Viaggiare - Diari di Viaggio


BALLATA IRLANDESE
dal 12 al 29 aprile 2002

con L200 e la cellula amovibile: Liliane, Danielle e Jean-Marie


Testo e foto di Jean-Marie Lamandé

Giorno 0 - Venerdì 12 aprile:
Giornata dedicata alla preparazione del camper parcheggiato per l'occasione davanti casa.
Ore 21,45: dopo essere passati a prendere un caffè da nostro figlio e dargli le ultime istruzioni per l'innaffiamento delle piante, lo smistamento della corrispondenza, ecc, siamo in viaggio verso Cherbourg: F18, A86 Versailles, N12 verso Dreux e Nonencourt, poi N154 verso Evreux, e dopo N13 in direzione di Lisieux. È mezzanotte e un quarto, il contachilometri segna 195 e decidiamo di fermarci 38 chilometri dopo Evreux su un'area picnic a destra lungo la N13 (nei pressi di Malbrouk).

Giorno 1 - Sabato 13 aprile:
Dopo una notte eccellente mi alzo per preparare la colazione mentre le signore continuano a poltrire, e questo sarà il rituale di ogni mattina per tutto il viaggio perché sembra che il compito di cameriere mi si addica perfettamente!
Partiamo verso le 9.10, sempre sulla N13 passando successivamente Lisieux, Caen, Bayeux, Carantan, per arrivare a Cherbourg alle 12.10 (km. 418).
Ci parcheggiamo sul parcheggio del Carrefour (a 1km dalla zona d'imbarco); Liliane e Danielle ne approfittano per fare gli ultimi acquisti di provviste mentre io preparo la tavola e pranziamo dopo un assaggio di vino millepertuis di nostra produzione per brindare all'ultima vacanza prima della pensione definitiva per noi due e alla prima uscita all'estero per il nostro quinto camper che decidiamo di battezzare "Philéas" (pensando al giro del mondo che avremmo tanto intenzione di fare).
Dopo il pranzo ci rechiamo al porto per l'imbarco, sono le 15.40. Le formalità cominciano alle 16.30 e alle 16.50 ci imbarchiamo sulla Normandy della Irish Ferries. Ci parcheggiamo tra due " bestioni " e dopo aver preso le nostre cose ci rechiamo nella cabina: 2 letti più altri due sovrapposti, WC e doccia, sono le 17.10. Dopo esserci sistemati facciamo un giro della nave e assistiamo alla partenza che avviene alle 18.10. La sera passa fra passeggiate sul ponte, acquisto di Guinness nella boutique della nave, e cena in cabina con i panini preparati a mezzogiorno. Revisione del "road book" prima di andare a dormire verso le 10 ora francese.
Il mare è calmo e la notte a bordo sarà tranquilla.

Giorno 2 - Domenica 14 aprile:
Sveglia verso le 9.00 (8 per l'Irlanda), dopo una buona doccia e colazione in cabina (la 220V si adatta bene alla nostra piccola resistenza termica che ci permette un caffè caldo) lasciamo la cabina e ce ne andiamo nel salone a leggere un po' e in breve si è in vista di Rosslare.
11.15 scendiamo al deck 3 a recuperare il camper. Alle 11.20 la nave accosta e alle 11.35 sbarchiamo a Rosslare per primi. E' domenica 14 aprile e imbocchiamo la RN25 verso Cork, la strada è bella e la guida a sinistra non pone troppi problemi benchè la posizione dello specchietto retrovisore destro del camper non sia ideale per una guida a sinistra.

Poco posto sulla strada per accogliere il camper per il pranzo, i parcheggi sul bordo hanno tutti le sbarre d'altezza. Arriviamo a Waterford (km 504, sono le 12.45) e all'uscita della città troviamo il parcheggio di Morris' Diy (un negozio di giardinaggio): è vuoto essendo domenica, e noi ci sistemiamo per pranzare: un piccolo aperitivo (col nostro vino di Millepertuis) per metterci appetito per il nostro primo pasto in terra irlandese (ci sarà soltanto la Guiness di irlandese, il resto viene dalla Francia perché avevamo previsto i negozi chiusi la domenica).
Jean-Marie lava i piatti, le signore li asciugano e partenza verso le 14.30 sempre sulla N25 verso Kinsale che sarà la nostra prima tappa.
Il tempo è grigio, le nubi basse, comunque alcuni ritagli di cielo sono blu e la temperatura segna 25° all'interno del camper. Arriviamo lungo la baia di Dungarvan.
In breve (581 km, sono le 16) siamo a Youghal, adagiato in bella posizione sulla riva occidentale dell'estuario del Blackwater. Non avevamo previsto di visitarlo (mancanza di tempo) ma le mura di cinta, Ste Mary's Collegiate Church e Clock Gate sembrano meritevoli di visita (dice la guida) ; il porto ci attira per una piccola sosta e facciamo visita all'ufficio di turismo. Acquisto di CD di musica celtica ed autoadesivo "Irlanda" per Philéas.

Verso le 17.20 siamo a Kinsale (655 km) dopo essere passati ad est di Cork con la N27 quindi la R600. Non troviamo un parcheggio che ci ospiti, il tempo è bello ed essendo domenica gli Irlandesi sono al mare e le automobili sono numerose. Decidiamo di continuare verso Old Head of Kinsale, c'è traffico e dopo un tentativo per raggiungere Summercove (dove i vassalli inglesi sbarcavano i cannoni e i viveri per il loro esercito in occasione dell'assedio di Kinsale nel 1601-1602), strusciamo la parte posteriore sinistra del Camper contro una macchina, tanto la strada è stretta e le automobili parcheggiate non lasciano che un misero spazio di 2,2 m per i 2 sensi… continuiamo la R604 verso Old Head of Kinsale.
All'estremità del promontorio che si getta nel mare Celtico si trovano le rovine del forte del XV secolo appartenuto alla famiglia di Courcy. La strada si ferma proprio vicino al nuovo faro, che sostituisce quello costruito nel 1683 (km 674 - 18.05). Il paesaggio è splendido: dopo una breve sosta ritorniamo verso Kinsale e ci fermiamo a Lispatrick e un sole splendente accompagna la nostra prima serata irlandese.
Troviamo un posto vicino al porto all'entrata della città di fronte al supermercato "Supervalu" aperto a quest'ora di domenica sera… Ne approfittiamo per fare il pieno di provviste perché se da questa mattina ci siamo nutriti di paesaggi splendidi, bisogna anche pensare allo stomaco e siamo nella capitale gastronomica dell'Irlanda!

Una breve visita a piedi della città per orientarsi quindi la scelta di un ristorante (trascuriamo i pubs per cenare, e il seguito del viaggio mostrerà che al di fuori del periodo estivo i pubs non servono mai cibo). La nostra scelta cade su Hoby's in Main street: ambiente abbastanza smart ma caldo e ci sentiamo a nostro agio. Ma ogni sera simpatica ha una fine… e bisogna pensare a trovare un angolo adatto per la notte. Fa già buio quando arriviamo sul parcheggio di Charles Fort, è molto in pendenza e nonostante una perlustrazione con la pila elettrica non troviamo un posto in piano per sistemarci (il mattino dopo si scoprirà che ad alcune decine di metri più in là c'era l'angolo ideale per passare la notte!).

Ritorniamo a Kinsale (696 km - 22.45) e troviamo un parcheggio lungo il mare proprio prima di entrare in città: sarà il posto per la nostra prima notte irlandese. Oggi abbiamo percorso circa 270 km.

Giorno 3 - Lunedì 14 aprile:
Visita di Kinsale:
Con le sue viuzze strette e le case coperte d'ardesia sull'ampio estuario del Brandon, Kinsale appare come una città piena di attrazioni e d'incanto. Ma il posto, con numerosi ristoranti eccellenti, è anche conosciuto come la capitale gastronomica irlandese: un festival dei buongustati si tiene ogni anno in ottobre.
Facciamo il giro della città a piedi:
Chiesa St-Multose (Anglicana) (chiusa per lavori) - la chiesa d'origine, costruita verso il 1190, era dedicata al santo patrono di Kinsale, San Multose (conosciuto anche con il nome di Eltin), che visse nel VI secolo. Il portico della torre è in stile romanico irlandese del XII secolo: il portale principale, sormontato da una statua di San Multose posta in una nicchia, è stato costruito alcuni anni più tardi. L'interno della chiesa contiene alcuni interessanti monumenti funebri che risalgono al XVI secolo.
Il Regional Museum (è chiuso la mattina e noi non avremo il tempo di attendere il pomeriggio…): occupa l'antico edificio del comune, costruito alla fine del XVII secolo. Raccoglie numerose vestigia del passato della città, tra cui molti documenti reali.
Desmond Castle ( anche questo chiuso… non siamo fortunati!) - Questo edificio di tre piani fu costruito tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI per fungere da edificio doganale dei conti di Desmond, su un sito all'epoca vicino al porto.

Poi imbocchiamo la strada di Charles Fort, situato in cima alla collina e costruito a forma di stella. La sua costruzione iniziò nel 1670 e svolse il ruolo di piazzaforte fino al 1922.
La maggior parte degli edifici che circondano il quadrilatro ricoperto d'erba sono oggi in corso di restauro.
Poiché siamo sul posto alle 9.20, non c'è nessuno allo sportello ma è aperto e visitiamo in "incognito" … Abbiamo una vista imponente sulla rada, difesa sul lato occidentale dal James Fort costruito nel 1604, ma meno ben conservato del Charles Fort. Rimangono parzialmente intatti solo la torre centrale, una casamatta e parti delle mura difensive.
Terminiamo la nostra visita, sono le 10 e un bus di turisti arriva con la sua guida, ma continua a non esserci nessuno allo sportello. Riprendiamo la strada.

Timoleague (km 728, 11.00) sull'estuario dell'Argideen. Nel villaggio spiccano i resti di un monastero francescano fondato nel 1320 e messo a sacco da Cromwell nel 1642. Le vaste rovine comprendono i chiostri, la corte esterna e, 800 m a sud, i resti di un lebbrosario del XII secolo e soprattutto l'interno trasformato in un vasto cimitero ancora utilizzato ai nostri giorni.
Sul fianco del monastero un vasto parcheggio con toilette pubbliche ci permette di scaricare le acque grigie e nere…. Il tempo è molto grigio ma la temperatura accettabile.

Passiamo a Clonakilty dove riprendiamo la N71, quindi a Rosscarbery prendiamo la R597 verso ovest, in direzione di Glandore per arrivare al Cromlech (Cairn) di Drombeg (parcheggio). Una pioggia fine inizia a cadere, la visita è gratuita (km 758 - dalle 11.55 alle 12.15).
Drombeg Stone Circle - è uno dei più grandiosi dei 60 Cromlechs costruiti in tempi preistorici nell'ovest della contea di Cork. 17 monoliti distanziati a intervalli regolari, che formano un cerchio chiuso di 9 m di diametro al centro del quale un altare sul quale convergono i raggi del sole al tramonto nel solstizio d'inverno. I Cromlechs presentano di solito un numero dispari di pietre. Nelle vicinanze si trova un pozzo per la cottura: vi si gettavano pietre riscaldate per fare bollire l'acqua contenuta dove si immergeva la carne da cucinare....

Riprendiamo la N71 ed arriviamo in breve a Skibbereen (km 775 - 12.40). Facciamo il pieno di benzina ed alcune spese; nel frattempo la pioggia ha smesso di cadere e pranziamo su un piccolo parcheggio.
Partenza verso le 14.45; lasciamo la N71 per la R592 verso Ballydehob dove deviamo verso il nord per prendere la piccola strada della penisola di Mizen costeggiando il Mont Gabriel, dopo 6/7 km riprendiamo verso sinistra per scendere verso Schull tramite il passo di Mont Gabriel, la strada è splendida.
Schull è anzitutto un porto di pesca, specializzato in crostacei e pesci bianchi. È anche un grande centro velico, una della tappe della famosa crociera di Fastnet.
Riprendiamo la R592 in direzione di Toormore e Goleen.


Sosta in riva al mare a Alta Wedge Tomb (resti umani datati al carbonio 14 a 2.000 anni A.C.) (km 814 - 15.45), ripartiamo verso le 16.10 dopo avere raccolto una manciata di bigorneaux (ndt: lumache di mare tipiche dell'Atlantico e di cui i francesi sono ghiotti), sarà un accompagnamento per l'aperitivo….

Continuiamo con la R 591 quindi prendiamo la strada a sinistra che scende ad U verso (3 km) Crookhaven, porto minuscolo - alcune case e tre pubs - al termine di un lingua di terra che si estende all'estremità sud-occidentale dell'isola, formando un magnifico porto naturale, quasi una laguna.

Facciamo dietrofront verso Barley Cove, lunga spiaggia di sabbia dove si parcheggiano le caravans. Alle 17.00 (km 840) siamo sul parcheggio di Mizen Head, promontorio roccioso spesso nascosto dalla nebbia e la punta più meridionale dell'Irlanda. Ahimè è troppo tardi ed il visitor center è chiuso, gli ultimi ospiti stanno risalendo in macchina….

Pazienza, scendiamo per il sentierino fino al ponticello che conduce al faro. La porta del ponte è incatenata e il faro ci dovremo accontentare di guardarlo.
Dopo una piccola sosta (caffè per Liliane, tè per Danielle e Guiness per Jean-Marie: ce n'è per tutti i gusti), riprendiamo il cammino, sono le 17.40.
Andiamo verso Durrus (40 km) lungo la costa nord sulla R 591 che offre bei panorami sulla penisola di Durrus.
Riprendiamo la N 71 alcuni chilometri prima di Bantry, nostra prossima tappa (km 886 - 18.50).
Ci sistemiamo di fronte al mare su un parcheggio della piazza grande in centro paese; alcuni parcheggi hanno sbarre d'altezza ma ci sono parecchi altri posti adatti ad accogliere un Camper.

Oggi abbiamo percorso 190 km e ci prepariamo per la notte.
Dopo aver organizzato la cena, partiamo per un giro in città: la maggior parte dei negozi è chiusa ma una passeggiata in questa cittadina non ci sembra male. Ritorno al Camper, sono le 19, è ora del nostro aperitivo.
La notte è calma ma la pioggia ha fatto la sua comparsa: si incrociano le dita per domani mattina….

Giorno 4 - Martedì 16 aprile:
Ci alziamo mentre la pioggia cade ancora ad intermittenza. Dopo una sostanzionsa colazione, partiamo verso le 9.15 in direzione di Glengariff per tentare di vedere i giardini di Ilnacullin. Arriviamo al porticciolo verso le 9.40, nessuno per informarsi sugli orari e la durata di un'eventuale visita, decidiamo di continuare (siamo proprio fuori stagione e si vedrà nel corso del nostro giro, ci sono alcuni inconvenienti ma così tanti vantaggi…).

La pioggia ha smesso e ne approfittiamo per fermarci a comperare cartoline e francobolli. Attacchiamo la penisola di Beara, grande gobba montuosa che si stende tra la baia di Bantry e l'estuario del Kenmare River, è la meno frequentata delle penisole occidentali dell'Irlanda e di conseguenza la più selvaggia. La costa è molto bella, con punte graziose piantate a pini e rododendri ed una vegetazione lussureggiante del lato di Bantry Bay; l'interno è il regno di cascate, laghi scuri e un territorio dove mucche e pecore alpiniste cercano un magro pasto in un disordine di blocchi rocciosi.

Continuiamo sulla R572 in direzione di Casteltownbere che superiamo per fermarci alcuni km più avanti a Dunboy Castle (km 942). Si tratta dell'ultima fortezza irlandese ancora nelle mani delle truppe irlando-spagnole dopo la sconfitta di Kinsale (1601). Le forze elisabettiane ebbero la meglio sulla guarnigione assediata che massacrarono (1602), ed O'Neill, capo della sommossa, dovette sottomettersi un anno più tardi. Il posto è molto bello e c'è possibilità di campeggiare. Ne approfittiamo per rifare il pieno di bigorneaux che qui abbondano.

Riprendiamo la strada per Garnish Point (km 965 - 12.30), ci sistemiamo sul piccolo parcheggio della teleferica per Dursey Island. Un cartello segnaletico indica alcune distanze: New York: 5280 km, Mosca: 3310 km, vi aggiungeremo Saint Michel sur Orge a 1500 km.
La prossima teleferica per Dursey Island è alle 14.30, noi non la prenderemo poiché questo pomeriggio abbiamo molta strada da fare. Pranziamo sul posto e nel frattempo un Camper con targa 22 viene a parcheggiarsi di fianco a noi: non un segno, non un sorriso, e non abbiamo ancora finito di pranzare che loro hanno già mangiato e sono ripartiti verso altri orizzonti…
Noi partiamo (14.20) in direzione di Allihies, panorama stupendo sulla pianura, la spiaggia e le montagne circostanti. Questo posto, poco conosciuto, è ancora molto selvaggio, cosa che gli conferisce un incanto particolare.
Quindi passiamo a Eyeries (R575); la costa, punteggiata di rocce nere, evoca alcuni paesaggi bretoni. Giungiamo molto rapidamente nella baia di Ballycrovane (km 998 - 15.05/25) e possiamo visitare la splendida Ogham Pillar Stone (5 metri di altezza). Sembrerebbe che l'iscrizione "MAQI DECCEDDAS AVI TURANIAS" (dei figli di Delch discendenti di Torainn) non sia originale(?)
Continuiamo per la R 571 e passiamo a Lauragh; all'entrata del villaggio, sul bordo del Kilmakilloge Harbour, si estendono i Derreen Garden, piantati a specie rare ed esotiche che sfoggiano i superbi colori della primavera.
In breve arriviamo a Kenmare (km 1052 - 16.30 - N71) per proseguire il nostro giro con il Ring of Kerry.

A Kenmare prendiamo immediatamente a sinistra in direzione del Parknasilla (N70), piccola punta fiorita ai piedi delle montagne, sul bordo della baia di Kenmare dalle acque temperate dalla Corrente del Golfo.
Al largo si notano alcuni isolotti tra cui Garinish Island che meriterebbe una deviazione se si avesse il tempo per andare a visitarvi i giardini di Dunraven House che offrono una bella vista sulle penisole del Sud-ovest. Superiamo Sneem, situato sull'estuario dell'Ardsheelaun (o Ardsheelhane), poi a Castlecove prendiamo la piccola strada a destra per raggiungere dopo 4 km Staigue Fort (1098 km - 17.30/18.15).
Questo forte circolare, costruito venticinque secoli fa, ovviamente a scopo difensivo, è uno dei meglio conservati del paese; un recinto di 5 m di altezza protegge quest'opera di 27 m di diametro, le cui pareti hanno quasi 4 m di spessore. Belle gradinate all'interno. La strada si infila tra le grandi rocce grigie; in cima vista sulla baia di Kenmare.
Approfittiamo del parcheggio alla fine della visita per degustare caffè e tè.

Si continua sulla N70 e passiamo successivamente Caherdaniel, Waterville, quindi verso Cahirciveen che raggiungiamo verso le 19.00, 1.140 km. Troviamo vicino alla chiesa un grande parcheggio con circa 200 posti dove sono parcheggiate meno di una decina di vetture. Sarà ideale per la notte, tanto più che lì vicino ci sono negozi ancora aperti.
Cahirciveen è la capitale della penisola di Iveragh, ma deve la sua celebrità ed il suo posto nel cuore degli Irlandesi a Daniel O'Connell, il "grande liberatore", che nacque nel 1775 sulle rive del fiume Carhan (2 km ad est del paese), in una casa coperta d'edera che oggi rischia di andare in rovina. Gli hanno dedicato la chiesa del villaggio.

Spese allo Spar (fra l'altro una bottiglia di Whiskey irlandese per sostituire la nostra bottiglia di vino millepertuis finita ieri sera…). Oggi abbiamo percorso 254 km ed il tempo è stato clemente con noi dopo alcune gocce d'acqua questa mattina. Ceniamo dopo avere gustato il nostro whiskey accompagnato dai bigorneaux raccolti stamattina.

Giorno 5 - Mercoledì 17 aprile:
Jean-Marie dà la sveglia verso le 7.30 ed il rituale solito ha inizio:
Jean-Marie primo a lavarsi, toeletta e preparazione della colazione, quindi è il turno di Danielle ed infine di Liliane che prende l'abitudine di poltrire 10 min. più degli altri…
Alle 9.00 siamo pronti e Philéas riprende la strada sulla N70. Non lontano da Cahirciveen, 4 km sulla destra il Cahergall Fort (molto simile a Staigue Fort visto ieri).

La strada di Glenbeigh e poi di Killorglin è particolarmente bella; il paesaggio diventa boscoso, punteggiato da siepi, la strada è ampia ed incrociamo sempre più autobus turistici (molti con targa inglese).
Da Killorglin, raggiungiamo Killarney sud (1.222 km - 11.05) e visitiamo Muckross House che è una splendida proprietà sulla riva del Muckross Lake, ricca di alberi, arbusti e specie esotiche, invasa dai rododendri e dalle azalee ai quali la dolcezza del clima si adatta a meraviglia; fu offerta allo Stato nel 1932 ed ha permesso di creare il parco nazionale di Killarney (4.400 ettari compresi i laghi).

Dopo la visita di Muckross House, pranziamo sul parcheggio mentre alcune gocce di pioggia fanno la loro comparsa. Muckross Abbey, e Muckross Farm sono purtroppo chiuse.

Ripartiamo verso le 14 e ripassiamo a Killarney, quindi la N 72 e nuovamente Killorglin dove ci fermiamo al Super Value a fare alcune spese prima di attaccare la penisola di Dingle. Ne approfittiamo per fare un giretto in città e fotografare la bella chiesa. (km 1.254, le 15.20 quando partiamo).

Si raggiunge Inch con la R561, ci fermiamo alcuni km più avanti (km 1.291 - 16.15/45). Dalla scogliera in riva al mare scorgiamo di fronte il Ring of Kerry che abbiamo percorso questa mattina…
Il tempo è mite: sole, alcune gocce di pioggia quindi nuovamente sole… approfittiamo della sosta per gustare alcuni wafer bretoni con il nostro caffè (tè per Danielle).
Arriviamo poi a Dingle (1.313 km - 17.10) e proviamo a salire il Connor Pass: i cartelli indicano chiaramente il limite a meno di 2 tonnellate e facciamo dietrofront per andare a trovare un posto per la notte.
Lungo il mare, i parcheggi hanno cartelli "parcheggio overnight"… ci fermiamo un po' più lontano dell'ufficio del turismo che ci indica un grande parcheggio davanti al porto (a pagamento in alta stagione) e dove potremo passare la notte. Sono le 18.30.
Facciamo un giro della città e comperiamo alcune cartoline.

Su una vetrina, abbiamo la sorpresa di leggere un manifesto che avvisa che questa sera alla chiesa "St Mary Church" si terrà alle 20.00 un'esibizione dell'ensemble Lyonnais "A Capella" diretta da Marcel Corneloup.
Decidiamo di andare ad ascoltare questo gruppo francese: non rimarremo delusi. Ancora grazie a Marcel Corneloup ed ai suoi coristi per averci fatto passare una serata indimenticabile interpretando canzoni "rinascimento" "contemporary music" "Folk songs" e "Sacred Music". Ci andiamo a congratulare alla fine del concerto…
Di ritorno al Camper ceniamo e andiamo a dormire. Notte eccellente e calma.

Dingle: un tempo porto fiorente che commerciava con l'America, è oggi un attivo porto di pesca, ben riparato in fondo alla baia, ed un centro di turismo "ecologico": da due o tre anni, le boutiques, i negozi d'artigianato, le librerie (An Café Litéarta), i ristoranti di frutti di mare e pesce si sono moltiplicati. Dingle è al centro di un gaeltacht (ndt: regione in cui il gaelico è ancora parlato correntemente): i liceali e studenti che vengono ad imparare il gaelico gli conferiscono un carattere giovane e animato.

Oggi abbiamo percorso 175 km.

Giorno 6 - Giovedi 18 aprile:

La penisola di Dingle
Scogliere che si estendono al largo, spiagge inesplorate, grandi biciclette nere, austeri villaggi gaelici… queste immagini sembrano evocare un souvenir: la punta della penisola appare, fotografata sotto molteplici angolazioni, in quasi tutti i films sull'Irlanda, e tutti si ricordano delle meravigliose bellezze naturali del film "La figlia di Ryan". Rude e selvaggia, ma anche agricola, la penisola di Dingle è rimasta più di qualsiasi altra fedele alle tradizioni celtiche. Dingle, la sua capitale, è l'ultima roccaforte urbana del gaelico.

La penisola è attraversata da una catena montuosa che impone alle strade il loro tracciato; Dingle è il punto di passaggio obbligato per recarsi al suo estremo. Quest'itinerario è diviso in tre parti: la costa sud fino a Dingle, Slea Head ed infine la costa nord.

Sveglia alle 7.00 per partire verso le 8.15. Prendiamo la R559 per arrivare rapidamente a Dunbeg Fort: un grande parcheggio sulla destra della strada, il sito si trova a sinistra a 200 m dalla strada (km 1.329 - 8.35/9.00).
Forte preistorico di Dunbeg (età del ferro) situato dietro un massiccio muro difensivo, su una stretta lingua di terra che cade a picco nell'Oceano (passeggiata pericolosa). Un sotterraneo conduce dal centro del Forte, ancora occupato da piccole capanne di pietra, alle prime mura difensive.

Tra Ventry e Slea Head sono state trovate più di 400 capanne di pietre a secco a forma d'alveare; sono chiamate, per via della loro forma, beehives huts (o cells). Difficili da datare, fungevano sicuramente da riparo ai pastori, alcune furono del resto utilizzate fino al secolo scorso.
Sono generalmente situate su terreni privati. Quelle che abbiamo visitato si trovano 800 m più avanti in direzione di Slea Head, un parcheggio sulla sinistra della strada, le capanne sono a destra un po' al di sopra di un'azienda agricola.

Più avanti la strada sale molto rapidamente e gira sopra il livello del mare sul fianco del Mont Eagle che culmina a 516 m. (km 1.333 - 9.30/45). Arriviamo a Slea Head, promontorio all'estremità occidentale della penisola di Dingle (e dell'Irlanda) da cui si ha un panorama notevole sulla penisola di lveragh e le Skelligs a Sud e le isole Blasket a 0vest. Tra le scogliere si trova una spiaggia graziosa: quella di Coomeenoole, dove furono girate alcune scene de "La figlia di Ryan". Un pezzo molto bello viene a completare la nostra raccolta di pietre di ogni genere riportate da ogni parte del mondo.

Passiamo poi vicino a Dunquin, piccolo villaggio dove si sono rifugiati, nel 1953, gli ultimi abitanti delle isole Blasket, ridotti in miseria a causa di molte stagioni di pesca disastrosa. La strada migliora ed un grande complesso è pronto a ricevere le vetture che riversano migliaia di turisti durante il periodo estivo.
Alcuni chilometri più avanti (1.333 km - 10.15), le scogliere di Clogher Head offrono un panorama su Sibyl Head e le Three Sisters ed un altro scorcio delle isole Blasket. Ne approfittiamo per uscire dalla strada e fare per la prima volta con questo Camper del fuoristrada: su una piccola pista ghiaiosa e in pendenza, impegno le 4 ruote motrici e modero la velocità fino ad un piccolo pianoro che ci offre la vista splendida descritta sopra.

Ancora alcuni km ed arriviamo a Ballyferriter, piccolo villaggio con una lunga spiaggia. Arriviamo (km 1.347 - 10.45) alla pietra di Riasc, incisa a motivi circolari molto semplici ma di grande eleganza: Danielle raccoglie attorno alla pietra di Riasc una buona quantità di denti di leone (ndt: un tipo di cicoria che i francesi amano fare in insalata con le uova sode) che accompagnerà il nostro pasto di mezzogiorno.

4 km più avanti ci accoglie il grande parcheggio di Gallarus Oratory (km 1.351 - 11.05/45); si tratta di una cappella rustica perfettamente conservata. Eretta in pietra a secco, secondo alcuni nel VIII secolo, ma probabilmente più tardi (XII secolo?), offre l'aspetto caratteristico dell'architettura irlandese primitiva, con il tetto a lastre disposte a sbalzo. Nel vecchio cimitero, pietra ogham e croce. Questo posto è famoso e rappresentativo per gli Irlandesi, infatti praticamente tutte le pubblicazioni turistiche sull'Irlanda lo mettono in evidenza.

Partiamo quindi verso Kilmalkedar, ma nonostante la carta stradale e le indicazioni delle diverse guide turistiche che abbiamo con noi giriamo per una buona quindicina di km in tondo (bisogna dire che se io mi lamento sempre in Francia della cattiva segnaletica stradale, quella sulle strade irlandesi è quasi inesistente, quando esistono dei cartelli sono in Gaelico e spesso nella direzione sbagliata, poichè il forte vento fa girare i pannelli fissati di solito su piattaforme rotonde non adatte per bloccare il cartello…).

Finiamo per arrivare dinanzi alla chiesa romanica di Kilmalkedar (1.361 km - 12.05/20) la cui navata risale alla metà del XII secolo. Lo stile della chiesa è stato fortemente influenzato dalla Cormac's Chapel di Cashel come ne testimoniano il timpano della porta Ovest e le arcate da ambo le parti della navata e il coro, aggiunto un po' più tardi. Notiamo la pietra dell'alfabeto, vecchia pietra dove furono incise nel Medioevo le lettere dell'alfabeto latino per l'istruzione degli studenti, come pure una pietra Ogham.

Un po' più su (200 m) a nord, altre vestigia del Medioevo, Saint Brendan's House, costruzione a due piani. Ritorniamo verso Dingle, ritroviamo il parcheggio dove abbiamo passato la notte (km 1.369 - 12.30) e ci fermiamo per pranzare. Ci concediamo un'insalata di cicoria raccolta da Danielle decorata da uova sode.

Alle 14.30 ripartiamo (dopo aver approfittato delle toelette pubbliche lì vicino per scaricare) con la stessa N86 di ieri fino a Anascau dato che il Connor Pass ci è vietato… e facciamo sosta a Minar Castle su una piccola strada a destra che raggiunge il mare. (km 1.384 - 14.45), Ne approfittiamo per rifare il pieno di bigorneaux e raccogliere cozze.

Sono le 15.35 quando ripartiamo, a Anascau prendiamo la N86 per il Passo di GleannanGealt in direzione della penisola di Dingle; quindi costeggiamo la baia di Tralee, piatta, con le Slieve Mish Mountains sulla destra. Superiamo Tralee e prendiamo la N69, passiamo Listowel e arriviamo a Tarbert (km 1.477 - 17.10) per la traversata marittima; l'imbarco è previsto per le 17.30, l'attesa sarà breve poiché il traghetto è in orario, la traversata è rapida e 20 minuti dopo accostiamo sull'altra riva dello Shannon River. Questa traversata ci evita il passaggio a Limerick, città certamente molto piacevole, ma bisogna fare delle scelte….
Proseguiamo per la N67 verso Kitrush poi la R48, poi di nuovo la N67 fino a Lahinch e la R478 fino al Visitor center delle Cliffs of Moher (km 1.539, sono le 19.10). Ci sistemiamo sull'immenso parcheggio, a quest'ora il Visitor Center è chiuso ed in ogni caso in questo periodo dell'anno il parcheggio è gratuito (non è cosí d'estate). Poche macchine e possiamo scegliere il posto migliore per sistemare Philéas per la notte.

Cliffs of Moher
Le scogliere più famose d'Irlanda, vere pareti a picco sull'Oceano, popolate da centinaia di uccelli marini le cui grida si mescolano al rumore delle onde. Lunghe circa 8 km, queste scogliere culminano a 215 metri alla O'Brien's Tower, facilmente accessibile con un piccolo sentiero che costeggia la scogliera. La torre fu costruita da Cornelius O'Brien nel 1835 per permettere agli ospiti di ammirare senza pericolo questo paesaggio grandioso. Col bel tempo, si possono scorgere a nord le isole di Aran, Galway e Twelve Bens; a Sud-ovest, la costa di Clare fino a Loop Head con in lontananza i monti del Kerry.

Approfittiamo di un sole radioso per andare a fare un primo sopralluogo del posto: il paesaggio è incantevole e le parole non bastano per descriverlo.
Ritorno al Camper per cenare. Oggi abbiamo percorso 226 km. Un bicchierino di Whiskey con i nostri bigorneaux e patatine fritte ci mette in gran forma, mentre le ultime automobili lasciano il parcheggio e ci ritroviamo completamente soli: la notte sarà calma. Ne approfittiamo per cucinare le cozze che mangeremo domani.

Giorno 7 - Venerdì 19 aprile:
Risveglio verso le 7.20, siamo sempre soli sull'enorme parcheggio delle Cliffs of Moher, la prima macchina arriva soltanto verso le 8.15. Questa notte ha fatto molto freddo (7/8 gradi all'interno del camper) ma il tempo è magnifico, sole su un cielo blu inframmezzato da alcune nuvole.
Ripartiamo a fare un ultimo giro sulle falesie. Il sentiero costiero di 8 km è chiuso da transenne (forse soltanto in questo periodo per evitare il pericolo di cadute a causa del terreno scivoloso per via delle piogge?).
Sono le 9.10 quando riprendiamo la R478 e poi, alcuni km prima di Lisdoonvarna, la R477 che segue la costa in direzione di Black Head (km 1.579- sono le 9.50). I panorami di questa strada (come quelli di tutte quelle percorse finora) sono veramente splendidi ed ad ogni curva è una nuova meraviglia; è un incanto permanente e ci sentiamo in sintonia con la natura selvaggia e dura di questo paese veramente bello.

Alcuni km prima di arrivare a Ballyvaughan, incontriamo sul bordo della strada una fonte coperta da un piccolo monumento, Liliane e Danielle ne approfittano per fare un po' di pulizia all'interno di Philéas poiché economizziamo al massimo l'acqua per guadagnare tempo nel carico-scarico in un paese dove non abbiamo trovato una sola area di servizio per Camper…

Ballyvaughan, poi Galway, con i cottages tipici del nord del Burren. Prendiamo quindi la R480: sosta a Aillwe Cave, l'unica grotta aperta al pubblico nel cuore di una regione ricca in caverne. Interesserà gli amanti di stalattiti, stalagmiti, gallerie e laghi sotterranei. Noi non la visiteremo poiché andiamo di fretta e di grotte ne abbiamo tante nel nord dell'Hérault dove andiamo spesso.

Una fattoria all'entrata delle grotte vende i prodotti locali: comperiamo formaggio e diversi liquori irlandesi per festeggiare il ritorno a casa con parenti e figli. Continuiamo verso il menhir di Poulnabrone: non c'è parcheggio, solo alcuni spazi tra i campi permettono di sostare senza invadere troppo la strada (d'estate deve essere quasi impossibile fermarsi qui!). (km 1.590, sono le 11.00). In ogni caso il paesaggio di questa regione del Burren è veramente desolato ma avvincente.

Quindi ci dirigiamo verso la profumeria del Burren a Carran, al passaggio Danielle fotografa la chiesa. Visitiamo questo centro di fabbricazione di profumi e assistiamo ad un piccolo audiovisivo molto interessante sulla flora del Burren. Comperiamo quindi profumi e saponi profumati.

Continuando la strada, all'incrocio tra la R480 e la R 476, siamo dinanzi a Leamaneh Castle, ben conservato, e che mescola due stili architettonici: al torrione a feritoie del XV secolo, fu aggiunta, nel XVll secolo una residenza-fortezza ornata di grandi finestre.
Prendiamo la R476 verso Kilfenora, dove il Burren Display Centre presenta in alcuni periodi dell'anno uno spettacolo audiovisivo sulla storia, la geologia e la ricchezza botanica della regione.Qui si trovano anche le rovine del monastero di Kilfenora, scelto come sede di un vescovado nel corso del Sinodo di Kells (1152). Visitiamo le vestigia della vecchia cattedrale St. Fachtna la cui parte ovest è incorporata alla chiesa protestante, ahimè in corso di restauro e con l'ingresso quindi vietato ma lo passeremo per visitare almeno l'esterno mentre il coro (XII-XIII secolo), privo del tetto, è ornato di alcuni capitelli scolpiti, di due bassorilievi di vescovi (XIII-XIV secolo) e di una tomba del XV secolo.

Si osserveranno soprattutto, nel cimitero, due croci del XII secolo scolpite in una bella pietra come si usa ancora oggi nelle strade di Liscannor ad una dozzina di chilometri da Kilfenora. La struttura particolare di questo calcare ha permesso questa espansione di ricami, finemente incisi sulla superficie della pietra, ma impedisce ogni lavoro in rilievo.
Ad ovest della chiesa, una croce, la Doorty Cross, ben conservata, è decorata con rilievi di un vigore eccezionale, da un lato è rappresentata l'entrata di Cristo a Gerusalemme e dall'altro tre vescovi con il pastorale ed un uccello a due teste che divora un teschio.

La croce che si trova in mezzo ad un prato, ad un centinaio di metri dalla cattedrale, è la più completa di tutti questi monumenti ed utilizza in pieno le possibilità che permette la pietra: la figura del Cristo, piatta e liscia, si distacca da una base di ornamenti incisi che, in contrasto, gli conferiscono rilievo e volume.
Arriviamo a Lisdoonvarna e parcheggiamo al parcheggio della Burren Smoke House Ltd (km 1.632 - 13.10). L'apertura del magazzino è alle 14.00. Mentre aspettiamo ne approfittiamo per pranzare. Visitiamo il magazzino ed acquistiamo le migliori qualità di pesci affumicati: trote, salmoni, sgombri… ce le gusteremo nei prossimi giorni… Ripartiamo verso le 15.10 in direzione di Ballyvaughan lungo la N67 attraversando il centro del Burren, quindi 4 km più avanti passiamo dinanzi alla torre di Seanmara Mackinist.

Verso Corcomroe Abbey, abbazia cistercense fondata nel 1194-1195 e situata sulla punta di una valle calcarea, ai bordi del Burren; gli diedero il nome di "Santa Maria della roccia fertile". Sussiste una chiesa in rovina ad una navata (Xlll secolo), alcune tombe, un fonte battesimale. I capitelli sono finemente scolpiti come anche la tomba del re Conor O'Brien (+ 1267).

Quindi direzione Galway sempre con la N67 con una piccola sosta a Kinvarra, minuscolo porticciolo in fondo ad una baia graziosa. All'uscita del paese, raggiungiamo Dunguaire Castle. Costruito su un isolotto roccioso, s'innalza sulle rovine del vecchio palazzo di Guaire, re del Connaught nel VII secolo. Il castello attuale è stato certamente costruito da un membro della famiglia O'Heyne; divenne poi residenza dei Martyn che si stabilirono più tardi a Tullira, quindi quella dello scrittore Oliver St John Gogarty, amico di Lady Gregory.

Riprendiamo la N18 e la N6, passiamo a Galway (km 1.707) sotto la pioggia e gli ingorghi ( ci ricordano la Francia): è venerdì sera e forse gli Irlandesi ne approfittano per partire per il Week end!
Sosta in un grande centro commerciale per il pieno di Philéas e del frigo… Passiamo poi per la R336 a Salthill, Spiddle (o Spiddal), primo paese del gaeltacht, possiede un collegio gaelico fondato nel 1909.. A partire da qui, la costa inizia a farsi più frastagliata e accidentata, i paesaggi naturali diventano sempre più grandiosi.

Passiamo per Costelloe (Casla) quindi per la R343 verso Carraroe ed infine la R374 per arrivare a Gorumna Island a Lettermullan. Il paesaggio di rocce è frastagliato ma sempre grandioso sebbene un po' triste sotto un cielo molto basso e molto nuvoloso ma non piove per nostra grande fortuna.
Ritorniamo sui nostri passi per alcuni chilometri per sistemarci sul parcheggio di una chiesa in piena campagna che avevamo notato poco prima e che sarà ideale per passare la notte. (km 1.779, sono le 19.30). La notte sarà molto calma nonostante la pioggia che si è messa a cadere al tramonto del sole. Oggi abbiamo percorso 240 km.

Giorno 8 - Sabato 20 aprile:
Il Connemara:
Tra Lough Corrib e l'Oceano si estende, sotto un cielo cangiante e dorato, il romantico distretto
del Connemara. Il cielo, la terra e l'acqua celebrano il loro incontro in questa regione austera e forte. Muretti grigi all'infinito, innumerevoli laghi violacei, il mare che penetra ovunque ed una luce affascinante fanno del Connemara un affascinante labirinto acquatico con per soli punti di riferimento le Maamturks e le Twelve Pins, le montagne velate di blu e di rosa che fungono da spina dorsale alla regione. Criniere al vento, i "Connemara Ponies" pascolano tra i muretti di pietre, mentre asinelli dagli occhi tristi attendono tranquillamente il loro carico di torba. Gli Irlandesi, respinti da Cromwell in questo "deserto" di pietra, erano così numerosi che dovettero dividerlo in pezzi minuscoli, appena più grandi dei giardini dei contadini d'oggi. Fedeli alla tradizione - parlano tra loro il gaelico, questo linguaggio che rifiuta di morire - sfruttano ancora questi campi pieni di pietre, separati da piccoli muretti costruiti durante la grande carestia, per otto pence al giorno.
Poiché la vita è dura in questo paese così bello, il suolo ingrato nutrisce male una popolazione troppo numerosa che, da più di un secolo, si è abituata all'esilio.

Il Connemara è un vero paradiso ecologico. L'uomo qui vive in perfetta armonia con la natura. Le acque non sono inquinate ed i campi ignorano i concimi chimici, così la flora e la fauna sono di una ricchezza ignorata nel resto dell'Europa. Campi d'iris, di rododendri, di ginestre, uccelli innumerevoli… anatre, cigni, aironi nidificano sui laghi e nelle baie; le dune nascondono centinaia di conigli e, vicinissimi alla riva, foche e delfini accompagnano i pescatori. I fiumi non ospitano soltanto salmoni e trote ma anche alcune lontre.
La vecchia civilizzazione rurale è sempre viva. I legami tra le famiglie restano molto forti; ciascuno ha un soprannome che lo integra alla Comunità; in queste minuscole fattorie, i contadini sono allo stesso tempo pescatori, allevatori, operai ad orario ridotto e spesso disoccupati. I pubs possono fungere da drogheria, da posta o anche da pompe funebri.

Sono le 8.15 quando facciamo colazione, il tempo è sempre molto grigio ed alcune gocce d'acqua continuano a cadere, ma quando partiamo verso le 8.40 ci sono già alcuni cenni di schiarita. Ritroviamo la R336 a Casla e risaliamo verso il nord, a Sceebcross deviamo sulla sinistra per la strada costiera R340, la centrale termica alla torba che si trova ad alcuni chilometri sembra non funzionare più!! La strada è veramente splendida, ogni metro ci offre nuovi aspetti del paesaggio e le parole non bastano per descrivere tutto.
(km 1.826 - 10.05) siamo a Kilkieran (Cill Chiaran: tra mare e montagna). Sosta sul porto, non piove ma il cielo è comunque carico di pioggia. Parliamo con un pescatore che si prepara a partire e sta caricando le sue esche: ritagli di salmone e teste di bottatrice, per prendere granchi ed aragoste.

Il poeta Padraig Pearse, uno dei capi della Rivolta di Pasqua, venne qui a studiare il gaelico. La casa dove visse, restaurata con cura, è diventata un piccolo museo (aperto in estate). In questa regione "lar Connachta" (sud di Connemara) che fu una delle fonti del movimento di rinascita gaelico, il linguaggio irlandese prevale ancora sull'inglese, ed ogni paese - o quasi - possiede una scuola gaelica estiva dove studenti di qualsiasi età vengono a perfezionarsi; perché, se la lotta per la salvaguardia di questo linguaggio sembra persa ed abbandonata, la sua conoscenza resta necessaria nel settore pubblico.

Passiamo a Carna: borgo gaelico sperduto in mezzo ai laghi, sulla punta della penisola di Kilkieran. Questa regione, che ignora l'inquinamento, è uno dei più bei paradisi di pesca d'Europa. L'Università di Galway del resto vi ha installato una stazione di biologia marina. Ovunque mucchi di torba dinanzi alle case. Prendiamo la piccola strada costiera e passiamo a Moyrus prima di riprendere la R340 a Glinsk.

Entriamo ora nella parte Ovest del Connemara, dominata dai Twelve Pins. La strada fa il giro della baia di Bertraghbay. Giriamo a sinistra per la R342, lasciando dinanzi a noi la strada di Recess. Al termine di un braccio di mare che si infila in fondo alla baia, facciamo una piccola sosta vicino a Cashel: Il mare, la chiesa… (l'Irlanda, molto cattolica è punteggiata lungo le strade di chiese, calvari e di molte statue della Vergine. Le apparizioni di Lisieux e di Lourdes sembrano molto glorificate).

La costa è frastagliata all'estremità, il mare si infila ovunque, e non si sa mai molto bene dove sono i laghi, dove è il mare, se si tratta di un'isola, o della terraferma.

A sinistra per la R341, arriviamo a Roundstone, porto con le case bianche adddossate sui fianchi del Monte Errisberg. È uno dei centri di raccolta delle aragoste esportate in genere verso la Francia. Ci fermiamo (km 1.871 - 12.00) su un parcheggio di fronte al mare e partiamo a fare un piccolo giro di questo bel porticciolo.
Dopo il giretto, un aperitivo, quindi inauguriamo il salmone.

Dedichiamo poi il primo pomeriggio a visitare "Bodhran's", negozio di strumenti musicali tradizionali, di ceramiche e di gioielli. In seguito raccogliamo nuovamente un po' di bigorneaux prima di riprendere il viaggio verso le 15.45.
All'uscita di Roundstone, ad una curva, Gorteen Say e Dog's Bay ospitano due grandiose spiagge di sabbia bianca, il tempo è caldo, il sole splende e siamo in maniche di camicia (km 1.876 - 15.50/16.15).

Passiamo a Ballyconneelly: la penisola si estende verso il mare aperto, con molte belle spiagge come a Aillebrack o Mannin.
Fino a Clifden la strada segue l'Oceano, attraverso un paesaggio austero di torbiere e rocce, colorato secondo la stagione dalle ginestre, i rododendri, o gli asfodeli. Il vento, gli spruzzi, i profumi dell'oceano l'hanno soprannominata "Srandy and soda Road".
Arriviamo infine a Clifden (km 1.897 - 16.50), capitale del Connemara. È un porto in fondo ad una baia (vi si pesca l'aragosta ed il salmone), ma gli Irlandesi gli trovano una piccola aria montana. È vero che si appoggia alle Twelve Pins. Questo grande paesotto vive soprattutto di turismo (tutte le vetture vi fanno sosta). Vi si trovano gioielli in marmo verde, il famoso marmo di Connemara che ricorda un po' la giada e stoffe di tweed.

Ci parcheggiamo all'uscita della città sul parcheggio della chiesa e partiamo a gironzolare per le vie quasi deserte (non sarà certamente la stessa cosa da qui a due mesi).
Sono le 17.30 quando imbocchiamo la Sky Road per fare il giro delle penisole che si protendono come dita verso 0vest e torniamo a prendere la N59 a nord di Clifden per la strada di Kingstownh. Nonostante il tempo che si è di nuovo coperto, ammiriamo lo splendore della costa, frastagliata e bordata di piccole scogliere, le case che si nascondono dietro i cespugli, i campi disseminati di rocce e di botton d'oro, la dolcezza del verde dell'erba e del grigio della pietra.

Quindi direzione Cleggan per la N59 quindi alcuni km più avanti verso sinistra; ci parcheggiamo sul porto (km 1.924 - 18.20) e partiamo a fare un giro in città.
Dopo cena andiamo a passare la nostra serata allo "Joyce Pub". Purtroppo in questo periodo dell'anno c'è poca gente e niente musica; una decina di persone giocano a carte. Ci consoliamo con 3 guinness e poi 3 Irish Coffee. Passiamo una serata eccellente. Quando ritorniamo verso Philéas, la pioggia notturna ha nuovamente fatto la sua comparsa. Oggi abbiamo percorso 145 km.

Giorno 9- Domenica 21 aprile:
Ci svegliamo abbastanza tardi, la notte c'è stato molto vento e pioggia. Alle 9.30 pioggia e vento sono un po' diminuiti di intensità e ci prepariamo a partire.
Alle 9.50 siamo in viaggio, di nuovo con la N59, quindi a Letterfrack giriamo a sinistra verso il nord-ovest per visitare la penisola di Renvyle. (km 1.948). Alle 10.20 siamo dinanzi a Renvyle Castle. Torniamo poi verso Letterfrack.
La strada prosegue per il Pass of Kylemore, pianoro occupato da tre laghi di montagna. L'incredibile castello vittoriano che si scorge in fondo ad un parco è un collegio di benedettini chiamato Kylemore Abbey. (km 1.964 - 11.00/30).

Continuiamo sulla N59 fino a Leenene dove giriamo a destra sulla R336 in direzione Sud-Est, 7/8 km più avanti giriamo a sinistra verso Lough Nafooey. La pioggia si è messa a cadere a dirotto e dopo alcuni km in una cunetta della strada si è formata una pozza, un'automobile è rimasta bloccata nel mezzo, sicuramente a causa del motore allagato per aver voluto superare questa profonda pozzanghera in maniera troppo veloce….
Un'altra automobile davanti a noi è ferma e non osa lanciarsi; la profondità sembra non superare i 40 cm: innesto la marcia bassa e le 4 ruote motrici e passiamo senza problemi. Arriviamo sul Lough Nafooey.

Troviamo subito un parcheggio (picnic area… ma al momento il tempo non si presta affatto!), (km 1.998 - 12.20). Nell'uscire da Philéas, sotto la pioggia, una raffica di vento porta via la carta michelin aperta sul cruscotto, fortunatamente ad una decina di metri un recinto di filo spinato la blocca nel suo viaggio verso il lago. La recupero alla meno peggio strappata e bagnata, pazienza, si asciugherà in seguito, e le parti strappate sono in punti non essenziali, dunque tutto OK.

Pranziamo (sgombro affumicato di Burren Smoke House Ltd a Lisdoonvarna)…
C'è un forte vento che fa ondeggiare Philéas ma nonostante la pioggia che continua a cadere, il paesaggio è stupendo, i colori e la luminosità cambiano di minuto in minuto; la pioggia smette mentre siamo al caffè, la luce filtrata dalle nuvole è incredibile e rende il paesaggio straordinario.

Imbocchiamo la prima strada a sinistra per costeggiare Lough Mask, quindi riprendiamo la N84 e arriviamo a Ballintubber (km 2.037 - 15.15/55).

Ballintubber Abbey: Fondata nel 1216 da un Re del Connaught per i monaci Agostiniani l'abbazia è particolarmente cara agli Irlandesi, poiché nonostante il divieto degli inglesi e l'esercito di Cromwell che la bruciò nel 1653, per 750 anni le messe non hanno praticamente mai cessato di esservi celebrate.
La chiesa romanica (XIII secolo) ed il chiostro gotico (XV secolo) sono stati restaurati con cura nel 1966 per celebrare l'anniversario della
sua fondazione. Vi si osservano soprattutto i dettagli degli archi delle finestre e dei capitelli romanici. La sacrestia fu eretta nel XVII secolo e funse da mausoleo ai visconti di Mayo, si può vedere una tomba del XVII secolo ornata di rilievi che rappresentano gli apostoli.
Durante la nostra visita si stava svolgendo un matrimonio e non siamo entrati per discrezione verso questi Irlandesi così accoglienti.

Ripartiamo in direzione di Westport lungo la R330, ci fermiamo davanti ad una grande stazione di servizio e chiediamo di fare il pieno dei serbatoi d'acqua che piangono miseria e ne approfittiamo per scaricare.
Questi Irlandesi sono veramente simpatici e sono sempre disponibili ad aiutarti. Il sole è tornato e presto siamo a Westport (km 2.058 - 16.50/17.10), piacevole cittadina situata sul Carrowbeg River, progettata e costruita verso il 1780 sotto la supervisione di un notabile locale, John Denis Browne.

Quindi imbocchiamo la N59, passiamo a Newport quindi a Mulrany prendiamo a sinistra la Atlantic Drive verso sud quindi l'ovest della "Corrauun Peninsula". Attraversiamo l'Achill Sound e sempre sull'Atlantic Drive facciamo il giro di Achill Island, il paesaggio è da vera commozione, tanto questa strada è bella e selvaggia: insenature e spiagge, scogliere impressionanti…. Ma come descriverlo?

Achill Island**
Achill Island è la più grande delle isole occidentali Irlandesi. Questa punta in capo al mondo, dove i giorni non finiscono più, è sorvolata da nuvole in movimento che illuminano di una luce molto particolare le montagne blu ed i paesaggi aridi di roccia e di torba, illuminati dalla brughiera color malva, i rododendri giganti ed i cespugli di fuchsie. Achill è un gaeltacht, ma le case basse bianche di calce sparse sull'isola hanno da tempo perso i loro tetti di paglia, sono spesso abbandonate o lasciate ai turisti. Spiagge dorate, scogliere dentellate, la costa sud dell'isola è molto spettacolare. Al centro,00 lande e laghi nei quali si riflettono il cielo, la torba … e le pecore.

Ripassiamo Achill Sound e giriamo un po' per trovare un buon posto per la notte. Finiamo per arrivare (km 2.185 - 20.20) nel parcheggio di una Comunità cattolica, "Lady Queen of the Pace", chiediamo l'autorizzazione per sostare, cosa che ci è concessa senza problemi; ci invitano anche alla messa il giorno dopo alle 9, per non offendere rispondiamo che abbiamo molta strada da fare e che alle 9 saremo già partiti….
Oggi abbiamo percorso 261 km.
La notte c'è molto vento ma niente pioggia.

Giorno 10 - Lunedì 22 aprile:
Ci alziamo presto e andiamo a salutare la Comunità che ci ha accolti, ci offrono caffè o tè, ma abbiamo già fatto colazione e alle 8.30 partiamo perché molta strada ci aspetta.

Continuiamo sull'Atlantic Road, la strada è delimitata da barriere di rododendri, è un po' troppo presto per la loro stagione e sono ancora in boccio. Le torbiere fanno la loro apparizione.
A Mulrany prendiamo la N59 che seguiamo fino a Bangor dove ci fermiamo a fare spese (km 2.233 - 10.00/15), quindi giriamo a sinistra per la R313 verso la punta nord-ovest dell'Irlanda. Arrivati a Bunnahowen prendiamo a destra la R314 per riprendere la costa Nord.

Poco dopo avere raggiunto il mare siamo a Ceide Fields (km 2.286 - 11.20/12.00):
La parte principale di questa zona della contea di Mayo è formata da paludi che ricoprono un vasto sito che risale all'età della pietra, con tracce di vita umana risalenti ad oltre 50 secoli fa. Al Visitor Center spiegazioni sulla struttura geologica e sui 4 metri di melma che hanno ricoperto la zona, riproduzioni di modelli primitivi di aratro… e spiegazioni sulla fauna e la flora.
Proseguiamo fino a Killala, piccolo porto dove la ditta giapponese Asahi ha installato una grande fabbrica chimica. Lì vicino si alza una torre rotonda alta 25 metri e indica, certamente, il sito di un antico monastero fondato da San Patrick e dal Vescovo Muiredach. Prendiamo la strada a sinistra per Moyne Abbey (km 2.313 - 12.45/13.15). Non ci sono parcheggi degni di questo nome e ci chiediamo cosa succeda l'estate se una decina di automobili arrivano contemporaneamente (senza parlare di Camper e pullman turistici).

Quest'abbazia francescana si trova a 3/400 metri dalla strada, la raggiungiamo attraversando un prato dove pascolano alcuni tori che ci osservano passare con occhio cattivo (restiamo il più lontano possibile senza fare movimenti bruschi…).
Il sito risale al XV secolo ed è rimasto quasi intatto nonostante i danni degli attacchi di Sir Richard Bingham, generale elisabettiano che invase il Connaught nel 1590; consta di una chiesa sormontata da un'alta torre rettangolare, un chiostro ed una parte degli edifici conventuali.

Dopo una biforcazione a sinistra per Rosserk Abbey come indicato nelle guide ci troviamo da qualche parte nella campagna completamente persi… Ritorniamo a Killala e prendiamo la strada R314 verso Ballina per trovare 6 km più avanti sulla sinistra un cartello che indica Rosserk Abbey dove arriviamo alla fine (km 2.334 - 13.45).
È un'altra abbazia francescana del XV secolo di cui resta la chiesa sormontata da una torre quadrata più tarda ed un chiostro ben conservato, con vasca scolpita.

Un piccolo parcheggio dove siamo soli ci permette di sistemarci per pranzare (lenticchie alle cipolle, le nostre ultimetrote affumicate del Burren…) dopo un whiskey ed i bigorneaux abituali. Dopo pranzo, visita di questo luogo carico di storia.

Verso le 15.30, direzione Ballina quindi Sligo per la N59. Alle 16.50 siamo su un parcheggio di Sligo (km 2.411). Breve visita di 20 minuti della città: occorrerebbe più tempo ma non è in programma….

Drumcliff per la N15 (km 1.419 - 17.24/42), dove il poeta Yeats è sepolto nel piccolo cimitero a destra della strada come aveva indicato nel suo poema "Under Ben Bulben". Redasse lui stesso il suo epitaffio ("Con sguardo freddo contempla la vita, la morte, e passa avanti, cavaliere"), il cui esoterismo nasconde male l'irritazione che gli ispiravano le idee di Rilke sulla morte.

Prendiamo poi una strada verso Lissadel House (km 2.427 - 17.55/18.15), austera e grande dimora in stile georgiano tardivo (1836) appartenente alla famiglia Gore-Booth: in questo periodo dell'anno non è possibile la visita ma possiamo fermarci sulla spiaggia all'uscita della proprietà.
Yeats soggiornò spesso in questa casa, ma Lissadell conserva soprattutto le memorie delle due donne cantate dal poeta, la contessa Markievicz, eroina dell'indipendenza irlandese, e sua sorella la poetessa Eva Gore-Booth Costance Markievicz che partecipò alla Rivolta di Pasqua e fu la prima donna eletta al Parlamento britannico e ministro del lavoro del primo governo repubblicano proibito (1919).

Riprendiamo la strada N15 e costeggiamo il Ben Bulben, gigantesco blocco calcareo di fronte all'Oceano, teatro di molte leggende epiche, in particolare del racconto d'amore di Diarmud e Gràinne di cui numerosi Cairns conservano il ricordo. La "battaglia dei libri" sulle alture del Ben Bulben fece più di 3.000 morti!

Sempre sulla N15 arriviamo, a destra della strada principale (km. 2.462 - 19.10/25) al Cairn di Creevykeel (sistemato nel 1935), grande sepoltura a cortile, contemporanea di Newgrange, che ha fornito molte vestigia neolitiche al National Museum di Dublino.
Ben presto (km 2.479 - 19.45) siamo a Bundoran, famosa stazione balneare irlandese. È la spiaggia popolare per eccellenza; in estate, centinaia di campeggiatori popolano le sue dune e animano la fiera permanente sistemata sui viali. Giriamo un po' per la città quasi deserta per trovare un buon posto per parcheggiare Philéas per la notte. Alla fine ci sistemiamo sul parcheggio vuoto di un residence estivo. Il tempo è stato buono e questa sera un sole splendido è con noi. Oggi abbiamo percorso 294 km.
Passiamo una notte eccellente con vista sul mare.

Giorno 11- Martedì 23 aprile:
Ci alziamo verso le 8.15, splende il sole. Verso le 9.00 imbocchiamo la N15 verso Donegal.
Donegal
, (km 2.509) capitale della contea, è una borgata piacevole situata in fondo alla baia omonima, alla foce dell'Eske. Questa piccola città mercato è anche un importante crocevia: dalla piazza centrale, denominata "The Diamond", si diramano le tre grandi strade per l'Ovest, per Sligo e per Londonderry.
Ci fermiamo sul parcheggio dell'ufficio del turismo per prendere alcune informazioni ed opuscoli e comperare un'altra carta stradale. Prendiamo poi la N56, e facciamo sosta al castello di Bruckless (km 2.532).

Quindi passiamo vicino ad una chiesa con torre circolare che fotografiamo avendo saltato quella di Killala ieri. Arriviamo a Killibegs, un piccolo porto di pesca che è però il più importante d'Irlanda (1.800 ab.). Nel mese d'agosto i pescatori dilettanti si riuniscono qui per tre giorni per il festival della pesca d'altura ("Deep Sea Fishing Festival"). Ma più che al suo porto Killybegs deve la sua fama internazionale ad un'altra industria di vecchia tradizione: i tappeti di paglia annodati del Donegal. Si può visitare la fabbrica dove questi tappeti sono tessuti a mano.

Il Donegal e la sua contea sono famosi per il tweed, una volta tessuto a mano dai contadini. Si possono trovare questi tessuti in tutti i negozi e visitare i laboratori.

Donegal: il lough Derg (32 km a sud-est di Donegal) è un lago "misterioso", quasi in capo al mondo,dove si svolge, tra Pentecoste e l'Assunzione, un pellegrinaggio di una difficoltà estrema.
Tra il 1 giugno ed il 15 agosto i pellegrini devono passare almeno tre giorni e due notti sull'isola, nutrendosi soltanto di pane e di tè nero, o d'acqua del lago, bollita e speziata con pepe; devono compiere un certo numero di esercizi di mortificazione.
Devono, in particolare, vegliare una notte intera, compiere a piedi nudi il giro della basilica, fermarsi in preghiera dinanzi alle croci di Santa Brigitte e San Patrick e in sei altre stazioni.
Gli edifici di stile neobizantino, che affollano l'isola, ospitano il personale ecclesiastico e offrono riparo ai pellegrini. Un altro isolotto del lago, Saint's Island, sarebbe in realtà uno dei luoghi dove avrebbe soggiornato San Patrick in preghiera e digiuno. Vi si trovano i resti di un monastero anteriore al XII secolo.

Il giro del Donegal *
Su centinaia di chilometri, da Malin Bay a Malin Head, il mare è ovunque. Avanza all'interno di fiordi profondi, bagna mille piccole insenature, scolpisce fantastiche architetture su alte scogliere e decine di piccole isole vicine alla costa, e si infila tra le colline dove pascolano grandi pecore paffute, macchiate di rosa.
Poiché il mare è stranamente benevolo verso questi cittadini indifferenti (Killybegs è l'unico porto di una certa importanza lungo questa costa) gli offre concime (sabbia fangosa che si deposita sul litorale e che viene utilizzata come ammendamento calcareo) e alghe marine, elementi alcalini necessari alla trasformazione della torba in suolo coltivabile. E questo popolo ostinato distende fino all'estremo limite delle acque, di fronte all'Oceano negletto, pascoli puliti, di un verde risplendente.
Il giro della costa è molto lungo. Belle strade vi permetteranno di accorciare questa passeggiata pur scoprendo paesaggi stupendi dell'interno e del Glenveagh National Park.

Siamo sulla R263, passiamo a Cargy quindi a Shalwy e prendiamo una piccola strada stretta sospesa su strapiombi e porti minuscoli, che si ricollega alla strada principale a Kilcar, continuiamo verso Carrick ancora per la strada costiera anziché per la R263, la bellezza del paesaggio giustifica questi chilometri supplementari.

Continuiamo verso le splendide scogliere di Slieve League passando a Teelin, minuscolo porticciolo, quindi a destra per 1,5 km per una strada minuscola ma ben indicata. Un grande parcheggio permette di lasciare il veicolo e proseguire a piedi, c'è una strada che continua dopo una sbarra che si può aprire e richiudere dietro di sé per non lasciar scappare le pecore "blackface", ma è vietata ai camper. Rispettiamo il divieto e dopo avere parcheggiato Philéas (km 2.565 - 11.20), faremo un "trekking" di un'ora e un quarto.
Questa passeggiata è abbastanza facile ed il paesaggio straordinario; le scogliere si gettano maestosamente nella baia di Bunglass.

Siamo di ritorno verso le 13.30 e pranziamo rapidamente per proseguire le visite previste per il pomeriggio. A Carrick prendiamo la strada di Glencolumbkille che attraversa colline di torbiere dove i contadini ritagliano in mattoni rettangolari la torba che, una volta essiccata, diventa un eccellente combustibile.


Un villaggio folkloristico, the Folk Museum, composto da quattro capanne ricostruite che illustrano la vita degli antichi contadini irlandesi nelle varie epoche. La strada T72A fa il giro della punta di Rossan fino a Malin More e Malin Beg: bella spiaggia di sabbia in un'ansa ai piedi di alte scogliere.
Ritorniamo sui nostri passi, la piccola strada diretta tra Malin More e Meanavean è chiusa per lavori. Continuiamo verso Ardara, attraverso colline di torba. Presto ci addentriamo, con una strada molto ripida, verso il Passo di Glengesh, rude e selvaggio.
Ardara (km 2.624 - 16.15) in fondo alla valle dell'Owentocker. Decine di negozi offrono i tweeds, maglioni e ricami, prodotti in tutta la regione. Sosta a Knitwear and Twead Ltd ma la merce è molto costosa e Liliane e Danielle non si decidono… Riprendiamo la strada in direzione di Rosses per la R261. Passiamo a Maas dove raggiungiamo la nazionale (N56), che conduce verso il nord nella regione di Rosses. La strada si allontana e si riavvicina più volte alla baia di Gweebarra, scoprendo bei panorami.

(km 2.661 - 17.10) Dungloe (o Dunglow), "capitale" del Rosses, che si trasforma l'estate in stazione balneare. È un villaggio piacevole, ne approfittiamo per una passeggiata ed alcune spese.

Costeggiamo il litorale (con la R259), siamo nel curioso distretto del Rosses. Le guide turistiche dicono: regione selvaggia, battuta dei venti, disseminata di centinaia di laghi e di blocchi irregolari di rocce rosa, dove, qui e là, alcune macchie verdi sono state strappate alla desolazione da agricoltori ostinati.

Quanto a noi, man mano che avanziamo troviamo una regione molto meno dura del Burren, ci sono molte costruzioni nuove e certamente il turismo ha attenuato l'aspetto della regione negli ultimi anni.

Burtonport (km 2.669 - 17.40), uno dei principali porti d'Irlanda dove ci si imbarca l'estate per l'isola di Aranmore: ci fermiamo per la nostra piccola pausa caffè/tè.
Proseguiamo poi superando il Donegal Airport per il nord lungo la R257 in direzione di Bloody Foreland Head
(km 2.707 - 18. 50). Troviamo un'area picnic di fronte al mare, decidiamo di fermarci là per cenare e pernottare. Saremo soli, il sole tramonterà regalandoci una vista splendida di quest'angolo meraviglioso. Oggi abbiamo percorso 228 km.

Giorno 12- Mercoledì 24 aprile:
Ci alziamo verso le 7.30 e partiamo verso le 8.15, sempre con la R257. Passiamo a Meenaclady quindi Meenlaragh (porto d'imbarco per Tory Islands di cui vedevamo il faro strizzarci l'occhio a intervalli regolari ieri sera). Riprendiamo la N56 a Gortahork, quindi passiamo a Falcarragh e presto siamo dinnanzi alla baia di Portnallaght.

Ci eravamo lasciati un giorno e mezzo di riserva nel road book nel caso in cui avessimo avuto dei ritardi, ma tutto è andato bene (grazie al resoconto di Laurent che ci ha molto aiutati nella preparazione di questo viaggio), e abbiamo così due possibilità di utilizzare questo tempo libero: un giro in Ulster o la visita di Dublino, si passa al voto, ma il responso è unanime: 3 voti per l'Ulster e il Giants' Causeway… (le grandi città non sono il nostro forte…). Jean-Marie prepara in pochi minuti un nuovo itinerario (ma lo aveva già abbozzato a casa in grandi linee).

Arriviamo a Creeslough e prendiamo la prima a sinistra per Doe Castle (km 2.752 - 10.00) in restauro ma la cui riapertura è prevista per il 2002 secondo la Guida Verde. Tentiamo la fortuna, ma, ahimè, i lavori non sono terminati e non potremo visitare questo castello. Ci accontentiamo della vista esterna.

Con la R245 si continua verso Carrigart, una piccola stazione balneare, quindi scendiamo verso il sud lungo Mulry Bay che abbandoniamo a Milford per dirigerci verso Letterkenny. Il paesaggio cambia completamente e la strada diventa molto verde.
Arriviamo a Letterkenny (km 2.803 - 11.15/50). Costruita sullo Swilly River, la città si vanta di possedere la più lunga via principale d'Irlanda (a noi non farà né caldo né freddo… ma ho già detto che le città non sono la nostra passione). Ci fermiamo semplicemente allo Shopping-center per alcuni acquisti: un pantalone ed un ombrello per Liliane (il suo ha reso l'anima poco prima della partenza e abbiamo un presentimento per domani…).
Partenza per la penisola di Inishowen con la N13. (km 2.835 - 12.20). Arriviamo a Grianan of Aileach ("Forte di Pietra"). Questo sito che è una ricostruzione del 1870 è veramente splendido benché non si sappia se rispetti fedelmente l'originale dell'inizio dell'era cristiana ma distrutto nel 1101 dal re del Munster Murtogh O'Brien.

Dal Grianan of Aileach, scorgiamo in primo piano Inch Island, quindi Fahan sulla R238 ed infine Dunree Head. Approfittiamo del parcheggio per pranzare, c'è il sole ma soffia un vento forte. Sono quasi le 14.30 quando ripartiamo: N13 poi R238 verso Burnfoot. Arriviamo rapidamente a Fahan Cross (VII secolo - km 2.847 - 14.40).
Continuiamo sulla R238 ed a Buncrana prendiamo la strada costiera a sinistra per Dunree Head dove ci fermiamo ((km 2.865 - 15.00) sul parcheggio del forte (chiuso alla visita in questo periodo dell'anno). Era un semplice fortino eretto nel 1798 a causa della minaccia dell'invasione francese…; diventò in seguito molto importante per proteggere la base navale di Buncrana dove siamo appena passati.

Continuiamo verso Gap of Mamore, la strada sale in mezzo ad un disordine di rocce tra le quali pascolano tranquillamente molte pecore. In cima al passo (2.872 km - 15.20), un piccolo parcheggio permette di fermarsi vicino ad alcune statue della Vergine ed ammirare un panorama splendido verso il nord e la Punta di Dunaff.

Continuiamo per la strada costiera fino a Cardonagh, da qui la strada a sinistra proprio prima della piazza ed arriviamo davanti a Cardonagh Cross (VIII secolo).
Proseguiamo per la R238 quindi R242, dopo essere passati a Malin, quindi a Lag ci fermiamo ad ammirare le dune di Lag Sand (imponenti alcune si innalzano sulla riva nord della baia di Trawbeaga e sull'estuario del Donagh).

Quindi siamo a Malin Head (km 2.929 - 17.34/40), il punto più settentrionale dell'Irlanda dove si erge una torre costruita nel 1805 dai britannici per controllare la navigazione.
Prendiamo poi verso Sud-Est la strada che conduce a Culdaff dove seguiamo la R238 per fermarci alla piccola chiesa di Clonca (km 2.964 - 18.30) (prima strada a destra dopo Culdaff con cartello segnaletico: Cardonagh 10 km).

Lì vicino (a 2 km) ammiriamo le 2 croci di Carrowmore che indicano la posizione presunta di un monastero fondato dal cognato di San Patrick (Chionais).

La pioggia inizia a cadere dopo una giornata di sole, ma poiché le visite previste sono terminate…
Riprendiamo la costa a Moville (incrocio tra la R238 e la R241 sul Lough Foyle) ed iniziamo a cercare un angolo per la notte. Dunque direzione Nord-est verso Inishowen Head/Dunagree Point fino a Stroove, il sole è ritornato e nel frattempo abbiamo localizzato sulla strada 3 posti adatti. Raccogliamo alcune bigorneaux, ma il raccolto è misero e non durerà a lungo….

Ritorniamo a Greencastel e ci parcheggiamo per la notte di fronte al mare dinanzi al 'kealey's seafoods bar" su un parcheggio splendido completamente vuoto. (km 2.996 - 20.00); prenderemo una 'schiuma' al bar di fronte al mare (una pinta di Guinness, una pinta di Harp e per Danielle una mezza pinta di Guinness).
Oggi abbiamo percorso 289 km.

Giorno 13 - Giovedì 25 aprile:
Sono le 9.00 quando partiamo, e facciamo subito sosta al castello in rovina di Greencastel a 500 metri da dove abbiamo passato la notte.

Quindi in direzione di Moville, per andare a vedere le croci del cimitero di Cooley. Andiamo un po' troppo avanti e dobbiamo tornare sui nostri passi: bisogna prendere la strada a destra immediatamente dopo la stazione Esso all'uscita di Moville. (km 3.014 - 9.27).
Ritorniamo verso il sud e passiamo la frontiera (inesistente e teorica) verso l'Ulster. Arriviamo a LondonDerry (ovunque London è scomparso ed i pannelli indicano Derry): ci parcheggiamo sul parcheggio dell'ufficio del turismo (sbarra con citofono: bisogna suonare, l'apertura è riservata a chi come noi arriva in Camper per visitare la città). La persona all'ufficio di turismo parla molto bene il francese, restiamo a chiacchierare un po' con lei quindi partiamo a fare il giro delle mura.

Partiamo verso le 11.30 per l'A2. In uscita da Derry, vediamo pattuglie di soldati in ricognizione nella periferia (problemi o routine??). La strada è bella, passiamo a Coleraine, Portstewart, Portrush ed arriviamo a Dunluce Castle (km 3.122 - 12.45).
A 5 km ad est di Portrush ed a 3,5 km ad ovest di Bushmills, sulla costa nord della contea di Antrim, si trovano le rovine del castello di Dunluce. Da queste vecchie pietre poste su un blocco di basalto nero sospeso sul mare ad un'altezza di 30 metri emana un'atmosfera di dramma. Oggi le rovine, sprovviste del tetto, lasciano senza fiato. Contemplatele al crepuscolo da Bushmills. Con un giorno di sole pieno visitatele ed ammirate sullo sfondo le scogliere bianche e la baia sabbiosa di Portrush.
Una volta terminata, da questa costruzione doveva emanare un'impressione di solidità. Era una fortezza inespugnabile fino all'invenzione della polvere da sparo. Sotto il castello una grotta offriva nascondiglio a molte imbarcazioni, fornendo così un mezzo rapido per raggiungere l'isola di Rathlin e la Scozia, il paese del Clan dei MacDonnell.

Ne approfittiamo per pranzare sul parcheggio da cui ripartiamo verso le 14.50 per recarci alla distilleria di Bushmills (km 3.127 - 15.00/16.30). Alla fine della visita degusteremo whiskey di 8,10 e 12 anni d'invecchiamento…

Poi arriviamo al Giant's Causeway.

Durante la visita comincia a cadere una pioggia fine che diventa poi più violenta, l'ombrello nuovo di Liliane comperato ieri fa meraviglia. Naturalmente alla fine della visita, la pioggia smette. Ritorniamo in camper per prendere caffè e tè e ci accorgiamo che non c'è più la 12 V nella cellula: Jean-Marie studia il problema voltometro in mano: si era dimenticato di mettere il frigorifero sul gas durante le ultime soste!

Si accende il motore per ricaricare (per fortuna la batteria principale è separata...), la richiesta di corrente è troppo alta ed il fusibile d'alimentazione 12 V della cellula salta… Jean-Marie mette un fusibile più forte e riparte… Ma in viaggio lasceremo il frigorifero sul gas.

Ripartiamo verso le 17.50 in direzione del sud e della Repubblica d'Irlanda con la A29. Passiamo successivamente a Coleraine, Maghera, Cookstown, Dungannon, Armagh dove prendiamo verso ovest con la A3 quindi N12 dopo aver attraversato la frontiera (sempre molto teorica tra Ulster e Repubblica d'Irlanda). Secondo il parere generale degli occupanti di Philéas, l'interno dell'Ulster è triste e non ricorda affatto i bei paesaggi che abbiamo potuto apprezzare i giorni precedenti (ma siamo forse parziali: la strada è fatta sotto la pioggia e la fine del viaggio si avvicina: il che distorce il nostro giudizio).

Arrivati a Monaghan (3.287 km), troviamo all'uscita della città un parcheggio sulla sinistra e ci sistemiamo per la notte. La batteria si è un po' ricaricata e non ci sono problemi per l'illuminazione e la pompa. Piove sempre e dopo cena non tardiamo a cadere tra le braccia di Morfeo.
Oggi abbiamo percorso 291 km.

Giorno 14 - Venerdì 26 aprile:
Notte piovosa e rumorosa, il parcheggio è vicino alla N12 all'uscita di una curva in salita e molti camions sono passati cambiando velocità e aumentando il regime del motore per superare la pendenza… Sveglia alle 7.15: pioviggina sempre ma presto fanno la loro comparsa i primi raggi di sole e quando ripartiamo verso le 8.45 con la N54, il tempo è ritornato al bello!

Passaggio a Cavan (N3 poi N55), sosta per fare alcune spese (km 3.339 - 9.25), il tempo è strano: alternanza di sole e di nuvole ma niente pioggia; la temperatura è fresca: fuori appena 10°C.
Continuiamo la strada: a Athlone prendiamo la N3 quindi a Fardrum la N62, poi all'entrata di Ballynahown la piccola strada a destra che conduce a ClonMacnoise.

Clonmacnoise: la città monastica (VI secolo) di Saint Ciaran, occupa un'ansa del fiume. Nonostante questa posizione relativamente isolata, Clonmacnoise nei secoli fu saccheggiata ed incendiata dozzine di volte dai vichinghi, dai Normanni, e quindi dagli inglesi. Queste incursioni non impedirono al monastero di fiorire e diventare una delle più importanti capitali dell'erudizione e della produzione artistica dell'Irlanda medioevale. Le vaste vestigia comprendono otto chiese, tre grandi croci incise, due torri rotonde e circa duecento lapidi, che vanno dal paganesimo ad oggi. Tra gli altri sovrani, vi fu inumato nel 1198 il grande re Rory O'Connor.


(km 3.444 - 11.45): il parcheggio ha sbarre d'altezza a 2,5 m…, il parcheggio delle auto (3 posti) è completo e siamo obbligati a parcheggiare alla meno peggio dinanzi alla boutique all'entrata del sito. Un video in francese è previsto per le 14.20, decidiamo dunque di fare la visita immediatamente, pranzare, quindi tornare a vedere il video che si rivelerà particolarmente interessante. Quando ritorniamo dalla visita le auto sono partite ma un pullman (targato 69) arriva con una cinquantina di adolescenti francesi certamente in viaggio linguistico: vanno a fare pic-nic, giocano al pallone in mezzo al parcheggio (alcune automobili irlandesi devono averne conservato il ricordo sulla carrozzeria…).
Sono rumorosi e grossolani (anche le ragazze), gli accompagnatori sono indifferenti. Abbiamo vergogna dei nostri compatrioti, noi che all'estero cerchiamo sempre di essere il più possible… irreprensibili…

In ogni caso il monastero, nonostante le difficoltà d'accesso, è particolarmente interessante, la visita è stata riposante poiché il sito è vasto, calmo e ci sono pochi visitatori.

Dopo aver visto il video (saremo gli unici spettatori), ripartiamo, sono le 14.50. Ritroviamo Cloghan e prendiamo la R357 verso Tullamore. Ahimè, alcuni km dopo la centrale elettrica a destra della strada, un grosso albero è caduto sulla strada che è completamente sbarrata e certamente lo sarà ancora a lungo. Decidiamo di fare dietrofront come la maggior parte delle automobili. La strada non è ampia e Jean-Marie deve fare qualche manovra per riuscirvi. 5/6 km di ritorno sui nostri passi e prendiamo la R437 per Kilcormac quindi la N52, Tullamore poi la R420 verso Portarlington (km 3.532 - 16.20/40): Pausa tè - caffè.

Ripartiamo per riprendere la N7 a Monasterevin, lasciamo la nazionale a Curragh Camp per prendere la R413 che deve condurci a prendere la R756 a 'Hollywood'; ci sbagliamo e ci ritroviamo a Dunlavin. Jean-Marie grida contro la segnaletica stradale irlandese ed alla fine trova la direzione giusta. Siamo sulla R756, il paesaggio di montagna è splendido,alcune gocce di pioggia, grandi nuvole nere, vento ed un arcobaleno splendido in cielo sul picco di Tonelagee (816/819 m) a sinistra dopo aver superato Wicklow Pass.

Alcuni istanti dopo scendiamo verso la valle di Glendalough e passiamo davanti al sito con il parcheggio chiuso per la notte. Continuiamo verso Upper Lake: grande parcheggio con toelette ed acqua. Ci fermiamo. Si uniranno a noi altri due camper. Ne approfittiamo per scaricare e caricare e fare anche un po' di pulizie. Facciamo una passeggiata e vediamo molti Irlandesi che arrivano in automobile per andare a fare footing lungo il lago.

Oggi abbiamo percorso 341 km. Cena e notte.

Giorno 15 - Sabato 27 aprile:
Dopo una notte eccellente, partiamo a piedi a visitare la parte alta del sito, quindi ci rechiamo verso il sito vero e proprio (km 3.630 - 9.50/10.50), il parcheggio è libero ma chiude alle 19.00.
C'è un video in francese ma oggi non è in programma poiché non sono attesi gruppi di ospiti francesi..: e noi chi siamo?

Sono quasi le 11.00 quando ripartiamo verso Sud-Est e la costa del Irish Sea al St George's Channel con la R755, quindi R752 e R757. Arriviamo a Arklow e alla N11 che costeggia (da lontano) il mare arrivando da Dublino verso sud. Lasciamo in breve la nazionale per proseguire sulle piccole strade che costeggiano il mare.

(km 3.675 -12.10): sosta nel 'vicolo cieco' di Clogga, un grande parcheggio deserto sovrasta la spiaggia. È un ottimo posto per pranzare dopo aver fatto una passeggiata sulla spiaggia con un mare dai colori mutevoli sotto un cielo carico di nuvole, ma non fa freddo e non piove.

Sono le 13.45 quando riprendiamo la strada verso sud per i nostri ultimi chilometri irlandesi. A Courtown riprendiamo la R742 che ci condurrà fino a Wexford dove decidiamo di passare il nostro ultimo pomeriggio.

(km 3.730 - 15.15), ci fermiamo sulla strada che costeggia il mare lungo la ferrovia e comincia a piovere. Liliane e Danielle si armano di ombrelli e fanno un giro in città mentre Jean-Marie aggiorna il suo taccuino di viaggio.

Più tardi smette di piovere e partiamo tutti a fare il giro della città a piedi per trovare un angolo adatto per la notte. Troviamo il parcheggio davanti al Super Value, e decidiamo di sistemarci là dopo la chiusura del magazzino.

Alle 18.00 non c'è più nessuno sul parcheggio, la pioggia si è rimessa a cadere e noi proviamo diversi posti per trovare quello ben in piano. Un Irlandese si avvicina e dopo averci indicato il Wern's Nest Pub in fondo al parcheggio davanti al mare ci consiglia di parcheggiare il più lontano possibile (ne capiremo la ragione verso le 3 del mattino quando sentiremo gli irlandesi uscire dal pub).
Ci sistemiamo dunque per la notte.
Oggi abbiamo percorso 112 km.

Sono le 20.15 quando entriamo al Wern's Nest Pub. Non c'è musica e questa sera non è possibile cenare. Il cameriere ci indica un ristorante un po' più lontano (sotto la pioggia non lo troveremo ma ci accorgeremo la mattina dopo con il sole che era sotto i nostri occhi…). Pazienza, troviamo il ristorante Forde's sulla piazza di fronte al porto e molto vicino all'ufficio del turismo. La sala è al primo piano, l'ambiente è simpatico ma è tutto pieno, bisognava prenotare. Dinnanzi alla nostra aria delusa si organizzano e in fretta sistemano un tavolino in un angolo per accoglierci.
Ci presentano poi il menu: prenderemo uno dei piatti proposti: Pesce bianco, peperoni, chele di granchio, salsa al pepe accompagnata da patate tipo Dauphinoise con salsa e rotoli di patate fritte, poi un piatto di insalate di legumi caldi (soia, piselli, carote julienne); il tutto innaffiato da un Chablis eccellente, quindi dessert vari ed Irish coffee.
Sono passate le 23 quando ritorniamo da Philéas che ci attende, la pioggia ha smesso di cadere. Il parcheggio si è riempito di automobili (i clienti del pub la cui uscita rumorosa ci sveglierà verso le 3 del mattino).

Giorno 16 - Domenica 28 aprile:
Un bel sole accoglie il nostro ultimo giorno sotto il cielo irlandese. Alle 10.00 facciamo un giro in città.

Tutto ha una fine! Alle 10.45 partiamo per l'imbarco di Rosslare dove arriviamo verso le 11.15 (km 3.761). Pranziamo sul parcheggio.

Al passaggio della guardiola dove si presentano i biglietti (porta di destra: circolazione a sinistra obbligatoria) la porta leggermente socchiusa da Liliane per scendere è sbattuta violentemente da una raffica di vento ed urta il palo della barriera: risultato un graffio sulla vernice di Philéas che porterà a casa un ricordo dell'Irlanda.
Sono le 15.25 quando ci imbarchiamo, la partenza è alle 16.00 (17.00 ora francese: bisogna riabituarsi…), fin dall'uscita del porto il traghetto si mette a ondeggiare: il mare è forte, Danielle e Liliane decidono di non cenare, Jean-Marie rischia di cadere nella doccia. Verso le 10.00 una tempesta violenta ci scuote in tutti i sensi: beccheggio e rollio; impossibile dormire. Verso le 3/4 il mare si calma un po' e possiamo finalmente addormentarci.

Giorno 17 - Lunedì 29 aprile:
Sveglia verso le 8.00, fa bello, il mare si è calmato. Solo Jean-Marie fa colazione, le ragazze sono un po' sbattute.

Ci sistemiamo, prepariamo i bagagli e andiamo a leggere in uno dei saloni. La notte sembra essere stata difficile: ovunque bicchieri rovesciati e rotti, le toelette sono chiuse ed il personale si mobilita per rimettere tutto a posto e far scomparire ogni traccia della tempesta.

A guardare i passeggeri che gironzolano nei corridoi si capisce che la notte è stata difficile per parecchi. Veniamo a sapere che nelle stive alcune auto che avevano dimenticato o non avevano tirato abbastanza il freno a mano hanno fatto danni alle altre, noi speriamo che le automobili vicino a noi non siano tra quelle poiché erano per la maggior parte dei camions e Philéas non avrebbe molto apprezzato un contatto ravvicinato… Incrociamo le dita.

Il tempo passa, la costa francese è in vista, poi entriamo nel porto di Cherbourg. 12.10: si può scendere nelle stive e riprendiamo possesso di Philéas che non ha sofferto per il male di mare, per fortuna! Siamo tra i primi ad uscire, sono le 12.30.

Sosta sul parcheggio del Carrefour per pranzare, quindi direzione casa. Arriviamo, sono le 18.00 ed abbiamo percorso 4.190 km. Le vacanze sono finite!

Le nostre conclusioni:
Siamo rimasti incantati da questo giro irlandese per il quale avevamo un po' di dubbi a causa del tempo, contutti che ci presagivano giorni interi di pioggia ininterrotta…
In realtà abbiamo avuto soltanto 3 visite sotto la pioggia e non abbiamo mai utilizzato i nostri impermeabili… L'accoglienza è stata molto calorosa, i contatti facili nonostante i problemi linguistici, ma gli Irlandesi fanno tutti gli sforzi necessari per capire il nostro cattivo inglese e non esitano a ripetere lentamente quando parlano. Signori inglesi: prendete esempio….
I paesaggi sono splendidi, i siti che meritano una visita innumerevoli e le distanze molto brevi.

Alcuni punti negativi per visitare l'Irlanda in camper: le strade strette, le sbarre d'altezza su molti parcheggi, una segnaletica stradale poco curata, ma la cortesia della popolazione supplisce a tutto ciò.
È da notare che il nostro giro ha avuto luogo poco prima della stagione turistica, le realtà possono essere un po' diverse con l'arrivo dei turisti inglesi e di tutti gli altri.


INFORMAZIONI PRATICHE

Salute:
L'Irlanda e il Regno Unito fanno parte dell'Unione Europea, i residenti di altri paesi dell'Unione possono essere curati gratuitamente nei pronto soccorso degli ospedali pubblici, nel sud come nel Nord. Portare con sé il modello E111 compilato (da richiedere alla vostra ASL prima della partenza). Altrimenti, dovrete anticipare le spese mediche delle quali potrete poi chiedere il rimborso al rientro nel vostro Paese.

In caso di incidente:
- Tourist Victim Support Service: Block 3, Harcourt Square, Harcourt Street, Dublin. Tel. (01) 478-52-95. Tel. (054) 76-222 (24h/24). Fax. (01) 478-51-87. Aperto tutti i giorni dalle 10 (12 la domenica) alle 18.
- In caso di incidente, se ci sono feriti, chiamare il 999 o 112.
- Altrimenti, per le pratiche assicurative, segnalate l'accaduto a Motor Insurers Bureau of Ireland: 39 Molesworth Street, Dublin 2. Tel. (01) 676-99-44, Fax. (01) 676-11-08. Si occuperanno di fare da intermediari tra la vostra assicurazione e quella degli altri coinvolti.

Elettricità:
Le prese di corrente sono completamente incompatibili con quelle del continente. In genere si compongono di tre staffe. Procuratevi un adattatore prima di partire!

Lingua:
Il gaelico parlato in Irlanda appartiene al gruppo che comprende il gaelico irlandese, il gaelico scozzese e quello dell'Isola di Man. Anche se i corsi di gaelico sono molto popolari tra gli studenti, il suo apprendimento, obbligatorio, è percepito come un obbligo. E' parlato soltanto da 120.000 persone.

Misure:
La Repubblica d'Irlanda è teoricamente convertita al sistema metrico, ma non è così in Irlanda del Nord. Quindi, ricordate che:
1 miglio è circa 1,6 km.
1 pound (libbra) 0,45 kg.
1 pint (pinta) 0,57 litro
1 yard 0,91 m.
1 acre 0,4 ha.

Foto:
A parte in alcuni negozi delle grandi città, le pellicole sono più costose che da noi. Portatevi la vostra scorta di rullini. In azione, il fotografo deve adattarsi ad una luce cangiante in modo repentino.

Posta:
Gli Uffici Postali sono aperti in genere dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.30 e il sabato fino alle 12.30.

Pub:
A differenza dell'Inghiterra, i bambini sono ammessi nei pubs se accompagnati. Si sta diffondendo la "happy hour" tra le 17 e le 19, con uno sconto del 20% sulle consumazioni.
Orari di apertura:
In Eire: dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 23.30 e la domenica dalle 12.30 alle 14 e dalle 16 alle 23. In realtà questi orari non vengono quasi mai rispettati.
In Irlanda del Nord: dal lunedì al sabato dalle 11.30 alle 23.30, e la domenica dalle 12.30 alle 22.

Tabacchi:
E' assolutamente vietato fumare all'interno di tutti i luoghi pubblici e gli irlandesi rispettano il divieto, tranne nei pubs. Le sigarette sono vendute a prezzi proibitivi: oltre 4,5 euro per un pacchetto. Le sigarette americane sono praticamente inesistenti nell'Isola.

Telefoni:
Ovunque si trovano cabine che utilizzano carte telefoniche (10, 20, 50 e 100 unità) in vendita presso tutti i giornalai e negli uffici postali. Ci sono ancora cabine pubbliche con moneta.
Per chiamare all'estero acquistare carte telefoniche internazionali che non si inseriscono nell'apparecchio ma hanno un numero sul retro che dà un "credito a tempo". Molto pratiche e convenienti.
Prefissi:
Dall'Italia verso l' Irlanda: comporre il 00+353 (indicativo del paese) + indicativo della città (senza lo 0) + il numero da chiamare.
Dall'Irlanda verso l'Italia: comporre il 00+39 (indicativo del paese) + indicativo della città (con lo 0) + il numero da chiamare.
Dall'Irlanda verso l'Irlanda del Nord: comporre il 00+44 (indicativo del Regno Unito) + indicativo della città (senza lo 0) + il numero da chiamare.
Informazioni: comporre il 11-90 per un numero nazionale, e il 11-98 per un numero internazionale. Gratuito da una cabina e sulla rete GSM Ericell.
Tariffa ridotta: dalle 18 alle 8 tutti i giorni.

Link utili:
Ufficio Nazionale Irlandese per il Turismo, per ogni genere di informazioni
I Campeggi in Irlanda contiene anche una comoda mappa per localizzare dove campeggiare
Gli eventi in Irlanda, utile da consultare prima di partire e durante il viaggio per non perdere l'evento desiderato.
Motore di ricerca tematico, utile per cercare tutte le informazioni necessarie, grazie a molti altri links.
Galleria fotografica per farsi un'idea del paese prima di partire e riammirare i paesaggi al ritorno.
Internet café per sapere da dove potersi collegare alla rete.


Copyright © 2001-2020 Taccuinodiviaggio.it - autorizzazione Tribunale di Roma n 206/07 - tutti i diritti riservati
Tutti gli articoli e i testi firmati presenti in questo sito sono protetti dalla legge 633/1941 sul diritto d’autore