OTTOBRE NELLA SICILIA OCCIDENTALE
(Ottobre 2010)
(testo e foto di Marianna Igorb)
Lunedi 4 Ottobre
Siena Grosseto Civitavecchia km 184
Imbarco alle ore 20,40 sulla motonave Zeus
di GNV. L’impianto dell’aria condizionata non
funziona, qualcuno dorme con la porta aperta per il caldo
eccessivo. La mattina tutti si lamentano, dovrebbero scusarsi
per il disagio, ma nessuno ci dice niente.
Martedi 5 Ottobre
Palermo Monte Pellegrino Mondello Sferracavallo
Isola delle Femmine
Terrasini Castellamare del Golfo Area di Sosta Play Time
Km 83
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Palermo Monte Pellegrino |
Panorama di Mondello |
Arriviamo al porto di Palermo verso le nove,
ripreso il camper, dopo le operazioni di sbarco, saliamo
sul Monte Pellegrino fino al grande piazzale sotto la statua
di Santa Rosalia. Scendiamo poi l’altro versante del
monte verso la bella spiaggia di Mondello dove facciamo
una sosta. Ripartiamo per raggiungere il piccolo borgo di
Sferracavallo, dove abbiamo prenotato un pranzo di pesce
nel famoso ristorante “Il Delfino”, consigliatoci
da amici. A prezzo fisso, € 27 con vino e acqua, ci
servono 8 antipasti, tre primi, due secondi e il sorbetto
al limone, tutto molto buono. Prima di ripartire è
d’obbligo una passeggiata “digestiva”
lungomare fino al porticciolo di pesca.
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Spiaggia di
Mondello |
Sferracavallo |
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Lungo la costa da Sferracavallo a Isola delle Femmine
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Arrivati a Castellamare ci sistemiamo nell’area
di sosta Play Time (€ 15 con elettr.)
Dopo cena, passeggiata fino al piccolo promontorio vicino
al porto, dove sorge il castello
Normanno.
Mercoledi 6 Ottobre
Castellamare del Golfo Scopello Custonaci
Grotta Mangiapane S. Vito Lo Capo km 60
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Castellammare del Golfo |
Castello svevo normanno |
Lasciamo Castellammare del Golfo e affacciandoci
al belvedere lungo la strada, ammiriamo il golfo con il
suo castello, proseguiamo quindi verso Scopello. Arrivati,
alla Vecchia Tonnara, lasciamo il camper nel vicino parcheggio
a pagamento. Scendiamo verso il porticciolo, dopo aver pagato
i € 3 di ingresso, essendo una struttura privata. Bellissima
la piccola caletta circondata da antichi edifici e dagli
imponenti faraglioni.
Da qui raggiungiamo a piedi il centro del
piccolo villaggio di Scopello, percorrendo un sentiero che
ci ha indicato il custode della tonnara.
La nostra prossima meta avrebbe dovuto essere
la Riserva dello Zingaro, purtroppo abbiamo saputo che è
chiusa da due giorni a causa del vento di scirocco, pericoloso
in caso di incendi. Speriamo di poterci andare domani, intanto
ci dirigiamo verso Custonaci, nei cui pressi si trova la
Grotta Mangiapane.
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Custonaci Grotta Mangiapane
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All’interno di una profonda spaccatura
nella roccia troviamo un piccolissimo borgo di case che
è stato abitato fino alla metà del novecento
appunto dalla famiglia Mangiapane.
Da alcuni anni, nel periodo natalizio diventa lo scenario
di un famoso presepe vivente e grazie a questo evento è
stato evidentemente restaurato e mantenuto in buone condizioni.
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Paesaggi intorno alla grotta
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Intorno alla grotta troviamo un bellissimo
litorale selvaggio e deserto ai piedi di alti costoni rocciosi
disseminati di cavità.
Ripartiamo verso San Vito lo Capo dove abbiamo intenzione
di sostare per la notte. Superiamo la località Macari
e vediamo grandi spazi sulla scogliera con alcuni camper
parcheggiati, un luogo veramente bellissimo, in questo momento
però troppo ventoso e isolato per la sosta e decidiamo
di proseguire.
Arriviamo a San Vito nel pomeriggio, dopo
una passeggiata nel centro ci sistemiamo in un parcheggio
sul mare dove ci sono altri camper. Due di questi sono di
coppie, una di livornesi, l’altra di veneti, che trascorrono
alcuni mesi dell’inverno in giro per la Sicilia, quindi
espertissimi di sosta libera. Concludiamo la serata con
un buon cous cous di pesce in uno dei tanti ristoranti del
centro.
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San Vito Lo Capo Chiesa Madre |
San Vito Lo Capo
Sosta libera |
Giovedi 7 Ottobre
San Vito Lo Capo Riserva dello Zingaro Erice
Nubia km. 58
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Panorami dalla Riserva dello
Zingaro
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Lasciamo il parcheggio sul lungomare di San
Vito dopo una notte tranquilla e raggiungiamo l’ingresso
della riserva dello Zingaro che oggi ha riaperto. Parcheggiato
il camper nello sterrato davanti all’ingresso, seguiamo
il bellissimo sentiero che costeggia il mare. Il percorso
è di 7 km, , che noi percorriamo in quattro ore circa,
andata e ritorno. Al ritorno, piuttosto accaldati, ci fermiamo
sulla spiaggia di una deliziosa caletta, provvista anche
di servizi igienici, per un bagno ristoratore.
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Sentiero nella riserva |
Caletta del bagno |
Tornati al camper, doccia, pranzo e riposino,
poi riprendiamo la strada diretti ad Erice.
Parcheggiamo nel piazzale davanti alla Porta Trapani ed
entriamo a visitare la cittadina.
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Erice Chiesa Matrice |
Erice |
Dopo aver visitato il Duomo percorriamo le
strette vie lastricate a fasce e riquadri, fino all’ottocentesco
giardino all’inglese che si trova sull’acropoli
dell’antica città. Accanto, su una roccia isolata
sorge il Castello di Venere, dal quale si gode un ampio
panorama della costa.
All’imbrunire scendiamo verso Nubia,
nella zona delle saline, dove sostiamo nell’area camper
accanto all’Hotel Le Saline (15 € a notte con
elettricità e servizi)
Venerdi 8 Ottobre
Le saline e Trapani
Al mattino ci spostiamo con il camper all’interno
delle saline e parcheggiamo accanto al Museo del Sale. Scarichiamo
le bici e percorriamo la Riserva delle Saline, un grande
ecosistema protetto che cerca di mantenere l’equilibrio
tra la difesa dell’ambiente naturale e la secolare
attività umana della “coltivazione del sale”.
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Le saline di Trapani |
Lavorazione del
sale |
Ci spostiamo poi a Trapani, sostando sul
molo in fondo al viale Regina Elena, davanti alla Capitaneria
di Porto. Dopo la visita della città, che troviamo
molto migliorata rispetto alla nostra visita del 2004, ceniamo
in camper e ci prepariamo a trascorrere la notte.
Sabato 9 ottobre
Trapani Segesta Saline di Marsala Isola
di Mozia Marsala km 90
Questa mattina avevamo in programma di prendere
il traghetto per Favignana, per trascorrervi la giornata,
lasciando il camper in sosta a Trapani. Purtroppo le previsioni
non sono buone, è prevista pioggia, quindi cambiamo
destinazione e ci dirigiamo verso Segesta.
Anche se l’avevamo visitato qualche
anno fa, il sito archeologico risulta sempre affascinante
e spettacolare, come la vista sulle colline e il mare dalla
cima del Monte Barbaro, seduti sulle gradinate dell’antico
teatro. Ripreso il camper, torniamo verso la costa e prima
di Marsala ci fermiamo nel parcheggio delle saline, sul
golfo dello Stagnone, davanti all’Isola di S. Pantaleo,
dove si trovano i resti dell’antica città fenicia
di Mozia.
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Saline dello Stagnone |
In battello verso Mozia |
Dopo pranzo andiamo al porticciolo, prendiamo
il battello e raggiungiamo l’isola. Visitiamo i resti
dell’antica città, scoperti dall’inglese
Whitaker, nella cui ottocentesca villa trasformata in museo
sono raccolti tutti i reperti delle campagne di scavi promosse
dall’appassionato archeologo inglese.
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Resti archeologici nell’Isola
di Mozia
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Ripreso il battello e tornati al camper facciamo
in tempo a vedere un bellissimo tramonto sulle saline. La
nostra prossima meta è l’area di sosta di Via
Colonnello Maltese a Marsala.
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Tramonto sulle saline |
Area sosta
di Marsala |
Troviamo subito il parcheggio gratuito, con
carico e scarico, che si trova sul lungomare vicino al porto,
a due passi dal centro della città. Ci sono già
altri camper.
Dopo esserci sistemati andiamo in centro e troviamo una
città animata e piena di gente, moltissimi giovani.
I ristoranti sono tutti pieni, solo più tardi, al
secondo turno, riusciamo a mangiare una pizza in una nota
pizzeria di via XI Maggio, l’elegante via centrale,
luogo del passeggio cittadino.
Domenica 10 Ottobre
Marsala Mazara del Vallo Selinunte km 47
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Marsala Duomo |
Marsala Palazzo
Senatorio |
Dopo la versione notturna, stamattina la
città ha un aspetto decisamente più silenzioso,
tipico della domenica mattina. Attraverso la seicentesca
Porta Garibaldi torniamo a Piazza della Repubblica, il cuore
della città, con il bel Palazzo Senatorio e il Duomo
dedicato a S. Tommaso di Canterbury. Purtroppo dobbiamo
rinunciare alla visita delle cantine Florio perché
la domenica sono chiuse. In tarda mattinata ripartiamo per
Mazara del Vallo. Il Piazzale Quinci, sul mare, dove c’è
la sosta per i camper, è spazzato da fortissime raffiche
di vento cariche di sabbia, quindi parcheggiamo sul Lungomare
Mazzini, in un punto più riparato. Pranziamo in camper
e dopo, attraversando i giardini, troviamo subito la bella
piazza della Repubblica, grande spazio barocco con ai lati
la Cattedrale, il palazzo e il seminario vescovile. Rispetto
alla nostra visita di sei anni fa la troviamo restaurata,
senza auto parcheggiate, finalmente restituita alla sua
originaria bellezza.
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Mazara Piazza della Repubblica |
Mazara Vicolo
della città vecchia |
Anche nei vicoli della città vecchia,
che ricordavamo degradati e cadenti, è iniziato un
interessante recupero urbano, sui muri restaurati ci sono
molte decorazioni in ceramica, realizzate da artisti locali
e dagli allievi dell’Istituto d’arte. Non possiamo
certo lasciare Mazara senza aver visto il suo gioiello più
famoso, il Satiro Danzante, che si trova nel Museo in Piazza
del Plebiscito. Trovato dai pescatori nel canale di Sicilia
nel 1998, è qui ora esposto, dopo un lungo restauro.
La bellissima figura rappresentata dal bronzo greco è
colta nell’attimo del salto, in una posizione che
sconvolge ogni regola di equilibrio. Girando intorno alla
statua si ammira la perfezione dei particolari: il capo
reclinato, i capelli al vento, gli occhi in calcare alabastrino
straordinariamente conservati, la torsione del busto. Veramente
da non perdere!!
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Mazara Il
satiro Danzante |
Lasciamo Mazara e raggiungiamo Selinunte,
che visiteremo domattina. Parcheggiamo a Marinella di Selinunte,
nel piazzale tra il paese e gli scavi archeologici. Il tempo
peggiora, piove a dirotto, cena in camper, dopocena si legge,
ascoltando il ticchettio della pioggia.
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Marinella
di Selinunte Parcheggio |
Lunedi 11 Ottobre
Selinunte Cave di Cusa Gibellina km 40
Dopo una nottata di pioggia, stamattina il
cielo si apre a sprazzi di sole. Visitiamo il grande sito
archeologico percorrendo la spianata dei Templi fino all’Acropoli
con le sue possenti fortificazioni sul mare. Ammirando le
gigantesche costruzioni di Selinunte ci si chiede da dove
venissero gli enormi blocchi di pietra usati per le opere.
Per rispondere a questa domanda bisogna recarsi a 13 km
a nord della città greca nella zona di Campobello
di Mazara a vedere le Cave di Cusa.
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Parcheggio
davanti alle Cave |
Blocchi semilavorati |
In fondo ad un bel viale lastricato, dove
parcheggiamo, troviamo l’ingresso delle Cave, aperte,
deserte e gratuite. Passeggiamo tra olivi centenari e decine
di blocchi di pietra tagliati, rocchi di colonne, capitelli,
architravi, alcuni appena sbozzati, altri completamente
finiti. Si ha la strana impressione che il cantiere sia
ancora in attività e che i lavori sospesi nel 409
A.C. stiano per riprendere da un momento all’altro.
Siamo in un luogo affascinante, stranamente rimasto fermo
nel tempo, testimone dell’arte umana e dei destini
che cancellano le civiltà.
Pranziamo nel parcheggio davanti alle cave,
dove c’è anche una fontanella d’acqua,
poi
ripartiamo verso il Belice. Lungo la strada ci fermiamo
in un frantoio ed in una cantina sociale per qualche acquisto
di olio e vino. Nel primo pomeriggio siamo a Gibellina Nuova,
parcheggiamo lungo un viale deserto, davanti a case che
sembrano disabitate e iniziamo il giro della città.
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Gibellina
Nuova |
Gibellina
Nuova Torre civica |
Dieci anni dopo il terremoto del gennaio 1968,
in un luogo a venti km di distanza dal vecchio villaggio,
la cui scelta presenta lati dubbi, iniziò la ricostruzione
affidata a famosi architetti ed artisti, sia italiani che
stranieri. Quello che vediamo oggi non è una città
vera e propria, ma un museo a cielo aperto di architettura
e scultura, purtroppo però in evidente stato di degrado
ed abbandono. Gibellina Nuova nacque da progetti calati
dall’alto, che non rispecchiavano affatto i reali
bisogni della popolazione, che in gran parte dovette anche
emigrare per mancanza di lavoro. Seguendo la segnaletica
che indica i nomi delle piazze, delle case, delle opere
d’arte, sembra di essere a Pompei, cioè in
una città morta. Si ha la sensazione che questo sia
stato un disinvolto e bizzarro laboratorio architettonico
astratto, slegato dal territorio e dal suo concetto di comunità.
C’è una stazione degli autobus con decine di
posti, dove è evidente che mai nessun autobus
ha sostato, lo scheletro in cemento armato di un enorme
teatro mai terminato, un lago privo d’acqua, un enorme
palazzo municipale, tre grandi chiese, il tutto per i 4500
abitanti di oggi.
Nonostante il giudizio negativo sulla ricostruzione
è innegabile la bellezza architettonica e il fascino
di alcune opere. Ricordiamo in particolare la “Successione
delle piazze”, la Chiesa Madre, con la sua cupola
bianca incastrata in un cubo di pietra, il Meeting, edificio-
scultura in cristallo e acciaio e il Palazzo Di Lorenzo,
casa museo che ha al suo interno un grande frammento di
un antico palazzo proveniente dalla vecchia Gibellina distrutta.
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Meeting
e teatro incompiuto
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Chiesa
Madre |
Martedi 12 Ottobre
Gibellina Nuova Gibellina Vecchia Alcamo
Monreale Palermo km 85
Dopo una notte tranquilla e silenziosa, lasciamo
la cittadina con la convinzione di aver toccato con mano
l’ennesima occasione perduta del nostro paese. Tutto
ciò dovrebbe almeno servire da lezione per non ripetere
gli stessi errori nelle ricostruzioni post terremoto. Questo
non è il modo di ricostruire una comunità,
come del resto non lo è quello delle new towns dell’Aquila,
forse la soluzione migliore la possiamo trovare a Gemona,
in Friuli. Seguiamo ora le indicazioni per Gibellina Vecchia,
percorrendo una strada che sembra abbandonata, con la vegetazione
che invade l’asfalto insieme al fango di vecchie frane.
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Gibellina
Vecchia |
Il
Cretto di Burri |
Dopo circa 20 km appare l’immenso sudario,
un tempo bianco, oggi grazie all’incuria e all’abbandono,
grigio e deteriorato, che copre una parte della collina,
dove sorgeva la vecchio borgo. E’ il “Cretto”
di Alberto Burri formato da grandi blocchi di cemento separati
da profondi passaggi che ricalcano il tracciato delle case
e dei vicoli distrutti.
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Il
Cretto |
Gibellina
Vecchia Ruderi |
Un’ opera bellissima e suggestiva, come
se una mano pietosa avesse steso un lenzuolo sui morti.
Percorrete le fessure che sembrano ferite della terra, nel
silenzio, tra le colline deserte, vi sentirete vicini ancora
oggi alle persone rimaste per sempre nelle loro case distrutte.
Sembra di poter cogliere analogie architettoniche tra questo
ed il monumento all’Olocausto di Berlino, costruito
successivamente.
Riprendiamo il nostro viaggio verso Palermo e facciamo una
sosta ad Alcamo. La cittadina, il cui nome testimonia l’origine
araba, conserva un nucleo antico trecentesco. Percorrendo
a piedi una stretta strada dalla bella pavimentazione geometrica,
arriviamo prima nella Piazza Ciullo, il famoso poeta della
scuola siciliana del sec. XII nato qui, poi al castello
dei Conti di Modica, con le torri di varie forme, ben restaurato
di recente.
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Alcamo
Piazza Ciullo |
Alcamo
Castello dei Conti di Modica |
La nostra prossima tappa di avvicinamento
a Palermo è Monreale, dove arriviamo nel pomeriggio.
Parcheggiamo in via Biagio Giordano, accanto alla Caserma
dei Carabinieri e saliamo verso il centro e la Cattedrale.
La chiesa sta per chiudere, giusto il tempo
di dare un’occhiata agli splendidi mosaici a fondo
oro che comunque, come il celebre chiostro, avevamo visto
pochi anni fa. Facciamo poi una passeggiata nel caratteristico
quartiere intorno alla cattedrale, fino al punto in cui
la strada si affaccia sulla valle, con vista su Palermo,
dove arriviamo nel tardo pomeriggio e ci sistemiamo al parcheggio
Green Park in Via Quarto dei Mille. Si tratta di un parcheggio,
con carico, scarico ed elettricità, su asfalto, in
mezzo a brutti palazzoni, a 20 € al giorno. Ha però
il pregio di essere vicino al centro della città
che si raggiunge a piedi.
Mercoledi 13 Ottobre
Palermo
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Palermo
Cappella Palatina |
Palermo
San Giovanni degli Eremiti |
Verso le nove usciamo dal parcheggio ed a
piedi raggiungiamo il centro, visitiamo la splendida Cappella
Palatina e la suggestiva San Giovanni degli Eremiti. Incontriamo
poi la Chiesa del Gesù, straordinario esempio di
barocco siciliano e dopo pochi metri siamo nel chiassoso
e colorato mercato di Ballarò.
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Palermo
Chiesa del Gesù |
Palermo
Mercato di Ballarò |
Superata via Maqueda, eccoci nella piazza
Bellini dominata dall’insieme delle chiese della Martorana,
dagli antichi mosaici bizantini, e di S. Cataldo, piccolo
gioiello normanno.
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Palermo La Martorana |
Palermo S. Cataldo Particolare
del pavimento |
Arriviamo al porto e dopo una sosta pranzo
in un bar della zona, andiamo a fare i biglietti per il
traghetto di domani sera. Continuiamo poi il nostro giro
della città, arrivando nei pressi del Teatro Massimo,
dove, in Via Bara dell’Olivella, visitiamo la sede
dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, famosa
famiglia di artisti siciliani che per generazioni hanno
realizzato i “Pupi” e messo in scena i loro
spettacoli. Quest’arte non riguarda solo la recitazione
ma anche la costruzione stessa del pupo, per cui bisogna
essere esperti falegnami, ebanisti, incisori e costumisti,
per poter realizzare questi piccoli capolavori.
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Palermo Teatro dei Pupi |
Palermo
Pupi di Cuticchio |
Arriviamo poi alla Cattedrale con la cui visita
concludiamo questa prima giornata palermitana. Purtroppo
dobbiamo dire che la città è sporca e mal
tenuta, basta uscire da uno dei viali del centro per trovare
vicoli maleodoranti e pieni di immondizia, con case semidiroccate.
Abbiamo anche trovato alcuni quartieri migliorati, rispetto
a qualche anno fa, ma resta comunque un enorme lavoro da
fare. Torniamo ora verso Corso Calatafimi e nel tardo pomeriggio
siamo al Green Park.
Ceniamo in una modesta trattoria che ci ha
indicato il custode del parcheggio, in fondo a Via Cappuccini,
con spaghetti alle vongole e pesce spada alla griglia, vino
e caffè, 15 € a testa.
Giovedi 14 Ottobre
Palermo
Stamattina andiamo al Convento dei Cappuccini
che si trova vicino al nostro parcheggio. Visitiamo le famose
Catacombe con il loro macabro contenuto di migliaia di scheletri
e salme mummificate, disposti in nicchie, casse o semplicemente
appesi lungo i muri. Stupefacente la conservazione della
piccola Rosalia, la bambina morta cento anni fa, il cui
volto, grazie ad un particolare tipo di imbalsamazione,
sembra immerso nel sonno.
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Palermo Catacombe dei Cappuccini
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Rosalia |
La nostra prossima meta è la Ziza (dall’arabo
aziz, splendido) bellissimo palazzo in stile arabo del periodo
normanno, splendidamente restaurato. Anche i giardini che
un tempo lo circondavano e che sei anni fa avevamo trovato
in ricostruzione, ora sono stati finalmente finiti e tutto
l’insieme è veramente bello. Purtroppo il particolare
sistema di fontane è ancora senza acqua, speriamo
nel futuro!
Per l’ora di pranzo ritorniamo in Via
Bara dell’Olivella, dove in strada ci sono molte piccole
trattorie e self service alla casalinga. Qui, con €
10 a testa, mangiamo un piatto misto, ottimo ed abbondante.
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Palermo Via Bara dell’Olivella
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Tornando al parcheggio ci fermiamo a visitare
la Cuba, altro edificio di architettura araba risalente
all’anno mille, un tempo circondato da giardini, oggi
piuttosto malridotto ed inglobato nel cortile di una caserma.
Verso le 18 raggiungiamo il porto , attraversando
la città in mezzo ad un traffico caotico, ed alle
18, 30 ci imbarchiamo.
Venerdi 15 Ottobre
Civitavecchia Grosseto Siena km 184
Dopo una buona traversata, con mare calmo
e aria condizionata funzionante, verso le 9 arriviamo a
Civitavecchia.