3 MITI NELL'ADRIATICO: VIAGGIO ALLE ISOLE TREMITI
29 maggio - 2 giugno 2004
di Roberto Lumaca
Con la partecipazione di
Alessandra, Andrea, Barbara, Diana, Federica, Francesca, Gabriella,
Paolo, Roberto, Stefano e Blonde
Prefazione
Racconta una antica leggenda, riportata da Strabone, che
un tempo nell'Italia centrale vivevano a stretto contatto
Umbri e Sabini. Ad un certo punto i due popoli entrarono in
guerra per una questione di pascoli. La disputa si protrasse
per anni e fu accompagnata distruzioni e pestilenze che colpivano
soprattutto i Sabini. I saggi del popolo decisero di consultare
un oracolo il quale sentenziò che era necessario compiacere
gli dei consacrando loro tutto quanto sarebbe nato nella primavera
successiva, compresi i bambini che avrebbero dovuto lasciare
la loro gente una volta raggiunta la maggiore età.
Così fu fatto e la guerra finì con la vittoria
dei Sabini. Quando la generazione della Primavera Sacra raggiunse
l'età maggiore, si organizzò la loro partenza
al seguito di un bue sacro. Dopo giorni e giorni di peregrinazioni
alla fine il gruppo di giovani arrivò in una vallata
circondata da alte montagne dove il bue si fermò. La
bestia fu scarificata al dio Mamerte, i giovani cacciarono
gli occupanti della regione, gli Opici, e fondarono la loro
città che chiamarono Boviano. Il loro nome passò
da Sabini a Sabelli e, infine, a Sanniti e quella città
è oggi Bojano. Così naquero le genti del Molise.
Sabato 29 maggio 2004
Si parte da casa con tutta calma poco prima delle 11.00 diretti
verso sud in direzione del più vicino casello autostradale,
quello di Valmontone. Percorriamo quasi cento chilometri di
monotonia a tre corsie senza incontrare traffico. Usciti a
San Vittore nel Lazio, percorrendo la SS. 85, seguiamo la
direzione Venafro, Isernia dove prendiamo la SS. 17 per Bojano,
Campobasso. Il traffico continua ad essere a livelli normali
e non ci procura rallentamenti o preoccupazioni. Una decina
di chilometri dopo Isernia, in comune di Castelpetroso, scorgiamo
sull'altura il santuario dell'Addolorata (http://www.addolorata.it)
costruito a partire dal 1890 nel luogo ove qualche anno prima
erano iniziate le apparizioni e i miracoli della Vergine Addolorata
oggi patrona del Molise.
Dato che siamo giunti giusto all'ora di pranzo ci fermiamo
nell'ampio parcheggio antistante il santuario per rifocillarci,
far sgambare un poco Blonde e visitare quest'opera in stile
gotico. Il tempo è variabile e scrosci d'acqua si alternano
alla comparsa del sole. La temperatura, invece, rimane sempre
fresca. Stiamo fermi quasi due ore, ci rimettiamo in cammino
alle 15.30.
Ripresa la SS.17 la percorriamo per altri 20 chilometri, giunti
a Bojano ci immettiamo sulla SS. 647 della valle del Biferno
che ci condurrà direttamente a Termoli. Già
conosciamo questo tragitto, avendolo più volte percorso.
La percorribilità è tranquilla e veloce, lo
sarà ancora di più dopo la conclusione dei lavori
di adeguamento presenti in due o tre tratti. Presto arriviamo
sulle sponde del lago di Guardialfiera, che poi la strada
attraversa su uno scenografico e ardito viadotto. Il lago
è di natura artificiale essendo generato dallo sbarramento
del fiume, noto soprattutto per la sua pescosità. Appena
terminato il lago, lasciamo la statale e dirigiamo verso Larino
(http://domino.comune.larino.cb.it/) centro piccolo e ricco
di storia. Troviamo diverse difficoltà per parcheggiare
ma, alla fine ci riusciamo. Passeggiamo per il centro storico
fino a raggiungere il Palazzo Ducale prima e il Duomo, datato
intorno all'XI secolo, poi. Sulla via del ritorno un buon
thè caldo ci ritempra della frescura della temperatura.
Ripreso il mezzo ci spostiamo nel parcheggio di fianco al
parco dell'arena. Data l'ora non possiamo entrare in quanto
il complesso degli scavi è già chiuso, dal di
fuori possiamo comunque vedere che tutto l'anfiteatro è
stato riportato a luce e sono in corso interventi di consolidamento
e restauro.
Lasciamo Larino che sono le 19.00 e percorrendo la veloce
e rettilinea SS. 87, in mezz'ora siamo alla periferia di Termoli
(http://www.comune.termoli.cb.it). Avendo in programma per
domani la partecipazione ai Campionati dell'Adriatico di Karate,
dirigiamo direttamente verso il Palazzetto dello Sport dove,
poco più tardi, ci raggiungono i camper dei nostri
amici.
Domenica 30 maggio 2004
L'intera giornata passa nel Palazzetto dello Sport per la
partecipazione alle gare. Al termine degli incontri ci spostiamo
con i mezzi nel parcheggio del porto di Termoli. Avendo in
programma un'escursione alle isole Tremiti (http://www.isoletremiti.it),
vogliamo sincerarci della diponibilità dei traghetti
in quanto il forte vento e il mare grosso ci inducono a pensare
che le corse siano sospese. In effetti ci viene confermato
che per due giorni non ci sono state corse verso le isole
ma che per domani le previsioni sono migliori. Ci rechiamo
anche alla Capitaneria di Porto per chiedere l'autorizzazione
a pernottare nel parcheggio. La cosa ci viene accordata senza
alcun problema in quanto il parcheggio è a pagamento.
Per chiudere la giornata non ci lasciamo sfuggire una piacevole
passeggiata nel caratteristico e gradevole centro storico
di Termoli dove, nella piazza antistante la stupenda cattedrale
ci godiamo un corposo gelato.
Lunedi 31 maggio 2004
La notte è trascorsa relativamente tranquilla data
la vicinanza del mercato ittico e il via vai di pescherecci.
Tutti, ovviamente, abbiamo messo le sveglie per non mancare
l'appuntamento con la partenza del traghetto. La corsa è
prevista per le 8.50 ma dobbiamo essere alla biglietteria
con una mezz'ora di anticipo per verificare la disponibilità
di posti e le condizioni del mare. Paghiamo il parcheggio
per l'intera giornata, 5 euro a camper, e dirigiamo verso
il molo. Gentilmente ci applicano la tariffa di gruppo scontata
per la bassa stagione. In sintesi paghiamo 12 euro a persona,
grandi e piccoli, per l'andata e il ritorno e l'accesso al
Parco Nazionale. Partiamo in orario e la traversata, un poco
disturbata dal vento, dura quasi due ore. Sbarchiamo sul molo
dell'isola di San Domino. Questa è l'isola più
grande dell'arcipelago, quella con gli accessi a mare, e le
spiaggette da sogno. Neanche messo piede a terra che ci accordiamo
per un'escursione in barca che comprende il periplo delle
tre isole maggiori, la visita delle numerose grotte marine,
lo sbarco sull'isola di San Nicola e il ritorno al molo di
san Domino in tempo per la corsa di ritorno a Termoli. Anche
qui spuntiamo una buona tariffa da bassa stagione, paghiamo
13 euro ma solo gli adulti. L'escursione, veramente piacevole
e scenografica, dura un'ora e mezza e ci porta anche a tentare
di vedere la statua sommersa di Padre Pio, alta quattro metri
ed adagiata su un fondale di dieci. Nonostante il sole, alto
e cocente, vediamo solo una offuscata macchia nera, per i
sub, comunque, sarebbe un gioco da ragazzi arrivarci, vista
la limpidezza delle acque. Sbarchiamo all'isola di San Nicola
alle 13.15 e, per prima cosa, ci fermiamo a mangiare i panini
che ci siamo portati dietro. Terminato il pranzo, dopo qualche
acquisto di souvenir e cartoline, iniziamo l'arrampicata verso
la chiesa di Santa Maria scoprendo alle nostre spalle panorami
sempre più ampi e più belli su San Domino e
i faraglioni pagliai, Cretaccio e Capraia. Arrivati alla chiesa
entriamo per la visita ed ammiriamo i mosaici, il polittico
di legno intarsiato e dorato dell'altar maggiore e il grande
crocifisso ligneo del XII secolo. Usciti dalla chiesa proseguiamo
oltre visitando il chiostro e uscendo sulla spianata a monte
fino a raggiungere l'antenna. Siamo stremati, il sole cocente
ci ha arrostiti tutti per benino. Torniamo stancamente indietro
fiano al molo dove una barca ci riporta all'isoa di San Domino.
Dovendo ancora passare due ore prima della corsa di ritorno,
pensiampo bene di passarle in spiaggia. I ragazzi si fanno
il bagno fino a quando le numerose medusine rosse non gli
suggeriscono di uscire. Alle 17.45, puntualmente, la motonave
venere si stacca dal molo di San Domino per il viaggio di
ritorno. Il mare è una tavola e tutti approfittiamo
per un pisolino ristoratore.
Sbarcati a Termoli raggiungiamo i mezzi, che la ventilazione
presente ha impedito che raggiungessero temperature agostane,
ci rassettiamo un poco e ci incamminiamo verso il centro sperando
di trovare qualche ristorante aperto per la cena. Ceniamo
a 'La Sacrestia', ovviamente a base di pesce. Pernottiamo
ancora nel parcheggio del porto ove la polizia municipale,
passata più volte, non ci fa nessuna osservazione.
Martedi 1 giugno 2004
Partiamo da Termoli alle 9.15 e, percorrendo un breve tratto
della SS. 16 Adriatica, raggiungiamo presto San Salvo Marina
dove, nella funzionale area attrezzata di via Magellano, provvediamo
ad effettuare lo scarico e il rifornimento di acqua. Ripresa
la statale verso nord, superiamo Vasto e il suo porto e raggiungiamo
Torino di Sangro dove, appena passata la foce del fiume ci
immettiamo sulla SS. S52 della Val di Sangro. La strada è
a percorrenza veloce, salvo veicoli lenti che, comunque, si
incontrano data la natura industriale e agricola della zona.
Percorriamo abbastanza tranquillamente una cinquantina di
chilometri per fermarci al Centro Turistico Isola Verde sul
Lago di Bomba (http://www.camping.it/abruzzo/isolaverde/)
nei pressi della diga di sbarramento. Siamo fortunati anche
qui in quanto ci applicano la tariffa Camper Stop di bassa
stagione, 13 euro a equipaggio, con utilizzo dei servizi.
Il personale è di una disponibilità e cortesia
squisite. Dopo che ci siamo sistemati, abbiamo pranzato, e
abbiamo fatto una breve escursione sulle rive del lago, ci
accompagnano con le loro auto al paese per consentirci di
fare la spesa per la cena conclusiva del viaggio. Acquistiamo
prodotti freschi e locali, pane, carne, formaggi e vini, spendendo
un quinto di quanto versato nelle casse del ristorante ieri
sera. Per la sera allestiamo una tavolata da invidia e un
barbeque da sogno. Facciamo le ore piccole in allegria.
Mercoledi 2 giugno 2004
Anche sull'ora di partenza, che doveva essere alle 9.00,
il personale del Centro Turistico è molto flessibile
e ci consentono di partire con comodo con oltre un'ora di
ritardo. Continuiamo a risalire la valle del Sangro percorrendo
la superstrada fin dove è costruita, poi passiamo sul
vecchio tracciato arrampicandoci sulle pareti delle propaggini
del massiccio della Maiella. Dopo scollinato, ritroviamo la
superstrada e presto raggiungiamo Castel di Sangro. Ci immettiamo
sulla SS. 17 con la quale raggiungiamo Roccaraso. E' ancora
troppo presto per fermarci a pranzare e allora proseguiamo
lungo l'ampio e verdeggiante Altopiano delle Cinque Miglia
fino ad incontrare il greto del Gizio seguendo il quale giungiamo
a Sulmona (http://www.comune.sulmona.aq.it/) che vanta tra
i propri cittadini nomi importanti come Publio Ovidio Nasone,
papa Celestino V e Papa Innocenzo VII. Ci sistemiamo nel parcheggio
dell'area di sosta per camper di via Iapasseri e subito dopo
aver pranzato saliamo al centro dove arriviamo fino alla Fontana
del Vecchio, all'Acquedotto Medievale e piazza Garibaldi.
Sulla via del ritorno facciamo sosta alla statua di Ovidio,
in piazza XX Settembre, alla chiesa e al palazo dell'Annunziata.
Sotto i portici acquistiamo qualche confezione artistica creata
con i ben noti confetti di Sulmona poi una rapida visita alla
cattedrale. Tornati al parcheggio riprendiamo la via di casa
raggiungendo il casello di Pratola Peligna sulla A25. Seguendo
la direzione Avezzano, Torano, Roma in meno di due ore siamo
a casa.
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