OLANDA 2001
di Elio e Floriana
Borghi
Periodo: 14 - 29 aprile 2001 Mezzo: CI Sirio
su Ducato 10 TDI Km percorsi: 4.462 Spese:
L. 795.000 di gasolio; 143.900 d'autostrada (solo Italia
e bollino svizzero), 41000 di GPL. Equipaggio: noi
due, 54 e 50 anni. Frigo: trivalente (usato sempre
a gas). Gas: bombolone fisso Gpl (20 litri?) Acqua:
litri 180 potabile, 160 grigie, 70 nere. Elettricità:
due normali batterie in parallelo da 96 Ah. Autonomia:
4 giorni; 5-6 giorni in regime di austerità. Campeggi:
due, ad Alkmaar e Den Haag. Ristoranti: nessuno,
ma diversi pranzi e cene all'olandese con i fritti volanti.
Scarichi: uno in un camper service, tre nei campeggi
(vedi dettaglio). Problemi: due, risolti favorevolmente
(raccordo GPL Italia/Olanda e motore in panne - vedi dettaglio).
Avvertenza importante Ciò che raccontiamo è la nostra
esperienza in Olanda, i giudizi sono da considerare assolutamente
personali. Leggendo quanto segue, si troverà, per esempio,
che abbiamo pernottato, di solito, liberamente: in Olanda,
il campeggio libero (dormire in un veicolo tra le 21 e le
6), è assolutamente vietato e quando si è ospiti in un'altra
Nazione, si dovrebbero rispettare le regole del luogo.
Note di carattere generale - Scelta periodo: Abbiamo
scelto questo periodo esclusivamente perché obbligati a
fruire delle ferie residue dell'anno precedente entro il
30 aprile. Altra motivazione, che nella realtà non ha trovato
fondamento, è stata che il mese d'aprile, secondo le statistiche,
sarebbe quello meno piovoso (attenzione, non "più secco",
ma "meno piovoso"!); non osiamo immaginare cosa siano gli
altri mesi.
La lingua: L'Olandese è una lingua molto difficile,
sia nella pronuncia, sia nella traduzione a vista. Fortunatamente
l'inglese è parlato da tutti, giovani e meno giovani.
Le strade: L'Olanda ha una fittissima rete autostradale
gratuita (da due a cinque corsie con corsia d'emergenza
sempre presente, anche nei tunnel e sui ponti), un'altrettanto
fittissima rete di super-strade e di strade locali. L'intera
rete è in perfette condizioni (senza buche, tutte asfaltate),
con una segnaletica qualche volta un po' carente, ma senz'altro
sempre efficace e senza cartelloni pubblicitari. Gli Olandesi
sono "omogenei" nella velocità, non vi si trovano i pazzi
che vanno a 50 od a 180, ma tutti vanno alla stessa velocità
(quasi alla massima consentita) senza creare pericolosi
emboli come sulle nostre strade. Attenzione alle bande per
limitare la velocità: prenderle ad una velocità superiore
a 20 km/h (dicasi 20 km/h) comporta la caduta a terra di
tutto quanto a bordo del mezzo. Frequentissime le gincane
a curva molto stretta, peggio che in Francia. A questa fittissima
rete stradale, si affianca e s'intreccia un'altrettanto
fittissima rete di piste ciclabili, anzi vere e proprie
strade, riservate a biciclette e motorini inferiori a 50
cc. peraltro molto rari. Anche questa rete ha i suoi segnali
stradali, le corsie per senso di marcia, divieti (anche
di sorpasso!) e, naturalmente, semafori! Chi pensa, partendo,
di visitare il Paese dei Mulini a Vento e dei Tulipani,
in realtà visita il Paese dei Semafori, dei Canali e dei
Ponti Mobili. Un piccolo ed insignificante incrocio a "T"
con relativo incrocio di piste ciclabili, monta sempre almeno
18 (dicasi 18) semafori (che, moltiplicati per 3, significano
54 lampade!). Abbiamo detto dei canali, dei ponti. L'Olanda
è costruita su un telaio di canali, quasi tutti navigabili
anche da grosse imbarcazioni; i ponti sono fittissimi ed
alcuni anche giganteschi (Rotterdam, per esempio) ma tutti
- o quasi - sollevabili, o girevoli, per permettere il passaggio
delle barche o delle navi. Normalmente il parcheggio è consentito
a pagamento, di solito con prezzo a scalare dal centro,
fino a libero in periferia.
I costi del mezzo: Il costo del gasolio si aggira
sulle 1600 lire al litro; il Gpl sulle 850. Le aree di servizio
accettano tutte le comuni carte di credito. Quelle in servizio
notturno o festivo (senza cassiere) non funzionano con le
nostre carte di credito o bancomat. Alcune non funzionano
neanche col contante. Valutare bene, quindi, il proprio
livello di carburante.
La sosta: Il camper non incontra problemi per la
sosta, è considerato un mezzo come gli altri. Poche le sbarre
a meno di due metri. Ricordiamo che pernottare all'interno
del proprio mezzo (dalle 21 alle 6) è vietato.
I campeggi: Sono molto frequenti.
Gli
approvvigionamenti: Non ci sono problemi in nessuna
parte, anche se è sempre necessario "cercare" il supermercato.
L'approvvigionamento d'acqua, oltre che nelle stazioni di
servizio, può essere fatta alle prese d'acqua per i barconi
lungo i moli, ove questi sono attraccati.
Gli scarichi: Ufficialmente, come è vietata la sosta
notturna, quindi il campeggio libero, non sono previsti
camper service. Noi n'abbiamo scoperto uno a Giethoorn.
I quattro camper service che abbiamo utilizzato (quello
già citato, poi ai campeggi di Alkmaar, di Den Haag e nei
pressi di Yerseke) sono molto difficoltosi: nessuno è risultato
raggiungibile dal tubo di scarico e con diametro di non
più di 8 cm; abbiamo avuto la fortuna che anni fa c'eravamo
dotati di un tubo flessibile lungo un buon metro e mezzo,
fissabile al gomito finale del tubo di scarico, altrimenti
sarebbero stati problemi seri.
La sicurezza: Non esistono problemi particolari.
Eccetto le tre grandi città (Amsterdam, Rotterdam e Den
Haag), tutte le altre non sono altro che dei piccoli villaggi
incantati.
Il
cambio: In attesa dell'Euro, il cambio con l'Olanda
è fisso: praticamente 880 lire per fiorino. Munirsi di monete
da 10c, 25c, 1, 2 e mezzo e 5 fiorini per i posteggi. La
carta di credito non è accettata ovunque: eccetto le stazioni
di servizio, pochissimi esercenti l'accettano (e dove lo
fanno sbuffano parecchio!). Se il limite di utilizzo della
propria carta di credito non fosse sufficiente (fare attenzione
all'accavallamento con le spese precedenti nel periodo immediatamente
prima dell'addebito), attraverso la propria banca fare un
versamento preventivo sul conto della carta di credito che
aumenterà così parimenti il limite di utilizzo. Ricordiamo
che raggiungere l'Olanda implica l'attraversamento di Svizzera,
Francia, Germania e Belgio: si consiglia, quindi, l'uso
di carte di credito, eventualmente anche per prelievi in
contanti (la commissione della carta di credito compensa
agevolmente i diritti di banca e l'inevitabile avanzo di
valuta estera non convertibile).
Gli orari: Solitamente dalle 9 alle 18. Fuori di
questa fascia, eccetto Amsterdam e Den Haag, cala il coprifuoco:
deserto assoluto.
Le
biciclette: Sono assolutamente consigliate. Anche grandi
distanze possono essere percorse pure da inesperti, perché
si parla di pianura piatta le cui salitelle si limitano
al superamento di cavalcavia! Noi abbiamo portato il nostro
tandem che… causa maltempo, non ha potuto sgranchirsi molto
le ruote per quanto avessimo voluto. A titolo d'esempio,
inesperti al massimo (l'usiamo solo nelle due o tre uscite
annuali) il giorno che abbiamo girato Amsterdam in tandem,
abbiamo percorso 48 chilometri e n'avremmo pedalati ancora
se non fosse giunta la sera! Con il bel tempo ci sarebbe
stato proprio da divertirsi! Si incontrano anche tanti tipi
di bici diverse; da quelle ergonomiche (si pedala da sdraiati)
a quelle con carretto, da tandem con terza ruota per bambino
posteriore a uno strano tandem la cui parte anteriore non
era altro che la parte frontale di una bici da ragazzino,
mentre la parte posteriore l'eguale di una da adulto. Uno
spettacolo da ammirare, nei piccoli centri, le carovane
di studenti di qualsiasi età, dalle nostre elementari alle
superiori, che in bici si recano a scuola, sole o pioggia
che sia.
Gli indumenti: L'Olanda è battuta da venti fortissimi
e freschi: noi siamo ricorsi, spessissimo, ai cappelli di
lana, a maglioni e giacche a vento (considerare anche il
periodo, ovviamente). In queste zone sembra vietato l'uso
dell'ombrello (come in Scozia) poiché, anche con pioggia
forte, tutti se ne vanno in giro senza il parapioggia.
Il percorso Italia - Olanda e ritorno: Abbiamo seguito
il seguente percorso: raggiunta la Svizzera presso Chiasso,
siamo saliti tramite l'autostrada, fino a Bellinzona, Lucerna,
Basilea, Mulhouse, Saverne (sopra Strasbourg), Saarbrucken
(il tratto Saverne-Saarbrucken è a pagamento, ma la strada
locale è ottima…). Arrivando a Saarbrucken, se non ci si
vuole perdere, riprendere (o proseguire) come se si volesse
raggiungere Parigi, quindi deviare per Trier, Prum, St.
Vith, Verviers, Liege e, finalmente, Maastricht. Da Saarbrucken
le aree di servizio sono assenti, premunirsi di carburante
per tempo. Per il ritorno, avendo raggiunto Bruxelles, siamo
scesi per Namur, Bastogne, Trier e, conseguentemente, la
stessa strada dell'andata. Abbiamo scelto questa via in
quanto volevamo fermarci a visitare Trier (vedi dettaglio).
Le
autostrade: Per l'Italia è d'obbligo il ricorso alle
autostrade mentre in Olanda sono gratuite, come pure in
Germania e Belgio. In Belgio le autostrade sono tutte illuminate,
molte in cemento e per il mezzo non è il massimo. La parte
francese a pagamento (Saverne-Saarbrucken) l'abbiamo evitata
seguendo le ottime vie secondarie (vedi dettaglio).
Il
nostro itinerario: Eravamo partiti con l'idea di visitare
l'Olanda iniziando da Maastricht e finire a Middelburg passando
a Nord da Makkum e la grande diga da 30 chilometri. Ci siamo
basati sul concetto di andare a vedere un po' di tutto.
Abbiamo utilizzato le seguenti pubblicazioni: "Olanda -
Amsterdam, Rotterdam, L'Aia, Haarlem, il Limburgo e le isole
Frisone", TCI, L. 39.000: abituati a questa serie verde
per la programmazione e guida dei nostri itinerari, è sembrata
all'altezza; "Atlante stradale Europa", Istituto Geografico
De Agostini, 1:750 000, lire 39.000 (si è fatto onore, considerata
la scala); Carta stradale "Nederland", Hallwag, 1:275.000
(edizione 88/89): deludente come impostazione e, colpa nostra,
ormai eccessivamente obsoleta (doveva servirci per lo stesso
viaggio da farsi 10 anni fa!). Naturalmente anche tanti
itinerari scritti da colleghi camperisti messi a disposizione
qui su internet. Nel dettaglio dell'itinerario che segue,
sono specificati i percorsi giornalieri, le città e villaggi
visitati, il nostro giudizio. I tempi indicati nelle singole
località sono quelli minimi, necessari per una visita di
massima e sono stati messi soltanto per dare un'indicazione
per quanto prevedere nei parchimetri o nell'organizzazione
del viaggio. I chilometraggi, giornalieri e progressivi,
non corrispondono, naturalmente, a quelli sulle carte stradali
perché sono stati fatti anche tragitti qui non evidenziati
se ritenuti di scarso interesse ed, inoltre, i giri vari
per trovare un posto idoneo per la notte. I prezzi specificati
per gli ingressi s'intendono sempre a persona.
Cronologia
della visita - dettaglio
Venerdì
13 aprile: Ancona - Casalpusterlengo- Km. 401/401 Lasciato
l'ufficio alle 16.01, alle 16.55, con 35 minuti d'anticipo
sul previsto, si parte. Avvio in autostrada senza alcun
problema, si arriva all'uscita di Casalpusterlengo; entriamo
nella cittadina e troviamo posto in una piazza-parcheggio,
vicino ai Carabinieri e Guardia di Finanza. Ormai abbiamo
deciso che non dormiremo più nelle aree di sosta italiane,
non tanto per la sicurezza, quanto per il troppo rumore.
Sabato
14 aprile: Casalpusterlengo-Verviers (Belgio) - Km. 1334/933
Di buon mattino partiamo e raggiungiamo Chiasso. All'Aci,
per il bollino per le autostrade svizzere, una lunga fila
e non accettano carte di credito. Ricorriamo quindi agli
efficienti uffici svizzeri che in due minuti rilasciano
il bollino senza contanti. Per informazione, all'Aci il
bollino costa 52.000 lire, all'ufficio svizzero 40 franchi
svizzeri che fanno esattamente 51.160 lire. Attraversiamo
la Svizzera fra bufere di neve e sole brillante. Da Lucerna
a Basilea è tutto un cantiere. Nella zona belga, precisamente
a Malmedy, abbiamo, di nuovo, problemi per la mancanza di
gasolio. Già in Francia eravamo dovuti andare a cercarlo
in un supermarket, qui, invece, sono chiusi e non accettano
le nostre carte di credito né bancomat e non abbiamo franchi
belgi e i due distributori visti non accettano neanche i
contanti. Soluzione: al terzo bancomat (il primo non ci
lascia entrare, il secondo fuori servizio) riusciamo a prelevare
1000 franchi belgi, troviamo finalmente un distributore
che accetta contanti e potremmo ripartire: ma è ora di cena
e ci fermiamo; durante il pasto cadono almeno dieci centimetri
di neve: allegria! Ripartiamo e raggiungiamo Verviers, una
bellissima cittadina che ci ospita per la notte in un posteggio
molto silenzioso dietro la Cattedrale, lungo il fiume.
Domenica 15 aprile (Pasqua): Verviers (Belgio) - Nijmegen
(Nimega) - Km. 1573/239 Dopo una notte silenziosa sotto
il ticchettio della pioggia, partiamo e raggiungiamo Maastricht.
A ridosso del centro troviamo molti parcheggi a pagamento
ma oggi, domenica e Pasqua, sono gratuiti. Ci infiliamo
nella prima bella chiesa ed assistiamo, nostro malgrado
ma senza rimorsi, ad una funzione religiosa "protestante".
Ai saluti finali con il pastore, scambiamo due parole col
nostro inglese spaghettaro (maccheronico sarebbe già qualcosa)
e ci chiede se abbiamo capito qualche parola: nessuna! Ma
accanto c'è anche la Chiesa cattolica che visitiamo giusto
in tempo per la fine della funzione: i Pooh avrebbero fatto
meno fumo tanto la chiesa è invasa da incenso. In compenso
un bel coro ha eseguito dei bei pezzi. Facciamo un giro
della città: tutto chiuso, è domenica. Diremmo che al massimo
merita un'attenzione per un paio d'ore. Così, dopo la colomba,
lo spumante e l'uovo di Pasqua (tutti e tre rigorosamente
italiani) partiamo e raggiungiamo Nijmegen (Nimega). Cerchiamo
un posto e dopo vari giri, superato in discesa il tunnel
sotto la stazione, giriamo a destra e in una delle traverse
di Krayenhofflan (dovrebbe essere il nome della via), troviamo
posto anche per la notte. Facciamo un giro della cittadina
sotto copri fuoco e torniamo al camper per la cena e la
notte. Merita una visita di due/tre ore fuori orario del
coprifuoco.
Lunedì 16 aprile (lunedì di Pasqua): Nijmegen
- Giethoorn - Km. 1759/186 Notte assolutamente silenziosa.
Cominciano i problemi. Noi abbiamo il serbatoio gpl da 20
litri e pensiamo che limitando il riscaldamento al minimo
indispensabile, avremmo potuto farlo durare per un paio
di settimane: il freddo è intenso, bisogna riaccendere la
stufa. Non contempo il frigo raffredda troppo (si gelano
i funghi riposti in un sacchetto nel ripiano dello sportello):
non sappiamo se è per la modifica apportata alla ventilazione
dello scambiatore o per il freddo esterno, ma un dubbio
l'abbiamo. In Olanda non è possibile riempire il bombolone
con attacco italiano: così ci hanno detto in Italia e così
ci ripetono in Olanda. Pazienza, a gas finito, scapperemo
in Francia! Comunque,
decidiamo per una visita del De Hove Veluwe; gira e rigira,
scopriamo che per quel giorno è aperto solo l'accesso da
Otterlo ed il Parco Nazionale è chiuso, salvo il Kroller-Muller
Museum che visitiamo con piacere: sono raccolte molte opere
di Vincent Van Gogh. Accanto a queste opere, degli strani
oggetti - per noi bufale - di cosiddetti artisti contemporanei
e giapponesi ed altre amenità del genere. Eh, se Vincent
potesse parlare! Solo per il Museo, un paio d'ore. Si può
entrare con il mezzo e raggiungere i parcheggi del Museo.
Il prezzo del posteggio si paga facendo il biglietto per
il museo (20 fiorini l'ingresso, 8,5 il posteggio). All'uscita
incontriamo un camperista olandese che ci dà due buone notizie:
ancora soli quattro giorni di maltempo e possibilità di
trovare il raccordo gpl al centro vendita di camper di Harskamp.
Questa seconda notizia si rivela una bufala, speriamo nella
prima! Andiamo a Deventer che ci delude, raggiungiamo Kampen:
molto bella. Qui, tra l'altro, assistiamo ad un concerto
in una grande chiesa, in cui tutto il pubblico partecipa
a gran voce (almeno un paio d'ore - vale sempre il discorso
del copri-fuoco). Sulla strada visitiamo velocemente Genemuiden,
traghettiamo velocemente a Zwartsluis e raggiungiamo Giethoorn.
Se non avesse piovuto avremmo potuto fare un giretto del
paesino adagiato sulle rive d'un canale lungo sei chilometri
a bordo di imbarcazioni elettriche, invece ci siamo dovuti
accontentare di una lunga - ma bellissima - passeggiata
lungo questo canale, sotto l'ombrello. Sulla strada principale,
notiamo che la concessionaria camper Moncayo ha un piccolo
posteggio, quasi quasi chiediamo se possiamo sostare qui
per la notte. Poi, visto che il titolare è d'una gentilezza
eccezionale, approfittiamo e ne vengono fuori camper service
e punto sosta camper (forse l'unico in Olanda) che si trova
oltre il ponticello quasi di fronte, poi subito a sinistra,
altro ponticello ed a destra (sosta libera, scarico libero
ma difficoltoso, acqua non potabile libera, potabile ed
elettricità a moneta). Ma, più importante… il raccordo gpl
Italia/Olanda si può fare! La fortuna vuole che esista il
raccordo Inghilterra/Olanda e noi abbiamo l'Italia/Inghilterra
(pagato 30.000 lire circa due anni fa). Occorre però una
prolunga che, tra l'altro, mal s'avvita al raccordo inglese.
Per farla breve, da un meccanico di mezzi agricoli troviamo
una guarnizione spessa (4.000 lire, oltre alle 36.000 del
raccordo). Alla prova presso il distributore, il manutentore
delle pompe gpl (casualmente lì… quando si dice la fortuna!)
dà una riguarnita con del teflon e tutto funziona: siamo
salvi! Riepilogo: raccordo inglese più prolunga con guarnizione
modificata (più spessa) rifinita con teflon più attacco
olandese; la prolunga è necessaria perché i perni di fissaggio
per la pompa sarebbero troppo vicini alla ghiera.
Martedì
17 aprile: Gietoorn - Oosterblokker - Km. 1987/228 Dopo
la solita notte tranquilla, partiamo ormai contenti della
soluzione del problema del gpl che con questo tempo ha significato
la prosecuzione del viaggio come programmato, giungiamo
ad Hinderloopen che è una bellissima cittadina, merita una
deviazione (un paio d'ore). Girando fra le viuzze del villaggio,
tra le altre cose, scopriamo un negozio d'antiquariato (negozio
è esagerato: megamagazzino di robivecchi): da vecchi semafori,
lumi a petrolio usati, timoni, motori, in quantità industriale,
probabilmente in parte di provenienza dal disarmo di vecchi
barconi. Per chi ama queste cose vecchie è un paradiso ed
i prezzi sono onesti: basta solo cercare e non farsi prendere
la mano (esperienza diretta). Successivamente, nell'ordine,
visitiamo Workum, Gaast e Makkum: sono tutte belle ma quest'ultima
particolarmente graziosa. Il problema è che ancora non abbiamo
visto un mulino a vento e neanche un tulipano: solo semafori,
papere, canali ed acqua. Percorriamo la lunga diga Afsluitdijk
(30 km), ci fermiamo al punto definito Monument dove una
torre permetterebbe una visione panoramica; abbiamo usato
il condizionale, perché, nell'ordine: uno, non dovrebbe
piovere o grandinare, due, non esserci un vento bestiale
e tre, la torre non è che sia tanto alta. In parole povere,
questa immensa, lunghissima diga è stata una delusione totale;
merita attenzione, certamente, come opera imponente dell'uomo
ma non suscita emozioni. Proseguiamo fino a Enkhuizen, cittadina
molto pittoresca (almeno tre ore) ma, purtroppo, non ammette
chiaramente soste notturne dopo le 21. Qui cominciano le
prime abitazioni spioventi verso l'esterno. Sono costruite
così perché le scalinate interne sono strettissime e per
portare i mobili al piano superiore bisogna farli passare
dalle finestre. Le case terminano con la facciata a punta,
sulla quale fuoriesce un trave dove agganciare una carrucola
per sollevare i mobili. Dopo la visita, non potendoci fermare
per la notte, e poiché siamo in ferie, proseguiamo ed a
Oosterblokker (neanche segnalato nella nostra cartina ma
lo troviamo poco oltre, sulla strada verso Hoorn), nel piazzale
della birreria De Schalm ci fermiamo per la notte. Mia moglie,
soddisfatta, sentenzia: "Oggi non abbiamo mai aperto l'ombrello…"
Mercoledì
18 aprile: Oosterblokker - Marken - Km. 2040/53 Se non
fosse stata la tempesta di pioggia e vento, sarebbe stata
anche questa una notte tranquilla. Tant'è che dobbiamo girare
il camper di 90 gradi per evitare la bufera di fianco e
rischiare il rovesciamento... Si va e raggiungiamo Hoorn
(parcheggi a pagamento, 1 fiorino per 30 minuti): è veramente
molto bella (almeno tre ore). In programma c'è Alkmaar,
ma tale cittadina va visitata di venerdi (vedi). Nel primo
pomeriggio raggiungiamo Marken, dopo brevi visite di Volendam
e Monnickendam (belline). Marken si gira solo a piedi e
si paga per entrare. C'è un ampio parcheggio a pagamento
(11 fiorini la sosta e mezzo fiorino a testa l'ingresso)
valido fino alle ore 9 del giorno dopo e si può sostare
anche la notte. Facciamo una passeggiata sotto il sole (almeno
due ore) fra le caratteristiche case e, appena in tempo
per il rientro in camper, arriva una bufera di neve e grandine
che in due minuti due imbianca il piazzale. Ritorna il sole,
caliamo e montiamo il tandem: ritorno della grandine, di
nuovo sole e partiamo per raggiungere il faro a circa 10
minuti di pedalata con una pista ciclabile che attraversa
un territorio con molte specie di animali d'aria, di terra
ed acquatici (papere, folaghe, cigni, lepri, pecore, falchi,
ecc.). Ci fotografiamo velocemente al faro, riprendiamo
la via del ritorno quando ci avvolge una grandinata e bufera
di vento contrario. La grandine, sugli occhi, fa proprio
male! Ma, dopo pochi minuti torna il sole. Qui conosciamo
due colleghi di Venezia con una simpaticissima ragazzina.
Ma ancora niente mulini a vento, niente tulipani!
Giovedì
19 aprile: Marken - Alkmaar - Km. 2163/123 La notte,
ormai monotonamente, passa in modo molto tranquillo; di
buon mattino veniamo svegliati da una papera che vuole pane.
Programma della giornata: verificare la posizione strategica
di Broek in Waterland per la sosta per la visita di Amsterdam
e vedere nell'ordine Zaandam, Zaanstad, IJmuiden e giungere
ad Alkmaar per esserci domani, venerdì, di mattina presto.
Zaandam: finalmente mulini a vento e ben sei tutti vicini!
Questa zona di Zaandam (De Zaanse Schans) merita una visita
(almeno un paio d'ore) e non dovrebbe mancare in un giro
dell'Olanda. Uno dei mulini a vento - l'unico al mondo ancora
in funzione (dicono) - è visitabile all'interno, con tutto
il suo macchinario fatto in legno ed originale. Si ammira
veramente l'ingegnosità dell'uomo nello sfruttare la forza
del vento, come regolarne il numero dei giri delle pale
(modificando l'area contro vento sulle pale e, oppure, variando
il lavoro da svolgere). Le case circostanti ricostruiscono
fedelmente un paesaggio d'epoca. Infatti, abbiamo saputo,
i mulini a vento sono stati sfruttati fino a circa un secolo
e mezzo fa, poi soppiantati dai motori a vapore: quelli
rimasti sono solo per il folclore. Biglietto d'ingresso
4 fiorini, parcheggio 7,5/ora. IJmuiden: vediamo le poderose
chiuse che separano il mare dal Noordzeekanaal, passiamo
pure su un ponte (naturalmente levatoio) con portata massima
di 16 qli, vediamo imponenti fabbriche con alte e fumanti
ciminiere: tutta l'altra faccia dell'Olanda pubblicizzata!
Visitiamo le dune, la spiaggia e ritorniamo verso Alkmaar
non prima di aver fatto scorta di pesce fresco su uno dei
tanti mercati al porto; il frigo congela che è una meraviglia!
Alkmaar: siamo un po' stanchi, i parcheggi sono tutti a
pagamento, l'indomani mattina occorre essere presenti presto
per il Market Cheese - mercato del formaggio. Non abbiamo
voglia di cercare posto in uno dei paesini vicini, quindi
ricorriamo al locale campeggio - segnalato (2 persone e
camper: 35 fiorini) con camper service. Ci accoglie un acquazzone,
tanto per cambiare. Il campeggio è senza lode e senza infamia,
tanto fango, servizi - abbiamo usato solo le docce - senza
riscaldamento a queste temperature; in compenso il posto
è molto tranquillo. Sul tardi arrivano altri camper fra
cui anche tre equipaggi italiani. Per il centro, due chilometri,
bus 160 ogni 15-20 minuti, 3 fiorini a testa per corsa (biglietto
dal conducente che vi dirà anche dove scendere - dopo il
capolinea, a circa 100 metri dalla piazza - stessa fermata
anche per il ritorno).
Venerdì
20 aprile: Alkmaar - Broek in Waterland - Km. 2230/67
Dormito bene. Visto il tempo e che al Market Cheese non
si potrebbe girare con il tandem, preferiamo il bus. In
Olanda non è "vietato parlare al conducente": questi rilascia
o vidima il biglietto, dà informazioni con molta gentilezza.
Ad Amsterdam, per esempio, fa anche da steward annunciando
le fermate. Il Market Cheese consiste in un tradizionale
mercato che si ripete ogni venerdì mattina alle 10 (essere
sul posto parecchio tempo prima per prendere i primi posti…
così si raccomanda) ove, secondo la produzione, vengono
vendute migliaia di forme di formaggio locale, con crosta
rossa per l'esportazione e gialla per il consumo locale
(o, forse, a colori invertiti…). Oggi abbiamo fatto un rapido
calcolo e le forme saranno circa duemila, disposte ordinatamente
sulla piazza transennata. Turisti a livello industriale
dietro le transenne, considerando poi che si tratta di un
venerdì qualunque, non in alta stagione. Alle dieci è dato
il via al mercato, l'assaggio, il peso fatto caricando alcune
forme su delle barelle ovali portate a spalla da personaggi
in costume bianco; dopo il peso, sono caricate su dei carretti
e con molta scenografia, gli stessi sono spinti a mano verso
i camion posteggiati nella via adiacente. La fiera può durare
anche tre ore. Sinceramente, dopo mezz'ora ha bel che stufato.
Rimane che questa manifestazione è da non perdere. Lasciamo
il piazzale, ormai in via di svuotamento, e facciamo un
giro per la cittadina: è veramente molto bella, turisticamente
industriale ma da non perdere (almeno quattro ore). Si passeggia
mangiando… formaggio come se si mangiassero noccioline o
gelato. Acquistare, fra i tanti, un formaggio stagionato
color marroncino denso… si scioglie in bocca, magari aiutato
da un vinello bianco! Dopo pranzo, al campeggio, sotto un
diluvio, scarichiamo al camper service (condensato di problemi:
pioggia, scarico da 8 cm in un angolo non raggiungile dal
mezzo; dopo varie prove, bagnati fradici - ma chi ce lo
fa fare, non fa bene chi scarica selvaggiamente! Con scarichi
così, hanno ragione! - riusciamo nell'impresa). Decidiamo,
prima di giungere ad Amsterdam, di passare il resto del
pomeriggio ad Haarlem. Un amico, tanto per non fare nomi,
Mosè, ci aveva segnalato una particolarità di questa cittadina
molto, molto bella. Arriviamo e troviamo un parcheggio a
pagamento (3 fiorini l'ora) e facciamo un giro del centro
(mutilato da un enorme luna-park nella piazza centrale)
sotto una pioggerella non propriamente "ella", anzi quasi
un acquazzone. Haarlem merita almeno una mezza giornata.
Ritorniamo al camper, ci sistemiamo degli indumenti bagnati,
infiliamo la chiave nel cruscotto, giriamo, si accende il
quadro ma non succede altro. Non c'è niente da fare, il
Ducato, molto maleducato, non s'avvia. Sono le 18.00 di
venerdì e qui tutto chiude alle 18 e domani sarà sabato
e dopodomani domenica e quindi meccanici chiusi. Chiediamo
aiuto ad un vicino garage, ma non sanno dove indirizzarci.
Due signori, interpellati, ci danno il numero del soccorso
stradale olandese; ritornando verso il camper ci ricordiamo
che siamo assicurati D'Orazio con l'appendice della formula
Europa Assistance. Pensiamo di essere salvi; chiamiamo il
numero previsto sulla scheda ma non c'è nulla da fare, non
si riesce a contattare la sede italiana, né con il numero
internazionale, né con il numero nazionale! Quindi, con
il nostro inglese sempre spaghettaro, chiamiamo il numero
del soccorso stradale olandese (0800 0888) che, cercato
di spiegare il problema, ci chiedono conferma che abbiamo
"ben compreso che il solo intervento sarebbe costato 180
fiorini" e, data la conferma, ci segnalano che l'intervento
avverrà tra un'ora ed un'ora e 10 minuti! Cosa che avviene
appena dopo un'ora; il giovanotto, guarda e scopre che si
è allentata la femmina del connettore del motorino d'avviamento
che stringe con una pinza: è tutto risolto! "Small problem"
ci dice; chiediamo quant'è e ci risponde: "Nothing, small
problem!" e non accetta mance. Lo obblighiamo ad accettare
una bottiglia di buon vino italiano! Fortuna che è successo
in Olanda! Lasciamo Haarlem e raggiungiamo Broek in Waterland
per posteggiare e visitare Amsterdam da questo paesino d'incanto,
a soli 10 km dalla capitale. Qui facciamo conoscenza con
la famiglia che gestisce uno snack bar in un angolo della
piazza adibita a parcheggio, segnalato dalla strada principale
e cominciamo a scoprire i fritti olandesi.
Sabato 21 aprile: Broek in Waterland (Amsterdam) - Km.
2230/0 Da questo paesino a nord-nord-est di Amsterdam,
si può facilmente raggiungere la capitale con i bus che
transitano a 100 metri dal parcheggio libero e che passano
ogni 15 minuti durante il giorno ed un paio di volte l'ora
durante tutta la notte. In questo paesino da favola, ci
sono: telefono pubblico, ristorantino/paninoteca, piccolo
supermarket, snack bar ed altri negozietti. I biglietti
per il bus si possono comprare nel vicino market (a bordo
costerebbero di più). Conviene comprare la "strisciata":
sono quindici "streppen", strisciate, per 12,5 fiorini.
Da Broek in Waterland ad Amsterdam occorrono 4 strisciate
ed ogni timbratura dura un'ora (lo stesso biglietto può
servire per più persone, se bastano gli streppen). Arrivare
ad Amsterdam (davanti alla Central Station) il bus impiega
10 minuti (al ritorno sono bastati 6 minuti, l'autista ha
fatto le corse con altri bus anche lungo il tunnel sotto
il canale!). Ad Amsterdam andiamo al locale VVV (Ufficio
Turistico, mente la "i" di informazioni è solo un pannello
con la pianta della città) ed acquistiamo una inutile pianta
di Amsterdam per 4,5 fiorini buttati via, ma - fortunatamente
- acquistiamo anche i biglietti per i musei di Van Gogh
(15,5 fiorini) ed il Rijksmuseum (17,5 fiorini) dove evitiamo,
specialmente per il primo, lunghissime code d'attesa. Il
nostro consiglio è di acquistare, in un qualsiasi VVV, i
biglietti per questi musei. Raggiungiamo i musei con il
tram (linea n. 2 - costo due strisce - ma sono ancora valide
quelle timbrate per raggiungere Amsterdam) dove il conducente
segnala, tramite altoparlanti in ogni vettura, ogni singola
fermata. Museo di Van Gogh: molto interessante, specialmente
se seguito con l'audio-guida (7,5 fiorini). Andare ad Amsterdam
senza visitare questo museo è come non esserci stati. Comprende
numerose opere dell'Artista ed altre opere di altri Artisti
comunque a lui in qualche modo collegabili. Le opere sono
esposte a rotazione con altri musei, tra i quali anche il
Kroller-Muller Museum (visto lo scorso lunedì). Qualche
"imbarazzo" nel vedere apparentemente la stessa opera simultaneamente
nei due musei: Van Gogh, quando gli veniva bene un'opera,
la ripeteva diverse volte e per questo motivo, lo stesso
quadro, apparentemente, sembra esposto su diversi musei
contemporaneamente (esempio: "I mangiatori di patate").
Museo Rijskmuseum: a parte alcune opere notevoli fra cui
spicca incontrastata "La ronda di notte" di Rembrandt, abbiamo
visitato musei di una qualità superiore. Merita comunque
una visita. Entrati nei musei, fortunatamente senza far
code, verso le 10, finiamo vero le 16. Prendiamo il primo
tram che va verso il centro (la Dam, dietro questa piazza
c'è un supermercato) e passeggiamo per il centro di Amsterdam.
Come tutti sanno e non stiamo a ripetere, Amsterdam è la
globalizzazione di tutte le razze che convivono senza far
caso al colore, alla statura, alla lingua ed alle proprie
usanze. Verso le 18.30 ci avviciniamo alla Central Station
dove parte l'autobus (stessa fermata di quando siamo arrivati
al mattino) per rientrare al nostro paesello che ci accoglie
con una festicciola in onore del cinquantenario della costituzione
della locale squadra di calcio. Notiamo ancor più - ora
che abbiamo visto la capitale - il contrasto che esiste
tra la grande città e questo piccolo sobborgo a soli 10
chilometri di distanza.
Domenica 22 aprile: Broek in Waterland (Amsterdam) -
Km. 2230/0 Dopo una notte pacifica, ci alziamo ed optiamo
per una pazzia: lasciar perdere l'autobus, raggiungere la
capitale in tandem. Cosa che viene subito approvata all'unanimità
(siamo in due, ma il voto della moglie vale due). Vi segnaliamo
la via migliore e più breve per raggiungere la Central Station
in quanto la segnaletica per le piste ciclabili porterebbe
ad est della capitale. Partire da Broek in Waterland e seguire
le indicazioni per Amsterdam, seguire sempre il canale alla
propria destra, non badando alla segnalazione, fuori del
paesino, di voltare a sinistra. Proseguire, il canale si
allontanerà mentre la pista costeggerà, ora, la superstrada
(alla vostra sinistra). Giunti e superato un campo da golf
(sulla destra), la pista attraverserà la superstrada. Attraversata,
prendete a sinistra e superate il ponte (sotto) girando
subito dopo a destra e, dopo ancora a destra, quindi diritti
fino al molo di attracco del battello, gratuito per pedoni
e cicli, che vi sbarcherà proprio dietro la Central Station;
la potete attraversare (con la bici, ma a piedi). Avete
così raggiunto Amsterdam, in 10,5 km e poco più di mezz'ora
di sana pedalata in pianura (il battello impiega cinque-sei
minuti, e fa una corsa ogni quindici minuti circa). Girare
per Amsterdam in bicicletta, od in tandem come noi, è un'esperienza
indimenticabile. Abbiamo girato praticamente tutta l'Amsterdam
del centro, siamo stati anche al Vondel Park (zona musei)
dove ci sono degli esibizionisti dello skyboard, cicli,
parchi divertimenti per bambini, un po' di tutto per una
serena divagazione. Siamo stati oggetto di ammirazione da
parte di turisti che ci hanno chiesto il permesso di fotografarci
(avevamo anche comprato un mazzo di tulipani al mercato
dei fiori lungo il Singel e lo tenevano bene in vista sul
cestino!). Abbiamo girato - lo confessiamo - anche il quartiere
a luci rosse, dove le donnine di facili costumi sono in
vetrina in attesa di clienti. Diciamo che le ragazze di
colore sono un po' vivaci, ci hanno anche salutato lanciandoci
baci (visto il nostro mezzo dice mia moglie, io dico di
no!) mentre le ragazze bianche sembrano dei semplici manichini
per l'esposizione della biancheria intima. Qualcuno - leggendo
qua e là - si scandalizza per questa tradizione: noi la
troviamo certamente molto meno scandalosa della situazione
sulle nostre strade. Amsterdam va goduta piano piano, magari
ripassando sullo stesso posto. La bici è il mezzo migliore
per una visione più ampia. Due raccomandazioni: non lasciate
mai il vostro mezzo (molto probabilmente non lo ritrovereste)
e nelle zone riservate ai soli pedoni, scendete: rischiate
una multa di quasi 60 fiorini. Non mancate Rembrandt plein,
il mercato dei fiori al Singel. Per il pranzo non c'è che
l'imbarazzo della scelta. Noi abbiamo preferito una strana
specialità… ancora a cena, dopo aver ingurgitato dolci,
bibite d'ogni genere, biscotti ed altro, il sapore di cammello
non ci ha abbandonati. Qui si mangiano fritti (patatine,
carne e tanto, tanto pesce) a pranzo cena e colazione (anche
alle nove di mattina! Prima di quest'ora sono chiusi…).
Comunque, verso le 18 si riparte, appagati della visita,
per casa… pardon, per il camper e qui giunti (dopo oltre
42 km percorsi in un giorno, per noi che usiamo la bici
solo in occasione delle uscite col camper e non sempre!),
decidiamo di fare altra strada attraverso le campagne circostanti,
tra i saluti della gente del posto; si, in questo paese
chi incontri per strada ti saluta cordialmente!
Lunedì
23 aprile: Broek in Waterland (Amsterdam) - Wilsveen - Km.
2399/169 Salutata Broek in Waterland e la famiglia titolare
dell'adiacente snack bar, partiamo per un'altra giornata.
Prima tappa Haarlem, per vedere questa pesa delle streghe
che non troviamo e nessuno sa dirci dove e cosa sia. Decisamente
Haarlem non è in buoni rapporti con noi. Facciamo rifornimento
d'acqua in una presa lungo il canale principale, e seguiamo
nell'ordine: Zandwoort (circuito automobilistico e spiaggia),
Lisse (finalmente qualche campo di fiori! Il profumo fin
dentro il camper!), Noordwick aan See, Leiden, Madurodam
(Olanda in miniatura). Tutte località non eccessivamente
esaltanti. Per la notte puntiamo al villaggio di Wilsveen
(a nord est di Vooburg, che si trova, a sua volta, ad est
di Den Haag). Puntiamo male perché questo villaggio è in
realtà composto da alcune case lungo la strada senza parcheggio;
fortunatamente c'è l'insegna di un minicamping (De Drie
Morgen). In realtà è una casa colonica con un campetto adibito
a campeggio. Siamo soli, parcheggiamo nell'aia per evitare
il campetto ed il rischio di impantanamento. Qui ci sono
bagni puliti, docce calde a volontà, chiuse e non all'aperto
come al campeggio di Alkmaar. Anche il costo è limitato:
19 fiorini per camper, due persone, due docce e carico e
scarico acqua (qui contano tutto!).
Martedì
24 aprile: Wilsveen - Brielle - Km. 2528/129 Salutata
la famiglia che ci ha ospitato, andiamo a visitare Den Haag
(L'Aia, per noi italiani). Merita una visita di almeno mezza
giornata. Facciamo tappa in un parcheggio su una strada
laterale alla Bezeduin Hourse Weg, vicino alla stazione
della Polizia. Il parcheggio è all'interno di una costruzione,
probabilmente una scuola (l'olandese non è il nostro forte),
ma libero per tutti; dista 2,5 chilometri dal centro, facilmente
raggiungibile (basta andare sempre diritti da Bezeduin Hourse
Weg!) ed è al limite della zona dei parcheggi a pagamento.
E' ben servito dai bus ma noi andiamo con il tandem. Den
Haag è molto bella (almeno mezza giornata ce la vuole tutta),
con immense costruzioni moderne vicinissime alle stupende
zone storiche, il tutto non stona più di tanto. Questa particolarità
la ritroveremo anche a Rotterdam. Nel pomeriggio partiamo
per Rotterdam: immensa città industriale, dove il centro
è un misto di grattacieli di "classe" e palazzi storici,
ponti giganteschi, autostrade a 4 corsie… è il summa dell'industrialità
di una Nazione. Il suo porto si sviluppa a ridosso di un'autostrada
lunga 95 chilometri, con pontili e moli grandiosi, per non
parlare delle migliaia di gru poderose. A volte anche queste
opere destano ammirazione. Per la sera proseguiamo fino
a Brielle dove arriviamo sul tardi avendo perso parecchio
tempo per il porto di Rotterdam, non troviamo parcheggi
soddisfacenti, quindi andiamo verso la zona mare e ci fermiamo
in un parcheggio di fronte al campeggio Itersoncamping,
ormai chiuso per la notte. Ceniamo e tutti a nanna.
Mercoledì 25 aprile: Brielle - Koudekerke - Km. 2743/215
Dopo una notte silenziosa, al mattino si riparte per ritornare
verso Rotterdam e precisamente la zona Europoort dove vediamo
i grandi serbatoi di greggio, le immense dighe, conigli,
vari animali tra i quali una specie che aveva fatto la cova
e covava le uova proprio sul ciglio della strada. Riprendiamo
verso sud, visitiamo Brielle (nessuna nota in particolare),
Ouddorp (idem) e Zierikzee dove facciamo un lungo giro in
bici. E' una cittadina turistica molto bella con ampio parcheggio
libero, vietato per la notte. Fra dune e ponti di notevole
stazza giungiamo a Veere, grazioso villaggio godibile, sotto
un furioso temporale. Infine raggiungiamo Middelburg, una
bellissima cittadina, proprio bella (almeno mezza giornata).
Per la notte usciamo e puntiamo su Koudekerke, dove in una
stradina interna troviamo posto per la notte (come sempre,
dopo aver chiesto ad un abitante della zona).
Giovedì
26 aprile: Koudekerke - Marche (Belgio) - Km. 3046/303
E' l'ultima notte in Olanda, passata sotto una pioggerella
intermittente. Ritorniamo a Middelburg per il locale mercato
(il giorno precedente preparavano la manifestazione), ma
niente da fare per la visita della stupenda Cattedrale.
Dato che ci siamo, andiamo a Vlissinger (che è una città
discretamente bella), a Goes - molto bella (un paio d'ore,
parcheggio a pagamento) ma Cattedrale chiusa. Tutti consigliavano
(guide ed itinerari) di andare a Yerseke per i molluschi,
cozze, aragoste, ortriche… nemmeno l'ombra e dire che l'abbiamo
setacciata tutta con il tandem (bella cittadina, un'oretta,
parcheggio libero davanti al supermercato), compresa la
zona portuale con un vento da portarci via. Solo un negozietto,
con prezzi usurari e pesce probabilmente scongelato e venduto
per fresco (viviamo in una città marinara, riconosciamo
il pesce fresco da quello stagionato). Per lo scarico ci
rivolgiamo ad un campeggio: ci fanno scaricare gratuitamente
(non abbiamo caricato acqua) nel solito pozzetto olandese
con un diametro idoneo ai camper di Barbie. Decidiamo che
ormai è giunta l'ora di salutare l'Olanda. Siamo in anticipo
sul programma di almeno un giorno. Quindi rapida puntata
a Bruxelles ma, senza guide e cartine, giriamo un po' per
il centro, poi ritorniamo verso la strada di casa lasciando
la possibilità di ammirarla in un prossimo giro del Belgio.
Prendiamo l'autostrada in direzione di Namur ed a Marche
(direzione Bastogne-Trier) ci fermiamo in un grande parcheggio
libero utilizzato anche dai camionisti, dove ci apprestiamo
a passare la notte, dopo aver fatto un giro in camper per
il centro in fase di ristrutturazione (a lavori finiti dovrebbe
uscirne una bella cittadina).
Venerdì 27 aprile: Marche (Belgio) - Phalsbourg (Francia)
- Km. 3399/353 La notte è passata bene, seppur con il
rumore del traffico della strada poco lontano. Partiamo
e seguiamo il percorso Bastogne, Ettelbruck, Echternach
per giungere al parcheggio all'ingresso di Trier (Germania).
Il tragitto è molto bello, sulle rive di un fiume affluente
della Mosella; è anche costeggiato da una pista ciclabile
tranquillissima, fra verdi prati. Numerosissimi campeggi,
tutti rigorosamente sul greto del fiume, già al limite del
suo letto normale… tutto il mondo è paese! Trier la visitiamo
in tandem: è una bellissima ed elegante città. Merita una
sosta per più di mezza giornata. Numerosi camper stanno
arrivando per il lungo week-end che terminerà martedì primo
maggio. Il parcheggio, provenendo da Echternach lo si trova
sulla destra, a lato del Mc Donald; c'è anche il camper
service (segnalato) a pagamento (con monete) ed a pompaggio;
si collega un tubo allo scarico e si infila la moneta: i
liquami vengono aspirati dal macchinario. Ripartiamo ed
a Saarbrucken pensate che fosse andata meglio dell'andata?
Manco per sogno! Comunque, infiliamo fortunosamente la strada
giusta (seguire sempre Parigi!) e, usciti dalla superstrada
per evitare l'autostrada a pagamento, seguiamo il tragitto
Cappel, Puttelange, Sarre-Union, Drulingen e, ormai notte,
ci fermiamo a Phalsbourg (poco prima di Saverne) e dormiamo
nei pressi della porta antica, superata la piazza principale.
Sabato
28 aprile: Phalsbourg (Francia) - Salsomaggiore Terme -
Km. 4106/707 Dopo una notte pacifica, ci alziamo e puntiamo
verso Strasbourg che scopriamo essere discretamente bella.
Quando troviamo un parcheggio decente e gratuito, mentre
stiamo per calare il tandem, comincia a calare anche molta
pioggia: ciao Strasburgo! Partiamo e raggiungiamo agevolmente
Colmar (sopra Mulhouse): è una cittadina stupenda da passarci
anche qualche giornata intera! Case a graticcio, palazzi
molto antichi, molto turistica. All'ingresso ci sono due
ampi parcheggi gratuiti, proprio a ridosso del centro. Per
quasi una metà sono pieni di bus, numerosi camper. Nel primo
pomeriggio prendiamo la strada di casa. Dopo cena raggiungiamo
Como, poco dopo usciamo per trovare un punto per dormire
ma non troviamo nulla di soddisfacente; una rapida votazione
ed all'unanimità si decide di raggiungere Salsomaggiore
dove sappiamo si può dormire tranquillamente.
Domenica
29 aprile: Salsomaggiore Terme - Ancona - Km. 4462/356
Visto che la sera precedente si è andati a letto a mezzanotte,
sveglia un po' più tardi del solito, ma comunque anticipata
dai cani dei camperisti vicini; una pedalata per Salso,
quindi irrimediabilmente verso casa.
Conclusioni: La lettura di queste notizie può dar
l'idea di una corsa per l'Olanda... Può essere anche che
sia stato così, ma, fortunatamente, abbiamo entrambi le
stesse intemperanze che ci consentono di vivere proprio
in questo modo le nostre vacanze, i nostri giri pazzi col
camper. Comunque, l'Olanda è circa un decimo dell'Italia
e le distanze di conseguenza. E' stata un'esperienza splendida,
tutto è andato liscio o comunque tutto si è risolto in modo
positivo. L'unico peccato è stato il maltempo che, dobbiamo
però ringraziarlo, ci ha fatto godere Amsterdam sotto un
bel sole. Sono caduti dei miti: i mulini a vento, i tulipani.
Con il senno del poi, avremmo dovuto privilegiare tutta
la parte a nord di Amsterdam, sia la zona del Friesland
(da Giethoorn a Makkum) sia il Westfriesland (da Medemblik
a Den Haag). La parte sud, da Rotterdam in giù, eccetto
Middelsburg poteva benissimo essere omessa. Ma, ripetiamo,
sono sempre considerazioni personali! E, ricordate, in Olanda
è vietato il campeggio libero…