OLANDA E PAESI BASSI - ESTATE 2003
(Testo di Salvo
e Monica Leotta)
Equipaggio: Papa’ Mamma
Gaspare 6 Manfredi 9
Periodo: 31 Luglio / 20 Agosto 2003
Mezzo: Laika Ecovip 2 su Ford 2500 del
1995
Campeggi: 1 Austria- 1 Germania- 5 Olanda
- 1 Belgio
Problemi: Nessuno
Autonomia: 4 Giorni per acqua e scarico
Biciclette: Indispensabili e comode in
Olanda
Consumo: in totale Euro circa 2.000
Km partenza: 76.500
Km arrivo: 84.000 (totale 7.500)
1° GIORNO: Giovedì - 31/07/2003
Anche quest’anno, malgrado le tante traversie - forse
più gravi del solito- riusciamo a sistemare il camper
riempendolo di vivande e vestiti, per partire, avendo in
linea di massima come meta l’Olanda , il Belgio e
il Lussemburgo.
Il tour di massima, sviluppato nel tempo sfogliando libri,
diari di bordo e riviste, era stato programmato in tempi
vari problemi avuti, per cui ogni cosa ha subito cambiamenti
dovuti anche al tempo che si è ridotto notevolmente.
Decidiamo di partire il 31/07/03: alle 22.00 usciamo dal
camper house, dopo aver riempito i serbatoi di acqua pulita:
è un po’ tardi, ma è nelle nostre intenzioni
fermarci presto per dormire. Così, dopo aver traghettato
senza problema e non avere fatto alcuna fila, ci troviamo
in Calabria, e prima di percorrere i 433 km che sono necessari
per arrivare a Salerno ceniamo con un ‘ottima sfoglia
alle verdure che mamma ha preparato a casa, e poi arriviamo
a Pizzo Calabro; qui, sentendo la necessità di riposarci,
chiudiamo tendine e freschini e ci addormentiamo. Domattina
ci aspetta la lunga Salerno- Reggio Calabria!!
2° GIORNO Venerdì - 01/08/2003
La sveglia è alle 9.00 del mattino: ci ritroviamo
attorniati da camion e gente che fa colazione in autogrill.
Dopo aver fatto colazione anche noi, alle 10.00 siamo pronti
per affrontare la lunga Italia, che ci rende palese quanto
isolani ed isolati siamo in Sicilia. Così iniziano
i chilometri, pensiamo di farne tanti dato che dovremmo
raggiungere l’Olanda. All’area Angioina est
(notando con piacere che è una meta a noi nota dato
che ci fermiamo spesso qui durante i tour), sistemiamo la
tavola e arrangiamo un pranzo fugace per non appesantirci:
papà vuole riposare e mamma sarà alla guida
del camper sebbene ci sia un po’ di vento. Intanto
ci sentiamo con alcuni amici, partiti un paio di giorni
fa, che ci chiedono di raggiungerli a Bologna e fare insieme
un piccolo percorso fino alla Germania per far stare i bimbi
insieme per un po’. Devo dire che noi per etica “professionalmente
turistica” non amiamo viaggiare in compagnia, vuoi
per le differenti esigenze, vuoi per i tragitti ben stabiliti
da prima delle partenze ma soprattutto per la poca propensione
a fare ciò che vogliono gli altri: tuttavia abbiamo
accolto con entusiasmo la proposta dei ragazzi e con la
felicità di Manfredi e Gaspare, ci fermiamo a Bologna
nell’area di sosta Cantagallo, dove trascorriamo la
notte in tutta tranquillità.
Grande la felicità dei bambini.
3° GIORNO Sabato - 02/08/2003
Stamattina ci alziamo con una temperatura molto alta dentro
il camper: c’è un sole che spacca le pietre
e siamo sudati. Dopo aver presto un italianissimo caffè
ci spostiamo dall’area Cantagallo diretti verso il
Brennero, mentre i bimbi decidono all’unanime di stare
insieme nel nostro camper e giocare; ci incamminiamo verso
Bolzano, ma già si respira aria di vacanza, tutte
le auto hanno i portabagagli stracolmi e i siluri sopra
le macchine, ci sono miriadi di camper per le strade, papa
è felice di aver lasciato la Sicilia per il viaggio
estivo dopo un anno di attesa e spero possa rilassarsi a
dovere. Per quanto riguarda me, so a cosa andrò in
contro nei prossimi giorni: i bambini saranno come sempre
incontenibili, euforici e bisognerà attendere la
famosa fase di assestamento per poter essere più
tranquilli.
La famuccia si fa sentire alle 13. 00, per cui ci si ferma
a pranzare dopo poco, si comprano i famigerati gelati (da
mangiare esclusivamente fuori dal camper) e si riparte:
la strada verso Bolzano è incasinatissima, code lunghe
e caldo soffocante. Arriviamo in Austria.
Ligi alle regole delle altre nazioni, acquistiamo la Vignette
(7 euro, con validità 10 gg), per poter percorrere
le autostrade;
Dopo poca strada siamo ad Hall in Tirol, in un campeggio
pulito e poco stanziale (Swimmbad camping, Euro 23 a notte)),
dove si trovano le megapiscine che hanno fatto la felicità
dei ragazzini: così, anche per smorzare la lunghezza
del percorso, decidiamo insieme di fermarci due giorni e
ci sollazziamo dentro questo mondo divertente: ci accorgiamo,
dalla quantità di gente che c’è, che
il mare austriaco e di buona parte dei tedeschi, è
fatto solo di piscine!!! Comunque ci si riposa realmente,
le piscine sono ben organizzate, pulite e vale la pena prendere
il sole negli immensi prati verdi.
La sera facciamo una minipasseggiatina in paese con le biciclette,
e notiamo come sia pulito questo piccolo paese e come sia
pittoresco vederlo di sera con le luci dei negozi (chiaramente
chiusi dalle 18. 00) e il campanile illuminato.
4° GIORNO Domenica- 03/08/2003
Ci alziamo di buon ora e carichiamo di acqua il camper.
Dopo colazione lasciamo l’Austria, per avviarci a
Legoland, la terra dei mattoncini di Lego, (ben 50 milioni
usati). Siamo già in territorio tedesco, infatti
percorriamo la Baviera e rimaniamo incantati, già
per la seconda volta, dai boschi e dalla vegetazione germanica:
arriviamo dopo pranzo e posteggiamo nello spiazzale di Legoland,
pagando 5 euro se decidiamo di dormire lì o 3 euro
per il solo posteggio, ma chiaramente resteremo tutto il
giorno e pernotteremo .
A Legoland paghiamo in 4 ben 100 euro, la botta non è
indifferente, ma appena entrati dimentichiamo la spesa e
ci immergiamo in questo fantastico mondo incantato. Iniziamo
con i gommoni, poi col mondo lego da costruire e poter poi
comprare a peso, poi entriamo nella fabbrica Lego e vediamo
tagliare i mattoncini: insomma una meraviglia che fa scialare
i piccoli.
Tornati in camper facciamo le docce fuori nel piazzale (provvidenziale
l’allungo della doccia fatto fare a posta per i viaggi),
ceniamo e guardiamo tutti insieme Strek, il cartone animato
della Walt Disney, fuori dal camper, sotto un cielo pieno
di stelle: riflettiamo sulla bellezza di poter essere sotto
un cielo stellato, in piena libertà, in un’altra
nazione!! Quest’anno ci siamo ben equipaggiati, abbiamo
portato con noi il Pc e i cartoni animati in Dvx per i bambini,
utili soprattutto per le serate di pioggia.
5° GIORNO Lunedì- 04/08/2003
Stamattina abbiamo pensato di trascorrere un’altra
giornata gli amici,prima di separarci per continuare il
viaggio ognuno per conto proprio. La destinazione scelta
è Rothenborg, cittadina medievale che fa parte della
Strada Romantica tedesca che parte da Monaco e arriva fino
a Wurtzburg: posteggiamo alle porte del paese e ci addentriamo
attraverso le mura antiche che fanno il giro totale della
città. Questa cittadina è veramente molto
bella, ha mantenuto il suo aspetto antico, è piena
di negozietti “natalizi” e pulita: lungo la
strada principale adocchiamo un panificio ricco di dolci
e pane di ogni tipo, e non perdiamo tempo a comprare di
tutto. Pranziamo insieme (c’è molto caldo),
passeggiamo e compriamo il magnete che si aggiungerà
alla nostra collezione. Dopo pranzo ci salutiamo con i ragazzi,
poiché da oggi prenderemo strade diverse, loro andranno
in Francia e noi in Olanda.
Da adesso siamo soli, facciamo gasolio e iniziamo a spostarci
verso l’Olanda, attraversando la Germania Occidentale:
arriviamo a Bonn, una città da vedere per l’ordine
e le residenze dove dimorò Beethoven; poi ci spostiamo
verso Francoforte, bagnata dalle acque del Meno, bella cittadina
tipicamente tedesca: visitiamo la cattedrale e il centro
storico e continuiamo verso Coblenza. Sono già le
20.30, e sebbene qui ci sia ancora luce abbiamo la necessità
di trovare un campeggio per sicurezza e scaricare le acque
nere. Lo troviamo in riva alla Mosella, strapieno e non
troppo pulito, il gentile proprietario ci fornisce la luce
e la piazzola; ci accontentiamo, prepariamo la cenetta e
ci riposiamo. Coblenza è una cittadina tra il Reno
e la Mosella, diventata la città dei sogni durante
il periodo romanico: il paesaggio tra i due fiumi è
realmente pittoresco, soprattutto al tramonto, e l’
abbondanza di monumenti e costruzioni storiche ne fa una
cittadina degna di essere visitata almeno una volta.
6° GIORNO Martedì- 05/08/2003
Alle 9.30 siamo già operativi: i bambini desiderano
arrivare presto in Olanda, ma non sanno che ancora ci sono
parecchi chilometri da fare.
Seguiamo la nazionale da Coblenza, diretti a Colonia (Koln)
ed Aquisgrana (Aachen). La strada per Colonia è lunga
ma molto bella, lungo i fiumi, c’è molto caldo
ma siamo talmente felici di essere in vacanza che tutto
appare più bello e meno faticoso: a Colonia, posteggiamo
sotto la cattedrale, ma ci accorgiamo che come in ogni grande
città diventa difficile muoversi. Non abbiamo un’ottima
impressione della città, sebbene sia molto bella:
una strana sensazione di disagio e di pericolosità
ci fa decidere di visitare il centro storico e andare via.
La città è molto sporca, e forse la vicinanza
della cattedrale alla stazione non la rende particolarmente
affascinante.
Volgiamo verso Aquisgrana, che visitiamo molto fugacemente
perché entro il pomeriggio vogliamo arrivare a Maastricht:
essendo impossibile posteggiare ad Aquisgrana la nostra
visita è celerissima.
Nel pomeriggio siamo a Maastricht, dove già alle
17.00 è tutto chiuso e la città semideserta:
incontriamo un ragazzo a cui diamo un passaggio, che sale
in camper e ci indica la strada per Volkenberg, un paesino
vicino Maastricht dove troviamo il campeggio De Linde, con
piscina, e dove facciamo delle docce calde. Qui si sta bene,
prepariamo una megainsalata, vediamo un cartone animato
al computer, stiamo a parlottare per un pò e ci addormentiamo.
7° GIORNO Mercoledì- 06/08/2003
Oggi ci dedicheremo alla visita della città, straordinariamente
ricca di monumenti, chiese edifici pubblici. Posteggiamo
accanto alla piazza principale, mettiamo il ticket sul parabrezza
ed iniziamo la nostra scarpinata: il centro storico è
molto bello, vediamo il palazzo di giustizia, edificio eretto
alla fine del XV° sec., in stile gotico, la galleria
di negozi del Maastricht Smedenstraat, le case con i tetti
a capanna e le facciate rivestite di mattoni e le chiese
cittadine; qui tutto costa caro, persino la piantina della
città costa 2 euro, ma comunque vale la pena stare
a passeggiare per un po’ (anche qui compriamo la calamita).
Ma la nostra tabella di marcia oggi, prevede anche un premio
per i piccoli che si sono sciroppati tanti chilometri: andremo
al parco degli elfi, l’Efteling, vicino st.Ertoghenboshen.
Per le strade non c’è molta gente e ciò
ci fa sperare che non ci sarà molta confusione neanche
al parco: al parcheggio dell’Efteling (5 euro) non
ci sono molti camper, ne contiamo solo 4 di cui 3 italiani,
ma molte auto; paghiamo anche qui circa 100 euro ed entriamo
nel mondo degli elfi e degli gnomi. La cosa bella è
che non facciamo file e code per i giochi, non c’è
attesa, si entra e si esce senza problemi: la casa Volta
ci porta nel mondo dei fantasmi, il laghetto con le barche
ci rilassa totalmente, le auto d’epoca ci riportano
indietro nel tempo, il carosello del mondo quasi uguale
a quello di Eurodisney : molto bello è il bosco del
parco, fatto tutto ad arte elfica, sembra un bosco delle
favole di Andersen. Mangiamo le patatine olandesi, grosse
e con intrugli di maionese, e al tramonto lasciamo il parco
a malincuore ma con la soddisfazione di un gran divertimento.
Dopo aver girovagato in cerca di un campeggio approdiamo
al Droomgard, un villaggio campeggio orribile, chiassoso
e pieno di stanziali: scioccati per la tariffa di 35 euro
per una notte, ma soprattutto per l’ambiente, decidiamo
di andar via e troviamo posto in un altro campeggino, De
Roeselberg, pulito, silenzioso ed economico, dove tra le
altre cose ci sono anche i giochini per i bimbi, i quali
non perdono tempo malgrado aver trascorso una giornata al
parco giochi. Ceniamo romanticamente sotto le stelle, al
silenzio assoluto perché alle 21.00 tutti dormono
già, laviamo anche i piatti in assoluto silenzio
e ci addormentiamo.
8° GIORNO Giovedì- 07/08/2003
Cominciamo stamattina la scalata verso Nord-Holland. Lasciamo
a malincuore il nostro piccolo campeggino che abbiamo già
pagato all’arrivo ieri sera (ma gli olandesi non si
fidano di noi italiani?) e proseguiamo verso st.Hertoghemboshen,
dove nella guida Michelin abbiamo visto che c’è
una bella cattedrale da visitare. Ed in effetti è
vero, perché giunti dinnanzi la cattedrale ci accorgiamo
di aver fatto una scelta felice: con un croissant in mano,
acquistato lungo il corso principale e pagato una cifra,
entriamo in questa magnifica cattedrale gotica e fotografiamo
ogni angolo della chiesa molto luminosa-. Tanto per
cambiare Gaspare accende lumini ai santi, sebbene prima
chieda il permesso: all’ingresso c’è
il diario della firme e non perdiamo tempo nell’apporre
i nostri autografi. All’uscita riprendiamo il camper
e volgiamo verso il De Hoge Veluwe Parc di Otterlo.
Questo parco offre un ambiente unico di natura, arte ed
architettura: è un mondo eccellente per godersi la
tranquillità, gli spazi i silenzi ed apprezzare ciò
che la vita ti offre. All’ingresso si può fare
il ticket per stare finchè si vuole (30 euro in 4
col camper), c’è il camping all’interno,
e c’è la possibilità di prendere le
bici bianche a noleggio gratuitamente e poter girare liberamente:
i 5.500 ettari di parco ospitano animali in libertà,
alberi secolari, natura vergine, ma soprattutto l’attrattiva
è data dal Museo Kroller-Muller, fondato da Anton
e melene Kroller-Muller, che conserva una collezione di
opere d’arte di Van Gogh e Picasso, Seurat, Mondrian
ed altri. Prima di entrare all’interno del museo bisogna
attraversare il giardino delle sculture moderne, dove strani
scultori come Serra, Henry Moore, August Rodin etc, si sono
sbizzarriti in opere contemporanee che però noi non
riusciamo ad interpretare (sono un po’ sui generis!!);
una volta all’interno ci si perde tra le opere del
“primo” Van Gogh, (tra cui il famoso “Mangiatori
di patate”), per il quale tra l’altro viene
festeggiato il 150° anniversario dalla mrte. Appena
arrivati all’uscita vediamo Manfredi in lacrime, accompagnato
da una coppia di italiani, che è uscito dal camper
dopo essere stato lasciato lì a dovere per essere
in piena attività di turbolenza, riprendiamo le velòs
bianche e ci sollazziamo a girare tra i boschi, respirando
aria pura, poi usciamo e volgiamo verso Kampen. Qui troviamo
il campeggio “Roggebotsluis”, grande, stanziale
ma pulito: scegliamo una piazzola isolata lungo il fiume,
ma il proprietario ci dice che la sera i ragazzi con la
tenda accanto organizzeranno una strana festa: noncuranti
di ciò, usciamo le sedie e ci godiamo lo spettacolo
stellare.
9° GIORNO Venerdì- 08/08/2003
Dedichiamo la giornata odierna alla visita di Kampen, cittadina
anseatica di mare molto graziosa sulle rive dell’
Ijssel: si può visitare il museo del tabacco, lo
Stedelik Kampen Museum, e vedere le chiese del centro. Dopo
aver fatto rifornimento d’acqua e pane, la nostra
tabella prevede Giethoorn, paese lacustre molto bello, degno
di essere visitato, raggiungibile solo in bici e in barca:
pazientemente, scendiamo giù le bici dal camper e
pedaliamo fino al centro del paese. Dietro un piccolo bar
posiamo le bici e per fare un tour un po’ più
romantico e diverso, con 15 euro affittiamo la barchetta
e ci godiamo il paese dall’acqua. Delizioso il giro
che fanno fare i marinai di Giethorn, dandoti la mappa da
seguire: ci si può fermare anche in mezzo al canale
e gustare un gelato, poiché la gelateria è
proprio una barca al centro dell’acqua; oppure allungare
il tragitto e bearsi del profumo del verde olandese. Una
realtà a misura d’uomo, dove si può
stare anche a dormire in camper nel parcheggio all’ingresso
del paese! Dopo una lunga passeggiata sotto il sole, riprendiamo
il camper, posto lungo il canale dove tutti pescano con
le loro canne, e proseguiamo verso Urk. Questo è
uno dei paesi, assieme a Giethorn, più carini dell’Olanda
visti fin’ora: si tratta di un paesino portuale, con
una bella spiaggia, una miriade di barche ormeggiate lungo
il molo, e soprattutto un faro meraviglioso che ricorda
la bella Bretagna. Una romantica passeggiatina lungo il
mare, all’ora del tramonto, non può mancare,
ci fa sentire più vicini e ci fa anelare a un po’
di sana solitudine familiare: Manfredi e Gaspare approfittano
per giocare con delle giostrine montate lungo il mare, e
noi li guardiamo da lontano commentando la loro esuberanza,
che in questa prima fase di viaggio, è stata eccessiva.
Le foto al faro sono di prassi, ma ci tenta anche l’odore
del pesce che esce dai ristorantini del paese: stasera risparmieremo,
al prossimo paese se ne riparla. Dal momento che i paesini
sono poco distanti l’uno dall’altro, abbiamo
pensato che sarebbe bello poterne vedere più d’uno,
così dato che sta facendo buio dopo pochi chilometri
arriviamo ad Hindeloopen, un altro paese di pescatori. C’è
uno spiazzale antistante il porto che ci tenta molto per
dormire la sera, e, sebbene fossimo tentennanti per il divieto
di campeggio libero in Olanda, ci lasciamo sopraffare dall’idea
del risparmio e dal fatto che ci sono dei ragazzi di Como
con dei camper vicino il nostro, che trascorreranno lì
la notte. Dopo aver cenato in fretta, passeggiamo per le
viuzze del paesino: anche questo piccolo paese è
pieno di localini gremiti di gente che beve birra, di barche
a vela posteggiate nel porticciolo e piena di cani al guinzaglio;
abbiamo notato che tutti hanno almeno un cane e quasi tutti
un Golden Retriever (proprio il cane che vorremmo comprare
noi!!). I cani, sono molto educati e non si aggrediscono
tra loro: un esempio di civiltà da prendere in considerazione!!
Domattina sicuramente faremo un giretto con la luce del
sole.
10° GIORNO Sabato- 09/08/2003
Trascorsa la notte in tranquillità, ci vestiamo e
facciamo la nostra colazione, ormai diventata olandese per
la grande quantità di cake al burro che mangiamo:
raggiungere il centro è facile dal momento che già
ieri sera ci siamo stati; andiamo a vedere le barchette
e il mare, notiamo come gli olandesi si siano adoperati
per creare degli argini tra la terra e il mare. Il paesaggio
anche qui sembra bretone: le tipiche casette dei pescatori
con gli zoccoli appesi fuori dalle porte, i giardinetti
curati e ben addobbati, ci rendono palese quanto lontano
siamo dalla nostra stressantissima città, e che tipo
di vita calma e serena fa questa gente. Compriamo la nostra
calamita, una modellino di barca a vela, delle racchettine
da tennis, e giochiamo in un prato verde vicino ad un canale.
Anche stamattina la sveglia è stata piacevolmente
allietata dal sole.
Attaccate ad Hindeloopen si trovano Makkum e Workum, cittadine
che vediamo en passant poiché è tutto chiuso.
I bambini sono agitatissimi, litigano tra loro ed è
difficile star sereni oggi: dopo aver visto la parte sud
e nord-est dell’Olanda oggi attraversiamo la diga,
lunga 30 km, che ci porterà dall’altro lato
dell’Olanda. In un’area di sosta fermiamo il
camper, prendiamo la macchina fotografica e ammiriamo le
belle spiagge olandesi, larghe e dalla sabbia chiara : il
sole è forte ma la brezza marina smorza il suo calore.
L’idillio è interrotto dalle lacrime di Gaspare,
avvilito perché suo fratellino (in piena attività..!!)
gli ha decapitato Torimon, un micropupazzo dal valore economico
di 500 lire ma dal grande valore affettivo: il risultato
è che le foto vengono con pianto incorporato e che
al ritorno ci aspetta l’acquisto di un nuovo giocattolo.
Tuttavia, con la forza che ci contraddistingue continuiamo,
e la strada della diga ci porta ad Enkhuizen, paese con
tipiche case di mare, dove siamo attratti dallo Zuiderzee
museum, un museo diviso in museo interno e museo esterno
che raccoglie la storia della vita olandese. Seguiamo le
indicazioni per Hoorn, ma ce lo lasciamo alle spalle e proseguiamo
per Edam, dove chiaramente acquistiamo dell’ottimo
formaggio (250 gr 5,60 euro), e Volendam. Ma la meta di
stasera è Marken, stupendo microcosmo di poche case,
dove decidiamo di dormire: paghiamo 6 euro per il posteggio
in cui è possibile sostare la notte e ci fermiamo.
Scendiamo velocemente dal camper, prendiamo le bici e ci
spostiamo fino al centro; il paese dalle casette verdi è
una realtà da fiaba!! È molto piccolo ma ordinato,
ci sono 2 o 3 ristorantini, tantissime barche con la gente
dentro che già alle 17.00 cena, le docce calde a
disposizione del pubblico e due camioncini che vendono frites
e coca cola!! Le docce, dopo una giornata di sole, sono
un toccasana: per lo più il fatto che sono pulite
e gratuite ci rende sereni. Puliti e soddisfatti continuiamo
a passeggiare mano nella mano e torniamo in camper, ceniamo
e ritorniamo in paese dove ci aspetta una di quelle birrerie
lungo il molo: l’Amstel sarà nostra anche stasera!!!
11° GIORNO Domenica- 10/08/2003
Abbiamo visto, stamattina, che da Marken passa il bus che
porta ad Amsterdam; non c’è occasione migliore
per raggiungere la città, evitando di trascinarci
il camper che è difficile da posteggiare. Paghiamo
direttamente sull’autobus e in mezz’ora siamo
in una delle più belle città d’Europa.
Rimaniamo subito esterrefatti dalla stazione, costruzione
merletto difficile da trovare in una grande città,
tanto da sembrare una struttura museo; dopo aver pagato
2 euro per una inutile ed inutilizzata cartina della città,
fatta male, acquistata presso l’ufficio del turismo
al centro, iniziamo il giro con il museo Van Gogh e il Rijksmuseum.
Il museo Van Gogh è un sogno da tanto tempo, e prima
di partire ho fatto un lavaggio di cervello ai piccoli dicendo
loro che avrei voluto vederlo senza problemi e in assoluto
silenzio. Al museo Van Gogh paghiamo 9 euro a persona (i
bambini non pagano), ma tutti santi e benedetti, perché
si può vedere tutta la collezione del pittore. I
quadri sono coloratissimi, predominati da colori forti,
giallo rosso, arancione: non si spiega come mai questo pittore
prediligesse queste tonalità a tinte più scure,
dal momento che non era sano di mente ed era depresso. Le
sale sono ben divise per periodi di vita del pittore: ad
Amsterdam nel 1878, ad Arles nel 1886, in Belgio e a Parigi,
e i quadri sono ben collocati. Ai piani superiori si trovano
invece gli autori che gravitarono attorno a lui nello stesso
periodo, e coloro che seguirono le sue orme. Chiaramente
qui abbiamo acquistato i poster che coloreranno la nostra
casa!! Ci spostiamo poi al Rijksmuseum, pagando anche qui
9 euro cadauno, ma la situazione cambia un po’ perché
le sale sono più grandi e il museo è ricco
di quadri: sperando che i bimbi non diano segni di cedimento,
ci addentriamo tra i saloni e ci beiamo di quelle immagini
meravigliose. Primeggia Rembrant, con la sua “Ronda
di notte”, seguito da “La cameriera” di
Veermer: insomma un susseguirsi di meraviglie difficili
da dimenticare. Sicuramente ne valeva la pena. Usciti dai
musei (la prossima volta toccherà allo Stedelick
museum), visitiamo la città con il tram: piazza Dam,
il quartiere a luci rosse, la Newe Kerk e la Oude Kerk,
i canali! Tutto ha un suo fascino, persino lo Scheepvaart
Museum il museo della navigazione della Compagnia
delle indie dove si può fare un tuffo nel passato
a bordo dell’Amsterdam, la nave della compagnia marittima
sopracitata. Camminando arriviamo nella zona del mercato
dei fiori, un vero spettacolo: ci sono tulipani di ogni
tipo, gladioli, rose, ma soprattutto tantissimi bulbi da
comprare e portare a Catania.
Lasciata Amsterdam, dove siamo stati 2 giorni, nella strada
verso Marken ci fermiamo a Monnichendam, e sul porticciolo
scopriamo sia le docce calde che facciamo subito, sia una
nonnina che ha un piccolo ristorantino economico che fa
pesce fritto: logicamente non ci facciamo pregare, e in
un attimo ci troviamo già seduti a mangiarlo con
le patatine fritte. Meraviglioso e da non perdere.
Torniamo a Marken la sera, ceniamo e facciamo amicizia con
due simpatici camperisti bolognesi che l’indomani
non rivediamo più: solita birra di fine serata e
a letto. Avremmo voluto non andare mai più via da
questo paese unico nel suo genere.
12° GIORNO Lunedì- 11/08/2003
Lasciamo Amsterdam e Marken (la cittadina più bella
dell’ Olanda), ed iniziamo a scendere dalla parte
Ovest: ci siamo accorti che le nostre bici a poco a poco
stanno cedendo e le ruote si sgonfiano, cosicché
ci fermiamo in un negozio di bici per farle riparare. Notiamo
che qui la bici è il mezzo di locomozione più
diffuso, quindi si è super attrezzati per la riparazione.
Scendendo, capitiamo a Zandvoort, ex circuito di Formula
Uno, dove siamo accolti da una fitta nebbia e da un paesaggio
triste: ma noi imperterriti non ci perdiamo d’animo,
posteggiamo in un parcheggio dietro il casinò e facciamo
un giro in paese: Anche qui beviamo la nostra solita birra
e mangiamo il solito formaggio olandese (Manfredi in grosse
quantità); i bambini si sono accorti che lungo il
corso principale c’è una giostrina che li attira,
così siamo costretti a cedere e portarli a rilassarsi
un po’. Una signora molto gentile con un bimbo offre
loro il primo gettone, così contenti partono per
i giri nelle macchinine.
13° GIORNO Martedì- 12/08/2003
Dopo esserci resi conto che la nebbia di ieri sera ha lasciato
il posto ad un sole splendido, salutiamo Zandvort per raggiungere
il Keukenofh, ovvero la zona dei campi in fiore: qui però
ci accorgiamo che forse siamo arrivati nel periodo sbagliato,
dal momento che di campi fioriti ce ne sono pochi quelli
che ci sono, sono solo gladioli. Ad ogni buon conto, dal
momento che già ad Amsterdam abbiamo fatto il pieno
di tulipani al mercato dei fiori, ci accontentiamo di vedere
questo piccolo spettacolo e scendiamo ancora, verso Leida,
arrivando all’Aia (Den Haag). Posteggiamo il camper
accanto al parco della città, attraversandolo e conoscendo
un simpatico cagnone bernese, e ci spingiamo fino al centro
storico, dove siamo rapiti da un negozietto in cui compriamo
la cartolina che fa per Antonio: quella dei reali di Belgio!!!
Gliela invieremo subito! La città è molto
bella: visitiamo il palazzo di giustizia, una costruzione
imponente e regale, il palazzo del Parlamento, la Grote
Kerk, dove è allestita una mostra di arte contemporanea
difficile (come al solito) da interpretare, e un mercatini
di formaggi in cui assaporiamo un po’ di gouda. Attraversiamo
poi una galleria al centro della città, che ricorda
vagamente la galleria di Milano, bella, piena di vetrine
e bar. Secondo noi è una città da vedere.
Da qui, col sapore del formaggio che non ci lascia neanche
un attimo, andiamo a Gouda, soprattutto perché il
tempo a disposizione è ancora tanto e abbiamo voglia
di girare qualche altra città; Gouda ha un simpaticissimo
centro storico, per cui data la facilità di posteggio,
lo visitiamo. Le patate fritte sono di prassi, e con il
solito pacco in mano colmo anche di maionese, giriamo per
le viuzze: nella piazza principale carino è lo Stadhuis
in stile gotico, dove approfittiamo di un simpatico olandese
per farci fare delle foto; troviamo finalmente i tanto sospirati
zoccoli olandesi, non quelli comprati nei negozi per i turisti
bensì quelli originali dei pescatori, per soli 5
euro. Un colpaccio da non perdere!!!. Al centro della stessa
piazza si trova la fabbrica del formaggio (ovviamente la
gouda), e dato che è previsto l’assaggio i
bambini non resistono: ce n’è di tutti i tipi,
al pepe, alle erbe, speziati.
Papà si accorge, camminando, che c’è
un negozio che vende scarpe ad 1 euro: un’occasione
talmente da non perdere che torniamo in camper con 3 paia
di scarpe olandesi che useremo solo per il viaggio.
Non riuscendo a uscire dal paese, dal momento che si è
incantata la sbarra del ponte che fa passare le navi nel
canale, facciamo il giro largo ed usciamo, ma percorrendo
la strada dei mulini ci accorgiamo solo dopo molto tempo
di averla superata: Fortunatamente di mulini ne abbiamo
visti abbastanza, per cui piangiamo con un occhio.
Superiamo Rotterdam, città moderna con costruzioni
spaziali, porto importantissimo, e dato che sta iniziando
a piovere decidiamo di andare verso Middleburg: logicamente
essendo le 18.30 e soprattutto il tempo uggioso, nessuna
anima viva è visibile per le strade, così
gironzolando nella periferia di Middleburg, scopriamo Veere,
una oasi di pochissimi abitanti, segnalata anche nella cartina.
Questo paesucolo di mare, offre un piccolo centro con alcuni
baretti, una bellissima chiesa, negozi di souvenir e negozi
di affitto bici: vale la pena vederlo perché è
realmente un paese a misura d’uomo. All’ingresso
del paese si può trovare un minicamping a poco prezzo,
ma noi preferiamo dormire in un prato accogliente accanto
a delle villette, in un silenzio assoluto. Anche a Veere
acquistiamo dei piccoli souvenir e giriamo con le bici.
Dopo cena ci addormentiamo in assoluta tranquillità.
14° GIORNO Mercoledì-
13/08/2003
Si avvicina Ferragosto, ma qui in Olanda sembra che i giorni
di festa non intacchino minimamente la calma e l’armonia
dei paesaggi. Nulla è turbato più di tanto,
la gente è serena, non c’è stress, persino
le mucche e le pecore sono pulite e pacate. Ci si sposta
nella zona delle grandi dighe e il paesaggio è molto
nuovo: si vede che la mano dell’uomo ha avuto un ruolo
fondamentale nello sviluppo di questa zona, che per certi
versi fa anche sgomento. Siamo nel mar del Nord. In riva
al mare, un mare minaccioso e limaccioso, dal colore verde
militare che tranne a Manfredi (che è un vero pesce)
non ispira affatto un bagno refrigerante, pranziamo; si
vede in lontananza un cargo che tenta di attraversarlo,
ma con difficoltà, e molta gente attratta dal faro
rosso che erge imponente come dalle acque.
Attraversando Domburg si arriva direttamente in Belgio.
Il Belgio passa quasi inosservato in confronto all’Olanda,
nelle guide turistiche: e ce ne accorgiamo presto.
Anversa è una grande città: la raggiungiamo
attraversando la zona periferica, che lascia molto a desiderare,
ma la troviamo subito molto caotica. Come tutte le grandi
città, che Manfredi definisce ”piene di confusione”
dona un senso di minore sicurezza rispetto ai piccoli paesini.
La visitiamo senza troppo interesse e proseguiamo per Bruxelles.
Sarà perché sede del Parlamento Europeo, sarà
per aver sempre sentito parlare di lei, ma questa città
è realmente bella: sicuramente si respira aria di
grande sito politico, ricco, importante e solido. L’ingresso
della città è dato da strade molto larghe
ed eleganti, rotatorie divisorie e palazzi affascinanti:
posteggiamo dietro la cattedrale e la visitiamo. Anche questa
è una chiesa molto luminosa, grande e simile nella
facciata allo stile di Notre Dame di Parigi. Poi ci avviciniamo
alla Grand Place, un merletto, sfigurata solo nella sua
bellezza da un campetto di beach volley montato, per fortuna,
temporaneamente al centro della stessa; vi si trovano il
municipio e musei, ma tutto in stile gotico. Seguiamo le
indicazioni che ci conducono verso il tanto decantato “Mannequin
Pis”, il famosissimo puttino che fa la pipì,
reclamizzato alla grande in Tv, ma rimaniamo delusi dalle
dimensioni oserei dire pigmee della statuetta. Comunque
da buoni turisti con tanto di videocamera e macchina fotografica,
ci immortaliamo davanti alla statua e andiamo via. Bruxelles
è una città in cui convergono molte civiltà,
lo notiamo dal fatto che c’è una grande quantità
di siciliani. iraniani, cinesi; commentiamo insieme che
Bruxelles è molto bella.
Lasciata Bruxelles, ci dirigiamo a Gand, anche perché
sono già le 17.30 ed è ora di cominciare a
cercare un posto per dormire: stasera anziché dormire
fuori vorremmo stare in un campeggio. Gand ha un centro
storico molto intrigante, con delle chiese molto belle,
ma per il resto non sembra una città affidabile.
In piazza chiediamo ad un simpatico posteggiatore che mastica
un italiano triste e maccheronico, se ci possa indicare
un campeggio pulito lì vicino, e lui con mille gesti
e centinaia di disegni ce lo indica: risultato è
che la contorsione dei disegni non ci permette ritrovarlo,
motivo per cui proseguiamo verso Brugge. L’impresa
non sembra molto facile, perché a poco a poco fa
buio ed è difficile fermarsi, tanto più che
mancano ancora dei chilometri perla città e noi siamo
veramente stanchi. Troviamo un campeggio a Zeabrugge, periferia
di Brugge e porto di mare, chiaramente già chiuso,
e ci accomodiamo appena fuori dall’ingresso del campeggio:
appena il tempo di cenare e metterci a letto (h.23.00) che
un signore odioso, con una lampadina tascabile, ci intima
di allontanarci perché quello è un terreno
privato. Come delle iene ce ne andiamo, maledicendo l’omucolo
maleducato, a cui peraltro non davamo nessun fastidio, e
troviamo posto nel parcheggio di un centro commerciale,
accanto ad altri camper. L’inizio in Belgio non è
dei migliori!!! Il campeggio, dove chiaramente non torneremo
ami più, vista l’accoglienza, si chiama Dallas.
15° GIORNO Giovedì- 14/08/2003
Ci alziamo di buon ’ora e approfittiamo del
supermercato per fare un po’ di spesa. Ancora un po’
amareggiati per il cretino della sera precedente ci muoviamo
verso Brugge. Qui riusciamo ancora a posteggiare al centro,
scendere le bici e raggiungere la piazza principale. Brugge
sembra fatta di zucchero, ha le casette colorate e la gente
è gioviale (strano in Belgio). Facciamo due passi
tra la folla (oggi è ferragosto), giriamo tra le
vie da cui esala un meraviglioso odore di cioccolato: ci
sono tantissimi negozi di cioccolato belga, di tutti i colori
e le forme – a tal proposito i bimbi notano delle
tette di cioccolato davanti le vetrine e si fanno fotografare
–e la gente non bada a spese, comprandone di tutte
le forme. Nella piazza principale siamo attratti da una
sfilata medievale: ci sono personaggi vestiti da cavalieri,
alcune donne addobbate da popolane, cavalli, bambini con
abiti coloratissimi, e devo dire che è uno spettacolo
indimenticabile in questo contesto. Poi sentendo della musica
e degli applausi ci accorgiamo che dall’altra parte
della piazza un jongleur di strada si esibisce con delle
marionette di legno fatte molto bene: i bambini si siedono
attorno a lui e vengono letteralmente rapiti dalle sue performance.
Trascorriamo u po’ di tempo rilassandoci con le musichette
dell’intrattenitore di strada e poi decidiamo, sotto
suggerimento di Gaspare, di fare un giro in barca per vedere
le bellezze di Brugge attraverso il canale: paghiamo 15
euro ed entriamo nel barcone. È molto bello vedere
la città dall’acqua, soprattutto quando la
guida ti spiega tutto nei particolari. Risaliti nel nostro
camperino a papà viene la nostalgia delle belle spiagge
della Normandia: retaggi del viaggio fatto nell’ anno
precedente di cui serbiamo ancora un meraviglioso ricordo.
Essendo vicini al confine con la Normandia ci avviamo a
Dunquerkue, porto famoso al limite tra il Belgio e l’Olanda,
ma dopo aver percorso 56 km rimaniamo delusi: non siamo
davanti alle belle spiagge della Normandia, bensì
innanzi ad un porto squallidino inserito in una cittadina
che non dice nulla Dopo aver deliberato di avere fatto tanti
chilometri inutilmente, ritorniamo indietro e nel tardo
pomeriggio arriviamo a Mons, dove troviamo un campeggio
al centro della città, molto alberato e pacifico.
16° GIORNO Venerdì-
15/08/2003
Carichiamo di acqua i serbatoi, paghiamo e andiamo
via dal campeggio. I campeggi sono indispensabili a volte
per fare le docce e pulire il camper, che inevitabilmente
dopo tanti giorni si riempie di molliche e caos. Nel nostro
itinerario è prevista una sosta a Namur, cittadella
medievale fortificata sulle rive della Mosa; la cittadina
è molto bella, soprattutto vista con un sole lucentissimo.
Ci inerpichiamo sulla cittadella da dove si vede un paesaggio
bello, e notiamo che ora è una zona residenziale
con ville superbe e prati curatissimi. Fotografiamo dall’alto
la città e proseguiamo verso Dinant, dove ci fermiamo
pranzare in un parcheggio in riva a l fiume. Dopo aver mangiato
una megainsalata seguiamo le indicazioni per Celles, (9
km da Dinant) per vedere il castello di Veves, dimora dei
discendenti dei conti di Beaufort. La dimora è raffinata,
conserva mobilio del XVIII° sec., porcellane rare, e
souvenir storici, inoltre è immerso in un bosco profumatissimo
e silenzioso.
Ma il nostro obiettivo, oggi, è arrivare ultimare
il giro in Belgio arrivando a Bouillon e all’abbazia
di Orval. La strada per Boillon è di campagna, una
campagna simile a quella francese, riposante e piena di
fattorie: tra queste una in particolare ci incuriosisce
tanto da fermare il camper e visitarla. I bambini impazziscono
all’idea di vedere le mucche e i tori da vicino, così
chiediamo al fattore (un po’ puzzolente e sporchetto)
se possiamo entrare: al suo si, siamo già dentro
e vediamo da vicino questi bellissimi animali mansueti.
I figli del fattore si avvicinano, fanno entrare gli animali
nei recinti e danno loro da mangiare: hanno un colore che
si confonde con quello delle mucche e da vicino non fanno
certo un buon odorino, quindi mi consolo per il fatto che
i miei figli sono un po’ più puliti, malgrado
trascorrano le loro giornate sdraiati per terra. Papà
ha deciso di riposare dopo pranzo, quindi mi sciropperò
io questi 55 km fino a Bouillon, beandomi perché
la strada è molto bella e perché ascolto la
mia musica e mi godo questo momento da sola. Bouillon, sulle
rive della Semois, somiglia a Namur, anche qui c’è
la cittadella antica: affittiamo un pedalò e facciamo
un giretto in relax (solo mamma pedala perché tutti
gli altri sono stanchi). Poi una passeggiatina al centro,
il nostro solito souvenir, mentre Gaspare ha adocchiato
delle meravigliose cozze, in un ristorantino, che vorrebbe
a tutti i costi. Gli promettiamo di comprarle a Catania
dato che qui tutto costa molto (15 euro un piatto di cozze)
e ci avviamo verso Orval.
L’abbazia è chiusa, quindi ripieghiamo verso
Floreville, dove ci sistemiamo in uno stanzialissimo campeggino
orribilmente frequentato, ma con una grande piscina che
attira i bimbi in modo eccezionale. Ci isoliamo da tutti
e posteggiamo in una piazzola dove non veniamo disturbati
da nessuno: è realmente un posto pessimo, pieno di
gentaglia.
17° GIORNO Sabato- 16/08/2003
Scendiamo fino a Villier-devant-Orval, il paese che ospita
l’omonima abbazia, paghiamo i ticket per entrare (sconto
per universitari e i bimbi non pagano) e ci addentriamo
in questa meravigliosa abbazia. Orval offre la particolarità
di presentare due edifici monastici: uno è costituito
dalle rovine dell’originario monastero del 1200/1300,
l’altro è il nuovo complesso occupato attualmente
dai monaci che riproduce il piano di un monastero anteriore
eretto nel 17°sec. e distrutto durante la Rivoluzione
francese. Solo la parte antica è visitabile dai turisti.
All’interno dell’abbazia i monaci producono
vino, birra e formaggi, che poi vendono ai turisti: l’abbazia
è molto bella, vale la pena visitarla, è immersa
nel verde, ma è la dimostrazione di come il mondo
religioso ha sempre vissuto nello sfarzo e nell’esagerazione.
Dopo pranzo (a malincuore facciamo fuori gli ultimi resti
dei formaggi olandesi) arriviamo in Lussemburgo, diverso
dal Belgio per ordine e pulizia: Qui sembra essere a Montecarlo,
i palazzi sono molto eleganti, si respira aria di soldi
e la gente è cortese. Stiamo veramente poco qui,
perché ormai il nostro tour è terminato. Abbiamo
scelto la Francia per tornare a casa, quindi imbocchiamo
l’autostrada per Epinal e ci fermiamo in un campeggio
a la ferme a Saint Nabord: siamo accolti da una deliziosa
signora di mezza età che con soli 13 euro ci fa sistemare
nel suo prato: avevamo nostalgia della Francia, delle sue
strade, dei suoi campeggi economici!!! Facciamo le dolce
in questo posto realmente pulito, immerso in una splendida
campagna, sistemiamo tutto l’occorrente per cenare
in un tavolone di legno che la signore mette nel giardino
per il pick nick dei clienti, e riusciamo a malapena a finire
di mangiare la frutta quando all’improvviso un forte
vento preannuncia un temporale: sparecchiamo velocemente
e ci sistemiamo per la notte. La pioggia romantica piace
ai bambini che, dopo averci chiesto di giocare a Monopoli,
si addormentano.
18° GIORNO Domenica- 17/08/2003
Lasciamo il campeggino e seguiamo la strada per Besancon,
dove una volta arrivati facciamo un po’ di spesa al
supermercato: stiamo finendo le nostre riserve e ancora
abbiamo qualche giorno da trascorrere in Italia: la strada
verso casa è lunga. I bambini chiedono se oggi la
giornata sia dedicata alla visita di qualche altra città
o sia solo di viaggio, e noi molto onestamente confermiamo
la seconda domanda.
Scendiamo attraverso la Svizzera e percorriamo il Tunnel
del San Gottardo, 6 km, (27 euro) : qui il nostro viaggio
oltre Italia è realmente finito, siamo un po’
tristi e vorremmo stare tanti altri giorni fuori, ma Simone
e Barbara e Marzia ci aspettano al lago Arvo, in Sila, e
i bambini stanno impazzendo per incontrarli. Il paesaggio
alpino è molto bello, le montagne e le casette di
montagna cominciamo a farci assaporare il viaggio invernale:
non riusciamo ad arrivare oltre Torino, ci fermiamo in un’area
di servizio e ci sistemiamo per la notte.
19° GIORNO Lunedì- 18/08/2003
L’Italia sicuramente è una tra le
più belle nazioni del mondo, ma il desiderio di visitare
anche le altre parti d’Europa è più
forte di noi, quindi in fondo ci dispiace tornare. Ma abbiamo
pensato di fare la strada di ritorno molto lentamente, cosicché
sostiamo in Toscana. Manfredi, dopo tanti giorni, vuole
necessariamente fare un bagno al mare, così a usciamo
a Viareggio, e in una delle tante spiagge libere ci rinfreschiamo
facendo un bel bagno. C’è da dire che per noi
siciliani il mare toscano non è il massimo, sia perché
le spiagge sono un carnaio, sia perchè il mare è
più pulito sicuramente in Sicilia: ci accontentiamo!!!
La sera andiamo San Gimignano, cittadina medievale incantevole,
già più volte visitata durante i nostri precedenti
spostamenti: troviamo un’area di sosta all’uscita
del paese, ma non ci fermiamo perché ci chiedono
20 euro solo per dormire. Così ci accostiamo ad un
Rimor in un parcheggio fuori dal paese e facciamo amicizia
con i proprietari che sono siciliani (di Mineo). Abbiamo
risparmiato denaro e abbiamo conosciuto nuovi camperisti!!!
Siamo contenti, siamo sereni e abbiamo voglia di pizza:
finalmente mangeremo una vera pizza italiana in una pizzeria
all’interno del paese, gestita da simpaticissimi napoletani.
Con nostalgia siamo ritornati in questo paese, pensando
a quanto tempo è trascorso dall’ultima volta
che io e papà siamo venuti. Tra i nostri ricordi
c’era la promessa di venire a dormire all’Hotel
La cisterna, proprio nella piazza principale – chissà
se un giorno lo faremo-!!!! E da oggi, con l’arrivo
al Lago Arvo, in Sila si conclude il nostro bellissimo tour
in Olanda Belgio e Lussemburgo, programmato da tempo e arricchito
da nuovi itinerari fatti sul momento. Da oggi attendiamo
l’arrivo dei nuovi depliant turistici per qualche
altra destinazione.
Considerazioni finali
Nato all’insegna delle difficoltà
del momento, maturato attraverso le illogiche febbri del
giorno prima della partenza, il nostro viaggio quest’anno
è stato più sofferto del solito. La voglia
di staccare con il mondo intero, con la routine, con la
frenetica quotidianità e di varcare il confine dell’Italia
quanto prima possibile, ha però accelerato i nostri
movimenti, le nostre decisioni, i nostri spostamenti, cosicché
armati da una certa dose di coraggio e dinamismo siamo partiti
senza troppa organizzazione, quasi increduli, ma vogliosi,
scegliendo un’ itinerario realmente rilassante. L’Olanda
è una terra meravigliosa, che dà senso di
sicurezza e pace, le sue piste ciclabili sono il segno di
una civiltà diversa dalla nostra: la gente è
accogliente, discreta, pulita. Noi abbiamo prediletto la
parte Nord della terra perché è piena di paesi
di pescatori e marinai, e secondo noi è la vera Olanda,
ma le grandi città sono da vedere in modo approfondito.
Abbiamo sfatato il mito dei divieti di campeggio fuori dalle
aree riservate, poiché abbiamo potuto dormire all’aperto
senza problemi: non sappiamo se è stata questione
di fortuna o di coincidenza! Amsterdam è una città
molto bella, un merletto, somiglia molto a Venezia e bisognerebbe
viverla anche di sera; la liberalizzazione della droga penso
sia una cosa giusta, tant’è che qui nessuno
dà fastidio perché è una realtà
alla portata di tutti. Tra l’altro allontana la criminalità
organizzata. Per il Belgio, tranne Brugge e Brussel, non
abbiamo un commento altamente positivo da fare: ci ha dato
l’impressione di una realtà multietnica, disordinata
e poco affidabile. Non è stato pertanto facile adattarsi
al divario tra Belgio e Olanda. Per quanto riguarda il Lussemburgo,
è troppo piccolo per poter esprimere un giudizio,
ma è comunque anch’esso un buon esempio di
civiltà. Il viaggio è costato circa 2000 euro
in 25 gg (in 4 persone), ma la somma più grossa è
stata spesa in gasolio. Il gasolio in Olanda costa circa
0,76 centesimi al litro e conviene farlo soprattutto nei
grandi centri commerciali. Comunque, poiché viaggiare
resta la massima espressione di libertà, possiamo
ritenerci soddisfatti del giro effettuato e programmare
il viaggio per l’anno prossimo.
In Olanda con il cane
Camping Roggebotsluis
www.campingroggebotsluis.nl
Kampen
Veramente carino e dog-welcome al 100%. Forniscono anche
dei pack di cartone 100% ecologico per raccogliere i bisognini