MARCHE: ALLA SCOPERTA DI URBINO
di Samuele Sabatini
Urbino è situata tra le valli dei fiumi
Metauro e Foglia, su due colli a 451 metri sul livello del
mare, dai quali si gode un vasto panorama che abbraccia
verdi colline e maestose montagne.
Il centro storico ha un'estensione di poco
più di un chilometro quadrato, racchiuso tra le mura
bastionate ed interamente costruito in mattoni cotti. Di
forma romboidale allungata, il centro è diviso da
due assi viari principali e quasi perpendicolari tra di
loro (Via Mazzini e Via Cesare Battisti per un verso Via
Raffaello e Via Veneto dall'altro), che si incontrano nella
Piazza principale (Piazza della Repubblica), luogo di incontro
abituale degli urbinati e degli studenti.
Il territorio comunale comprende diversi quartieri, a poche
centinaia di metri dal centro storico e molte frazioni distanti
anche diversi chilometri, tutte collegate da trasporti pubblici.
L'estensione complessiva è di ben 227,9 chilometri
quadrati, per una popolazione di 18.000 abitanti.
Le origini di Urbino sono antichissime. Il
nome Urvinum deriva probabilmente dal termine latino urvus
(urvum è il manico ricurvo dell'aratro). Tra i personaggi
più importanti merita un accenno Guido il Vecchio,
famoso e focoso ghibellino che Dante Alighieri, nel XXVII
canto dell'inferno, incontra fra i consiglieri.
Solamente nel 1375 (circa) Antonio da Montefeltro,
una delle maggiori figure di soldato e di politico della
seconda metà del secolo XIV, abilissimo nel comporre
discordie e situazioni critiche e anche nel ricavare i massimi
vantaggi dalle rivalità altrui, seppe inserirsi nel
gioco politico italiano del tempo, alleandosi nel 1376 con
Firenze e Milano, legandosi quindi d'amicizia con Gian Galeazzo
Visconti.
Grazie al cresciuto prestigio, nel 1390, ottenne da parte
del papa Bonifacio VIII il riconoscimento di tutti i suoi
possessi. Tale situazione portò conseguenze benefiche
anche sulla città che poté risollevarsi dallo
stato di confusione in cui versava per le continue lotte,
e poté vedere quel risveglio culturale ed edilizio,
primo momento di quell'ascesa irresistibile cui andò
incontro durante il governo del suo grande nipote Federico.
A lui si devono la costruzione del palazzo della casata,
oggi sede dell'Università, nonché i primi
contatti con il mondo della cultura, che portarono alla
realizzazione di importanti opere artistiche.
Gli successe Guidantonio che acquistò prestigio continuando
un'accorta politica di equilibrio. E' bene ricordare che
proprio durante il suo dominio, nel 1416, i fratelli Lorenzo
e Iacopo Salimbeni affrescarono l'oratorio di San Giovanni,
portando nella città le esperienze più raffinate
del gotico cortese; dopo di loro verranno Ottaviano Nelli
da Gubbio e Antonio Alberti da Ferrara.
Alla sua morte (1443) subentrò il giovanissimo figlio
Oddantonio che, appena sedicenne, non solo non seppe mantenere
la politica di equilibrio, ma dilapidò le scarse
risorse economiche del ducato provocando una rivolta che
sfociò nella congiura del 21 luglio 1444, durante
la quale venne ucciso assieme a due ministri.
E' a questo punto che compare la figura di
Federico da Montefeltro, il personaggio più illustre
che legherà la storia della città alla propria
fama. Nato a Gubbio nel 1422, figlio naturale di Cuidantonio,
fratellastro di Oddantonio, Federico venne allevato da Giovanna
Alidosi, vedova di Bartolomeo Brancaleoni, la cui figlia
Gentile sarebbe diventata sua prima sposa (1437). Da allora
la sua vita fu un esempio di perfetto principe rinascimentale,
uno dei protagonisti della vita italiana di quel secolo,
grande condottiero, ma anche grande umanista, colui che
fece costruire da Luciano Laurana la sua residenza, quella
"città in forma di palazzo" secondo la
definizione del Castiglione, che è anche il primo
esempio di complesso architettonico ed urbanistico strettamente
legato alla natura.
Il 1472 segna una tappa importante per la vita di Federico,
sia sul piano politico che familiare: la rapida espugnazione
di Volterra e la nascita del tanto sospirato erede, Guidubaldo,
datogli dalla giovanissima Battista Sforza, sua seconda
moglie, nipote del duca di Milano. Due anni dopo giungeranno
ulteriori significativi riconoscimenti: il papa lo chiamerà
a Roma per nominarlo cavaliere di San Pietro e Gonfaloniere
della Chiesa (poco dopo una sua figlia sposerà un
nipote del papa, Giovanni della Rovere); Il re d'Inghilterra,
Edoardo IV, gli conferirà ]'Ordine della Giarrettiera;
il re di Napoli l'Ordine dell'Ermellino. La morte lo sorprese
nel 1482, con il figlio Guidubaldo ancora fanciullo.
La sapiente tutela dello zio Ottaviano Ubaldini
seppe conservargli tutti i poteri conquistati dal padre,
anche se alterne vicende politiche italiane lo costrinsero
ad abbandonare in fuga la città, sotto la pressione
del Valentino che nel 1502 l'aveva conquistata. L'anno successivo,
rientrato definitivamente in possesso del suo ducato, presero
finalmente avvio anni sereni per la città e per la
corte, che la duchessa Elisabetta Gonzaga animava con quei
famosi cenacoli che Baldassarre Castiglione ha eternato
nel suo "Cortígiano".
Sarà proprio in tale clima culturale che si preparerà
e affermerà il genio artistico di Raffello il quale,
dopo la formazione nella bottega paterna e le prime opere
eseguite per località del ducato, si muoverà
su raccomandazione di Giovanna Feltria Della Rovere - verso
Firenze e Roma dove raggiungerà il suo apice.
Unico problema della corte era la mancanza
di eredi, così che, alla morte di Guidubaldo (1508)
il ducato passò a Francesco Maria I della Rovere.
Pur senza eguagliare gli splendori dei Montefeltro, la Corte
roveresca continuò a radunare attorno a sé
musicisti e scenografi, artisti e letterati: diverse sono
le committenze a Tiziano, senza dimenticare le numerose
opere fatte eseguire all'urbinate Federico Barocci che certamente
costituì l'aspetto più qualificante della
committenza degli ultimi Della Rovere.
Ma il fatto più negativo per la città si verificò
quando la Corte, nel 1523, decise di trasferire la propria
sede a Pesaro, con conseguente emarginazione di Urbino rispetto
ai centri litoranei. I successori, Guidubaldo II , Francesco
Maria II e Federico Ubaldo, fecero conoscere ad Urbino momenti
sempre meno splendenti, fino al 1631 data in cui mori l'ultimo
duca, rimasto senza eredi, con conseguente devoluzione del
ducato, per questioni ereditarie, allo Stato pontificio.
A partire da tale data Urbino venne sottoposta
ad una lunga serie di sottrazioni: dapprima il trasferimento
delle collezioni e di molti arredi a Firenze, iniziato già
da Francesco Maria, quindi la vera e propria spoliazione
di quant'altro fosse rimasto nel palazzo (i Ritratti dello
Studiolo, le Muse del Tempietto, e infine, nel 1657, la
famosa Biblioteca di Federico). E' facilmente immaginabile
il clima di decadenza e di degrado che doveva regnare nella
città in tale periodo: monumenti, mura cittadine,
palazzi pubblici e privati, in stato di abbandono e bisognosi
di restauro.
Le vicende di fine secolo e dell'inizio del successivo,
legate alle imprese napoleoniche, sono comuni a molte città
italiane e comportarono per Urbino -oltre alla soppressione
di chiese, conventi e istituti religiosi- un ennesimo impoverimento
del proprio patrimonio artistico con la distruzione di alcune
opere (sculture in bronzo, fuse per scopi militari) e la
deportazione di altre verso Milano, prima fra tutte la famosa
Madonna col Bambino e Santi, di Piero della Francesca che
diventerà la celebre 'Pala di Brera'.
DA VEDERE
CASA NATALE DI RAFFAELLO
L'edificio fu acquistato nel 1460 da Sante di Peruzzolo
da Colbordolo, nonno del pittore ed aggregato alla casa
attigua. Nel 1635 passò all'architetto Muzio Oddi
e infine, nel 1875, divenne proprietà dell'Accademia
Raffaello che ne fece la propria sede e lo restaurò.
L'architettura dell'edificio è quella tipica del
Quattrocento minore urbinate che traeva ispirazione dal
Palazzo Ducale. Motivi quattro-cinquecenteschi sono ancora
presenti in cornici di porte, nei sediletti in pietra situati
nei vani delle finestre e in un soffitto a cassettoni. Le
finestre del primo piano potrebbero aver subito un rifacimento
seicentesco. Al primo piano c'è la stanza dove la
tradizione vuole che il pittore sia nato il 28 marzo 1483.
Qui Raffaello visse i primi anni della sua formazione artistica
imparando, come scrisse Carlo Bo, “la divina proporzione
degli ingegni, soprattutto ha imparato il valore della filosofia,
della dignità da dare al suo lavoro di Pittore”.
L’edificio è arredato con mobili d’epoca,
conserva un affresco del grande maestro e dipinti del padre,
Giovanni Santi, e dei discepoli Timoteo Viti e Giulio Romano.
Vi è inoltre una ricca raccolta di ceramiche rinascimentali
di Urbino, Pesaro e Casteldurante (Urbania). Molto pittoresco
è il cortiletto che un tempo doveva essere interamente
porticato e collegato con la bottega.
Urbino, via Raffaello Sanzio, 57
Tel. 0722.320105
Sito web: www.accademiaraffaello.it
Ingresso: 3 euro intero; 2 euro gruppi; 1 euro scuole
Orari: feriali 9 – 14
festivi 10 – 13
NEI DINTORNI
A due passi da Urbino, si trova Urbania,
l’antica Casteldurante, famosa per le sue ceramiche.
Da visitare: il Palazzo Ducale, le chiese, il Museo Diocesano
e la chiesa dei morti con annesso il Museo delle Mummie.
E’ consigliato visitare tutti i centro dell’Alta
valle del Metauro, come Sant’Angelo in Vado e Mercatello
sul Metauro, o quelli a valle come Fossombrone.
Merita una visita anche Fermignano (a cinque minuti da Urbino)
con la sua cascata, il ponte e la torre romana. Anche se
un po’ distante ma raggiungibile comodamente in superstrada,
lungo la via consolare Flaminia, resta da segnalare uno
dei luoghi più suggestivi, la Gola del Furlo. Nel
punto più stretto, l’imperatore Vespasiano
fece scavare nel 76 d.C. una apertura sulla roccia che affianca
un'altra augusta galleria di origini più antiche.
Poco oltre la Gola, oggi riserva naturale dove nidificano
ancora le aquile, c’è l’abitato di Pagino,
luogo in cui (secondo un’antica tradizione) fu combattuta
la battaglia tra Narsete e Totila (552 d.C.), evento che
segnò la fine del dominio dei Goti in Italia.
STRUTTURE RICETTIVE
Ristorante “La Vecchia Urbino”
Si accede dalla piazzetta Sant’ Andrea, nel cuore
della città tra un reticolo di viuzze. Locale rustico
ed elegante, con cucina tipica legata al territorio, con
particolare scelta delle materie prime, privilegiando il
biologico.
Pranzo medio 36 euro.
Via Vasari, 3/5
Tel. 0722.4447
www.vecchiaurbino.it
chiuso il martedì
Ristorante “Nenè”
Ambiente caratteristico, immerso nel verde a 2 km dal centro,
con cucina attenta alla ricerca della tipicità regionale
e nazionale.
Prezzo medio dai 15 ai 25 euro
via Crocicchia
Tel. 0722.2996
www.neneurbino.com
chiuso il lunedì
Ristorante “Vecchia Fornarina”
Locale caratteristico nel centro di Urbino, a volte, ubicato
in un palazzo del XVI sec. Cucina Tipica marchigiana con
selezione di vini locali e nazionali
Prezzo medio 25 euro
Via Mazzini, 14
Tel. 0722.320007
sempre aperto
ALBERGHI:
Albergo Italia
Nel pieno centro storico all’ombra del Duomo e dei
Torricini, elegante e confortevole.
Doppia da 62 a 114 euro
Corso Garibaldi, 32
Tel. 0722.2701
www.albergo-italia-urbino.it
Albergo Della Robbia
In campagna, a 3 km dal centro, tranquillo e raccolto, con
colazione a buffet di prodotti tipici
Doppia da 50 a 56 euro
Via dei Gelsi, 2
Tel. 0722.4064
www.hoteldellarobbia.com
Ca’ Il Governatore è una casa
nel piccolo podere a km 3 da Urbino. Coltivato ad uliveto
e frutteto in alcune stagioni le upupe, gli scoiattoli ed
i daini ci ricordano che siamo in zona parco protetto e
fare il bagno in piscina in loro presenza e’ un’esperienza
unica. Lo slogan “a due passi da Urbino sentirsi a
casa” rispecchia la volontà di calorosa accoglienza
riservata agli ospiti. La vita vissuta nel mondo dell’arte
dei proprietari della struttura suggerisce agli amanti del
genere itinerari unici nella splendida regione Marche.
B&B CA’ Il Governatore - Loc Giardino della Galla
171 – Pallino di Urbino
Tel. 0722 326070 Cell 348 3024254 info@ilgovernatore.it
www.ilgovernatore.it
Il B&B "Di Fronte alla Collina"
sorge a 4 km da Urbino, luogo meraviglioso fatto di bellezza
e di magia. La struttura è molto accogliente e gli
ospiti avranno a loro disposizione ben due piani della casa:
la camera da letto, il saloncino e naturalmente il bagno.
La colazione è un momento molto importante anche
per rendersi conto di quali sono i profumi e i sapori di
questa terra: il miele, le marmellate, il pane e i dolci
fatti in casa. E' probabilmente la maniera giusta per iniziare
a scoprire questo territorio e Urbino … con la sua
magia.
B&B Di Fronte alla Collina - Via Trasanni 118 –
Urbino – tel. 0722 320284
cell 329 3541033 difronteallacollina@libero.it www.difronteallacollina.it
Gastronomia e menù tipici
Piatti dell’antica tradizione
marchigiana e prodotti locali
Un discorso a parte merita la gastronomia
di Urbino e del suo territorio, l’entroterra pesarese.
Ci troviamo nelle Marche, ai confini con la Romagna, la
vicina Toscana e Umbria.
Qui primeggia il pregiato tubero, ovvero il tartufo bianco
e nero pregiato. Anche se la stagione di produzione di quello
bianco pregiato è da ottobre alla fine di dicembre,
il tartufo si trova tutto l’anno. Sono infatti diverse
le specie che, a seconda del periodo, si possono reperire
dal sottosuolo: dal bianchetto, al tartufo nero pregiato,
allo scorzone nero tipico estivo, passando per il tartufo
nero d’inverno fino al
moscato.
Tra i prodotti tipici spiccano: la "Casciotta di Urbino",
il Formaggio di Fossa, il "Pane di Chiaserna",
la "Carne di Vitellone Marchigiano" e due vini
il "Santangiolino" e il “Visner” (entrambi
dolci). Non vanno dimenticati prosciutti e salami locali,
formaggi, confetture. Passando ai dolci troviamo: crostate,
ciambelle dolci, cresce di Pasqua dolci e al formaggio.
Il tutto annaffiato da vini tipici della zona quali: Bianchello
del Metauro, Rosso dei Colli Pesaresi e Sangiovese.
NEGOZI PRODOTTI TIPICI
Le botteghe artigianali di Urbino:
STAMPA A RUGGINE
"L'Ordito" di Balsamini Silvia
Via Mazzini, 88
0722 2541
CORNICI ARTISTICHE
Duranti Giorgio
Via Raffaello, 99
0722 4497
INTARSIO
"L'artista del legno" di Salpanti Irene
Via E. Mattei, 26
0722 53555
LAVORAZIONE METALLI PREZIOSI
Laboratorio orafo “Amodeo”
Via Bramante, 51
0722 2562
STAMPE D'ARTE
Stamperia Santa Chiara
Villa Santa Chiara, 107
0722 2262
Le Botteghe del Montefeltro
Unire la diffusione culturale alla valorizzazione economica
della produzione tipica è l’obiettivo del progetto
“Le Botteghe del Montefeltro”, promosso dal
G.A.L. Montefeltro Leader e dal Comune di Urbino. Tale progetto
ha portato alla creazione di un Centro, situato nel prestigioso
complesso del Collegio Raffaello di Piazza della Repubblica
nel cuore di Urbino, che rappresenta un’esclusiva
vetrina raccogliendo in mostra permanente una selezione
delle produzioni di eccellenza agroalimentari e dell’artigianato
artistico realizzate nel territorio del Montefeltro.
All’interno del Centro oltre ad ammirare i manufatti
artistici degli artigiani più rappresentativi, è
possibile, dietro prenotazione, partecipare alle degustazioni
guidate dei prodotti agroalimentari di qualità, individuati
e selezionati da Slow Food.
Tel. 0722 986530
Fax 0722 981084
info@lebotteghedelmontefeltro.it
COME ARRIVARE
Per raggiungere Urbino in auto percorrendo
l’A14, uscire al casello di Pesaro-Urbino, per poi
proseguire sulla SS 423 seguendo le indicazioni per Urbino
distante 28 km.
Mentre dal versante tirrenico occorre percorrere la superstrada
E-45, fino all'uscita S.Giustino passare sulla SS 73 bis
direzione Urbino e Urbania attraverso il passo di Bocca
Trabaria; oppure percorrere la SS n. 3 Flaminia ( E-78),
seguendo le indicazioni per Fano, dopo le uscite per il
Furlo e Calmazzo deviazione sulla SS 423 (E-78) per Urbino.
In treno sulla linea ferroviaria Bologna-Ancona si scende
alla stazione di Pesaro o in quella di Fano e proseguire
per Urbino in autobus; provenendo da Roma si può
raggiungere Ancona e poi Pesaro. (MA VE LO SCONSIGLIAMO
VIVAMENTE)
INFORMAZIONI
Altezza s.l.m. m.200 - C.a.p. 61029 - Mercato
Sabato
PRENOTAZIONI
Sistema turistico locale Urbino e il Montefeltro
Via Puccinotti, 33 61029 URBINO (Pu)
Tel e fax 0722.320437
consorziomontefeltro@email.it
Ufficio Informazioni Turistiche Comunale
0722 – 2631 / fax 0722 - 377.126 turismo@comune.urbino.ps.it
Ufficio IAT 0722 – 2613 / fax 0722
- 2441 iat@comune.urbino.it
Assessorato Cultura e Turismo: 0722- 309.221/2
fax: 0722 - 309.457 urbino.turismo@comune.urbino.ps.it
Ufficio stampa: Samuele Sabatini 329.6236574