano ed equivale a ciao, il suo significato
si perde nella notte dei tempi e corrisponderebbe a "nelle
mani di Dio" ma forse è di origine precristiana,
e si risalirebbe alla frase "nelle mani degli dei".
Altre interpretazioni dicono derivi dal latino "mane-diu"
"che tu rimanga (su questa terra) a lungo".
Dopo aver attraversato il fiume Tagliamento nei pressi di
Latisana, l'occhio si perde nella pianura friulana
incorniciata a nord dalle montagne. Il giro che si illustra
è nella zona pedemontana fra le due sponde del Tagliamento
e più a est nella zona pedemontana del torrente Torre.
Al camperista si suggerisce di lasciare l'autostrada all'uscita
di Osòppo-Gemòna (20 km a nord di Udine) dove
già si nota la rocca di Osòppo.
Il colle di Osòppo è stato utilizzato fin
da epoca remota per scopi militari, come naturale insediamento
fortificato, nel 1923 è stato dichiarato monumento
nazionale e dal 1998, in un moderno edificio, ospita il
Museo della Fortezza.
"DI
LA DA L'AGHE"
Al di là dell'acqua, cioè al di là
del Tagliamento, per ammirare il lago di Cavàzzo
o lago Dei Tre Comuni: si attraversa il Tagliamento sul
ponte di Bràulins e, dopo aver percorso l'omonimo
paesino e Trasàghis, si segue la segnaletica verso
il lago.
I
PAESI DEI MURALES e delle farfalle
Per raggiungere il comune di Bordàno si costeggia
la sponda est del lago di Cavàzzo e si arriva a Internèppo
(frazione di Bordàno) dove si possono già
ammirare i murales. Internèppo (in loco Tarnép)
si trova accanto all'antico fortilizio di Cjasteons che
dominava il lago, il paese è in riva al lago ed é
incastonato fra due montagne: il monte Brancòt/Naruint
ed il monte San Simeone con la propaggine del monte Festa.
Superata la sella fra le due montagne si scende a Bordàno,
paese tranquillo fra prati e boschi, sulla sponda ovest
del Tagliamento.
Bordàno è il "Paese delle Farfalle"
che anche si ammirano dipinte sui muri delle case: c'è
una mostra permanente dei lepidotteri, attualmente ospitata
all'interno del Palazzo Municipale. È di prossima
inaugurazione la Casa delle Farfalle.
Nel periodo estivo i due paesi si riempiono di farfalle
ed ai naturalisti, escursionisti e turisti in genere si
consiglia di percorre l'interessate Sentiero Entomologico
che si articola sulle pendici del monte San Simeone.
Da Bordàno il camperista si può dirigere verso
Piovèrno (frazione di Venzòne) percorrendo
la strada sotto il monte San Simeone; da Piovèrno,
dopo aver attraversato il Tagliamento, si esce sulla strada
statale 13 Pontebbana e già si ammirano le mura medioevali
di Venzòne. Si suggerisce di aggirare le mura
ed entrare nell'abitato di Venzòne a nord. Nell'abitato,
appena superato il ponte sul torrente Venzonassa, a destra,
c'è uno spazio idoneo a parcheggiare il camper vicinissimo
al centro storico.
MONUMENTO
NAZIONALE e patrimonio dell'UNESCO
Così è stata dichiarata Venzòne, unico
esempio di abitato medioevale ancora presente in Friùli.
All'interno della cinta di mura racchiude veri capolavori
di architettura: la piazza del municipio con l'elegante
fontana centrale, il palazzo Comunale in stile gotico fiorito
e palazzo Radiussi con in facciata una stupenda trifora
in stile gotico fiorito veneziano. Su tutte le case svetta
il Duomo romanico-gotico di Sant'Andrea costruito a partire
dal 1300 sullo stile delle Cattedrali gotiche di Francia.
A poca distanza dall'antico palazzo del Comune, attraverso
una corte lastricata con sassi di fiume, si accede al Palazzo
Orgnani-Martina sede del Museo della Terra con l'esposizione
permanente riguardante l'ecosistema del Friuli Venezia Giulia.
Di fronte al Duomo c'è la cripta cimiteriale di San
Michele ove sono esposte le mummie: trattasi di resti mummificati
di nobili venzonesi ritrovati nel XVII secolo in alcune
tombe poste sotto il pavimento della chiesa; fin dalla loro
scoperta le mummie furono oggetto di curiosità e
di studi; la mummificazione è naturale e si è
scoperto di recente che il fenomeno è dovuto ad una
particolare muffa antibiotica.
Venzòne è ai piedi del monte Plàuris
(la cima più alta delle prealpi Giulie) e la zona
offre percorsi interessanti agli escursionisti.
Venzone vanta specialità gastronomiche a base di
zucca e la cittadina si vivacizza particolarmente in occasione
della Festa della Zucca (ultima domenica di ottobre).
Venzòne dispone di un'ampia area di sosta per i camper,
non attrezzata, posta a sud della cittadina, vicino alla
stazione ferroviaria.
A
GEMÓNA DEL FRIÚLI
Dopo aver lasciato Venzòne alle spalle si percorre
la statale Pontebbana e ci si dirige verso Gemòna
del Friùli entrando dal bivio di Ospedaletto (frazione
di Gemòna). Nei pressi di Ospedaletto si trova il
camping "Ai Pioppi" con apertura stagionale. La
zona offre interessanti escursioni: in mezza giornata si
può vedere il laghetto Minisìni o lago di
Ospedaletto ed i resti del forte nelle immediate vicinanze;
impegnando la giornata intera ci si può incamminare
fino all'incantevole sella di Sant'Agnese.
La cittadina di Gemòna del Friùli ha
un vivace passato storico e culturale che ha lasciato esempi
architettonici nel centro storico di origine medioevale:
il Duomo romanico-gotico di Santa Maria Assunta costruito
a partire dal 1290, la medioevale via Bini, l'elegante edificio
cinquecentesco del palazzo Comunale (palazzo Boton). Il
Castello è ancora in fase di ricostruzione/restauro
dopo la distruzione causata dal terremoto del 1976 e comprende
uno splendido parco panoramico. Nel santuario di Sant'Antonio,
che colpisce per il vivace cromatismo delle vetrate interne
e del grande mosaico della parete di fondo, è possibile
visitare il Museo "Renato Raffaelli" che presenta
interessanti opere del Seicento veneto.
Il medioevo è tema nelle più importanti manifestazioni
di Gemòna: la Messa del Tallero il giorno dell'Epifania
e l'Agosto Medioevale.
Per
raggiungere velocemente Tarcento e l'Alta Val Torre si percorre
la statale Pontebbana; se il tempo non incalza, è
piacevole lasciare il centro storico di Gemòna del
Friùli alle spalle e percorrere l'antica strada che
un tempo collegava la pianura con la montagna. Si attraversano
così gli ameni paesi di Artegna, Magnano in Riviera
e Billèrio (frazione di Magnano in Riviera) e si
arriva a Tarcento, che dispone di un'area di sosta attrezzata
adiacente alla passeggiata sul Torre e vicinissima al centro
storico.
PAESE
DELL'ACQUA, PAESE DEL FUOCO
Così si ama definire Tarcento, posta sulle
rive del torrente Torre; la tradizione friulana dei fuochi
epifanici rivive ogni anno a Tarcento: il "Vecchio
Venerando", figura simbolica di nonno e narratore,
osserva la direzione del fumo del Pignarùl (falò
epifanico) accesso davanti al rudere dell'antico castello
(Cjscjelàt) dei marchesi Di Castello-Frangipane sito
sulla collina di Coja, e trae gli auspici per il nuovo anno:
se il fumo va a levante sarà annata buona, se va
ponente non sarà annata buona.
Tarcento si vivacizza anche in occasione del festa del Patrono/festa
delle ciliegie (San Pietro Apostolo, alla fine di giugno)
e del Festival del Folklore (agosto).
Il paesaggio è incorniciato a nord dalla catena del
monte Chjampon, Tarcento è adagiata sulle pendici
dei monti Chjampeon (a nord/ovest), Stella e Bernadia (a
nord/est), nella zona delle prealpi Giulie. La dolcezza
dell'ambiente e la sua armonia rasserenante si legano ad
un patrimonio storico monumentale non appariscente ma accattivante.
Il nome di Tarcento è documentato dal 1126, ma si
sono trovati siti preistorici.
Il rudere del Cjscjelàt e il borgo di Villafredda
(fra Segnacco e Loneriacco) ricordano il periodo medioevale.
La pieve di Tarcento si sarebbe organizzata già fra
il IV e VI secolo nella zona del borgo Centa (da "cinta"
muraria), il nucleo abitativo più antico. L'edificio
del Duomo (pieve dedicata a San Pietro Apostolo) risale
al secolo XV, in seguito venne ampliato e modificato; la
facciata con portale gotico è del 1424.
A poca distanza dal Duomo si trova palazzo Frangipane, o
della Rotonda, una delle residenze degli antichi signori
di Tarcento, risalente al XVII secolo ma edificata su un
preesistente edificio cinquecentesco. L'edificio, sede municipale
storica, è anche sede del Museo Archeologico e Naturalistico
di Tarcento.
La visita agli edifici storici di Tarcento può proseguire
per via Frangipane giungendo a villa Pontoni, elegante costruzione
che in passato fu anch'essa dimora della famiglia Frangipane,
nella cinta di villa Pontoni è stato ricomposto il
magnifico portale di pietra che è uno dei simboli
di Tarcento: costituiva l'ingresso al cortile di una delle
case Frangipane che il terremoto del 1976 non ha risparmiato.
Lungo il principale viale alberato di Tarcento, viale Matteotti,
si possono osservare alcune tra le più interessanti
realizzazioni architettoniche del primo '900 friulano, passando
dal Liberty al Decò, per giungere allo stile razionalista.
Percorrendo la passeggiata sul Torre, si possono vedere
le ville storiche sul Torre, perché a fine '800 Tarcento
era una delle zone di vacanza più ambite in regione
e non solo; proprio di fronte all'area di sosta, al di là
del Torre, si può ammirare il castello Aganoor oggi
"villa Caterina", una villa costruita nell'800
dalla famiglia veneziana degli Aganoor, di origini armene.
All'inizio della passeggiata, a nord, sotto la passerella,
c'è la rosta sul Torre, costruita un tempo per alimentare
due rogge (oggi non più esistenti). L'acqua del Torre
è stata un tempo una notevole risorsa per Tarcento
che con le rogge (una anche nella frazione di Molinis) alimentava
molti mulini, il maglio di un fabbro, una segheria.
Tarcento offre possibilità di escursioni su percorsi
attrezzati e ben segnalati: si può percorre il sentiero
"Tai roncs dal soreli" (sui vigneti del sole)
sulla riviera, il sentiero delle cascate di Cròsis
e del monte Stella (è famosa la diga di Cròsis
costruita su una forra del Torre), il sentiero di Patòchis
(a est tra i boschi sotto la frazione di Sedìlis),
lontano ma assai interessante il sentiero del Monte Bernadia.
Il monte Bernadia, posto fra i comuni di Tarcento, Lusèvera
e Nìmis, è interessato dal fenomeno del carsismo;
osservando il monte da Tarcento, sulla sua sommità
si nota il Faro costruito nel 1958 dagli alpini in congedo
e dedicato ai Caduti di tutte le guerre; ai margini del
piazzale del faro si erge il forte, denominato Forte del
monte Lonza (una delle cime del Bernadia) e nei pressi del
forte c'è un amplissimo piazzale di sosta. Sono due
le strade che permettono di raggiungere il piazzale del
Faro, una sale da Tarcento e attraversa i paesi di Sedilis
e Useunt, ma al camperista si consiglia caldamente l'altra,
che sale da Villanova delle Grotte (frazione di Lusevera).
Tarcento è la porta dell'Alta Val Torre, verso la
quale ci si dirige percorrendo la strada che sale a Cisèriis,
superata la curva presso la diga di Cròsis, percorrendo
la stretta gola fra i monti Stella e Bernàdia, si
inizia a vedere la catena del monte Musi.
NE
UMRI, ZEMLJA MA, "non morire, terra mia," così
inizia una poesia di Guglielmo Cerno cantore dell'Alta
Val Torre, una terra interessata da forte emigrazione
negli ultimi trent'anni.
Riportando le parole dello studioso Pavle Merkù,
l'Alta Valle del Torre costituisce la massima punta di espansione
occidentale della colonizzazione slava in Europa, iniziatasi
e conclusasi nel corso della seconda metà del I°
millennio d.C. Gli slavi alpini qui giunti verosimilmente
attraverso il passo di Coccàu parlavano un dialetto
dell'originaria lingua slovena, ma entro la fine dell'VIII
secolo quel dialetto si era sviluppato con caratteristiche
specifiche del nuovo volgare sloveno, da questo infine altri
dialetti limitati ai luoghi e nella zona dell'Alta Val Torre
si sviluppò il dialetto sloveno che prende il nome
di "Dialetto del Torre"; è oggetto di studio
per l'evoluzione di lingue e di dialetti e attraverso il
quale si chiariscono le caratteristiche originali e peculiari
che contraddistinguono la toponomastica della zona.
Nel
comune di Lusèvera, a fondovalle, il primo
paese che si raggiunge è Vedrònza che
è anche sede municipale. Il sisma del 1976 ha in
parte stravolto la struttura urbana, alcune costruzioni
di particolare pregio sono state restaurate rispettando
le caratteristiche originali; nell'abitato sono dislocati
vari nuclei di case, fra tutte ne emerge una d'inizio ottocento
che originariamente aveva annessi un mulino ed una segheria.
A Vedrònza c'è la possibilità di gustare
fragole e frutti di bosco coltivati in loco dall'Azienda
Fragolandja.
Lasciando la strada principale, da Vedrònza si sale
al capoluogo di Lusèvera, in posizione panoramica.
A Lusèvera, il vecchio caseificio sociale ospita
il museo etnografico che si articola in tre ambienti: uno
con gli utensili di uso domestico, uno con gli attrezzi
utilizzati per il lavoro dei campi e per l'allevamento del
bestiame e nel terzo si raccolgono gli strumenti della latteria
e della produzione casearia. Gli oggetti sono tutti di provenienza
dell'Alta Val Torre.
La frazione di Villanova delle Grotte, adagiata sul
versante nord del monte Bernàdia, è composta
da più borghi sparsi su terrazzamenti: Borgo Russa
(vicino alla chiesa) e le borgate di Dolina, Fùntic,
Zaiàma. A Villanova sono interessantissime le grotte
perché si tratta di cavità carsiche scavate
nel Flysch; le grotte di Villanova sono visitabili sia nel
percorso turistico che in quello escursionistico, per quest'ultimo
è necessaria apposita attrezzatura speleologica.
Per gli esperti, con attrezzatura, sono visitabili altre
cavità nelle vicinanze: Grotta Dòviza e l'abisso
di Vigànt/Pre-Oreak.
Da Villanova si può scendere anche nella valle del
torrente Cornàppo.
Proseguendo la visita dell'Alta Val Torre, una volta ridiscesi
a Vedrònza, ci si porta a Pradièlis,
dove si può sostare e rilassarsi nella bellissima
area verde attrezzata in riva al Torre.
Ripartendo da Pradièlis, si prosegue fino a Musi
e le sorgenti del Torre: sono un altro punto per sostare,
ristorarsi e godersi il paesaggio. Il paesino di Musi è
composto da due borgate: Tanatavièle (con la chiesa
ed il cimitero) e Simaz con una vecchia fontana che sembra
raccontare storie di comari alle prese con il bucato e di
armenti che si abbeveravano.
Nella zona ci sono molte possibilità di escursioni
sui sentieri ben segnalati dal CAI.
Ai camperisti/escursionisti (bisogna disporre di almeno
due mezzi) si suggerisce un itinerario di una giornata:
un mezzo va lasciato a Venzòne per assicurarsi il
ritorno, con l'altro ci si porta nel paesino di Musi-Tanatavièle
e si imbocca il sentiero che sale al Pian di Tapou
un tempo terra di pascoli sul monte Musi (eventualmente
fino al Pian di Tapou c'è anche una strada, ma può
essere difficile per i camperisti), si scende poi verso
la valle del torrente Venzonàssa; lungo il percorso
si possono vedere i ruderi dei borghi di Prabunello e Maieròn
ed alla fine si arriva a Venzòne.
Dopo Musi, sulla strada si attraversa l'amena zona di Pian
dei Ciclamini (altro punto di sosta e di ristoro), e si
giunge a Tanamèa ove si notano le casematte
ed i resti di una polveriera oggi dismessa.
Dopo Tanamèa, la strada dell'Alta Val Torre ha due
sbocchi: la strada principale porta al confine di Stato
(valico di Uccèa con la Slovenia) e scende nella
valle dell'Isonzo, la diramazione per il paesino di Uccèa
(frazione di Resia) conduce poi a Sella Carnìzza
e scende in Val Resia; è una strada difficile per
i camperisti e d'inverno può essere chiusa per neve
o ghiaccio.
Per visitare la Val Resia, terra di un idioma slavo particolare
(si ipotizzava di origine russa), si suggerisce di percorrere
la statale Pontebbana dopo Venzòne, in direzione
di Tarvisio, per imboccare poi la strada della valle al
bivio di Resiùtta.
Nella
gastronomia friulana tipica c'è la polenta che sostituisce
il pane e si raccomanda con pietanze come il frico (formaggio
cotto) nelle sue varietà: croccante, con le patate
o con la cipolla; caratteristico è il minestrone
di pasta e fagioli o di orzo e fagioli; le frittate con
le erbe si rifanno a ricette locali; nei mesi freddi si
gusta brovade e muset (brovade sono rape macerate per circa
un mese nelle vinacce e poi cotte, muset è il cotechino).
Svariate - e talvolta da scoprire - le varietà di
vini; analogamente ai vini ci sono le varietà di
grappe.
Indirizzi
utili:
Agricola
Alto Friuli Soc.Coop.a r.l. (specialità alimentari)
Statale Pontebbana n.5 - 33010 Venzone UD - tel. 0432.985595
Azienda
FRAGOLANDJA (fragole e frutti di bosco)
Vedronza - 33010 Lusevera UD - tel.0432.787907 www.paginegialle.it/fragolandja
Trattoria
Bar ALLA TROTA (annessa all'allevamento di trote)
Via A.Diaz n.20 (strada verso il lago di Cavazzo) - 33010
Trasaghis UD - tel.0432.984457
Trattoria
Bar ALLA TERRAZZA (chiusa sabato, chiusa ore 15/17 ogni
giorno)
Interneppo sul Lago - 33010 Bordano UD tel 0432.979139/979002
fax 0432.979139
www.allaterrazza.it
Ristorante
ALLE SORGENTI
Via Udine n.2 (sulla strada Bordano-Braulins) - 33010 Bordano
UD tel.0432.988200
Agriturismo
CASALI SCJS
Strada di Scjis (laterale della SS Pontebbana, poco più
a sud dell'area di sosta) - 33010 Venzone
Tel.0432.985382
Trattoria
Bar DA BRUNO
Via Roma n.2 - 33010 Venzone UD tel. 0432.985.078
Ristorante
Caffè Vecchio (chiuso martedì)
Centro Storico - 33010 Venzone UD tel. 0432.985011
Ristorante
Pizzeria Albergo DA MICHELE
Via Pontebbana n.20 - 33010 Venzone UD tel. 0432.985045
Rosticceria
DA FLAVIO (chiuso lunedì e martedì)
Via Pontebbana n.29 - 33010 Venzone UD tel. 0432.985628
Ristorante
Hotel WILLY (chiuso lunedì)
Via Bariglaria n.164 - 33013 Gemona del Friuli tel.0432.981671
Camping
Trattoria Bar AI PIOPPI (apertura stagionale)
Via Bersaglio n.118 - 33013 Gemona del Friuli tel.0432.981276
Ristorante
AL DUOMO
Via Bini n.42 - 33013 Gemona del Friuli tel.0432.971777
Ristorante
Pizzeria AL FALOMO
Via Cavour n.13 - 33013 Gemona del Friuli tel.0432.982995
Trattoria
LA DE MAME
Via Bersaglio n.95 - 33013 Gemòna del Friùli
tel.0432.970785
Ristorante
AL MULIN VIERI (chiuso lunedì e martedì)
cucina raffinata, lungo la passeggiata sul Torre
Via dei Molini n.10 - 33017 Tarcento UD tel.0432.785.076
Ristorante
Pizzeria AL TARCENTINO (chiuso lunedì)
Via Dante n. 18 - 33017 Tarcento UD tel.0432.785354/792467
Ristorante
Pizzeria AL SOLE 2 (chiuso mercoledì)
Viale Marinelli n.16 - 33017 Tarcento UD tel.0432.785056
Trattoria
L'ORA DEL CICCHETTO
Via Dante n.81 - 33017 Tarcento UD tel.0432.784828
Trattoria
AL PLAN DI PALUZ
Via Arturo Malignani n.21 - 33017 Tarcento UD tel.0432.784120
Trattoria
AL TORRE
Vedronza n.59 - 33010 Lusevera UD tel. 0432.787010
Trattoria
TERMINAL GROTTE
piatti tipici dell'Alta Val Torre
Villanova delle Grotte n.2 - 33010 Lusevera UD tel. 0432.787020
Osteria
con cucina LA ZUCULE
Villanova delle Grotte n.57 - 33010 Lusevera UD tel. 0432.787090
Trattoria
DA CATERINA
Via Principale n.7 - fraz.Pradielis - 33010 Lusevera UD
tel. 0432.787006
Trattoria
ALLE SORGENTI
Musi n.1 - 33010 Lusevera UD tel. 0432.787096
Trattoria
AI CILCAMINI
Musi - Pian dei Ciclamini - 33010 Lusevera UD tel. 0432.787084
Siti
internet:
www.cosetur.com
www.venzone.org
www.gemona.fvg.it
www.comune.tarcento.ud.it
www.protarcento.com
www.altavaltorre.com