LA RICOGNIZIONE
Come previsto, Sabato 20 Luglio ci imbarchiamo a Hanstholm-DK
sul mitico Nörrona una settimana prima del gruppo per
verificare sul posto le condizioni di transitabilità
(con autocaravan normali 4x2) dell' itinerario programmato
ed eventualmente decidere per tempo le modifiche di percorso
qualora le reputassimo necessarie.
Subito dopo lo sbarco (formalità doganali velocissime
- siamo attesi), ad Egilsstadir ci rechiamo alla Siminn per
noleggiare un telefono NMT (l'unico a copertura garantita
nel deserto interno) ed in banca per le necessarie transazioni
e qui, prima doccia fredda: il sottoscritto, titolare di American
Express Gold, si vede rifiutare la carta: nonostante American
Express garantisca la copertura "worldwide" in IS
non è riconosciuta da nessuno e non funziona neppure
con i bancomat. Una bella "rogna" davvero! Fortunatamente
conosco il direttore della filiale della LandsBanki, telefoniamo
alla mia banca in Italia e mi faccio accreditare in "tempo
reale" 7.000 € "cash" per poter far fronte
ai primi impegni economici del viaggio; se servirà
altro denaro procederemo nel medesimo sistema.
Dapprima una doverosa visita alla Félag Hùsbila
Eigenda (Fed. Camperisti d'Islanda) con la quale siamo gemellati
e che in quei giorni ha organizzato proprio li vicino il raduno
internazionale "Suðurland-2002": l'accoglienza
è come sempre calorosissima e quella sera si fa festa,
resteremmo volentieri ancora, ma non dobbiamo dimenticarci
il motivo per cui siamo venuti su una settimana prima. Si
rientra a Egilsstadir.
Imbocchiamo subito, confortati da un sole splendido, la Fljotsdalur
lungo la strada sterrata che costeggia a N il lunghissimo
lago Lögurinn per immetterci nel primo "punto di
domanda" la F-910 che salendo sull'altopiano ci porterà
dapprima nella zona di avvistamento delle renne che qui vivono
allo stato brado e poi in Askja. La strada, pur essendo qualificata
"F" (Fjallvegur/Jeppavegur/4x4-only) è una
piacevole sorpresa: certamente sterrata con buche, ma molto
più "domestica" di quanto ci aspettassimo.
Proseguiamo ed anche i guadi sono "domestici" meno
uno che, pur essendo basso, si presenta un po' cedevole in
uscita, ma riteniamo non rappresenti un problema; nel frattempo
il "clima islandese" (imprevedibile come sempre)
ha fatto cambiar tempo e dal sole siamo passati ad un fortissimo
vento da sud con tempesta di sabbia, ma basta aver pazienza,
passa! In corrispondenza del bivio per Kverkfjoll troviamo
circa 300 metri di sabbia soffice accumulata dal vento: proviamo
con BigRed senza doppia trazione per testare le possibilità
di un mezzo normale: in 3^ "normale" si passa senza
troppe difficoltà nonostante i 6.500 Kg di peso ed
i pneumatici stretti non sgonfiati
ma sono poi solo
300 metri
qualora qualcuno si "piantasse"
oltre a BigRed e Assistenza-2 fanno parte del gruppo anche
tre pick-up 4x4: li tireremmo fuori in un attimo.
Ad Askja (questione di pochi km in linea d'aria) ritroviamo
il bel tempo che ci favorisce nella ns. ricognizione: proseguiamo
per F-910 per vedere se si riesce ad arrivare a Nydalur, ma
la pista, che conosco alla perfezione avendola percorsa svariatissime
volte in passato in entrambi i sensi ha subito anch'essa le
"attenzioni" della tempesta di sabbia, così
(cosa mai accaduta perché di norma il fondo di questa
pista è roccioso e compatto) ci ritroviamo a dover
traversare ben 17 Km di sabbia cedevolissima dove l'impiego
di doppia trazione e blocco differenziale si sprecano: no
buono! Ritornati sui ns. passi fino ad Askja il tratto "incriminato"
è eliminato dal programma e da Askja puntiamo direttamente
a N lungo la F-88 che, oltre a 3 guadi tutti dal fondo compatto
e profondi non più di 20/30 cm non vi sono particolari
difficoltà se non la presenza (classica e costante)
di lunghi tratti di "tôle onduleé":
speriamo bene che il Corso Guida mostri i suoi frutti, infatti
l' "onduleé" va affrontata con una tecnica
di guida ben precisa, altrimenti bastano pochi Km per farsi
letteramente smontare il mezzo dalle vibrazioni indotte. Per
lo stesso motivo viene eliminata anche la F-862 sulla Sx di
Dettifoss preferendole la 864 al lato Dx idrografico. Le altre
tratte di pista prevedibili non sono tali da impensierire,
così torniamo a Egilsstadir ad attendere il gruppo.
LA MAPPA DEL VIAGGIO
IL VIAGGIO
Puntualmente verso le ore 12 locali di Giovedì 01-08
ha luogo l'incontro con i partecipanti ai quali, durante il
trasferimento, si sono aggiunti altri equipaggi interessati
alla ns. proposta: saremo in tutto quindi una ventina di equipaggi.
Alle 14, dopo aver fatto rifornimento di carburante e "mangime",
ci muoviamo e la giornata splendida di sole caldo obbliga
subito ad uno stop di circa 2 ore per la visita a piedi a
LitlanessFoss ed ai suoi stupendi basalti colonnari ed a HengiFoss,
una delle più alte cascate d'Islanda; la tratta di
F-910 già controllata non presenta problemi, abbiamo
tutto il tempo che vogliamo ed il primo pernottamento è
nel deserto vulcanico con un tramonto rossissimo magnificamente
suggestivo: domani si arriva ad Askja e ciò che mi
preoccupa di più sono quei 300 metri di sabbia soffice
che dovremo incontrare: speriamo che si sia compattata nel
frattempo. Arriviamo alla famosa sabbia, BigRed passa bene
sempre in 3^ normale e solo con la trazione posteriore
vedremo
gli altri. C'è chi preso coraggio si lancia con il
motore "in piena" e passa ma altri, soprattutto
i Ducato, dopo un paio di metri toccano sotto e si piantano:
ok ! diamoci da fare: tra Patrick (Assistenza-2) e me uno
tira e l'altro aggancia pronto a tirare e in poco più
di un'ora di lavoro, facendo la spola avanti-indietro passano
tutti, intanto la tempesta di sabbia si è risvegliata
e ricomincia a coprire la pista: bisogna far presto se no
son dolori ! In un paio d'ore superiamo senza ulteriori intoppi
il punto critico e siamo ad Askja: la pista di domani è
in zona riparata e difficilmente potrà accumularsi
una quantità di sabbia tale da impensierire. In serata
tempaccio infame con pioggia battente e chi ha voluto andare
a piedi a veder la caldera rientra totalmente fradicio.
Il risveglio è allietato da un bel sole ed anche il
vento che per tutta la notte ci aveva cullato facendo dondolare
i camper si è calmato: le premesse sono buone: F-88,
oltre alla scontata "tôle onduleé",
i guadi non ci preoccupano, da notizie acquisite da mezzi
che l'hanno percorsa quel mattino in senso inverso al nostro,
non presenta sabbioni cedevoli
si va !
Patrick si attarda un attimo, ma mi tranquillizza subito via
radio: "avviatevi, devo solo finire di sistemare il carico
poi vi raggiungo, tanto la strada è una sola e non
la posso sbagliare neppure se mi impegno a fondo".
Ci muoviamo e dopo un paio di Km un mezzo fora: c'è
bisogno di Assistenza-2; chiamo via radio e
nulla; attendo
un po' pensando siano fuori dall'auto e non abbiano sentito
e richiamo
ancora nulla ! Strano, molto strano ! Mando
avanti i mezzi fino al primo guado con l'ordine di attendermi
e non tentar di passare da soli e torno indietro: il silenzio
radio mi sta preoccupando ! Voglio vedere perché non
rispondono. Percorro alcuni Km e
sorpresa, la grossa
BJ-80 è con le ruote all'aria, ma per fortuna Patrick
ed Elvis sono fuori illesi che smoccolano a più non
posso alla sfortuna loro capitata. Dopo aver rimesso Assistenza-2
sulle ruote cerchiamo di capire cosa può essere accaduto;
nel frattempo chiamo via radio uno dei pick-up che venga a
caricare tutto quanto di utile è rimasto nella BJ e,
tramite il guardiano del rifugio di Askja, chiamo un camion
per caricare Assistenza-2 e portarla a Husavìk dove
abbiamo amici.
Ma cosa diavolo è successo ??? Patrick (per quanto
possa ricordarsi perché in questi casi le reazioni
di un pilota sono istintive) dice di aver sentito bloccarsi
il retrotreno ed ipotizza un'avaria al cambio: infatti sulla
pista ci sono le tracce evidentissime di un "qualcosa"
che striscia pesantemente sul terreno con i tentativi di Patrick
di "tenere" la macchina
e ci sarebbe pure
riuscito (non è uno sprovveduto ma un pilota professionista
che sa bene cosa fare) se una pietra non gli avesse inaspettatamente
fatto da trampolino nel bel mezzo della derapata
patapum
e sull'unico piastrone lavico nel raggio di 300 metri
mentre il resto erano pomici leggerissime che gli avrebbero
attutito qualunque impatto anche il più brutale. Se
questa non è sfortuna non saprei come definirla ! L'importante
è che, a parte qualche bottarella "passa e si
scorda", entrambi siano illesi.
Avuta la certezza che il mezzo di recupero per la BJ era partito
lascio Patrick ed Elvis a presidiare l'auto (tanto poi vengono
via con il mezzo di recupero) e raggiungo gli altri: il primo
guado viene superato senza difficoltà alcuna, ma al
secondo un mezzo sbaglia traiettoria e il motore si ferma:
lo trainiamo fuori subito, infatti all'interno non riesce
ad entrare neppure una goccia d'acqua, ma come mai questa
"piantata" da parte del motore? Apriamo il cofano
e
sorpresa-n°2 della giornata: non era stata effettuata
la modifica all' aspirazione prescritta come tassativa sia
al corso guida sia nelle istruzioni ai partecipanti
il
motore ha "bevuto", per fortuna che girava al minimo
e non dovrebbe aver fatto danni; il pilota cerca di scusarsi,
ma non c'è scusa che tenga: il lavoro non è
stato fatto e basta! Possibile che in ogni viaggio ci si debba
trovare davanti a qualcuno che crede di saperne di più
di chi quel territorio lo conosce da 20 anni !!! Per ora è
inutile recriminare e bisogna comunque porre rimedio
o
vogliamo lasciarlo li a meditare sulla sua negligenza ? Riteniamo
che lo "spaghetto" che s'è preso sia una
punizione più che sufficiente e ci organizziamo.
Con i mezzi disponibili al momento (non dimentichiamo che
poche ore prima abbiamo perso Assistenza-2 con tutte le attrezzature
meccaniche) non è possibile smontare sul posto iniettori
e intercooler, così optiamo per il traino fino a Husavìk;
sono più di 200 Km di cui un centinaio di pista, ma
se si deve fare si fa.
Il pilota, scosso da quanto accaduto al suo mezzo, non è
assolutamente in grado di garantire un comportamento di sicurezza
al traino, tanto più perché a motore fermo il
servofreno non funziona: ci mancherebbe ancora che mi venisse
addosso !
Decido a questo punto di attendere Patrick: tanto il camion
di recupero ci deve passar davanti. Intanto che si aspetta
raccomando al pilota del mezzo da trainare di far scendere
Patrick dal mezzo di recupero e di aspettarmi: nel frattempo
raggiungo il gruppo per assisterlo all' ultimo guado, passano
tutti e do istruzioni per quando arriveranno alla 1di non
girare a Sx per prendere la F-862 troppo dissestata, ma di
girare a Dx e imboccare poi a Sx la 864 giungendo a Dettifoss
dalla Dx idrografica e lì c'è un grande piazzale
per pernottare: il gruppo si sarebbe poi ricomposto il giorno
dopo nel campeggio di Husavìk.
Torno indietro che Patrick non c'è ancora; al suo arrivo
il camion prosegue con la BJ alla volta di Husavìk
ed iniziamo un traino che dalle 18 si protrae fino alle 4
del mattino dopo, ma, se Dio vuole, arriviamo a Husavìk
stanchissimi ma senza ulteriori danni, parcheggiamo fuori
dall'officina di Oskar(*) e domattina se ne riparla.
Anche se è giorno di festa un meccanico amico di Oskar
si rende disponibile e così dopo un paio d'ore di lavoro
proviamo a mettere in moto: alcune "fumattate" poi
il motore si avvia e pare "batta" giusto: lo lasciamo
correre un po' per capire se è a posto: pare non ci
siano altri danni: si potrà ripartire; nel frattempo
il meccanico, ricevutone l'ordine, esegue "d'autorità"
e immediatamente la modifica all' aspirazione: ci aspettano
ancora dei guadi, forse anche profondi
e non vorrei
mai ritrovarmi nella medesima situazione.
(*)Oskar Kistjansson nel 1989 lavorò
su uno dei ns. mezzi per più di 4 ore in giornata
di festa ricostruendone letteralmente il carburatore:
arrivati al "dunque" e richiesto il conto (che
paventavamo piuttosto salato) rispose con una semplicità
disarmante: "non mi dovete nulla, siete ospiti
del mio Paese ed è mio dovere aiutarvi"
inutile dire che quella sera Oskar non andò
a casa tanto presto perché dai vari camper uscirono
bottiglie di vino ed altre specialità tanto che
l'officina si trasformò in un ristorante dove facemmo
tutti festa fino a
e chi se lo ricorda, so solo
che nessuno quella notte andò a dormire.
Ogni volta che torniamo in Islanda lo andiamo a trovare
con un cartone di vino: se lo merita ! |
Arriva anche il camion con Assistenza-2 che viene ricoverata
all'asciutto in un capannone di amici di Oskar per vedere
se è recuperabile, passa così un giorno e nel
frattempo, visto che ormai dobbiamo comunque stare li, una
volta ricongiunti con gli altri che provengono da Dettifoss
si va a vedere le balene.
Nel fiordo di Husavìk vi sono numerose colonie di balene
che vengono a mangiare e così gli islandesi hanno riconvertito
le vecchie navi baleniere in trasporto-turisti e il "business"
pare funzioni bene, visto quante ce ne sono: ci imbarchiamo
e dopo poco più di un'ora di navigazione ecco i cetacei:
spettacolo superbo che ripaga della pioggia gelida e del tempaccio;
al rientro, l'equipaggio serve a tutti gli ospiti the caldo
e ciambelle alla cannella e
per chi vuole anche del
brennivin (la loro grappa) per "togliere l'umido".
Un'analisi approfondita di Assistenza-2 ci convince che la
BJ è irrecuperabile a brevi termini, pertanto, dopo
averla svuotata di tutte le attrezzature, verrà messa
in un container e rispedita a casa, nel frattempo bisogna
pensare a rimpiazzarla per poter continuare il viaggio in
sicurezza.
Sempre con l'aiuto di Oskar riusciamo ad avere a disposizione
un 4x4 a nolo per tutto il tempo necessario: arriverà
domattina presto e Patrick ed Elvis ne potranno prender possesso
alle 9; fortunatamente è un RAV4 "lungo"
così riusciamo a stivarvi dentro tutto quanto c'era
sulla BJ e per dormire Michele ha una tenda che impresta volentieri.
Sia il GPS sia le radio si sono salvate dal botto sebbene
tutte le antenne (erano sul tetto) siano andate letteralmente
sbriciolate: riesco a recuperare per il VHF un'antenna magnetica
"di rispetto" che ho sempre con me mentre per il
CB non ho nulla: la nuova Assistenza-2 non potrà più
parlare con il gruppo ma sarà comunque sempre in contatto
con me che poi potrò "rilanciare" agli altri;
il GPS "lavorerà" con la sua antennina di
dotazione. Si riparte.
Sulla strada che porta a Myvatn, a Hveravellir, c'è
il più vasto impianto di serre riscaldate geotermicamente
dell'Islanda: conosco i proprietari perché dal 1988
ho con loro uno scambio di sementi, così acconsentono
a farci da guida e ci conducono a visitare tutta la struttura:
coltivano di tutto, dai fiori al peperoncino rosso piccante
ed alla fine dell'incontro il gruppo si rifornisce di verdura
ed ortaggi freschi.
Ci portiamo sulla Dorsale Atlantica sede di fenomeni vulcanici
e paravulcanici e molto interessanti sono le visite alle lave
di Krafla (un vulcano che ha eruttato ultimamente nel 1988)
ed a Namaskarð (zona attivissima di fumarole e moffette);
ma questo posto non è solo di interesse scientifico:
vi sono degli impianti geotermici ed è possibile fare
il bagno nell'acqua di scarico (caldissima e curativa); una
sosta si impone oltre che li anche nella vicinissima Grjotagjà
dove in una grotta generata da scorrimento lavico vi sono
delle piscine naturali di acqua calda ed immergervisi è
estremamente suggestivo.
È ancora relativamente presto quando arriviamo a Skutustadir
(Myvatn) dove è previsto il pernottamento, così
il gruppo si disperde nei dintorni per visitare in base ai
propri interessi una delle più importanti zone dal
punto di vista geologico & naturalistico di tutta l' Islanda.
Oggi partiamo per la 2^ traversata integrale da N a S via
F-26/F-208; arriveremo a Versalir dove un tempo c'era un rifugio
(l'edificio c'è ancora, ma è stato chiuso) ed
è rimasto un grande spiazzo piano e compatto. Conosco
bene la pista e non dovrebbero crearsi problemi: l'unico "passaggio
chiave" sono i 2 guadi a N del rifugio di Nydalur proprio
nei pressi di esso: visto il livello poi degli altri fiumi
non dovrebbe neppure esserci tanta acqua. Lungo il tragitto
incontriamo subito Goðafoss (è praticamente ancora
sulla 1) una delle tante stupende cascate islandesi che deve
il suo nome alla storia: è infatti lì che furono
gettati i simulacri delle divinità nòrrene quando
l' alþing decretò il "passaggio" alla
religione cristiana.
La F-26 è una pista tranquilla, è sì
sterrata e vi sono anche delle belle buche ma la tôle
onduleé è quasi assente: meno male !!! Sulla
F-88 infatti tutti quanti ne hanno fatto un'indigestione.
La prossima sosta sarà in Aldejarfoss, cascata con
magnifici basalti colonnari che ha assunto notorietà
da quando un pazzerellone, per promuovere una serie di orologi
"no limits", ci si è buttato giù con
il kajak
alle riprese televisive però non fanno
vedere
come è arrivato in fondo, perché
il salto è davvero pauroso: se non s'è fatto
niente buon per lui!
I guadi a N di Nydalur sono come li prevedevo: bassi e con
poca corrente; vado per prudenza a metterci dentro le ruote
di BigRed: fondo compatto e, sulla traiettoria giusta, max
25 cm d'acqua: tutti passano senza problemi anche se qualche
Ducato necessita di un aiutino perché la trazione anteriore
gli slitta in rampa d' uscita.
Mentre siamo intenti a compilare il libro del rifugio arriva
un islandese che chiede il ns. aiuto: ha sbagliato traiettoria
ed è rimasto nel guado
puzza di brennivin come
un cammello ed è facile intuire la ragione del suo
errore
ma l'acqua gelida lo farà svegliare di
certo ! Con BigRed il recupero non presenta alcun problema
e l'auto viene fuori subito: nel frattempo ha "imbarcato"
un minimo di 4 cubi e l'acqua gli arriva ai finestrini: manca
solo il pesce rosso per completare la scena
aperte le
porte assistiamo ad un piccolo Niagara; vicino c'è
una ragazza che smoccola in islandese
che l'auto sia
sua ? La prossima volta ritengo starà molto più
attenta alle libagioni del suo partner o guiderà lei!
Lungo la pista che ci porta a Versalir Giorgio (fanatico di
MTB) chiede il permesso di far la tratta in bicicletta; il
camper l'avrebbe guidato la moglie. OK, tanto la pista è
praticamente una sola, c'è si un bivio, ma non preoccupa
minimamente perché questa seconda pista ricongiunge
nei pressi di Versalir: o una o l'altra Giorgio ci trova comunque.
Ore 21
il Giorgio non è ancora arrivato; fermiamo
delle macchine che arrivano da N
non l'hanno visto !
Che sia caduto ? Ci preoccupa tantissimo il fatto che non
sia vestito a sufficienza ed ormai bisogna fare i conti con
la notte islandese che in agosto sta poco ad arrivare a zero
gradi.
Patrick parte per una ricognizione sulla pista ovest ed io
con Antonio sull'altra: la visibilità a quelle latitudini
ed a quell'ora è maledettamente bassa ed i fari sono
di ben poco aiuto: dobbiamo basare le ns. ricerche unicamente
sul GPS che entrambi abbiamo in dotazione
anche per
non ripassare inutilmente il medesimo percorso.
Tenendoci in contatto radio risaliamo fino al punto dove l'abbiamo
lasciato
non c'è, telefoniamo col NMT al rifugio
di Nydalur (chissà che rendendosi conto di aver problemi
non ci sia andato: è molto più vicino che arrivare
a Versalir)
non c'è ! Tornando indietro visitiamo
tutti gli "shelter" presenti sul percorso e
si,
c'è si un piccolo bivio, ma al suo imbocco c'è
anche un divieto di accesso grande come una casa
impossibile
sia andato per di la ! Così scartiamo tale ipotesi.
Battendo la pista metro per metro (ci siamo "sgobbati"
più di 200 Km) rientriamo a Versalir alle 6 del mattino
sperando che sia arrivato
non c'è. A questo punto
non rimane altro da fare: telefono a Reykjavìk al dirigente
della Protezione Civile d'Islanda che è un caro amico
dicendogli di mandar su l'elicottero: stanotte al buio sarebbe
stato solo tempo perso, ma ora col chiaro, se è in
giro, con l'elicottero il Giorgio lo troviamo di sicuro: non
ci sono boschi dove possa "sparire" tra la vegetazione
ma solo una gran distesa di sabbia tefritica: ci si vede a
km di distanza e non sfugge nulla.
Nel frattempo, prudenzialmente, mando fuori un'altra ricognizione:
Patrick ed io siamo esausti ed abbiamo bisogno di riposare
almeno un po', andranno Vito e Lamberto con i due pick-up
4x4.
Passa un po' meno di un'ora quando via radio sento: "trovato
trovato trovato"
prima di far rientrare l'elicottero
voglio sapere come sta: "è tutto intero
aveva
sbagliato strada ed è solo carico di fame e di freddo";
meno male: l'elicottero viene fatto rientrare e noi aspettiamo
che Vito ce lo riporti al campo.
Per prima cosa rivestiamo il Giorgio con abiti asciutti e
lo "riscaldiamo" con un buon caffè (più
"correzione" che caffè) e poi, ovviamente,
gli chiediamo delle spiegazioni: aveva il sole negli occhi
ed ha preso proprio il bivio con il divieto di accesso; dopo
15 Km si è reso conto di essersi perso ma era già
buio, lui era bagnato fradicio e non se la sentiva di tentare
un rientro; per fortuna che nei pressi c'è un piccolo
shelter di una stazione sismografica, l'ha trovato, c'è
andato dentro per ripararsi dal gelo della notte e, alle prime
luci dell'alba ha percorso a ritroso il tratto "incriminato"
e stavolta ha imboccato la strada giusta dove il Vito l'ha
trovato e raccattato. Tutto è bene quel che finisce
bene ! E ci beviamo su !
Tutti sono stanchi per la preoccupazione e la nottata "in
bianco", quindi la tappa sarà breve: la F-208
fino a Landmannalaugar (circa 2-3 ore) poi sosta fino a domattina.
Landmannalaugar è un posto "mitico" circondato
da montagne di riolite c'è un rifugio ed è parco
nazionale. Vi si può trovare l' ossidiana e vi sono
in mezzo alla lava delle sorgenti termali che gli islandesi
hanno attrezzato per farci il bagno; speriamo solo che il
tempo sia buono. Qui a Versalir promette bene, ma quando arriviamo
piove a dirotto; non importa! Ci si ferma lo stesso perché
siamo troppo stanchi e per dar modo alla gente di far comunque
il bagno nelle sorgenti termali.
L'indomani il tempo è un po' più onesto e ci
inoltriamo nella "Fjallabaksleid-nyrdri" che ci
porterà a Sud fino alla 1 attraversando paesaggi realmente
mozzafiato; una piccola deviazione ci porta in Eldgjá
(una faglia trasforme in fondo alla quale c'è Ofaerufoss,
ma non andiamo fin la perché da quando il ponte naturale
nel marzo 1997 è caduto
è diventata
una
cascata come tante altre, bella si ma non da rimpianti per
non averla veduta) e poi si prosegue verso S.
Il previsto sdoppiamento per la F-210 (solo per i fuoristrada)
con la ricongiunzione a Hella, causa la perdita della BJ (la
RAV4 non è assolutamente in grado di garantire prestazioni
similari) per sicurezza viene annullato e si rimane tutti
assieme. Il tempo è inclemente, quindi dopo una breve
sosta a Vìk per fare il pieno ai mezzi e acquistare
viveri puntiamo dritti a Geysir (Skogafoss la vedremo al ritorno
sperando in un tempo migliore; tanto a Sud del Myrdals ci
tocca comunque ripassare) dove il tempo si è un po'
rimesso: interessante l'area di alta temperatura, le sorgenti
calde ed il nuovissimo museo; la serra che ricordavamo e sulla
quale abbiamo fatto affidamento per la verdura fresca invece
non c'è più; pazienza ! Pernottiamo ed il mattino
dopo affrontiamo F-35. La prima doverosa sosta è a
GullFoss, una delle magnifiche cascate d'Islanda e qualche
sprazzo di sole la rende estremamente suggestiva, poi proseguiamo
per il rifugio di Kjölur e la terza traversata integrale
dell'isola. Il rifugio è situato in un'altra zona di
alta temperatura, così gli islandesi hanno costruito
una specie di piccola piscina dove godere delle acque calde
che sgorgano nei pressi, quindi altra sosta per un buon bagno
ristoratore. Ripresa la marcia puntiamo decisamente a N e
ad un certo punto troviamo delle potentissime raffiche di
vento: BigRed sbanda paurosamente, ma lo "tengo";
avviso subito gli altri via radio e, per sicurezza, dimezziamo
l'andatura.
Giungiamo sulla costa N e sulla 1 in perfetto orario; una
breve sosta a Blonduos per i soliti acquisti, gasolio ed altro
poi sulla 1 direzione W verso Brù. Gli equipaggi 17
e14 sono già sul posto, hanno trovato un ottimo piazzale
per il pernottamento e ci aspettano.
I fiordi occidentali sono forse una delle zone più
suggestive d'Islanda e (fortunatamente anche se a torto) non
sono quasi mai incluse nei viaggi organizzati perché
piuttosto decentrati, ma meritano una visita per la loro selvaggia
bellezza.
Pare di essere in Norvegia anche se la natura qui è
ben più aspra; ricordo in fondo ad un fiordo tantissime
cozze; lo riconosco e sostiamo per raccoglierle: "miglioramento
rancio" per tutti: risotto e "scotadèo"
coronano l'arrivo a Isafjordur (la principale città
dei fiordi NW) dove pernottiamo. Il percorso verso Latrabjarg
è sotto uno splendido sole e con il sole arriviamo
a Dynjandi, una spumeggiante cascata molto scenografica che
scende dall'altopiano fino al mare; ai suoi piedi un piccolo
ed accogliente campeggio inviterebbe ad una sosta più
prolungata, ma se vogliamo vedere gli uccelli di Latrabjarg
dobbiamo arrivarci verso il tramonto, quindi a malincuore
andiamo avanti non senza una sosta ad una piscina costruita
sulla riva di un fiordo: c'è solo la piscina rifornita
da una sorgente termale e null'altro.
Magnifico e ristoratore il bagno ! La strada di Latrabjarg
pare non abbia avuto manutenzione almeno dal 1997 quando siamo
venuti li per l'ultima volta: buche assurde per quasi 100
Km, ma arriviamo e lo spettacolo degli uccelli marini (milioni)
che non hanno paura dell'uomo e si lasciano avvicinare fino
quasi a toccarli è superbo; anche l'ora è quella
giusta, infatti un'ora dopo non c'è più nessuno
e il mattino dopo scogliere deserte. Sulla strada del rientro,
Vito rompe lo stelo di un ammortizzatore anteriore; Patrick
lo smonta e va alla città più vicina a farlo
saldare; noi intanto proseguiamo lentamente perché
il Pick-up di Vito, con il posteriore gravato da tutto il
peso della cellula, senza quell' ammortizzatore dondola in
maniera paurosa; perdiamo un paio d'ore, ma alla fine Patrick
ritorna con l' ammortizzatore saldato
e visto il lavoro
fatto dovrebbe reggere addirittura più del pezzo nuovo;
viene rimontato e si prosegue alla volta di Arnarstapi sulla
penisola dello Snaefell dove l'indomani partiremo per un'escursione
fino in vetta con gli ski-doo. Forziamo la tappa perché
l'escursione è prenotata e non vogliamo perderla, ma
nelle cose c'è sempre un "ma": quando vado
al rifugetto per prendere gli accordi per l'indomani mattina
mi rispondono candidamente che sono già 15 giorni che
hanno sospeso le escursioni perché il ghiacciaio non
è sicuro.
Nulla da eccepire sulle misure di sicurezza, ma accidenti
a loro, con una prenotazione di quasi 50 persone che vengono
dall'Italia (non da li vicino) in una data precisa
potevano
anche telefonare per disdire visto che il mio n.ro di telefono
l'avevano
e funzionava "h24" proprio per evitare
inconvenienti del genere: si tratta soltanto di un minimo
di professionalità, correttezza commerciale e rispetto
per il "cliente" !
Quello che mi disturba poi, (sempre per motivi di sicurezza,
stavolta del convoglio) è il fatto che, con i piloti
già molto stanchi, abbiamo forzato la tappa viaggiando
anche al buio e "picchiando" per essere puntuali
sarebbe bastato saperlo un giorno prima e ci saremmo
gestiti altrimenti: mi sa che per escursioni su ghiacciaio
come cliente mi abbiano perso: di operatori per queste escursioni
ce ne sono altri certamente di maggior professionalità,
anche se lo Snaefell ha una sua suggestione particolare cui
spiace sempre dover rinunziare.
Embéh
mo che si fa? Siamo con un giorno in anticipo:
dopo aver consigliato un'escursione (comunque molto bella)
lungo la costa che presenta grotte laviche interessanti, sentiti
i capi-equipaggio decidiamo di partire nel primo pomeriggio
per Reykjavìk: resta da verificare se al campeggio
dove ci aspettano per l'indomani, oggi c'è posto disponibile
anche perché siamo in contemporaneità con un
avvenimento sportivo internazionale, la "Maratona di
Reykjavìk": telefono al camping, mi confermano
la disponibilità di posto e così si va.
Come da programma gli equipaggi sono lasciati liberi di andare
a visitare ciò che desiderano, fermi restando gli impegni
ufficiali presi alle 13.30 del 16-08 con il Presidente della
Repubblica Olafur Ragnar Grimsson e alle 17 del 17-08 con
la Comunità Italiana; la sera del 16 c'è poi
la cena ufficiale con il Console d'Italia e il presidente
di Félag Hùsbilaeigenda (la Federazione dei
camperisti d'Islanda).
Alle 12.30 del 16 il Console d'Italia Pétur Bjornsson
arriva al campeggio: farà da battistrada all'autocolonna
per arrivare a Bessastaðir (la residenza del Presidente
il "Quirinale" d'Islanda). Siamo attesi, nessun
problema di accesso nella "restricted area" a tutti
i ns. mezzi ed il Presidente, che ci viene incontro, dimostra
gradire molto la ns. presenza con un'affabilità difficilmente
simulabile. Dopo la cerimonia ufficiale del dono del "Vino
della Pace" tutti si "spogliano" dai formalismi,
ci viene offerto dell'ottimo spumante come benvenuto ed il
Presidente si intrattiene con noi molto più di quanto
previsto dall' "etichetta" interessandosi alle problematiche
del viaggio e dimostrando la propria soddisfazione perché
il ns. Club già per la 7^ volta conduce gruppi di persone
a visitare il Paese in un modo così originale rappresentato
dall' autocaravan.
Il giorno successivo l'unico impegno "mondano" è
alle 17 quello con la Comunità italiana alla quale
abbiamo donato un gran numero di libri nella ns. lingua (regalo
graditissimo). Siamo accolti nella sala del centro interculturale,
sul cui muro campeggiano le bandiere islandese, italiana,
dell'Unione Europea e del Friùli, dal Console Generale
d'Italia, da Michele Rebora, direttore responsabile de "Il
Gazzettino d'Islanda" giornale edito a Reykjavìk
in lingua italiana e da Maurizio Tani segretario della Dante
Alighieri e lettore di lingua italiana all'università
di Reykjavìk; all'incontro partecipano il presidente
della sezione di Reykjavìk della Dante Alighieri e
l'ex Console Generale d'Italia. Durante la cerimonia il sottoscritto
riceve commosso una targa ad attestazione della quasi ventennale
attività di promozione interculturale svolta tra Islanda
ed Italia.
Ormai i giorni sono "contati" e ci dobbiamo muovere;
ci "lanciamo" sulla 1 che praticamente non abbandoneremo
più fino all'imbarco; una prima sosta a Hveragerði
ci riserva un'altra sgradita sorpresa: ci sono si le serre
(magnifiche e visitabili) con coltivato di tutto, ma il "Tivoli"
il parco di divertimenti in una gigantesca serra non c'è
più
troviamo solo le fondamenta; peccato! Anche
se si tratta di una tappa di trasferimento "andiamo calmi"
e ci fermiamo ogni qual volta la bellezza del paesaggio lo
richieda, oltretutto c'è un sole magnifico, quindi
Dyrholaey, Skogafoss, Vik etc sono soste privilegiate. In
serata arriviamo a Kirkjubaejarklaustur e visitiamo il magnifico
e regolarissimo affioramento di basalti colonnari noto come
"Il Pavimento della Cattedrale" sono così
regolari che per anni si credette che fosse un'opera artificiale
mentre è invece un dono della natura. Pernottiamo nel
grande piazzale del distributore di carburante e l'indomani
proseguiamo per il Parco Nazionale di Skaftafell dove tutti
vanno a vedere Svartifoss, una piccola cascata circondata
da un baldacchino di basalti colonnari. Problema: Skaftafell
era stato considerato posto-tappa per rifornimento carburante,
ma il distributore che
era lì da sempre
non
c'è più; una veloce inchiesta tra gli equipaggi
per appurare l'autonomia di ognuno ci tranquillizza: tutti
hanno un minimo di 70-80 Km ancora: ce n'è quanto basta
per arrivare al prossimo distributore. La costa è splendida
ed in serata giungiamo a Jokulsarlon: la navigazione con i
grossi mezzi anfibi nel lago degli iceberg è come sempre
di grandissima suggestione e lo spettacolo con il sole radente
del tramonto è superbo.
Siamo purtroppo giunti all'ultimo giorno "utile":
domani dobbiamo essere a Egilsstadir e prepararci all'imbarco.
Deviamo dalla 1 alla ricerca delle miniere dello "Spato
d'Islanda" (una forma di calcite cristallina utilizzata
un tempo per i microscopi da mineralogia oggi sostituita da
materiali sintetici) con l'idea di andare a vedere se nelle
discariche si poteva trovar qualcosa: mando avanti Gianfranco
che è geologo,
chi meglio di lui ? mentre con
il gruppo attendiamo in un bel piazzale: non ricordo infatti
se c'è posto per tutti vicino alle miniere; la risposta
via radio di Gianfranco non si fa attendere, ha trovato alcune
gallerie e nessuna discarica, inoltre tutto è recintato
con divieto di accesso
lasciamo perdere e salutiamo
Patrick ed Elvis che ci lasciano perché devono restituire
la macchina presa a nolo: rientreranno in aereo.
In serata giungiamo a Egilsstadir: il giorno dopo sarà
di libertà a tutti con ritrovo alle 17 per poi proseguire
a Seyðisfjorður dove ci attendono per le 18 ed hanno
messo a nostra disposizione un piazzale riservato. La serata
e la notte passano con la "distruzione" sistematica
delle ultime scorte di vino
tanto domattina dobbiamo
essere solo in grado di mettere i camper "in pancia"
al traghetto che attracca praticamente di fronte a noi e Riccardo
improvvisa un apprezzatissimo "crêpe-party"
organizzato direttamente sul marciapiede (ci sono anche panchine
e tavolini fissi
meglio di così !).
L'imbarco, non solo per me, è triste: dobbiamo abbandonare
un posto da sogno ed è per questo che il nostro non
è un addio, ma un arrivederci.
Claudio Galliani
ICE-2002 VISTA DA GIULIO BRESOLIN
Sono un ragazzo di 15 anni e da poco tornato da
un tour molto interessante in Islanda. Questa vacanza non
si può proprio considerare solo un viaggio di divertimento
ma un viaggio di "cultura" a volte assai faticoso.
Infatti per visitare il maggior numero possibile di località
in un solo mese, abbiamo dovuto percorrere molti chilometri
in pochi giorni e ciò ha richiesto un po' di sacrificio,
ricompensato dal fatto che gli scenari erano veramente unici
e, ai nostri sguardi, parevano finti, data la loro inimmaginabile
naturalezza.
La difficoltà del percorso sta nel fatto che non esistono
strade asfaltate ma solo piste a volte di terra battuta, a
volte solo indicate, ma questi imprevisti non fanno che aumentare
il fascino del giro.
Visitando l'interno dell'isola, guadi, buche,terreni accidentati
e sabbia sono all'ordine del giorno ma è giusto che
sia così poiché questi luoghi devono rimanere
irraggiungibili dalla gran parte delle persone altrimenti,
si sa, la loro purezza verrebbe sicuramente violata.
Si trova così un po' di avventura che certo appassiona,
diverte, e affascina, ma rende anche il percorso leggermente
affaticante.
Il viaggio era comunque stato organizzato da parecchi mesi
e sapevamo più o meno a cosa stavamo andando incontro.
Da Vicenza ci sono voluti due giorni senza sosta di viaggio
in camper per arrivare ad Hanstholm luogo di imbarco per arrivare
al porto islandese. Il tragitto della barca è un tantino
complicato ma ci ha dato la possibilità di sostare
tre giorni alle isole FaerOer situate tra Shetland ed Islanda.
Anche qui l'esperienza è stata indimenticabile avvolti
come eravamo da montagne,di quel colore verde che si vede
solo nei film, e dal mare del colore del cielo.
L'atmosfera era affascinante e nonostante la stanchezza non
abbiamo esitato a visitare due di queste fantastiche isole.
Due giorni più tardi ci siamo nuovamente imbarcati
e il pomeriggio seguente siamo giunti alla meta.
Effettivamente siamo rimasti in Islanda 15 giorni e sono stati
per me tra i più belli della mia vita di quindicenne.
Vulcani, laghi termali, soffioni, ghiacciai, deserto, muschi
e licheni rendono questa terra selvaggia e naturale preziosa
per i suoi paesaggi tra i più varii del mondo.
Io che non avevo mai visto tanta ricchezza di "natura",
sono stato colpito sin dal primo istante da tanta bellezza
e mi sono potuto fare un'idea di come doveva essere il nostro
pianeta al tempo dei primi esseri umani. In questi luoghi
non è l'uomo che svolge il ruolo di padrone, bensì
la natura ed, è proprio lei che detta legge in queste
magnifiche terre deserte.
CHI È GIULIO BRESOLIN (nota del coordinatore del
viaggio)
Già da bel principio ha dimostrato una maturità
ben superiore a quanto ci si possa attendere da un quindicenne
ed è stato preziosissimo in tanti contesti tant'è
che è stato nominato "sul campo" collaboratore
dello staff; non vi era situazione nella quale si tirasse
indietro sia nei lavori di pura "manovalanza" (tipo
spalar sabbia o cambiar gomme) sia negli impegni di grande
responsabilità quali il guidare via radio gli equipaggi
nell'attraversamento di guadi e punti critici. Grazie Giulio,
tu l'Islanda te la sei guadagnata e sei riuscito, nonostante
la giovane età, a capirne lo spirito ed il suo primordiale
respiro profondo. Non è da molti ! Farai strada !
HANNO PARTECIPATO A ICE-2002 Gli equipaggi:
ALBIERO FRANCESCO
Rossettini Carla |
BASTIANELLO RENZO
Vestali Maria Pia |
BENETTI MANUEL
Freddo Walter |
BERNARDI EUGENIO
Setini Carla
(equipaggio doppio)
SETINI STEFANO
Corsi Silvana |
BORGIANNI GIORGIO
Valeri Maria Cecilia
Borgianni Nicolò (anni 13) |
BRESOLIN GIANMARIA
Perinelli Lia
Bresolin Giulio (anni 15)
Bresolin Biancamaria (anni 12) |
CAPORASO ANTONIO
Zanghirati Luisa |
CARRADORE ANTONIO
Rossettini Elisa
Carradore Anna (anni 18)
Carradore Marta (anni 13) |
CUCCO PAOLO
Lavezzi Loredana
Cucco Marco (anni 23)
Cucco Michela (anni 13) |
|
DI CRISTINA VINCENZO
Gretter Alessandra |
GALANTI LAMBERTO
Bistoletti Luigia
Galanti Arianna (anni 9) |
GALIMBERTI GIANFRANCO
Ghidini Marinella |
GALLIANI CLAUDIO
Scardovelli Annagrazia |
LEONARDUZZI LIDA
|
MACCHNIZ GIORGIO
Paties Lucia |
MENZIO MICHELE
Rossini Mirella
Menzio Filippo (anni 18) |
OTTONELLI VITO
Molino Luciana
Blancato Franca |
SILVESTRI PATRICK
Macorig Elvis |
VIDRIH RICCARDO
Lini Romana
Vidrih Alice (anni 13)
Vidrih Francesco (anni 16) |
|
L' età dei componenti oscillava
dai 9 ai 70 anni
Una cosa è doveroso segnalare:
tutti i partecipanti sin da bel principio hanno "legato"
assieme come se si conoscessero da anni e ne è nato
un rapporto umano veramente coinvolgente; i giovani poi, nonostante
la differenza notevole di età (da 9 a 18 anni) hanno
anch'essi "legato" magnificamente tra di loro costituendo
un gruppetto affiatato e collaborativo al massimo ognuno sempre
disponibile in funzione delle proprie capacità e maturazione
psicologica.
Posso affermare che l'avere un gruppo così non è
facile ma quando lo si riesce a formare ciò rappresenta
la massima soddisfazione che un organizzatore di viaggi può
avere
SE VOLETE ORGANIZZARE UN VIAGGIO IN ISLANDA CON IL CAMPER
NOTIZIE MINIME
La strada costiera (Hringvegur n°1 ed altre di contea)
è agibile a qualunque mezzo ed è in gran parte
asfaltata; praticamente tutti (salvo rarissime eccezioni)
i distributori di carburante si trovano sulla costa o nelle
immediate vicinanze. Ben diverso è il discorso per
chi volesse affrontare l'interno: l'unica pista (FjallVegur)
affrontabile senza assistenza adeguata con mezzi 4x4 al seguito
è F-35 "Kjolvegur" che va da Geysir fino
alla costa N riallacciandosi alla 1. Tutte le altre piste
dell'interno vanno affrontate esclusivamente se si hanno al
seguito almeno due mezzi 4x4 (grossi, non "suzukini")
in grado di disincagliare un camper sprofondato nella sabbia
o bloccato in un guado (attualmente sono transitabili a camper
normali con le dovute cautele unicamente F-910 da Askja a
Fljotsdalur, F-88 da Askja alla 1, F-26 ed F-208; tutte le
altre piste "F" sono "off-limits" per
un camper 4x2 ed affrontabili esclusivamente da mezzi 4x4).
Non sottovalutare il "problema vento": in alcuni
momenti può essere tanto forte da rischiare sbattervi
fuori strada.
Ogni mezzo deve avere
1. 2 ruote di scorta già montate sui cerchi e pronte
all'uso
2. una fune di almeno 20 metri Ø minimo 20 mm.
3. Punti di aggancio anteriori e posteriori robusti (da reggere
il peso del mezzo) e facilmente raggiungibili
NAVE
La nave, in periodo estivo (d'inverno non ci sono collegamenti)
parte da Hanstholm (DK) ogni sabato pomeriggio e arriva in
IS al mattino del giovedì successivo; un'altra possibilità
è rappresentata da Bergen (N) da dove la nave parte
il martedì a mezzogiorno e arriva in IS al giovedì
ma per arrivare a Bergen dovete farvi un migliaio di
Km in più.
DOCUMENTI
Carta d'Identità o passaporto (attenzione ai "minori"
che devono essere iscritti sul passaporto del genitore o avere
un loro documento personale valido per l'espatrio perché
siamo fuori dall'UE anche se l'IS ha strettissimi rapporti
con tutti i Paesi europei).
CARATTERISTICHE RICHIESTE A CHI VOLESSE AFFRONTARE L'ISLANDA
1. Tanta "umiltà" di fronte ad un Paese e
ad una natura le cui oggettive difficoltà non vanno
sottovalutate; i "rambi"
o il loro camper
hanno vita brevissima.
2. Preparazione psicologica adeguata ad affrontare spesso
situazioni climatiche estreme anche in estate (in tanti anni
di Islanda ho visto molti "scoppiare" dopo solo
2/3 giorni di deserto interno).
3. Rispetto totale per la natura (non si disperdono "porcherie"
in giro)
4. Rispetto per la mentalità e gli usi locali (gli
islandesi sono gentilissimi ed estremamente disponibili, ma
altrettanto orgogliosi e talvolta piuttosto "chiusi"
come i nostri vecchi di montagna)
5. Assumere sempre informazioni dai locali qualora vogliate
affrontare percorsi non standard e soprattutto se vi avventurate
nell'interno avvertite sempre la polizia dando un tempo stimato
di rientro. E soprattutto
quando rientrate ricordatevi
di avvertirli che siete rientrati! (sembra una cosa ovvia,
ma non avete idea di quante ricerche siano partite
per
nulla: gli islandesi conoscono la pericolosità del
loro territorio e si comportano di conseguenza)
"RADAR" DI ICE-2002 COSÍ COME È
STATO PREVISTO
NB: l'itinerario che segue va affrontato solo se muniti
di almeno 2 mezzi 4x4 a supporto
Da Giovedì 18-07 a Giovedì 01-08
Ricognizione percorso di BigRed per sopralluoghi diretti sulla
transitabilità di alcuni tratti di pista.
Giovedì 25-07
In mattinata: dalle 10 alle 12 ritrovo dei partecipanti con
Assistenza-2 presso l' Area di Sosta di Vipiteno-Sterzing
(Autobrennero).
h12.00 partenza in convoglio per il viaggio di trasferimento
via Innsbruck, Fernpass, Fussen, Ulm, Wurzburg, Kassel, Hamburg,
Flensburg, Esbjerg.
Venerdì 26-07
Viaggio di trasferimento attraverso A-D-DK
Sabato 27-07
h12.00 arrivo a Hanstholm (DK), preparazione all' imbarco,
compilazione documenti, etc.; imbarco appena possibile, sistemazione
a bordo, partenza.
Domenica 28-07
In navigazione DK ->FO
Lunedì 29-07 Martedì 30-07
h08-00/Lu. Arrivo a Tòrshavn (isole FaerOer),
Giornate a disposizione per visitare le isole
Si consiglia:
Ø a Vestmanna (nolo di una barca per visita
ai "Cliffs" a Nord dell' isola, abitati da milioni
di uccelli marini),
Ø a Gjogv, meraviglioso paesino di pescatori
dal caratteristico porto costruito in un crepaccio naturale
Ø a Saksun (antica fattoria perfettamente restaurata)
Mercoledì 31-07
Mattinata a disposizione;
h12.00 Imbarco a Tòrshavn destinazione Islanda; a bordo
del traghetto briefing tra gli equipaggi e lo Staff operativo.
L' ISLANDA
Giovedì 01-08 & Venerdì 02-08
(Questi due giorni sono cumulati in quanto non è prevedibile
il tempo che si perderà nello sdoganamento dei mezzi,
il primo pernottamento verrà stabilito in un qualsiasi
punto idoneo del percorso).
-h10.00 circa arrivo a Seydisfjördùr (IS), disbrigo
pratiche doganali. Al termine proseguimento per Egilsstadir.
Incontro con BigRed con gli ultimi chiarimenti sull'itinerario.
(sosta 1.30/2 ore circa) a Egilsstadir
Ø PIENO DI CARBURANTE (tutti anche tanica di
riserva)
Ø RIFORNIRSI DI VIVERI per 3-4 gg.
Si prende la 1 in direz. Akureyri e, superato il ponte sull'emissario
del lago si va subito a Sx sulla strada che costeggia il lato
N del lago.
Sosta (2 ore) a Hengifoss (ampio parcheggio) per visita a
piedi alle cascate; subito dopo alcuni Km a Dx per F-910
Pernottamento in luogo adatto lungo F-910
Per n°F-910 si giunge a Dreki (rifugio FÍ), ai
piedi di Askja dove si sono addestrati gli astronauti USA
per gli sbarchi sulla luna; visita alla caldera di Askja.
Pernottamento a Dreki.
Sabato 03-08
Da Dreki (la valle del Drago) rientro sui propri passi per
n°F-910 per circa 10Km sino al bivio per n°F-88, per
pista compatta attraversando 3 agevoli guadi; lungo il percorso
passeremo accanto a Herdubreid la "Regina delle Montagne",
un vulcano (strato-vulcano) ormai spento dalle forme regolarissime
che appare in molti depliants sull' Islanda. Giunti alla 1
si va a Dx e poi a Sx per 864 alla cascata di Dettifoss.
pernottamento presso la cascata o al successivo campeggio
di Hljòdaklettar (tutto dipende dall'orario di arrivo
e dalla stanchezza degli equipaggi).
Domenica 04-08
Da Dettifoss a Husavìk
Percorso tutto su strada normale (NB: una "strada normale"
per gli islandesi è comunque sterrata) e tappa di riposo.
Sistemazione al campeggio. In serata navigazione per avvistamento
balene.
Lunedì 05-08
Husavìk (giornata di riposo)
Ø RIFORNIRSI DI VIVERI per 3-4 gg.
Martedì 06-08
Da Husavìk per la n°85, poi la n°87 dove ci
si fermerà a Hveravellìr, per visitare un gruppo
di serre riscaldate geotermicamente dove vengono prodotti
e possono essere acquistati ortaggi normalmente tipici di
un clima mediterraneo; poi per la n°848 e poi n°1,
lasciando a dx il lago Myvatn fino a Nàmaskard (zona
di alte temperature, con fumarole e fanghi bollenti dove si
può con chiarezza osservare la parte emersa e geologicamente
attiva della dorsale medio-atlantica), poi per n°863 a
Kràfla con la sua centrale elettrica-geotermica ed
al cratere di quasi perfetta forma circolare; rientrando sui
nostri passi, seguendo la n°1, con una breve deviazione
ci fermeremo a Grjotagjà, dove, in alcune grotte laviche,
sono presenti dei laghetti con acqua a 50 gradi di temperatura,
nella quale, volendo (ma con molta attenzione), si può
anche fare il bagno; alla fine della giornata, per chi volesse,
visita ai Dimmubòrgir (immenso cratere collassato con
straordinarie formazioni di lava); in serata si prosegue n°1
per Skùtustadìr sulla sponda sud del lago Myvatn.
Molto interessante la visita a piedi (30/45 min.) degli "pseudocrateri".
Pernottamento a Skùtustadìr
Ø PIENO DI CARBURANTE (tutti anche tanica di
riserva)
Mercoledì 07-08
Da Myvatn per la 1 si arriva a Godafoss (la cascata degli
Dei) da dove si rientra all'interno e si visita la stupenda
cascata Aldejarfoss in una cornice di enormi basalti colonnari;
di qui inizia qui la traversata del deserto di Sprengisandur
che ci porterà alla costa Sud dell'isola con uno dei
tratti più suggestivi di tutto il viaggio; La tappa
sarà lunga ed impegnativa! Da Godafòss, si prende
a Sx la n°842 che diventa n°F-26 "Sprengisandsleid"
fino alle capanne di Nyidalùr (rifugio FÍ) (2
guadi). Da Nyidalur sempre per n°F-26 fino a Versalir
dove si pernotterà in un piazzale naturale una volta
utilizzato da un distributore di carburante e piccolo ristorantino
che dall'estate 2001 non esistono più.
La pista di Sprengisandur "Sprengisandsleid" è
stata in passato molto trafficata ed era utilizzata dagli
abitanti della parte Est dell'isola per recarsi all'Althing
(parlamento) nella piana di þingvellir e dai vescovi
che avevano sede a Skàlholt per le loro visite pastorali;
tale percorso venne abbandonato verso la fine del XVII secolo
e si iniziò a riutilizzarlo verso la fine del XVIII
secolo. La prima percorrenza della pista da parte di un veicolo
a motore risale al 1933.
Giovedì 08-08
Da Versalir n°F-26 superando a Sx n°F-228 per circa
40Km fino a bivio a Sx per Sigöldustod (grossa centrale
idroelettrica solitamente ben segnalata e che è attraversata
dal ns. itinerario); superata la centrale a Sx per n°F-208
"Fjallabaksleid-nyrdri" fino alle capanne di Landmannalàugar
(rifugio FÍ) dove si pernotterà ed è
di rigore il bagno nelle sorgenti geotermiche toccando la
neve ai bordi della pozza, inoltre, se vi interessa, una breve
passeggiata nei dintorni vi consentirà un'interessante
raccolta di ossidiana.
LANDMANNALAUGAR
Parco nazionale dal 1979 con un' estensione di più
di 470 km² è racchiuso tra spettacolari e coloratissime
montagne di riolite. Da Landmannalaugar parte un sentiero
(Laugavegurinn) da percorrersi a piedi che in 3-4 giorni (pernottamento
nelle "huts" paragonabili ai ns. bivacchi fissi
di montagna per cui è necessario portarsi appresso
tutto il necessario) porta attraversando zone selvagge e di
rara bellezza fino in Þorsmörk e di qui alla Ring-Road-n°1.
Venerdì 09-08
Proseguire per n°F-208, poi n°1 a Dx; proseguimento
fino a Vìk. A Vìk
Ø PIENO DI CARBURANTE (tutti anche tanica di
riserva)
Ø RIFORNIRSI DI VIVERI per 3-4 gg.
Possibile visita ai faraglioni di lava (visibili dalla spiaggia
di Vìk; merita solo se c'è buon tempo). Superato
Vìk si visita con una piccola deviazione la grande
cascata di Skogafoss. (perfettamente visibile dalla n°1
sulla Dx) Proseguimento per n°1 fino a Hella poi sempre
per n°1 fino ad incrociare n°30 che si prende; al
termine di n°30 a Sx per n°35 Geysir, zona di alta
temperatura dove si potrà ammirare Stròkkur,
che lancia i suoi getti di acqua bollente a trenta metri di
altezza ogni 12 minuti circa;
Ø FARE IL PIENO DI GASOLIO
Sabato 10-08
sempre per n°35 si arriva a Gùllfòss (la
"cascata d' oro") e si prosegue per n°F-35 "Kjalvegur"
fino ad incontrare il bivio a Sx (senza n°), che si prende,
che porta al rifugio di Hvìtàrnes (le "aquile
bianche") dove si pernotta in un ambiente dal fascino
eccezionale con ghiacciai che si specchiano in un limpido
lago. Da Hvìtàrnes per n°F-35 (Kjalvegur)
fino a Hveravellir, altra zona di alta temperatura e sorgenti
calde dove si può fare il bagno (sosta di un paio d'ore);
sempre per n°F-35 fino a n°732, n°731, n°1
a Blonduòs, proseguimento per la n°1 verso W fino
a Brù. Pernottamento sui grandi piazzali (Postùr
og Sìmi) (distributore di carburante con Snack-Bar).
Ø FARE IL PIENO DI GASOLIO
Domenica 11-08
Da Brù per n°61, Hòlmavìk, poi sempre
per n°61 lungo i fiordi NW fino a Isafjördur. Pernottamento
nel grande piazzale presso la Stazione di Polizia (praticamente
in centro) o presso il Museo di arte Marinara; a Isafjördur
esiste un campeggio ma, da come ce lo ricordiamo, è
da evitare accuratamente perchè è decentratissimo,
praticamente privo di servizi e la strada per raggiungerlo
è orrenda.
Lunedì 12-08
Mattinata a disposizione (se aperto, interessante una visita
al museo di arte marinara), poi per n°60 lungo i fiordi
NW con visita alla meravigliosa cascata di Dyniandi, si prosegue
fino a n°63 (a Dx) che si prende fino ad una piscina in
un luogo selvaggio (scoperta durante un viaggio precedente
e divenuta "tappa d' obbligo") alimentata da acque
sorgive geotermiche nella quale si può fare liberamente
il bagno. Proseguimento per Bildudalùr, Patreksfjordùr,
strada n°62 poi a Dx per n°612 fino a Latrabjarg eccezionale
posizione per Bird-Watching con milioni di uccelli marini
...forse anche le foche.
NB: Il tratto della n°612
fino a Latrabjarg, in caso di bel tempo è micidiale
come guida perché per tutto il percorso si
ha in faccia un sole bassissimo sull'orizzonte che è
dritto negli occhi e realmente abbacinante, ma se si vogliono
vedere gli uccelli marini bisogna giungere al tramonto
perché durante il giorno sono normalmente in mare
a pescare. |
Qui si incontrano delle numerosissime colonie di uccelli
che non hanno alcuna paura dell' uomo, soprattutto la Fratercula
Arctica (Pulcinella di Mare o "Lundi"), che può
essere avvicinata fino a quasi un metro di distanza. Molto
spesso vi è anche una colonia di leoni marini.
Bird-Watching & Caccia fotografica a piacere.
Pernottamento sul posto o nelle immediate vicinanze.
Martedì 13-08
Rientro sui propri passi per tutta la n°612, poi n°62
(a Dx), n°60 (a Dx) breve sosta a Budardalur
Ø FARE IL PIENO DI GASOLIO
Ø RIFORNIRSI DI VIVERI PRESSO SUPERMARKET (al supermarket
si possono trovare maglioni di lana fatti a mano dai locali
a prezzi talvolta il 50% per uguale qualità di prodotto
comprata a Reykjavìk)
Poi sempre per n°60 fino alla n°57 (a Dx) poi n°54
(a Dx) a Olafsvìk; da qui per n°574 fino ad Arnarstapi.
Visita a piedi delle scogliere laviche. Pernottamento in zona.
Mercoledì 14-08
Da Arnarstapi escursione con "Gatto-Snowmobile"
o "Ski-doo" al ghiacciaio dello Snaefell (dove J.
Verne mise l' ingresso al mondo sotterraneo nel suo "Viaggio
al centro della Terra") e se la giornata è bella
la vista è qualcosa di indimenticabile; rientro ad
Arnarstapi, visita a piedi delle scogliere laviche. Pernottamento
in zona.
Giovedì 15-08
Da Arnarstapi, per n°574 poi n° 54 (a Dx) fino alla
n^1 (a Dx) quindi a Reykjavìk al Campeggio presso gli
impianti sportivi.
Venerdì 16-08
-Ore 13.30: Ricevimento ufficiale alla Presidenza della Repubblica
(Bessastaðir) con dono da parte del CCG del "Vino
della Pace" al Presidente della Repubblica sig. Olafur
Ragnar Grimsson
-Al pomeriggio: Liberi per Reykjavìk
Da vedere in città:
1. visita (a piedi) alla città vecchia e al porto
2. "The Volcano Show" documentazione filmata delle
più recenti eruzioni vulcaniche che hanno interessato
l' Islanda (film/videotapes anche in vendita)
3. shopping in città vecchia
4. la Cattedrale di Hallsgimskirkia che nella sua struttura
ricorda tantissimo i basalti colonnari.
Escursioni autonome fuori città consigliate:
1. In aereo a Heimaey sulle isole Vestmanna per constatare
la ricostruzione della cittadina dopo una rovinosa eruzione
vulcanica (and. & rit. in giornata o 2gg, vedi riquadro).
2. In auto a Þingvellir (80Km A/R) con la spianata del
vecchio parlamento vikingo (monumento nazionale). Camping
a Þingvellir: 482-2660
3. In auto a Grindavìk (50Km A/R) e la sua laguna blu
(bagno in acqua termale).
4. In auto a Krysuvìk (40Km A/R) zona di alta temperatura
nella penisola di Reykjanes
-In serata: cena tipica islandese in locale caratteristico
(TveirFiskar) con ns. graditi ospiti (se possibile) il Console
Generale d' Italia in Islanda, il responsabile della Protezione
Civile, il Presidente dell' Associazione Camperisti d' Islanda
e la Sig.ra Vigdis Finnbogadottir (past President della Repubblica
d' Islanda), che dal 1988 ha dimostrato una continuativa grandissima
amicizia con il Club.
Ø FARE IL PIENO DI GASOLIO
Ø RIFORNIRSI DI VIVERI
Sabato 17-08
Reykjavìk sosta al campeggio & giornata a disposizione
Ore 17.00 presso il Centro Interculturale incontro con la
Comunità Italiana
Domenica 18-08
Reykjavìk, mattinata a disposizione.
Nel primo pomeriggio partenza lungo la n°1 sosta per
visita a Hveragerdi, la "città delle serre"
dove coltivano di tutto (anche banane); poi Sellfoss quindi
arrivo a Kirkjubaejarklaustur (Grande piazzale libero presso
il distributore carburante & Snack-Bar) per osservare
la formazione geologica nota come "il pavimento della
cattedrale" (affioramento naturale di basalti colonnari
talmente regolare da sembrare un pavimento piastrellato).
La località è nota per essere stata abitata
da monaci irlandesi ben prima dell'insediamento vikingo; dal
1186 fino alla riforma è certa la presenza di un convento
(klaustur) al quale sono associate molte leggende
Lunedì 19-08
Prosecuzione del viaggio lungo la 1 ed arrivo al parco nazionale
di Skaftafell. Visita (circa 45' a piedi sola andata) a Svartifòss,
bellissima cascata che scende in un semicerchio di basalti
colonnari a baldacchino simili alle canne di un organo da
chiesa (se è bel tempo è consigliabile arrivare
alla cascata verso mezzogiorno quando il sole batte sul getto
d'acqua); proseguimento per n°1 con sosta a Jökulsàrlòn,
il lago degli iceberg dove le propaggini del ghiacciaio di
VatnaJökull giungono praticamente alla riva dell' oceano.
Navigazione sul lago (se si riesce, subito all'arrivo, se
no al mattino dopo). Pernottamento libero sul vastissimo piazzale.
Martedì 20-08
Per n°1 fino a Egilsstadir (con eventuali deviazioni per
vedere cose interessanti)
Mercoledì 21-08
Egilsstadir giornata a disposizione;
alle ore 17.00 partenza per n°93 a Seydisfjördùr,
pernottamento in piazzale riservato poi giovedì mattina
subito in coda per l' imbarco.
Ø FARE IL PIENO DI GASOLIO
Giovedì 22-08
Imbarco alla volta di Hanstholm (DK) e rientro (sigh !)
fine
delle vacanze !
Organizzazione del Viaggio: Caravan Club
Gorizia
Supporto tecnico: Cartur-Viaggi Gorizia
Il ns. prossimo viaggio in Islanda per camper normali
è previsto nel 2007. Gli interessati devono contattare
lo scrivente o il Caravan Club Gorizia con almeno un anno
di anticipo |