MARCHE: L'ITINERARIO DELLA NEVE
Per
la Redazione del Portale
Turistico del Montefeltro
Henry Marinelli
Da
Pietrarubbia all'eremo della beata Vergine: l'itinerario
della neve.
Nel
Montefeltro, la neve veste i terreni collinari e montani
valorizzando delle vedute già stupende, fornendoci
anche la possibilità di praticare degli sport invernali.
Questo
itinerario inizia idealmente al tramonto, a Pietrarubbia.
Sito alle pendici del Monte Carpegna,questo borgo medievale
merita senz'ombra di dubbio una visita per gustarsi, alle
ultime luci del giorno, le curiose formazioni rocciose della
Petra Rubea, che sembra rivivere la leggenda del passaggio
del barbaro Ottone, avvenuta nel V secolo. Dopo essere saliti
fino al Castello di Pietrarubbia ci si dirige verso la strada
provinciale dalla quale si può ammirare un dall'aspetto
spettrale, simbolo di luoghi abbandonati che tuttavia non
vogliono morire. Si sale verso Ponte Cappuccini dove sorge
un Convento dei frati francescani minori cappuccini; fondato
nei primi del Cinquecento sui resti di un ricovero chiamato
Lazzaretto. Il secolare parco del convento è stato
trasformato in giardino botanico che ripropone tutta la
vegetazione dell'Appennino. Immaginate il giardino ricoperto
da una sottile coltre nevosa, e sarete immersi in un ambiente
fiabesco. Lasciato Ponte Cappuccini si sale verso Montecopiolo
dove sorgeva il castello della Contea dei Signori Montefeltro.
In una remota conca, a mille metri di altezza, si narra
abbia avuto luogo l'incontro tra Federico di Barbarossa
e i rappresentanti dei signori di Carpegna. Nel presente,
Montecopiolo si presenta ancora circondato da montagne boscose
e dalle forme ardite. Un chilometro circa prima dell'abitato
di Villagrande un bivio sulla sinistra porta all'Eremo della
Beata Vergine del Faggio sulla cima del Monte Carpegna.
Ridiscendendo dall'Eremo verso valle si può fare
una breve tappa alla torre di vedetta di Monteboaggine,
recentemente restaura dall'Ente Parco e dalla quale il panorama
spazia sulla ripida Costa dei Salti, proprio a fianco alla
torre, ed ai rilievi delle Marche fino alla riviera adriatica.
L'anima
tradizionale e religiosa dell'Eremo. Per secoli ha rappresentato
un importante punto di riferimento per i tanti pellegrini
che, una volta all'anno, nel cuore della notte partivano
dalla Valmarecchia e risalivano a piedi, a cavallo o su
carri trainati da buoi, l'allora angusto sentiero, per recarsi
in pellegrinaggio al Santuario dedicato al culto della Vergine
del Faggio. Giungevano in prossimità del lago alle
prime luci dell'alba, e da quel punto in poi il loro cammino
era guidato dai tocchi ripetuti e staccati del "campanone"
dell'Eremo.
Il
presente è soprattutto sport invernale.
Gli amanti delle attività sportive non mancheranno
di apprezzare la completa e organizzata attività
sciistica locale. Segnaliamo la sciovia "poggio delle
civette", che presenta un dislivello di 145 metri con
una pendenza del 24%, e la sciovia "belvedere",
lunga 360 metri. Entrambe le piste sono raggiungibili dall'Eremo.
Altre due piste sono funzionanti ed accessibili dal paese
di Villagrande. A poco piú di un'ora dalla costa,
dalla città di Rimini come da quella di Pesaro, l'amante
della neve può praticare il suo sport preferito e
contemporaneamente può ammirare la Valle del Metauro,
i Monti Nerone, Catria, Petrano, la Valle del Foglia, la
Valle del Conca, il paese di Villagrande con dietro la città
di San Marino e la riviera Romagnola fino alle Valli di
Comacchio.
Dove
mangiare
Segnaliamo
il Ristorante "Sci" di Villagrande, prima di tutto
perché organizzato per servire due tipologie di clienti.
Con un primo menú, di soli 12 Euro, il ristorante
offre un primo, un secondo e un contorno a base di funghi
e carne ai ferri, per tutti quelli che vogliono un pasto
completo e veloce. Con il menú completo, di 25 Euro,
si accontentano anche i palati piú esigenti, attraverso
della cacciagione al salmì (lepre e cinghiale) anticipata
da tagliatelle ai funghi porcini (tel.072278180).
La
seconda struttura segnalata è il Ristorante "S.
Marco", dove per 20 Euro si può ordinare della
tagliata con i funghi porcini e formaggio di fossa, oltre
ad una ampia scelta di primi piatti (tel. 0722/78598). Un
altro ristorante di rilievo è rappresentato dal "rifugio
dell'eremo" sito nell'omonimo luogo. Si tratta di una
baita in legno, dove, con 20 Euro, è possibile mangiare
della polenta e della carne di Marchigiana allevata in zona.
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