ISLANDA IN TENDA- AGOSTO 2003
testo e foto di Elena
Belli
Perché Islanda?
Abbiamo scelto l'Islanda per scappare da una torrida estate
italiana e perché eravamo attratti dalla forza della
natura che si concentra in questa isola manifestandosi sotto
varie forme.
Materiale usato:
- Guida Islanda della Lonely-Planet, data di pubblicazione
novembre 2001.
- Cartina d'Islanda (non necessaria): Carta generale Istituto
Geografico Islandese.
- Cartina del trekking: ÞÓRSMÖRK/LANDMANNALAUGAR.
Siti
visitati:
- www.vel.it per l'acquisto delle cartine.
- www.bsi.is per raccogliere informazioni sugli autobus
a lunga percorrenza e per il meteo.
- www.dice.is per raccogliere informazioni sugli autobus
a lunga percorrenza.
- www.vedur.is per il meteo.
L'organizzazione
di questo viaggio è stata velocissima. Abbiamo cercato
un volo per la seconda metà d'agosto, lo abbiamo
trovato ed abbiamo studiato l'itinerario.
Complice l'alto costo della vita islandese, l'idea è
stata quella di ridurre al minimo le spese e viaggiare in
economia. Ci siamo attrezzati di una buona tenda resistente
all'acqua ed al vento, abbiamo caricato gli zaini (18 kg
a zaino) e ci siamo documentati sull'utilizzo dei mezzi
pubblici per gli spostamenti. Viaggiare con i mezzi pubblici
comporta dei vincoli sugli orari (a parte alcune tratte,
per lo più esiste una sola partenza giornaliera che
collega due mete) e sulla durata della pausa dedicata alla
visita, a volte troppo lunga ed a volte troppo corta.
La compagnia BSI fornisce un abbonamento agli autobus con
il quale è possibile percorrere tutta la strada circolare
N. 1 (l'unica asfaltata), stabilendo a priori il verso di
percorrenza con l'unico vincolo di non poter tornare sui
propri passi. Il Full Circle Pass (21900 corone islandesi)
non ha limiti di tempo e qualsiasi tratta esterna alla strada
circolare va pagata (nel nostro viaggio gli extra sono stati:
parte della tratta per Landmannalaugar, il tour ad Askja,
l'excursion bus da Myvatn a Husavik, parte della tratta
tra Husavik e Akureyri, parte della strada dello Kjolur,
andata e ritorno alla Laguna Blu e al parco di Pingvellir).
Essendo autobus turistici durante gli spostamenti l'autista
fornisce spiegazioni sui luoghi attraversati e normalmente
si ferma per brevi visite. Da settembre gli autobus a lunga
percorrenza non viaggiano più giornalmente ma sporadicamente.
Volendo fare il trekking Laugavegur (da Landmannalaugar
a Skogar) nei primissimi giorni del nostro viaggio abbiamo
scelto di fare il giro dell'isola in senso antiorario.
La
carta di credito (per lo più VISA e MasterCard) è
accettata ovunque (non abbiamo appurato se venga usata nei
camping lungo il trekking) anche per i pagamenti del biglietto
sugli autobus. Molti ristoranti, negozi e supermercati si
appoggiano anche al circuito Maestro.
Il costo del campeggio è a persona, indipendentemente
dalla tenda, e si aggira tra le 500 e le 700 corone. I campeggi
sono modesti ma tutti dotati di bagni con docce calde, sapone
e carta igienica. Secondo la zona, le docce sono gratuite
o a pagamento (tra le 50 e le 300 corone). Più o
meno attrezzati tutti i campeggi offrono un angolo cottura,
alcuni dispongono solo del posto per sedersi e ripararsi
dal vento, dalla pioggia o dai moscerini (lago Myvatn) altri
sono dotati di fornello. Quasi tutti hanno un'area per l'asciugatura
dei capi di abbigliamento e se questa è costituita
solo da una gabbia di legno con il tetto si può ben
capire quanto asciughino gli indumenti, dato l'alto tasso
di umidità.
Noi abbiamo scelto di usufruire delle comodità offerte
dai campeggi ma e' in ogni modo ammesso il campeggio "selvaggio"
purché fuori dei parchi naturali e lontani dai campeggi
ufficiali.
In Islanda la catena di supermercati meno costosi pare sia
il Bonus (come logo ha un simpatico maialino rosa), purtroppo
noi non lo abbiamo mai trovato al momento del bisogno. I
pullman a lunga percorrenza si fermano spesso nei pressi
di un supermercato o di stazioni di servizio così
anche i meno organizzati non rischiano di morire di fame.
Il souvenir più caratteristico islandese è
un capo d'abbigliamento in lana, per forza di cose noi abbiamo
fatto acquisti solo gli ultimi giorni, forse è più
conveniente fare una visita alla fabbrica di lana di Vik.
Sconsigliati gli acquisiti all'aeroporto perché tutto
è leggermente più caro.
È
difficile classificare, per ordine di bellezza, le cose
viste, perché ogni luogo ha un suo fascino ed una
propria peculiarità. Personalmente sono rimasta un
po' delusa da Askja, forse a causa del brutto tempo e dell'interminabile
strada per raggiungerlo. Di tutto quello che avevamo messo
in programma, non siamo riusciti a vedere i pulcinella di
mare, causa
migrazione!
La
cosa che ha lasciato più traccia nei nostri cuori
è sicuramente stato il trekking Laugavegur. Si tratta
di una bellissima immersione nella natura islandese, ogni
angolo nasconde qualcosa di nuovo, dalle colate laviche
ai soffioni di vapore, dalle pianure verdeggianti al canyon
multicolore, dal deserto lavico ai ghiacciai, per non dimenticare
i torrenti, le cascate, i suggestivi colori della riolite
e le numerose pecore.
Il trekking è perfettamente tracciato e segnato da
paletti gialli. Nelle zone più soggette a nebbia
la frequenza dei paletti aumenta in modo da rendere nulla
la possibilità di perdersi.
Ad ogni rifugio si trova acqua potabile ma non c'è
cibo (si trova qualcosa, ma poca roba, solo a Landmannlaugar
e Porsmork) bisogna quindi fare scorta secondo le proprie
esigenze.
Breve
diario di viaggio:
13
agosto, Milano - Reykjavik:
Partiamo alle 00:50 da Milano Malpensa, l'aeroporto è
vuoto e questo ci permette di preparare i bagagli con calma;
abbiamo infilato gli zaini, la tenda, i materassini ed i
bastoncini da trekking in due sacchi in modo d'imbarcare
un bagaglio compatto e ordinato (altrimenti gli zaini seguono
la strada dei bagagli speciali).
Arriviamo a Keflavik alle 3:00 locali, fortunatamente anche
a questa ora lo sportello della banca al primo piano dell'aeroporto
è aperto, così possiamo cambiare i soldi senza
l'aggiunta di commissioni bancarie.
Il tempo è fantastico e ci godiamo una bellissima
alba. La guida garantiva la presenza del Fly-bus per Reykjavik
in coincidenza con ogni arrivo, ma forse questo volo non
viene considerato. Aspettiamo fino alle 6:00 circa, prendiamo
il Fly-bus che ci porta nella capitale ed entriamo nella
tipica pioggerellina islandese. Piantiamo la tenda al campeggio
e ci dirigiamo in centro. Primo compito è l'acquisto
del Full Circle Pass della BSI, l'abbonamento degli autobus
a lunga percorrenza. La stazione della BSI è situata
in periferia, bisogna cambiare bus (a piedi dal campeggio
si tratta di fare quasi un'ora di camminata) oppure trovate
un autista disponibile che vi vede impacciati nel leggere
la tabella degli autobus e vi accompagna alla BSI nonostante
questa si trovi fuori della sua tratta
è successo
a noi! Il resto della giornata lo dedichiamo alla visita
della capitale: saliamo sul campanile della chiesa per ammirare
dall'alto le case colorate, girovaghiamo per il centro,
ci riposiamo nei pressi del lago e rientriamo in campeggio
percorrendo la strada lungo la baia dove si trova il monumento
che riproduce una nave vichinga.
14
agosto, Reykjavik - Landmannalaugar:
Ogni mattina passa un autobus dal campeggio che porta alla
stazione della BSI.
Raggiungiamo la BSI, per partire alla volta di Landmannalaugar,
da dove inizieremo il trekking. In alternativa al trekking
questa rimane una bellissima zona, famosa per l'attività
geotermica, dove è consigliato trascorrere un paio
di giorni. A Hella lasciamo la strada circolare (non si
cambia bus ma si paga il prezzo extra), costeggiamo il vulcano
Hekla e dopo varie tappe raggiungiamo la destinazione.
Tutte le tende sono ben saldate a terra grazie alla posa
di sassi sopra i picchetti ma nonostante questo vediamo
una tenda divelta da una raffica di vento.
Nonostante il vento pungente, il bagno nella vicina pozza,
alimentata da un torrente d'acqua sulfurea bollente, è
piacevole e rilassante.
Dopo esserci riposati e rifocillati saliamo sulla collina
per ammirare dall'alto la colata lavica e la vallata, uno
spettacolo impressionante.
La colata lavica a Landmannalaugar vista dall'alto.
15 agosto, Landmannalaugar - lago Alftavatn:
Siamo i primi a partire, il sole spunta da dietro la montagna
mentre tutti riposano nelle loro tende. Bellissima camminata
tra la scintillante ossidiana, le colate laviche, le fumarole,
le pozze d'acqua calda ed i coloratissimi paesaggi di riolite.
22 km in 8 ore di cammino.
E' possibile spezzare questa tappa in due giornate pernottando
al rifugio Hrafntimusker situato purtroppo in una zona soggetta
a nebbia e forte vento.
In lontananza il lago Alftavatn
16
agosto, lago Alftavatn - Ermstrur:
Distese verdeggianti nei pressi del lago Alftavatn
Dopo
un inizio verdeggiante siamo costretti a guadare alcuni
fiumi, sono utili un paio di scarpette di gomma, o sandali,
o calzari in neoprene per non scivolare e poter guadare
agilmente. Sono utili, ma non indispensabili, i bastoncini
per mantenere l'equilibrio.
Il trekking attraversa poi un interminabile deserto lavico
per concludersi con la visita del canyon Markarfljotsgljufur
(da non perdere!).
16 Km in 6 ore di cammino.
Deserto lavico nei pressi del rifugio Ermstrur
17
agosto, Ermstrur - Basar:
Piacevole camminata attraverso canyon, colline e l'unica
foresta di betulle in Islanda per arrivare nei pressi di
Porsmork. Qui è possibile scegliere tra 3 luoghi
di pernottamento a seconda che si continui o no il trekking.
Noi abbiamo scelto di continuare quindi abbiamo campeggiato
a Basar ad un paio di km da Porsmork.
14 km in 6 ore di cammino.
18
agosto, Basar - Skogar:
Altopiano Mornisheithi
La
giornata inizia con la salita sull'altopiano Mornisheithi
per arrivare al passo Fimmvorauhals (1116 mt.), situato
tra il ghiacciaio Myrdalsjokull ed il ghiacciaio Eyjafjallajokull.
Il sentiero in alcuni tratti è impegnativo a causa
della pendenza e del fango. Purtroppo il passo era avvolto
nella nebbia e non abbiamo potuto apprezzare lo spettacolo
offerto dai due ghiacciai. Avendo ancora tempo e forze,
abbiamo preferito continuare e scendere a Skogar percorrendo
il consigliato sentiero delle 20 cascate piuttosto della
pista per fuoristrada.
24 km in 8 ore.
Arrivati a Skogar dopo quattro ore di trekking sotto una
pioggia incessante, bagnati fradici, abbiamo deciso di non
campeggiare pernottando in una "bed accomodation"
(1600 corone a testa). Siamo stati sistemati nella scuola
del paese con la possibilità di usare tutte le comodità
che questa offre: doccia, cucina e riscaldamento acceso
per asciugare l'abbigliamento.
19
agosto, Skogar - Skaftafell:
L'autobus passa da Skogar in tarda mattinata quindi abbiamo
avuto tutto il tempo per riposare, recuperare l'abbigliamento
steso, preparare gli zaini ed ammirare la bellissima cascata
di Skogafoss, illuminata da un caldo sole mattutino. Partiamo
col bus e dopo una breve pausa a Vik per vedere i faraglioni
e la tipica chiesetta (quella rappresentata sulla copertina
della guida Lonely-Planet) raggiungiamo il parco nazionale
di Skaftafell dove visitiamo la cascata Svartifoss, incastonata
tra le colonne di basalto, per poi proseguire fino alla
collina sovrastante e visitare Sel, una riproduzione delle
tipiche fattorie islandesi com'erano costruite prima che
le colate laviche sommergessero tutto.
Fattoria islandese, sullo sfondo distesa lavica.
20
agosto, Skaftafell - Hofn:
Prima di partire per Hofn abbiamo fatto un'escursione per
ammirare dall'alto una lingua del ghiacciaio Vatnajokull,
il più grande d'Islanda. Aspettando l'autobus visitiamo
il centro turistico del parco nazionale dove viene descritta
(con pannelli esplicativi ed un filmato) la vita nel parco
e l'attività vulcanica della zona, che ha provocato
seri danni.
Durante il tragitto, l'autobus ferma alla baia di Jokulsaron,
per ammirare la lingua di ghiacciaio che arriva fino al
mare e quando incontra l'acqua si scompone in affascinanti
iceberg. Qui ci fermiamo troppo poco tempo per poter ammirare
bene la zona.
Ci sono dei mezzi anfibi che permettono di navigare tra
gli iceberg ma il pullman sta per partire e noi continuiamo
il nostro viaggio fino a Hofn.
Iceberg a Jokulsaron
21
agosto, Hofn - lago Myvatn:
Partiamo da Hofn al mattino e percorriamo la strada che
segue i fiordi orientali facendo qualche tappa in paesini
caratteristici. Arrivati ad Egilsstadir cambiamo autobus
per proseguire fino al lago Myvatn. Raggiunto il lago, facciamo
conoscenza con i moscerini tanto odiati e subito capiamo
il perché. Questi moscerini sono ingordi dell'anidride
carbonica prodotta dalla respirazione quindi potete ben
immaginare dove tendano ad infilarsi! In vendita (noi lo
abbiamo scoperto tardi) ci sono delle retine da infilarsi
in testa, in alternativa pregate il dio Eolo, pare sia l'unica
soluzione per tenere lontani questi fastidiosissimi insetti.
22
agosto, tour di Askja:
Il lago Myvatn è il punto di partenza ideale per
le escursioni alla caldera di Askja. Il tour (effettuato
solo alcuni giorni della settimana ed invero alquanto costoso)
dura l'intera giornata e va prenotato il giorno prima, passa
attraverso il paesaggio lunare dell'Islanda centrale, ferma
per visitare alcuni posti caratteristici e termina ad Askja
dove è possibile fare il bagno nelle acque calde
del famoso cratere Viti (25°C).
Rientriamo al campeggio e dopo una giornata nuvolosa, siamo
accolti da un cielo sereno che ci permette di ammirare il
tramonto sul lago. Nella notte riusciamo a vedere la magia
dell'aurora boreale, uno spettacolo unico ed un'emozione
indescrivibile!
23
agosto, giro del lago Myvatn in bicicletta:
Abbiamo noleggiato due mountain bike al campeggio (1500
corone a bici per l'intera giornata) per fare il giro del
lago Myvatn, in senso orario. La strada attorno al lago
è lunga 37 km, alcune brevi deviazioni rendono la
gita più interessante:
1° deviazione: le pozze calde di Grjotaja
2° deviazione: salita al cratere Hverfjall, dal quale
è possibile ammirare gli pseudocrateri dall'alto
Cratere Hverfjall
3°
deviazione: visita delle formazioni laviche di Dimmuborgir
4° deviazione: giro degli pseudocrateri
Rinunciamo alla salita sul monte Vindbelgjarfjall a causa
della stanchezza.
24
agosto, lago Myvatn - Husavik:
Per arrivare a Husavik ,invece del "gran tour Dettifoss",
che visita la zona geotermica di Krafla e la cascata di
Dettifoss, abbiamo optato per l' "excursions bus"
che raggiunge Husavik passando e visitando la cascata Dettifoss,
la gola di Asbyrgi e molti altri siti.
25
agosto, Husavik - Akureyri:
Intenzionati a vedere le balene, ci siamo rivolti al ristorante
Hvalaferdir EHF per prenotare il posto in barca. Ad un prezzo
più economico (3300 corone, tour di 3 ore) rispetto
agli altri tour offre lo stesso servizio, la barca è
meno grande ed accogliente ma l'ambiente è più
intimo ed amichevole, inoltre il tragitto è uguale
per entrambe le imbarcazioni quindi la possibilità
di avvistare le balene è la stessa.
L'avvistamento è stato abbastanza misero: abbiamo
visto alcuni delfini e sullo scadere del tempo abbiamo inseguito
una balena potendo vederla solo per pochi secondi e molto
lontana.
Finito il tour abbiamo visitato il centro delle balene,
tentato la visita della pittoresca chiesa (chiusa) e siamo
partiti alla volta di Akureyri.
26
agosto, Akureyri:
Giornata dedicata al riposo ed alla visita della città,
la seconda in ordine di grandezza dopo la capitale, considerata
la più bella d'Islanda. La città è
piccolina e non c'è un granché da visitare,
a queste condizioni diventa interessante anche il giardino
botanico. Caratteristica della città è l'essere
abitata da numerosi artisti, ci sono mostre private ed un
museo dell'arte (quando siamo andati noi era chiuso per
rinnovo). Qui ci siamo dedicati allo shopping e ci siamo
concessi un'abbondante cena al ristorante (il Bautinn, consigliato
dalla guida), ovviamente di pesce.
27
agosto, Akureyri - Reykjavik:
Siamo rientrati alla capitale percorrendo la strada interna
dello Kjolur, passando per l'oasi geotermica di Hveravill,
tra due ghiacciai, visitando la cascata Gulfoss e il Geyser.
Il luogo meriterebbe pause più lunghe ma questo è
il problema di viaggiare con i mezzi pubblici!
28
agosto, Laguna Blu:
Giornata rilassante alla laguna blu tra bagni termali, saune
e trattamenti di bellezza!
Nella laguna non è possibile introdurre cibo. All'ingresso
esiste un self service ma, una volta entrati non è
possibile raggiungerlo. All'interno esiste un minuscolo
bar dove è possibile acquistare gelati, panini o
bibite.
29
agosto, Pingvellir:
Visita al parco naturale di Pingvellir dove è
ben visibile la spaccatura tra la zolla nord-americana
e quella europea.
Serata a zonzo per la capitale per vedere se, come
dicono, la vita a Reykjavik esplode il venerdì
sera, ma prima che esploda la vita è esplosa
la fatica e siamo rientrati in campeggio poco dopo
che la gente ha iniziato a riempire i locali.
30
agosto, Reykjavik - Milano Malpensa:
Il Fly Bus ci preleva dal campeggio e ci porta all'aeroporto
dove ci imbattiamo in un'esempio di alta disorganizzazione.
Tutti i passeggeri sono obbligati a mettersi in
fila per fare il check in, indistintamente dal volo
che devono prendere. Mentre la fila scorre lentamente
(ma non troppo) insacchettiamo gli zaini e l'attrezzatura
è una faticaccia ma ben presto siamo
pronti davanti al banco del check in. Ultima pratica
da sbrigare è il recupero di un po' di soldi
dovuti all'acquisto di souvenir in negozi Tax-Free
(spendendo minimo 4000 corone, unico scontrino,
in un negozio che espone il simbolo Tax-Free e consegnando
l'apposito modulo, compilato in negozio, ti rimborsano
una percentuale di quello che hai speso).
L'aereo è abbastanza puntuale e alle 23 circa
siamo nuovamente in Italia!
|
Pingvellir, evidente spaccatura tra la zolla europea
e
quella nord-americana |
Cose
utili da sapere/avere:
· Avere a disposizione una buona copertura in goretex
(giacca con cappuccio, copripantaloni, scarponi, anche i
copriguanti sono stati comodi).
· Portare un adeguato coprizaino, in caso di utilizzo
dello zaino, per evitare di inzuppare il contenuto. In Islanda
piove sempre, se la fortuna è dalla propria parte
la pioggia si riduce ad acqua polverizzata e non da fastidio,
se si è sfortunati si manifesta in incessanti acquazzoni
che mettono a dura prova anche il migliore dei goretex
· Durante la notte non faceva freddo ma a volte dava
fastidio l'umidità; un buon sacco a pelo da montagna
con cappuccio è stato l'ideale.
· Il fornello non deve temere il vento, noi abbiamo
usato sempre il paravento.
· I rifugi lungo il trekking sono sempre pieni, in
caso di utilizzo vanno prenotati per tempo.
· Se si campeggia, è indispensabile avere
una tenda idrorepellente e resistente al vento.
· Consigliamo di percorrere la strada dello Kjolur,
che a detta di molti è più caratteristica
della normale strada circolare passante per Blonduos. Anche
in questa tratta gli autobus fermano nei luoghi d'interesse
turistico lasciando il tempo necessario per una breve visita
per poi continuare il viaggio.
· A chi vuole affrontare l'Islanda in bicicletta
farà piacere sapere che abbiamo incontrato molti
cicloturisti. Alcuni autobus caricano le bici quali bagaglio,
non sappiamo se se è una normale prassi, ma può
essere una valida alternativa.
Elena
& Gek