FINE D’ANNO 2007 ALLA SCOPERTA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
testo e foto di Nadia Pancani
EQUIPAGGIO : 3 CAMPER – 6 ADULTI e la mia
gatta Susy
PERIODO: dal 26 dicembre 2007 al 01 gennaio 2008
DOCUMENTAZIONE: Atlante stradale dell’Italia
Aree sosta camper fornite dal Sito CAMPER-ONLINE e Turismo Itinerante.
Informazioni turistiche estrapolate da Internet o Guide Touring
ITINERARIO:
Anche quest’anno avevamo deciso di trascorrere le vacanze
di fine anno riunendo la nostra compagnia per immergersi nella scoperta
di borghi e luoghi della nostra bell’Italia a noi ancora sconosciuti.
Le proposte e le idee sono state molteplici fino alla vigilia di
Natale, in quanto attendevamo di conoscere le previsioni meteo le
più attendibili possibili per poter definire la nostra meta,
l’importante era andare dove ci sarebbe stato il sole, anche
se le temperature, visto il periodo dell’anno non sarebbero
potute certamente essere dolci.
Così alla fine abbiamo optato per dirigerci verso il Friuli-Venezia
Giulia per altri ben 2 motivi a parte le previsioni meteo favorevoli:
1° -nessuno di noi conosceva o era stato in questa regione.
2°- mesi a dietro avevamo visto dei servizi alla TV su alcune
cittadine del Friuli che avevo stimolato il nostro interesse.
Quindi dopo aver fatto un itinerario di massima abbiamo deciso di
partire, con l’intenzione di definire nei dettagli il viaggio
quotidianamente, tenendo sotto controllo il tempo ed eventuali ulteriori
informazioni turistiche sul luogo.
26 DICEMBRE 2007 (METEO: sole - vento assente-
temperature nella norma)-. FIRENZE-CENTO-MESOLA
Anche se avevamo deciso di partire prima possibile, fino alle 10,30
non siamo riusciti a partire da casa, pertanto il nostro viaggio
in Autostrada è iniziato alle 11,00.
Partenza Firenze - Nord Tappa prevista: Cento per ora di Pranzo.
La tappa di Cento è stata decisa in quanto sufficientemente
raggiungibile per pranzo (infatti, siamo arrivati intorno alle 13,00)
ed inoltre eravamo interessati alla visita di questa cittadina,
anche se assai più nota e famosa per il suo Carnevale che
per attrattive d’interesse artistico - culturale. L’area
di sosta camper non è ben segnalata ma conoscendo il nome
della via siamo riusciti a trovarla abbastanza velocemente.
Dopo pranzo abbiamo deciso di smaltire un po’ di panettone
passeggiando per la cittadina.
Cento: ” Centro agricolo sul fiume Reno, fondata come colonia
dai Bolognesi nel II sec. A.C. fu sottomessa agli Estensi e poi
allo Stato Pontificio. Ha conservato l’impianto medioevale,
disposto su due assi ortogonali, lungo i quali sono allineati i
notevoli palazzi costruiti a partire dal XII SEC. FINO AL ‘700.
E’ città natale del Guercino e conserva numerose opere
del pittore nella Pinacoteca civica.
Partiti da Cento intorno alle 16,00 avevamo deciso di fare tappa
per la notte a Codigoro, che avevo segnalato “tra i borghi
più belli”, ma arrivando ormai a buio pesto, la cittadina
ci è sembrata insignificante, triste e spenta e non siamo
riusciti a trovare un buon parcheggio, così senza neanche
fermarci a valutare se fermarsi o no, abbiamo imboccato la via “Romea”
per dirigersi a Mesola, poiché provvista di area attrezzata
camper.
Arrivati a Mesola verso le 17,30 abbiamo sistemato i camper per
la notte e anche se pur freddo abbiamo deciso di passeggiare nel
piccolo borgo. Questa cittadina per noi è stata una vera
e propria rivelazione, in senso positivo, unico neo l’area
di sosta è risultata alquanto rumorosa in quanto posta troppo
vicina alla via Romea.
Mesola è sede di un famoso e bel Castello Estense, a forma
quadrata con quattro torri, questo fortilizio venne costruito alla
fine del ‘500, probabilmente per coniugare le funzioni strategiche
e di controllo della zona a quella di residenza estense. Attorno
ad esso è rimasto intatto il vecchio nucleo originale, formato
da porticati e vecchie botteghe e la piazza del Chiesa in stile
barocco. Mesola nel periodo primavera- estate può essere
tappa di partenza per la visita del Bosco di Mesola, famosa tenuta
di caccia degli Estensi oper la visita del Delta del Po.
Comunque siamo stati molto fortunati perché all’interno
del Castello si stava svolgendo il concerto di Natale eseguito dalla
banda “Giuseppe Verdi” così abbiamo terminato
la serata ascoltando della buona musica avvolti da un bel caldo.
27 DICEMBRE 2007 (meteo sole )-MESOLA- CHIOGGIA-PALMANOVA
Il sole continua ad accompagnare la nostra vacanza, così
decidiamo di continuare a percorrere la “ROMEA” e riprendere
l’autostrada dopo la barriera di Mestre, godendoci il bel
paesaggio del Delta del Po’. Prossima fermata: Chioggia.
Chioggia non è che abbondi di parcheggi in generale, e specialmente
per i camper, il parcheggio consigliato su il Portolano non siamo
riusciti a trovarlo, probabilmente abbiamo imboccato l’entrata
sbagliata e così ci ritroviamo dritti al centro storico,
oggi Giovedì è anche giorno di mercato e questo peggiora
la situazione parcheggi e traffico. Tuttavia senza perdersi di animo,
anche perché noi donne siamo desiderose di fare una visita
al mercato, riusciamo a sostare nel parcheggio acconto al deposito
dell’autobus, sito poco prima del ponte che collega la terraferma
all’isoletta di Chioggia.
E’ a pagamento ma il costo è veramente esiguo ed inoltre
vicinissimo al centro storico.
Il mercato di Chioggia credo sia uno dei più grandi che abbia
mai visto, occupa tutto il centro, da una parte all’altra
dell’isola, per la gioia per i nostri mariti.
Ma a parte il mercato, Chioggia vale veramente la fermata, è
la Venezia in miniatura.
Chioggia esisteva sicuramente già sotto i romani, anche se
tracce del popolo etrusco si possono ritrovare nella sua struttura
urbanistica e leggenda vuole che la sia stata fondata da Clodio,
uno dei compagni di Enea fuggito dalla distruzione di Troia. Divenuta
isola della Serenissima, Chioggia nel 1379 fu teatro della storica
Guerra di Chioggia tra le Repubbliche Marinare di Genova e Venezia.
Visitare Chioggia non è solo ammirare il suo patrimonio storico-artistico,
è soprattutto la sua particolare posizione lagunare che la
fa sembrare proprio sospesa tra cielo e mare ad affascinarci ed
inoltre la sua particolare struttura urbanistica “a spina
di pesce“ diventa quasi il simbolo dell’attività
principale della città: la pesca. Merita, infatti, una visita
il mercato del pesce, ricco di PESCATO e a prezzi veramente ottimali,
se poi arrivate quasi a chiusura del mercato, scoprirete che sul
prezzo di alcune qualità di pesce verrà attuato uno
sconto molto interessante.
Pittoreschi e vivaci sono i canali che l’attraversano, arricchiti
dalla presenza di variopinte imbarcazioni, e dove case e ponti si
riflettono; ogni tanto troviamo uno spazio più largo “i
campielli” oppure piazze con abitazioni signorili, palazzi
e chiese. La via centrale affiancata da portici è quella
che meno abbiamo gustato poiché affollata dal mercato, non
dimenticate di affacciarvi sull’ultimo ponte, quello che guarda
la laguna, il panorama è spettacolare, specialmente in una
giornata di sole e cielo terso come quello capitato a noi.
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CHIOGGIA-LUNGO I CANALI PRESEPE ALLESTITO
SU TIPICA BARCA |
Pranzato nel posteggio a Chioggia, decidiamo di arrivare diretti
a Palmanova senza ulteriori altre fermate sulla Laguna, tuttavia
ormai ammaliati da questo paesaggio, che per me è stata una
scoperta, decidiamo di percorrere tutta la via “ROMEA”
fino a Mestre e da lì imboccare l’autostrada. Questa
si è rivelata un’ottima scelta, in quanto oltre che
gustarci ancora il paesaggio, abbiamo scansato il traffico della
barriera di Mestre e velocemente abbiamo raggiunto Palmanova.
Il posteggio per sostare con il camper (non area attrezzata) si
trova a destra della “Porta Cividale” provenendo da
Porta Aquileia, anche perché l’altezza di Porta Cividale
non consente il passaggio dei Camper, per cui si deve entrare comunque
da Porta Aquileia.
L’edificazione dell’antico borgo di Palmanova, una fortezza
a forma di stella a nove punte, risale alla fine del 1500, primi
del 1600, creata per tutelare i confini della Serenissima contro
i Turchi e le pressioni della Contea di Gorizia e quindi l’Austria,
fu rafforzata sotto Napoleone.
Di notevole interesse storico e urbanistico è la planimetria
dell’abitato che ha conservato l’impianto originario
del borgo fortificato rinascimentale, caratterizzato da una compatta
pianta a struttura radiale tuttora racchiusa entro la cerchia delle
mura e dei bastioni rimasti intatti.
La visita del borgo è abbastanza veloce poiché tutto
si concentra nella piazza, tutte le strade finiscono in questa piazza,
che un tempo fungeva da piazza d’armi. La Piazza è
particolarissima e bellissima, specialmente di sera con l’albero
di Natale posto al centro come obelisco e tutto illuminato.
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PALMANOVA -foto di gruppo(una parte)
in piazza |
Sulla piazza si affacciano il Duomo e una serie di bar, ristoranti
e vari negozi , inoltre in questo periodo dell’anno è
allestita una bella pista di ghiaccio per pattinaggio e un piccolo
mercatino di Natale.
Il Lunedì mattina è giorno di mercato (a chi interessa).
Scopriamo che la notte di San Silvestro a mezzanotte in piazza ci
saranno i fuochi, a detta dei paesani bellissimi, così decidiamo
di prenotare quà il nostro veglione di SAN SILVETRO e dopo
vari sopralluoghi optiamo per un Ristorante vicinissimo ai camper
con menù tutto pesce a ben € 35,00 (compreso spumante
ma bevande escluse). Lasciamo così la visita e il giro dei
bastioni al giorno 31 Dicembre e decidiamo di partire l’indomani
mattina per Aquileia.
28 DICEMBRE (meteo sole) PALMANOVA-AQUILEIA-GRADO
Ad Aquileia, esiste un’area sosta camper, ben segnala, tuttavia
se non avete esigenze di pernottamento, ma dovete solo sostare per
la visita, esiste una parte del parcheggio di fianco all’Ufficio
Del Turismo adibito a ciò, tutti gli altri parcheggi sono
vietati ai camper. Per la visita alla zona archeologica e alla Chiesa
(escluso museo) si impiegano circa 3 ore.
Aquileia è insieme a Ravenna il più importante e prestigioso
sito archeologico di tutta l’Italia Settentrionale. Dichiarata
nel 1998 patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO,
Aquileia si presenta come uno scrigno di storia e bellezza. Aquileia
è stata uno dei più grandi e floridi centri politici
e amministrativi dell’Impero romano, posta a baluardo contro
l’invasione dei popoli barbari, punto di partenza per spedizioni
e conquiste militari e grande snodo commerciale; basta visitare
i resti del porto fluviale romano per rendersi conto della grandiosità
di questa città in epoca romana.
Il porto che si estende per ben trecento metri conserva rampe, scalinate
e banchine d’attracco;
Testimonianze delle vestigia romane sono i resti del foro, il mausoleo,
le terme e le mura.
Ma perla di Aquileia è senz’altro la basilica patriarcale,
che si trova leggermente decentrata rispetto al nucleo principale
della città: il suo nucleo più antico è formato
da Aule Paleocristiane risalenti al IV sec. d.c., ma spettacolari,
per la conservazione e l’ampiezza, sono i mosaici che si ammirano
all’interno della Basilica, ricchi di scene iconografiche
e risalenti al IV sec. D.c.
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BASILICA DI AQUILEIA ESTERNO ED INTERNO |
Dall’interno della basilica si accede anche alla “CRIPTA
DEGLI AFFRESCHI” decorata con rari affreschi di gusto bizantino
e alla “CRIPTA DEI MOSAICI” contenenti i primissimi
mosaici della basilica, ambedue le cripte valgono la visita (a pagamento).
Impiegata tutta la mattina per la visita, decidiamo di andare a
pranzo a Grado, sul mare, visto la bellissima giornata.
A Grado esiste un’area di sosta attrezzata camper ma dal 10
di ottobre al 10 Aprile è gratis (come del resto tutti gli
altri parcheggi) e si può usufruire di luce, acqua e scarico
senza pagare, (veramente invitante) il resto dell’anno €
15,00 al dì; decidiamo di usufruirne per la notte e vista
la possibilità, parcheggiamo vicino al mare (zona ….)
per il pranzo.
Grado oltre che attivo porticciolo di pescatori è anche famosa
località termale e balneare e possiede un piacevole quartiere
antico.
Vista la splendida giornata, quasi primaverile, decidiamo di percorrere
tutto il lungo mare per raggiungere il centro storico; la passeggiata
non molto lunga è stata veramente piacevole e quando arriviamo
al centro della vecchia Grado restiamo affascinata da questo piccolo
ma incantevole borgo.
Nel V e VI sec. d.c. le ricorrenti minacce barbariche trasformarono
l’abitato in una fortezza e quà vi trovarono rifugio
i vescovi di Aquileia che eressero splendide basiliche che ancora
oggi possiamo ammirare. Nel centro storico scopriamo le origini
millenarie di Grado, tra dettagli architettonici, iscrizioni latine,
belle case medioevali e al centro del castrum, nel Campo dei Patriarchi,
sorge la triade dei mirabili edifici paleocristiani: la Basilica
di Santa Eufemia, affiancata dal campanile medioevale su cui svetta
l’Angelo (ANZOLO) segnavento, dono veneziano, ma ormai diventato
simbolo della comunità di GRADO; il Battistero e la Basilica
di S. Maria delle Grazie.
Rientriamo così soddisfatti ai nostri camper, gustandoci
la passeggiata lungo mare, anche se ormai il sole sta calando e
la temperatura si sta facendo piuttosto fredda.
Arrivati all’area attrezzata camper ci accorgiamo che non
siamo i soli ad usufruire di questa accoglienza, poiché nel
frattempo altri 5 camper sono arrivati.
29 DICEMBRE (meteo sole) GRADO- SACRARIO REDIPUGLIA-
GRADISCA D’ISONZO- CIVIDALE DEL FRIULI
La mattina è piuttosto fredda, ma il sole ci sta preannunciando
un’altra splendida giornata, lasciamo Grado ammirando lo spettacolo
della laguna al sole del mattino e proprio alla nostra sinistra
si staglia l’Isola di Barbana con il suo Santuario Mariano,
eretto per volontà del Patriarca Elia nel VI sec. D.c.
Un servizio di battelli collega in pochi minuti l’Isola a
Grado, l’isola mi incuriosisce e mi prendo nota per la prossima
volta che passeremo di quà.
Ci dirigiamo pertanto verso il SACRARIO REDIPUGLIA che raggiungiamo
in brevissimo tempo.
Il posteggio che si trova d’avanti al Sacrario può
eventualmente essere usufruito anche per il pernottamento.
Redipuglia è il più grande Sacrario Militare Italiano,
inaugurato nel 1938 custodisce le salme di 100.000 Caduti della
Grande Guerra.
Si trova su le pendici del Monte Sei Busi, cima molto contesa nella
prima fase della Grande Guerra, e si presenta come uno schieramento
militare, con alla base la tomba del Duca D’Aosta a cui fanno
ala i suoi generali. Seguono 22 gradoni con le salme dei caduti
identificati, posti in ordine alfabetico e in cima una cappella
votiva accoglie le salme dei caduti non identificati (circa 61.000).
In cima c’è anche un piccolo reliquario che raccoglie
gli oggetti personali di soldati sia italiani che austro-ungarici.
Il silenzio e la pace che regna in questo luogo è quasi irreale
e credo che per qualsiasi Italiano, che passa vicino a questa zona,
sia doveroso rendere omaggio a chi quà riposa in eterno e
ha dato la sua vita per la Patria.
Lasciato il SACRARIO, ci dirigiamo verso Gradisca D’Isonzo,
alcuni articoli letti su depliant presi all’Ente del turismo
a Palmanova, lo definisce uno tra i più bei borghi del FRIULI,
e visto che è anche provvisto di Area attrezzata camper,
decidiamo di visitarlo.
L’area adibita ai camper (solo x tre camper) si trova sulla
sinistra, provenendo dal Sacrario, posta nel mezzo tra un discount
e il Benzinaio Schell, a due passi dal centro.
Parcheggiati i camper ci dirigiamo verso il centro dove abbiamo
già notato la presenza di un mercatino posto nella bella
piazza esterna al vecchio nucleo.
I periodi importanti per GRADISCA SONO QUATTRO: il quattrocento
veneto, il seicento austriaco, l’ottocento asburgico e il
novecento italiano.
Concepita dalla Repubblica di Venezia come baluardo contro le invasioni
turche, fu edificata dagli architetti della Serenissima come borgo
fortificato, quindi con struttura urbanistica militare, l’edilizia
di questo periodo è però andata perduta.
Il seicento è il periodo d’oro per Gradisca, ha un
notevole sviluppo economico, demografico e urbanistico e così
da città fortificata si trasforma in cittadella residenziale
con palazzi signorili, che ancora oggi si ammirano lungo la via
principale; l’edificio più importante e notevole è
senz’altro l’attuale municipio: d’ispirazione
palladiana.
Nel 1863 vengono abbattute un tratto delle mura difensive per creare
il verde pubblico e centro della vita sociale cittadina diventa
la “spianata” dove nell’800 si svolgevano parate
di militari a cavallo e concerti della Filarmonica; dopo la Guerra
vi sorsero caffè di origine Asburgica.
E’ rilassante passeggiare all’interno di questa cittadina
ordinata e pulita e senz’altro si avvertano la mescolanza
delle sue origini, merita continuare la passeggiata lungo le mura
venete, che furono studiate da Leonardo Da Vinci, e che posseggono
ancora due belle porte, fino ad arrivare al possente Castello. Esso
si presenta ai nostri occhi, veramente maestoso, peccato che sia
lasciato andare in rovina e che si possa ammirare solo dall’esterno;
mi viene da pensare che in altri stati (vedi la Francia) sarebbero
ben orgogliosi di possedere un monumento così bello e sicuramente
lo riporterebbero agli antichi splendori e così poter attirare
turismo in città.
Dopo pranzo ci spostiamo per dirigerci verso Cividale del Friuli,
che in tanti ci hanno decantato e siamo veramente curiosi di vedere.
Anche a Cividale esiste un’area attrezzata camper, lungo le
mura, ma i posti sono pochi e quando arriviamo non vi troviamo posto,
tuttavia poco più avanti, verso l’entrata del paese,
c’è una grande piazza, ci sembra tranquilla e così
parcheggiamo per la notte.
Cividale è arroccata su le rive del fiume Natisone, posta
in posizione strategica, come molte delle città friulane,
è stata segnata e impreziosita dal passaggio di nobili civiltà
quali i Longobardi, i Franchi e l’impero Austro-ungarico.
Entriamo in città e raggiungiamo subito il cuore di essa,
Piazza Paolo Diacono, circondata da porticati, graziosi edifici
e un bellissimo e alto albero di Natale al centro. La via principale
è Via Mazzini, zona pedonale, addobbata con un bel tappeto
rosso e ricca di bei negozi. La serata comincia a farsi interessante…..
Percorrendo tutta la via si giunge su la piazza del Duomo: Santa
Maria Assunta con la facciata in pietra biancarea. L’edificio
è stato costruito tra il XV E XVIII in stile gotico veneto.
Nella piazza del Duomo si trovano anche altri due importanti edifici:
palazzo “Nordis” costruito nel tardo ‘400 e “palazzo
dei Provveditori Veneti” del 1565, oggi sede del Museo Archeologico
Nazionale.
Continuando arriviamo a quello che è il simbolo di Cividale:
il PONTE DEL DIAVOLO.
Questo ponte sospeso sul fiume Natisone, è avvolto dalla
leggenda e la sua costruzione iniziò intorno al 1440. Qualunque
sia la sua leggenda o la sua origine, sta di fatto che il panorama
che si gode da questo ponte è notevole, considerando poi
che noi ci siamo trovati nel momento del tramonto in una fredda
ma tersa giornata di fine Dicembre. Il panorama spazia tra le gole
sottostanti, scavate dal fiume e le cime innevate dei monti circostanti
e in una grotta del letto del fiume appare illuminato il presepe.
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CIVIDALE-PANORAMA DAL PONTE AL TRAMONTO |
Ritornando leggermente indietro, prendiamo una stradina lastricata
a pietre di fiume e ci immergiamo nella parte più vecchia,
storicamente parlando, di CIVIDALE.
Troviamo l’ingresso per la visita del’Ipogeo celtico,
consiste in vari ambienti sotterranei scavati nella roccia, sicuramente
in epoca celtica, ma le sue funzioni sono ancora sconosciute.
Continuando arriviamo alla parte medioevale del vecchio nucleo,
dove possiamo ammirare ancora una casa “medioevale”
con la sua caratteristica facciata e arriviamo al Monastero dell’
Orsoline , dove merita una fermata per la visita del loro famoso
presepe.
Il presepe è composto da statuine con testa e mani in cera
e corpo in stoppa, interessanti sono gli abiti, fabbricati dalle
Suore nel silenzio della loro clausura, sembra risalino al settecento.
Continuando a percorrere queste viuzze di sapore medioevale arriviamo
in Piazza San Biagio, dove si apre il passaggio pensile per la visita
al tempietto LONGOBARGO (a pagamento € 3,00 a persona)senz’altro
l’espressione più alta dell’alto Medioevo occidentale.
Ancora fitto è il mistero che circonda il piccolo edificio,
cosa certa è che gli stucchi e gli affreschi sono databili
al 760; inizialmente facente parte della cappella viva del convento
benedettino di Santa Maria in Valle, ordine di clausura, nel XVIII
sec. Cessò la sua funzione e fù adibito a sala capitolare
del convento stesso. Nell’Ottocento fu donato dalle monache
alla città di Cividale e venne costruito il passaggio pensile
per permettere la visita senza passare dall’interno del convento
di clausura.
La visita vale veramente il biglietto, notevole, suggestivi e interessanti
gli stucchi, le sei statue delle SANTE e gli affreschi; l’entrata
è permessa a piccoli gruppi, visto lo spazio ristretto e
depliant con dettagliate spiegazioni sono posti vicino su un leggio
appena entrati.
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CIVIDALE-L'INTERNO DEL TEMPIETTO LONGOBARDO |
Ritornati indietro, terminiamo la serata facendo acquisti nei
numerosi negozi che animano la cittadina; nota curiosa: Cividale
presenta un numero incredibile di chiese ma tutte sono chiuse ad
eccezione del Duomo.
30 DICEMBRE ( METEO LEGGERMENTE NUVOLOSO) CIVIDALE
DEL FRIULI-SAN DANIELE-
SPILIMBERGO
Stamani il sole è leggermente velato e il freddo si fa sentire;
tuttavia dopo avere riempito la cambusa nel vicino supermercato,
decidiamo di dirigersi verso Udine, città fornita di Area
attrezzata camper, e ricca di storia e monumenti d’arte.
Arrivare a Udine è stato facile e veloce, meno facile trovare
l’area camper, poiché per niente
Indicata, ma avendo l’indirizzo, dopo varie indicazioni da
parte di cittadini infreddoliti siamo riusciti a trovarla.
Si trova proprio dietro l’ospedale, in un parcheggio libero
e grande, che appena raggiunto ci siamo resi conto che la distanza
dal centro era considerevole, inoltre essendo domenica i mezzi pubblici
sembravo scarsi e farcela a piedi visto il freddo che c’era
(la cannella dell’area era completamente ghiacciata)non ci
attirava affatto. Pertanto dopo breve riunione, abbiamo deciso di
lasciare Udine, promettendoci di ritornarci magari in periodo dell’anno
più tiepido, e dirigersi verso il borgo di San Daniele. Per
raggiungere San Daniele attraversiamo un paesaggio collinare veramente
delizioso e incantevole, circondato da vette innevate.
La città di San Daniele è provvista di area attrezzata,
sita in posizione splendida e vicina al centro.
Adagiata sulla sommità di un colle, San Daniele è
il principale centro culturale e commerciale dell’area.
La cittadina ha svolto un importante ruolo nella storia dell’estremo
nord-est della penisola.
Considerata terza cittadina militare, dopo Aquileia e Cividale,
già dal 1139 ha sviluppato una forte vocazione culturale
e ciò è testimoniato da un ricco patrimonio artistico.
Percorrendo la via principale, intorno al Duomo di ispirazione palladiana
risalente al XVIII sec., troviamo una serie di raffinati palazzi
storici con giardini eleganti. La casa più antica della città
è situata in Via Roma e risale al 1300, oggi sede del gruppo
degli alpini.
Proseguendo la visita si giunge alla sommità del colle dove
troviamo il castello.
La sua storia vede diverse trasformazioni, dopo i terremoti del
1348 e 1511 e l’incendio provocato da una rivolta popolare,
fu acquistato dai conti De’ Concina, attuali proprietari,
che lo ristrutturarono sui resti del precedente castello medioevale.
All’esterno del parco del Castello si trova la chiesa, edificio
che risale al 1750 e dedicato a San Daniele Profeta.
A San Daniele esiste una delle più antiche biblioteche pubbliche
d’Italia: la Guerneriana, che però noi non siamo riusciti
a visitare.
Oggi in città c’è invece un bel mercatino dell’antiquariato,
che rende ancora più caratteristico e colorato il centro.
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San Daniele-Centro storico e il mercatino
dell’antiquariato |
San Daniele è tuttavia famosa in tutta Italia e forse anche
in Europa per il suo prosciutto che grazie al microclima mite e
ventilato ha un sapore e un gusto particolare (si classica tra i
prosciutti dolci).
Vi consiglio di non venire via senza aver acquistato o degustato
in una delle tante trattorie questo prosciutto, perché vi
assicuro che ha un sapore ben diverso e più gustoso di quello
che troviamo nei nostri supermercati. NOI SIAMO RIMASTI ENTUSIASTI
.
Dopo aver pranzato, a base di prosciutto, nell’area a tutto
sole, decidiamo di spostarci a Spilimbergo.
Questa cittadina friulana è provvista di un’area attrezzata
veramente notevole, oltre a essere ubicata vicinissima al centro
storico, fornisce acqua e luce gratis, un vero paradiso per noi
camperisti.
Entrare nel borgo di Spilimbergo al calar del sole, durante il periodo
natalizio è come immergersi in un'altra dimensione; sembra,
infatti, di tornare indietro nel tempo.
Il territorio di Spilimbergo era sicuramente già abitato
in epoca romana, tuttavia il primo documento che riporta il nome
del Castrum de Spengemberg è del 1120. La storia del borgo
si mescola con quella dei Signori che erano tra i più ragguardevoli
della regione e il patriarca di Aquileia; nel medioevo la città
fù un importante centro di transito commerciale, la popolazione
crebbe enormemente e furono costruite le tre cinta murarie. Nel
1420 passò sotto il dominio della Serenissima e ne segui
le sorti.
Il suo massimo splendore fu tra il XV e XVI sec.
Nel nucleo ben raccolto e conservato, ci accoglie per prima la piazza
del Duomo.
Il Duomo, la cui costruzioni Iniziò 1284, fu dedicato alla
Vergine Assunta, è orientato verso Est e realizzato secondo
lo stile gotico con notevole influenza romanica. La facciata presenta
sette rosoni che si illuminano al calar del sole, durante l’ora
dei vespri.
Attraverso un ponticello, che un tempo era levatoio, dalla piazza
del duomo entriamo nel nucleo del Castello. La presenza del castello
risale al 1120, ma nel 1313 il castello fu ampliato e ristrutturato
da Giovanni da Spilimbergo, in seguito ai numerosi assedi susseguitosi
per tutto il XII sec.
Il Palazzo più importante è il Palazzo Dipinto, ricostruito
alla fine del 1300, su le rovine di un altro edificio distrutto
dall’incendio; il palazzo ha ospitato CARLO V nel 1532, Bona
Sfora di Polonia, regina Polonia nel 1556 e Enrico III, re di Francia
nel 1574.
Ciò che colpisce è proprio la sua facciata, dipinta
con motivi cavallereschi (dame- paggi- cavalli).
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SPILIMBERGO-PALAZZO DIPINTO |
Continuando la passeggiata attraverso il vecchio borgo, leggermente
spostato verso l’esterno raggiungiamo Palazzo di Sopra, oggi
sede del Comune.
L’esistenza di questo palazzo risale ai primi del 1300 e la
notorietà di esso è legata al fatto che ospitò
la sede dell’Accademia Parteniana tra il 1538 e 1541. Nelle
sue sale, infatti, gli studenti potevano dedicarsi agli studi giornalieri.
L’aspetto del palazzo è dovuto a interventi risalenti
tra il ‘500 e ‘600 ma dopo il terremoto del 1976 l’edificio
fu abbandonata, fino alla ristrutturazione risalente a pochi anni
fà. La facciata riccamente adornata di motivi floreali, mitologi
e storici è quella originale.
Notevole da quà il panorama sottostante e circostante che
spazia dalla vallata del Tagliamento fino ai monti della Carnia.
Rientrati nell’antico borgo si continua la passeggiata attraverso
piccole viuzze ancora lastricate con pietre di fiume e circondate
da palazzi, alcuni molto vecchi ma ben restaurati, fino ad arrivare
alla torre dell’orologio, che apre la via alla parte nuova
della Città.
Posso ben dire che questa cittadina, ci ha veramente stupiti e affascinati
per le sue semplici bellezze architettoniche e storiche.
Spilimbergo è inoltre famosa per i suoi mosaici, esiste una
scuola di importanza nazionale, forse quasi superiore a quella di
Ravenna.
Terminata la serata con la Messa in duomo, possiamo dire di avere
trascorso una gradevole giornata.
31 DICEMBRE (Meteo sole) SPILIMBERGO- PALMANOVA
L’ultimo giorno dell’anno si presenta, almeno meteorologicamente
parlando con un bellissimo sole;
in previsione della lunga nottata che ci attende abbiamo deciso
di trascorrere la giornata in completo relax. Quindi molto tranquillamente
ci dirigiamo verso Palmonova, dove ci attende il veglione.
Quà arrivati riusciamo a trovare con difficoltà posto
dove la volta precedente, causa Mercato settimanale, decidiamo così
di parcheggiare provvisoriamente nell’attesa che le auto cominciano
ad andarsene e noi donne ci dirigiamo velocemente alla disperata
ricerca di un parrucchiere.
La giornata è spettacolare, il cielo è terso e col
trascorrere della mattina la temperatura sia addolcisce, proprio
l’ideale per una passeggiata a piedi intorno ai bastioni della
città.
Questa è una passeggiata incantevole che consiglio a tutti
coloro che giungono a Palmanova, poiché così ci rendiamo
ben conto della struttura militare e imponente delle triple e doppie
mura con bastioni e torri di avvistamento che la circondavano e
ancora la circondano.
Dopo un pomeriggio rilassante, ci prepariamo ad affrontare la serata
più festosa dell’Anno.
Anche per quest’anno tutto è andato ok, un’ottima
cena a base di buon pesce fresco, buon vino, buona compagnia, tanto
buon umore e ottimismo e per finire dei bellissimi fuochi d’artificio
nella grandissima piazza di Palmanova e all’02,00 tutti a
nanna….
PALMANOVA- passeggiata attorno alle mura
01 GENNAIO (meteo sole ) PALMANOVA – FIRENZE
“Buon anno”, così ci salutiamo la mattina prima
di metterci in marcia verso casa.
Ma tutto sulla via del ritorno non è andato liscio, il camper
di mio padre, ha avuto un guasto meccanico, appena imboccata l’Autostrada
ed abbiamo dovuto farlo rimorchiare presso un’officina nuovamente
a Palmanova.
Considerando che poteva andare peggio e che il danno sarebbe potuto
essere maggiore….
Tutto è bene quel che finisce bene…….e BUON ANNO
a tutti.
CONSIDERAZIONI: Ciò che più mi ha
colpito di questa regione sono la semplicità e l’umiltà
che si riscontrano sia nelle sue Genti che nei luoghi. Oltre a ciò
è un territorio ricco di storia e d’arte che vale sicuramente
un viaggio, l’accoglienza e l’ospitalità per
noi camperisti è notevole.
Pertanto credo proprio che quanto prima organizzeremo un nuovo viaggio
alla scoperta di altri borghi e vallate del Friuli.
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