MEXICO DEL NORTE E BAJA CALIFORNIA
(Agosto
2003)
di
Michele Spiriticchio
"Un
viaggio lungo una vita..."
(Questo
viaggio in realtà iniziò già nel 1998...)
Ancora
una volta rimango a pensare dove sto andando, una domanda
che mi tormenta e non mi abbandona, il mistero di conoscere
perchè sto tentando di "scappare"...
¡
Con todo mi amor !
(Avrei
dovuto fare questo viaggio da solo, perchè ero determinato
a scoprire un po' del Messico che ancora non conoscevo,
il "norte" con il deserto, la Baja e le spiagge
del Pacifico, le città coloniali ma soprattutto il
Messico meno turistico ma non per questo meno interessante.
Attraverso il sito web e la corrispondenza email sono però
venuto a conoscenza di tre splendidi amici che mi hanno
accompagnato in questo viaggio indimenticabile!)
Partecipanti
a questo viaggio:
Io, Michele, di me sapete già tutto....
Victoria: da Madrid, per prima ha accettato di condividere
con me l'itinerario di viaggio proposto. Victoria è
una persona incredibile, un
esempio per come sa interpretare ogni viaggio. Averla conosciuta
è tra le cose più belle ricevute da questa
esperienza !
Simone:
un ragazzo conosciuto grazie a suo cugino Maurizio con cui
ho fatto tanti viaggi. Eccezionale Simone per come sa interpretare
ogni momento a suo favore, per la pazienza e la disponibilità,
la maturità, la simpatia, ma in fondo è un
ragazzo che sa stare in compagnia !!
Linda:
l'ultima arrivata ma credo la vera sorpresa di questo viaggio.
Curiosissima di tutto, in sintesi: una viaggiatrice nata
!! Grazie a lei ogni momento è stato più bello
!!
1
agosto: San Diego
2 agosto: San Diego-Tijuana-Ensenada-San Ignacio
3 agosto: Santa Rosalia-Mulegè
4 agosto: La Paz
5 agosto: playa El Tecolote
6 agosto: Todos Santos
7 agosto: Pichilingue-Topolobampo- Los Mochis
8 agosto: Creel
9 agosto: Creel
10 agosto: Creel
11 agosto: Chihuahua
12 agosto: Chihuahua
13 agosto: Durango, Villa de l'Oeste e Chupaderos
14 agosto: Durango, presa Victoria, La Ferreria
15 agosto: Durango-Sombrerete
16 agosto: Zacatecas
17 agosto: Zacatecas
18 agosto: Zacatecas
19 agosto: Zacatecas
20 agosto: Tepic- San Blas
21 agosto: San Blas, Los Cocos, Las Islitas
22 agosto: San Blas, La Tovara
23 agosto: Puerto Vallarta
24 agosto: Puerto Vallarta, Yelapa
25 agosto: Tenacatita
26 agosto: Tenacatita
27 agosto: Melaque
28 agosto: Guadalajara
29 agosto: Guadalajara, Tlaquepaque, Tonalà
30 agosto: Morèlia
31 agosto: Mexico City
1 settembre: Milano
Guide
utilizzate: Mexico della Lonely Planet; Mexico &
Central America Handobook 2000 della Footprint; Messico
Costa del Pacifico della Moontravel.
Tasso
di cambio (agosto 2003) 1 usd $ = 10 pesos 1 euro €
= 11,5 pesos. Per i costi complessivi vai a fine pagina...
Come
mi sono regolato per i soldi? Oltre ad avere con me contanti
in dollari usd ( come riserva in caso d'urgenza ), ho praticamente
sempre usufruito della carta bancomat con il sistema Cirrus.
Innumerevoli sono i "cajeros automatici" atm per
prelevare pesos con i bancomat. Solo in piccoli paesi, o
spiagge isolate mancano le banche e gli sportelli automatici,
ma in Messico è facilissimo trovare spesso una banca
e un cajero.
Come
colonna sonora: i Manà e Arjona !
Diario di viaggio
2
agosto 2003
Dopo l'arrivo in ritardo all'aeroporto di San Diego, mi
incontro con i miei compagni di viaggio che gentilmente
mi stanno aspettando in aeroporto: Victoria per prima, che
riconosco immediatamente perchè mi aveva mandato
alcune foto via email, poi Linda e Simone che già
conoscevo e si
conoscevano. La notte passata in hotel è sufficiente
solo para "descansar" ( riposare ) quattro misere
orette, la mattina presto siamo già in strada
per il trolley (1,25$) che ci porterà alla frontiera
di San Ysidro, a Tijuana, in Messico !!
All'ufficio
migraciòn, dopo aver compilato il modulo si paga
la tassa d'entrata alla vicina banca ( Bancomer), 21 dollari
statunitensi. E' importante mantenere sempre il visto d'entrata
in Messico per tutto il tempo. Non perdetelo !!
Dopo aver pagato la tassa d'entrata torniamo all'ufficio
per la convalida delle forme di ingresso in Messico. Ora
siamo davvero in Messico !!
Quindi
al primo bivio a destra c'è una piccola stazione
degli autobus della ABC ( autotransportes Baja California
). Dove andiamo ?
La
nostra intenzione è quella di spingerci più
a sud possibile, ma anche di non fare troppi chilometri
e stancarci inutilmente già a inizio viaggio. Alla
fine scegliamo, sarà San Ignacio la nostra tappa
finale di oggi, a sud di Guerrero Negro a 850 km da Tijuana
!!
E
voi direte, ma non dovevate fare pochi km, per non stancarvi
troppo ? Cosa rispondere, solo in un modo, che la voglia
di viaggiare è così alta, la
voglia di vedere fino in fondo non si esaurisce e anzi,
dimentichiamo che dopo 850 km saremo stanchi morti, ed io
ancora di più....
Il
bus partirà da Ensenada, così acquistiamo
un biglietto che comprende prima il passaggio fino a Ensenada
( 80 pesos), mentre poi continueremo con un altro bus diretto
a San Ignacio ( 466 pesos ). Sarà un lungo viaggio
che ci porterà a circa 850 km dal confine. Si parte
!
Fino
a Ensenada il paesaggio è arido, desolante, lasciamo
dapprima i sobborghi di Tijuana, fatiscenti, baracche che
si alternano a campi vuoti,
cartacce dappertutto come un'enorme discarica... Come al
solito in Messico, in bus fa un freddo dell'accidenti per
via dell'aria condizionata...
A
Ensenada si scende, ma presto risaliamo sul bus per La Paz.
Si iniziano a vedere le spiagge di Ensenada, selvagge e
battute dalle onde, i cactus iniziano a moltiplicarsi e
via via il panorama sarà sempre più contraddistinto
da queste piante.
Subito
dopo San Quintin, soprattutto dopo El Rosario, il paesaggio
diventa incredibilmente bello, fantastico !
Non
c'è un momento in cui mi distraggo, perchè
ormai siamo vicini a Cataviña il cuore del Parque
Nacional del desierto central de Baja California. Cactus
di enormi dimensioni come sentinelle attente, unica testimonianza
di questa terra arida ma viva, specie che sopravvivono a
temperature elevate senza neanche una goccia d'acqua...
Bisogna
ricordarsi che tra Baja California Norte e Baja California
Sur c'è la differenza di fuso orario.
Passiamo
da Guerrero Negro dove ci fermiamo, solo una breve sosta.
Sono le 21.00, già 11 ore di strada, io inizio a
non capire più dove sono...
Alle
23.00 arriviamo a San Ignacio, la stazione degli autobus
si trova a circa due km dal centro del paesino. Sto per
cadere per terra dalla stanchezza ! Come ubriaco mi ritrovo
su una camionetta, grazie ai miei compagni che mi spiegano
che stiamo andando in autostop (de raite) in paese, in centro...direzione
un hotelito dove poter passare la notte...ma non sappiamo
che stasera è giorno di Fiesta a San Ignacio !!!
Per
strade sterrate, passando dalla plaza principale dove la
fiesta spadroneggia con danze e bancarelle, festoni colorati,
tendoni e ...tanta
cerveza !
Scendiamo
davanti all Hotel "La Posada" ma non c'è
nessuno, ed ora che facciamo ? Si va alla fiesta !!! Claro
que sì !! Zaino in spalla, indietro ancora in piazzetta
per mangiare tacos e insalate, non importa che non abbiamo
ancora una camera, non importa che siamo tutti stanchi morti,
siamo in mezzo ai messicani che si stanno divertendo e questa
è la cosa più importante...poi...con un paio
di cervezas ci si dimentica tutto...
Torniamo
ancora alla posada, fiduciosi che qualcuno sia tornato,
fiduciosi per una camera che non posso credere siano tutte
occupate, qui, a San
Ignacio nel mezzo della Baja California.. E così
è stato, abbiamo due belle camere pulite a 250 pesos
l'una, due letti, ventola, bagno e acqua calda !! L'hotel
è a due blocchi dallo zocalo...
Per
domattina in programma abbiamo il trasferimento a Mulegè,
dopo aver scartato purtroppo la fermata a Loreto, ma ..non
si può far tutto...o no?
Stanchissimo,
dopo la doccia e mentre Simone lava lo zaino impregnato
di bagno schiuma rovesciatosi durante il viaggio!!!, cado
in letargo
profondo...
3
agosto 2003
Domingo. Mi sveglio presto, che novità! Sì,
mi sveglio presto e allora faccio un giretto per le vie
di San Ignacio, la piazzetta è sporca ma c'è
già qualcuno che sta spazzando via le cartacce...
L'aria del mattino è molto bella, un'atmosfera di
pace, silenzio... La chiesa gesuita con la missione tra
le palme è tra le cose più suggestive di questo
paesino, sullo sfondo i cactus e pare di essere in un film
western, Zorro arriverà da un momento all'altro...!
In piazza, finalmente riesco a telefonare a casa, ci sono
telefoni pubblici...
Dopo
che tutti facciamo colazione, si fa per dire...con tacos
e coca cola...., si parte di nuovo, salendo su un taxi (25
p.) rimediato da Victoria e Linda che ci recuperano mentre
camminando uscendo dal paese. Il tassista purtroppo per
noi non ci porta alla stazioncina degli autobus, ma ci lascia
sulla transpeninsular la strada dove dovrebbero passare
tutti i bus della Baja California. Ma quando arriva questo
bus, alle 11.00 ? No, alle 11.00 non arriva proprio un bel
niente !
Passa
il tempo e dell'autobus delle 11.00 neanche l'ombra. Chiediamo
in giro, davanti a noi una stazione di servizio e molti
pick-up che si fermano. Così, iniziamo con l'autostop,
sì, una soluzione che d'ora in avanti si rivelerà
efficacissima, bella e divertente !!
Dopo
un paio d'ore abbondanti di attesa, la grazia dal cielo
!! Una famiglia di messicani ci dà un passaggio fino
a Santa Rosalia, portandoci apposta
perchè loro invece andavano nella direzione opposta
a nord!!! Da non crederci !!
Sono
73 km lungo una strada scenografica e arida. Lasciamo ognuno
di noi 50 pesos per il passaggio...
A
Santa Rosalia perchè? Per la chiesa famosa trasportata
fin qua dalla Francia, progettata da Eiffel !! Oggi è
domenica e la sensazione di abbandonato e "fermo"
di questo paese è ancora più evidente.
Santa
Rosalia è sulla costa, ma le spiagge? Un paese coloniale
francese, si sente l'influsso degli anni passati portato
dai minatori di rame arrivati dalla Francia.
Le
foto di rito, qualche giretto per le stradine quasi deserte
del centro...perchè è domenica...poi ci dirigiamo
alla stazione dei bus, dove mangiamo pollo con pasta prima
di prendere il bus per Mulegè. Il bus per Mulegè?
Questa volta siamo più scaltri e appena terminato
de comer, siamo fortunati ad avere un altro passaggio in
autostop, fino a Mulegè appunto ! Ormai ci proviamo
gusto con l'autostop !!
Altri
63 km, che passano in fretta, salutiamo la gentile signora
e bambino, e siamo per strada di nuovo, in cerca della nostra
posada per stasera...
A
Mulegè scegliamo infine di sistemarci alla Casa de
huespedes Manuelita poco oltre Nachita una sistemazione
del tutto simile. Due camere con bagno, aria cond. a 200
pesos, ma non sono come quelle di San Ignacio...
Visitiamo
la missione poco distante di Santa Rosalia ( patrona di
Palermo) de Mulegè del 1705, su una collina da cui
si ha un panorama articolarmente strano con un oasi di stampo
più africano che messicano, le palme sono da dattero
e sembra di essere in Marocco, in un'oasi marocchina !!
Con
una lunga passeggiata costeggiando il fiume, passando vicino
a tante villette semi abbandonate e molte delle quali in
vendita, cerchiamo di raggiungere la spiaggia. Io non ce
la faccio più e mi butto in acqua, acqua marròn
che pare sia sporca per le fogne a cielo aperto di Mulegè,
questo
secondo una signora che mi becca mentre mi tuffo...! L'acqua
è bassa e i miei piedi sono nella melma...per non
dire altro...!
Pare
che a circa un km più avanti ci sia la sospirata
spiaggia, ma siamo stanchi e ormai fa buio, andiamo avanti
ancora ma non vediamo niente. Così decidiamo di tornarcene
indietro senza aver visto il mare, senza neppure un bagnetto,
escludendo il mio nelle acque torbide del rio infestato...
Tuttavia
il posto è gradevole e specialmente il panorama dalla
missione è meritevole.
Ceniamo
al ristorante "El Candil", vicino al nostro hotelito.
Mangiamo bene, pescado al mojo de ajo con verdure e un brodo
di frijoles piccante,
cervezas, refrescos e tante tortillas ( 80 pesos a testa).
Dopocena a nanna, visto che non c'è nient'altri da
fare a Mulegè....
4
agosto 2003
Oggi partiamo, meta finale sarà La Paz, in fondo
alla baja. Prima però colazione, sulla strada che
porta al crucero, seduti sugli sgabelli sul marciapiede,
ed io con il piatto davanti pieno di huevos rancheros, gli
immancabili frijoles, cipolle e tortillas. Ma come faccio
a farmi una colazione così ?? Non mi sforzo molto
per finire tutto, mi piace, mi sento bene...
Con
me Simone si rifocilla con il suo pan cake, caffè
( ma è caffè sta' brodaglia...?) marmellata
e burro...
Al
Crucero dunque, sulla strada principale, una fermata per
l'improvvisata stazione dei bus, in realtà solo un
punto di riferimento dove poter salire e
scendere dai bus di linea. Dopo qualche tentativo di autostop
andato a vuoto, arriva il nostro bus, che però è
tutto pieno, rimarremo in piedi almeno fino a Loreto ( 289
pesos).
Ma
appena partiti nuova fermata subito dopo Mulegè,
questa volta per il pranzo, visto che è l'ora giusta...
Siamo fermi in un piazzale modello autogrill italiano, con
il bar-motel, la strada impolverata, i cactus lontani sulle
colline, e i camion che sfrecciano davanti ! Il posto è
magnifico, io non sento neppure il caldo torrido ( ci saranno
almeno 37-40°C !!) davanti a questo paesaggio da film
!
Solo
i camion bellissimi e cromati che fermi ai lati della strada
lasciano respirare i motori con il cofano aperto. Simone
con la sua videocamera digitale è in preda a un'euforia
davanti a tutti questi mastodonti della strada ! Forse arrivano
dal Texas, forse ancora da più lontano...
Fa
molto caldo, un po' umido, anche se riesco lo stesso a percepire
una brezzolina leggera leggera ma forse sarà un sogno...?,
visto che Simone mi guarda strano e cerca ombra !!
Stiamo
fermi un'ora ad aspettare che l'autista (conductor) finisca
di mangiare, lui sì che è tranquillo dopo
enchiladas, pollo y coca cola...!
Si
parte finalmente, questa volta sì, ma in piedi sul
bus strapieno ( ed è di prima classe !), anzi stravaccati
per terra sul corridoio fino a Loreto.
Il paesaggio dai finestrini è sempre bello ma forse
monotono, il mare sembra un miraggio...
A
Loreto fermata obbligatoria, dopo due ore scendo un momento
e mi accorgo che qui fa ancora più caldo, caldissimo
!! Ma da Loreto in poi il viaggio si farà seduti,
comodi comodi, con il solito spettacolo del panorama della
Baja...
Dopo
quattro ore e mezza l'arrivo a La Paz, in serata, dopo aver
passato Ciudad Constituciòn e Insurgentes due anonime
cittadine.
Sono
le 17.30, stanchi come sempre per il viaggio in bus e per
il caldo, lasciamo il terminal dei bus ( che è abbastanza
distante dal centro ma non
lontanissimo ) a piedi incamminandoci verso il nostro ipotetico
hotel, il "Posada San Miguel". Gli zaini in spalla,
e iniziamo a percorrere lunghe
calles muniti di cartina della città, verso calle
Belisario Dominguez 45. E' una sfacchinata tremenda, sotto
il sole, anche perchè queste calles sono
lunghette, mica uno scherzo !!
Quando
stiamo quasi per crollare in questa via crucis ( Linda accusa
un malore, ma sarà solo stanchezza...), ci sediamo
all'angolo tra c. Marquez de Léon e Belisario Dominguez
appunto, al Rancho Viejo, ricordatevi questo posto !!
Chi
se ne frega dell'hotel !! Che fretta c'è ? "Stiamocene
qua e beviamoci qualcosa, mangiamo qualcosa !!!"
E
così facciamo, stanchi morti, ma contenti di questa
sosta rigenerativa!! Una cerveza, dos cervezas, tres cervezas,
e tutta la stanchezza sparisce di colpo !! Ah dimenticavo,
tra le cervezas spunta sempre la "manzanita" di
Linda... E i tacos ? Buonissimi, que rico !!!
Ok,
riposati e rifocillati....e anche un po' "stonati"
riprendiamo gli zaini e andiamo verso l'hotel Hosteria del
Convento ( visto che il Posada San
Miguel è stato chiuso...) in c. Madero 85, una buona
sistemazione visto che siamo in centro poco distanti dal
Malecon, il lungo mare di La Laz.
Prendiamo
una camera sola con tre letti matrimoniali che costa 260
pesos, bagno e doccia, ventilador (abanico). Spendiamo veramente
poco ciascuno, solo 65 pesos ( circa 6 euro !!).
5
agosto 2003
Dove andiamo oggi ? Indovinate un po' ? In spiaggia
!!!! Sì, al mare, perchè è anche ora
di starsene sdraiati un po' e riposarci per la stanchezza
accumulata in questo viaggio iniziale troppo nervoso e forsennato,
con spostamenti lunghi in bus ma anche in autostop.
Dove
andiamo? A playa El Tecolote sulla penisola di Pichilingue,
subito dopo il porto di Pichilingue da dove si prendono
i traghetti per la costa del
Sinaloa, verso Topolobampo e Guaymas.
Dopo
colazione prendiamo un bus da un altro terminal, quello
sul malecon che raggiungiamo tranquillamente a piedi. E'
il bus delle 10.00 ( ma ce n'è uno anche alle 8.00)
che porta a El Tecolote, passando però prima da playa
El Tesoro, Pichilingue e la sua playa, dalla deviazione
per playa Balandra (quest'ultima non la vedremo, ma dalle
foto in cartolina ci siamo pentiti tutti, e ve la raccomando!)
e infine El Tecolote. In circa venti minuti si arriva.
La
spiaggia di El Tecolote è molto bella, proprio di
fronte l'Isla Espiritu Santo dove si possono vedere colonie
di leoni marini ( è possibile fare
l'escursione in barca fino all'isola da playa El Tecolote).
Il mare è sorprendentemente bello, dal colore turchese
chiaro, con sfumature verdi, uno spettacolo !!
Ci
sarebbe da fare l'escursione all'isla Espiritu Santo, ma
siamo tutti stanchi e d'accordo di dedicare l'intera giornata
solo a bagni di mare e di
sole, ozio e comida mexicana ! Peccato però che in
mare ci siano meduse, peccato veramente. Arriviamo veloci
all'ora del ritorno e verso le 17.00 riprendiamo il bus
che ci riporta a La Paz.
In
serata torniamo al Rancho Viejo, el Mejor restaurante asadero
di La Paz !! ( buoni i tacos di asada e arrachera, papas
al horno, cebollitas al
cartoccio, ecc. )
6 agosto 2003
Anche oggi vorremmo andare al mare, ma cambiando spiaggia
però, quindi tutti assieme decidiamo di andare fino
a Todos Santos, un paese scelto da diversi statunitensi
come luogo di villeggiatura ma anche come casa per il resto
della propria vita.
A
Todos Santos ( 32 km da La Paz) ci si può arrivare
seguendo due strade, quella più corta e diretta da
La Paz, oppure quella lunga che passa per San Josè
del Cabo e Cabo San Lucas. Al terminal sul malecon prendiamo
il bus "via corta" delle 8.30 ( 50 pesos). Dopo
circa 40 minuti arriviamo al paese di Todos Santos ( Tutti
i Santi ).
Ora
non ci resta che indovinare la strada per la spiaggia, sulla
guida ne sono elencate alcune: playa Punta Lobos e playa
San Pedrito. Scegliamo Playa San Pedrito perchè dovrebbe
essere la più bella tra le due. Ma in paese non troviamo
nessuna indicazione e alle nostre richieste di informazioni
sulla distanza otteniamo solo risposte abbastanza diverse,
tipo "mancano solo 4 km, " oppure "sono "solo"
7 km a sud ".
Allora,
ad un chiosco sulla strada in uscita dal paese la dueña
ci spiega che la spiaggia è piuttosto distante per
essere raggiunta a piedi, sono
circa 7 km sotto il sole, ma il marito dovrebbe andare proprio
da quelle parti ! Così, aspettiamo il marito ( mangiando
burritos ...) che gentilmente
ci dà un passaggio in auto fino alla spiaggia ! "Gracias
señor, muy amable !!".
Playa
San Pedrito è la classica spiaggia una striscia di
sabbia leggermente arcuata, selvaggia e con un mare mosso,
pericoloso ma non troppo... L'atmosfera è da abbandono,
triste e molto selvaggio, sulla spiaggia sotto tettoie di
canne i camper modello-roulotte, con tende e accampamenti,
griglie e tutto l'occorrente per un campeggio alla buona.
Sono campeggiatori solitari, americani molto probabilmente,
forse della California...
Il
mare è mosso ma non troppo e fare il bagno non risulterà
facile per la presenza di grossi sassi soprattutto all'inizio.
E' una spiaggia senz'altro selvaggia, una spiaggia vera...
In
un bungalow dietro, mangiamo qualcosa ma manca qualcosa
qui, troppo "modernizzato", troppo finto e la
solita tv accesa con programmi satellitari americani...
In
vista del ritorno a piedi fino almeno alla strada principale
ci prepariamo quando sono le 15.00 circa, ci aspetta una
lunga scarpinata sotto il sole !
Ancora
una volta però siamo i soliti fortunati, perchè
sono appena arrivati dei turisti italiani, della zona di
Como per giunta ( Matteo, ecc.). Il
signore, che ci spiega il loro giro alla scoperta della
Baja california e del Mexico, ci dà un passaggio
sulla sua grande macchina noleggiata per
questo viaggio !
Che
fortuna, ora siamo all'incrocio per Todos Santos, ma subito
troviamo un altro passaggio in autostop fino in paese. Ora
abbiamo tempo per bighellonare un po' per le strade di Todos
Santos,popolata da una schiera di artisti, pittori, scultori,
americani, fondata come missione gesuita.
Ci
sono alcuni bei negozi di artigianato in una sorta di mercato,
anche negozi più esclusivi ed eleganti, un museo,
la chiesa e una bella atmosfera.
Da non perdere l'Hotel California, sì quello dell'omonima
canzone che ispirò gli Eagles.
Per
il ritorno fino a La Paz l'ennesimo problema Autobus, quando
passerà da Todos Santos ? Che si fa? Beh, che domande,
ormai siamo esperti o no di autostop ? Bueno, diamoci da
fare allora e fuori il pollice !!
Dopo
una mezzoretta circa di attesa, finalmente il passaggio
sperato, grazie al solito pick-up e allora su nel cassonetto,
fino a La Paz ! La strada è
bella e poi qui dietro siamo ancora più vicini a
questo paesaggio !! I messicani sono molto gentili, me l'aspettavo
!
Sosta
pomeridiana per un paio di tacos io e Simone, al Rancho
Viejo naturalmente, una passeggiata per il malecon con un
tramonto di quelli da
non perdere !!
Per
la cena andiamo a nord, lungo il malecon, seguendo le indicazioni
avute per il ristorante di pesce (Moyeyo). Purtroppo il
Moyeyo oggi està cerrado ( è chiuso ) e allora
entriamo a quello poco distante "Dos Mares" con
una bella terrazza tutta per noi. Nonostante sia quasi completamente
vuoto, mangiamo bene bene, con prezzi molto economici e
una buona scelta fra piatti messicani quasi tutti a base
di pesce ( da provare il filete Dos Mares e il filete relleno
de mariscos ). La tequila finale sancisce la fine della
giornata !!
7
agosto 2003
Abbiamo deciso che oggi prenderemo il traghetto per Topolobampo
sulla costa del pacifico messicana, nello stato di Sinaloa,
navigando lungo il mar de Cortés. Così prepariamo
gli zaini e liberiamo la stanza, abbiamo ancora la mattina
a disposizione visto che i ferry partono a metà pomeriggio.
Decidiamo
di andare alla spiaggia vicino a Pichilingue, playa Pichilingue
appunto, in modo da poter raggiungere l'imbarco per la nave
al momento giusto e facilmente. Playa Pichilingue, che raggiungiamo
con il solito bus diretto a El Tecolote, è una spiaggia
carina e tranquilla, quando arriviamo verso le 9.00 è
completamente deserta e i ristoranti sono ancora chiusi.
Via
via però questo posto si rivelerà molto tranquillo
e azzeccato, passeremo alcune ore in pace e senza l'assillo
della lontananza dal porto di
Pichilingue. Anche l'acqua di questa spiaggia è piena
di meduse, rimango "ferito" a un braccio e la
strisciata fa male...!
Verso
le 11.00 aprono i due ristoranti palapa sulla sabbia ! Il
paradiso quando mangiamo un buon pescado "huachinango"
sul tavolino sulla sabbia, una Corona, riso, tortillas e
questo mare da favola !!
Ma
sono le 14.30 e iniziamo a incamminarci al terminal dei
ferry di Pichilingue. Ci sono due terminal, quello della
"Sematur" e quello della "Baja ferries"
più nuovo e moderno. Noi scegliamo di prendere il
traghetto della Baja ferries, perchè è più
vicino e perchè pare sia più veloce.
Il
costo del biglietto La Paz-Topolobampo è di 580 pesos,
la partenza programmata alle 16.00 con arrivo stimato alle
22.30.
Con un minibus della compagnia raggiungiamo la nave, l'imbarco.
Check-in dei bagagli ed entriamo a bordo dopo però
aver visto con piacere che la nave è italiana !!
La nave, viene da Bari, una bella sorpresa ! E' stata una
fortuna aver incontrato il comandante e tutti quelli dell'equipaggio
perchè subito veniamo accolti in sala comando, invitati
a stare con loro per tutto il percorso fino a Topolobampo.
Il viaggio così scorre che è una meraviglia,
tra le spiegazioni di ogni strumento a bordo, iradar, i
monitor che tengono aggiornati la posizione della nave,
il localizzatore satellitare gps, ecc.
Il
mare è una tavola, ci spiegano che fare questa tratta
è molto facile e non impegnativo, l'unica parte più
"dura" rimane l'attracco finale aiutati però
da un esperto del porto di Topolobampo e di Pichilingue.
La
nave della Baja Ferries è attiva da soli tre mesi
e le aspettative sono alte, confortati dal fatto che solo
nell'ultimo mese ci sono stati più di
20000 passeggeri !
In
quanto italiani siamo accolti alla grande, perfino a cena
con loro con una spaghettata ai frutti di mare che ci farà
tornare anche se solo per un
attimo al nostro paese. Tutti gentilissimi, in particolare
Leonardo e Flavio per le spiegazioni e l'abilità
culinaria....
Sono
quasi le 22.00 e non mi sono neanche accorto che stiamo
per arrivare ! Le manovre di attracco sono lente e precise,
al buio nel porto di
Topolobampo si scorgono lampi lontani che fanno un effetto
fuochi d'artificio...! Salutiamo tutti e scendiamo giù
!
Quando
siamo pronti per scendere, seguiamo Leonardo che ci "scorta"
fino all'uscita dal portellone posteriore, passiamo davanti
a tutti ed io mi
vergogno un po' di questo favoritismo nei nostri confronti,
ma vabbè, per una volta !!
Ringraziamo
Leonardo e saliamo su un bus che ci porta al piazzale antistante
il terminal dove raccogliamo i nostri zaini che erano tutti
ammassati perterra e siamo pronti per un nuovo autobus diretto
a Los Mochis !
(
a questo punto devo raccontare quello che mi è successo,
un particolare importante che condizionerà il resto
di questo viaggio !! Per la gioia dei
miei compagni ho perso il mio orologio !!). Attenzione a
quando camminate anche al buio guardate sempre per terra,
non come ho fatto io che sono
caduto dentro un tombino !! Sì, anche se solo con
una gamba, fortunatamente m'è andata bene ma nel
salto ho perso l'orologio che tenevo in tasca. E allora
cosa faccio? Prendo la torcia e mi metto a rimestare il
fondo del tombino aperto, in una melma schifosa, tra lattine
e rifiuti, ma anche cavi elettrici immersi a metà
nell'acqua !! Niente da fare, del mio orologio nessuna traccia,
sono sconsolato, come farò d'ora in poi a tenermi
una sveglia al mattino, a svegliarmi presto ? a svegliare
anche gli altri...presto ?
Quando
il bus è stipato all'inverosimile si parte per Los
Mochis, la cittadina da dove domattina partiremo alla volta
della Barranca del Cobre in treno, il famoso treno che sale
fin su sulla sierra Tarahumara !
Il
bus percorre i 24 km in circa 40 minuti ( 20 pesos) e va
ricordato come a quest'ora, sono le 23.00 circa, il caldo
sia quasi insopportabile, molto più umido e pesante
che in Baja California.
Alle
undici e mezza siamo al terminal dei bus di Los Mochis,
per terra ci sono pozzanghere che testimoniano il fatto
degli acquazzoni di tarda serata. A piedi, per avenidas
e calles squallide, al buio, ci dirigiamo verso un hotel.
La città pare desolatamente deserta, insignificante,
pericolosa per la sensazione di abbandono generale, con
macchine scassate, vetri infranti, rifiuti, cani che abbaiano,
nessuno in giro tranne qualche rara auto che quando passa
sembra rallenti un po'...
L'Hotel
Hidalgo, in c Hidalgo 260 Pte., è la nostra scelta.
E' tardi e non abbiamo proprio voglia di scegliere. La camera
per quattro ( 280 pesos ) ha due letti matrimoniali, uno
di questi abbastanza piccolo così che Victoria si
sacrifica, anche se non sono proprio contento, e si mette
a prepararsi un letto per terra con i copriletti. Il bagno
è piccolo, c'è l'aria condizionata, insomma
per dormire va bene !!
Puntiamo,
anzi, puntano la sveglia alle 5.00 perchè domattina
dovremo andare alla stazione ferroviaria di Los Mochis appunto
per il treno che parte
presto, verso le 7.00.
8 agosto 2003
Sveglia alle cinque !! Ancora una volta solo poche ore di
sonno ma ci alziamo sufficientemente riposati, pronti per
il viaggio in treno alla Barranca del
Cobre !
Prendiamo
un taxi ( 80 pesos )che ci porta in 15 minuti alla stazione
ferroviaria di Los Mochis. E' ancora notte, buio ma c'è
già una bella fila alla biglietteria !!
Ci
sono due possibilità, il treno di "primera classe"
che parte alle 6.00 e quello di "segunda classe"
che parte alle 7.00. Scegliendo come destinazione finale
Creel , il primo costa circa 600 pesos mentre il secondo
costa la metà, e quindi 301,60 pesos ( circa 27 euro
) ( per Chihuahua il costo è di 551,65 pesos con
la classe economica, arrivo alle 21.30). Tren de pasajeros
"Chepe" Chihuahua-Pacifico, chepe@ferromex.com.mx
Scegliamo
di partire alle 7 con il treno di classe economica, non
tanto per il costo ma perchè sembra che tra i due
treni non ci siano particolari
differenze...La scelta sarà azzeccata in quanto appena
saliti ci rendiamo conto che le prime carrozze sono curate
e pulite e c'è l'aria condizionata.
Sembra di stare in un vagone di prima classe lo stesso.
Ma
più indietro verso il vagone ristorante ci sono anche
carrozze meno belle, senza aria condizionata che, soprattutto
nel primo tratto dopo Los
Mochis, è desiderata da tutti ! Nei vagoni posteriori
mi accorgo anche che ci sono sempre meno turisti e molti
indigeni, presumo indios Tarahumara.
Gli
indios Tarahumara abitano questa area remota del sud-ovest
dello stato di Chihuahua e a nord di quello di Durango.
La
"Barranca del Cobre" significa gola del rame,
questa area è contraddistinta da numerose gole e
fenditure, ci calcola che sia quattro volte più grande
del "Gran Canyon" negli Stati Uniti !! Nella Sierra
Madre Occidentale del Messico, questa'area è un luogo
dove ci sono molti canyons
profondi conglomerati in un'area relativamente piccola.
Quasi 50000 Tarahumaras vivono in ranchos tra le montagne.
Essi si sono adattati molto
bene all'ambiente circostante e forse per questo motivo
hanno preservato meglio le loro tradizioni, la loro cultura
originale rispetto agli altri gruppi etnici del Nord America.
Molti Tarahumaras vivono in grotte, sanno usare più
di 350 specie di piante per la loro alimentazione, fibre,
medicina e fini religiosi. Sono anche tra i migliori corridori
di larga distanza del mondo !
Il
primo tratto di strada subito dopo Los Mochis non è
molto caratteristico, ma quando si inizia a salire, leggermente
e con le montagne che si
avvicinano il paesaggio cambia e diventa più interessante.
La temperatura è sempre alta nonostante si sia già
ad una certa altezza. Le gallerie sono sempre di più,
e quando sono tra un vagone e l'altro per le fotografie,
bisogna stare attenti a non respirare tutto il fumo del
gasolio...
Purtroppo
non si possono aprire i finestrini, e così per fotografare
bene bisogna andare agli sportelli che ci sono tra le carrozze.
Le
montagne sono molto belle, la vegetazione ricca e miriadi
di farfalle che seguono il treno, che lentamente sale e
arranca...per questa barranca ( che rima eh !!). Ogni tanto
si scorgono stupende cascate, in uno scenario montano non
tanto diverso da quello quello che siamo abituati qui da
noi in Italia, in Europa.
Il
treno sbuffa di continuo, la gente passeggia a bordo e tutto
sommato il tempo scorre via tranquillamente. In alcune piccole
stazioni salgono passeggeri indios, il treno è sempre
più pieno.
Quindi
il paesaggio è quello di montagna, fa caldo fuori,
per certi versi potemmo essere anche in Italia, sugli Appennini
forse ma l'umidità mi fa
stare gradevolmente all'aperto con la mia macchina fotografica
sempre pronta.
Poco
prima dell 17.30 siamo a San Rafael, in ritardo già
di 4 ore, mentre alle 17.45 arriviamo a El Divisadero, dove
scendiamo tutti per ammirare la
barranca del Cobre ( Rio Urique ) una fenditura profondissima
( 1300 metri ). Stiamo fermi una decina di minuti per le
immancabili foto, qualche
spuntino tra gorditas e burritos, sopa, elote (pannocchie
) e frutta acquistati dagli indios che si sono appostati
in stazione. Qui il tempo è già cambiato,
non fa freddo ma fresco, chissà più su a Creel
!! Il panorama comunque è magnifico !!
Quando
ripartiamo sono già le 18.00 e inizia anche a piovere,
il cielo non promette nulla di buono... Ecco ci siamo, arriviamo
a Creel, a 2330 metri s.l.m. sono le 19.30 e abbiamo accumulato
ben quattro ore di ritardo, ben 12 ore e mezzo di viaggio
!! Non ne possiamo più, adesso per qualche giorno
staremo fermi.
Creel
ci appare come un paesino fatto da capanne e case improvvisate,
isolato ma abbastanza grande e sparpagliato.
Andiamo
verso il famoso Hospedaje Casa de Huespedes Margarita, un
hotel modello ostello, purtroppo è pieno, ma lo stesso
ci dicono che a un hotel poco distante ci sono camere per
noi. Seguiamo un altro signore fino all'Hotel Nuevo, la
camera inizialmente promessa a 350 pesos qui costa
invece 450 pesos, la signora è irremovibile sul prezzo
nonostante le nostre lamentele. Accettiamo lo stesso ma
questo non è il modo...
La
camera è molto carina, con due letti grandi, camino
( spento), moquette, bagno grande e pulito. Sembra di stare
in una baita ! Però, riusciamo a farci includere
nel prezzo per questa notte sia la cena che la colazione
di domattina al casa Margarita.
Approfittiamo
pertanto della cena offerta, io e Simone siamo già
pronti e andiamo alla vicina casa Margarita, attraversando
i binari della ferrovia, e poi la piazzetta centrale.
Ci
sediamo nella sala apposta, non è rimasta tante gente
ormai ma ci vengono date lo stesso le nostre porzioni di
oggi, sopa de lentajas (lenticchie) deliziosa, carne mechada
( carne in strisce ) ensalada con nopales ( foglie del cactus
nopale, o fico d'india ) e frijoles, la cerveza è
a parte ( 13 pesos).
Si
mangia in un ambiente amichevole tra altri viaggiatori ospiti.
Qui conosciamo un gruppo di italiani simpaticissimi che
stanno praticamente facendo il nostro stesso viaggio.
9
agosto 2003
Dopo colazione al casa Margarita ( cafè con leche,
corn flakes, huevos, frijoles...), decidiamo tutti assieme
di farci una camminata fino alla laguna Arareko, sulla strada
che da Creel, porta più a sud a Cusarare prima e
Batopilas poi.
Prima
però va raccontato l'episodio del cambio hotel, visto
che la signora del "Nuevo" alza il prezzo ancora
una volta da 450 a 550 pesos, così,
giustificandosi che oggi costa di più !! Per giunta
vorrebbe che lasciassimo la camera subito all'istante e
non entro le 11.30 ora di sgombero della
camera!! Con questo comportamento non ci resta che andarcene
anche se imponiamo il nostro diritto di tenerci la camera
fino alle 11.30. Io e
Victoria pertanto andiamo a cercare un'altra sistemazione.
Poco distante, proprio ai bordi della ferrovia, c'è
la "Posada Creel", accettiamo di
prendere una camera con due letti a castello, forse un po'
stretta, ma con un bagno pulito: costo 350 pesos ! Ottima
sistemazione, certamente da
raccomandare, mentre non seguite i consigli del casa Margarita
che ormai ha il "monopolio" di tutta Creel e quindi
anche l'arroganza di decidere che prezzi fare e quando metterli
in pratica. Evitate anche l'Hotel Nuevo, almeno per la nostra
esperienza, sebbene la camera sia a posto, non mi sento
di consigliarla per la mancanza di serietà !
Ok
allora, dopo il cambio forzato dell'hotel, iniziamo la nostra
camminata e così lasciamo Creel per la strada che
porta a sud. Oggi è una bellissima
giornata soleggiata, il cielo è sgombro e il sole
scotta forte !Il paesaggio è molto bello, nei prati
verdi si vedono le capanne con i panni stesi dove vivono
i Tarahumara, formazioni rocciose particolari e un fiumiciattolo
ai bordi del nostro sentiero. Montagne bitorzolute e di
colore chiaro, il verde intenso dei prati. Vediamo anche
gruppi di turisti a cavallo per delle escursioni che credo
siano davvero belle !
Fino
alla laguna camminiamo seguendo un sentiero che costeggia
la strada asfaltata, sono circa sei km a piedi, fino all'entrata
verso la laguna
stessa ( entrata 15 pesos ). Alla laguna , carina ma non
così entusiasmante si possono noleggiare cavalli
, barche, bici, ecc. Da ricordare che è
vietato fare il bagno nella laguna !!
Dopo
una piccola sosta, mentre vediamo passare i corridori di
una corsa campestre, scegliamo di prendere altri sentieri
più interni verso il paesino
di Gonogochi, dove dovrebbe iniziare la Valle de Los Monjes
o Bisabirachi ( valle de Los Dioses o dei peni eretti....!).
Inizia così la parte più
impegnativa della camminata di oggi, visto che i sentieri
sono diversi e maisicuri, dopo aver chiesto in giro arriviamo
finalmente sulla stradina giusta, si inizia a scorgere la
valle con i pinnacoli stranissimi che danno il nome alla
valle stessa. Sì la camminata vale la pena, merita
senz'altro visitare questi posti, ma c'è un sole
forte che non dà tregua per tutto il tempo e siamo
a corto di fiato !! "Ma Victoria non ti stanchi mai
??"
Da
Gonogochi, che non è altro che un gruppetto di 5-6
casette di legno, arrangiate così così, ci
dirigiamo poi verso San Ignacio, un altro agglomerato di
capanne e casette dove finalmente troviamo una "tienda"
dove comprare da bere !! Tutti quanti siamo stanchi, compreso
Victoria che ama le camminate di montagna, però meno
sotto un sole così cocente !
Abbiamo
fatto diversi km a piedi, non so quanti esattamente, credo
che alla fine saranno stati almeno 20-25....credo proprio
di sì !
Simone
non ne può più e giura che domani non farà
un passo ma neanche cascasse il mondo !! Io invece sono
abbastanza a posto ma presto mi accorgo che ho un vescicone
enorme sul piede destro !!
Ma
il pezzetto finale ci viene risparmiato perchè in
autostop raggiungiamo Creel grazie a un passaggio da San
Ignacio. "Gracias !! Muchas gracias!"
Che
dire della Barranca del Cobre ? Beh, che per ora non abbiamo
visto i canyons così tanto decantati, ma il paesaggio
in generale è delizioso e ci
sono tantissime escursioni che si possono fare partendo
da Creel, trekking, passaggi a cavallo e in bici, ecc..
al Casa Margarita ne organizzano diverse e che partono ogni
mattina. Si può andare alla cascata Cusarare, alla
laguna Arareko, Batopilas, Guachochi e la Barranca Sinforosa,
Basihuare, Samachique, Quirare, la cascada Basaseachi, ecc.
Una
volta in hotel, la nostra ultima preoccupazione sarà
quella di una bella doccia e poi una cena che possa aiutarci
a superare la stanchezza !
Al
ristorante Lupita, ancora aperto, mangiamo benino, ma non
mi sento di raccomandare tanto questo posto...Come consiglio
andate a mangiare sempre abbastanza presto visto che alle
20.00 rischiate di trovare troppi locali chiusi e deserti...
10
agosto 2003
Oggi è domenica, e non abbiamo tante idee in testa
per questa giornata ! Victoria vorrebbe passeggiare di nuovo,
mentre noi tre vorremmo prendere la bici in affitto per
girare nei dintorni di Creel, anzi per andare fino alla
cascata Cusàrare ( "posto delle aquile"
) che dista circa 20 km a sud.
Così,
rimaniamo d'accordo con Victoria che ci rivedremo in serata,
in modo da lasciarla libera per i suoi interessi.
Victoria
è molto riservata a volte, ama la compagnia ma spesso
ama anche starsene in disparte e godere delle solitudine,
leggendo, riflettendo,
prendendo appunti, anche solamente riposando un po' ascoltando
della musica in camera.
Per
le biciclette però iniziano i casini perchè
nessuno ne ha a disposizione, proviamo un po' dappertutto
ma chi le ha sono già state affittate, mentre in
posti di noleggio non ci sono le chiavi del magazzino, non
ci sono i padroni, "oggi es domingo, lo siento.."
ecc. ecc. Sarà che oggi è domenica oppure
che siamo sfigati ma di biciclette non ne troviamo neanche
una in tutta Creel !!
Così,
siamo a terra, a piedi, e allora decidiamo lo stesso di
andare a Cusàrare, siamo già sulla strada
principale quando si ferma il primo furgone
per un passaggio "de raite" ( autostop ) fino
alla laguna Arareko. Beh, per il momento siamo a posto,
ci stiamo avvicinando, speriamo di trovare un
altro passaggio !! Con un bus questa volta di linea, arriviamo
all'entrata del sentiero per la cascata Cusàrare
( dalla laguna ci sono circa altri 10 km di strada ). A
piedi prendiamo il sentiero che scende in basso, siamo assieme
a due simpatici ragazzi messicani, uno della Baja california
e l'altro di Guaymas.
A
piedi, in un'oretta circa si arriva alla cascata lungo un
sentiero di corca 3 km nel bosco, dopo aver sentito diversi
avvertimenti sulla distanza di 30, 40, 60 minuti, ogni messicano
dice la sua, ma quando dobbiamo crederci ?
Prima
si arriva a un ponte di legno, lo si oltrepassa e poi si
continua, fin su a una collinetta da cui si scorge la magnifica
cascata di 30 metri di altezza.
Sul
sentiero è tutto un fiorire di accampamenti indios
con l'artigianato Tarahumara, fatto di lacci, cinture, nastri
colorati, pulseras, tappetini, vasetti, anelli, ecc. Le
donne sono vestite con gli abiti tradizionali e si lasciano
fotografare facilmente senza tante esitazioni.
E'
importante aver rispetto per queste persone, non esagerare
a volte con particolari richieste e comunque lasciare una
piccola offerta ai bambini !
Dalla
collinetta si scende verso la cascata attraverso una scalinata
di cemento. Facilmente siamo ai piedi della cascata, io
mi butto subito in acqua, scegliendo una piccola pozza profonda
abbastanza per lasciarmi inghiottire dall'acqua ! C'è
diversa gente oggi che si gode lo spettacolo
della cascata immersi in uno scenario naturale veramente
bello.
Infine
il viaggio di ritorno a Creel, ancora una volta fortunatissimi
perchè in autostop guadagniamo il passaggio sperato
proprio fino a Creel !!
Alla
posada ritroviamo Victoria che sta leggendo in terrazza,
siamo contenti di questa giornata, siamo contenti di esserci
ritrovati tutti assieme !
Per
la cena optiamo per il ristorante Molcos, sulla avenida
Lopez Mateos. Mangiamo bene e spendiamo come al solito poco,
ma soprattutto ci beviamo qualche cerveza, una cosa rara
qui a Creel, visto che dalle 16.00 in avanti non si possono
vendere e comprare alcolici !! Ehh sì, quindi, se
avete problemi di astinenza...fate la scorta al mattino
!!
11
agosto 2003
Dopo tre notti a Creel, stamane partiremo lasciando la Sierra
Tarahumara e dirigendoci a Chihuahua !
Il
terminal degli autobus è in realtà uno sgabuzzino
ai lati della ferrovia, proprio dietro la stazione dei treni.
Prendiamo il bus della estrella blanca
per Chihuahua ( 166 pesos ). Il viaggio non è particolarmente
interessante e impieghiamo circa 5 ore. Dal terminal degli
autobus, fuori dal centro,
prendiamo un bus pubblico "Circunvalacion Las maquilas"
(3,5 pesos) che va in direzione centro, verso lo zocalo.
Scendiamo
vicinissimi a calle Cuarta dove c'è l'hotel Plaza.
Dopo aver visto diverse camere, finalmente scegliamo quella
con tre letti, uno matrimoniale e due singoli, bagno e ventilatore.
costo: 200 pesos. Siamo proprio dietro la cattedrale, speriamo
che le campane non ci facciano soffrire...!
In
c. Cuarta inizia il mercato delle cianfrusaglie, che poi
prosegue più in basso verso Niños Heroes.
Come per tutti i mercati del mondo, c'è confusione
e un gran traffico in giro. Gironzoliamo un po' anche per
cercare una lavanderia che alla fine troveremo chiusa. Ne
troveremo però un'altra, stavolta aperta, all'angolo
tra c. Victoria e c. 12 ( 100 pesos per un sacco di 10 kg
di roba sporca ). Mangiamo però ottime gorditas (
tortillas più grassottelle calde e ripiene) ripiende
di nopalitos, frijoles, o queso, rajas, picadillo, chili,
ecc. in un localino in Melchor Ocampo.
Visitiamo
quindi il Palazzo del Governo ( 10 pesos l'entrata ) dove
ci sono dei bei murales che raccontano la storia del Messico.
Facciamo anche acquisti in uno dei pochi negozi di artigianato
locale, in c. Aldama, non lontano dalla Cattedrale, così
che arriva l'ora di cena.
Chihuahua
( 1420 metri s.l.m. ) non ha granchè da offrire al
turista, al viaggiatore, la cattedrale sì è
carina, ma il centro è abbastanza anonimo con poche
belle case, e avenidas che sembrano tutte uguali...
Al
"Los Milagros" in c. Victoria 812, mangiamo assieme
a tre italiani conosciuti in a Creel. Il locale è
molto carino con tavoli sia al chiuso che
all'aperto in un patio con una parete fontana di stampo
orientaleggiante, ma è piuttosto caro per la media
dei locali messicani. La cena è comunque
ottima ( provate tacos e quesadillas, tortas, insalate,
botanas in generale...), anche se più che un ristorante
è un locale per bere qualcosa nel dopocena...( la
cerveza è cara, 25 pesos !! tenete presente questo
consiglio...provate la Bohemia !!). Una bella serata passata
in compagni di tre simpatici amici italiani !
(notte
agitata per il gran caldo nella nostra camera..la n°
11...ricordatevi..!).
12
agosto 2003
Oggi abbiamo in programma la visita del museo de La Revoluciòn
di Chihuahua che merita davvero di esser visto per le tante
informazioni storiche sulle imprese di Francisco Villa meglio
conosciuto come "Pancho Villa " e la sua "Division
del Norte". Il museo si trova in calle 10 n° 3010,
nella Quinta Luz la casa dove viveva Pancho Villa, l'entrata
costa 10 pesos.
Tantissime
fotografie, i giornali dell'epoca, vestiti originali dei
militari e della divisione del nord, le armi, e anche alcuni
locali arredati in cui viveva Pancho Villa. C'è anche
l'auto, una Dodge, dove fu assassinato Pancho Villa, tutta
crivellata di colpi sulla carrozzeria, mentre era a Hidalgo
del Parral.
Ma
in albergo, prima di uscire, abbiamo già lasciato
in custodia i nostri zaini pronti visto che stasera lasceremo
Chihuahua per Durango ( ricordarsi
che a Durango si è un'ora avanti rispetto a Chihuahua...).
Nel
pomeriggio solite passeggiate, visita alla Quinta Gameros
( entrano solo Victoria e Linda ), una casa in stile Liberty,
molto bella esteticamente.
Poi altro shopping alla ricerca delle magliette con "Chihuahua"
stampato davanti...!
Arriviamo
così all'ora giusta per andare al terminal degli
autobus. Prendiamo un bus in avenida Niños Heroes
con la scritta "circunvalaciòn uno central camionera",
arriviamo verso le 20.00 alla central ! Acquistiamo i biglietti
del bus de paso ( di passaggio ) per Durango ( 368 pesos
) che parte alle 21.45, ma che arriverà invece verso
le 22.15. Il viaggio durerà circa 9 ore ( 667 km
), dormendo un po' ma non troppo a causa dell'aria condizionata
troppo fredda... Ricordatevi di tenere sempre un golfino
a portata di mano !
13
agosto 2003
Arriviamo a Durango ( 1924 metri s.l.m., stato di Durango
) verso le 9.00 ( + 1 ora rispetto al nord...).
Durango,
fondata l'8 luglio 1563 da Francisco de Guadiana come capitale
de la Nueva Vizcaya, ebbe una straordinaria crescita indiscutibilmente
legata all'auge economica, prodotto dall'importante produzione
di oro e argento dalle miniere della regione nella Sierra
madre.
Il
terminal dei bus è abbastanza distante dal centro,
e appena usciamo prendiamo uno dei tanti bus pubblici che
attendono fuori. Per arrivare in
centro si impiegano circa 20 minuti. Passiamo così
dalla plaza de Armas o Plaza Principal con la bella cattedrale.
Facciamo
un'ottima colazione da "Gorditas Gabino" in avenida
Constituciòn.
Dopo
le solite selezioni per quale hotel scegliere, leggendo
sulle nostre guide, siamo d'accordo sull'Hotel Buenos Aires
in av. Constituciòn 126 Nte.
La camera che scegliamo, visto che ce ne sono diverse da
vedere, ha due letti grandi matrimoniali, c'è la
tv e la ventola, il bagno anche se piccolo
è pulito. Il costo è di soli 150 pesos !!
Subito
vediamo come Durango sia molto più bella di Chihahua,
una cittadina coloniale con un bel centro e alcune case
tenute molto meglio rispetto alla città da cui proveniamo.
La gente poi è tutta vestita come i cow boys, jeans,
stivali "Durango", cinturone e fibbia d'argento,
cappello a larghe
tese e camicia di flanella a quadrettoni. Ci sono diversi
negozi che vendono l'occorrente per allevamenti di cavalli,
i negozi di scarpe hanno quasi
esclusivamente stivaloni di tutti i generi !!
In
Plaza de Armas la gente se ne sta seduta sulle panchine,
mentre la cattedrale dà il meglio di sè con
i due alti campanili ! Ma anche le vie secondarie, soprattutto
la parte ovest, a nord, hanno diritto a una visita. Abbiamo
già voglia della prima escursione. All'ufficio del
turismo, molto
efficiente, vicino al museo del cinema, prendiamo alcune
mappe ( a pagamento) e ci informiamo per la visita ai sets
cinematografici di Villa de
Oriente e Chupaderos, sets dove sono stati girati diversi
film western.
Così,
dopo una lunga camminata fino al terminal dei bus, acquistiamo
il biglietto del bus della estrella Blanca per Chupaderos
appunto ( 10 pesos ),
che dista circa 11,5 km da Durango in direzione nord verso
San Juan del Rio. Scendiamo all'entrata del set Di Villa
de l'Oeste, a circa 9 km da Durango.
L'entrata
costa 10 pesos, vale la pena di visitare questo posto, in
cui si può vivere la sensazione di stare in un vecchio
villaggio western, con saloon, ufficio dello sceriffo, la
licuoreria, la stalla e i cavalli, perfino il patibolo con
il cappio per i condannati a morte ! C'è anche un
finto cimitero, la prigione, insomma sembra proprio di stare
in un paese dei film dei cow boys e da un momento all'altro
bisognerebbe tenersi pronti, non si sa mai che arrivino
gli indiani !!
Oltre
a questo paese inventato, poco più a nord c'è
il paese di Chupaderos che raggiungiamo a piedi direttamente
da Villa De l'Oeste, seguendo un
sentiero appena appena segnalato ( abbiamo chiesto ai due
ragazzi del Saloon....!!! ). Dopo una bella camminata di
una ventina di minuti fra alberi di mezquite, bassi cespugli
e cactus si arriva al paesino abitato di Chupaderos ! Anche
in questo caso sembra di essere all'interno di un film,
ci sono alcune case usate nei film americani western, anche
se Chupaderos è un paese abitato !
La
scenografia è molto strana, la gente gironzola per
queste stradine polverose mentre noi fotografiamo alcuni
angoli più suggestivi. Ci sono case
tipiche per i film ma anche baracche usate come case dai
pochi abitanti. Cani randagi che spaventano un po'..., qualche
ragazzo in giro a cavallo e
bambini che giocano per terra. La piccola chiesetta ed io
che mi chiedo se quelle campane suonano come nei film, prima
di un'esecuzione... Immancabili i furgoni semidistrutti
che non ci si crede quando si mettono in moto....!
Al
momento del ritorno ci mettiamo sulla strada principale
per Durango, in attesa di un bus, oppure di un passaggio
in autostop. E così è, in autostop ci facciamo
portare a Durango, proprio in centro ! Gracias a usted !
Con
Simone raggiungo il Cerro de Los Remedios, una collinetta
in cima alla quale c'è una chiesetta e dalla quale
si ha una bellissima veduta di tutta Durango ! Per arrivarci
seguite Blvd Dolores del Rio e poi iniziate a salire lungo
le stradine dritte. Troverete una scalinata che vi porterà
fino alla
chiesetta ! La salita è da fare, avrete una veduta
d'insieme di tutta Durango, soprattutto se sceglierete l'ora
verso il tramonto
A
cena andiamo su suggerimento di un passante, al ristorante
El Agave, un bel posto tranquillo e pulito, purtroppo completamente
vuoto ! Solo noi e tanta tristezza suffragata dal ragazzo
che tiene in piedi la serata con il suo sax e la base elettronica.
Mangiamo abbastanza bene, ma sinceramente non me la sento
di raccomandare questo ristorante, troppo poco tipico, senzamessicani
no, no se puede !!!
Il
dopocena riserva a me e Simone la sorpresa dei mariachi
al restaurante "La Terraza" proprio di fronte
alla cattedrale, dall'altro lato della Plaza
Principal. In questo modo arriviamo a fare tardi, tra una
cerveza e l'altra! I Mariachi sono favolosi, suonano bene
e c'è da divertirsi !!
14
agosto 2003
A Durango si possono fare poche escursioni nei dintorni.
Oggi è la volta della "presa Victoria"
una diga su un lago a pochi km a sud che raggiungiamo con
un bus "Potreros" n° 1 da calle Pasteur. Ma
al capolinea ci spiegano che il balneario è chiuso
fuori stagione e così siamo costretti a continuare
il viaggio con un taxi fino alla diga. Qui un addetto alla
sorveglianza, Ugo, ci spiega che il lago è naturale
e lungo 13 km con profondità 45 metri. Si può
pescare il lovina che è un pesce più prelibato.
Passiamo
qualche oretta su un molo ai bordi del lago, su una passerella
di legno. Io e Victoria siamo gli unici a fare il bagno
in questa acqua fresca!
Il
ritorno ma solo all'incrocio "Satelite" lo facciamo
in bus. Al crucero "Satelite" ci fermiamo anche
a un piccolo baretto per mangiare fenomenali
gorditas ! Che buone !! Dall'incrocio iniziamo così
una lunga ( 3 km ) camminata fino al pueblo di La Ferreria,
dove c'è una hacienda molto bella che ospita il museo
dell'artista messicano Ceniceros. L'hacienda è molto
bella, una tipica casa coloniale rossa, con belle sale adibite
a esposizione dei quadri di Ceniceros. A me sinceramente
piace di più la casa della mostra, ma tant'è...
A
fine visita rimaniamo a parlare con un simpatico vecchietto
nato proprio in questa casa, che ci racconta delle leggende
di questa casa, in cui sembra si aggiri un fantasma, una
donna velata di bianco....
Torniamo
a Durango in bus da La Ferreria, anche oggi un'altra giornata
piena, ricca, interessante ! Per concludere ceniamo al comedor
La Unica, in c. 20 noviembre, poco distante dalla cattedrale.
Mangiamo decentemente spendendo veramente poco. Dopocena
tutti assieme al La Terraza, per assistere ad un nuovo concerto
del gruppo Mariachi di ieri sera !
15
agosto 2003
Alle 10.30 siamo alla central camionera di Durango per un
bus con destinazione Sombrerete, sulla strada per Zacatecas.
Sombrerete è stata da
noi scelta quest'oggi con l'intenzione di visitare una cittadina
autentica messicana, lontana dai circuiti turistici e consigliata
dalle guide che
abbiamo con noi !
La
guida della Footprint riporta: "Sombrerete, una piccola
e vitale cittadina, città mineraria per l'argento
che ha avuto prosperità alla fine 17° secolo
quando rivaleggiava con Zacatecas. Ci sono dieci belle chiese
e un superbo convento francescano di San Mateo (1567) parzialmente
restaurato.
In
autobus impieghiamo ben 2 ore per raggiungere Sombrerete,
si scende su una via centrale ad un piccolo terminal di
riferimento per le partenza e gli arrivi dei bus.
Questa
cittadina non è turistica e incarna bene ciò
che rappresenta il Messico qui al nord. Passeggiamo per
le stradine senza tante regole, passando da piccole piazzette
molto eleganti, con le panchine di ferro battuto e fontane
accese. Tante sono le chiese, quasi tutte dalle cupole rosso
amaranto, molti i portici con le tiendas aperte e le case
coloniali ben conservate.
Ciò
che colpisce di Sombrerete è l'estensione in una
bella conca, si può avere una bella veduta dall'alto
di una collinetta, raggiungendo un'altra
chiesetta.
Il
ritorno a Durango con un altro autobus di primera clase
( 65 pesos ) che parte alle 15.30.
Quando
siamo a Durango facciamo acquisti ( le solite magliette
souvenir con l'immancabile scorpione del deserto) al mercato
dell'artigianato in c.
Pasteur.
Visto
che Victoria e Linda non sono salite sul Cerro de Los Remedios,
ci torno ancora una volta per fare le ultime fotografie
di questa bella città !
Sotto
la pioggia, che d'ora in avanti darà molto fastidio
anche nei giorni successivi...andiamo a mangiare qualcosa
al "Raffle's" sempre in c.
Constituciòn 222 Nte, uscendo dal nostro hotel andando
a destra sempre sullo stesso lato ( a tre cuadras dal nostro
hotel ). In realtà il Raffle's è un
locale giovane con immagini di James Dean e Marylin Monroe
alle pareti, tavoli di legno che servono più come
bar alla buona, una piccola taverna che offre alcuni piatti
a base di tacos, nopale ( foglie di cactus ), guacamole,
carne asada, papas al horno con queso ( patate al cartoccio
con formaggio ), cebollitas asadas ( cipolline alla griglia
). Appena in tempo per ordinare, sono circa le 21.00, mangiamo
tutto con gusto e alla fine spendiamo niente: 45 pesos a
testa !! La cerveza non c'è, ma non arrendetevi,
appena fuori dal lato opposto il ragazzo vi indicherà
il bar dove poter fare rifornimento: no hay problema !!
Rafa
è il proprietario, un vecchietto simpatico e appassionato
di corride che a un certo punto ci tiene compagnia raccontandoci
la storia della
corrida in Messico e suggerendoci i suoi toreros preferiti
di sempre.
Il
Raffle's lo raccomando per diversi motivi !! Un'esperienza
unica mangiare bene e sentirsi come a casa, assieme al proprietario
Rafa e al figlio che ci hanno accolto a braccia aperte !
L'ambiente è simpatico, informale.
Dopo
cena andiamo al cafè Madrid, proprio di fronte tra
il Raffle's e il nostro hotel ( dove avevo comprato le cervezas...),
un locale con musica dal
vivo con tanti giovani del posto. Quando andiamo a letto,
appena in tempo per scampare il putiferio ! Un temporale
si scatena fragorosamente e ci tiene svegli per un bel po'!
16
agosto 2003
In questo giorno ci lascerà Simone ! Sì
perchè sono terminati i suoi giorni di vacanza visto
che aveva "solo" due settimane di tempo con noi.
Già
a Chihuahua Simone aveva comprato un biglietto aereo Durango-Mexico
City, proprio oggi deve essere a Messico City per il suo
volo di rientro in Italia. Il volo di Simone per Mexico
City parte alle 8.00, perciò lasciamo tutti assieme
l'hotel, io Victoria e Linda ci fermeremo alla central camionera,
poi Simone andrà in aeroporto in taxi ( 100 pesos
).
Sveglia
alle 6.00 e con autobus preso in calle Pasteur ( 3,5 pesos
) arriviamo alla central camionera dopo un giretto nei sobborghi
di Durango
perchè abbiamo "saltato" la fermata giusta
per il terminal dei bus ed ora aspettiamo che il bus torni
indietro !
Finalmente
arriviamo alla central camionera, in tempo per Simone che
immediatamente prende un taxi che lo condurrà all'aeroporto
di Durango
(verremo poi a sapere da Simone stesso che rischierà
di perdere il suo aereo per l'eccessiva tranquillità
del tassista...e per il suo urgente bisogno
di un wc !!!).
Calorosamente
salutiamo tutti Simone mentre è alle prese con lo
zaino e i pacchettini regalo.... "Ciao Simone, ci rivediamo
a casa !!"
Da
Durango scendiamo di nuovo a sud, oggi saremo a Zacatecas
a 290 km, una delle località che più mi incuriosiscono
di questo viaggio.
Acquistiamo
il biglietto della Omnibuses de Mexico ( 176 pesos ) che
parte alle 7.30. Lungo il viaggio passiamo da Sombrerete
e da Fresnillo e quando sono le 12.30, dopo circa 5 ore
siamo al terminal dei bus di Zacatecas !
Il
centro è a circa 4 km dal teminal e con un bus siamo
in soli 5 minuti proprio davanti a quello che sarà
il nostro prossimo hotel, l'Hotel Zamora in c. Independencia.
Ci assegnano una camera ( 213 pesos ) abbastanza ampia e
molto luminosa con tre letti, un piccolo bagno con doccia
affacciata
proprio sulla piazzetta sottostante molto animata durante
il giorno. A pochi passi c'è anche un internet cafè.
Subito
siamo assaliti dalla fame, anche perchè passiamo
accanto a bancarelle che vedono ogni tipo di frutta, dolce,
piatti tipici come i nopales ( foglie tonde dei fichi d'india
), queso de tuna ( un dolce locale dalle proprietà
lassative, letteralmente "formaggio di tuna, i fichi
d'india ), tamales,
ecc. Infine ci sediamo al frequentatissimo "La Cabana"
di fronte al Jardin de la Independencia, poco distante dal
nostro hotel. Un locale molto
economico ma conosciuto da tutti a Zacatecas, con la lista
delle pietanze dipinta sui muri, che propone tutti i tipi
di tacos ( de cabeza, lengua,
picadillo, biftek, asada, ecc.), insalate, uova, zuppe,
guacamole, ecc. ecc.
Subito
Zacatecas ci appare molto ben tenuta, elegante, pulita e
aristocratica. Siamo in Messico, ma la sensazione è
quella di essere in una città europea, spagnola ma
non solo. Le case in centro sono tutte molto ben curate
e l'aspetto coloniale nel suo insieme la portano senz'altro
ad un
livello superiore rispetto a Chihuahua e Durango.
Le
stradine in centro sono in pendenza, andando verso la cattedrale
si sale un po', visto che la città si dispone all'interno
lungo le sponde dei due
"cerros" de El Grillo e de La Bufa. C'è
tanta gente in giro, ma di turisti non se ne vedono tanti,
anche se qualche gruppetto di messicani in vacanza si vede
in giro nei negozi di souvenirs e con le immancabili camere
digitali.
La
sensazione è che gli abitanti di Zacatecas non se
la passino male, il turismo e l'economia locale sono incentivati
in tutta la regione, più di
altri paesi del Messico.
Entriamo,
attraverso il "socavon "El Grillo" nei pressi
della stazione del teleferico, a visitare la Mina "El
Eden" ( entrata 25 pesos ) che è aperta
dalle 10 alle 18 ogni giorno. La miniera fu scoperta nel
1586 e fu chiamata così per la ricchezza di minerali
di cui abbondava ! Si entra nella miniera
a gruppetti, prendendo un ascensore che porta in basso a
320 metri dalla cima del cerro Del Grillo.
Questa
miniera è considerata l'unica miniera turistica del
Messico ! La temperatura all'interno è di circa 12°
C. e nel percorso all'interno della
miniera si immaginare gli ardui lavori fatti dai primi minatori
alla ricerca di argento e di altri metalli preziosi ! La
miniera venne chiusa nel 1960 a
causa delle inondazioni e all'urbanizzazione della città.
All'interno della miniera c'è anche una discoteca
"El Malacate", unica nel suo genere !
Quando
usciamo, prendiamo un piccolo trenino che velocemente ci
porta all'uscita del "socavon La Esperanza".
In
serata mangiamo alla "Cantera Musical" in avenida
tacuba, ma l'atmosfera non è quella tipica messicana
ruspante che desideriamo tanto, bensì abbiamo trovato
un locale troppo turistico per i nostri gusti e con prezzi
leggermente superiori alla media...
Inizia
anche a piovere e le strade rimangono deserte e silenziose...
La
cattedrale di notte è uno spettacolo, con la facciata
in stile churrigueresco, il barocco del Messico. Non mancate
di ammirarla tutta illuminata di notte !!
Zacatecas,
stato di Zacatecas, è una città Patrimonio
Culturale dell'umanità, famosa in tutto il Messico
per le sue miniere d'argento. Fondata l'8 settembre del
1546 da Juan de Tolosa, Diego de Ibarra, Cristòbal
de Oñate e Baltazar Temoño de Bañuelos,
a 636 km dalla capitale, Zacatecas è
una città coloniale molto ben tenuta, che mostra
con orgoglio le ricchezze dei tempi che furono. L'influenza
esercitata dalla chiesa cattolica nella
colonizzazione della Nueva España permise la costruzione
di magnifici edifici di ordine religioso che, uniti a quelli
di tipo civile, permisero
l'abbellimento della città di Zacatecas, considerata
quindi come la seconda più importante della Nuova
Spagna.
La
ricchezza di minerali diede forti introiti alla Corona Spagnola
e questo fece sì che la città ricevesse il
titolo di Ciudad de Nuestra Señora de Los
Zacatecas.
Durante
la rivoluzione Zacatecas fu il centro di attenzione nazionale,
quando la città fu presa da Francisco Villa e i suoi
"dorados" nella famosa
battaglia conosciuta come "Toma de Zacatecas"
avvenuta il 23 giugno del 1914. La cattedrale è considerata
come il massimo esponente del barocco in tutta l'America
Latina.
Zacatecas
ha un rivestimento di "cantera" la pietra rosa
proveniente dalle colline dei dintorni, e un cuore d'argento
!
17
agosto 2003
Dopo aver fatto una buona e sostanziosa colazione con huevos
y tocino ( uova e pancetta ), frijoles ( fagioli ), pane
e caffè al "Meson del Torero" in
plaza de la Laza, andiamo a visitare il museo Zacatecano
( 6 pesos ), in calle Dr. Hierro 301 ( chiude il martedì
). In questo museo si può ammirare
tutto l'artigianato dell'etnia Huichole, indios che vivono
sparsi fra gli stati del Nayarit, Durango e Zacatecas. In
questo museo si possono conoscere
le tradizioni, i lavori, le credenze, la religione e il
famoso pellegrinaggio fino alla montagna sacra di Wirikuta
nello stato di San Luis de Potosì, nei pressi di
Real de Catorce. Ci sono tante fotografie alle pareti che
mostrano i sacrifici, i riti, la gente e le abitudini degli
Huicholes. Bellissimi i "chakiras" che sono bellissimi
quadri fatti con piccolissime perline colorate, los bordados
con cui ornano i loro vestiti, e le "nierika"
quadretti composti da fili colorati disposti su tavolette
cosparse di cera su cui possiamo ammirare scene di vita
di tutti i giorni in cui compaiono i loro dei, il sole,
la terra, il cactus ( peyote, hikuli ), il cervo ( venado
), ecc.
Dopo
l'interessantissimo museo Zacatecano andiamo al famoso "Teleferico
de Zacatecas", la teleferica nata nel 1979 che unisce
le due colline del
"Grillo" e della "Bufa" a una distanza
di 650 metri tra loro e a un'altezza massima di 85 metri.
Il tragitto dura solo 8 minuti e si può ammirare
tutta
la città che si sparpaglia tra le due colline. Ricordatevi
che funziona dalle 10 alle 18 !
Una
volta arrivati sul cerro de la Bufa, il panorama sulla città
è meraviglioso, vale davvero la pena arrivare fin
quassù. L'importanza storica di questa collina fu
tale che lo fece apparire nello scudo della città
!
Nell'ampia
spianata si trovano la piazza de la Revoluciòn Messicana
con enormi statue equestri che rappresentano i generali
Francisco Villa, Felipe
Angeles e Pànfilo natera; il santuario della Vergine
del Patrocinio nel quale si venera la patrona dei zacatecani;
il museo Toma di Zacatecas con
testimonianze dell'epica battaglia del 23 giugno 1914. Altre
attrazioni interessanti sono la stazione metereologica e
il mausoleo degli Uomini
Illustri.
Facciamo
le solite foto ricordo da questo mirador, e scendiamo facilmente
in centro seguendo un facile sentiero ben tenuto.
Assieme
a Linda andiamo all'antico acquedotto e al vicino hotel
"Quinta Real" realizzato all'interno dell'ex plaza
de toros di Zacatecas. Entriamo a
vedere l'hotel che è veramente singolare ma bellissimo,
possiamo ammirare la disposizione a "ventaglio"
verso l'arena originale.
In
Blvd. Lopez Mateos si prende il bus ( 3 pesos ) per la vicina
Guadalupe ( ci si arriva in 15 min. ), una città
a pochi km da Zacatecas, famosa per
il convento di Nuestra Señora de Guadalupe. Purtroppo
arriviamo tardi per il museo che chiude alle 16.30. Tuttavia
se avete un'oretta di tempo credo sia interessante passare
da qui per passeggiare per queste stradine di una piccola
Zacatecas...
A
cena in c. Morelos c'è l'ottimo locale "pozoleria
Titanic" dove ovviamente si possono mangiare saporitissimi
Pozoles, che sono minestre o zuppe a base di mais bianco
in fiore. Si possono scegliere fra diversi tipi di pozoles,
di diverse grandezze, e con diversi tipi di ingredienti
( carne surtida o
maciza, di cerdo = maiale, res = mucca, pollo, chili = peperoni,
cipolle, origano, lime, ecc. ecc.! La chiusura è
prevista alle 23.00, una rarità
rispetto al resto dei locali di Zacatecas che chiudono tutti
fra le 18.00 e le 20.00 !!
18
agosto 2003
In mattinata di lunedì ( lunes ), Linda e Victoria
visitano il Mueso Pedro Cronel, nell'ex convento di San
Francisco, con una mostra di arte
universale; di seguito, tutti assieme andiamo fino alla
central camionera con un bus n° 8, dove prendiamo un
bus diretto a Jerez de Las Salinas a 57 km da Zacatecas.
Jerez è un paese poco visitato ma che conserva ancora
belle case coloniali e un autentico spirito messicano !
Il
bus delle 12.15 ( 26 pesos ) impiega circa un'ora e quando
siamo al terminal di Jerez ci tocca fare un buon pezzetto
di strada fino al centro
storico, dove c'è un mercato all'aperto e i soliti
strani prodotti in vendita che ci incuriosiscono subito.
"Proviamo dai !" "Compriamo questo !"
E' un frutto, la canna da zucchero, da succhiare, e il liquido
che esce è così dolce e zuccherino che dopo
2-3 tronchetti schiacciati fra i denti mi
viene la nausea !!! Poi i dolcetti, e le "raspanieve"
o gelati -granatine con sciroppo di guayaba, fresa...che
buoni!!!
Jerez
de Las Salinas è un paese messicano autentico dove
lo zocalo ( plaza principal ) è un gioiellino, i
vecchietti che sono vestiti tutti come in un
film western, con l'immancabile cappello in testa ! tanti
comedor e taquerias, ma anche negozi per "Charros",
gli allevatori di cavalli ! Tipici sono anche i famosi cappelli
messicani, i sombreros charros, quelli che intendiamo noi
quando pensiamo al Messico... e poi, cinture di cuoio, borchie
da cavallerizzi, ornamenti per cavalli, selle, c'è
persino la plaza de toros poco distante dal piccolo terminal
degli autobus.
Al
"camaron loco" una sosta per un panino, anzi,
una "torta" ( panino ), con gamberetti grigliati
e insalata e cocteles di camaron.
Anche
Jerez è finita, se avete curiosità di scoprire
un po' di Messico autentico, poco intaccato dal turismo
e passare un pomeriggio tranquillo dove si vive ancora senza
la frenesia della città, beh, Jerez vi può
accontentare !!
Al
terminal dei bus, per riprendere uno dei tanti bus per Zacatecas,
un bus tutto foderato di velluto rosso, quasi vuoto, dove
mi incanto a guardare
fuori quei favolosi prati verdi, le montagne aride, e il
cielo messicano, le nuvole messicane che non mi abbandonano
mai....
Quando
è sera, dopo aver chiesto in giro dove andare a mangiar
qualcosa siamo tutti d'accordo che il posto migliore per
stasera sia il vicino La
Cabana, il primo locale che abbiamo incontrato a Zacatecas,
proprio di fronte al Jardin de la Independencia.
Le
porzioni sono generose e l'ambiente simpatico e di passaggio,
ci divertiamo a scommettere chi sono gli altri stranieri
vicino ai nostri tavoli, se italiani, francesi, magari sposati
o solo fidanzati...
19
agosto 2003
A pochi km da Zacatecas, precisamente 50, si trova la zona
archeologica de "La Quemada" o Chicomostoc, che
si trovano sulla strada che a sud porta al paese di Villanueva.
Il bus giusto non si prende dalla central camionera bensì
dalla vieja ( vecchia ) stazione degli autobus di Zacatecas
che si trova in blvd. Lopez Mateos. Partiamo verso le 10.00
con un piccolo autobus abbastanza scassato ( 16 pesos ).
Spieghiamo
al conducente che dovremo scendere all'ingresso delle rovine
"La Quemada". Così, dopo circa un'ora di
viaggio scendiamo proprio all'inizio della strada che porta
all'ingresso delle rovine, proprio vicini al ristorante
Las Siete Cuevas.
Già
qui il paesaggio è molto bello, quasi irreale fra
piante di cactus dappertutto, nopales, e un cielo che più
bello non si può !!
Una
strada asfaltata che facciamo nel retro di un pick up che
va proprio all'entrata, evidentemente di qualche addetto
alla zona archeologica.
All'ingresso
una piccola biglietteria, costo d'entrata 32 pesos. Si iniziano
a vedere le rovine di una piramide, la piramide del sole
e i resti del
palazzo delle undici colonne. Le rovine sono su di una collinetta
aspra e abbastanza alta con gradoni che portano fin su,
con sentieri che facilmente
consentono l'esplorazione delle altre costruzioni. C'è
anche un campo della pelota e altre piccole piramide a base
quadrata. La cittadella raccoglie
rovine non sempre comprensibili. Quello che rende il tutto
molto suggestivo è l'atmosfera di abbandonato e remoto,
in un contorno fatto di prati verdi,
miriadi di nopales, alberi di mezquite, una laguna sottostante
e le nuvole messicane...!
Per
visitare queste rovine non è necessario fermarsi
per molto tempo, e, a meno che non siate dei fanatici di
archeologia ( queste rovine non sono ai
livelli delle rovine yucateche o del Chiapas...), avrete
terminato di vedere tutto in mezzoretta circa. C'è
anche un piccolo museo e un bar.
Torniamo
quindi a piedi fino al bivio sulla strada ( n° 57 )
del ritorno. Proviamo come al solito con l'autostop ma questa
volta nessuno ci dà una
mano. Poi arriva un autobus nella nostra direzione, è
l'autobus giusto per Zacatecas.
Una
volta a Zacatecas, aspettiamo sera ma non è una serata
qualsiasi, fra qualche ora io e Linda lasceremo questa città
alla volta di San Blas sulla
costa del Pacifico, ma soprattutto diremo addio, anzi arrivederci
a Victoria che continuerà il suo viaggio da sola
per il nord, verso Real de Catorce e
Guanajuato e via via più su fino ancora a San Diego
dove il 28 prenderà il suo aereo per il ritorno a
casa a Madrid !
Certo
che non è mai bello salutare un amico, lasciarlo
andare per proseguire un viaggio...
Victoria
se lo merita, con Linda andiamo a vedere cosa possiamo regalargli.
Proprio al mercatino di fronte al nostro hotel, in piazzetta
troviamo un
italiano, di Schio, che vive qui da tre anni circa, sposato
con una simpatica ragazza messicana. Vivono qui, sulla strada
con i loro oggetti lavorati da loro, braccialetti e orecchini
appunto, ecco, questi sono fatti apposta per Vic ( come
la chiamavo io ), la "profe" ( come la chiamava
SImone !).
Passiamo
una bella serata assieme, qualche cerveza al La Cabana prima
di cenare al vicno Don Cuco, dove si possono anche trovare
piatti a base di pescado, per esempio sopa de camaron (
zuppa di gamberi ), i soliti tacos, pollo, bistecca, ecc.
Il posto è semplice senza tante pretese, economico
e pulito.
Ultimi
saluti e...abbraccio emozionato Victoria, mi scappa anche
da dirgli che per me è come una mamma così
mi becco anche una sberla che mi sveglia un po' !!! "Ciao
Victoria, ci terremo in contatto via email ! Raccontaci
dove sarai nei prossimi giorni, tienici aggiornati! "
(
in effetti Victoria nei giorni successivi ci scriverà
che è stata a San Luis de Potosì, Real de
Catorce "lo mas bonito que conozco de Mejico. Hermoso.
Dedique un dia a andar. Primero fui al Pueblo Fantasma con
tan buenisima suerte que amanecio con niebla. Precioso,
gaste medio carrete de fotos. Sin la niebla habria sido
algo soso. Despues subi a la Montaña Sagrada en varias
etapas porque confundi el camino, me encontre con un español
que estaba viviendo por alli, descubri un rincon muy bonito
donde me sente a comerme unos cacahuetes y una manzana...
por fin llegue, el cielo empezaba a despejarse y entre los
jirones de niebla aparecia todo el llano.
Termine
el carrete. Me encontre con una chica que habia visto por
la mañana en el hotel y estuvimos hablando un rato,
mientras llegaron un grupo de huicholes y celebraron sus
ritos. Como veis no falto nada.
Ayer
me di una vuelta por San Miguel de Allende. Es una ciudad
bonita, colonial...y colonizada por los yankis. Una peste.
entre en un internet cinco minutos=cinco pesos y el hombre
que atendia solo balbuceaba el español. Subes al
autobus y minutos despues llega el contraste, la pobreza.
No me gustan ese tipo de ciudades con una parte de verdad
y otra de mentira.
Linda
habrias disfrutado con las maglietas y la artesania, solucione
mis regalos en una hora. Guanajuato es muy bonito y tiene
un ambiente cultural grande: exposiciones, conciertos, cine...
Dentro de un rato me voy a ver Frida, proyeccion gratis
en el museo Diego Rivera.
Mañana
tomo un avion a Tijuana, duermo en San Diego y temprano
vuelo a Madrid.)
Sono
le 22.00, in taxi ( 25 pesos ) arriviamo alla central camionera.
Il bus per Tepic, capitale dello stato di Nayarit, parte
a mezzanotte ( 399
pesos ). Impieghiamo circa 10 ore per arrivare a Tepic passando
da Aguacalientes e Guadalajara lungo strade bagnate dalla
pioggia...
20
agosto 2003
Dopo un viaggio notturno abbastanza sofferto per la lunga
durata e la lunga attesa nella central camionera di Guadalajara
( per pulizie fuori e dentro
l'autobus, rifornimento, ecc. ), arriviamo a Tepic alle
9.00 di mattino ( da calcolare un'ora in meno rispetto al
resto del Messico ). Il tempo non è per
niente bello, il cielo è sempre coperto ma per fortuna
non piove. In stazione degli autobus cerchiamo di svegliarci
con un caffè, e all'unico bar presente facciamo una
colazione sui generis, con carne e patate e nescafè
!!
Anche
se la stanchezza ci assale, la curiosità di arrivare
al mare dopo tanti giorni di montagna e di interno del Messico
ci dà la forza e
l'entusiasmo per proseguire. Da Tepic prendiamo un altro
bus, delle 10.30 ( 40 pesos ) per San Blas ( 62 km ) sempre
nello stato di Nayarit, sulla
costa del pacifico.
Man
mano che ci avviciniamo alla costa anche il paesaggio cambia
e le palme si moltiplicano ! Anche il tempo sembra stia
migliorando, cerco di
immaginarmi il sole, cerco di vederlo apparire fra le nuvole...
La strada scende sempre di più immersi nella fitta
vegetazione fin quando siamo in prossimità del mare
e di San Blas. Impieghiamo circa un'ora e un quarto e si
arriva alla scalcinata piccola stazione dei bus dopo aver
attraversato un arco di benvenuto lungo la strada statale
11, quella per Tepic appunto.
Siamo
già in centro, ovvero lo zocalo dove c'è la
chiesa e il mercato. Fa caldo anche se è sempre coperto,
il sole quando esce è forte e picchia !! Ma è
un clima umido e pesante, si fa fatica a camminare...
L'arrivo
in questa città mi conferma della buona scelta, San
Blas promette bene, sono contento, siamo entrambi contenti
di questa decisione !
San
Blas perchè? Da tempo ne avevo sentito parlare, avevo
letto alcune cose sulle guide del Messico, e avevo ricevuto
alcune informazioni da amici via email ( fra tutti Marco
di Schio ) e così mi son detto che era uno di quei
posti che avrei voluto vedere in questo viaggio.
San
Blas, abbandonata a se stessa, abbandonata dal 1872 anno
in cui finirono gli scambi con l'estero. San Blas era l'approdo
di pirati e galeoni. La
Nuova Spagna stabilì in questo porto la base spagnola
nel pacifico, ( era il comando navale orientale della Spagna
nel pacifico ) e nel 1768 fu fondata la città di
San Blas appunto, sulla cima della collina di San Basilio.
Dal
porto sul rio Pozo, salpò in quegli anni ( 1768 )
Padre Junipero Serra alla volta della California, con 14
missionari su "La Concepciòn".
A
San Blas arrivavano le navi spagnole cariche di merci provenienti
dall'Asia, le Filippine, l'Oriente...
Nel
1810 il forte spagnolo cadde nella sanguinosa guerra d'indipendenza
e con essa anche San Blas. Con l'indipendenza dalla Spagna,
San Blas cadde nell'oblio, e perse d'importanza. Poche furono
le navi a passare da questo porto e San Blas fu a lungo
dimenticata.
In
una guida del Messico San Blas viene descritta in un modo
che mi ha colpito e che rispecchia perfettamente la sensazione
che anch'io ho provato per questo paese:
"A
San Blas c'è un'atmosfera di abbandono e torpore;
la vita ha un ritmo molto lento, le case sono trascurate,
le spiagge abbandonate, e molti degli alberghi e dei ristoranti
sembrano accontentarsi di lasciare che le cose vadano per
conto loro. L'impressione che danno molti degli abitanti
è quella di essere arrivati anni fa e di non avere
mai più trovato l'energia necessaria per andarsene."
Quando
siamo sullo zocalo, la piazzetta principale, seduti su una
panchina iniziamo a scegliere quale sarà il nostro
prossimo albergo.
La
scelta cade alla fine per il vicino hotel "Bucanero",
uno degli alberghi "storici" di San Blas. Si trova
in Juarez 75 andando verso il mare, partendo
dalla chiesa sullo zocalo. L'albergo all'entrata è
riconoscibile per un alligatore imbalsamato e un grosso
cane steso per terra che fa da tappeto, ma è vivo
!!!
Sempre
all'entrata la targa in memoria del viaggio di Padre Serra
per l'evangelizzazione della California, fino a San Diego
e Los Angeles. Un patio con giardino con cannoni dell'epoca
e alcune colonne in rovina. C'è la televisione all'aperto
e poltrone dove riposarsi. Agli angoli del patio i "bottiglioni"
di "agua purificada" utili per riempire la caraffa
in camera ( si usa molto in Messico tenere acqua negli alberghi
a disposizione degli
ospiti...).
Il
patio appunto è sorprendente, sembra di essere in
un piccolo fortino di pirati, anzi di bucanieri !! Sembra
di vivere ancora ai tempi dei
conquistadores spagnoli...
Le
camere sono tutte disposte affacciate sul patio, e la mia
prima impressione è quella di un albergo abbastanza
diroccato e decadente (
sapremo poi che San Blas fu colpita dall'uragano "Kena"
l'anno scorso, nel 2002 !!).
La
nostra camera ( n° 16 ) ha due letti matrimoniali, bagno
e ventilatore, è pulita e molto ampia ( 150 pesos
). Controllate che ci siano le zanzariere
alle finestrelle... C'è anche una piccola piscina...(
che non useremo mai...).
Facciamo
un giretto perlustrativo dei dintorni del nostro hotel.
Sempre in Juarez, poco più su c'è il bellissimo
Hotel Flamingos, in una vecchia casa
coloniale, è più caro del Bucanero ma merita
senz'altro ! Sarà per la prossima volta....
Ancora
più su anche per stradine sterrate, verso la laguna,
lasciando sulla sinistra l'ex "aduana" ( dogana
), ora rimpiazzata da una dogana più nuova. Case
basse fra le palme, loncherias, abarrotes, hotelitos e spruzzate
di musica ranchera..., fa caldo, è umido... è
l'ambiente tropicale
messicano....
Si
arriva infine all'estero del rio pozo, e avanti a noi l'isla
del Rey, in realtà una penisola, sulla quale c'è
il faro sul Cerro Vigia. Secondo gli Huicholes l'isolotto
del Re rappresenterebbe il peyote...Da qui una volta all'anno,
gli huicholes partono per il pellegrinaggio verso la montagna
sacra nello stato di San Luis Potosì...
Un
pescatore mi spiega che ci si può arrivare in barca,
e sull'isola ci sarebbe una bella spiaggia. Rimaniamo d'accordo
che torneremo, ma nei giorni
a venire ci scorderemo di questa gita....
Andiamo
a mangiare qualcosa ed entriamo al ristorante "El Pescadito"
sullo zocalo. Siamo affamati e la simpatica signora cucina
davanti a noi un filete empanizado (65 pesos ) e camarones
a la diabla ( 80 p.) ( ricordatevi che alla diabla significa
con salsa picante tipo "huichol" ..). Tutto buono
ma non eccezionale...ma quando si ha fame si ha fame...!
eeh sì, spazziamo via tutto!
San
Blas ha una spiaggia, poco più a sud est, Playa El
Borrego, che dista circa 20 minuti a piedi seguendo la strada
che dallo zocalo prende a est e poi proseguendo verso la
zona navale.
Passiamo
la giornata passeggiando e riposandoci visto che ormai non
c'è tempo per qualche escursione nei dintorni. A
San Blas sono quasi assenti i turisti, la gente è
molto rilassata e gentile, sempre disposta a parlare.
Risalendo
tutta av. Juarez fino a nord, si arriva all'embarcadero
"Conchal" da dove si prendono le lance per la
famosa escursione de La Tovara.
L'escursione è uno dei "must" di San Blas,
i turisti arrivano fin qui anche da Puerto Vallarta...
La
Tovara è una sorgente di acqua fresca che si raggiunge
dopo un passaggio splendido in lancia attraverso le mangrovie
e i canali del rio San
Cristobal.
Su
un cartello i prezzi della gita: 260 pesos per una lancia
fino a quattro persone.
Dopo
la scoperta del punto di partenza per l'escursione a La
Tovara, facciamo anche la spiacevole scoperta dei mosquitos
!!
Sono
le sei di sera e sembra che le zanzare vogliano farci la
guerra !! Le mie caviglie sono piene di questi tremendi
mosquitos, o "sanjudos" come li
chiamano qui, non si può restare un momento di più
e veniamo come allontanati dal fiume, torniamo rapidamente
sui nostri passi fino alla zocalo, arrabbiati, sfiduciati,
stanchi e delusi. San Blas inizia a trattarci male, dopo
questo caldo umido pesante e stancante, siamo ora alle prese
con il problema mosquitos, un problema che sapevamo già
ma arrivato all'improvviso e che non ci ha dato scampo,
nessuno di noi pensava fino a questo punto !
In
particolare Linda è abbattuta e sconfortata, le zanzare
ci lasceranno stare nei prossimi giorni ? Come sarà
la notte ? Sopravviveremo ?
Questa
giornata è stata molto dura per tanti motivi. Il
viaggio per tutta la notte, il sonno accumulato e il passaggio
dall'interno del Messico,
dall'altipiano verso la zona costiera in un ambiente completamente
diverso e il clima caldo umido a cui dovremo abituarci !
Sono
fiducioso che a San Blas sapremo trovare il ritmo giusto
e gustarci ogni momento nel modo migliore...
(Fortunatamente
nei giorni a venire le zanzare ci risparmieranno...!!)
21
agosto 2003
Iniziamo la giornata con un ottimo desayuno ( colazione
) con licuados ( frullati ) alla prima bancarella sulla
destra quando si entra al mercato (
provate quelli alla fragola (fresa), platano, piña,
papaya, mango, e quelli "salutisti" con nopale
( foglia del cactus nopale o fico d'india ), sedano,
prezzemolo, ecc.). Se li volete con latte chiedete del "leche",
oppure sin leche ( senza latte ). Provate anche il pan de
coco un dolce locale molto
buono tipo cake. Nel mercato comunque ci sono i soliti comedores
dove poter mangiare fino a pranzo...
In
programma oggi c'è la visita alle spiagge a sud di
San Blas verso Matanchèn. In particolare, grazie
alle guide che abbiamo con noi, ci segniamo le seguenti
spiagge: Los Cocos, Matanchèn e Las Islitas. Alla
stazione dei bus, dopo aver atteso per niente a una fantomatica
fermata nei pressi dello zocalo il bus per Los Cocos, prendiamo
il bus delle 10.00 diretto a Llano ( 9 pesos ) che passerà
per Matanchén e Los Cocos. Il piccolo bus inizia
a prendere per Matanchèn subito dopo San Blas e poi
si passa da piccoli villaggi immersi nella folta vegetazione.
Il tempo è sempre inclemente con noi ma le grosse
nuvole per fortuna se ne stanno più dietro sopra
le colline verdi. Verso il mare qualche spiraglio di sole...
Quando
siamo a Los Cocos l'autista ci fa un cenno, dobbiamo scendere
qui. "Ma qui dove ?" Non c'è nessuna spiaggia
qui, anzi, sì, il mare è proprio vicino, ma
non mi sembra di vedere una spiaggia, per lo meno una spiaggia
decente come ce l'immaginiamo noi.
Ma
così è, siamo arrivati e siamo davvero alla
spiaggia di Los Cocos, una stretta striscia di sabbia proprio
sotto alcuni bar rialzati dove si può
godere delle brezza proveniente dal mare... A fatica si
può raggiungere il mare, passando per reti divelte
e case abbandonate scendiamo dove sembra si possa almeno
toccare il mare...
Notiamo
poco più giù l'hotel Casa Mañana, una
bella casa sul mare che la mia guida indica essere molto
frequentata da europei e nordamericani.
Che
dire ? Beh, non me l'aspettavo una spiaggia così
deludente, evidentemente la giornata coperta e il fuori
stagione rendono questo posto ancora più deludente
!
La
spiaggia è "mangiata" dalle onde, le ramadas,
ristoranti palapa sulla strada che sembrano chiuse ma che
appena ti siedi c'è sempre qualcuno che ti chiede
cosa desideri de tomar ( da bere )!
Siamo
solo noi in spiaggia, l'atmosfera è triste e la sensazione
di precario si percepisce anche quando ci sediamo a un tavolino
di un bar che pare
"chiuso per ferie". "Una coca y una Corona
por favor", e Los Cocos si riduce così a un
panorama ammirato da un bar...
Siamo
ancora sulla strada, aspettando un bus o comunque un passaggio
che ci porti indietro almeno fino a Matanchén dove
possiamo vedere una spiaggia, una vera spiaggia!
Le
nuvole basse coprono la cima delle montagne, il cielo nero
che fa paura, la gente sempre sorridente anche se non ha
niente..., insomma che ci volete fare io sono contento così...
sono contento di essere per strada e aspettare...
Da
Los Cocos accettiamo un passaggio "de raite" (
autostop ) fino al paesino di Aticama, poco prima di Matanchén.
Di seguito con un altro bus ( 5 p.) arriviamo al bivio di
Matanchén dove a piedi si prende una stradina sterrata
per playa Las Islitas, di cui abbiamo sentito parlare bene.
In
effetti questa spiaggia è carina ma non a livelli
caraibici ! Una serie di palapas sulla sabbia segnano il
panorama di questa spiaggia.
La
Bahia de Matanchén è ampia e si vede Los Cocos
in fondo ... Non c'è gente, forse per la brutta giornata,
ma siamo pur sempre in acqua e si sta bene qui, si sta bene
e mi lascio andare dondolandomi sull'amaca...
Ancora
una volta vorrei spiegare la sensazione di abbandono che
questi luoghi danno in questo periodo, fuori stagione, quando
non si vedono turisti
nei dintorni lasciando ogni posto sgombro e ancora più
selvaggio...
Qualche
cerveza y agua de limòn, molto riposo e tranquillità
e ci si può anche addormentare lentamente....peccato
però che le jejenes ti tengano
sempre sull'attenti, i fastidiosi moscerini neri che pizzicano
forte, "jejenes", un nome che non scorderò
facilmente !
Il
pomeriggio scivola via lasciandomi sempre meglio, lasciandoci
sempre meglio visto che anche Linda inizia a stare meglio
e San Blas inizia a farci
star bene... in quello stato a metà fra il sonno
e il torpore, riposati e con la mente sgombra... Il Messico
può darti stati di "lontananza" da tutti
e da tutto, il Messico ti lascia in pace con te stesso...
Per
il ritorno a San Blas ancora una volta siamo senza riferimenti
precisi, se un autobus passerà da qui...e inizia
anche a piovere mentre la nostra
unica preoccupazione è quella di berci un'agua de
coco e comer pan de coco..!
"Bueno,
saliamo che si torna a San Blas ! Gracias !", così
siamo di nuovo nel cassonetto di un altro pick-up, sotto
una pioggerellina fine, liberi ma
contenti, liberi e felici di vivere come viene...
Come
già scritto in precedenza, a San Blas esiste il "problema"
dei mosquitos o "sanjudos", ma piano piano ci
si abitua sapendo che le zanzare
escono alle prime ore del mattino e alla sera verso le 17,
17.30, bisogna munirsi di repellente soprattutto in spiaggia
e vicino alla laguna.
A
cena sceglie Linda, e sceglie benissimo il ristorante "La
Isla" arredato in stile marinero. Ogni angolo è
coperto letteralmente di conchiglie di ogni
forma e dimensione, reti di pescatori appese, insomma non
ci si può sbagliare di questo posto !!
Si
mangia bene pesce e molluschi ( mariscos ), ottimo il guacamole
( avocado, cipolla, pomodori, sale, cilantro, peperoncino,
nachos ) ! Provate la sopa marinera ( 60 p.), squisita e
ricchissima !! Un locale da raccomandare, ci torneremo certamente
! ( chiude alle 21.00 ricordatevi...).
22
agosto 2003
E' il giorno dell'escursione a La Tovara. Sveglia alle 8.30
e colazione ottimamente preparata alla solita prima bancarella
quando si entra al mercato dal grosso signore che è
un mago dei licuados e dei frappè ! I suoi succhi
( jugos ) sono un concentrato di vitamine, capaci di stuzzicare
la curiosità e provarne di altri, con le combinazioni
fra i diversi tipi di frutta ( piña, yaka, guayaba,
platano, fresa, papaya, mango, naranja) granola..e anche
di verdura ( zanahoria, perejil ). Anche i dolcetti fatti
in casa sono da provare, quelli di platano ( banana ) e
le torte al platano.
Arriviamo
all'embarcadero "El Conchal" a piedi, dove subito
incontriamo un signore che ha la lancia. L'escursione dura
circa 3 ore lungo i canali che
passano fra le mangrovie, arrivando infine alla sorgente
della Tovara dove si dovrebbe poter fare il bagno.
L'escursione
costa 260 pesos, 130 pesos a testa visto che siamo in due
ma la lancia può portare fino a 4 persone. Si impiega
un'ora scarsa fino alla Tovara, sosta e poi ritorno indietro
ancora a El Conchal.
E'
piacevolissimo scorrere lungo queste acque tranquille, inizialmente
il canale è abbastanza ampio ma si vedono pochi animali.
C'è silenzio e il
motore della lancia non dà fastidio. L'acqua è
di un colore scuro impenetrabile per i riflessi della vegetazione
verdissima tutt'intorno. Mi aspettavo più animali
ma forse è già troppo tardi, al mattino presto
sarebbe stato meglio...
Via
via che andiamo più avanti il canale si restringe
e siamo letteralmente "abbracciati" dalle mangrovie
in un canale, un tunnel fatto di rami che si
gettano in acqua come scheletri. "Los manglares"
sono le mangrovie, regno delle zanzare, i terribili sanjudos,
ma noi siamo a posto, cosparsi di autan e con i pantaloni
lunghi !
Un'onda
netta e ben visibile è quella lasciata da un coccodrillo
che si è appena immerso ! L'ho mancato accidenti
!
I
rami e le radici di queste mangrovie si intrecciano fittissime
fino a formare vere gallerie impenetrabili, che ci sfiorano
e che coprono il cielo. Una sorta di jungla nella laguna...
Il señor Jesus che guida la lancia ci spiega i nomi
degli uccelli: le garze bianche, i giovani esemplari di
"pico de bote", i "kinga", i "tecolote"
(gufi) che si mimetizzano perfettamente sui rami, si sentono
le chicharras dappertutto ( cicale..?).
A
metà strada circa ci si ferma all'embarcadero di
Matanchén di "La Aguada", poco distante
dal bivio per playa Las Islitas. Qui paghiamo il nostro
biglietto e proseguiamo oltre passando da un allargamento
del canale con alcune palafitte costruite in un set cinematografico
di una pellicola
spagnola " Cbeza de vaca". Quando arriviamo a
La Tovara il canale finisce. Ci fermiamo per un po', c'è
una palapa ristorante e un piccolo negozio di souvenirs.
Non ho voglia di fare il bagno, non mi eccita tanto l'idea
di tuffarmi fra le tartarughe, soprattutto l'acqua non mi
ispira un granchè...
Quello
che più mi piace di questo posto sono le tante farfalle
che svolazzano tra noi, sembra che vogliano giocare, addirittura
si possono cogliere in mano e non scappano !!
Ci
sediamo per un caffè e aspettiamo che Jesus finisca
la sua cerveza...lentamente torniamo indietro proprio quando
arrivano altre lance con diversi turisti...
Una
volta arrivati a "El Conchal" andiamo sul vicino
Cerro di San Basilio dove si trovano i resti de La Contaduria,
il vecchio palazzo dell'amministrazione in rovina dopo il
passaggio dell'uragano Kena dello scorso anno. Si paga un
biglietto d'entrata di 5 pesos e si sale ancora dove
c'è la chiesa in rovina di Nuestra Señora
del Rosario ( costruita nel 1769 ) che ispirò il
poeta nord americano Longfellow a scrivere la poesia "Le
campane di San Blas". Dalla collina di San Basilio,
dove fu fondata proprio San Blas, si può avere un
bellissimo panorama di tutta San Blas e della costa, la
Isla del Rey, Playa El Borrego, e i cannoni sono i soli
testimoni del turbolento passato di San Blas...
Dopo
La Tovara e il cerro di San Basilio è la volta della
spiaggia di San Blas, playa "El Borrego" ( significa
la pecora..non chiedetemi perchè...!).
Ci
andiamo a piedi naturalmente e ci si impiega circa 15 minuti
seguendo a sinistra quando si arriva allo zocalo, poi si
svolta a destra e si segue lo
stradone asfaltato. Si passa anche vicino a un grande hotel
che pare abbandonato... A destra è zona militare,
c'è la marina navale messicana...
Playa
El Borrego è la spiaggia più vicina di San
Blas. E' una lunga spiaggia, ampia e molto bella, non me
l'aspettavo così bella, non so perchè, ma
è proprio una bella sorpresa ! Non c'è tanta
gente e l'ambiente è paradisiaco. Le solite palapas
con i tavolini e le amache dove fermarsi davanti al mare.
Ci fermiamo ad aspettare il tramonto, ci lasciamo cullare
sull'amaca e ci dimentichiamo di ogni cosa...
Il
mare e la spiaggia, un guacamole, una cerveza e un'amaca...cosa
volere di più ? Il tramonto è straordinario,
San Blas ci ha catturato e questo è solo un altro
regalo che un posto come questo sa offrire ! Forse è
proprio questo il paradiso ?
In
serata torniamo di nuovo al "La Isla" dove mangiamo
di nuovo molto bene, io il filete de pescado "Alberto"
( 65 p.) preparato con gamberetti, riso
insalata e guacamole, mentre Linda non rinuncia alla fantastica
sopa marinera. Ottima cena di nuovo, e parlando con il cameriere
veniamo a sapere
che il 25 ottobre del 2002 San Blas fu colpita dall'uragano
"Kena" e sta subendo ancora le conseguenze dei
danni soprattutto quelli ecologici e del
biosistema marino.
23
agosto 2003
Alle 7 di mattina siamo già in piedi, come al solito
al mercato facciamo colazione con i buonissimi licuados
e siamo pronti per lasciare San Blas e
trasferirci a Puerto Vallarta 156 km a sud.
Sono
consapevole però che stiamo lasciando un posto indimenticabile
come ce ne sono pochi al mondo, un paesino tranquillo dal
passato importante e ricco, con un ritmo di vita che se
ti cattura non ti abbandonerà mai....
L'autobus
delle 7.30 ( 100 pesos ) impiegherà circa due ore
e mezza. Alle 10,30 siamo al terminal dei bus di Puerto
Vallarta. Ricordate che qui siamo a + 1 ora rispetto allo
stato del Nayarit. Il tempo ancora non migliora il cielo
sempre coperto e scuro...
Dalla
stazione degli autobus con un altro bus preso dal lato opposto
all'uscita andiamo verso il centro di Viejo Vallarta, il
cuore di Puerto Vallarta, superando Nuevo Vallarta dove
sorgono i grossi hotels internazionali.
Subito
si percepisce il carattere turistico famoso di questa città,
che nel corso degli anni si è guadagnata l'appellativo
di "Monte Carlo del Messico".
Alberghi
di fama internazionale, club e negozi alla moda, centri
commerciali modernissimi americani, catene di fast food,
discoteche, ristoranti a cinque stelle, tutto insomma modello
"gringo", fatto apposta per i ricchi turisti nordamericani,
europei, giapponesi.
Quando
arriviamo in centro teniamo sotto controllo le calles con
la nostra cartina sulla guida, cercheremo di scendere nei
pressi di c. Badillo.
L'hotel
in cui alloggeremo per un paio di notti è l'hotel
Roger, in c. Badillo 237. La nostra camera n. 309, al secondo
piano è pulita e graziosa, un po'
piccolina ma con un bel bagno con doccia. Un letto singolo
e uno matrimoniale, tv, ventilatore.Costa 300 pesos, cara
rispetto agli ultimi prezzi ma Puerto Vallarta è
più cara dei paesini visitati precedentemente. C'è
anche una piccola piscina.
L'hotel
è nella parte a sud del centro vecchio, a sud del
rio Cuale.
La
spiaggia de los Muertos al centro della Bahia de Banderas,
è a poca distanza, si arriva direttamente a piedi.
Non è assolutamente una spiaggia da sogno, anzi,
una striscetta di sabbia squallida e circondata dai mega
alberghi alle spalle al posto delle palme. Tavolini di plastica,
chioschi che vendono spiedini di pesce, pochi ombrelloni
per fortuna. In spiaggia c'è di tutto, venditori
di qualsiasi cosa, dagli spiedini di pesce e gamberi, a
quelli che vendono frutta ( "escamocha", un termine
per la frutta mista...anguria al sale e chili, mango, ananas...),
souvenirs provenienti da tutto il Messico e non solo...,
collane e oggetti in legno, dolci, gelati, tatuaggi, fotografie,
escursioni, vestiti, perfino marijuana ( "mota"
) !
Da
playa de Los Muertos non si arriva in centro a piedi, ma
bisogna ritornare sulla strada, in c. Badillo dove ci sono
molti negozi turistici per poi dirigerci a nord verso il
fiume Cuale, dove si trova il mercato principale di Puerto
Vallarta, sia dei generi alimentari che dell'artigianato.
Sul
ponte sul rio Cuale appunto, prendendo Insurgentes si può
scendere sull'isola Cuale, dove c'è un centro culturale
e alcuni bei caffè all'aperto. Anche un mercato dell'artigianato
con tutta la serie tipica di oggetti messicani. Le bancarelle
sono tutte uguali, vendono tutte le stesse cose, troppo
turistiche.
Il
mercato municipale di Puerto Vallarta si trova subito dopo
il ponte, sulla sinistra. E' grande e molto interessante
soprattutto perchè si dispone su due piani. Al secondo
piano ci sono i comedores mentre al primo piano l'artigianato
messicano.
Passeggiamo
oltre lungo c. Hidalgo passando dalla piazzetta con la cattedrale,
con un bel campanile con la cupola in ferro battuto lavorato.
Ancora
più su, dove terminano gli edifici colorati e i negozi
per turisti fino alla bella plaza Hidalgo dove si trovano
diversi banchetti che preparano tamales, tacos, pozole,
insomma piatti veloci e snack a basso prezzo.
Sul
Malecon di Puerto Vallarta, la strada più importante
e famosa, dove tutti vengono a passeggiare ben vestiti,
tutti i turisti "in" di Puerto Vallarta sulla
bahia di Banderas... Sul malecòn si affacciano anche
tutti i locali più commerciali e famosi in tutto
il mondo, dall'Hard Rock Cafè a Planet Hollywood,
e tanti altri di catene di fast food, cocktails, disco bar
e ristoranti.
A
cena rimaniamo vicino al nostro hotel, in c. Badillo 284,
tra Vallarta e Constituciòn, al ristorante Las Margaritas.
Si mangia molto bene con un buon rapporto qualità-prezzo
( in due spendiamo 280 pesos mangiando pesce, l'immancabile
guacamole, cervezas ecc....da provare il filete a la Elliud!!)
e la serata è davvero piacevole...
Forse
anche Puerto Vallarta sarà un bel ricordo...
24
agosto 2003
Oggi è domenica, ci regaleremo una magnifica escursione
fino a Yelapa, un villaggio indiano a sud subito dopo Mismaloya
e Boca de Tomatlàn.
Facciamo
colazione al ristorante "La Tia" molto carino
e semplice in Pino Suarez 240. Ci piacerebbe tornarci per
cena visto che propone diversi piatti a base di pesce dai
nomi intriganti, come per es. la "cazuela de marisco"s
e il "burrito marinero con camarones"...!
All'angolo
tra Constituciòn e Badillo prendiamo il bus pubblico
( 4,5 pesos ) che lungo la strada 200 porta a sud fino a
Boca de Tomatlàn passando
anche da Mismaloya dove John Huston girò le riprese
del film "La Notte dell'Iguana" con Richard Burton.
Boca de Tomatlàn è un piccolo villaggio di
pescatori a 14 km da Puerto Vallarta disposto sull'estuario
di un fiume. La spiaggia è comunque carina, quando
arriviamo è presto ed è molto bello con i
primi ombrelloni ad aprirsi in attesa della gente domenicale.
Da qui non si può proseguire oltre lungo la costa
la strada finisce ma si può prendere una lancia diretta
ancora più a sud per le belle spiagge di Las Animas,
Quimixto e Yelapa.
Aspettiamo
così di partire in lancha fino a Yelapa, l'ultima
spiaggia a sud. Per 120 pesos a testa prendiamo la lancha
per Yelapa, alle 15.30 ci sarà il ritorno.
Partiamo
alle 11.00 a bordo di una lancia potente e piena di stranieri
che hanno scelto questa bellissima giornata di sole per
starsene in spiaggia !
Il
paesaggio inizia in modo fantastico prima di fare la prima
sosta a Las Animas una bella spiaggia tranquilla. Ancora
oltre arriviamo a playa Quimixto, altra fermata. Poi ci
fermiamo alla piccola spiaggia di Majahuitas dove c'è
l'omonimo albergo. Finalmente arriviamo a Yelapa, la spiaggia
che vediamo da lontano sembra proprio bella, come una cartolina
!
Yelapa
è un villaggio solitario, famoso per una folta comunità
di stranieri residenti, con alcuni complessi residenziali.
La
baia protetta con la bianca spiaggia, il mare è verde
smeraldo e circondato dalla vegetazione verdissima fatta
di palme e una sorta di jungla fitta che si perde nella
montagna. Sabbia come pane grattuggiato, unparadiso tutto
per noi...e chi si muove più da qui !!!
(
ricordatevi che a Yelapa i prezzi sono più alti,
per es. una cerveza che mediamente costa 10-13 pesos, qui
costa 25 pesos...)
Ozio
totale e relax fino alle 15.30 ora in cui ripartiamo di
nuovo con la nostra lancha ( la "Mas cariñosa"
) alla volta di Boca de Tomatlàn.
Ora
la spiaggetta che stamane era quasi deserta e tranquillissima
si è trasformata in un bolgia, con ombrelloni occupati
dai tanti turisti e
messicani che sono venuti qui al mare ! Ci fermiamo anche
noi un po' per starcene seduti a un tavolino per il nostro
aperitivo preferito, il
guacamole...y una cerveza claro que sì!
Si
riprende il bus che torna a Puerto Vallarta, ma scendiamo
prima per vedere anche Mismaloya. Anche qui una spiaggetta
ma a quest'ora, forse per l'alta marea è ancora più
piccola, una spiaggetta "sporcata" dall'enorme
albergo La Jolla Mismaloya.
Mismaloya
è piuttosto deludente, dopo Boca de Tomatlan, ma
soprattutto Yelapa e le altre spiagge viste dalla lancia,
questa spiaggia non dice un
granchè.
Terminiamo
la giornata a Puerto Vallarta, girovagando senza tante idee
dove mangiare qualcosa, i locali chiudono presto, sempre
entro le 20.30 circa e non troviamo niente fino a quando
ci ricordiamo di un piccolo locale che proponeva burritos
con pescado.
Fortunatamente
ritroviamo il "Tacon de Camaron", se ben ricordo
nei paraggi di c. Matamoros. I burritos che abbiamo mangiato
lì sono super , sono da provare assolutamente !!!
I ragazzi sono simpatici e preparano enormi burritos con
polipo ( pulpo ), robalo e marlin ( pesci della zona..).
Non ci
accontentiamo di un solo burrito. "Proviamone un altro
!!" Che buoni e come sono farciti !! ( 45 pesos ) e
se volete la cerveza, accanto c'è un
abarrote....
Dopocena
tranquillo sul malecon, lo "struscio" dove passeggiano
un po' tutti, fra spettacoli all'aperto, bancarelle, ambulanti,
musica dal vivo,
ecc.
25
agosto 2003
Giorno d'addio. Lasciamo Puerto Vallarta, una città
che non mi ha detto molto, ma anche questa città
è da vedere, e Yelapa è proprio un piccolo
paradiso !
Seguendo
i consigli della guida e di altre notizie che ho avuto da
parte di altri viaggiatori e amici e anche per una certa
sensazione positiva e di
intuito ( come spesso mi succede a volte mi catturano località
dai nomi esotici, oppure solo guardando una cartina geografica,
per la localizzazione...), decidiamo di proseguire ancora
più a sud, approfittando del bel tempo che ormai
è tornato e stare ancora in una località di
mare.
Colazione
di nuovo al Tia Maria, poi saliamo sul bus che prendiamo
all'angolo tra Badillo e Constituciòn per la ruta
11 contrassegnato da "Ixtapa" oppure va bene anche
quello "Juntas" entrambi vanno fino alla central
camionera.
Per
Tenacatita ( Jalisco ), la spiaggia che abbiamo scelto per
passare qualche giorno al mare, gli ultimi di questo viaggio,
dobbiamo prendere uno
dei tanti bus che vanno a Manzanillo. Tenacatita è
vicino a Miguel Hidalgo, circa 30 km prima di Melaque. Il
nostro bus della "Pacifico" costa 114 pesos fino
appunto a Miguel Hidalgo che non è sul mare.Da Miguel
Hidalgo poi dovremo arrangiarci per conto nostro per raggiungere
la vicina Tenacatita.
Dopo
5 ore circa passate velocemente passando per Josè
Pino Suarez, Campo Acosta, Josè Maria Morelos, Pèrula,
Chamela, anche grazie a un bel film proiettato in autobus,
arriviamo al punto dove dobbiamo scendere.
Non
arriviamo però fino a Miguel Hidalgo, ma l'autista
ci fa scendere proprio al bivio per Tenacatita, sulla strada.
Ci spiega che alla piccola
bancarella sulla strada possiamo chiedere per un passaggio
fino a Tenacatita, visto che mancano ancora 8 km. Al crucero
per Tenacatita, un borgo chiamato Aguacaliente, non c'è
nient'altro che una tienda de abarrotes dove un señor
chiamato "El Negro" ( che è il papà
della signora della tienda..) ci dà un passaggio
con la sua macchina bianca per 40 pesos ( mi fa lo sconto
di 10 pesos perchè lo avevo scambiato per il marito
della signora della tienda...!!). 8 chilometri fino a Tenacatita,
divertiamo El Negro perchè gli mostriamo la mappa
dei suoi posti, e anche troviamo il suo paese natale segnato
!!
Prima
di Tenacatita, a circa 2 km c'è il piccolo villaggio
di El Rebalsito, dove c'è l'unico hotel "Costa
Alegre".
Quando
finalmente siamo al mare, si avvera un sogno ! Una baia
incantevole con la lunga spiaggia, alcuni scogli in mezzo,
il mare fantastico e vivo con le onde che si abbattono fragorosamente.
Le palapas sulla spiaggia che offrono riparo e ombra, dove
poter mangiare e riposarsi. L'atmosfera
selvaggia e solitaria, tranquillo, un'oasi di pace con un
paesaggio idilliaco, certamente quello che desideravamo,
terminare la vacanza al mare in posto esattamente così
!! Fortunati, fortuna che in Messico esistano posti così
!
Vita
di mare e nient'altro, non c'è nemmeno la luce sull'unica
stradina dietro le palapas ristoranti !
Il
"Negro" ci porta all'hotel El Paraiso, a sinistra
quando si sbuca in spiaggia. La camera costa 250 pesos e
senza tanto fiatare subito abbiamo uno
sconto di 50 pesos ! "Muy Bien !" Una camera semplice,
piccola, un letto grande matrimoniale, bagno e doccia, ventilatore.
In hotel si può anche mangiare visto che fa anche
da ristorante.
La
sistemazione è più che dignitosa ma non ci
interessa così tanto l'hotel, qui è la spiaggia
che più ci incanta !!
Non
esitiamo un istante, sono le 17 e ci godiamo subito la spiaggia
e il mare. Le onde non sono pericolose, arrivano sempre
una alla volta, tuttavia
state sempre attenti alla corrente. Si dice che l'oceano
pacifico "no tiene memoria"...
La
brezza che arriva dal mare, la luce chiara del pomeriggio
che sta lasciando spazio alla sera, qui è tutta una
favola !!
Verso
le 18.30 è l'ora dei mosquitos, sì, anche
qui non scappiamo alla loro presenza ! Mosquitos o jejenes,
è sempre una tortura e così o entri in acqua
o scappi via a meno che non hai il repellente...
Dei
messicani nei paraggi mi lasciano gentilmente la loro crema
autan, è l'occasione per fare amicizia con loro e
chiacchierare amichevolmente con
tequila y coca, frutta e carne. Fino a tardi mi "perdo"
via con questi messicani abbastanza brilli, ma pur sempre
ospitali e simpatici. Non mi
accorgo che si è fatto tardi forse ormai troppo tardi
per cenare a uno dei ristoranti palapa sulla spiaggia. Pare
che queste palapas-ristoranti chiudano presto, verso le
19.30, e sono già le 19.30 passate !
Salutiamo
frettolosamente i messicani sulla spiaggia e proviamo a
trovare qualche locale aperto ma è tutto chiuso e
deserto, non c'è più nessuno qui !!
Abbastanza
arrabbiati, soprattutto Linda è delusa, torniamo
indietro al nostro hotel, e per fortuna la cucina è
ancora aperta ! Ordiniamo subito da
mangiare scegliendo dalla lista, ancora prima di fare la
doccia. Quando scendiamo dalla nostra stanza siamo tranquilli
e contenti davanti ai nostri
piatti già preparati !! Mangiamo bene, sopa de mariscos
e camarones a la diabla, via via ci rilassiamo completamente,
la fame è sparita è siamo
felici come sempre !! Il ristorante per fortuna è
schermato contro le zanzare !
A
Tenacatita trovate la libertà, non fatevela sfuggire...
!
26
agosto 2003
Giornata completa di relax, mare e sole a Tenacatita
! Senza tanti programmi in testa, solo la voglia di un dolce
far niente, solo tempo dedicato a noi stessi, bagni, lettura,
l'aggiornamento di questo diario che avevo dimenticato da
qualche giorno, passeggiate sulla spiaggia, tanto relax
insomma e qualche cervecita naturalmente !
Colazione
in spiaggia, naturalmente, come si fa a rimanere chiusi
dentro in hotel ? Sotto una palapa, ci saranno solo 10 persone
lungo tutta la
spiaggia, che è quasi deserta !
Ma
anche se l'intenzione è quella di non far proprio
niente oggi, alla fine non riusciamo a stare tutto il tempo
senza pensare di vedere qualcos'altro.
Mi piace il mare e la vita di spiaggia, abbronzarmi, fare
il bagno e camminare, ma dopo un po' mi annoio, soprattutto
se questa vita viene fatta per due tre giorni. Anche Linda
si unisce a me e così camminiamo lungo la strada
asfaltata fino al pueblito di El Rebalsito. Non abbiamo
neppure le
ciabatte, e scalzi iniziamo a percorrere la bella strada
in mezzo a un bellissimo palmeto ! Spesso mi incanto ad
ammirare il paesaggio circostante,
con le palme e le colline appena dietro. Dopo circa un chilometro
però accettiamo il passaggio nel cassonetto di un
signore che sta tornando
indietro.
El
Rebalcito è in realtà un agglomerato di poche
case con qualche negozio di alimentari, un hotel, un ristorante
e una piccola piazzetta con una
chiesetta in miniatura.
Gironzoliamo
per il paesino scalzi iniziando ad accorgerci che la strada
scotta, i nostri piedi si stanno abbrustolendo !!
Per
il ritorno in spiaggia per fortuna ancora una volta in autostop
ringraziando una famiglia messicana che ci risparmia la
passeggiata a piedi scalzi sull'asfalto bollente !
Ma
ancora non siamo soddisfatti e allora cosa pensiamo di fare
? Visto che la spiaggia di Tenacatita non è ancora
abbastanza per noi andiamo a vedere cosa c'è oltre
la collinetta sulla destra arrivando davanti al mare. Si
sale lungo una stradina sterrata, la sabbia è resa
cocente dal sole e andando avanti è sempre più
dura, i nostri piedi stanno friggendo. Il panorama però
è bello e si vede tutta la baia. Ancora più
avanti e poi si scende. Sulla sinistra la spiaggia di Maravierta,
con dei sassoni lisci e roventi che però non ci impediscono
di entrare rapidamente in acqua come "Speedy Gonzalez"
!
"Ahi
ahi ahi ahiiiii! I piediiii!!"
In
acqua mi ci vorrà del tempo prima di sentire beneficio
! Sulla spiaggia si possono trovare diverse piccole conchiglie
arrivate grazie alla forza del
mare aperto...
A
destra rispetto a Maravierta c'è la spiaggia nera
di Playa Mora, molto bella e completamente deserta tutta
per noi. Tanti piccoli sassolini che ti
massaggiano e un'acqua ancora più trasparente. Sembra
di stare su una spiaggia fatta di caviale !!
Quando
pensiamo di dover tornare indietro ci assale l'incubo della
strada ustionante ! "E adesso che facciamo ? Non so
se riusciremo a tornare senza bruciarci i nostri poveri
piedi !".
Butto
il pareo in acqua cercando di mantenere più acqua
possibile, lo useremo poi quando i nostri piedi non ce la
faranno più, gettandolo a terra
come "tappetino" da "ultima speranza",
speriamo bene !!
Non
so se questo sistema ci abbia aiutato, io credo si sì,
ma la prossima volta vengo in ciabatte !!
A
Tenacatita si possono anche fare delle escursioni nei canali
della laguna circostante. Nei ristoranti in spiaggia si
possono trovare tutte le
informazioni a riguardo.
Il
"Paseo por el manglar" ( il giro in lancia tra
le mangrovie ) costa 260 pesos fino a 10 persone per un
'ora.
E'
l'ora più bella, quella del tramonto, in spiaggia..
e che spiaggia !! Come di consuetudine mangiamo il nostro
piatto preferito, il guacamole
assieme a cerveza e limonata. Il guacamole è una
specie di salsa fatta con avocado ( aguacate ) mischiato
a cipolla ( cebolla ), jitomates ( pomodori rossi ), chili
( peperoncino ), sale ( certe volte ci grattano sopra anche
il formaggio ). Si mangia così con tostadas o nachos
( tortillas fritte ) ed è buonissimo !!
Siamo
in attesa, quel momento così bello in cui i colori
via via si spengono e l'oscurità prende il sopravvento.
Alle sette e mezza tutto es cerrado !!
Siamo alla ricerca di un ristorante dove poterci fermare
per concludere questa intera giornata vissuta completamente
in spiaggia.
Ma
in una palapa c'è della gente, dei ragazzi stanno
bevendo birra. Ci sediamo anche noi, e finalmente ci godiamo
una cenetta sulla spiaggia, con
l'acqua che di tanto in tanto arriva fino ai nostri piedi
!
I
piatti proposti sul menù sono scomparsi a favore
solo di filetti di pesce e insalata di gamberi e polipo.
"Ok, va bene, està bien !" Vada per quello
che avete allora !
E'
un momento magico: una cenetta a Tenacatita, al buio, la
musica ranchera..., e la libertà della lontananza
da tutti i pensieri....
27
agosto 2003
Quando ci svegliamo decidiamo di lasciare Tenacatita
oggi, con un giorno d'anticipo rispetto al programma che
avevamo in mente. L'idea è di andare alla vicina
Melaque, sempre sul mare in modo da avere meno difficoltà
poi il giorno successivo per andare a Guadalajara.
Facciamo
colazione in hotel. Io mangio le solite huevos a la mexicana,
mentre Linda scopre che le tortillas si sposano alla perfezione
con la
marmellata.
Appena
fuori dall'hotel, zaino in spalla ed ecco che fortunatamente
arriva il primo passaggio in autostop, solo fino a El Rebalsito,
ma va bene lo
stesso, intanto cerchiamo di avvicinarci al crucero.
Quando
siamo a El Rebalsito dobbiamo attendere un po', ma siamo
convinti che prima o poi troveremo qualcuno per il secondo
passaggio "de raite" fino al crucero ! E così
è, una signora ci fa "accomodare" nel retro
del suo furgone carretto, modello "gabbia per maialini",
ma a noi non importa un granchè, anzi, siamo contenti
di non dover aspettare ancora sulla strada !
Ora
siamo al crucero, sulla strada costiera del pacifico, a
sud porta a Manzanillo, a nord si va a Puerto Vallarta.
Autobus
non ne arrivano, o meglio, nella direzione opposta a quella
in cui dobbiamo andare noi ne passano diversi, ma per Manzanillo
nada !
Attendiamo
un po', mezz'oretta sotto il sole sulla strada col pollicione
fuori ogni qualvolta passa un pick-up, un camion o anche
un'auto abbastanza
grande ( visto che abbiamo anche due zaini...).
Ancora
una volta la fortuna ci assiste quando si ferma un furgone
con l'alto cassonetto dove siamo "ingabbiati"
fra gli ananas dei tre contadini che
possono darci un passaggio fino a Melaque, anche se loro
però svolteranno prima del centro al bivio per Autlàn
de Navarro. Il viaggio di 30 km per
Melaque è bellissimo per una bella strada immersa
fra le alte palme a poca distanza dal mare, come dei maiali
o delle pecore, ma tanto che importanza ha...?
Quando
arriviamo al bivio per Autlàn de Navarro e Guadalajara
ci fermiamo e salutiamo i nostri amici, gli lasciamo anche
una mancia di 20 pesos così si fanno un cerveza alla
nostra salute !
Appena
scesi e con lo zaino in spalla e di nuovo super veloci ancora
nel retro di un altro pick-up. "Subete subete!"
Così raggiungiamo subito ancora
una volta in autostop il centro di Melaque appena più
avanti dopo circa un km. "Gracias señor, gracias
!!"
In
calle Gomez Farias proviamo all'hotel Monterrey ma la stanza
è piuttosto anonima e il costo non sembra così
ragionevole ( 320 pesos ), cerchiamo allora un'altra sistemazione
che troviamo poco distante sempre in Farias 54 all'hotel
San Nicolàs. La camera al primo piano costa 200 pesos,
è molto spaziosa e con tre lettoni grandi, il bagno,
un ventilatore e la terrazza che dà sulla via Farias.
Melaque
è diversa da Tenacatita. Per prima cosa Melaque è
una cittadina tipicamente turistica, più messicani
che stranieri. La spiaggia è lunga e
abbastanza affollata, con alcuni locali dove potersi sedere,
mangiare il pesce appena pescato e ammirare i tanti pellicani
che continuano a
pattugliare il mare e si gettano a capofitto per catturare
l'ambita preda.Melaque viene appena prima di Barra de Navidad,
che si trova a nord, e che
si può raggiungere anche lungo la spiaggia (6,5 km).
Passiamo
il resto della giornata in spiaggia, in un torrido caldo
umido, molto più caldo rispetto a Tenacatita in cui
invece c'era sempre una
piacevole brezza.
E'
tutto un continuo di ordinazioni da bere, agua de limòn
y cerveza....
L'acqua
è un brodo, nel fare il bagno bisogna condividere
lo spazio con i tanti pellicani che se ne stanno a mollo
dopo aver catturato le loro prede.
"Siesta
!", ma a me viene il mal di testa con questa temperatura
!
Verso
sera, dopo una doccia, giriamo un po' per Melaque, allo
zocalo, per le stradine con i tanti negozi tipici delle
stazioni balneari. Dall'angolo
sud-ovest dello zocalo partono i bus per Barra de Navidad.
Ne prendiamo uno ( 3,5 pesos ) proprio per Barra. Dopo aver
attraversato tutta la periferia
di Melaque lungo strade sterrate tutte sconnesse, finalmente
rientriamo sulla strada maestra in direzione di Barra. Ci
si impiega circa una ventina
di minuti.
Barra
de Navidad è più "straniera" di
Melaque se così si può dire, cioè più
conosciuta e frequentata da viaggiatori non messicani. Ci
sono diversi
localini caratteristici con le insegne in inglese che propongono
ogni tipo di cocktail e anche piatti della cucina internazionale.
Ma Barra è carina lo
stesso, con la spiaggia lunga con onde più altre
rispetto alla sorellina Melaque, e la laguna de Navidad
che segna il confine tra lo stato di Jalisco e quello di
Colima.
L'atmosfera
è molto più cosmopolita ma è piacevolissimo
passeggiare e rimanere a Barra. Io c'ero già stato
nel 1999, due notti, una delle quali
passate in bianco a causa di un terribile mal di stomaco...da
incubi !!
Al
"Velero's" ci sediamo a bere qualcosa a un tavolino
che dà direttamente sulla laguna de Navidad. La vista
è proprio incantevole e romantica. L'acqua è
ferma e si vedono le mangrovie che si gettano in mare. Il
"Velero's" è un buon ristorante con buona
musica cubana, l'ambiente molto curato.
Per
tornare indietro fino a Melaque devo raccontarvi l'odissea
del bus che dapprima fa il giro dei sobborghi più
squallidi di Barra de Navidad per
tornare sui propri passi fino alle fermata da dove siamo
saliti, poi il proseguimento fino a Melaque non risparmiandoci
anche qui di entrare nelle
stradine più infime facendoci passare così
quasi un'ora sull'autobus con un caldo umido oppressivo
attraverso tutti i barrios più sconosciuti di questi
due villaggi ! "A piedi lungo la spiaggia avremmo fatto
certamente prima !".
Purtroppo
ci siamo lasciati alle spalle un bellissimo tramonto che
invece da Melaque non si può vedere a causa del promontorio
a nord che chiude la baia.
Ceniamo
tardi al "Cesar e Charly" un ristorante sulla
spiaggia proprio vicino all'hotel Monterrey, in c. Gomez
Farias. Buono sia il pescado alla veracruzana ( pomodori
e peperoni ) che quello al mojo de ajo ( crema all'aglio
).
28
agosto 2003
Se all'inizio avevamo in programma di prendere un autobus
per Guadalajara verso le 7.30 di mattino, tutti e due siamo
invece d'accordo di anticipare,
quasi costretti, a partire con il primissimo bus sempre
per Guadalajara ! Perchè ?
In
hotel non si riesce a dormire nemmeno un po' a causa dei
mosquitos, del gran caldo, del rumore proveniente dalla
strada, ma soprattutto da strani animaletti che abitano
nel materasso dei nostri letti. "Saranno pulci ?"
Niente da fare, cambiamo anche letto, visto che ce ne sono
ben tre, ma niente , la tortura è continua !!
Alle
4.30 del mattino siamo già in piedi stanchi e assonnati,
ma decisi a lasciare questo inferno !
Così
è, alla vicina stazione degli autobus, sempre in
G. Farias, decidiamo di prendere il bus "ordinario"
( seconda classe ) delle 5.30 ( 185 pesos ).
Sarà
un viaggio di ben sei ore, lungo e noiosissimo, per una
strada tortuosa e in continua ascesa passando da campi coltivati
ad agave, da cui si ricava la famosa tequila. Passiamo anche
da Autlàn de Navarro, la città natale del
famoso chitarrista Santana.
A
mezzogiorno siamo finalmente alla grande stazione degli
autobus di Guadalajara, formata da diversi "moduli"
o terminal. Il centro di questa
grande città, la seconda del Messico, dista circa
5 km. Prendiamo quindi un bus, contrassegnato con "centro"
che passerà anche da Tlaquepaque e dalla vecchia
central camionera.
Scendiamo
in centro, vicino a c. Colòn e calle Sanchez. A piedi
percorriamo c. Lopez Cotilla fino al n. 619 dove si trova
l'hotel Posada San Rafael Inn. Bello l'albergo per tanti
motivi. La camera (n. 6) innanzitutto pulitissima e curata,
bagno con doccia, due letti grandi, tv ( 290 pesos ). C'è
anche un bel patio con un computer per internet ( 12 pesos
all'ora ), certamente uno dei migliori alberghi trovati
in tutto il viaggio !!
Il
pomeriggio inizia però dopo un ottimo pranzo al cafè
Madrid sempre nella stessa via Cotilla. Provate gli innumerevoli
licuados e succhi di frutta,
gli enormi panini ( lonches ) e le quesadillas. Ottimo servizio
a prezzi imbattibili !
Per
il centro di Guadalajara, una città grande e turistica
anche se non troppo... La bella Catedral con due campanili
gemelli in plaza de Armas dove
si trova anche il Palazzo del Governo, le tante piazze nei
dintorni: plaza Laureles con il Palazzo Municipale, plaza
Tapatìa e il Teatro Degollado,
plaza Libertad e plaza de los Hombres Ilustres. In fondo
a Plaza Tapatia si arriva verso il mercato Libertad.
La
chiesa de La Merced e San Josè.
Merita
davvero una visita il Mercado Libertad, dove si possono
ammirare i banconi della frutta e verdura dal piano superiore,
e avere così una
bellissima veduta ! Si può trovare di tutto, alimentari,
comedores, ma anche oggetti di artigianato che però
provengono tutti da Tlaquepaque e Tonalà.
Camminiamo
da Plaza Tapatìa, ben tenuta con fontanelle e giochi
d'acqua, passando poi per il grande mercado Libertad fino
alla poco accomandabile zona nei dintorni di plaza de Los
Mariachis fino alla Calzada Independencia una lunga arteria
stradale che porta a sud, passando anche per il Parque Agua
Azul dove c'è la Casa de Las Artesanias de Jalisco.
Qui si possono trovare bellissimi oggetti dell'artigianato
provenienti da tutto lo stato. Compriamo anche noi qualcosa
ma siamo convinti che nei villaggi di Tlaquepaque e Tonalà
troveremo di meglio grazie a una scelta più ampia.
Vorrei
sottolineare la tranquillità che si può avvertire
per le strade di Guadalajara, il centro molto ben tenuto
e una sensazione di sicurezza ovunque.
Parlando
con un signore seduto vicino a noi capiamo però che
anche Guadalajara "soffre" della delinquenza in
maniera però molto più leggera
rispetto alla capitale Mexico City "de efe " (DF).
In
serata, pochi sono i locali aperti nei dintorni del nostro
hotel, e non avendo tanta voglia di metterci a cercare da
tutt'altra parte capitiamo dentro un semplicissimo bar con
biliardo chiamato "Club 52" nei dintorni di c.
Cotilla, mi sembra in av. Juarez.
Ci
sediamo sugli sgabelli alla barra, davanti a noi una simpatica
signora che prepara direttamente le tortillas. Da una massa
( "masa" ) già
preparata, ne prende un pezzetto e la "spalma"
sotto una pressa apposta per poi riscaldare questa sorta
di piadina su una piastra calda.
Mangio
ottimi tacos di carne insaporiti al mole verde e al mole
negro, entrambe sono salse tipiche del Messico, gli ingredienti
non li ricordo più
ma di certo c'è anche il cioccolato !!
29
agosto 2003
Che c'è in progamma oggi ?
Tante
cose, inizialmente l'idea di lasciare di nuovo la città
e spostarci a Morélia la capitale dello stato di
Michoacàn a est di Jalisco in modo da
avvicinarci a Ciudad de Mexico dove Linda il 31 riparte
per l'Italia.
Prima
di lasciare Guadalajara non possiamo mancare di visitare
Tlaquepaque e Tonalà famose in tutto il Messico per
quanto riguarda l'artigianato.
Sia
Tlaquepaque che Tonalà sono a sud di Guadalajara,
ormai villaggi annessi alla città stessa, anche se
in origine erano due distinti pueblos. La
central camionera rimane tra Tlaquepaque e Tonalà.
Facciamo
colazione da "La Bombilla" in c. Cotilla, uscendo
dall'hotel si prende a sinistra fino a superare la prima
piazza che trovate, il locale è
sempre sullo stesso lato. Il bar è una "loncheria",
una sorta di paninoteca modello "Happy Days" con
i divani trapuntati e due gentili signore che
preparano panini, enormi yogurt con granola e frutta, hamburguer,
quesadillas ( tortilla di farina piegata in due con dentro
formaggio "queso" fuso ) e sincronizadas ( come
la quesadilla ma in più c'è il prosciutto
).
Lasciamo
quindi l'hotel, ritiriamo gli zaini già preparati
e in bus andiamo alla stazione degli autobus. Raggiungiamo
la central camionera con un bus
preso in av. 16 septiembre, un bus ruta 616. In venti minuti
circa si arriva alla stazione dei bus, siamo al modulo 1
e lasciamo gli zaini al deposito
bagagli ( guarda equipaje ).
Di
nuovo su un altro bus pubblico che ci porterà a Tlaquepaque
la nostra prima scelta. Il conducente dell'autobus ci aiuta
e scendiamo proprio vicini
alla piazza più famosa e centrale di Tlaquepaque,
plaza El Pariàn cuore di questo villaggio. La bella
piazza è circondata da moderni negozi di
artigianato mentre il centro è occupato da una serie
di ristoranti eleganti.Troviamo molti turisti in giro molti
di più rispetto a Guadalajara stessa.
Tlaquepaque
sembra una sorta di villaggio creato apposta per i turisti,
ma ci aspettavamo più bancarelle e negozietti mentre
invece vediamo solo grandi negozi eleganti ed esclusivi,
poco tipici e con prezzi abbastanza alti. Passeggiamo su
è giù per av. Independencia che è zona
pedonale con i festoni appesi che danno un'aria allegra
a questo passaggio. In questa via si trova il museo regionale
della ceramica. Purtroppo però non troviamo quello
che stiamo cercando, cioè quella sensazione di più
vero e artistico, meno "finto" e più antico
e tradizionale.
Abbiamo
ancora tempo prima di lasciare Guadalajara, un paio d'ore
per visitare anche Tonalà 8 km a sud di Tlaquepaque.
Riprendiamo
un altro bus, questa volta un TUR 707 con aria cond.( 6
pesos ) diretto proprio a Tonalà. Sale il controllore
dei biglietti. In Messico il
biglietto si paga sempre al conducente, si sale davanti
si paga e si ritira il biglietto. E' importante conservare
sempre il biglietto fino a quando si
scende. Dopo aver cercato dappertutto, tra le tasche, nello
zainetto, ovunque insomma dei nostri biglietti niente !!
Ero già pronto a pagare la
multa quando ricordo dove ho messo le due "cartine"
! "Eccoli, sono qua, mi servivano come segnalibro nella
guida !!".
E
Tonalà si presenta subito come estremamente diversa
rispetto alla sorella Tlaquepaque. Qui è tutto un
fiorire di laboratori e piccoli negozi,
scantinati, con oggetti sparsi un po' dappertutto anche
direttamente sul marciapiede ! Non c'è che l'imbarazzo
della scelta per varietà e numero di
negozi.
Oggetti
in legno, ceramiche, cartapesta, rame e ferro battuto, soli
da appendere al muro, statuette, farfalle, vasetti di ogni
grandezza e forma,
candelabri, animaletti colorati, cactus e ricordi di ogni
tipo del Messico ! Tutto è moltiplicato all'ennesima
potenza rispetto e Tlaquepaque e la
qualità dell'artigianato è senz'altro di buon
valore. E non è finita ! Tonalà ha un meraviglioso
zocalo, la piazza centrale con una forte atmosfera retrò,
i lucida scarpe nei loro caratteristici chioschi, i venditori
di palloncini, le panchine in ferro battuto e ai lati le
taquerias e i comedores sotto i portici da dove arriva il
profumo delle gorditas ( tortillas di mais più alte
e spesse tagliate in due a busta e riempite di quello che
volete, provate quelle con "nopalitos y frijoles "
! ) ! Per noi è un invito a nozze e ci sediamo subito
felici come bambini, su sgabellini da asilo ad ammirare
tutto questo spettacolo. Certo, Tonalà è proprio
incantevole e sarebbe stato un delitto non averla vista
!
Si
respira davvero un'aria diversa, più autentica rispetto
a Tlaquepaque e anche a Guadalajara, meno turistica ma molto
più graziosa.
Così
dopo qualche acquisto a dire il vero limitato per la continua
aspirazione a trovare qualcosa di meglio, dobbiamo purtroppo
lasciare Tonalà
che avremmo voluto conoscere meglio, ma abbiamo un bus che
parte per Morélia dove vorremo arrivare in serata.
Sulla
stessa strada dove siamo scesi arrivando da Tlaquepaque,
ma dal lato opposto, prendiamo il bus 275 per la central
camionera.
Alle
16.00 siamo già in stazione dei bus, al modulo 1
riprendiamo gli zaini ( 10 pesos ) e acquistiamo i biglietti
dell'autobus per Morélia delle 16.15
( 210 pesos ) della primera plus. Il bus è di prima
classe e prima di salire a bordo ci consegnano anche un
sacchettino "merenda" con bibita !! "Che
lusso !!".
Questo
bus percorrerà l'autopista ( autostrada ) impiegandoci
circa tre ore e mezza ( 295 km ).
Siamo
a Morèlia alle 20.00, la stazione degli autobus è
nuova e non è in centro. Non troviamo i soliti bus
per il centro che aspettano fuori davanti
alla stazione tanto meno colectivos. Prendiamo un taxi,
il biglietto si acquista dentro la stazione e il costo dipende
dalla zona. In stazione c'è
un cartello con scritto "Taxi: para una mas seguridad
compra su boleto !". Il nostro taxi per il centro costa
24 pesos, abbiamo scelto sulla guida di
provare l'hotel Mintzicuri in Vasco de Quiroga 227 proprio
di fronte alla posada Don Vasco.
Alla
reception ci attende un serio e attento signore, all'inizio
sembra antipatico ma poi si rivelerà squisitamente
professionale.
Ogni
camera è contrassegnata da una targhetta con un nome
indio. La nostra camera è al piano superiore, un
letto matrimoniale e il bagno, gli spazi sono ridotti ma
è pulita e non abbiamo bisogno d'altro ( 232 pesos
).
E'
già sera ed è tardi, come sempre difficile
trovare qualcosa di aperto per mangiare. Nel nostro percorso
alla ricerca di un ristorante ci imbattiamo
nello spettacolo della grande Cattedrale tutta illuminata,
con i due campanili e la cupola azzurra !! Tanta gente per
le strade, traffico come da
noi in Italia, ma di turisti zero assoluto...
Mi
viene da paragonare Morélia a Zacatecas e anche a
Oaxaca ma non è proprio così; più grande
Morélia, più vivace anche la sera, meno povera
mi sembra ma sono solo le prime impressioni e poi in centro
sembra tutto perfetto...
In
c. Guillermo Prieto 125 a nord-ovest rispetto alla cattedrale
entriamo nel bel ristorante-hotel "Casa de Las Rosas",
un locale elegante ma per
questa volta può andare, siamo a fine viaggio, direi
che è giusto concederci una cena come si deve...
ce la meritiamo !
Un
menù con piatti tradizionali della città e
del Michoacàn, quindi "sopa tarasca" (
con tortillas fritte, chile negro, fagioli ), "pescaditos
di Zihuarèn" ( pesciolini piccoli piccoli con
limone e avocado ), "enchilada placera" ( enchilada
senza carne, tortilla ripiena di verdure cotta in forno
), insalata verde. Mangiamo benissimo e mi piacerebbe segnalare
questo posto, che merita senza dubbio di essere provato!
30
agosto 2003
lPenultimo giorno di Linda in Mexico. Domattina partirà
da Mexico City alla volta dell'Italia mentre io avrò
un giorno in più a disposizione.
Dopo
un'abbondante colazione a base di yogurt giganti fatta al
mercato di Morélia che si trova a sud rispetto al
nostro hotel, oltre la chiesa de Los
Capuchines, iniziamo a scoprire questa bella città.
Morélia,
Patrimonio Culturale dell'Umanità dal 1991, è
una città coloniale con un gran valore storico e
monumentale. Fondata il 18 maggio del 1541 per ordine del
vicerè Antonio de Mendoza nella valle di Guayangareo
con il nome di Valladolid che poi fu sostituito dal nome
attuale per onorare la memoria di Don Josè Maria
Morelos y Pavòn che nacque in questa città
il 30 settembre 1765.
Morélia
è conosciuta come la città de las Canteras
Rosas per il colore del materiale sei suoi edifici che conservano
tutta la loro grandezza.
Il
tempo è buono ma quando il sole scompare arriva un
po' di fresco anche se non fa freddo come a Zacatecas...per
fortuna !
Passiamo
per San Francisco e la casa de Las Artesanias ( cari gli
oggetti e non così numerosa la varietà...)
in plaza valladolid, poi su verso il Templo de Las Monjas
dedicato a Santa Caterina da Siena e il Palacio Federal,
poi ancora verso est alla bella plaza Villalogin e la Fuente
Tarasca,
l'Acquedotto e quindi indietro fin su alla Casa de la Cultura
nell'ex convento del Carmen. Un panino veloce e poi via
ancora per le vie di
Morélia...
In
Plaza de Las Rosas deliziosa, vicino alla chiesa de Las
Rosas ( ora c'è il conservatorio ), poi al Palacio
Claviero con il vicino mercato
dell'artigianato e dei dolci moreliani. Il mercato è
divertente e interessante, tutti vendono i tipici dolci
al tamarindo, speziati e piccanti con il chili !
Senza
strafare si arriva a sera, ultimo giorno di Michoacàn
ma già è fortissima la voglia di tornarci
per visitare meglio questo stato interessantissimo, con
le famose località di Patzcuaro, l'isola di Janitzio,
Tzintzuntzan, Uruapan, Quiroga, il vulcano Paricutìn
e la costa del pacifico
con spiagge isolate e selvagge.
Verso
le 19.00 torniamo in hotel dove abbiamo già lasciato
gli zaini pronti in custodia. E per una doccia, come facciamo
? Nel parking dell'hotel, ai
lati ci sono delle docce pubbliche ma a pagamento, riusciamo
a lavarci e toglierci di dosso un po' di stanchezza...
Prima
di lasciare Morèlia, andiamo a cenare al ristorante
Los Comensales in c. Zaragoza. Sono quasi le otto e come
al solito rischiamo di non trovare nessun locale aperto
! Se il menù propone molti piatti a base di carne,
pesce, antojitos ( stuzzichini ), zuppe, ecc, dobbiamo però
adattarci e prendere quello che c'è, perciò
la solita sopa tarasca buona e saporita, sopa di verdure
e trota salmonata alla griglia ( in verità sembra
fritta e
impanata, ma facciamo finta di niente..!). Il posto è
bello perchè si mangia in un bel patio di una casa
coloniale, all'aperto e con una fontana al
centro. Purtroppo però non mi pare sia un ristorante
da segnalare, soprattutto dopo il ricordo della cena di
ieri sera !
A
questo punto siamo pronti per lasciare Morélia. Faremo
il viaggio fino a Mexico City in bus di notte in modo da
essere in aeroporto in mattinata per l'aereo di Linda.
In
Hotel riprendiamo gli zaini e quindi saliamo su un colectivo
"ruta cafè" ( un taxi collettivo ) che
va fino alla central camionera, preso all'angolo
tra Vasco de Quiroga e Valladolid. Faremo un mini viaggetto
di 25 minuti stipati in un furgoncino volkswagen tutto foderato
di moquette, sembra di
stare in un salottino !
Arriviamo
nei pressi della stazione dei bus, compriamo i biglietti
della primera plus per Mexico City terminal norte ( 205
pesos ) che parte alle
23.30. Di nuovo pacchettino con toast e acqua e... si parte
per l'ultimo viaggio in autobus fino a DF !
31
agosto 2003
Il viaggio fino a Mexico City dura circa cinque ore e puntuali
arriviamo al terminal norte quando sono le 5 circa. E' ancora
buio ma in stazione c'è già
tanta gente che aspetta di partire e che è appena
arrivata ! Facciamo colazione e attendiamo che faccia un
po' più chiaro poi prendiamo il biglietto per un
taxi autorizzato per l'aeroporto ( 113 pesos ).
All'area
F delle partenze internazionali siamo in anticipo ma già
è possibile registrarsi per il check-in.
Anch'io
riesco ad anticipare il rientro in Italia di una giornata.
Così
è, lasciamo il Messico dopo un mese di viaggio, un
lungo percorso da San Diego fino a Città del Messico
attraverso paesaggi indimenticabili,
un'esperienza bellissima !!
Ora
non so cosa sento esattamente...
se
tutto è stato solo un sogno, questo non lo so, in
fondo è stato formidabile vivere così, passare
un mese totalmente libero...
Sicuro
che sono cresciuto ancora ma anche che non troverò
mai la fine di questa strada che ho imboccato e nella quale
credo con tutte le mie forze...
Ringrazio
di cuore tutti i miei compagni di viaggio per avermi aiutato
a vivere così intensamente questo momento di vita...
michele
INFORMAZIONI
PRATICHE
PREZZO
DEGLI AUTOBUS:
San Diego-frontera Tijuana (trolley): 1,25 $
Tijuana-Ensenada: 80 pesos
Ensenada-San Ignacio: 466 pesos
San Ignacio-Santa Rosalia ( autostop): 50 pesos
Mulegè-La Paz: 289 pesos
La Paz- playa El Tecolote: 25 pesos
playa El Tecolote- La Paz : 25 pesos
La Paz- Todos Santos: 60 pesos
Pichilingue-Topolobampo ( ferry): 580 pesos
Creel-Chuhuahua: 166 pesos
Chihuahua-Durango: 368 pesos
Durango-Chupaderos: 10 pesos
Durango-Sombrerete: 65 pesos
Sombrerete -Durango: 65 pesos
Durango-Zacatecas: 176 pesos
Zacatecas-Jerez: 26 pesos
Jerez-Zacatecas: 26 pesos
Zacatecas-la Quemada: 16 pesos
La Quemada-Zacatecas: 16 pesos
Zacatecas taxi: 25 pesos
Zacatecas -Tepic: 399 pesos
Tepic- San Blas: 40 pesos
San Blas-Los Cocos: 9 pesos
Aticama-Matanchén : 5 pesos
San Blas-Puerto Vallarta: 100 pesos
Boca de Tomatlan-Yelapa: 120 pesos
Puerto Vallarta- Miguel Hidalgo: 114 pesos
Melaque-Guadalajara: 185 pesos
Tlaquepaque-Tonalà: 6 pesos
Guadalajara-Morèlia: 210 pesos
Morèlia-Mexico City: 205 pesos
Tot
3927 pesos = 340 euro
COSTI
VARI:
tassa d'entrata in Messico: 21 usd $
entrata laguna Arareko: 15 pesos
entrata cascata Cusarare: 15 pesos
museo de la Revoluciòn (Chihuahua): 10 pesos
Zacatecas, Mina El Eden:25 pesos
Zacatecas Teleferico:20 pesos
museo Zacatecano: 6 pesos
La Quemada ruinas: 32 pesos
escursione a La Tovara:130 pesos
visita alla Contaduria (San Blas): 5 pesos
Tot.
243 pesos = 21 euro
+ 21 usd $= 40 euro
LINKS
UTILI:
www.lapaz-tourism.com
www.bajaferries.com
www.chihuahua.gob.mx
www.turismodurango.com
www.turismozacatecas.gob.mx
www.visitmorelia.com
www.visitnayarit.com
www.costalegre.com
HOTELS-POSADAS:
San Diego, Ecolodge ( 45 usd $ a testa...)
San
Ignacio, Baja California Sur: Hotel "La Posada"
( 250 pesos per 2 )
Mulegé,
Baja California Sur: Casa de huespedes Manuelita ( 200 pesos
per 2 )
La
Paz, Baja California Sur: Hotel "Hosteria Del Convento",
c. Madero 85 ( 260 pesos per 4 )
Los
Mochis, Sinaloa: Hotel Hidalgo, in c Hidalgo 260 Pte.
tel 8 18 34 53
hidalgo@hotmail.com ( 280 pesos per 4 )
Creel,
Chihuahua: Hotel nuevo ( 450 pesos per 4 )
Creel,
Chihuahua: Posada Creel ( 350 pesos per 4 )
Chichuahua,
Chihuahua: Hotel Plaza, c. Cuarta, (200 pesos per 4 )
Durango:
Durango: Hotel Buenos Aires, a. Constituciòn 126
Nte. (150 pesos per 4)
Zacatecas,
Zacatecas: Hotel Zamora, c. Independencia ( 213 pesos per
3 )
San
Blas, Nayarit: Hotel " Bucanero", Juarez 75,
tel. 50101. ( 150 pesos per 2 persone )
Puerto
Vallarta: Hotel "Posada de Roger", c. Badillo
237, tels. (322) 222-08-36 e 222-06-39 www.posadaroger.com
( 300 pesos per 2 persone )
Tenacatita,
Jalisco: Hotel "El Paraiso", av. Tenacatita 32
tel (315) 355.59.20 tel: (314) 353.96.23 ( 200 pesos per
2 persone )
Melaque,
Jalisco: Hotel "San Nicolàs" ( 200 pesos
per 2 persone )
Guadalajara,
Jalisco: "Hotel Posada San Rafael Inn", Lopez
Cotilla 619 - Centro Historico tel: (33) 36-14-91-46 http://sanrafael1.tripod.com/
( 290 pesos per 2 persone )
Morélia,
Michoacàn: Hotel Mintzicuri, c. Vasco de Quiroga
227, tel 312 0590 - ( 232 pesos per 2 persone )
Spesa
totale a persona per "dormire": 1404 pesos + 45
$ = 162 euro
FINE