UNA SETTIMANA FUORI STAGIONE NEL VERDE SALENTO
(testo e foto di Marianna Igorb)
28 maggio 2009
Siena - Monopoli. - Km 700
Partiamo dalla Toscana, siamo due equipaggi, due
coppie di amici che viaggiano spesso insieme. Arriviamo
a Monopoli verso le 21, cerchiamo l’area di sosta
Lido Colonia. Appena arrivati il custode ci dice che è
chiusa ma comunque gentilmente ci fa entrare lo stesso.
Ci fa sistemare vicino ai servizi e ci fa allacciare alla
corrente elettrica, domattina pagheremo 15 euro, siamo gli
unici ospiti, insieme a qualche auto dei clienti del ristorante
sulla spiaggia che è aperto.
29 maggio 2009
Monopoli, Egnazia, Torre Canne, Ostuni , Squinzano,
Abbazia S. Maria di Cerrate e Lecce. - - km. 133
Al mattino scendiamo alla spiaggetta attrezzata
con bar e ristorante, intorno una bella costa rocciosa,
notiamo però che lo spazio per i camper è
completamente al sole, in piena estate sarà poco
vivibile.
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Area Sosta Lido Colonia |
Lido Colonia |
Ripartiamo prendendo la litoranea, ci fermiamo
ad Egnazia per dare un’occhiata all’area archeologica
che è chiusa, ma che si vede bene anche dalla strada.
Dopo Torre Canne lasciamo la costa alla volta di Ostuni,
detta”la bianca” per le candide abitazioni della
parte medioevale.
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Cattedrale di Ostuni |
Olivo salentino |
Abbazia di S.Maria di Cerreta |
Bellissima la Cattedrale , dall’armoniosa
facciata in stile tardo-gotico. Ripresa la superstrada,
superiamo Brindisi e all’altezza di Squinzano, percorrendo
strade di campagna tra oliveti centenari e vecchie masserie,
arriviamo con qualche difficoltà, per le indicazioni
approssimative, alla bellissima e solitaria Abbazia di S.Maria
di Cerrate. Continuiamo a scendere verso Lecce, dove ci
fermiamo al Camper Park “Fuori Le Mura”Via S.Oronzo
Fuori Le Mura, 20. Si tratta di una piccola area di circa
30 posti, accanto alla casa dei proprietari, con servizi
ed elettricità, 15 euro a notte. Sistemati i camper
prendiamo l’autobus 22, a circa trecento metri dall’area,
che ci porta in centro, per una prima passeggiata in città.
30 maggio 2009
Lecce, Struda’ Acaya, S.Cataldo, Roca Vecchia
e S.Andrea Borgagne. - km 51
Mattinata interamente dedicata alla visita di Lecce,
la cui realtà storica non è solo barocca,
infatti la presenza nel cuore della città del teatro
e dell’anfiteatro del periodo di Adriano ci indicano
radici in epoche più lontane.
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Lecce Area Sosta Camper Park
Fuori Le Mura |
Lecce Anfiteatro |
Lecce Basilica
S.Croce |
Ammiriamo poi la sontuosa balconata dalle
grottesche cariatidi della facciata della Basilica di S.
Croce, il cui interno invece appare di elegante impronta
rinascimentale. Di grande effetto scenografico la Piazza
del Duomo, tutta circondata da eleganti edifici barocchi,
sulla facciata della chiesa l’ennesima statua di S.Oronzo,
patrono della città.
Prima di tornare all’area di sosta chiediamo
all’APT se possono indicarci qualche festa caratteristica
o sagra paesana nei dintorni . Molto gentilmente ci consigliano
di andare a Borgagne, una frazione di Melendugno, dove c’è
“Borgo in festa”ritmi e canti dal cuore dei
popoli”, dandoci un depliant con il programma della
manifestazione, stasera oltre alla gastronomia salentina
si prevedono tarantelle, pizziche e tarante, proprio quello
che cercavamo!! Torniamo al Camper Park e la gentilissima
proprietaria ci consiglia, prima di tornare sulla costa,
di fermarci a visitare la cittadina fortificata di Acaya.
Lasciamo il capoluogo salentino dirigendoci verso Strudà,
poi deviazione per Acaya. Immerso nella piana fitta di ulivi
secolari, l’antico borgo fortificato rinascimentale
fu disegnato da un regio ingegnere militare di Carlo V.
Il grande quadrilatero con i tre bastioni e il fortilizio
racconta la storia di una terra da sempre minacciata dalle
invasioni.
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Acaya |
S: Cataldo |
Costa a Roca Vecchia |
Rientriamo sulla litoranea a S.Cataldo, la
spiaggia di Lecce, e proseguiamo sulla S.S 611, attraversando
le Riserve Naturali di S.Cataldo e Delle Cesine. Quest’ultima
è una delle più vaste zone umide salentine,con
due piccoli stagni separati dal mare da una sottile striscia
di dune. Superiamo le belle falesie di Roca Vecchia e all’altezza
di S.Andrea prendiamo la strada per Borgagne. Arriviamo
al piccolo paese mentre fervono i preparativi per la festa,
è addirittura prevista un’ Area Camper nel
piazzale accanto all’Oratorio. Per ora siamo gli unici
ospiti, sistemiamo i camper e entriamo in paese. Visitiamo
una mostra di pittura, un antico frantoio semipogeo, una
bottega artigiana, più tardi ceniamo, unici turisti,
ai tavoli posti nella piazza davanti alla chiesa. Il menù
è un tripudio di odori e sapori salentini : morsi
fritti, frise con ricotta, acciughe e peperoni piccanti,
orecchiette alle cime di rapa, bocconcini di cavallo al
sugo, pecora stufata con verdure selvatiche, vino Negramaro
del Salento, il tutto a prezzi onestissimi. Lo spettacolo
comincia con le evoluzioni di due acrobati e continua a
ritmo di pizzica e tarantella coinvolgendo il pubblico fino
a mezzanotte.
31 maggio 2009
Borgagne, Laghi Alimini, Otranto, Porto Badisco e
Santa Cesarea Terme. - km 40
Lasciamo Borgagne, soddisfatti per la bella serata
trascorsa, e torniamo sulla litoranea in direzione di Otranto.
Prima di raggiungere la cittadina, costeggiamo un’altra
importante oasi di protezione faunistica raccolta intorno
a due suggestivi laghi: Alimini Grande, collegato al mare
da un canale che mantiene le sue acque salmastre e Alimini
Piccolo, alimentato da sorgenti di acqua dolce, dove si
pratica l’allevamento di spigole, orate e cefali.
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Alimini Piccolo |
Otranto |
Otranto
Duomo |
Arriviamo ad Otranto, la cittadina è
quasi completamente circondata da possenti mura in cui si
apre la Porta Alfonsina (1483) fiancheggiata da due grosse
torri cilindriche che testimoniano la strenua difesa dalle
invasioni dei turchi. All’interno passeggiamo nelle
pittoresche stradine piene di negozi che vendono coloratissime
ceramiche e i famosi sandali salentini in cuoio.
Dopo qualche inevitabile acquisto arriviamo alla cattedrale,
all’interno della quale si trova un pavimento a mosaico
con tessere policrome, che risale al 1100, molto ben conservato
nonostante sia privo di protezione dal calpestio. Rappresenta
un’enorme albero della vita, sorretto da una coppia
di elefanti, tra i cui rami appare una moltitudine di figure
allegoriche sia religiose che laiche in una incredibile
fusione di elementi bizantini, greci e normanni.
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Mosaico pavimentale del Duomo |
Porto Badisco |
Sosta a Santa Cesarea Terme |
aliamo poi fino al Castello Aragonese che
domina la città e dal quale si gode un bellissimo
panorama. Ripresi i camper continuiamo la litoranea S.S.173
fermandoci per il pranzo nei pressi di Porto Badisco, piccolissimo
borgo in una graziosa insenatura rocciosa. Arriviamo a Santa
Cesarea Terme nel tardo pomeriggio. La cittadina si trova
sulla scogliera del canale d’Otranto, dalle grotte
sottostanti sgorgano le acque salso-iodiche che si gettano
in mare. Sostiamo nel grandissimo parcheggio vicino alle
Terme, in questo periodo semivuoto e senza parchimetro e
decidiamo di fermarci qui per la notte.
01 Giugno 2009
Grotta Zinzulusa, Tricase Porto, Tricase Marina,
Serra Patu’ e Santa Maria di Leuca. - km. 42
Con i camper raggiungiamo il parcheggio presso
la Grotta Zinzulusa, la visita è piuttosto breve
ed abbastanza deludente, se avete visto Castellana, Frasassi
o la Grotta di Nettuno in Sardegna potete tranquillamente
risparmiare il costo del biglietto. Continuiamo lungo la
litoranea che segue un tratto di costa molto bello fino
a Tricase Porto. Lasciamo la costa e salendo verso il borgo
di Tricase incontriamo la secolare quercia vallonea detta
dei Cento Cavalieri.
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Ingresso Grotta
Zinzulusa |
Tricase Porto |
Tricase |
Questo splendido monumento della natura ha
più di 700 anni e deve il suo nome alla leggenda
secondo la quale la sua enorme chioma offrì ombra
a Federico II ed alla sua corte. E’uno dei pochi esemplari
rimasti della sua specie, molto diffusa nei secoli scorsi,
le cui bacche venivano usate nel procedimento della concia
delle pelli. La piccola cittadina ha una grande piazza sulla
quale si affacciano un imponente castello cinquecentesco
e due chiese barocche a testimonianza di antichi splendori.
Nello spaccio della Cantina Sociale acquistiamo bottiglie
di vini salentini, Primitivo e Negramaro, ad ottimi prezzi.
Tornati sulla costa ci fermiamo per il pranzo a Marina Serra
sotto la Torre Carlo V, una delle tante torri di avvistamento
che caratterizzano la costa salentina. Dopo un’improvviso
acquazzone ritorna il sole. Purtroppo la bella scogliera,
frastagliatissima, con insenature, archi di roccia e piscine
naturali, è piena di spazzatura, notiamo anche un
tubo che scarica in mare acqua sporca. Torniamo verso l’interno
alla volta di Patù . Dopo non poche difficoltà,
per la segnaletica quasi inesistente, riusciamo a trovare
la chiesetta romanica di S.Giovanni, davanti alla quale
si trova una singolare costruzione, detta Centopietre, per
il numero dei blocchi tufacei che la compongono.
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Quercia vallonea |
Sosta pranzo a Marina Serra |
Patù Centopietre |
Probabilmente si tratta di un monumento funebre costruito
nel del IX secolo con materiale ancora più antico,
successivamente trasformato in luogo di culto, come testimoniano
le tracce di affreschi in stile bizantino.
Lasciata la suggestiva atmosfera di questo luogo misterioso,
ci dirigiamo verso Santa Maria di Leuca dove cominciamo
la ricerca dell’area di sosta La Cornula, che non
riusciamo a trovare pur conoscendone l’indirizzo.
Incontriamo altri due equipaggi impegnati nella nostra stessa
ricerca senza successo e finalmente, dopo varie telefonate,
la troviamo e constatiamo che non ci sono indicazioni né
cartelli, neanche all’ingresso. Il cancello è
aperto ma non c’è nessuno, più tardi
arriverà un ragazzo che riscuoterà i 7 euro
per la notte e ci fornirà i gettoni a pagamento per
l’unica doccia. Veniamo a sapere che è il primo
giorno di apertura (1 giugno); evidentemente, ci vuole ancora
un po’ di tempo per andare a regime. Ci sistemiamo
e prima di cena facciamo un giro in paese.
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Area di Sosta La Cornula |
Panorama di Santa Maria di
Leuca |
Santa Maria di Leuca spiaggia |
02 Giugno 2009 - Santa
Maria di Leuca e Gallipoli. - Km 51
aggiungiamo a piedi il Santuario la cui posizione
geografica gli è valsa l’appellativo di Finibus
Terrae in analogia con altri famosi luoghi situati all’estremità
occidentale del continente europeo, sull’oceano atlantico.
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Santuario de Finibus Terrae
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Colonna Acquedotto Pugliese |
Essendo ancora presto, l’immenso piazzale
è quasi deserto e possiamo ammirare la grandiosità
della costruzione settecentesca che occupa il sito di un
tempio dedicato a Minerva. All’interno è venerata
l’immagine della Madonna, copia di un dipinto cinquecentesco
di Palma il Giovane. Scendiamo dal promontorio attraverso
la scalinata che porta alla colonna commemorativa della
costruzione dell’acquedotto pugliese negli anni 30
del secolo scorso. Con i camper raggiungiamo l’altra
estremità dell’insenatura di Leuca e ci fermiamo
ad ammirare l’alta scogliera ricca di grotte e insenature.
Proseguiamo lungo la strada litoranea fino a Gallipoli.
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Costa tra Santa Maria di Leuca
e Gallipoli |
Gallipoli |
eguendo il consiglio di un camperista incontrato
nell’area di sosta di Santa Maria di Leuca, parcheggiamo
nel grande piazzale del porto, davanti alla capitaneria,
per ora siamo soli ma più tardi arriveranno molti
altri camper. La parte vecchia di Gallipoli con le sue bianche
case, d’aspetto un po’ orientale, si trova su
un’isola che si protende nello Ionio, unita alla terraferma
da un ponte vicino al quale si trova la bella Fontana Greca,
che unisce bassorilievi greci ed epigrafi latine ad un imponente
frontone barocco. Dall’altra parte del ponte c’è
il massiccio castello di origine angioina, ricostruito nel
‘500. Passeggiando nelle strette stradine del borgo
incontriamo la bella Cattedrale di S.Agata dalla sontuosa
facciata barocca e molte altre semplici chiese con facciate
colorate.
el tardo pomeriggio, dopo un improvviso acquazzone,
assistiamo ad una processione che partendo dal duomo porta
la statua di S.Antonio fino al porto dove si svolge una
cerimonia con la benedizione di una corona di fiori che
viene portata in mare dalla guardia costiera.
03 giugno 2009
Gallipoli Galatina, Nardò,
Santa Caterina di Nardò e Porto Cesareo. - Km 63
Durante la notte ha piovuto con forti raffiche
di vento, al mattino ci svegliamo di nuovo con il sole ma
fa piuttosto fresco. Davanti a noi, lungo il molo, sono
ormeggiati tre pescherecci, sulla banchina cassette di pesce
fresco e gente del posto che contratta vivacemente il prezzo.
Vediamo vendere chili di pesce fresco per 10 euro! Siamo
tentati, ma rinunciamo per vari motivi logistici, stiamo
per ripartire e non sappiamo se avremo modo di poter cucinare
il pesce, peccato veramente, sulla freschezza del pescato
non c’erano certo dubbi.
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Porto di Gallipoli |
Dopo Gallipoli |
S.Maria al Bagno |
Lasciamo Gallipoli e percorriamo la litoranea
fino alle torri di S.Maria al Bagno dove ci dirigiamo verso
l’interno fino a Galatina.
Dopo aver parcheggiato ci inoltriamo nel dedalo di strette
vie disseminate di palazzi barocchi, molti piuttosto degradati
purtroppo, trovandoci ad un tratto davanti alla bella trecentesca
S. Caterina D’Alessandria.
Dopo aver acquistato ottime mozzarelle e formaggi salentini
ci spostiamo per il pranzo in una grande piazza alberata.
Tornando verso la costa la nostra prossima tappa sarà
Nardò dove parcheggiamo nei pressi del Castello,
oggi sede del Municipio.
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Galatina Portale S.Caterina |
Nardo’ Piazza Salandra |
Nardo’ |
aggiungiamo nel centro storico la famosa Piazza
Salandra, una scenografica quinta di edifici barocchi con
al centro la settecentesca Guglia dell’Immacolata.
Nonostante la presenza di un cantiere per il rifacimento
della pavimentazione, il luogo non ha perso l’aria
di salotto buono che ricorda antichi splendori. Tornando
ai camper compriamo orecchiette fresche per la cena di stasera.
Ritornati sulla costa a Santa Caterina di Nardò percorriamo
la litoranea fermandoci spesso ad ammirare la bella scogliera
ionica fino a Porto Cesareo.
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Costa Ionica
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Porto Cesareo al tramonto |
archeggiamo nei giardini vicino ai campi di
calcetto dove trascorreremo una notte tranquillissima. Prima
di cena passeggiamo per la cittadina balneare famosa per
le sue spiagge fronteggiate da una serie di isolotti raggiungibili
anche a nuoto. Nel bel lungomare, fresco di restauro, ricco
di palme e giardini fioriti e quasi pronto per la nuova
stagione, ci imbattiamo, rimanendo sinceramente sbalorditi,
nel monumento a Manuela Arcuri, “simbolo di bellezza
e prosperità”. È stato fatto nel 2002
e dopo sette anni di critiche ho recentemente letto che
l’amministrazione comunale ( meglio tardi che mai)
ha deciso di rimuoverlo!!
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Monumento all’Arcuri |
Porto Cesareo Isola dei Conigli |
Porto Cesareo Sosta notturna |
04 Giugno 2009
Porto Cesareo, Campomarino, Punta
Prosciutto, Grottaglie e Massafra. - km 112
Ripartiamo da Porto Cesareo seguendo la duna costiera
dell’Area Marina Protetta. Dopo una sosta alla splendida
Torre Colimena, bellissima e deserta, arriviamo a Punta
Prosciutto. La famosa Area di Sosta “ Il Saraceno”,
nonostante la bassa stagione è quasi piena. Questo
ci fa capire come sarà d’agosto. Dopo le Dune
di Campomarino, all’altezza di Marina di Pulsano rientriamo
nell’entroterra e arriviamo a Grottaglie.
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Torre Colimena |
Punta Prosciutto |
S. Pietro in Bevagna |
La cittadina è nota fin dall’antichità
per la produzione di ceramiche e anche per le numerose grotte
che si aprono nelle pareti rocciose intorno all’abitato,
da cui il toponimo. C’è un’area di sosta
nuova, vicina al centro, ma completamente assolata, quindi
cerchiamo parcheggio lungo una strada alberata. Saliamo
verso il centro che si trova sulla sommità di una
gravina intorno al Castello Episcopio. I balconi delle vecchie
case sono tutti decorati da”pumi”colorati in
ceramica, sono boccioli di fiori che stanno per aprirsi,
simboli di vita che nasce, portafortuna. Intorno al castello
si estende il Quartiere delle Ceramiche dove si trovano
ancora laboratori e qualche bottega artigiana, anche se
l’impressione generale è un po’ di decadenza.
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Grottaglie Balconi
con “pumi” |
decorativi “Pumi”
in un
laboratorio artigianale |
Castello Episcopio |
Lasciata Grottaglie partiamo alla volta di
Massafra, che sarà l’ultima tappa del nostro
viaggio in terra di Puglia. Famosa per gli insediamenti
rupestri, originariamente abitati da pastori e in seguito
da monaci arrivati dall’oriente, la città è
tagliata in due dalla Gravina di S.Marco, superata da un
ponte che è l’unico collegamento tra la città
nuova e il nucleo antico, chiamato Terra. Seguendo le indicazioni
andiamo subito al settecentesco Santuario della Madonna
della Scala, dalla cui cripta si accede alla chiesa rupestre
della Madonna della Buona Nuova ricca di affreschi e all’omonimo
villaggio rupestre. Purtroppo arriviamo alle 17, stanno
chiudendo e ci dicono che riapriranno l’indomani alle
10 ed è necessario prenotare per la visita. Noi domattina
partiremo, rimarranno i nostri amici che hanno più
tempo, poi ci faremo raccontare da loro.
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Massafra |
Massafra Gravina
di S.Marco |
Santuario
S.Maria della Scala |
Decidiamo allora di visitare la città
vecchia, attraversiamo il ponte e riusciamo a raggiungere
il Castello cinquecentesco attraverso viuzze intasate da
un incredibile e caotico traffico di auto. Purtroppo l’imponente
castello è in uno stato di evidente degrado, in parte
transennato ed inagibile. Tutto il rione Terra è
invaso dalle auto e vista la dimensione delle strade e le
distanze minime stanno tutti quasi fermi con i motori accesi!!!
Ritorniamo ai camper e raggiungiamo l’area di sosta
“La stella”. Nella zona ovest della città,
sulla statale Appia Km 633 di fronte all’hotel Appia
Palace, si prende una strada a sterro che porta a questo
rimessaggio-maneggio che ha una piccola zona per la sosta,
accanto alla casa dei proprietari, molto gentili e disponibili.
Ci fanno un camper stop a10 euro, scarichiamo, facciamo
la doccia con un gettone da 1 euro. Unico fatto negativo
l’acqua non è potabile, fortunatamente noi
non ne abbiamo bisogno, domani saremo a casa, in ogni caso
questo è un’handicap notevole per un’area
di sosta.
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Area di sosta La Stella a
Massafra |
Dopo cena facciamo insieme ai nostri amici
un bilancio del viaggio appena concluso. Grazie al periodo
abbiamo goduto di una notevole libertà per la sosta
libera, anche se le aree di sosta a disposizione sono comunque
numerose. Il clima è stato ideale per viaggiare,
abbiamo scoperto un Salento verde e rigoglioso che non conoscevamo,
coste bellissime, aree protette , borghi e città
interessanti, gente ospitale.
5 Giugno 2009
Massafra - Siena. - km 728
Rientro a casa