LA REGGIA DI COLORNO (PARMA)
di Antea
Sull'area ora occupata dal Palazzo vi era
anticamente una rocca costruita nel 1337 da Azzo da Correggio,
trasformato in dimora signorile da Barbara Sanseverino,
il castello insieme ai possedimenti della famiglia venne
confiscato dai Farnese. Ranuccio II su istanza della moglie
Margherita Violante di Savoia intraprese importanti lavori
di ristrutturazione che trsformarono la rocca conferendole
le attuali sembianze. Il progetto fu portato a termine dal
figlio Francesco Farnese con l’ausilio dell’architetto
Ferdinando Galli Bibbiena.
Alla morte senza eredi di Antonio il ducato
di Parma e Piacenza fu ereditato per discendenza materna
da Carlo III di Borbone, il quale nel 1734 a seguito della
sua incoronazione, trasferì a Napoli le collezioni
d’arte e gli arredi di maggior pregio appartenute
ai Farnese. Nel 1749 l’erede del Ducato Filippo di
Borbone, fratello di Carlo III e secondogenito di Elisabetta
Farnese, affidò all’architetto francese Alexandre
Ennemond Petitot l’incarico di ristrutturare l’intero
Palazzo.
Per compiacere la moglie Luisa Elisabetta,
figlia del Re di Francia Luigi XV, furono chiamate maestranze
francesi che trasformarono gli interni della Reggia fino
a renderli simili a quelli che la duchessa aveva lasciato
a Versailles.
Alla morte di Ferdinando, figlio di Filippo
di Borbone e succeduto al trono nel 1765, il Ducato di Parma
venne annesso alla Francia ad opera di Napoleone. Nel 1807
venne dichiarato “Palazzo Imperiale” e si intrapresero
nuovi lavori di ristrutturazione che si protrassero anche
quando il Ducato, in virtù del Congresso di Vienna,
assegnato alla moglie Maria Luigia d’Austria. Dopo
l'Unità d'Italia e la cessione da parte di casa Savoia
del Palazzo di Colorno al Demanio della Stato Italiano venne
acquistato nel 1870 dalla Provincia di Parma.
Il percorso di visita all'interno della Reggia
si snoda lungo le 29 stanze del piano nobile, attraversando
il cortile si accede all’Appartamento del Duca Ferdinando
di Borbone per terminare alla Cappella di corte intitolata
a San Liborio.
Piano Nobile
Pur essendo ambienti di parata le stanze sono di dimensioni
ridotte ed intime, in consonanza con il gusto francese dell'epoca.
I canoni francesi sono seguiti anche nei raffinati elementi
del "décor fixe": camini in marmo coordinati
ai pavimenti policromi intarsiati, porte slanciate a due
battenti con serrature in bronzo cesellato e soffitti con
decorazioni a stucco a motivi vegetali e rocaille.
La Sala Grande è l'ambiente più
importante del Palazzo.
Fu realizzata tra il 1755 e il 1756 su progetto
dell'architetto Ennemond-Alexandre Petitot e rappresenta
uno dei primi esempi di decorazione neoclassica in Europa.
Alle pareti quattro tele opera di due artisti francesi Francois
La Croix e Adrien Manglard acquistati a Roma nel 1759 dal
Duca Filippo di Borbone. In questa sala è possibile
ammirare il camino in marmo bianco di carrara dello scultore
Jean Baptiste Boudard e una consolle in legno dorato eseguita
nel 1769 dall’intagliatore Ignazio Marchetti su disegno
del Petitot.
In alcuni ambienti si avverte il gusto dell'ultima
proprietaria, Maria Luigia, che talvolta amò intonare
la decorazione pittorica a quella degli arazzi da lei sistemati
in diverse sale della Reggia
APPARTAMENTO
NUOVO DEL DUCA FERDINANDO DI BORBONE
Edificato fra il 1787 ed il 1789 per volere
di Ferdinando di Borbone in un'ala preesistente del Palazzo
nel lato verso il torrente Pa rma. Alcune sale recentemente
restaurate presentano affreschi a guisa di arazzo rappresentanti
scene bibliche opera di Antonio Bresciani. L'ambiente più
suggestivo dell'Appartamento è l'Osservatorio Astronomico;
nella volta sono raffigurati la rosa dei venti e i segni
zodiacali.
Di grande effetto illusionistico è
la prospettiva di balconata dipinta alle estremità
delle pareti, nel punto di raccordo con la volta.
CAPPELLA DUCALE DI SAN LIBORIO
Edificata da Francesco Farnese nel 1722 fu
ricostruita ed ampliata nel 1777 per volere di Ferdinando
di Borbone.
L'interno rappresenta un raro esempio di perfetta
integrazione tra struttura architettonica, ornamentazione
ed arredo, grazie ad un' esecuzione avvenuta nel corso di
pochi anni e all'assenza di trasformazioni di rilievo dal
tempo della sua creazione. Vi sono conservate opere di Domenico
Muzzi, Gaetano Callani, Giuseppe Baldrighi, Antonio Bresciani
e Laurent Pecheux.
Molto importanti sono gli arredi liturgici
e il coro ligneo, mirabile opera del Settecento parmense.
La chiesa possiede uno dei più interessanti e pregevoli
organi antichi oggi esistenti. Si tratta di uno strumento
eccezionale per dimensioni e caratteristiche sonore e strutturali
costruito dai Fratelli Serassi di Bergamo tra il 1792 e
il 1796.
GIARDINO DUCALE
Le prime notizie del giardino risalgono al
1480, quando Roberto Sanseverino ne ordinò il primo
impianto. Francesco Farnese agli inizi del XVIII secolo
realizzò il"Grande Parco" ideato da Ferdinando
Galli Bibiena, un interessante connubio tra le caratteristiche
più peculiari del giardino all'italiana e quello
alla francese.
Nella prima metà del Settecento si
procedette ad un ammodernamento seguendo i dettami della
cultura francese su progetto di Ennemod Petitot. Nel 1816
Maria Luigia d'Austria trasformò il giardino in "parco
all'Inglese.
La cura del giardino andò a scadere
in età post-unitaria procurando un lento ma progressivo
degrado, culminato con i danni dei bombardamenti della seconda
guerra mondiale.
La ricostruzione storica del Parco Ducale
operata negli ultimi anni dall’Amministrazione Provinciale
di Parma ha ricondotto l'area del giardino ad uno degli
stili che hanno caratterizzato la vita del parco nei secoli:
quello del giardino alla francese.
ORARI:
Gennaio – Febbraio Feriali su prenotazione
– Sabato, domenica e festivi visite guidate 10 –
11 – 15 – 16 – 17
Marzo e novembre, sabato, domenica e festivi
visite guidate ore 10 - 11 – 15 - 16 - 17.
Feriali visite guidate alle ore 11 –
15
Da aprile a ottobre, feriali visite guidate
alle ore 11 - 16
Sabato, domenica e festivi visite guidate
ore 10 - 11 – 15 - 16 - 17.
Lunedì feriali chiuso.
Solo visite guidate.
Segreteria - biglietteria / Secretary's office
– tickets
Reggia di Colorno - Piazza Garibaldi, 26 Tel.
0521/313336 - 312545 fax 0521/521370
info: antea96@libero.it