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MACEDONIA 2002

di Franco Zanghì

Dopo un paio di settimane in Albania, decidiamo di partire per la Bulgaria, transitando attraverso la Grecia, ma alla frontiera di Konnispol ci sono migliaia di emigranti albanesi, che ritornano al lavoro dopo le ferie estive, in fila da diversi giorni.

Si prevedono almeno tre giorni d'attesa. Quindi cambiamo programma e decidiamo di passare dalla Macedonia.

Non abbiamo informazioni su questa piccola repubblica. Nella nostra mente affiorano ricordi non molto tranquillizzanti, ma ormai siamo qui, e tanto vale provare.

Attraversiamo il confine tra i due stati dalla frontiera di KafaSan nei pressi di Struga, sulle rive del lago Ohrid.

Un lago pescosissimo, c'è addirittura una varietà di trote unica al mondo: la trota belvica.

Percorriamo una cinquantina di chilometri senza meta e raggiungiamo Ohrid, sulle rive dell'omonimo lago.

Scopriamo con piacere che si tratta di una ridente località. Facciamo un giro in centro e ci imbattiamo nel locale ufficio turistico… Chi l'avrebbe detto!

Ci precipitiamo all'interno e raccogliamo quante più informazioni possibili. Acquistiamo carte, mappe e depliant vari, e partiamo alla scoperta della Macedonia.

Ovviamente dedichiamo la nostra prima giornata alla visita di Ohrid.

Ci rendiamo conto che Ohrid è una delle città più interessanti della Macedonia. Peccato che il tempo non ci assiste.

Pur essendo ancora il primo di settembre sembra che qui l'estate sia finita da un pezzo. Speriamo che nei prossimi giorni torni il sole.

Ma intanto, prima che ricominci a piovere, iniziamo la nostra passeggiata tra le viuzze del centro.

La prima tappa è il piccolo monastero di San Nicola, ma la simpatica signora che ci accompagna non ci permette di filmare l'interno, nemmeno pagando un supplemento. Rubiamo lo stesso qualche immagine.

Dopo un po', il tempo peggiora decisamente e siamo costretti a rimanere fermi per qualche ora. Sfruttiamo la pausa per studiare meglio la mappa turistica.

Appena smette di piovere continuando il nostro tour e ci dirigiamo nella la zona dei monasteri.

Qui la cultura italiana è molto presente. Forse però qualcosa del nostro costume e stata interpretata in maniera discutibile ... Pizzeria Don Vito, Pizzeria Cosa Nostra!!!....

Seguendo il percorso sulla nostra mappa arriviamo alla cattedrale di Santa Sofia. E' la più grande della regione.

Proseguendo arriviamo alla chiesetta bizantina dedicata a San Giovanni di Canea, che domina un incantevole paesaggio.

Nonostante la giornata non sia delle migliori il paesaggio è stupendo. Entriamo in una delle tante chiesette sparse sulla collina.

Ohrid è anche un'importante centro religioso e la devozione dei suoi abitanti, nel corso dei secoli si è espressa con la costruzione di moltissime chiese. Oggi è chiamata la Gerusalemme dei Balcani.

Più in alto la collina è dominata da un'imponente fortezza dalla cui torre si può ammirare un interessante panorama. La città di Ohrid venne fondata nel 400 avanti Cristo e alcuni anni fa, insieme al suo lago è stata definita eredità culturale del mondo, e come tale gode della protezione dell'Unesco.

Lasciata Ohrid ci spostiamo a Bitola dove arriviamo in serata. Spiamo le abitudini della popolazione locale. Non sono tanto diverse dalle nostre!

L'indomani, di buon'ora, facciamo rifornimento e puntiamo sulla capitale. Prima però dovremo fare colazione, le difficoltà di lingua non ci consentono di scegliere dal menù. Ordiniamo alla cieca e ci portano carne con purè di patate. Vista l'ora ci sembra eccessivo!

Nel pomeriggio arriviamo nella capitale. Skopie è una città che non ha avuto molta fortuna. Nel corso della sua storia è stata più volte saccheggiata da vari invasori, ma quello che più ha colpito la città sono stati i terremoti, il più disastroso, solo 40 anni fa, cancellò ogni riferimento storico. Negli ultimi anni, alcuni quartieri, chiese e monumenti sono stati ricostruiti e oggi appare come una tranquilla cittadina di provincia.

Abbiamo perso la cognizione del tempo, sono le 4 di pomeriggio e ci ricordiamo che non abbiamo ancora pranzato, a parte la robusta colazione.

Mangiamo nel quartiere musulmano. Una specie di salsiccia di vitello superpiccante. Appena fa buio il nostro sguardo viene catturato da un'enorme croce sulle montagne attorno a Skopie. Chiediamo informazioni e ci dicono che si tratta del monumento del millennio, inaugurato appena due giorni fa. Non possiamo che andare a dare un'occhiata da vicino.

Si tratta di una struttura enorme. Dalla montagna guardiamo il panorama della capitale. Fu da questa montagna, che un generale austriaco, dopo aver incendiato la città, volle assistere allo spettacolo.

Abbiamo recuperato una vecchia brochure e scopriamo, che esiste un posto chiamato Matka, che merita di essere visitato. Chiediamo informazioni ad una pattuglia della polizia, che addirittura ci accompagna fino al bivio che porta in questa località. Ringraziamo e proseguiamo da soli.

Proseguiamo da soli, più avanti chiediamo conferma della direzione ad un gruppo di ragazzini. Man mano che ci avviciniamo alla zona il paesaggio si fa sempre più interessante.

Purtroppo non possiamo andare oltre un certo punto, perchè la zona è occupata dai militari. Malgrado le nostre insistenze non ci lasciano continuare. Serve un permesso ministeriale! Oltre le montagne c'è il Kossovo.

Rimaniamo comunque nella zona e ci godiamo il nostro viaggio nel tempo.

Torniamo verso sud e passiamo da Prilep. L'intera economia della zona si basa sulla coltivazione del tabacco.

Da Prilep dirigiamo a est e attraversiamo la regione dei vini. Siamo a Kavadarci ed è periodo di vendemmia, decine e decine di carri trasportano le uve alla cantina sociale dove diventeranno un buon vino che abbiamo degustato con piacere.

Facciamo scorta di bottiglie. Ne compriamo una per ogni marca. Il costo d'ogni bottiglia non supera un euro.

In serata arriviamo a Stip, e qui conosciamo un personaggio importante, un quasi premio oscar.

Krusca: è uno zingaro di origine turca, che ha scritto e interpretato la colonna sonora per il film di Emil Kusturiza. "IL TEMPO DEGLI ZINGARI" vincitore della palma d'oro per la regia.

Accettiamo l'invito a cena di Krusca. Ci parla della cultura del suo popolo, si sente che è orgoglioso!

L'Indomani viene a prenderci per portarci a casa sua. Vuole farci vedere il film di Kusturiza. Ci mostra orgoglioso tutte le cose legate alla sua attività di musicista che svolge insieme a tutti i componenti maschi della sua famiglia. Trovata la videocassette però, c'è un problema: il videoregistratore non funziona, a turno proviamo a ripararlo, ma alla fine dobbiamo rinunciare alla visione del film. Krusca però, insieme al fratello, ci intrattiene con un concerto tutto in nostro onore.

Finita la mattinata a casa del nostro nuovo amico, andiamo a gironzolare tra le bancarelle del mercatino.

Il viaggio in Macedonia è finito, nel pomeriggio siamo in marcia verso il confine Bulgaro. Per strada ci sorprende un violento temporale, che per fortuna dura pochi minuti.

La Macedonia per noi è stata una sorpresa, ci siamo finiti per caso, ma siamo contenti di esserci stati. Abbiamo conosciuto nuovi e simpatici amici che sicuramente non dimenticheremo.


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