BALLATA IRLANDESE
dal 12 al 29 aprile 2002
con
L200 e la cellula amovibile: Liliane, Danielle e Jean-Marie
Testo e foto di Jean-Marie Lamandé
Giorno
0 - Venerdì 12 aprile:
Giornata dedicata alla preparazione del camper parcheggiato
per l'occasione davanti casa.
Ore 21,45: dopo essere passati a prendere un caffè
da nostro figlio e dargli le ultime istruzioni per l'innaffiamento
delle piante, lo smistamento della corrispondenza, ecc,
siamo in viaggio verso Cherbourg: F18, A86 Versailles, N12
verso Dreux e Nonencourt, poi N154 verso Evreux, e dopo
N13 in direzione di Lisieux. È mezzanotte e un quarto,
il contachilometri segna 195 e decidiamo di fermarci 38
chilometri dopo Evreux su un'area picnic a destra lungo
la N13 (nei pressi di Malbrouk).
Giorno 1 - Sabato 13 aprile:
Dopo una notte eccellente mi alzo per preparare la colazione
mentre le signore continuano a poltrire, e questo sarà
il rituale di ogni mattina per tutto il viaggio perché
sembra che il compito di cameriere mi si addica perfettamente!
Partiamo verso le 9.10, sempre sulla N13 passando successivamente
Lisieux, Caen, Bayeux, Carantan, per arrivare a Cherbourg
alle 12.10 (km. 418).
Ci parcheggiamo sul parcheggio del Carrefour (a 1km dalla
zona d'imbarco); Liliane e Danielle ne approfittano per
fare gli ultimi acquisti di provviste mentre io preparo
la tavola e pranziamo dopo un assaggio di vino millepertuis
di nostra produzione per brindare all'ultima vacanza prima
della pensione definitiva per noi due e alla prima uscita
all'estero per il nostro quinto camper che decidiamo di
battezzare "Philéas" (pensando al giro
del mondo che avremmo tanto intenzione di fare).
Dopo il pranzo ci rechiamo al porto per l'imbarco, sono
le 15.40. Le formalità cominciano alle 16.30 e alle
16.50 ci imbarchiamo sulla Normandy della Irish Ferries.
Ci parcheggiamo tra due " bestioni " e dopo aver
preso le nostre cose ci rechiamo nella cabina: 2 letti più
altri due sovrapposti, WC e doccia, sono le 17.10. Dopo
esserci sistemati facciamo un giro della nave e assistiamo
alla partenza che avviene alle 18.10. La sera passa fra
passeggiate sul ponte, acquisto di Guinness nella boutique
della nave, e cena in cabina con i panini preparati a mezzogiorno.
Revisione del "road book" prima di andare a dormire
verso le 10 ora francese.
Il mare è calmo e la notte a bordo sarà tranquilla.
Giorno
2 - Domenica 14 aprile:
Sveglia verso le 9.00 (8 per l'Irlanda), dopo una buona
doccia e colazione in cabina (la 220V si adatta bene alla
nostra piccola resistenza termica che ci permette un caffè
caldo) lasciamo la cabina e ce ne andiamo nel salone a leggere
un po' e in breve si è in vista di Rosslare.
11.15 scendiamo al deck 3 a recuperare il camper. Alle 11.20
la nave accosta e alle 11.35 sbarchiamo a Rosslare per primi.
E' domenica 14 aprile e imbocchiamo la RN25 verso Cork,
la strada è bella e la guida a sinistra non pone
troppi problemi benchè la posizione dello specchietto
retrovisore destro del camper non sia ideale per una guida
a sinistra.
Poco posto sulla strada per accogliere il camper per il
pranzo, i parcheggi sul bordo hanno tutti le sbarre d'altezza.
Arriviamo a Waterford (km 504, sono le 12.45) e all'uscita
della città troviamo il parcheggio di Morris' Diy
(un negozio di giardinaggio): è vuoto essendo domenica,
e noi ci sistemiamo per pranzare: un piccolo aperitivo (col
nostro vino di Millepertuis) per metterci appetito per il
nostro primo pasto in terra irlandese (ci sarà soltanto
la Guiness di irlandese, il resto viene dalla Francia perché
avevamo previsto i negozi chiusi la domenica).
Jean-Marie lava i piatti, le signore li asciugano e partenza
verso le 14.30 sempre sulla N25 verso Kinsale che sarà
la nostra prima tappa.
Il tempo è grigio, le nubi basse, comunque alcuni
ritagli di cielo sono blu e la temperatura segna 25°
all'interno del camper. Arriviamo lungo la baia di Dungarvan.
In breve (581 km, sono le 16) siamo a Youghal, adagiato
in bella posizione sulla riva occidentale dell'estuario
del Blackwater. Non avevamo previsto di visitarlo (mancanza
di tempo) ma le mura di cinta, Ste Mary's Collegiate Church
e Clock Gate sembrano meritevoli di visita (dice la guida)
; il porto ci attira per una piccola sosta e facciamo visita
all'ufficio di turismo. Acquisto di CD di musica celtica
ed autoadesivo "Irlanda" per Philéas.
Verso
le 17.20 siamo a Kinsale (655 km) dopo essere passati ad
est di Cork con la N27 quindi la R600. Non troviamo un parcheggio
che ci ospiti, il tempo è bello ed essendo domenica
gli Irlandesi sono al mare e le automobili sono numerose.
Decidiamo di continuare verso Old Head of Kinsale, c'è
traffico e dopo un tentativo per raggiungere Summercove
(dove i vassalli inglesi sbarcavano i cannoni e i viveri
per il loro esercito in occasione dell'assedio di Kinsale
nel 1601-1602), strusciamo la parte posteriore sinistra
del Camper contro una macchina, tanto la strada è
stretta e le automobili parcheggiate non lasciano che un
misero spazio di 2,2 m per i 2 sensi
continuiamo la
R604 verso Old Head of Kinsale.
All'estremità del promontorio che si getta nel mare
Celtico si trovano le rovine del forte del XV secolo appartenuto
alla famiglia di Courcy. La strada si ferma proprio vicino
al nuovo faro, che sostituisce quello costruito nel 1683
(km 674 - 18.05). Il paesaggio è splendido: dopo
una breve sosta ritorniamo verso Kinsale e ci fermiamo a
Lispatrick e un sole splendente accompagna la nostra prima
serata irlandese.
Troviamo un posto vicino al porto all'entrata della città
di fronte al supermercato "Supervalu" aperto a
quest'ora di domenica sera
Ne approfittiamo per fare
il pieno di provviste perché se da questa mattina
ci siamo nutriti di paesaggi splendidi, bisogna anche pensare
allo stomaco e siamo nella capitale gastronomica dell'Irlanda!
Una breve visita a piedi della città per orientarsi
quindi la scelta di un ristorante (trascuriamo i pubs per
cenare, e il seguito del viaggio mostrerà che al
di fuori del periodo estivo i pubs non servono mai cibo).
La nostra scelta cade su Hoby's in Main street: ambiente
abbastanza smart ma caldo e ci sentiamo a nostro agio. Ma
ogni sera simpatica ha una fine
e bisogna pensare
a trovare un angolo adatto per la notte. Fa già buio
quando arriviamo sul parcheggio di Charles Fort, è
molto in pendenza e nonostante una perlustrazione con la
pila elettrica non troviamo un posto in piano per sistemarci
(il mattino dopo si scoprirà che ad alcune decine
di metri più in là c'era l'angolo ideale per
passare la notte!).
Ritorniamo
a Kinsale (696 km - 22.45) e troviamo un parcheggio lungo
il mare proprio prima di entrare in città: sarà
il posto per la nostra prima notte irlandese. Oggi abbiamo
percorso circa 270 km.
Giorno
3 - Lunedì 14 aprile:
Visita di Kinsale:
Con le sue viuzze strette e le case coperte d'ardesia sull'ampio
estuario del Brandon, Kinsale appare come una città
piena di attrazioni e d'incanto. Ma il posto, con numerosi
ristoranti eccellenti, è anche conosciuto come la
capitale gastronomica irlandese: un festival dei buongustati
si tiene ogni anno in ottobre.
Facciamo il giro della città a piedi:
Chiesa St-Multose (Anglicana) (chiusa per lavori) - la chiesa
d'origine, costruita verso il 1190, era dedicata al santo
patrono di Kinsale, San Multose (conosciuto anche con il
nome di Eltin), che visse nel VI secolo. Il portico della
torre è in stile romanico irlandese del XII secolo:
il portale principale, sormontato da una statua di San Multose
posta in una nicchia, è stato costruito alcuni anni
più tardi. L'interno della chiesa contiene alcuni
interessanti monumenti funebri che risalgono al XVI secolo.
Il Regional Museum (è chiuso la mattina e noi non
avremo il tempo di attendere il pomeriggio
): occupa
l'antico edificio del comune, costruito alla fine del XVII
secolo. Raccoglie numerose vestigia del passato della città,
tra cui molti documenti reali.
Desmond Castle ( anche questo chiuso
non siamo fortunati!)
- Questo edificio di tre piani fu costruito tra la fine
del XV secolo e l'inizio del XVI per fungere da edificio
doganale dei conti di Desmond, su un sito all'epoca vicino
al porto.
Poi
imbocchiamo la strada di Charles Fort, situato in cima alla
collina e costruito a forma di stella. La sua costruzione
iniziò nel 1670 e svolse il ruolo di piazzaforte
fino al 1922.
La maggior parte degli edifici che circondano il quadrilatro
ricoperto d'erba sono oggi in corso di restauro.
Poiché siamo sul posto alle 9.20, non c'è
nessuno allo sportello ma è aperto e visitiamo in
"incognito"
Abbiamo una vista imponente
sulla rada, difesa sul lato occidentale dal James Fort costruito
nel 1604, ma meno ben conservato del Charles Fort. Rimangono
parzialmente intatti solo la torre centrale, una casamatta
e parti delle mura difensive.
Terminiamo la nostra visita, sono le 10 e un bus di turisti
arriva con la sua guida, ma continua a non esserci
nessuno allo sportello. Riprendiamo la strada.
Timoleague
(km 728, 11.00) sull'estuario dell'Argideen. Nel villaggio
spiccano i resti di un monastero francescano fondato nel
1320 e messo a sacco da Cromwell nel 1642. Le vaste rovine
comprendono i chiostri, la corte esterna e, 800 m a sud,
i resti di un lebbrosario del XII secolo e soprattutto l'interno
trasformato in un vasto cimitero ancora utilizzato ai nostri
giorni.
Sul fianco del monastero un vasto parcheggio con toilette
pubbliche ci permette di scaricare le acque grigie e nere
.
Il tempo è molto grigio ma la temperatura accettabile.
Passiamo
a Clonakilty dove riprendiamo la N71, quindi a Rosscarbery
prendiamo la R597 verso ovest, in direzione di Glandore
per arrivare al Cromlech (Cairn) di Drombeg (parcheggio).
Una pioggia fine inizia a cadere, la visita è gratuita
(km 758 - dalle 11.55 alle 12.15).
Drombeg Stone Circle - è uno dei più
grandiosi dei 60 Cromlechs costruiti in tempi preistorici
nell'ovest della contea di Cork. 17 monoliti distanziati
a intervalli regolari, che formano un cerchio chiuso di
9 m di diametro al centro del quale un altare sul quale
convergono i raggi del sole al tramonto nel solstizio d'inverno.
I Cromlechs presentano di solito un numero dispari di pietre.
Nelle vicinanze si trova un pozzo per la cottura: vi si
gettavano pietre riscaldate per fare bollire l'acqua contenuta
dove si immergeva la carne da cucinare....
Riprendiamo
la N71 ed arriviamo in breve a Skibbereen (km 775 - 12.40).
Facciamo il pieno di benzina ed alcune spese; nel frattempo
la pioggia ha smesso di cadere e pranziamo su un piccolo
parcheggio.
Partenza verso le 14.45; lasciamo la N71 per la R592 verso
Ballydehob dove deviamo verso il nord per prendere la piccola
strada della penisola di Mizen costeggiando il Mont Gabriel,
dopo 6/7 km riprendiamo verso sinistra per scendere verso
Schull tramite il passo di Mont Gabriel, la strada è
splendida.
Schull è anzitutto un porto di pesca, specializzato
in crostacei e pesci bianchi. È anche un grande centro
velico, una della tappe della famosa crociera di Fastnet.
Riprendiamo la R592 in direzione di Toormore e Goleen.
Sosta
in riva al mare a Alta Wedge Tomb (resti umani datati al
carbonio 14 a 2.000 anni A.C.) (km 814 - 15.45), ripartiamo
verso le 16.10 dopo avere raccolto una manciata di bigorneaux
(ndt: lumache di mare tipiche dell'Atlantico e di cui i
francesi sono ghiotti), sarà un accompagnamento per
l'aperitivo
.
Continuiamo
con la R 591 quindi prendiamo la strada a sinistra che scende
ad U verso (3 km) Crookhaven, porto minuscolo - alcune case
e tre pubs - al termine di un lingua di terra che si estende
all'estremità sud-occidentale dell'isola, formando
un magnifico porto naturale, quasi una laguna.
Facciamo
dietrofront verso Barley Cove, lunga spiaggia di sabbia
dove si parcheggiano le caravans. Alle 17.00 (km 840) siamo
sul parcheggio di Mizen Head, promontorio roccioso spesso
nascosto dalla nebbia e la punta più meridionale
dell'Irlanda. Ahimè è troppo tardi ed il visitor
center è chiuso, gli ultimi ospiti stanno risalendo
in macchina
.
Pazienza,
scendiamo per il sentierino fino al ponticello che conduce
al faro. La porta del ponte è incatenata e il faro
ci dovremo accontentare di guardarlo.
Dopo una piccola sosta (caffè per Liliane, tè
per Danielle e Guiness per Jean-Marie: ce n'è per
tutti i gusti), riprendiamo il cammino, sono le 17.40.
Andiamo verso Durrus (40 km) lungo la costa nord sulla R
591 che offre bei panorami sulla penisola di Durrus.
Riprendiamo la N 71 alcuni chilometri prima di Bantry, nostra
prossima tappa (km 886 - 18.50).
Ci sistemiamo di fronte al mare su un parcheggio della piazza
grande in centro paese; alcuni parcheggi hanno sbarre d'altezza
ma ci sono parecchi altri posti adatti ad accogliere un
Camper.
Oggi
abbiamo percorso 190 km e ci prepariamo per la notte.
Dopo aver organizzato la cena, partiamo per un giro in città:
la maggior parte dei negozi è chiusa ma una passeggiata
in questa cittadina non ci sembra male. Ritorno al Camper,
sono le 19, è ora del nostro aperitivo.
La notte è calma ma la pioggia ha fatto la sua comparsa:
si incrociano le dita per domani mattina
.
Giorno
4 - Martedì 16 aprile:
Ci alziamo mentre la pioggia cade ancora ad intermittenza.
Dopo una sostanzionsa colazione, partiamo verso le 9.15
in direzione di Glengariff per tentare di vedere i giardini
di Ilnacullin. Arriviamo al porticciolo verso le 9.40, nessuno
per informarsi sugli orari e la durata di un'eventuale visita,
decidiamo di continuare (siamo proprio fuori stagione e
si vedrà nel corso del nostro giro, ci sono alcuni
inconvenienti ma così tanti vantaggi
).
La
pioggia ha smesso e ne approfittiamo per fermarci a comperare
cartoline e francobolli. Attacchiamo la penisola di Beara,
grande gobba montuosa che si stende tra la baia di Bantry
e l'estuario del Kenmare River, è la meno frequentata
delle penisole occidentali dell'Irlanda e di conseguenza
la più selvaggia. La costa è molto bella,
con punte graziose piantate a pini e rododendri ed una vegetazione
lussureggiante del lato di Bantry Bay; l'interno è
il regno di cascate, laghi scuri e un territorio dove mucche
e pecore alpiniste cercano un magro pasto in un disordine
di blocchi rocciosi.
Continuiamo
sulla R572 in direzione di Casteltownbere che superiamo
per fermarci alcuni km più avanti a Dunboy Castle
(km 942). Si tratta dell'ultima fortezza irlandese ancora
nelle mani delle truppe irlando-spagnole dopo la sconfitta
di Kinsale (1601). Le forze elisabettiane ebbero la meglio
sulla guarnigione assediata che massacrarono (1602), ed
O'Neill, capo della sommossa, dovette sottomettersi un anno
più tardi. Il posto è molto bello e c'è
possibilità di campeggiare. Ne approfittiamo per
rifare il pieno di bigorneaux che qui abbondano.
Riprendiamo
la strada per Garnish Point (km 965 - 12.30), ci sistemiamo
sul piccolo parcheggio della teleferica per Dursey Island.
Un cartello segnaletico indica alcune distanze: New York:
5280 km, Mosca: 3310 km, vi aggiungeremo Saint Michel sur
Orge a 1500 km.
La prossima teleferica per Dursey Island è alle 14.30,
noi non la prenderemo poiché questo pomeriggio abbiamo
molta strada da fare. Pranziamo sul posto e nel frattempo
un Camper con targa 22 viene a parcheggiarsi di fianco a
noi: non un segno, non un sorriso, e non abbiamo ancora
finito di pranzare che loro hanno già mangiato e
sono ripartiti verso altri orizzonti
Noi partiamo (14.20) in direzione di Allihies, panorama
stupendo sulla pianura, la spiaggia e le montagne circostanti.
Questo posto, poco conosciuto, è ancora molto selvaggio,
cosa che gli conferisce un incanto particolare.
Quindi passiamo a Eyeries (R575); la costa, punteggiata
di rocce nere, evoca alcuni paesaggi bretoni. Giungiamo
molto rapidamente nella baia di Ballycrovane (km 998 - 15.05/25)
e possiamo visitare la splendida Ogham Pillar Stone (5 metri
di altezza). Sembrerebbe che l'iscrizione "MAQI DECCEDDAS
AVI TURANIAS" (dei figli di Delch discendenti di Torainn)
non sia originale(?)
Continuiamo per la R 571 e passiamo a Lauragh; all'entrata
del villaggio, sul bordo del Kilmakilloge Harbour, si estendono
i Derreen Garden, piantati a specie rare ed esotiche che
sfoggiano i superbi colori della primavera.
In breve arriviamo a Kenmare (km 1052 - 16.30 - N71) per
proseguire il nostro giro con il Ring of Kerry.
A
Kenmare prendiamo immediatamente a sinistra in direzione
del Parknasilla (N70), piccola punta fiorita ai piedi delle
montagne, sul bordo della baia di Kenmare dalle acque temperate
dalla Corrente del Golfo.
Al largo si notano alcuni isolotti tra cui Garinish Island
che meriterebbe una deviazione se si avesse il tempo per
andare a visitarvi i giardini di Dunraven House che offrono
una bella vista sulle penisole del Sud-ovest. Superiamo
Sneem, situato sull'estuario dell'Ardsheelaun (o Ardsheelhane),
poi a Castlecove prendiamo la piccola strada a destra per
raggiungere dopo 4 km Staigue Fort (1098 km - 17.30/18.15).
Questo forte circolare, costruito venticinque secoli fa,
ovviamente a scopo difensivo, è uno dei meglio conservati
del paese; un recinto di 5 m di altezza protegge quest'opera
di 27 m di diametro, le cui pareti hanno quasi 4 m di spessore.
Belle gradinate all'interno. La strada si infila tra le
grandi rocce grigie; in cima vista sulla baia di Kenmare.
Approfittiamo del parcheggio alla fine della visita per
degustare caffè e tè.
Si
continua sulla N70 e passiamo successivamente Caherdaniel,
Waterville, quindi verso Cahirciveen che raggiungiamo verso
le 19.00, 1.140 km. Troviamo vicino alla chiesa un grande
parcheggio con circa 200 posti dove sono parcheggiate meno
di una decina di vetture. Sarà ideale per la notte,
tanto più che lì vicino ci sono negozi ancora
aperti.
Cahirciveen è la capitale della penisola di Iveragh,
ma deve la sua celebrità ed il suo posto nel cuore
degli Irlandesi a Daniel O'Connell, il "grande liberatore",
che nacque nel 1775 sulle rive del fiume Carhan (2 km ad
est del paese), in una casa coperta d'edera che oggi rischia
di andare in rovina. Gli hanno dedicato la chiesa del villaggio.
Spese
allo Spar (fra l'altro una bottiglia di Whiskey irlandese
per sostituire la nostra bottiglia di vino millepertuis
finita ieri sera
). Oggi abbiamo percorso 254 km ed
il tempo è stato clemente con noi dopo alcune gocce
d'acqua questa mattina. Ceniamo dopo avere gustato il nostro
whiskey accompagnato dai bigorneaux raccolti stamattina.
Giorno
5 - Mercoledì 17 aprile:
Jean-Marie dà la sveglia verso le 7.30 ed il rituale
solito ha inizio:
Jean-Marie primo a lavarsi, toeletta e preparazione della
colazione, quindi è il turno di Danielle ed infine
di Liliane che prende l'abitudine di poltrire 10 min. più
degli altri
Alle 9.00 siamo pronti e Philéas riprende la strada
sulla N70. Non lontano da Cahirciveen, 4 km sulla destra
il Cahergall Fort (molto simile a Staigue Fort visto ieri).
La
strada di Glenbeigh e poi di Killorglin è particolarmente
bella; il paesaggio diventa boscoso, punteggiato da siepi,
la strada è ampia ed incrociamo sempre più
autobus turistici (molti con targa inglese).
Da Killorglin, raggiungiamo Killarney sud (1.222 km - 11.05)
e visitiamo Muckross House che è una splendida proprietà
sulla riva del Muckross Lake, ricca di alberi, arbusti e
specie esotiche, invasa dai rododendri e dalle azalee ai
quali la dolcezza del clima si adatta a meraviglia; fu offerta
allo Stato nel 1932 ed ha permesso di creare il parco nazionale
di Killarney (4.400 ettari compresi i laghi).
Dopo
la visita di Muckross House, pranziamo sul parcheggio mentre
alcune gocce di pioggia fanno la loro comparsa. Muckross
Abbey, e Muckross Farm sono purtroppo chiuse.
Ripartiamo
verso le 14 e ripassiamo a Killarney, quindi la N 72 e nuovamente
Killorglin dove ci fermiamo al Super Value a fare alcune
spese prima di attaccare la penisola di Dingle. Ne approfittiamo
per fare un giretto in città e fotografare la bella
chiesa. (km 1.254, le 15.20 quando partiamo).
Si
raggiunge Inch con la R561, ci fermiamo alcuni km più
avanti (km 1.291 - 16.15/45). Dalla scogliera in riva al
mare scorgiamo di fronte il Ring of Kerry che abbiamo percorso
questa mattina
Il tempo è mite: sole, alcune gocce di pioggia quindi
nuovamente sole
approfittiamo della sosta per gustare
alcuni wafer bretoni con il nostro caffè (tè
per Danielle).
Arriviamo poi a Dingle (1.313 km - 17.10) e proviamo a salire
il Connor Pass: i cartelli indicano chiaramente il limite
a meno di 2 tonnellate e facciamo dietrofront per andare
a trovare un posto per la notte.
Lungo il mare, i parcheggi hanno cartelli "parcheggio
overnight"
ci fermiamo un po' più lontano
dell'ufficio del turismo che ci indica un grande parcheggio
davanti al porto (a pagamento in alta stagione) e dove potremo
passare la notte. Sono le 18.30.
Facciamo un giro della città e comperiamo alcune
cartoline.
Su
una vetrina, abbiamo la sorpresa di leggere un manifesto
che avvisa che questa sera alla chiesa "St Mary Church"
si terrà alle 20.00 un'esibizione dell'ensemble Lyonnais
"A Capella" diretta da Marcel Corneloup.
Decidiamo di andare ad ascoltare questo gruppo francese:
non rimarremo delusi. Ancora grazie a Marcel Corneloup ed
ai suoi coristi per averci fatto passare una serata indimenticabile
interpretando canzoni "rinascimento" "contemporary
music" "Folk songs" e "Sacred Music".
Ci andiamo a congratulare alla fine del concerto
Di ritorno al Camper ceniamo e andiamo a dormire. Notte
eccellente e calma.
Dingle:
un tempo porto fiorente che commerciava con l'America, è
oggi un attivo porto di pesca, ben riparato in fondo alla
baia, ed un centro di turismo "ecologico": da
due o tre anni, le boutiques, i negozi d'artigianato, le
librerie (An Café Litéarta), i ristoranti
di frutti di mare e pesce si sono moltiplicati. Dingle è
al centro di un gaeltacht (ndt: regione in cui il gaelico
è ancora parlato correntemente): i liceali e studenti
che vengono ad imparare il gaelico gli conferiscono un carattere
giovane e animato.
Oggi
abbiamo percorso 175 km.
Giorno
6 - Giovedi 18 aprile:
La
penisola di Dingle
Scogliere che si estendono al largo, spiagge inesplorate,
grandi biciclette nere, austeri villaggi gaelici
queste
immagini sembrano evocare un souvenir: la punta della penisola
appare, fotografata sotto molteplici angolazioni, in quasi
tutti i films sull'Irlanda, e tutti si ricordano delle meravigliose
bellezze naturali del film "La figlia di Ryan".
Rude e selvaggia, ma anche agricola, la penisola di Dingle
è rimasta più di qualsiasi altra fedele alle
tradizioni celtiche. Dingle, la sua capitale, è l'ultima
roccaforte urbana del gaelico.
La
penisola è attraversata da una catena montuosa che
impone alle strade il loro tracciato; Dingle è il
punto di passaggio obbligato per recarsi al suo estremo.
Quest'itinerario è diviso in tre parti: la costa
sud fino a Dingle, Slea Head ed infine la costa nord.
Sveglia
alle 7.00 per partire verso le 8.15. Prendiamo la R559 per
arrivare rapidamente a Dunbeg Fort: un grande parcheggio
sulla destra della strada, il sito si trova a sinistra a
200 m dalla strada (km 1.329 - 8.35/9.00).
Forte preistorico di Dunbeg (età del ferro) situato
dietro un massiccio muro difensivo, su una stretta lingua
di terra che cade a picco nell'Oceano (passeggiata pericolosa).
Un sotterraneo conduce dal centro del Forte, ancora occupato
da piccole capanne di pietra, alle prime mura difensive.
Tra
Ventry e Slea Head sono state trovate più di 400
capanne di pietre a secco a forma d'alveare; sono chiamate,
per via della loro forma, beehives huts (o cells).
Difficili da datare, fungevano sicuramente da riparo ai
pastori, alcune furono del resto utilizzate fino al secolo
scorso.
Sono generalmente situate su terreni privati. Quelle che
abbiamo visitato si trovano 800 m più avanti in direzione
di Slea Head, un parcheggio sulla sinistra della strada,
le capanne sono a destra un po' al di sopra di un'azienda
agricola.
Più
avanti la strada sale molto rapidamente e gira sopra il
livello del mare sul fianco del Mont Eagle che culmina a
516 m. (km 1.333 - 9.30/45). Arriviamo a Slea Head, promontorio
all'estremità occidentale della penisola di Dingle
(e dell'Irlanda) da cui si ha un panorama notevole sulla
penisola di lveragh e le Skelligs a Sud e le isole Blasket
a 0vest. Tra le scogliere si trova una spiaggia graziosa:
quella di Coomeenoole, dove furono girate alcune scene de
"La figlia di Ryan". Un pezzo molto bello viene
a completare la nostra raccolta di pietre di ogni genere
riportate da ogni parte del mondo.
Passiamo
poi vicino a Dunquin, piccolo villaggio dove si sono rifugiati,
nel 1953, gli ultimi abitanti delle isole Blasket, ridotti
in miseria a causa di molte stagioni di pesca disastrosa.
La strada migliora ed un grande complesso è pronto
a ricevere le vetture che riversano migliaia di turisti
durante il periodo estivo.
Alcuni chilometri più avanti (1.333 km - 10.15),
le scogliere di Clogher Head offrono un panorama su Sibyl
Head e le Three Sisters ed un altro scorcio delle isole
Blasket. Ne approfittiamo per uscire dalla strada e fare
per la prima volta con questo Camper del fuoristrada: su
una piccola pista ghiaiosa e in pendenza, impegno le 4 ruote
motrici e modero la velocità fino ad un piccolo pianoro
che ci offre la vista splendida descritta sopra.
Ancora
alcuni km ed arriviamo a Ballyferriter, piccolo villaggio
con una lunga spiaggia. Arriviamo (km 1.347 - 10.45) alla
pietra di Riasc, incisa a motivi circolari molto semplici
ma di grande eleganza: Danielle raccoglie attorno alla pietra
di Riasc una buona quantità di denti di leone (ndt:
un tipo di cicoria che i francesi amano fare in insalata
con le uova sode) che accompagnerà il nostro pasto
di mezzogiorno.
4
km più avanti ci accoglie il grande parcheggio di
Gallarus Oratory (km 1.351 - 11.05/45); si tratta di una
cappella rustica perfettamente conservata. Eretta in pietra
a secco, secondo alcuni nel VIII secolo, ma probabilmente
più tardi (XII secolo?), offre l'aspetto caratteristico
dell'architettura irlandese primitiva, con il tetto a lastre
disposte a sbalzo. Nel vecchio cimitero, pietra ogham e
croce. Questo posto è famoso e rappresentativo per
gli Irlandesi, infatti praticamente tutte le pubblicazioni
turistiche sull'Irlanda lo mettono in evidenza.
Partiamo
quindi verso Kilmalkedar, ma nonostante la carta stradale
e le indicazioni delle diverse guide turistiche che abbiamo
con noi giriamo per una buona quindicina di km in tondo
(bisogna dire che se io mi lamento sempre in Francia della
cattiva segnaletica stradale, quella sulle strade irlandesi
è quasi inesistente, quando esistono dei cartelli
sono in Gaelico e spesso nella direzione sbagliata, poichè
il forte vento fa girare i pannelli fissati di solito su
piattaforme rotonde non adatte per bloccare il cartello
).
Finiamo
per arrivare dinanzi alla chiesa romanica di Kilmalkedar
(1.361 km - 12.05/20) la cui navata risale alla metà
del XII secolo. Lo stile della chiesa è stato fortemente
influenzato dalla Cormac's Chapel di Cashel come ne testimoniano
il timpano della porta Ovest e le arcate da ambo le parti
della navata e il coro, aggiunto un po' più tardi.
Notiamo la pietra dell'alfabeto, vecchia pietra dove furono
incise nel Medioevo le lettere dell'alfabeto latino per
l'istruzione degli studenti, come pure una pietra Ogham.
Un
po' più su (200 m) a nord, altre vestigia del Medioevo,
Saint Brendan's House, costruzione a due piani. Ritorniamo
verso Dingle, ritroviamo il parcheggio dove abbiamo passato
la notte (km 1.369 - 12.30) e ci fermiamo per pranzare.
Ci concediamo un'insalata di cicoria raccolta da Danielle
decorata da uova sode.
Alle
14.30 ripartiamo (dopo aver approfittato delle toelette
pubbliche lì vicino per scaricare) con la stessa
N86 di ieri fino a Anascau dato che il Connor Pass ci è
vietato
e facciamo sosta a Minar Castle su una piccola
strada a destra che raggiunge il mare. (km 1.384 - 14.45),
Ne approfittiamo per rifare il pieno di bigorneaux e raccogliere
cozze.
Sono
le 15.35 quando ripartiamo, a Anascau prendiamo la N86 per
il Passo di GleannanGealt in direzione della penisola di
Dingle; quindi costeggiamo la baia di Tralee, piatta, con
le Slieve Mish Mountains sulla destra. Superiamo Tralee
e prendiamo la N69, passiamo Listowel e arriviamo a Tarbert
(km 1.477 - 17.10) per la traversata marittima; l'imbarco
è previsto per le 17.30, l'attesa sarà breve
poiché il traghetto è in orario, la traversata
è rapida e 20 minuti dopo accostiamo sull'altra riva
dello Shannon River. Questa traversata ci evita il passaggio
a Limerick, città certamente molto piacevole, ma
bisogna fare delle scelte
.
Proseguiamo per la N67 verso Kitrush poi la R48, poi di
nuovo la N67 fino a Lahinch e la R478 fino al Visitor center
delle Cliffs of Moher (km 1.539, sono le 19.10). Ci sistemiamo
sull'immenso parcheggio, a quest'ora il Visitor Center è
chiuso ed in ogni caso in questo periodo dell'anno il parcheggio
è gratuito (non è cosí d'estate). Poche
macchine e possiamo scegliere il posto migliore per sistemare
Philéas per la notte.
Cliffs
of Moher
Le scogliere più famose d'Irlanda, vere pareti a
picco sull'Oceano, popolate da centinaia di uccelli marini
le cui grida si mescolano al rumore delle onde. Lunghe circa
8 km, queste scogliere culminano a 215 metri alla O'Brien's
Tower, facilmente accessibile con un piccolo sentiero che
costeggia la scogliera. La torre fu costruita da Cornelius
O'Brien nel 1835 per permettere agli ospiti di ammirare
senza pericolo questo paesaggio grandioso. Col bel tempo,
si possono scorgere a nord le isole di Aran, Galway e Twelve
Bens; a Sud-ovest, la costa di Clare fino a Loop Head con
in lontananza i monti del Kerry.
Approfittiamo
di un sole radioso per andare a fare un primo sopralluogo
del posto: il paesaggio è incantevole e le parole
non bastano per descriverlo.
Ritorno al Camper per cenare. Oggi abbiamo percorso 226
km. Un bicchierino di Whiskey con i nostri bigorneaux e
patatine fritte ci mette in gran forma, mentre le ultime
automobili lasciano il parcheggio e ci ritroviamo completamente
soli: la notte sarà calma. Ne approfittiamo per cucinare
le cozze che mangeremo domani.
Giorno
7 - Venerdì 19 aprile:
Risveglio verso le 7.20, siamo sempre soli sull'enorme parcheggio
delle Cliffs of Moher, la prima macchina arriva soltanto
verso le 8.15. Questa notte ha fatto molto freddo (7/8 gradi
all'interno del camper) ma il tempo è magnifico,
sole su un cielo blu inframmezzato da alcune nuvole.
Ripartiamo a fare un ultimo giro sulle falesie. Il sentiero
costiero di 8 km è chiuso da transenne (forse soltanto
in questo periodo per evitare il pericolo di cadute a causa
del terreno scivoloso per via delle piogge?).
Sono le 9.10 quando riprendiamo la R478 e poi, alcuni km
prima di Lisdoonvarna, la R477 che segue la costa in direzione
di Black Head (km 1.579- sono le 9.50). I panorami di questa
strada (come quelli di tutte quelle percorse finora) sono
veramente splendidi ed ad ogni curva è una nuova
meraviglia; è un incanto permanente e ci sentiamo
in sintonia con la natura selvaggia e dura di questo paese
veramente bello.
Alcuni
km prima di arrivare a Ballyvaughan, incontriamo sul bordo
della strada una fonte coperta da un piccolo monumento,
Liliane e Danielle ne approfittano per fare un po' di pulizia
all'interno di Philéas poiché economizziamo
al massimo l'acqua per guadagnare tempo nel carico-scarico
in un paese dove non abbiamo trovato una sola area di servizio
per Camper
Ballyvaughan,
poi Galway, con i cottages tipici del nord del Burren. Prendiamo
quindi la R480: sosta a Aillwe Cave, l'unica grotta aperta
al pubblico nel cuore di una regione ricca in caverne. Interesserà
gli amanti di stalattiti, stalagmiti, gallerie e laghi sotterranei.
Noi non la visiteremo poiché andiamo di fretta e
di grotte ne abbiamo tante nel nord dell'Hérault
dove andiamo spesso.
Una
fattoria all'entrata delle grotte vende i prodotti locali:
comperiamo formaggio e diversi liquori irlandesi per festeggiare
il ritorno a casa con parenti e figli. Continuiamo verso
il menhir di Poulnabrone: non c'è parcheggio, solo
alcuni spazi tra i campi permettono di sostare senza invadere
troppo la strada (d'estate deve essere quasi impossibile
fermarsi qui!). (km 1.590, sono le 11.00). In ogni caso
il paesaggio di questa regione del Burren è veramente
desolato ma avvincente.
Quindi
ci dirigiamo verso la profumeria del Burren a Carran, al
passaggio Danielle fotografa la chiesa. Visitiamo questo
centro di fabbricazione di profumi e assistiamo ad un piccolo
audiovisivo molto interessante sulla flora del Burren. Comperiamo
quindi profumi e saponi profumati.
Continuando
la strada, all'incrocio tra la R480 e la R 476, siamo dinanzi
a Leamaneh Castle, ben conservato, e che mescola due stili
architettonici: al torrione a feritoie del XV secolo, fu
aggiunta, nel XVll secolo una residenza-fortezza ornata
di grandi finestre.
Prendiamo la R476 verso Kilfenora, dove
il Burren Display Centre presenta in alcuni periodi dell'anno
uno spettacolo audiovisivo sulla storia, la geologia e la
ricchezza botanica della regione.Qui si trovano anche le
rovine del monastero di Kilfenora, scelto come sede di un
vescovado nel corso del Sinodo di Kells (1152). Visitiamo
le vestigia della vecchia cattedrale St. Fachtna la cui
parte ovest è incorporata alla chiesa protestante,
ahimè in corso di restauro e con l'ingresso quindi
vietato ma lo passeremo per visitare almeno l'esterno mentre
il coro (XII-XIII secolo), privo del tetto, è ornato
di alcuni capitelli scolpiti, di due bassorilievi di vescovi
(XIII-XIV secolo) e di una tomba del XV secolo.
Si
osserveranno soprattutto, nel cimitero, due croci del XII
secolo scolpite in una bella pietra come si usa ancora oggi
nelle strade di Liscannor ad una dozzina di chilometri da
Kilfenora. La struttura particolare di questo calcare ha
permesso questa espansione di ricami, finemente incisi sulla
superficie della pietra, ma impedisce ogni lavoro in rilievo.
Ad ovest della chiesa, una croce, la Doorty Cross, ben conservata,
è decorata con rilievi di un vigore eccezionale,
da un lato è rappresentata l'entrata di Cristo a
Gerusalemme e dall'altro tre vescovi con il pastorale ed
un uccello a due teste che divora un teschio.
La
croce che si trova in mezzo ad un prato, ad un centinaio
di metri dalla cattedrale, è la più completa
di tutti questi monumenti ed utilizza in pieno le possibilità
che permette
la pietra: la figura del Cristo, piatta e liscia, si distacca
da una base di ornamenti incisi che, in contrasto, gli conferiscono
rilievo e volume.
Arriviamo a Lisdoonvarna e parcheggiamo al parcheggio della
Burren Smoke House Ltd (km 1.632 - 13.10). L'apertura del
magazzino è alle 14.00. Mentre aspettiamo ne approfittiamo
per pranzare. Visitiamo il magazzino ed acquistiamo le migliori
qualità di pesci affumicati: trote, salmoni, sgombri
ce le gusteremo nei prossimi giorni
Ripartiamo verso
le 15.10 in direzione di Ballyvaughan lungo la N67 attraversando
il centro del Burren, quindi 4 km più avanti passiamo
dinanzi alla torre di Seanmara Mackinist.
Verso
Corcomroe Abbey, abbazia cistercense fondata nel 1194-1195
e situata sulla punta di una valle calcarea, ai bordi del
Burren; gli diedero il nome di "Santa Maria della roccia
fertile". Sussiste una chiesa in rovina ad una navata
(Xlll secolo), alcune tombe, un fonte battesimale. I capitelli
sono finemente scolpiti come anche la tomba del re Conor
O'Brien (+ 1267).
Quindi
direzione Galway sempre con la N67 con una piccola sosta
a Kinvarra, minuscolo porticciolo in fondo ad una baia graziosa.
All'uscita del paese, raggiungiamo Dunguaire Castle. Costruito
su un isolotto roccioso, s'innalza sulle rovine del vecchio
palazzo di Guaire, re del Connaught nel VII secolo. Il castello
attuale è stato certamente costruito da un membro
della famiglia O'Heyne; divenne poi residenza dei Martyn
che si stabilirono più tardi a Tullira, quindi quella
dello scrittore Oliver St John Gogarty, amico di Lady Gregory.
Riprendiamo
la N18 e la N6, passiamo a Galway (km 1.707) sotto la pioggia
e gli ingorghi ( ci ricordano la Francia): è venerdì
sera e forse gli Irlandesi ne approfittano per partire per
il Week end!
Sosta in un grande centro commerciale per il pieno di Philéas
e del frigo
Passiamo poi per la R336 a Salthill, Spiddle
(o Spiddal), primo paese del gaeltacht, possiede un collegio
gaelico fondato nel 1909.. A partire da qui, la costa inizia
a farsi più frastagliata e accidentata, i paesaggi
naturali diventano sempre più grandiosi.
Passiamo
per Costelloe (Casla) quindi per la R343 verso Carraroe
ed infine la R374 per arrivare a Gorumna Island a Lettermullan.
Il paesaggio di rocce è frastagliato ma sempre grandioso
sebbene un po' triste sotto un cielo molto basso e molto
nuvoloso ma non piove per nostra grande fortuna.
Ritorniamo sui nostri passi per alcuni chilometri per sistemarci
sul parcheggio di una chiesa in piena campagna che avevamo
notato poco prima e che sarà ideale per passare la
notte. (km 1.779, sono le 19.30). La notte sarà molto
calma nonostante la pioggia che si è messa a cadere
al tramonto del sole. Oggi abbiamo percorso 240 km.
Giorno
8 - Sabato 20 aprile:
Il Connemara:
Tra Lough Corrib e l'Oceano si estende, sotto un cielo cangiante
e dorato, il romantico distretto del
Connemara. Il cielo, la terra e l'acqua celebrano il loro
incontro in questa regione austera e forte. Muretti grigi
all'infinito, innumerevoli laghi violacei, il mare che penetra
ovunque ed una luce affascinante fanno del Connemara un
affascinante labirinto acquatico con per soli punti di riferimento
le Maamturks e le Twelve Pins, le montagne velate di blu
e di rosa che fungono da spina dorsale alla regione. Criniere
al vento, i "Connemara Ponies" pascolano tra i
muretti di pietre, mentre asinelli dagli occhi tristi attendono
tranquillamente il loro carico di torba. Gli Irlandesi,
respinti da Cromwell in questo "deserto" di pietra,
erano così numerosi che dovettero dividerlo in pezzi
minuscoli, appena più grandi dei giardini dei contadini
d'oggi. Fedeli alla tradizione - parlano tra loro il gaelico,
questo linguaggio che rifiuta di morire - sfruttano ancora
questi campi pieni di pietre, separati da piccoli muretti
costruiti durante la grande carestia, per otto pence al
giorno.
Poiché la vita è dura in questo paese così
bello, il suolo ingrato nutrisce male una popolazione troppo
numerosa che, da più di un secolo, si è abituata
all'esilio.
Il
Connemara è un vero paradiso ecologico. L'uomo qui
vive in perfetta armonia con la natura. Le acque
non sono inquinate ed i campi ignorano i concimi chimici,
così la flora e la fauna sono di una ricchezza ignorata
nel resto dell'Europa. Campi d'iris, di rododendri, di ginestre,
uccelli innumerevoli
anatre, cigni, aironi nidificano
sui laghi e nelle baie; le dune nascondono centinaia di
conigli e, vicinissimi alla riva, foche e delfini accompagnano
i pescatori. I fiumi non ospitano soltanto salmoni e trote
ma anche alcune lontre.
La vecchia civilizzazione rurale è sempre viva. I
legami tra le famiglie restano molto forti; ciascuno ha
un soprannome che lo integra alla Comunità; in queste
minuscole fattorie, i contadini sono allo stesso tempo pescatori,
allevatori, operai ad orario ridotto e spesso disoccupati.
I pubs possono fungere da drogheria, da posta o anche da
pompe funebri.
Sono
le 8.15 quando facciamo colazione, il tempo è sempre
molto grigio ed alcune gocce d'acqua continuano a cadere,
ma quando partiamo verso le 8.40 ci sono già alcuni
cenni di schiarita. Ritroviamo la R336 a Casla e risaliamo
verso il nord, a Sceebcross deviamo sulla sinistra per la
strada costiera R340, la centrale termica alla torba che
si trova ad alcuni chilometri sembra non funzionare più!!
La strada è veramente splendida, ogni metro ci offre
nuovi aspetti del paesaggio e le parole non bastano per
descrivere tutto.
(km 1.826 - 10.05) siamo a Kilkieran (Cill Chiaran: tra
mare e montagna). Sosta sul porto, non piove ma il cielo
è comunque carico di pioggia. Parliamo con un pescatore
che si prepara a partire e sta caricando le sue esche: ritagli
di salmone
e teste di bottatrice, per prendere granchi ed aragoste.
Il
poeta Padraig Pearse, uno dei capi della Rivolta di Pasqua,
venne qui a studiare il gaelico. La casa dove visse, restaurata
con cura, è diventata un piccolo museo (aperto in
estate). In questa regione "lar Connachta" (sud
di Connemara) che fu una delle fonti del movimento di rinascita
gaelico, il linguaggio irlandese prevale ancora sull'inglese,
ed ogni paese - o quasi - possiede una scuola gaelica estiva
dove studenti di qualsiasi età vengono a perfezionarsi;
perché, se la lotta per la salvaguardia di questo
linguaggio sembra persa ed abbandonata, la sua conoscenza
resta necessaria nel settore pubblico.
Passiamo
a Carna: borgo gaelico sperduto in mezzo ai laghi, sulla
punta della penisola di Kilkieran. Questa regione, che ignora
l'inquinamento, è uno dei più bei paradisi
di pesca d'Europa. L'Università di Galway del resto
vi ha installato una stazione di biologia marina. Ovunque
mucchi di torba dinanzi alle case. Prendiamo la piccola
strada costiera e passiamo a Moyrus prima di riprendere
la R340 a Glinsk.
Entriamo
ora nella parte Ovest del Connemara, dominata dai Twelve
Pins. La strada fa il giro della baia di Bertraghbay. Giriamo
a sinistra per la R342, lasciando dinanzi a noi la strada
di Recess. Al termine di un braccio di mare che si infila
in fondo alla baia, facciamo una piccola sosta vicino a
Cashel: Il mare, la chiesa
(l'Irlanda, molto cattolica
è punteggiata lungo le strade di chiese, calvari
e di molte statue della Vergine. Le apparizioni di Lisieux
e di Lourdes sembrano molto glorificate).
La
costa è frastagliata all'estremità, il mare
si infila ovunque, e non si sa mai molto bene dove sono
i laghi, dove è il mare, se si tratta di un'isola,
o della terraferma.
A
sinistra per la R341, arriviamo a Roundstone, porto con
le case bianche adddossate sui fianchi del Monte Errisberg.
È uno dei centri di raccolta delle aragoste esportate
in genere verso la Francia. Ci fermiamo (km 1.871 - 12.00)
su un parcheggio di fronte al mare e partiamo a fare un
piccolo giro di questo bel porticciolo.
Dopo il giretto, un aperitivo, quindi inauguriamo il salmone.
Dedichiamo
poi il primo pomeriggio a visitare "Bodhran's",
negozio di strumenti musicali tradizionali, di ceramiche
e di gioielli. In seguito raccogliamo nuovamente un po'
di bigorneaux prima di riprendere il viaggio verso le 15.45.
All'uscita di Roundstone, ad una curva, Gorteen Say e Dog's
Bay ospitano due grandiose spiagge di sabbia bianca, il
tempo è caldo, il sole splende e siamo in maniche
di camicia (km 1.876 - 15.50/16.15).
Passiamo a Ballyconneelly: la penisola si estende verso
il mare aperto, con molte belle spiagge come a Aillebrack
o Mannin.
Fino a Clifden la strada segue l'Oceano, attraverso un paesaggio
austero di torbiere e rocce, colorato secondo la stagione
dalle ginestre, i rododendri, o gli asfodeli. Il vento,
gli spruzzi, i profumi dell'oceano l'hanno soprannominata
"Srandy and soda Road".
Arriviamo infine a Clifden (km 1.897 - 16.50), capitale
del Connemara. È un porto in fondo ad una baia (vi
si pesca l'aragosta ed il salmone), ma gli Irlandesi gli
trovano una piccola aria montana. È vero che si appoggia
alle Twelve Pins. Questo grande paesotto vive soprattutto
di turismo (tutte le vetture vi fanno sosta). Vi si trovano
gioielli in marmo verde, il famoso marmo di Connemara che
ricorda un po' la giada e stoffe di tweed.
Ci
parcheggiamo all'uscita della città sul parcheggio
della chiesa e partiamo a gironzolare per le vie quasi deserte
(non sarà certamente la stessa cosa da qui a due
mesi).
Sono le 17.30 quando imbocchiamo la Sky Road per fare il
giro delle penisole che si protendono come dita verso 0vest
e torniamo a prendere la N59 a nord di Clifden per la strada
di Kingstownh. Nonostante il tempo che si è di nuovo
coperto, ammiriamo lo splendore della costa, frastagliata
e bordata di piccole scogliere, le case che si nascondono
dietro i cespugli, i campi disseminati di rocce e di botton
d'oro, la dolcezza del verde dell'erba e del grigio della
pietra.
Quindi direzione Cleggan per la N59 quindi alcuni km più
avanti verso sinistra; ci parcheggiamo sul porto (km 1.924
- 18.20) e partiamo a fare un giro in città.
Dopo cena andiamo a passare la nostra serata allo "Joyce
Pub". Purtroppo in questo periodo dell'anno c'è
poca gente e niente musica; una decina di persone giocano
a carte. Ci consoliamo con 3 guinness e poi 3 Irish Coffee.
Passiamo una serata eccellente. Quando ritorniamo verso
Philéas, la pioggia notturna ha nuovamente fatto
la sua comparsa. Oggi abbiamo percorso 145 km.
Giorno
9- Domenica 21 aprile:
Ci svegliamo abbastanza tardi, la notte c'è stato
molto vento e pioggia. Alle 9.30 pioggia e vento sono un
po' diminuiti di intensità e ci prepariamo a partire.
Alle 9.50 siamo in viaggio, di nuovo con la N59, quindi
a Letterfrack giriamo a sinistra verso il nord-ovest per
visitare la penisola di Renvyle. (km 1.948). Alle 10.20
siamo dinanzi a Renvyle Castle. Torniamo poi verso Letterfrack.
La strada prosegue per il Pass of Kylemore, pianoro occupato
da tre laghi di montagna. L'incredibile castello vittoriano
che si scorge in fondo ad un parco è un collegio
di benedettini chiamato Kylemore Abbey. (km 1.964 - 11.00/30).
Continuiamo
sulla N59 fino a Leenene dove giriamo a destra sulla R336
in direzione Sud-Est, 7/8 km più avanti giriamo a
sinistra verso Lough Nafooey. La pioggia si è messa
a cadere a dirotto e dopo alcuni km in una cunetta della
strada si è formata una pozza, un'automobile è
rimasta bloccata nel mezzo, sicuramente a causa del motore
allagato per aver voluto superare questa profonda pozzanghera
in maniera troppo veloce
.
Un'altra automobile davanti a noi è ferma e non osa
lanciarsi; la profondità sembra non superare i 40
cm: innesto la marcia bassa e le 4 ruote motrici e passiamo
senza problemi. Arriviamo sul Lough Nafooey.
Troviamo
subito un parcheggio (picnic area
ma al momento il
tempo non si presta affatto!), (km 1.998 - 12.20). Nell'uscire
da Philéas, sotto la pioggia, una raffica di vento
porta via la carta michelin aperta sul cruscotto, fortunatamente
ad una decina di metri un recinto
di filo spinato la blocca nel suo viaggio verso il lago.
La recupero alla meno peggio strappata e bagnata, pazienza,
si asciugherà in seguito, e le parti strappate sono
in punti non essenziali, dunque tutto OK.
Pranziamo
(sgombro affumicato di Burren Smoke House Ltd a Lisdoonvarna)
C'è un forte vento che fa ondeggiare Philéas
ma nonostante la pioggia che continua a cadere, il paesaggio
è stupendo, i colori e la luminosità cambiano
di minuto in minuto; la pioggia smette mentre siamo al caffè,
la luce filtrata dalle nuvole è incredibile e rende
il paesaggio straordinario.
Imbocchiamo
la prima strada a sinistra per costeggiare Lough Mask, quindi
riprendiamo la N84 e arriviamo a Ballintubber (km 2.037
- 15.15/55).
Ballintubber
Abbey: Fondata nel 1216 da un Re del Connaught per i
monaci Agostiniani l'abbazia è particolarmente cara
agli Irlandesi, poiché nonostante il divieto degli
inglesi e l'esercito di Cromwell che la bruciò nel
1653, per 750 anni le messe non hanno praticamente mai cessato
di esservi celebrate.
La chiesa romanica (XIII secolo) ed il chiostro gotico (XV
secolo) sono stati restaurati con cura nel 1966 per celebrare
l'anniversario della
sua fondazione. Vi si osservano soprattutto i dettagli degli
archi delle finestre e dei capitelli romanici. La sacrestia
fu eretta nel XVII secolo e funse da mausoleo ai visconti
di Mayo, si può vedere una tomba del XVII secolo
ornata di rilievi che rappresentano gli apostoli.
Durante la nostra visita si stava svolgendo un matrimonio
e non siamo entrati per discrezione verso questi Irlandesi
così accoglienti.
Ripartiamo
in direzione di Westport lungo la R330, ci fermiamo davanti
ad una grande stazione di servizio e chiediamo di fare il
pieno dei serbatoi d'acqua che piangono miseria e ne approfittiamo
per scaricare.
Questi Irlandesi sono veramente simpatici e sono sempre
disponibili ad aiutarti. Il sole è tornato e presto
siamo a Westport (km 2.058 - 16.50/17.10), piacevole cittadina
situata sul Carrowbeg River, progettata e costruita verso
il 1780 sotto la supervisione di un notabile locale, John
Denis Browne.
Quindi
imbocchiamo la N59, passiamo a Newport quindi a Mulrany
prendiamo a sinistra la Atlantic Drive verso sud quindi
l'ovest della "Corrauun Peninsula". Attraversiamo
l'Achill Sound e sempre sull'Atlantic Drive facciamo il
giro di Achill Island, il paesaggio è da vera commozione,
tanto questa strada è bella e selvaggia: insenature
e spiagge, scogliere impressionanti
. Ma come descriverlo?
Achill
Island**
Achill Island è la più grande delle isole
occidentali Irlandesi. Questa punta in capo al mondo, dove
i giorni non finiscono più, è sorvolata da
nuvole in movimento che illuminano di una luce molto particolare
le montagne blu ed i paesaggi aridi di roccia e di torba,
illuminati dalla brughiera color malva, i rododendri giganti
ed i cespugli di fuchsie. Achill è un gaeltacht,
ma le case basse bianche di calce sparse sull'isola hanno
da tempo perso i loro tetti di paglia, sono spesso abbandonate
o lasciate ai turisti. Spiagge dorate, scogliere dentellate,
la costa sud dell'isola è molto spettacolare. Al
centro,00 lande e laghi nei quali si riflettono il cielo,
la torba
e le pecore.
Ripassiamo
Achill Sound e giriamo un po' per trovare un buon posto
per la notte. Finiamo per arrivare (km 2.185 - 20.20) nel
parcheggio di una Comunità cattolica, "Lady
Queen of the Pace", chiediamo l'autorizzazione per
sostare, cosa che ci è concessa senza problemi; ci
invitano anche alla messa il giorno dopo alle 9, per non
offendere rispondiamo che abbiamo molta strada da fare e
che alle 9 saremo già partiti
.
Oggi abbiamo percorso 261 km.
La notte c'è molto vento ma niente pioggia.
Giorno
10 - Lunedì 22 aprile:
Ci alziamo presto e andiamo a salutare la Comunità
che ci ha accolti, ci offrono caffè o tè,
ma abbiamo già fatto colazione e alle 8.30 partiamo
perché molta strada ci aspetta.
Continuiamo
sull'Atlantic Road, la strada è delimitata da barriere
di rododendri, è un po' troppo presto per la loro
stagione e sono ancora in boccio. Le torbiere fanno la loro
apparizione.
A Mulrany prendiamo la N59 che seguiamo fino a Bangor dove
ci fermiamo a fare spese (km 2.233 - 10.00/15), quindi giriamo
a sinistra per la R313 verso la punta nord-ovest dell'Irlanda.
Arrivati a Bunnahowen prendiamo a destra la R314 per riprendere
la costa Nord.
Poco
dopo avere raggiunto il mare siamo a Ceide Fields (km 2.286
- 11.20/12.00):
La parte principale di questa zona della contea di Mayo
è formata da paludi che ricoprono un vasto sito che
risale all'età della pietra, con tracce di vita umana
risalenti ad oltre 50 secoli fa. Al Visitor Center spiegazioni
sulla struttura geologica e sui 4 metri di melma che hanno
ricoperto la zona, riproduzioni di modelli primitivi di
aratro
e spiegazioni sulla fauna e la flora.
Proseguiamo fino a Killala, piccolo porto dove la ditta
giapponese Asahi ha installato una grande fabbrica chimica.
Lì vicino si alza una torre rotonda alta 25 metri
e indica, certamente, il sito di un antico monastero fondato
da San Patrick e dal Vescovo Muiredach. Prendiamo la strada
a sinistra per Moyne Abbey (km 2.313 - 12.45/13.15). Non
ci sono parcheggi degni di questo nome e ci chiediamo cosa
succeda l'estate se una decina di automobili arrivano contemporaneamente
(senza parlare di Camper e pullman turistici).
Quest'abbazia
francescana si trova a 3/400 metri dalla strada, la raggiungiamo
attraversando un prato dove pascolano alcuni tori che ci
osservano passare con occhio cattivo (restiamo il più
lontano possibile senza fare movimenti bruschi
).
Il sito risale al XV secolo ed è rimasto quasi intatto
nonostante i danni degli attacchi di Sir Richard Bingham,
generale elisabettiano che invase il Connaught nel 1590;
consta di una chiesa sormontata da un'alta torre rettangolare,
un chiostro ed una parte degli edifici conventuali.
Dopo
una biforcazione a sinistra per Rosserk Abbey come indicato
nelle guide ci troviamo da qualche parte nella campagna
completamente persi
Ritorniamo a Killala e prendiamo
la strada R314 verso Ballina per trovare 6 km più
avanti sulla sinistra un cartello che indica Rosserk Abbey
dove arriviamo alla fine (km 2.334 - 13.45).
È un'altra abbazia francescana del XV secolo di cui
resta la chiesa sormontata da una torre quadrata più
tarda ed un chiostro
ben conservato, con vasca scolpita.
Un
piccolo parcheggio dove siamo soli ci permette di sistemarci
per pranzare (lenticchie alle cipolle, le nostre ultimetrote
affumicate del Burren
) dopo un whiskey ed i bigorneaux
abituali. Dopo pranzo, visita di questo luogo carico di
storia.
Verso
le 15.30, direzione Ballina quindi Sligo per la N59. Alle
16.50 siamo su un parcheggio di Sligo (km 2.411). Breve
visita di 20 minuti della città: occorrerebbe più
tempo ma non è in programma
.
Drumcliff
per la N15 (km 1.419 - 17.24/42), dove il poeta Yeats è
sepolto nel piccolo cimitero a destra della strada come
aveva indicato nel suo poema "Under Ben Bulben".
Redasse lui stesso il suo epitaffio ("Con sguardo
freddo contempla la vita, la morte, e passa avanti, cavaliere"),
il cui esoterismo nasconde male l'irritazione che gli ispiravano
le idee di Rilke sulla morte.
Prendiamo
poi una strada verso Lissadel House (km 2.427 - 17.55/18.15),
austera e grande dimora in stile georgiano tardivo (1836)
appartenente alla famiglia Gore-Booth: in questo periodo
dell'anno non è possibile la visita ma possiamo fermarci
sulla spiaggia all'uscita della proprietà.
Yeats soggiornò spesso in questa casa, ma Lissadell
conserva soprattutto le memorie delle due donne cantate
dal poeta, la contessa Markievicz, eroina dell'indipendenza
irlandese, e sua sorella la poetessa Eva Gore-Booth Costance
Markievicz che partecipò alla Rivolta di Pasqua e
fu la prima donna eletta al Parlamento britannico e ministro
del lavoro del primo governo repubblicano proibito (1919).
Riprendiamo
la strada N15 e costeggiamo il Ben Bulben, gigantesco blocco
calcareo di fronte all'Oceano, teatro di molte leggende
epiche, in particolare del racconto d'amore di Diarmud e
Gràinne di cui numerosi Cairns conservano il ricordo.
La "battaglia dei libri" sulle alture del Ben
Bulben fece più di 3.000 morti!
Sempre
sulla N15 arriviamo, a destra della strada principale (km.
2.462 - 19.10/25) al Cairn di Creevykeel (sistemato nel
1935), grande sepoltura a cortile, contemporanea di Newgrange,
che ha fornito molte vestigia neolitiche al National Museum
di Dublino.
Ben presto (km 2.479 - 19.45) siamo a Bundoran, famosa stazione
balneare irlandese. È la spiaggia popolare per eccellenza;
in estate, centinaia di campeggiatori popolano le sue dune
e animano la fiera permanente sistemata sui viali. Giriamo
un po' per la città quasi deserta per trovare un
buon posto per parcheggiare Philéas per la notte.
Alla fine ci sistemiamo sul parcheggio vuoto di un residence
estivo. Il tempo è stato buono e questa sera un sole
splendido è con noi. Oggi abbiamo percorso 294 km.
Passiamo una notte eccellente con vista sul mare.
Giorno
11- Martedì 23 aprile:
Ci alziamo verso le 8.15, splende il sole. Verso le 9.00
imbocchiamo la N15 verso Donegal.
Donegal, (km 2.509) capitale della contea, è
una borgata piacevole situata in fondo alla baia omonima,
alla foce dell'Eske. Questa piccola città mercato
è anche un importante crocevia: dalla piazza centrale,
denominata "The Diamond", si diramano le tre grandi
strade per l'Ovest, per Sligo e per Londonderry.
Ci fermiamo sul parcheggio dell'ufficio del turismo per
prendere alcune informazioni ed opuscoli e comperare un'altra
carta stradale. Prendiamo poi la N56, e facciamo sosta al
castello di Bruckless (km 2.532).
Quindi
passiamo vicino ad una chiesa con torre circolare che fotografiamo
avendo saltato quella di Killala ieri. Arriviamo a Killibegs,
un piccolo porto di pesca che è però il più
importante d'Irlanda (1.800 ab.). Nel mese d'agosto i pescatori
dilettanti si riuniscono qui per tre giorni per il festival
della pesca d'altura ("Deep Sea Fishing Festival").
Ma più che al suo porto Killybegs deve la sua fama
internazionale ad un'altra industria di vecchia tradizione:
i tappeti di paglia annodati del Donegal. Si può
visitare la fabbrica dove questi tappeti sono tessuti a
mano.
Il
Donegal e la sua contea sono famosi per il tweed, una volta
tessuto a mano dai contadini. Si possono trovare questi
tessuti in tutti i negozi e visitare i laboratori.
Donegal:
il lough Derg (32 km a sud-est di Donegal) è un lago
"misterioso", quasi in capo al mondo,dove si svolge,
tra Pentecoste e l'Assunzione, un pellegrinaggio di una
difficoltà estrema.
Tra il 1 giugno ed il 15 agosto i pellegrini devono passare
almeno tre giorni e due notti sull'isola, nutrendosi soltanto
di pane e di tè nero, o d'acqua del lago, bollita
e speziata con pepe; devono compiere un certo numero di
esercizi di mortificazione.
Devono, in particolare, vegliare una notte intera, compiere
a piedi nudi il giro della basilica, fermarsi in preghiera
dinanzi alle croci di Santa Brigitte e San Patrick e in
sei altre stazioni.
Gli edifici di stile neobizantino, che affollano l'isola,
ospitano il personale ecclesiastico e offrono riparo ai
pellegrini. Un altro isolotto del lago, Saint's Island,
sarebbe in realtà uno dei luoghi dove avrebbe soggiornato
San Patrick in preghiera e digiuno. Vi si trovano i resti
di un monastero anteriore al XII secolo.
Il
giro
del Donegal *
Su centinaia di chilometri, da Malin Bay a Malin Head, il
mare è ovunque. Avanza all'interno di fiordi profondi,
bagna mille piccole insenature, scolpisce fantastiche architetture
su alte scogliere e decine di piccole isole vicine alla
costa, e si infila tra le colline dove pascolano grandi
pecore paffute, macchiate di rosa.
Poiché il mare è stranamente benevolo verso
questi cittadini indifferenti (Killybegs è l'unico
porto di una certa importanza lungo questa costa) gli offre
concime (sabbia fangosa che si deposita sul litorale e che
viene utilizzata come ammendamento calcareo) e alghe marine,
elementi alcalini necessari alla trasformazione della torba
in suolo coltivabile. E questo popolo ostinato distende
fino all'estremo limite delle acque, di fronte all'Oceano
negletto, pascoli puliti, di un verde risplendente.
Il giro della costa è molto lungo. Belle strade vi
permetteranno di accorciare questa passeggiata pur scoprendo
paesaggi stupendi dell'interno e del Glenveagh National
Park.
Siamo
sulla R263, passiamo a Cargy quindi a Shalwy e prendiamo
una piccola strada stretta sospesa su strapiombi e porti
minuscoli, che si ricollega alla strada principale a Kilcar,
continuiamo verso Carrick ancora per la strada costiera
anziché per la R263, la bellezza del paesaggio giustifica
questi chilometri supplementari.
Continuiamo
verso le splendide scogliere di Slieve League passando a
Teelin, minuscolo porticciolo, quindi a destra per 1,5 km
per una strada minuscola ma ben indicata. Un grande parcheggio
permette di lasciare il veicolo e proseguire a piedi, c'è
una strada che continua dopo una sbarra che si può
aprire e richiudere dietro di sé per non lasciar
scappare le pecore "blackface", ma è vietata
ai camper. Rispettiamo il divieto e dopo avere parcheggiato
Philéas (km 2.565 - 11.20), faremo un "trekking"
di un'ora e un quarto.
Questa passeggiata è abbastanza facile ed il paesaggio
straordinario; le scogliere si gettano maestosamente nella
baia di Bunglass.
Siamo
di ritorno verso le 13.30 e pranziamo rapidamente per proseguire
le visite previste per il pomeriggio. A Carrick prendiamo
la strada di Glencolumbkille che attraversa colline di torbiere
dove i contadini ritagliano in mattoni rettangolari la torba
che, una volta essiccata, diventa un eccellente combustibile.
Un villaggio folkloristico, the Folk Museum, composto da
quattro capanne ricostruite che illustrano la vita degli
antichi contadini irlandesi nelle varie epoche. La strada
T72A fa il giro della punta di Rossan fino a Malin More
e Malin Beg: bella spiaggia di sabbia in un'ansa ai piedi
di alte scogliere.
Ritorniamo sui nostri passi, la piccola strada diretta tra
Malin More e Meanavean è chiusa per lavori. Continuiamo
verso Ardara, attraverso colline di torba. Presto ci addentriamo,
con una strada molto ripida, verso il Passo di Glengesh,
rude e selvaggio.
Ardara (km 2.624 - 16.15) in fondo alla valle dell'Owentocker.
Decine di negozi offrono i tweeds, maglioni e ricami, prodotti
in tutta la regione. Sosta a Knitwear and Twead Ltd ma la
merce è molto costosa e Liliane e Danielle non si
decidono
Riprendiamo la strada in direzione di Rosses
per la R261. Passiamo a Maas dove raggiungiamo la nazionale
(N56), che conduce verso il nord nella regione di Rosses.
La strada si allontana e si riavvicina più volte
alla baia di Gweebarra, scoprendo bei panorami.
(km
2.661 - 17.10) Dungloe (o Dunglow), "capitale"
del Rosses, che si trasforma l'estate in stazione balneare.
È un villaggio piacevole, ne approfittiamo per una
passeggiata ed alcune spese.
Costeggiamo
il litorale (con la R259), siamo nel curioso distretto del
Rosses. Le guide turistiche dicono: regione selvaggia, battuta
dei venti, disseminata di centinaia di laghi e di blocchi
irregolari di rocce rosa, dove, qui e là, alcune
macchie verdi sono state strappate alla desolazione da agricoltori
ostinati.
Quanto
a noi, man mano che avanziamo troviamo una regione molto
meno dura del Burren, ci sono molte costruzioni nuove e
certamente il turismo ha attenuato l'aspetto della regione
negli ultimi anni.
Burtonport
(km 2.669 - 17.40), uno dei principali porti d'Irlanda dove
ci si imbarca l'estate per l'isola di Aranmore: ci fermiamo
per la nostra piccola pausa caffè/tè.
Proseguiamo poi superando il Donegal Airport per il nord
lungo la R257 in direzione di Bloody Foreland Head
(km 2.707 - 18. 50). Troviamo un'area picnic di fronte al
mare, decidiamo di fermarci là per cenare e pernottare.
Saremo soli, il sole tramonterà regalandoci una vista
splendida di quest'angolo meraviglioso. Oggi abbiamo percorso
228 km.
Giorno
12- Mercoledì 24 aprile:
Ci alziamo verso le 7.30 e partiamo verso le 8.15, sempre
con la R257. Passiamo a Meenaclady quindi Meenlaragh (porto
d'imbarco per Tory Islands di cui vedevamo il faro strizzarci
l'occhio a intervalli regolari ieri sera). Riprendiamo la
N56 a Gortahork, quindi passiamo a Falcarragh e presto siamo
dinnanzi alla baia di Portnallaght.
Ci
eravamo lasciati un giorno e mezzo di riserva nel road book
nel caso in cui avessimo avuto dei ritardi, ma tutto è
andato bene (grazie al resoconto di Laurent che ci ha molto
aiutati nella preparazione di questo viaggio), e abbiamo
così due possibilità di utilizzare questo
tempo libero: un giro in Ulster o la visita di Dublino,
si passa al voto, ma il responso è unanime: 3 voti
per l'Ulster e il Giants' Causeway
(le grandi città
non sono il nostro forte
). Jean-Marie prepara in pochi
minuti un nuovo itinerario (ma lo aveva già abbozzato
a casa in grandi linee).
Arriviamo
a Creeslough e prendiamo la prima a sinistra
per Doe Castle (km 2.752 - 10.00) in restauro ma la cui
riapertura è prevista per il 2002 secondo la Guida
Verde. Tentiamo la fortuna, ma, ahimè, i lavori non
sono terminati e non potremo visitare questo castello. Ci
accontentiamo della vista esterna.
Con
la R245 si continua verso Carrigart, una piccola stazione
balneare, quindi scendiamo verso il sud lungo Mulry Bay
che abbandoniamo a Milford per dirigerci verso Letterkenny.
Il paesaggio cambia completamente e la strada diventa molto
verde.
Arriviamo a Letterkenny (km 2.803 - 11.15/50). Costruita
sullo Swilly River, la città si vanta di possedere
la più lunga via principale d'Irlanda (a noi non
farà né caldo né freddo
ma ho
già detto che le città non sono la nostra
passione). Ci fermiamo semplicemente allo Shopping-center
per alcuni acquisti: un pantalone ed un ombrello per Liliane
(il suo ha reso l'anima poco prima della partenza e abbiamo
un presentimento per domani
).
Partenza per la penisola di Inishowen con la N13. (km 2.835
- 12.20). Arriviamo a Grianan of Aileach ("Forte di
Pietra"). Questo sito che è una ricostruzione
del 1870 è veramente splendido benché non
si sappia se rispetti fedelmente l'originale dell'inizio
dell'era cristiana ma distrutto nel 1101 dal re del Munster
Murtogh O'Brien.
Dal
Grianan of Aileach, scorgiamo in primo piano Inch Island,
quindi Fahan sulla R238 ed infine Dunree Head. Approfittiamo
del
parcheggio per pranzare, c'è il sole ma soffia un
vento forte. Sono quasi le 14.30 quando ripartiamo: N13
poi R238 verso Burnfoot. Arriviamo rapidamente a Fahan Cross
(VII secolo - km 2.847 - 14.40).
Continuiamo sulla R238 ed a Buncrana prendiamo la strada
costiera a sinistra per Dunree Head dove ci fermiamo ((km
2.865 - 15.00) sul parcheggio del forte (chiuso alla visita
in questo periodo dell'anno). Era un semplice fortino eretto
nel 1798 a causa della minaccia dell'invasione francese
;
diventò in seguito molto importante per proteggere
la base navale di Buncrana dove siamo appena passati.
Continuiamo
verso Gap of Mamore, la strada sale in mezzo ad un disordine
di rocce tra le quali pascolano tranquillamente molte pecore.
In cima al passo (2.872 km - 15.20), un piccolo parcheggio
permette di fermarsi vicino ad alcune statue della Vergine
ed ammirare un panorama splendido verso il nord e la Punta
di Dunaff.
Continuiamo
per la strada costiera fino a Cardonagh, da qui la strada
a sinistra proprio prima della piazza ed arriviamo davanti
a Cardonagh Cross (VIII secolo).
Proseguiamo per la R238 quindi R242, dopo essere passati
a Malin, quindi a Lag ci fermiamo ad ammirare le dune di
Lag Sand (imponenti alcune si innalzano sulla riva nord
della baia di Trawbeaga e sull'estuario del Donagh).
Quindi
siamo a Malin Head (km 2.929 - 17.34/40), il punto più
settentrionale dell'Irlanda dove si erge una torre costruita
nel 1805 dai britannici per controllare la navigazione.
Prendiamo poi verso Sud-Est la strada che conduce a Culdaff
dove seguiamo la R238 per fermarci alla piccola chiesa di
Clonca (km 2.964 - 18.30) (prima strada a destra dopo Culdaff
con cartello segnaletico: Cardonagh 10 km).
Lì
vicino (a 2 km) ammiriamo le 2 croci di Carrowmore che indicano
la posizione presunta di un monastero fondato dal cognato
di San Patrick (Chionais).
La
pioggia inizia a cadere dopo una giornata di sole, ma poiché
le visite previste sono terminate
Riprendiamo la costa a Moville (incrocio tra la R238 e la
R241 sul Lough Foyle) ed iniziamo a cercare un angolo per
la notte. Dunque direzione Nord-est verso Inishowen Head/Dunagree
Point fino a Stroove, il sole è ritornato e nel frattempo
abbiamo localizzato sulla strada 3 posti adatti. Raccogliamo
alcune bigorneaux, ma il raccolto è misero e non
durerà a lungo
.
Ritorniamo
a Greencastel e ci parcheggiamo per la notte di fronte al
mare dinanzi al 'kealey's seafoods bar" su un parcheggio
splendido completamente vuoto. (km 2.996 - 20.00); prenderemo
una 'schiuma' al bar di fronte al mare (una pinta di Guinness,
una pinta di Harp e per Danielle una mezza pinta di Guinness).
Oggi abbiamo percorso 289 km.
Giorno
13 - Giovedì 25 aprile:
Sono le 9.00 quando partiamo, e facciamo subito sosta al
castello in rovina di Greencastel a 500 metri da dove abbiamo
passato la notte.
Quindi
in direzione di Moville, per andare a vedere le croci del
cimitero di Cooley. Andiamo un po' troppo avanti e dobbiamo
tornare sui nostri passi: bisogna prendere la strada a destra
immediatamente dopo la stazione Esso all'uscita di Moville.
(km 3.014 - 9.27).
Ritorniamo verso il sud e passiamo la frontiera (inesistente
e teorica) verso l'Ulster. Arriviamo
a LondonDerry (ovunque London è scomparso
ed i pannelli indicano Derry): ci parcheggiamo sul parcheggio
dell'ufficio del turismo (sbarra con citofono: bisogna suonare,
l'apertura è riservata a chi come noi arriva in Camper
per visitare la città). La persona all'ufficio di
turismo parla molto bene il francese, restiamo a chiacchierare
un po' con lei quindi partiamo a fare il giro delle mura.
Partiamo
verso le 11.30 per l'A2. In uscita da Derry, vediamo pattuglie
di soldati in ricognizione nella periferia (problemi o routine??).
La strada è bella, passiamo a Coleraine, Portstewart,
Portrush ed arriviamo a Dunluce Castle (km 3.122 - 12.45).
A 5 km ad est di Portrush ed a 3,5 km ad ovest di Bushmills,
sulla costa nord della contea di Antrim, si trovano le rovine
del castello di Dunluce. Da queste vecchie pietre poste
su un blocco di basalto nero sospeso sul mare ad un'altezza
di 30 metri emana un'atmosfera di dramma. Oggi le rovine,
sprovviste del tetto, lasciano senza fiato. Contemplatele
al crepuscolo da Bushmills. Con
un giorno di sole pieno visitatele ed ammirate sullo sfondo
le scogliere bianche e la baia sabbiosa di Portrush.
Una volta terminata, da questa costruzione doveva emanare
un'impressione di solidità. Era una fortezza inespugnabile
fino all'invenzione della polvere da sparo. Sotto il castello
una grotta offriva nascondiglio a molte imbarcazioni, fornendo
così un mezzo rapido per raggiungere l'isola di Rathlin
e la Scozia, il paese del Clan dei MacDonnell.
Ne
approfittiamo per pranzare sul parcheggio da cui ripartiamo
verso le 14.50 per recarci alla distilleria di Bushmills
(km 3.127 - 15.00/16.30). Alla fine della visita degusteremo
whiskey di 8,10 e 12 anni d'invecchiamento
Poi
arriviamo al Giant's Causeway.
Durante
la visita comincia a cadere una pioggia fine che diventa
poi più violenta, l'ombrello nuovo di Liliane comperato
ieri fa meraviglia. Naturalmente alla fine della visita,
la pioggia smette. Ritorniamo in camper per prendere caffè
e tè e ci accorgiamo che non c'è più
la 12 V nella cellula: Jean-Marie studia il problema voltometro
in mano: si era dimenticato di mettere il frigorifero sul
gas durante le ultime soste!
Si
accende il motore per ricaricare (per fortuna la batteria
principale è separata...), la richiesta di corrente
è troppo alta ed il fusibile d'alimentazione 12 V
della cellula salta
Jean-Marie mette un fusibile più
forte e riparte
Ma in viaggio lasceremo il frigorifero
sul gas.
Ripartiamo
verso le 17.50 in direzione del sud e della Repubblica d'Irlanda
con la A29. Passiamo successivamente a Coleraine, Maghera,
Cookstown, Dungannon, Armagh dove prendiamo verso ovest
con la A3 quindi N12 dopo aver attraversato la frontiera
(sempre molto teorica tra Ulster e Repubblica d'Irlanda).
Secondo il parere generale degli occupanti di Philéas,
l'interno dell'Ulster è triste e non ricorda affatto
i bei paesaggi che abbiamo potuto apprezzare i giorni precedenti
(ma siamo forse parziali: la strada è fatta sotto
la pioggia e la fine del viaggio si avvicina: il che distorce
il nostro giudizio).
Arrivati
a Monaghan (3.287 km), troviamo all'uscita della città
un parcheggio sulla sinistra e ci sistemiamo per la notte.
La batteria si è un po' ricaricata e non ci sono
problemi per l'illuminazione e la pompa. Piove sempre e
dopo cena non tardiamo a cadere tra le braccia di Morfeo.
Oggi abbiamo percorso 291 km.
Giorno
14 - Venerdì 26 aprile:
Notte piovosa e rumorosa, il parcheggio è vicino
alla N12 all'uscita di una curva in salita e molti camions
sono passati cambiando velocità e aumentando il regime
del motore per superare la pendenza
Sveglia alle 7.15:
pioviggina sempre ma presto fanno la loro comparsa i primi
raggi di sole e quando ripartiamo verso le 8.45 con la N54,
il tempo è ritornato al bello!
Passaggio
a Cavan (N3 poi N55), sosta per fare alcune spese (km 3.339
- 9.25), il tempo è strano: alternanza di sole e
di nuvole ma niente pioggia; la temperatura è fresca:
fuori appena 10°C.
Continuiamo la strada: a Athlone prendiamo la N3 quindi
a Fardrum la N62, poi all'entrata di Ballynahown la piccola
strada a destra che conduce a ClonMacnoise.
Clonmacnoise:
la città monastica (VI secolo) di Saint Ciaran, occupa
un'ansa del fiume. Nonostante questa posizione relativamente
isolata, Clonmacnoise nei secoli fu saccheggiata ed incendiata
dozzine di volte dai vichinghi, dai Normanni, e quindi dagli
inglesi. Queste incursioni non impedirono al monastero di
fiorire e diventare una delle più importanti capitali
dell'erudizione e della produzione artistica dell'Irlanda
medioevale. Le vaste vestigia comprendono otto chiese, tre
grandi croci incise, due torri rotonde e circa duecento
lapidi, che vanno dal paganesimo ad oggi. Tra gli altri
sovrani, vi fu inumato nel 1198 il grande re Rory O'Connor.
(km 3.444 - 11.45): il parcheggio ha sbarre d'altezza a
2,5 m
, il parcheggio delle auto (3 posti) è
completo e siamo obbligati a parcheggiare alla meno peggio
dinanzi alla boutique all'entrata del sito. Un video in
francese è previsto per le 14.20, decidiamo dunque
di fare la visita immediatamente, pranzare, quindi tornare
a vedere il video che si rivelerà particolarmente
interessante. Quando ritorniamo dalla visita le auto sono
partite ma un pullman (targato 69) arriva con una cinquantina
di adolescenti francesi certamente in viaggio linguistico:
vanno a fare pic-nic, giocano al pallone in mezzo al parcheggio
(alcune automobili irlandesi devono averne conservato il
ricordo sulla carrozzeria
).
Sono rumorosi e grossolani (anche le ragazze), gli accompagnatori
sono indifferenti. Abbiamo vergogna dei nostri compatrioti,
noi che all'estero cerchiamo sempre di essere il più
possible
irreprensibili
In
ogni caso il monastero, nonostante le difficoltà
d'accesso, è particolarmente interessante, la visita
è stata riposante poiché il sito è
vasto, calmo e ci sono pochi visitatori.
Dopo
aver visto il video (saremo gli unici spettatori), ripartiamo,
sono le 14.50. Ritroviamo Cloghan e prendiamo la R357 verso
Tullamore. Ahimè, alcuni km dopo la centrale elettrica
a destra della strada, un grosso albero è caduto
sulla strada che è completamente sbarrata e certamente
lo sarà ancora a lungo. Decidiamo di fare dietrofront
come la maggior parte delle automobili. La strada non è
ampia e Jean-Marie deve fare qualche manovra per riuscirvi.
5/6 km di ritorno sui nostri passi e prendiamo la R437 per
Kilcormac quindi la N52, Tullamore poi la R420 verso Portarlington
(km 3.532 - 16.20/40): Pausa tè - caffè.
Ripartiamo
per riprendere la N7 a Monasterevin, lasciamo la nazionale
a Curragh Camp per prendere la R413 che deve condurci a
prendere la R756 a 'Hollywood'; ci sbagliamo e ci ritroviamo
a Dunlavin. Jean-Marie
grida contro la segnaletica stradale irlandese ed alla fine
trova la direzione giusta. Siamo sulla R756, il paesaggio
di montagna è splendido,alcune gocce di pioggia,
grandi nuvole nere, vento ed un arcobaleno splendido in
cielo sul picco di Tonelagee (816/819 m) a sinistra dopo
aver superato Wicklow Pass.
Alcuni
istanti dopo scendiamo verso la valle di Glendalough e passiamo
davanti al sito con il parcheggio chiuso per la notte. Continuiamo
verso Upper Lake: grande parcheggio con toelette ed acqua.
Ci fermiamo. Si uniranno a noi altri due camper. Ne approfittiamo
per scaricare e caricare e fare anche un po' di pulizie.
Facciamo una passeggiata e vediamo molti Irlandesi che arrivano
in automobile per andare a fare footing lungo il lago.
Oggi
abbiamo percorso 341 km. Cena e notte.
Giorno
15 - Sabato 27 aprile:
Dopo una notte eccellente, partiamo a piedi a visitare la
parte alta del sito, quindi ci rechiamo verso il sito vero
e proprio (km 3.630 - 9.50/10.50), il parcheggio è
libero ma chiude alle 19.00.
C'è un video in francese ma oggi non è in
programma poiché non sono attesi gruppi di ospiti
francesi..: e noi chi siamo?
Sono
quasi le 11.00 quando ripartiamo verso Sud-Est e la costa
del Irish Sea al St George's Channel con la R755, quindi
R752 e R757. Arriviamo a Arklow e alla N11 che costeggia
(da lontano) il mare arrivando da Dublino verso sud. Lasciamo
in breve la nazionale per proseguire sulle piccole strade
che costeggiano il mare.
(km
3.675 -12.10): sosta nel 'vicolo cieco' di Clogga, un grande
parcheggio deserto sovrasta la spiaggia. È un ottimo
posto per pranzare dopo aver fatto una passeggiata sulla
spiaggia con un mare dai colori mutevoli sotto un cielo
carico di nuvole, ma non fa freddo e non piove.
Sono
le 13.45 quando riprendiamo la strada verso sud per i nostri
ultimi chilometri irlandesi. A Courtown riprendiamo la R742
che ci condurrà fino a Wexford dove decidiamo di
passare il nostro ultimo pomeriggio.
(km
3.730 - 15.15), ci fermiamo sulla strada che costeggia il
mare lungo la ferrovia e comincia a piovere. Liliane e Danielle
si armano di ombrelli e fanno un giro in città mentre
Jean-Marie aggiorna il suo taccuino di viaggio.
Più
tardi smette di piovere e partiamo tutti a fare il giro
della città a piedi per trovare un angolo adatto
per la notte. Troviamo il parcheggio davanti al Super Value,
e decidiamo di sistemarci là dopo la chiusura del
magazzino.
Alle
18.00 non c'è più nessuno sul parcheggio,
la pioggia si è rimessa a cadere e noi proviamo diversi
posti per trovare quello ben in piano. Un Irlandese si avvicina
e dopo averci indicato il Wern's Nest Pub in fondo al parcheggio
davanti al mare ci consiglia di parcheggiare il più
lontano possibile (ne capiremo la ragione verso le 3 del
mattino quando sentiremo gli irlandesi uscire dal pub).
Ci sistemiamo dunque per la notte.
Oggi abbiamo percorso 112 km.
Sono
le 20.15 quando entriamo al Wern's Nest Pub. Non c'è
musica e questa sera non è possibile cenare. Il cameriere
ci indica un ristorante un po' più lontano (sotto
la pioggia non lo troveremo ma ci accorgeremo la mattina
dopo con il sole che era sotto i nostri occhi
). Pazienza,
troviamo il ristorante Forde's sulla piazza di fronte al
porto e molto vicino all'ufficio del turismo. La sala è
al primo piano, l'ambiente è simpatico ma è
tutto pieno, bisognava prenotare. Dinnanzi alla nostra aria
delusa si organizzano e in fretta sistemano un tavolino
in un angolo per accoglierci.
Ci presentano poi il menu: prenderemo uno dei piatti proposti:
Pesce bianco, peperoni, chele di granchio, salsa al pepe
accompagnata da patate tipo Dauphinoise con salsa e rotoli
di patate fritte, poi un piatto di insalate di legumi caldi
(soia, piselli, carote julienne); il tutto innaffiato da
un Chablis eccellente, quindi dessert vari ed Irish coffee.
Sono passate le 23 quando ritorniamo da Philéas che
ci attende, la pioggia ha smesso di cadere. Il parcheggio
si è riempito di automobili (i clienti del pub la
cui uscita rumorosa ci sveglierà verso le 3 del mattino).
Giorno
16 - Domenica 28 aprile:
Un bel sole accoglie il nostro ultimo giorno sotto il cielo
irlandese. Alle 10.00 facciamo un giro in città.
Tutto
ha una fine! Alle 10.45 partiamo per l'imbarco di Rosslare
dove arriviamo verso le 11.15 (km 3.761). Pranziamo sul
parcheggio.
Al
passaggio della guardiola dove si presentano i biglietti
(porta di destra: circolazione a sinistra obbligatoria)
la porta leggermente socchiusa da Liliane per scendere è
sbattuta violentemente da una raffica di vento ed urta il
palo della barriera: risultato un graffio sulla vernice
di Philéas che porterà a casa un ricordo dell'Irlanda.
Sono le 15.25 quando ci imbarchiamo, la partenza è
alle 16.00 (17.00 ora francese: bisogna riabituarsi
),
fin dall'uscita del porto il traghetto si mette a ondeggiare:
il mare è forte, Danielle e Liliane decidono di non
cenare, Jean-Marie rischia di cadere nella doccia. Verso
le 10.00 una tempesta violenta ci scuote in tutti i sensi:
beccheggio e rollio; impossibile dormire. Verso le 3/4 il
mare si calma un po' e possiamo finalmente addormentarci.
Giorno
17 - Lunedì 29 aprile:
Sveglia verso le 8.00, fa bello, il mare si è calmato.
Solo Jean-Marie fa colazione, le ragazze sono un po' sbattute.
Ci
sistemiamo, prepariamo i bagagli e andiamo a leggere in
uno dei saloni. La notte sembra essere stata difficile:
ovunque bicchieri rovesciati e rotti, le toelette sono chiuse
ed il personale si mobilita per rimettere tutto a posto
e far scomparire ogni traccia della tempesta.
A
guardare i passeggeri che gironzolano nei corridoi si capisce
che la notte è stata difficile per parecchi. Veniamo
a sapere che nelle stive alcune auto che avevano dimenticato
o non avevano tirato abbastanza il freno a mano hanno fatto
danni alle altre, noi speriamo che le automobili vicino
a noi non siano tra quelle poiché erano per la maggior
parte dei camions e Philéas non avrebbe molto apprezzato
un contatto ravvicinato
Incrociamo le dita.
Il
tempo passa, la costa francese è in vista, poi entriamo
nel porto di Cherbourg. 12.10: si può scendere nelle
stive e riprendiamo possesso di Philéas che non ha
sofferto per il male di mare, per fortuna! Siamo tra i primi
ad uscire, sono le 12.30.
Sosta
sul parcheggio del Carrefour per pranzare, quindi direzione
casa. Arriviamo, sono le 18.00 ed abbiamo percorso 4.190
km. Le vacanze sono finite!
Le
nostre conclusioni:
Siamo rimasti incantati da questo giro irlandese per il
quale avevamo un po' di dubbi a causa del tempo, contutti
che ci presagivano giorni interi di pioggia ininterrotta
In realtà abbiamo avuto soltanto 3 visite sotto la
pioggia e non abbiamo mai utilizzato i nostri impermeabili
L'accoglienza è stata molto calorosa, i contatti
facili nonostante i problemi linguistici, ma gli Irlandesi
fanno tutti gli sforzi necessari per capire il nostro cattivo
inglese e non esitano a ripetere lentamente quando parlano.
Signori inglesi: prendete esempio
.
I paesaggi sono splendidi, i siti che meritano una visita
innumerevoli e le distanze molto brevi.
Alcuni
punti negativi per visitare l'Irlanda in camper: le strade
strette, le sbarre d'altezza su molti parcheggi, una segnaletica
stradale poco curata, ma la cortesia della popolazione supplisce
a tutto ciò.
È da notare che il nostro giro ha avuto luogo poco
prima della stagione turistica, le realtà possono
essere un po' diverse con l'arrivo dei turisti inglesi e
di tutti gli altri.
INFORMAZIONI PRATICHE
Salute:
L'Irlanda e il Regno Unito fanno parte dell'Unione Europea,
i residenti di altri paesi dell'Unione possono essere curati
gratuitamente nei pronto soccorso degli ospedali pubblici,
nel sud come nel Nord. Portare con sé il modello
E111 compilato (da richiedere alla vostra ASL prima della
partenza). Altrimenti, dovrete anticipare le spese mediche
delle quali potrete poi chiedere il rimborso al rientro
nel vostro Paese.
In
caso di incidente:
- Tourist Victim Support Service: Block 3, Harcourt Square,
Harcourt Street, Dublin. Tel. (01) 478-52-95. Tel. (054)
76-222 (24h/24). Fax. (01) 478-51-87. Aperto tutti i giorni
dalle 10 (12 la domenica) alle 18.
- In caso di incidente, se ci sono feriti, chiamare il 999
o 112.
- Altrimenti, per le pratiche assicurative, segnalate l'accaduto
a Motor Insurers Bureau of Ireland: 39 Molesworth Street,
Dublin 2. Tel. (01) 676-99-44, Fax. (01) 676-11-08. Si occuperanno
di fare da intermediari tra la vostra assicurazione e quella
degli altri coinvolti.
Elettricità:
Le prese di corrente sono completamente incompatibili
con quelle del continente. In genere si compongono di tre
staffe. Procuratevi un adattatore prima di partire!
Lingua:
Il gaelico parlato in Irlanda appartiene al gruppo che
comprende il gaelico irlandese, il gaelico scozzese e quello
dell'Isola di Man. Anche se i corsi di gaelico sono molto
popolari tra gli studenti, il suo apprendimento, obbligatorio,
è percepito come un obbligo. E' parlato soltanto
da 120.000 persone.
Misure:
La Repubblica d'Irlanda è teoricamente convertita
al sistema metrico, ma non è così in Irlanda
del Nord. Quindi, ricordate che:
1 miglio è circa 1,6 km.
1 pound (libbra) 0,45 kg.
1 pint (pinta) 0,57 litro
1 yard 0,91 m.
1 acre 0,4 ha.
Foto:
A parte in alcuni negozi delle grandi città, le pellicole
sono più costose che da noi. Portatevi la vostra
scorta di rullini. In azione, il fotografo deve adattarsi
ad una luce cangiante in modo repentino.
Posta:
Gli Uffici Postali sono aperti in genere dal lunedì
al venerdì dalle 9 alle 17.30 e il sabato fino alle
12.30.
Pub:
A differenza dell'Inghiterra, i bambini sono ammessi
nei pubs se accompagnati. Si sta diffondendo la "happy
hour" tra le 17 e le 19, con uno sconto del 20% sulle
consumazioni.
Orari di apertura:
In Eire: dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 23.30
e la domenica dalle 12.30 alle 14 e dalle 16 alle 23. In
realtà questi orari non vengono quasi mai rispettati.
In Irlanda del Nord: dal lunedì al sabato dalle 11.30
alle 23.30, e la domenica dalle 12.30 alle 22.
Tabacchi:
E' assolutamente vietato fumare all'interno di tutti i luoghi
pubblici e gli irlandesi rispettano il divieto, tranne nei
pubs. Le sigarette sono vendute a prezzi proibitivi: oltre
4,5 euro per un pacchetto. Le sigarette americane sono praticamente
inesistenti nell'Isola.
Telefoni:
Ovunque si trovano cabine che utilizzano carte telefoniche
(10, 20, 50 e 100 unità) in vendita presso tutti
i giornalai e negli uffici postali. Ci sono ancora cabine
pubbliche con moneta.
Per chiamare all'estero acquistare carte telefoniche internazionali
che non si inseriscono nell'apparecchio ma hanno un numero
sul retro che dà un "credito a tempo".
Molto pratiche e convenienti.
Prefissi:
Dall'Italia verso l' Irlanda: comporre il 00+353
(indicativo del paese) + indicativo della città (senza
lo 0) + il numero da chiamare.
Dall'Irlanda verso l'Italia: comporre il 00+39 (indicativo
del paese) + indicativo della città (con lo 0) +
il numero da chiamare.
Dall'Irlanda verso l'Irlanda del Nord: comporre il
00+44 (indicativo del Regno Unito) + indicativo della città
(senza lo 0) + il numero da chiamare.
Informazioni: comporre il 11-90 per un numero nazionale,
e il 11-98 per un numero internazionale. Gratuito da una
cabina e sulla rete GSM Ericell.
Tariffa ridotta: dalle 18 alle 8 tutti i giorni.
Link utili:
Ufficio
Nazionale Irlandese per il Turismo, per ogni genere
di informazioni
I
Campeggi in Irlanda contiene anche una comoda mappa
per localizzare dove campeggiare
Gli
eventi in Irlanda, utile da consultare prima di partire
e durante il viaggio per non perdere l'evento desiderato.
Motore
di ricerca tematico, utile per cercare tutte le informazioni
necessarie, grazie a molti altri links.
Galleria
fotografica per farsi un'idea del paese prima di partire
e riammirare i paesaggi al ritorno.
Internet
café per sapere da dove potersi collegare alla
rete.