LIGURIA: DA BOCCA DI MAGRA A LEVANTO 2003
di Luca Galeotti
Equipaggio:
Luca, Lucia e la piccola Gaia (7 mesi)
Mezzo: Mobilvetta Yacht 60 del 1988
Periodo: dal 6 all'8 dicembre 2003
6
dicembre 2003
Partiamo
da Barga con un po' di ritardo: si è staccato un
filo del motorino d'accensione e solo grazie alla disponibilità
del buon Luciano, capofficina della Fiat prelevato a casa
propria, che mosso a compassione accetta di riparare al
volo il guasto, riusciamo ugualmente a partire. Grazie,
Luciano!!!
Gaia è un po' irrequieta, anche per l'inatteso ritardo,
ma quando cominciamo a muoverci trova finalmente il sonno,
comodamente alloggiata nel seggiolino auto che ha spodestato
Lucia dal posto accanto al guidatore.
Decidiamo di evitare l'autostrada e di attraversare le Apuane
prendendo la provinciale per Arni da Castelnuovo Garfagnana
e da qui attraversando il Passo del Vestito. E' una strada
stretta e tutta curve e va percorsa con un po' d'attenzione
con un camper, ma alla fine siamo a Carrara e da qui raggiungiamo
Bocca di Magra dove ci fermiamo per la notte. Accanto
al piccolo paesino c'è un grosso parcheggio (a pagamento,
ma non si è visto nessuno) e troviamo posto comodamente
assieme a diversi altri camper. Il parcheggio risulta insomma
comodo e tranquillo, anche se d'estate non so quanto sia
praticabile.
Siamo in attesa del freddo siberiano annunciato dalle previsioni
meteo, ma il tempo è per il momento abbastanza mite
e ne approfittiamo per una giratina by night nel piccolo
paesino semideserto che sorge alla foce del fiume Magra.
Non c'è molto da vedere, anche se notiamo che in
estate l'atmosfera deve essere molto diversa.
7
dicembre 2003
Ci svegliamo con il tempo che sta bruscamente cambiando
e con un vento gelido che comincia a farsi sentire. Partiamo
con destinazione Portovenere, attraverso una spettacolare
litoranea che attraversa come primo paese Montemarcello,
a pochi chilometri da Bocca di Magra (a circa 250 metri
s.l.m). In un racconto di viaggio su internet avevamo letto
della difficoltà di percorrere la strada tra i due
paesi per le sue ridotte dimensioni. E' un problema facilmente
evitabile se invece di prendere la strada che da Bocca di
Magra conduce a Montemarcello si esce prima dal paese e
poi si prende la strada più grande che porta a Lerici.
Non ci siamo fermati, ma il paesino ci è parso carino.
Da qui con una passeggiata di mezz'ora, percorrendo una
ripida scalinata, si arriva alla famosa spiaggia di Punta
Corvo e da qui si ammira un panorama veramente bello della
costa ligure.
Arriviamo poco dopo a Lerici e constatiamo di persona
quando la Liguria sia terra dove per i camperisti la vita
è piuttosto dura: niente parcheggi in paese dove
le auto occupano anche l'impensabile, ma basta spostarsi
un po' avanti, poco prima del cartello di San Terenzo, per
trovare un parcheggio a pagamento dove ci sono diversi camper.
Ci sono gli addetti per pagare e ci chiedono 3,40 euro per
due ore. Un po' caro, ma siamo proprio di fronte alla spiaggia
e siamo comunque contenti di aver trovato posto e di poter
visitare comodamente Lerici; che è molto carina,
ordinata e pulita. Con delle belle viuzze piene di negozietti
e ristorantini di pesce davvero invitanti. Sul molo poi,
ci sono diversi pescherecci che vendono direttamente il
pescato di giornata. Lo avevamo notato anche a Bocca di
Magra, ma qui sono più organizzati.
Noi però abbiamo una cambusa rifornitissima e on
comperiamo niente. Pranziamo e ripartiamo per Portovenere,
destinazione l'area camper che conosciamo attraverso internet.
La troviamo invasa dai camper, anche negli spazi riservati
alle auto ed anche se un po' in pendenza riusciamo a fermarci.
Abbiamo visto che si paga per un giorno circa 7 euro, ma
quando arriviamo noi non c'è nessuno a riscuotere.
L'area
è in effetti molto panoramica, con una bella vista
sul golfo di La Spezia ed in mezzo agli ulivi. C'è
anche il camper service, ma era chiuso da una catena. Per
raggiungere il paese passa il bus, ma a piedi si impiega
nemmeno venti minuti e, nonostante un vento gelido, noi
optiamo per il
cavallo di Sant'Antonio, dopo aver
adeguatamente infagottato Gaia nel suo passeggino.
La cittadina è ancora più caratteristica,
più marinara e più suggestiva di Lerici e
sorge proprio dinanzi alle isole di Palmaria e del Tino.
Le case sono coloratissime e molte sono strette ed altissime.
C'è anche una bella chiesettina romanica a ridosso
della Grotta di Byron, dove lo scrittore soleva prendere
il bagno.
La sera si avvicina ed il vento aumenta, così siamo
costretti a fare una pausa, prima del ritorno in camper,
in uno dei tanti bar e caffè curati che si trovano
a Portovenere: dove peraltro riceviamo un servizio eccellente.
Il prezzo è nella media
.
Molto carine anche le osterie tipiche viste nell'interno
del centro storico.
Il sole è ormai tramontato quando torniamo al camper,
ma decidiamo di ripartire per una nuova destinazione: Monterosso,
uno dei paesi delle Cinque Terre.
Non è stata una buona idea anche perché la
strada (abbiamo optato per la statale via La Spezia), è
lunga e tortuosa e ci vuole un po' di tempo. E quando arriviamo
troviamo il parcheggio per camper letteralmente invaso da
altri turisti plen-air e dobbiamo fare immediatamente dietrofront.
Dopo altre curve e contro curve, scambi difficoltosi con
auto e camper, imprecazioni (mie) e pianti (di Gaia per
la fame) raggiungiamo Levanto ed anche qui troviamo
l'area camper strapiena. Poco più indietro, vicino
ad una chiesa, lungo la strada per l'autostrada, troviamo
posto in divietissimo di sosta, ma almeno fuori dalla strada
e qui passiamo la notte dopo una lauta cena con un pollo
al limone preparato da Lucia che merita le cinque stelle
e con Gaia che ci fa ammattire non poco gattonando in continuazione
per tutto il camper e facendo tutto quello che non doveva
fare (assaggiare il tappetino all'ingresso del camper o
la gamba del tavolo e via così, cercare di manomettere
i fili dell'accensione e via così
).
8
dicembre 2003
A
parte le campane della chiesa e qualche auto il risveglio
non è male ed anche il vento è cessato. L'aria
è sì gelida, ma siamo o no in inverno? Vicino
all'area per i camper c'è la stazione per raggiungere
le Cinque Terre comodamente. A nemmeno un chilometro il
centro di Levanto e la spiaggia, abbastanza grande, che
raggiungiamo in bici. E' la prima volta che saliamo Gaia
sulla bicicletta, ma l'esperienza non l'ha minimamente turbata.
Anzi.
Il paese è carino ed in bici si gira in poco tempo.
Ne approfittiamo per prendere anche un po' di sole sul lungomare
e con noi davvero tanta gente. Si sta bene (e pensare, ci
dicono per telefono, che a casa siamo vicino alla zero
).
Ci sentiamo molto appagati da questo mini viaggio in Liguria
che ci è davvero garbata. Ci ripromettiamo di tornarci
presto, ma adesso, siamo vicino alle 12, vogliamo ripartire
per evitare gli ingorghi del rientro dal ponte.
Per raggiungere l'autostrada si deve percorrere una ripida
stradina per qualche chilometro. Molto suggestiva, ma non
proprio adatta ai nostri mezzi. Comunque ci si fa ed alla
fine siamo al casello di Corrodano - Levanto.
Decidiamo di raggiungere Aulla e da qui rientrare a Barga
passando per la Lunigiana e la Garfagnana, attraverso la
SS 445 che in provincia di Lucca diventa SR 445. Così
da trovare lo spunto per un prossimo viaggio.
Lungo la strada incontriamo Casola in Lunigiana dove è
segnalato un parcheggio per i camper sterrato (vicino alla
Scuola Media). Un po' difficoltoso l'ingresso, ma per il
resto è ok. Non c'è il CS.
Entrati in Garfagnana, nei pressi del Passo dei Carpinelli
c'è il Monte Argegna con dei bei prati, una bella
vista sui monti circostanti ed un santuario. C'è
anche un campeggio, un ristoro ed un ristorante.
La giornata è decisamente fredda (siamo a quota 1.000
ca.) e quindi ripartiamo quasi subito raggiungendo Barga
nel pomeriggio.
La spesa totale si è aggirata in 40 euro per il Gasolio;
3,40 per la sosta a Lerici; 3,40 per l'autostrada e circa
10 per gli extra, oltre naturalmente alla spesa della cambusa
che comunque è stata modesta. Per un bel viaggetto
come questo non c'è male.