ENERO 2007
ANDE PERUVIANE
di luigi Cardarelli
Appena le ruote del boeing
737 toccarono la pista dell'aereoporto di Cuzco
(l'ombelico) mi prese subito una sensazione di malessere,come
un ronzio in testa.
Quello che qui viene chiamato il "sorroche",il
mal di testa dovuto all'altura, visto che la città
si trova a 3400 mt. sulle ande peruviane, non lontano da
una vetta di 5400 mt.
I locali offrono "mate de coca", foglie
di coca bollite per guarire il disturbo, ma pare che il
rimedio sia prenderle secche e masticarle lentamente; mi
rivolsi anche a delle pastiglie in farmacia, con scarsi
risultati.
Cuzco l'antica
capitale inca è il trionfo dell'architettura coloniale
ispanica, dalla statua dell'imperatore Pachacuti,
fino alla splendida piazza con le due chiese e i due lati
di portici, sormontata dai palazzi bianchi in alto.
In centro oltre alle varie "artisanerie"
ed ai bellissimi negozi di pura lana alpaca, si vede una
moltitudine di agenzie di viaggio che portano in tutto il
perù ed una miriade di ristoranti e caffè.
Già alle sei del mattino la città è
in fermento, file di turisti con pulmini, minibus, taxi
e trenini, si dirigono verso i numerosi ed esoterici siti
archeologici vicini; da Ollantaytambo, al Sacsahuaman all'incanto
di Machu Picchu.
Tornando la sera si assiste
ad un festival di belle ragazze, molte europee, giovani
e sorridenti, che passeggiano e conversano, affollando le
agenzie ed i pittoreschi caffè.
All'angolo della piazza entrai in una bella gioielleria
per invitare una splendida commessa, alta, bianca, formosa
e sorridente; erano lei e la proprietaria dentro e vendevano
orologi di Gucci e monili di foggia inca.
Fu molto simpatica, disse che sarebbe venuta a cena ma solo
alla chiusura, dopo le dieci, perdipiù accompagnata
da un'amica.
Me ne andai, tanto non era tipo da avventure, io avevo già
i favori di una graziosa cameriera, Racquel.
Sulla porta la commessa mi chiamò per regalarmi una
spilla omaggio; che dolce, che gentile!
I peruviani sono buoni,simpatici, accomodanti e l'uomo europeo
è molto considerato dalle donne andine, quando lo
incontrano abbassano gli occhi ricordando la ferocia dei
"conquistadores" venuti con il cavallo.
Nel 1532, a pochi km. da qui, le residue
schiere incas opposero l'ultima e inutile resistenza ai
luogotenenti di Francisco Pizzarro, già trionfatore
a Cajamarca.
Da Cuzco partono gite per il lago Titicaca o per il canyon
del colcha, è tutto un traffico di turisti; si dice
che sia la città più cara del perù
ma per un europeo, anche l'ottima cucina è sempre
a prezzi ridicoli.
Tornando da "valle sacrada" e percorrendo
l'altopiano di Chincero a 4000 mt.si vede Cuzco lì
in basso ed a sinistra il misteriosissimo tempio del "Sacsahuaman";
solo allora si comprende la grandezza della civiltà
inca ed il favoloso passato di questa zona.
Sembra veramente di stare in un luogo dove il tempo si è
fermato.