MARCHE: LUNGO I SELCIATI STORICI DI CANTIANO
Un
viaggio sulle strade storiche, naturalistiche e gastronomiche
della zona di Cantiano, attraverso un tour originale
Per
la Redazione del Portale
Turistico del Montefeltro
Henry Marinelli
Il
mese di Marzo ci proietta in clima pasquale, naturalmente
attraverso la quaresima. Quale migliore comprensorio per
un itinerario quaresimale di quello di Cantiano, il Paese
della Turba? La quaresima non è necessariamente
penitenza, rappresenta infatti, quest'anno, un periodo quasiprimaverile
adatto alla scoperta delle rilevanze storiche, gastronomiche
e naturalistiche di Cantiano, in attesa di un coinvolgente
Venerdì Santo.
La
colonna portante della cultura di Cantiano
La spina dorsale della storia e della cultura cantianese
è la via Flaminia, che ci sembra il luogo
ideale per iniziare il nostro percorso. Precisamente, da
Piazza Luceoli ci troviamo nel cuore dell'antico tracciato.
Prima di abbandonare la piazza, è d'obbligo una visita
al Palazzo Comunale, realizzato in Pietra Corniola murata
a calce e arena, in pieno stile rinascimentale. Il consiglio
è quello di dirigersi sulla via Fiorucci, una strada
tanto bella quanto misteriosa, arcaica. Verrete coinvolti
nei giochi di colori che si creano tra i vecchi mattoni
e i porticati, una testimonianza fondamentale dell'impianto
abitativo del periodo gotico. A proposito di "Luceoli",
probabilmente non sapete che era il nome della antica e
gloriosa città, distrutta nel 1137, dal quale è
nato il castello fortificato di Cantiano. Ora ci dirigeremo
in direzione Pontericcioli (circa 4 km), un nucleo
tanto piccolo quanto interessante. Innanzitutto perché
lungo il tragitto si costeggia il torrente Burano, nel primo
tratto della propria corsa verso il Candigliano. Il Burano
si presenta a carattere torrentizio, molto infrascato e
ricco di trote di pregio. Motivo prioritario della visita
a Pontericcioli sono naturalmente i vecchi insediamenti
romani, testimoniati dal "Pontone", che ci segnala
il bivio sulla destra per entrare nella zona archeologica.
Poco piú avanti si trova il ponte "Grosso":
due fornici di m. 3,40 di luce con piccolo frangiacque;
possenti i conci della ghiera alti fino ad un metro in pietra
corniola. Interessanti le ammorsature con andamento spezzato.
Ancora un chilometro piú avanti la terza localizzazione,
forse la piú interessante, dove recenti scavi hanno
iniziato con successo il recupero di un complesso molto
promettente composto da almeno due ponti, vari chiavicotti
e muri di sostegno.
Una
deviazione "sconosciuta"
A questo punto vi invitiamo ad effettuare una deviazione
insolita: da Pontericcioli prendere la direzione Monte
Petria (passando per Località Palazzo), anche
se la strada non è delle migliori, vi permetterà
di osservare una porzione d'incanto dell'Appennino Centrale,
per di piú quasi "vergine": perché
fino ad ora questa strada è stata battuta solo dai
patiti di Mountain Bike locali. A dire il vero, dovrebbe
essere lo spirito sportivo ed ecologico a prevalere, suscitando
in voi un irrefrenabile voglia di inforcare una bicicletta
ed affrontare il Petria con le vostre gambe. In fondo, si
tratta di soli 6 km. Prima della discesa, incontriamo, un
luogo detto Le Serre un immenso prato dove fermarsi
per una merenda a tutta natura. Siamo nella zona dei tratturi
battuti dalle transumanze (attivi fino al dopoguerra), e
dell'antica "Ara San Maffeo", importante misterioso
luogo di culto pre-romano e romano che desta l'interesse
degli archeologi. Una volta scesi dal Petria verso il centro
abitato di Chiaserna, dove vi chiediamo una pausa
gastronomica, tanto per riflettere sul da farsi per le ore
a venire. Non dimenticate di ammirare la cupola della chiesa
di S.Anastasia, ornata da pregevoli affreschi. A questo
punto si potrà decidere se prendere la via del
Sentiero Italia, che passa proprio lì accanto,
oppure se proseguire per Cantiano. Qualora il tempo non
dovesse essere un fattore discriminante del vostro itinerario,
potrete pensare addirittura ad un pernottamento, a prezzi
competitivi, in questa zona di "esagerata" tranquillità.
Il
Bosco di Tecchie
Percorrendo ancora 4 km, si può chiudere il circuito,
trovandosi ancora in Cantiano. Il consiglio è quello
di non fermarsi, bensì di sfruttare le ore migliori
della giornata per una visita al Bosco di Tecchie, raggiungibile
seguendo per S.Crescentino. Prima di giungere a quel paradiso
naturale rappresentato dall'area delle "Serre di
Burano" (serie di crinali e strette valli) è
d'obbligo una sosta alla antichissima pieve di S. Crescentino,
che presenta una torre di osservazione particolarmente elevata.
Le possibili proposte, una volta giunti nel "Bosco
di Tecchie" sono enormi: si pensi che si hanno a disposizione
180 ha di valore faunistico e floristico imperdibili, con
le fiorite dell'Orchidea romana i tintinnii caratteristici
del Picchio rosso minore. La visita è facilitata
essendo il Parco sede di un Centro di Educazione Ambientale.
Inebriati
di tanta natura
Una volta stanchi di prati e boschi (ammesso che lo
possiate mai essere), il consiglio è quello di ripiegare
in Cantiano per una visita al nuovissimo museo Archeologico
"Giulio Cesare Corsi", che può rappresentare
un graditissimo pre-serata all'insegna della storia della
civiltà. Il museo si trova nel complesso della Chiesa
di S.Agostino, risalente ai primi anni del 1200, e conserva
reperti unici, quali pugnali neolitici, bronzetti pre-romanici
e lo splendido cippo miliario di Cantiano che segnava le
140 miglia di distanza dall'Urbe.
Che
cos'è la Turba?
Il termine "Turba" (moltitudine, folla) va
riferito all'insieme delle persone che, in origine, prendevano
parte alla sacra rappresentazione, sia in veste di attori
che di spettatori partecipi. In termini piú vicini
a noi, il vocabolo è servito ad individuare i soli
personaggi della scena. La "Turba" è molto
di piú di una rappresentazione, è infatti
una intensa rievocazione della Passione di Cristo. Fin dal
primo pomeriggio del Venerdì Santo i cavalieri cominciano
il loro carosello, dopo le tre ore di agonia, appaiono i
primi personaggi in costume e verso sera si avvia la processione.
Le prime testimonianze di questo avvenimento si hanno già
nel 997.
La
"Turba", ossia il ricordo della Passione della
notte dei tempi, è così ben considerata che
il Comune di Cantiano è entrato a far parte di "Europassion",
l'Associazione Europea delle Sacre Rappresentazioni. Tra
emozioni genuine e sentimenti paesani e religiosi la "Turba"
è uno dei fiori all'occhiello del comune di Cantiano.
Dove
mangiare e dove dormire
Ristorante
"Tenetra": di rilievo i caratteristici "berretti
d'alpino" (con ripieno d'ortica) e i secondi piatti
a base di Trota del Duca. Piazzale Bartolucci 1. Tel 0721/788658.
A partire da 18 euro, bevande incluse.
Ristorante "La Taverna del Sole": indimenticabile
carne di cavallo e preparati della tradizione a base di
pane. Piazza Bartolucci 8. Tel 0721788137. A partire da
16 euro, bevande incluse.
Hotel
"Vecchia Flaminia": posizionato sul vecchio tracciato
della via Flaminia, offre un servizio qualitativamente elevato.
Via Flaminia 91, Tel. 0721783037. Singola: 40 euro, doppia:
67,14 euro, colazione inclusa.
Albergo
"Cordelli": a due passi dal Sentiero Italia, nel
centro della frazione di Chiaserna, ospitalità genuina
e a prezzi competitivi. Via Cordelli 38, Tel. 0721788105.
Singola: 24 euro, doppia: 31 euro, colazione esclusa.
Segnaliamo
inoltre il Country House Sant'Apollinare (0721788909) e
l'Acquabattaglia (0721715183), entrambi posizionati a pochi
chilometri dal centro cittadino e che vantano un panorama
d'eccezione.
Informazioni
turistiche e naturalistiche
Sul Portale
Turistico del Montefeltro (tel 0721/415141)
è possibile "navigare" la zona di Cantiano
e tutto il comprensorio del Montefeltro, alla ricerca di
tutte le informazioni di cui un turista può avere
bisogno. Vengono proposti, in maniera particolare, originali
itinerari che solcano le recondite pieghe del territorio
e delle schede illustrative che illustrano esaurientemente
la cultura gastronomica tradizionale.