ISLANDA: SULLE ROTTE DEI VIKINGHI IN AUTOCARAVAN
I Vikinghi: Chi erano? - Cenni storici
di Claudio
Galliani
Abbandoniamo
subito lo stereotipo hollywoodiano che ce li descrive come
selvaggi con elmi adorni di corna che terrorizzavano tutti.
Molti dei miti che circolano sui Vikinghi sono soltanto
questo: miti. Furono invece una civiltà che diede
al mondo allora noto moltissimi valori e conoscenze
e, per quanto riguarda la loro fama di guerrieri sanguinari,
in quell'epoca lo erano tutti chi più chi meno, soltanto
che i Vikinghi avevano un modo di combattere più
efficace che li faceva vincere nella maggior parte dei casi
ed a queste improvvise invasioni i popoli vinti fecero opera
di "controinformazione" dipingendo tale popolo
sempre a tinte fosche e creando attorno ad esso una fama
negativa.
Chi
furono dunque i Vikinghi?
I Vikinghi (nome derivato dalla parola nòrrena "Vìk"
- baia) abitavano principalmente in golfi riparati e fiordi
dei territori oggi corrispondenti grosso modo agli stati
di Danimarca, Svezia e Norvegia; furono storicamente noti
anche con il nome di "Normanni" e/o "Rus".
La loro espansione, a differenza di altre realtà
storiche più graduali, fu quasi istantanea ad iniziare
dalla seconda metà dell'anno 800 e si esaurì
in tempi relativamente brevi. I perchè di tale espansione
sono molteplici, ma alcuni sono più importanti di
altri:
1. La tecnologia vikinga di costruzione navale si
era evoluta a tal punto da consentire loro la fabbricazione
di imbarcazioni oceaniche molto veloci (dall' Islanda alla
Groenladia erano sufficienti solo 4 giorni di navigazione)
che alla robustezza univano un ridotto pescaggio (ideale
per risalire anche i fiumi), una grandissima manovrabilità
e soprattutto un favorevolissimo rapporto peso/robustezza
(potevano infatti essere agevolmente trasportate su rulli
per attraversare istmi e passare da un fiume all'altro),
che sarà uguagliato non prima del 1400 dalle tecnologie
dei cantieri mediterranei. Esperimenti compiuti (compresa
una traversata atlantica completa) da Gunnar Eggerrtsson
che nel 1998 costruì "Islendingur" una
"nave lunga" o "Drakar" copiata pari
pari dalla nave di Gokstad presente nel museo di Oslo, hanno
dimostrato che il comportamento di queste navi in presenza
di mare agitato era a dir poco superbo: erano sufficientemente
flessibili per resistere alle peggiori burrasche e per sviluppare
velocità non fendevano le onde, ma ci scivolavano
sopra come una tavola da surf: erano insomma degli scafi
plananti "ante litteram" che "volavano sulle
onde". La navigazione poi era agevolata dallo "hùsasnotra"
uno strumento che permetteva (ben prima degli astrolabi
arabi o della "balestrilla" spagnola) di misurare
l'altezza del sole e quindi determinare la latitudine (per
la longitudine il discorso è ben diverso e si riuscì
a determinarla soltanto nel XVIII secolo con la costruzione
di cronometri navali sufficientemente precisi).
2. Forti di tali tecnologie navali che davano alle
loro imbarcazioni delle qualità nautiche impensabili
presso le altre civiltà, abituati a mari tempestosi
ed a condizioni atmosferiche piuttosto dure, i Vikinghi
iniziarono ben presto a spingersi con notevole successo
sulle rotte commerciali diventando a seconda dell'occasione
che loro si presentava razziatori e/o mercanti (all'epoca
tali attività convivevano molto spesso ed il confine
tra l'una e l'altra era piuttosto vago ed a interpretazione
soggettiva).
3. La conoscenza delle rotte commerciali e la presa
del potere di Harald Hårfagre dopo la battaglia di
HafrsFjord (primo re di Norvegia, che unificò nell'anno
870 i vari regni in cui all'epoca il territorio era diviso)
spinsero le famiglie dei perdenti ed i clan nemici di re
Harald ad andarsene dalla Norvegia per colonizzare altri
territori.
Vediamo
ora l'impatto storico di questa espansione.
La peggior sciagura temuta dalle popolazioni d'Europa era
l'incontro con i Vikinghi che con le navi a basso pescaggio
non raggiungevano solamente le coste, ma si spingevano anche
molto nell'entroterra risalendo i fiumi attaccando grandi
città quali Parigi e Londra. Non cristiani almeno
fino circa all'anno 1.000 essi non distinguevano chiese
e conventi dagli altri edifici nè ne rispettavano
la sacralità: facevano attenzione solo agli oggetti
preziosi e molto spesso le croci delle chiese erano per
loro dei precisi indicatori che segnalavano edifici contenenti
per l'appunto dei preziosi e le abbazie dell'epoca, costruite
per lo più su isole (Lindisfarne, Iona etc.) per
difendersi da attacchi terrestri, erano prede privilegiate;
per l'appunto fu proprio da Lindisfarne (isola sulla costa
NE della Scozia) che i raids cominciarono nel 793 massacrandone
i monaci e radendola al suolo. La paura era grande quando
venivano avvistate le vele quadre dei "Knorr/Drakar"
in avvicinamento, ma il sollievo doveva essere ancora maggiore
quando si scopriva che erano in missione amichevole. Il
commercio comprendeva il trasporto di merci, che per loro
significava quasi essenzialmente traffico marittimo. La
preparazione marinara era loro congeniale e di vitale importanza.
LE
"ISOLE AL LARGO"
Così erano chiamate le Isole Britanniche dai navigatori
dell'ottavo secolo e difficilmente occorrevano più
di due giorni di navigazione per raggiungere Shetland ed
Orkneys, il clima era simile a quello scandinavo e già
prima della fine del nono secolo le popolazioni originarie
erano state sconfitte ed i Vikinghi si erano insediati stabilmente
su queste isole con le loro famiglie. L'emigrazione continuò
e si allargò alle Ebridi, all'isola di Man ed a molte
regioni scozzesi, irlandesi ed inglesi; nella toponomastica
odierna vi sono ancora molte tracce di origine nòrrena.
Con il tempo divenne per i Vikinghi sempre meno necessario
bruciare e saccheggiare: era sufficiente "vendere"
l'immagine che si erano creata e così istituirono
il "Danegeld" intimando: "pagate e non vi
faremo alcun danno". A prova di ciò, negli scavi
inglesi, la presenza di monete inglesi di quest'epoca è
piuttosto rara, mentre reperti analoghi in scandinavia sono
numerosissimi. Nel 991 il capo norvegese Olav, con una flotta
di 93 navi arrivò nell'Essex: l'esercito inglese
riuscì a scamparla versando ad Olav cinque tonnellate
di argento; tre anni dopo, Olav, assieme al re danese Svein
tornò in Inghilterra dove pretese (ed ottenne) otto
tonnellate di argento. Tornato a casa Olav divenne re di
Norvegia col nome di Tryggvason; Svein nel 1013 divenne
re d'Inghilterra e suo figlio Knut (Canute) divenne re d'Inghilterra,
Norvegia e Danimarca. Re Edward (Edoardo il Confessore)
morì senza figli nel 1066 e Harold Godwinson salì
al trono inglese. Dalla Norvegia re Harald Hardrad rivendicò
il trono inglese con la forza salpando alla volta dell'Inghilterra
con trecento navi e lo scontro definitivo avvenne a Stamford
Bridge dove re Harald fu ucciso...e siamo al preludio della
famosissima e determinante battaglia di Hastings.
LA
FRANCIA
Per tutto il IX secolo i Vikinghi mossero una lunga
serie di attacchi contro le coste francesi; la Normandia
in particolare subì numerosi attacchi e da lì
i Vikinghi risalirono la Senna e saccheggiarono Parigi.
Dopo essere stati fermati per un po' da Carlo il Calvo al
prezzo di tre tonnellate di argento, essi proseguirono lungo
il fiume saccheggiando tutte le località che incontravano
arrivando a Nantes attraverso la Loira ed a Colonia attraverso
il Reno. Il condottiero vikingo Rollo controllava la foce
della Senna e il Re di Francia "Carlo il Semplice",
per mettere fine alle incursioni ed assicurarsene la fedeltà
conferì a Rollo il titolo di Conte di Rouen dando
così origine a quello che diverrà il Ducato
di Normandia. Il pronipote di Rollo, Guglielmo detto "Il
Bastardo" ed in seguito "Il Conquistatore",
nel 1066 era Duca di Normandia e nel medesimo anno divenne
re d'Inghilterra sconfiggendo a Hastings Harold Godwinson.
Di questi fatti è rimasta una meravigliosa testimonianza
originale: il famoso "Arazzo di Bayeux" conservato
appunto a Bayeux in Normandia.
L'ORIENTE
Il Golfo di Finlandia era l'entrata principale verso
le terre ed i fiumi orientali; i Vikinghi riuscirono a navigare
lungo questi fiumi con le navi oceaniche fino a Stàraja
Làdoga. Il principe Oleg che governò la Russia
dall' 882 al 912 era scandinavo ed il suo nome nòrreno
era Helge. Una parte della popolazione di Stàraja
Làdoga era anch'essa di origine scandinava ed era
chiamata "Rus" (da cui Russia) dai locali. Vi
sono tombe vikinghe a Smòlensk, costituite da tumuli
contenenti navi e tali navi, data la loro leggerezza, potevano
essere trasportate, come si è detto prima, anche
via terra e così continuare la navigazione lungo
il Dniepr ed il Volga. Harald Hardrad (vedi sopra) per 15
anni risiedette a Bisanzio e fece parte della guardia dell'Imperatore
Romano d'Oriente; prima di rientrare in Norvegia si sposò
con Ellisiv, figlia di Jaroslav, Granduca di Kiev. Pietre
runiche ed iscrizioni si trovano numerose nell'Oriente Europeo
fino al Mar Nero ed una scritta runica è ancora ben
visibile sul pavimento di Santa Sofia a Bisanzio.
LA
ROTTA DELL'OVEST
A seguito della vittoria di Harald Hårfagre nell'
870 a HafrsFjord coloro che erano stati sconfitti o non
volevano sottomettersi dovettero fuggire. Al tempo già
i Vikinghi sapevano di ulteriori terre ad ovest non abitate,
dove l'abbondanza di pascoli, pesci, foche e balene rendevano
appetibile un insediamento e così furono colonizzate
le FærOer e l'Islanda dove in entrambe tutti gli uomini
liberi istituirono il primo parlamento democratico, il "Þing";
qui si discuteva la politica, si deliberavano nuove leggi
e si risolvevano le contese. Tali isole erano al di fuori
delle rotte commerciali e garantivano quindi una notevole
sicurezza ai fuggiaschi. Nella "Grnlendiga Saga"
si legge che la Groenlandia fu occupata da Eirik il Rosso,
che organizzò una spedizione di coloni dall'Islanda
(anno 985 circa). Il motivo di questa emigrazione fu il
fatto che Eirik era stato condannato all'esilio; in Norvegia
non poteva rientrare per quanto si è già detto,
quindi salpò per andare alla scoperta di quelle terre
che "Gunbjorn aveva avvistato quella volta in cui era
uscito di rotta andando verso occidente". Eirik chiamò
quelle terre "Grnland", cioè Terra
Verde "perchè pensò che le persone sarebbero
state affascinate da una terra con un nome attraente".
Lo stratagemma funzionò e così la spedizione
di Eirik salpò con 25 navi contenenti in tutto circa
500 persone con famiglie di adulti e bambini, pecore, cavalli,
vacche, provviste e l'attrezzatura essenziale per costruire
i nuovi insediamenti. All'arrivo mancarono 11 navi: alcune
erano tornate indietro, altre erano naufragate ed i restanti
coloni si stabilirono nei fiordi sud-occidentali dove trovarono
prati verdi ed una situazione climatica favorevole; lo stesso
Eirik si stabilì in un fiordo e vi costruì
la sua residenza "Brattahlið". Qui crebbe
Leif Eiriksson in un ambiente di coraggiosi marinai e contadini.
Uno di loro era Bjarne Herjolfson, che, durante un viaggio
dall'Islanda era uscito di rotta ed aveva avvistato "una
terra sull'altro lato del mare"; la Saga narra che
"da quel momento si incominciò a parlare molto
di spedizioni", Leif comprò la nave di Bjarne
e con 35 uomini prese il mare. La prima terra incontrata
era quella avvistata da Bjarne e, siccome non videro erba,
Leif le diede il nome di "Helleland o Helluland"
(Terra Rocciosa, identificata oggi con l'Isola di Baffin).
L'equipaggio proseguì la navigazione e la terra che
incontrarono era completamente ricoperta di boschi, così
Leif la chiamò "Markland" (Terra Selvosa
identificata oggi con il Labrador orientale). Dopo altri
due giorni di navigazione, raggiunsero una terra "la
cui erba era così umida che, portando alla bocca
le mani bagnate di rugiada ebbero la sensazione di non aver
mai assaggiato nulla di così dolce". Leif diede
a questa terra il nome di "Vìnland" (Terra
del Vino). Qui costruirono delle abitazioni e vi trascorsero
l'inverno. "Nei fiumi e nei laghi non mancavano i salmoni
e le condizioni di vita erano così favorevoli che
se avessero portato il bestiame non sarebbe mancato il cibo.
Durante l'inverno il ghiaccio non ci fu e l'erba appassì
poco". Quando tornò l'estate, Leif rientrò
in Groenlandia e le notizie su questa nuova terra invogliarono
molte famiglie a trasferirsi in "Vinland". Secondo
l'ordine stabilito tre gruppi partirono verso "LeifBuene"
(Le Capanne di Leif) e tornarono indietro alcuni anni dopo.
La Saga racconta anche che due gruppi furono assaliti da
popolazioni locali, mentre nel terzo vi furono litigi che
portarono a lotte intestine ed uccisioni. Nessuno però
ebbe fortuna in "Vìnland".
LA
SCOPERTA
Per duecento anni si è cercato di capire dove
si potessero trovare le tracce degli insediamenti nòrreni.
Furono suggerite innumerevoli località, dalla Florida
alla Baia di Hudson. Nel 1960 lo storico norvegese Helge
Ingstad partì con la moglie Benedicte alla volta
di Terranova alla ricerca degli antichi insediamenti; a
tutte le persone incontrate veniva rivolta la medesima domanda:
"Avete mai visto ruderi in questa zona?" A "L'Anse
aux Meadows", in una baia dove sfocia un piccolo fiume
trovarono ruderi circondati da pascoli: negli otto anni
successivi una campagna di scavi diretta da Anne Stine Ingstad
portò alla luce otto costruzioni ed oggetti di tipo
nòrreno: "LeifBuene"? Forse!
Le ricerche e gli studi continuarono tant'è che nel
1978 furono raccolte tante e tali prove da togliere ogni
dubbio e l'Unesco dichiarò l'Anse aux Meadows
"Patrimonio dell' Umanità" e sulla porta
del piccolo museo locale spicca una targa con scritto: "Gli
uomini del nord giunsero fin qui intorno all' anno 1.000.
I resti delle capanne di zolle da loro costruite sono le
più antiche strutture europee esistenti in America
settentrionale. Il luogo dove sorgeva la loro forgia è
la prima officina per la lavorazione dei metalli nel Nuovo
Mondo".
RIGUARDA
IN PARTICOLARE L'ISLANDA
I
"PAPARS"
Si hanno buoni motivi di credere che, prima dei Vikinghi,
l'Islanda ed altre isole atlantiche siano state colonizzate
dai "papars" (monaci cristiani sotto la regola
benedettina di Sanct Columba provenienti dall'Irlanda) che,
navigando lungo le coste e "saltando" da isola
in isola (Ebridi, Orkneys, Shetland, FærOer, Islanda,
Groenlandia) vi costruirono numerosi insediamenti. Nella
relazione del monaco Brandon (S. Brendano), che narra di
una sua lunga navigazione attraverso l'Oceano con un "Curragh"
(primitiva imbarcazione irlandese fatta con pelli di bue),
durata con numerose tappe su varie isole più di 5
anni, vi è descritta la terra di "Thule"
o, in grafia più esatta, "Þule" da
loro visitata e dalle caratteristiche perfettamente riconducibili
all'Islanda ...ed in Islanda sono stati recentemente scoperti
insediamenti pre-vikinghi riconducibili a primitive strutture
monastiche!
CE
NE FURONO ALTRI PRIMA?
Non dimentichiamo che Seneca (1° Sec. A.D.) nella Medea
(quartina 375) scrive: "...Venient annis saecula
seris, quibus Oceanus vincula rerum laxet et ingens pateat
tellus, Tethysque novo detegat orbes nec sit terris ultima
Thule ...Verranno secoli nelle tarde età del
mondo nei quali l'Oceano spezzerà i vincoli delle
cose e la Terra apparirà vasta e Teti farà
emergere nuovi continenti nè Thule continuerà
ad essere l'ultima terra" (Thule era il mitico punto
più settentrionale della terra che gli antichi conoscevano:
Shetland, FaerOer o Islanda?!!). ...Che i romani siano andati
a "mettere il naso" anche lì? Difficile
a dirsi ed azzardato affermarlo, ma lo possiamo ragionevolmente
escludere? E il greco Pitea ben prima di loro quando anch'egli
descrive Thule come un'isola "di ghiacci e di fuoco"?
Cosa c'è di tali caratteristiche e raggiungibile
dall'Europa via mare anche nell'antichità se non
l'Islanda?
I
PRINCIPALI DEI VIKINGHI DI ÅSGÅRD
ed un pizzico di mitologia nòrrena
ODIN
/ WOTAN
Capo dei Vikinghi e sovrano indiscusso di Åsgård
(la dimora degli dei ASI), è il dio della guerra
e della morte, come pure della saggezza; ha un occhio solo:
l' altro lo ha ceduto in cambio della chiaroveggenza "Occhio
della Mente". Due corvi, Hugin (il Pensiero) e Munin
(la Mente), prendono il volo ogni mattina e ritornano la
sera a sedersi sulle spalle di ODIN raccontando tutto ciò
che hanno visto e sentito. I guerrieri caduti valorosamente
in battaglia sono ricevuti da ODIN nella sua splendida sala
Valhall.
FRIGG
MOGLIE DI ODIN e regina di Åsgård, prevede il
futuro ma non condivide mai le sue conoscenze con nessuno.
Gli sposi fedeli sono riuniti dopo la morte nella sua sala
Fensalir. Seduta al filatoio lavora i fili lunghi di nuvole
d' oro. Le tre stelle della cintura di Orione sono chiamate
la rotella del filatoio di FRIGG.
TOR
/ ÞOR / THOR
É il grande e muscoloso FIGLIO DI ODIN, dio del tuono
e del lampo. La sua carrozza è tirata da due caproni
e le ruote cerchiate di ferro provocano il rumore spaventoso
del tuono. I lampi vengono dalle scintille degli zoccoli
e dai denti delle capre. La sua arma preferita è
il martello rovente Mjølner o Mjøllnir (il
Distruttore) che ritorna sempre a lui nonostante la forza
con cui viene lanciato contro i nemici degli dei. TOR riprende
il martello afferrandolo con guanti di ferro chiamati Jarngreipr
(forcone di ferro). L'anello dove egli appende il martello
è il simbolo dei vincoli che uniscono gli uomini,
come quello tra chi dà e chi riceve un dono.
BALDER
/ BALDUR / BALDHUR
FIGLIO DI ODIN E DI FRIGG. É un dio biondo e raggiante
(? personificazione solare ?), il più amato tra tutti
gli dei. La sua dimora si chiama Breiðablikk (dal gran
panorama) ed è costruita con metalli preziosi. É
maestro dei caratteri runici, segni mistici incisi nella
sua lingua e grande prestigiatore. Verrà ucciso da
una freccia di LOKI.
FRØYA
/ FREYA
La dea della bellezza (in Norvegia & Islanda venerata
anche come Dea dell'amore), con gli occhi azzurri ed i capelli
d'oro; va sempre errando piangente in cerca del marito ODRE
che l'ha abbandonata. É SORELLA GEMELLA DI FRØY
figlia di NJORÐ; è simbolo della pioggia fecondatrice
e dea della terra e della fertilità. La sua responsabilità
più lugubre è quella di guidare le Valkyrie
(donne guerriere) che stabiliscono chi morirà e chi
sopravviverà in battaglia.
FRØY
FIGLIO DI NJORÐ E FRATELLO GEMELLO DI FRØYA,
è il dio delle piante e dell'agiatezza; possiede
una spada magica in grado di prendere parte alla battaglia
senza essere impugnata; veniva usata contro i giganti. Nella
sua barca Skibladner FRØY può viaggiare oltremare
e attraversare la terra. Quando la barca non viene usata
può essere ripiegata e messa in una piccola borsa.
É il dio più rispettato dopo ODIN, è
il maestro della pioggia e del sole ed è responsabile
del raccolto e della pace. É considerato il capostipite
leggendario dell'antica dinastia reale di Svezia e Norvegia,
la famiglia degli Ynglingi. Tale famiglia acquistò
potere all'inizio dell'epoca dei Vikinghi quando i primi
gruppi attraversarono il Mare del Nord per saccheggiare
le Isole Britanniche. La Ynglinga Saga (Saga degli Ynglingi)
è la prima parte della grande Saga di Snorri Sturluson,
scrittore islandese nato alla fine del 12° secolo.
HEIMDALL
É il dio che guarda il ponte(? Bifrost ?) che porta
ad Åsgård. É in grado di sentire il rumore
dell'erba che cresce e non dorme quasi mai. Il suo dovere
più importante è preannunciare l'arrivo di
potenziali nemici suonando il corno Gjallarhorn che può
essere udito in tutto il mondo.
ÆGE
É il potente dio del mare, forza minacciosa dell'acqua
profonda. Si può vedere la sua lunga barba bianca
nella schiuma trascinata dalla corrente durante le tempeste.
Somigliando la schiuma del mare a quella della birra viene
anche chiamato il Birraio.
RAN
É LA MOGLIE DI ÆGE, dio del mare. Nella sua
gigantesca rete fa cadere i marinai sfortunati tirandoli
verso gli scogli pericolosi. Nella sua sala d'oro è
la sovrana di tutti coloro che perirono in mare. Per rabbonirla
spesso i vichinghi le portavano delle pepite d' oro.
LOKE
/ LAKI / LOKI
É il dio del fuoco ed il buffone degli dei. Qualche
volta le sue buffonerie sono inoffensive facendo ridere
gli dei. Altre volte è origine di progetti ed intrighi
pericolosi e perfidi. É intelligente, ma perfido
e cattivo, spesso divertente, ma sempre inaffidabile. Dopo
l'uccisione di BALDUR, ODIN lo cacciò via dal Valhall
e lo confinò negli inferi.
ULL
Dio dell'inverno. Grande cacciatore ed eccellente sciatore,
abita a Ydalar. Il suo robusto arco è fatto di Yr
(legno di tasso). Porta un grande scudo che usa anche come
barca ed i guerrieri invocano la sua protezione contro le
frecce e le spade del nemico.
SKADE
MOGLIE DI NJORÐ. La coppia non riesce mai ad accordarsi
sul luogo di residenza: NJORÐ vorrebbe vivere al mare,
mentre SKADE si sente a suo agio nel bosco e in montagna.
Finalmente lei si insediò a Trymheim dove sciando
va a caccia con arco e frecce, tenendosi lontana dagli uomini.
É chiamata Ondurdis (dea dello sci).
HEL
É il nome dell'inferno e della dea degli inferi.
La metà del suo corpo è di colore blu, l'altra
è di colore umano. Nella sua residenza Nivheim si
incarica dei morti, delle malattie e della vecchiaia. La
grande porta dell' inferno Helgrind non si può aprire
dal di dentro.
IL
SERPENTE
Il serpente di Miðgårð (era una creatura terribile)
girava intorno alla terra nascosto in fondo al mare. Alla
fine dell'era pagana gli uomini erano tormentati dal pensiero
della fine del mondo. Secondo la mitologia nòrrena
dei, uomini ed i guerrieri del Valhall (che vi erano ospitati
da ODIN proprio per questo fine) dovranno combattere assieme
contro gli spiriti del male nell'ultima battaglia Ragnarok.
TOR ucciderà il serpente ma ne morirà avvelenato
dal morso. Tutto il mondo ed anche Åsgård perirà
in un mare di fuoco da cui risorgerà una nuova terra.
IL
CAVALLO
Il cavallo era venerato dai vikinghi come una creatura sacra.
Immolandolo e mangiandone la carne e soprattutto il fegato
l'uomo credeva di unirsi al dio ed acquistare le qualità
del cavallo.