AUSTRIA, REPUBBLICA CECA E POLONIA 2003
di Luca Galeotti
Equipaggio:
Luca Galeotti, Lucia Vellutini, la nostra piccola Gaia (5
mesi) e Maria Rosa Filippi (la mamma di Lucia)
Mezzo: Laika Motorpolo 9 del 1983 su Ducato 2500
D
Periodo: dal 4 al 18 settembre 2003
Km percorsi: 3.685
4
settembre 2003
La partenza è fissata dopo cena da Segromigno in
Monte (Lucca) dove abita Maria Rosa. Prima tappa prevista,
Innsbruck in Austria per poi proseguire per Salisburgo.
Pochi chilometri di strada e comincia ad avvertire un rumorino
strano nel motore. All'inizio mi preoccupo, ma poi penso
che è il solito stress da inizio viaggio che ci fa
avvertire o presagire problemi dove non ci sono e quindi
decido di mettermi l'anima in pace. Il mezzo poi risponde
bene e così il viaggio inizia e dopo Modena imbocchiamo
il Brennero per poi arrivare direttamente a Innsbruck.
A due km dal confine austriaco i miei timori diventano realtà.
La temperatura dell'acqua sale vertiginosamente, le ventole
del radiatore non attaccano e dal cofano esce un sinistro
fumo bianco
. Siamo in panne
.
Ci fermiamo a dormire in un'area per TIR e siamo a dir poco
sconsolati.
5
settembre 2003
La mattina chiamiamo l'ACI per rimorchiare il mezzo a Vipiteno.
Inutile dire che il morale è sotto terra e che in
tutti c'è il timore che la vacanza sia già
finita e che il motore possa aver subito gravi danni. Dopo
un primo rifiuto troviamo una piccola officina che accetta
di riparare il mezzo. Il motore è a posto, ma la
pompa dell'acqua è andata. Promettono, nonostante
l'officina non sia attrezzata per lavorare con mezzi troppo
grandi, di restituirci il Laika per le 17 del pomeriggio.
Alla fine saranno le 18 ed il conto è di 350 euro
(abbiamo dovuto anche sostituire la ruota di scorta che
era praticamente inutilizzabile
.) ma il lavoro è
ben fatto e ci permette di riprendere il viaggio. C'è
solo una cosa che mi preoccupa
la faccia del meccanico
quando gli ho detto che volevo arrivare a Cracovia
.
Speriamo bene.
La giornata l'abbiamo trascorsa a Vipiteno e devo dire che
la sosta è stata davvero piacevole. Il paese è
tutto lindo e molto carino.
Abbiamo perso un giorno e decidiamo di saltare Innsbruck
per puntare direttamente su Salisburgo. Prima di entrare
in Austria, all'ultima area di servizio, acquistiamo la
vignetta per l'autostrada austriaca. Costa 7,60 euro e dura
10 giorni.
La notte la trascorriamo in un'area di servizio sull'autostrada
in direzione Salisburgo, dopo aver cercato inutilmente una
colonnina Holiday Clean che dovevamo trovare presso il distributore
Shell all'uscita autostradale per Jenbach e Wiesing.
Il distributore c'era, ma la colonnina no. Peccato perché
per viaggiare più leggeri siamo partiti con pochissima
acqua. Faremo un po' di economia
Nel frattempo aggiusto
anche un fanale ballerino.. si era staccato un supporto
e praticamente illuminava l'asfalto sotto il cofano
6
settembre 2003
Visto che l'acqua manca decidiamo di utilizzare un camping
per visitare Salisburgo. Ce n'è uno molto
comodo e ben tenuto vicino all'uscita autostradale di Salisburgo
Nord. Si chiama Camping Nord Sam e si trova a in Samstrasse,
22a (tel. 0660494)
E' ben attrezzato; c'è il camper service (finalmente
facciamo rifornimento) e tutto quello che serve. Spendiamo
23,50 euro (un giorno) per tre adulti ed il camper senza
l'attacco luce.
Arriviamo in mattinata e dopo pranzo visitiamo Salisburgo
che è bella come ce l'avevano descritta. Raggiungiamo
la città con un bus che passa ogni 15 minuti nei
pressi del campeggio. Non dimenticatevi di acquistare la
Salisburg Card (si acquista alla reception del campeggio).
Costa 20 euro per un giorno, ma vi permette l'ingresso in
tutti i musei e l'utilizzo di tutti i mezzi pubblici. E'
davvero comoda e alla fine anche conveniente.
Da vedere il Castello Hohensalzburg, che si raggiunge con
una teleferica e dal quale si ammira una vista mozzafiato
della città, la casa di Mozart, le vie del centro
storico dove si passeggia volentieri. Non servono comunque
ulteriori indicazioni. Salisburgo va girata senza tappe
precise. E' talmente bella che comunque la giriate va bene.
La sera siamo stanchi morti e ceniamo al camper e così
se ne va anche questa giornata.
7
settembre 2003
La Salisburg Card ci permette ancora la visita al castello
di Hellbrunn, residenza estiva del arcivescovo a
pochi chilometri dalla città e così la mattina
lasciamo definitivamente il campeggio, imbocchiamo l'autostrada
ed usciamo a Salisburgo Sud. Non utilizzate il parcheggio
in fondo alla strada. Arrivando conviene parcheggiare sul
lato sinistro. Il Castello si trova a pochi chilometri dall'uscita
dell'autostrada. E' stato costruito da un architetto italiano,
con il suo bellissimo parco e gli originali ed innovativi
giochi d'acqua (per il tempo, ma sempre molto ingegnosi)
che servivano a far dilettare il padrone di casa ed i suoi
ospiti
. Soprattutto il padrone di casa perché
i giochi erano scherzi nei quali cadevano i malcapitati
amici dell'Arcivescovo. La visita ai giochi d'acqua è
guidata e se non volete bagnarvi troppo attrezzatevi con
ombrelli e giacche antipioggia. La guida si divertirà
un mondo a cercare di sorprendervi con qualche getto dispettoso
Riprendiamo l'autostrada in direzione Linz, per lasciare
poi definitivamente l'Austria e fare tappa a Cesky Krumlov
(ricordatevi al confine di acquistare la vignette per l'autostrada,
se avete intenzione di prenderla, che costa attorno ai 13
euro e dura 14 giorni)
Le formalità alla frontiera sono poche e dopo un
breve controllo dei passaporti passiamo.
L'ingresso nella Repubblica Ceca non è dei migliori.
La strada è costeggiata da locali che promettono
sesso a tutto spiano
e da tante prostitute, segno di una situazione di disagio
economico ancora legata al passaggio dal comunismo all'occidente.
Dopo pochi chilometri questa triste immagine frutto del
post comunismo fortunatamente ci abbandona ed anche il paesaggio
si fa più interessante, diventando poi da favola
quando arriviamo alla nostra meta. A Cesky Krumlov c'è
un bellissimo castello ed un altrettanto suggestivo borgo
medievale.
Il paese sorge sulla Moldava ed è a dir poco incantevole.
E' meta ogni anno di migliaia di turisti e così,
l'averlo visto al di fuori dei canonici mesi di luglio e
agosto, ci ha permesso un po' più di libertà
e relax.
Per dormire ci fermiamo nel parcheggio n. 2, seguite le
indicazioni. Si paga fino alle 17 circa 30 corone al giorno
e la notte è gratis. Il luogo è tranquillo
ed è proprio ai piedi del Castello che si raggiunge
in pochi minuti.
La sera ceniamo in uno dei tanti localini del centro. Si
chiama Krcma Satlava e si trova in Satlava nei pressi di
Namesti Svornosti; sorge nelle vecchie prigioni del paese.
L'arredamento vi ricorda una osteria medievale e all'ingresso,
con i tavoli immersi nella penombra, ad illuminare il tutto
è un grande braciere dove il cuoco cucina i vostri
piatti. A completare l'atmosfera i camerieri che vi servono
in costume. Il cibo è eccellente è la spesa,
per tre persone, non supera i 20 euro totali. Abbiamo preso
un menù degustazione con diverse specialità
tra le quali una saporita zuppa d'aglio proposta in una
pagnotta trasformata in piatto.
8
settembre 2003
Abbiamo letto sulla nostra inseparabile Lonely Planet, edizione
italiana EDT, che c'è un bel monastero circestense,
Cisterciàky klàster, a Zlatà
Koruna (uno
dei monumenti gotici meglio conservati della repubblica
Ceca), ma oggi è lunedì e tutti i castelli
e gli edifici storici, ricordatelo, il lunedì sono
chiusi nella repubblica ceca. E' chiuso anche il castello
di Hlubokà che si trova a pochi chilometri
da Ceske Budejovice dove si trova la fabbrica della
famosa birra Budvar (che si può visitare su prenotazione
e in gruppo); ricorda quello di Windsor in Inghilterra (si
dice che sia la sua copia). Per visitarlo si lascia la macchina
nel piacevole paese sottostante. Il parcheggio costa 2,30
euro. Dopo una visita esterna ci rechiamo in un paesino
al di fuori delle solite rotte per la Cechia. Da Hlubokà
dopo aver percorso piccole ma piacevoli stradine di campagna,
tra campi coltivati e centinaia di laghetti da favola, arriviamo
a Holasovice dove si trova il miglior esempio di
architettura barocca contadina della repubblica ceca. E'
un tipico paesino di campagna, con le case costruite attorno
ad un grande prato dove non manca il solito laghetto. E'
questo il luogo dove di solito si svolgono le feste del
paese, come dimostra anche un grande albero della cuccagna
che nelle particolari occasioni viene adornato di fiori.
Le case sono tutti dipinte a colori vivaci e riportano facciate
arricchite da disegni e decorazioni varie, compreso la data
di costruzione dell'abitazione. Ci sono anche un paio di
hospoda, taverne, ma noi pranziamo in camper, godendoci
la cornice che ci circonda.
Una piccola raccomandazione. Se volete visitare piccoli
centri come questi munitevi di una buona carta stradale
perché le indicazioni sono un po' scarse. Meglio
è se l'acquistate direttamente nella nazione.
Non siamo ancora soddisfatti. Ripartiamo per Karlstejn,
a 15 km da Praga, dove c'è uno dei più famosi
(e visitati) castelli della Boemia. Ci fermiamo ai piedi
del piacevole paesino che sorge sotto il Castello, che invece
si trova in chilometro più in alto e si raggiunge
solo a piedi o in carrozza. Anche qui il prezzo è
di 3,30 euro al giorno e la notte è gratis. Il parcheggio
è proprio accanto al fiume
.. ed
è proprio una bella sistemazione, che ci spinge a
cenare fuori. Peccato per il fatto che dall'altra parte
del fiume, a poche centinaia di metri, passi una trafficatissima
ferrovia.
Più avanti, ma non ci siamo stati, c'è anche
un campeggio.
9
e 10 settembre 2003
Visita al castello (6,60 euro a testa), disturbata dal fatto
che siamo aggregati ad una comitiva italiana giunta in bus
da Praga. Sono chiassosi, maleducati, prepotenti. Ci fanno
un po' vergognare e fanno dannare la guida che dimostra
comunque una pazienza unica. Sarà per questo, ma
gli interni del Castello non si dimostrano all'altezza delle
vedute imponenti e magnifiche che invece offre dall'esterno
e che lo fanno uno dei luoghi più visitati e fotografati
della Rep. Ceca.
Nel pomeriggio partiamo per Praga e, forse per fortuna
o per il fatto che avevamo studiato la cartina come per
un esame, riusciamo subito ad imboccare la strada giusta
per il "Caravan Camp" (che si trova in via Plezenska
279). Se arrivate dal sud prendete la E 50 che vi farà
costeggiare la Moldava che rimarrà sulla vostra destra.
Tenetela fino a quando la strada non svolterà obbligatoriamente
a sinistra nei pressi del ponte Jiraskuv most, proseguire
sempre sulla via principale per V Botanice e poi per Kartouzska,
che si immette direttamente su Plezenska.. Dopo qualche
chilometro, sulla sinistra, si trova un grande cartello
che indica l'ingresso del campeggio
C'è il camper service, ma se non avete la cassetta
munitevi di un tubo per lo scarico perché è
posizionato in un punto scomodo. E' necessario premunirsi
di attacco di tipo tedesco per la corrente; sorge su un
prato ed è accettabile, anche se un po' spartano
e rumoroso perché proprio accanto alla strada. Ma
è davvero comodo per raggiungere il centro. Con il
tram 9, che passa proprio davanti (i biglietti, 12 Kc, si
acquistano alla reception) si arriva alla fermata di Handel
e da qui con la metropolitana (ottima), in tutto il centro.
I biglietti valgono anche per la metro ed hanno una durata
massima di 60 minuti.
Lo stesso tram, che è frequente, si prende alla fermata
Hotel Golf (la settima fermata da Handel, quando tornate)
e dalle 6 alle 24 vi fa raggiungere direttamente piazza
Venceslao. La notte, dalle 24 alle 6, si può utilizzare
i tram notturni 51 o 58.
Il tempo è grigio, ma non sminuisce affatto la bellezza
della città che cominciamo subito a visitare e che
ci incanta ad ogni via e con i suoi palazzi. Inutile decantarvi
le bellezze di Praga che troverete in ogni guida, ma non
perdetevi la piazza della città vecchia ed il castello
con la sua cattedrale, che da soli valgono il viaggio.
La visita prosegue anche per l'intera giornata del 10 ed
alla fine siamo stanchissimi. La più riposata è
Gaia che è stata scorrazzata nello zaino per tutto
il tempo. Bisogna dire, a suo proposito, che in tutto questo
viaggio è stata un angelo e che indubbiamente anche
in lei si nasconde la tempra di una già incallita
viaggiatrice
anche se qualche volta abbiamo esagerato
un po' troppo con viaggi, spostamenti, visite, ecc.
Due riflessioni su Praga. La città merita tantissimo
ma proprio per questo è meta del grande turismo e
tutto è fatto per il turista. Anche i prezzi, che
rispetto alle altre località ceche sono di molto
superiori. Attenti soprattutto ai ristoranti del centro
dove fanno il possibile per farvi spendere qualche corona
in più. Ricordatevi che qui si paga anche il pane
e che se vi portano questo o il burro od altro da voi non
richiesto, se non volete che venga aggiunto nel conto dovrete
rifiutarlo.
A proposito di prezzi vi racconto un episodio. Nel quartiere
ebraico, in una gioielleria, vendevano anche rullini fotografici.
Senza pensarci sono entrato e ne ho acquistati 2 da 36 scatti,
400 asa. Il prezzo è stato di 20 euro!!!!! Mi hanno
poi invitato ad acquistare qualche gioiello con lo sconto
del 50 %. Non oso pensare, visto i rullini, quando potevano
costare.
11
settembre 2003
Lasciamo il campeggio la mattina presto. Il costo è
stato di circa 22 euro per tre persone + camper + luce,
al giorno.
C'è da fare una lunga tappa. La destinazione è
un altro luogo poco considerato dal grande turismo: la cittadina
di Olomouc che in quanto a fascino e bellezza non
è da meno di Praga. E' solo più piccola, un
po' meno sfarzosa e sicuramente meno cara
. Per fermarvi,
vicino allo stadio, c'è un grosso piazzale per i
bus dove noi abbiamo sostato e dove si potrebbe anche pernottare.
Si trova di fronte al supermercato Billia.
Tra le curiosità di Olomouc da vedere l'orologio
astronomico, poi ribattezzato dai comunisti orologio del
proletariato. Dai comunisti è stato modificato in
modo davvero grottesco cosicché allo scoccare delle
ore dall'orologio esce una processione, invece di santi
e figure sacre, di piccoli proletari di legno: meccanici,
fabbri, contadini e così via
.
Meriterebbe fermaci ancora un po'. Ma vogliamo arrivare
a Roznov pod Radhostem nella Valacchia, a circa 50
km da Olomouc, dove si trova un bellissimo ed interessante
Skansen, che è un museo a cielo aperto dell'architettura
e delle tradizioni del popolo valacco: una sorta di vetrina
dove si possono vedere case, fattorie, edifici valacchi
del periodo che va dal XVI al XX secolo. Sono davvero belle
le case in legno ubicate nelle tre aree del museo: una dedicata
al tipico villaggio valacco, con tanto di coltivazioni ed
allevamento del bestiame secondo i metodi tradizionali;
una intitolata la valle del mulini ed una che presenta un
tipico villaggio di legno. Tutte le case e gli edifici sono
in legno ed autentici; provengono dai vari paesi della zona
e sono stati smontati pezzo per pezzo e rimontati nel museo.
La notte ci vorremmo fermare nel deserto parcheggio accanto
alla Valle dei Mulini (60 kc al giorno), ma un'auto sospetta
con il motore acceso ed i fari spenti e con l'imbecille
del suo proprietario che ogni tanto dà anche una
bella sgassata, ci fa spostare in un'area a pochi metri
del paese di Roznov che è davvero carino, tutto pulito
ed ordinato e con bei negozi; che sorge quasi per intero
intorno ad una grande piazza.
12
settembre 2003
La visita al museo la facciamo il giorno dopo (120 kc a
testa per tutti e tre gli Skansen con visita guidata in
ceco solo per i mulini: fatevi dare il dattiloscritto in
italiano) e nel villaggio di legno approfittiamo di una
sua osteria tipica per il pranzo a base di piatti della
cucina valacca. Qui abbiamo provato anche la Becherovka,
che è un liquorino niente male per concludere un
lauto pasto e che è molto aromatica.
Ripartiamo nel pomeriggio destinazione Polonia ed in particolare
Oswiecim che i tedeschi chiamavano Auschwitz
e dove giungiamo in tardo pomeriggio, accompagnati dalla
piaggia che rende le già malmesse strade polacche
davvero insidiose (attenti ai freni!!!). L'asfalto si caratterizza
quasi dappertutto da due profonde rotaie lasciate dal passaggio
dei mezzi pesanti. Dopo il confine, passato a Cesky Tèsin,
facciamo anche rifornimento, con il gasolio che costa attorno
ai 50 centesimi (circa 60 nella Rep. Ceca e circa 70 in
Austria).
Al confine ceco ci fanno passare senza problemi. A quello
polacco, a pochi metri, la guardia è un po' burbera
e ci fa qualche domanda che chiaramente non capiamo e alla
fine ci fa passare con un'aria a metà tra la commiserazione
e la disperazione
.
Dopo aver cambiato i soldi a qualche chilometro dal confine
arriviamo a destinazione. Ci fermiamo in uno dei parcheggi
a pagamento fuori dal museo. Noi abbiamo scelto quello più
esterno perché non ci piaceva pernottare troppo vicino
ad un luogo dove il male si avverte ancora profondamente,
ma quello all'ingresso del museo è meno caro. Noi
abbiamo pagato circa 20 Sloty.
Già pensando all'esperienza del giorno dopo ci sentiamo
tutti tristi ed anche la notte la passiamo agitati.
13
settembre 2003
Paghiamo circa 43 euro per visitare il museo di Auschwitz
con una professionale e distinta guida italiana che abbiamo
prenotato alla biglietteria. La visita la potete fare anche
da soli, ma è meglio così.
Non c'è nulla nel campo che non si sia già
visto o letto, ma essere lì, vedere le montagne di
capelli tagliati alle donne sterminate, le montagne di scarpe,
di occhiali, appartenenti a persone che sono state uccise
per la loro razza ci stringe la gola e le lacrime riempiono
i nostri occhi quando in una teca notiamo i vestitini di
alcuni bambini uccisi. Alcuni sono della taglia di quelli
di Gaia che sta dormendo placida tra le braccia di Lucia
.
Ci immedesimiamo ancora di più nella tragedia. Che
orrore dove essere stato. Che crimini è capace di
commettere l'uomo!
La visita comprende anche il campo di Birkenau, luogo
dove arrivavano i vagoni zeppi di prigionieri e dove si
svolgeva il vero e proprio sterminio di massa: una vera
e propria fabbrica della morte dove i fortunati che non
venivano inviati allo sterminio vivevano peggio delle bestie.
Ci pare quasi di sentire l'odore della sofferenza, della
paura, della sporcizia, della morte. Cerchiamo di immaginarci
come dovevano sentirsi quei prigionieri, ma è tutto
troppo orribile. Ed è tutto vero.
Siamo tutti profondamente scossi e non potremmo mai dimenticare
questa esperienza che ci ha toccato molto. Ripartiamo nel
primo pomeriggio con il morale a terra, che solo i sorrisi
della nostra piccola faranno poi risollevare; ma con immagini
e sensazioni che non si possono dimenticare. Destinazione:
Wielitzca dove ci attende un'antichissima miniera
di sale che risale già al 1600 e che è ancora
in funzione. Una parte degli oltre 200 km di gallerie sotterranee
è stata trasformata in un ben organizzato museo al
quale si può accedere con visita guidata anche in
lingua straniera se in gruppo. Come individuali siamo stati
affiancati ad una visita in polacco con un'anziana, ma arzilla
guida che però ci è parso non gradisse molto
la nostra "intrusione". Ci siamo fatti piccoli,
piccoli ed accodati al gruppo dove poi abbiamo scoperto
essere anche un altro italiano "in incognito"
e ci siamo addentrati nelle viscere della terra, lungo le
gallerie che ci hanno portato fino a 135 metri sotto terra.
La miniera scende ancora fino ad oltre 355 metri. Il prezzo
del biglietto e di 102 sloty per tre persone e la visita
dura quasi due ore ed è un po' stancante anche se
interessante. All'interno si ammirano molto statue ed una
vera e propria cattedrale realizzati scolpendo il sale.
Il ritorno in superficie avviene con un caratteristico quanto
angusto ascensore a due piani. Che vi fa davvero sentire
imprigionati all'interno della terra
.
La miniera è stata riconosciuta patrimonio dell'UNESCO,
così come del resto il museo di Auschwitz e la stessa
Cracovia.
Accanto alla miniera ci sono diversi parcheggi dove si paga
80 sloty al giorno e dove si può anche pernottare.
Siccome avevamo bisogno di fare rifornimento di acqua ci
siamo poi spostati al Motel Na Wierzynka (www.nawierzinka.pl)
gestito da un simpatico signore e che propone una bella
e pulita area a verde attrezzata per camper e caravan. C'è
la pompa per l'acqua, le docce, i wc, si può lavare
i piatti e cucinare in un apposito fornello, ma non c'è
lo scarico. Se avete un secchio o una tanica si può
comunque rimediare scaricando nel wc
Per tre persone ed il camper, senza l'allaccio alla luce,
abbiamo pagato 50 sloty al giorno. Il motel dispone anche
di ristorante dove si mangia assai bene. Non abbiamo mai
speso più di 11 euro per tre persone con una portata
principale, un contorno, che comunque c'è già
nella portata e qualche birra locale a testa.
14
settembre 2003
Il paese dista circa 10 km da Cracovia e così
abbiamo deciso di raggiungere la città con i mezzi
pubblici, lasciando il camper al sicuro nel recinto del
Motel, peraltro video controllato. La guida che ci aveva
portato nei campo di concentramento di Oswiecim ci ha peraltro
avvertito di fare attenzione in Polonia. Sono frequenti
i furti nei camper
e dei camper interi
.
A 10 minuti di cammino dal Motel c'è il capolinea
della Lux Bus, un servizio navetta piuttosto frequente che
in quindici minuti porta nel centro di Cracovia al prezzo
di 2 sloty a testa. Si arriva la stazione e da qui, dopo
aver attraversato la cinta verde che circonda la città
vecchia di Novi Miesto, si arriva in pochi minuti tra le
vie e le piazze più belle della città che
conta molti bei palazzi e che è molto affascinante.
Nella piazza principale di Cracovia, larga 200 x 200 metri
e molto suggestiva, dove si trova anche il mercato coperto,
si arriva lungo le più vecchie vie di Cracovia al
castello di Wawel. Noi abbiamo preso, per 20 sloty, un taxi
navetta elettrico che per 80 vi fa fare anche il tour della
città. Per il Castello di Wavel, comunque, meglio
andare a piedi.
Al Castello si possono visitare a pagamento anche gli interni.
Il costo per ogni singola visita è di 36 sloty per
tre persone
Tornando in città, abbiamo pranzato in uno dei tanti
localini che lungo la via principale propongono il Kebab,
specialità più turca che polacca, ma qui molto
in voga. Ce la siamo cavata con un centinaio di sloty compresa
la mancia, ma se si prende il kebab e si mangia per strada
con una quindicina di sloty si pranza e si beve anche una
bibita
Noi, anche per far riposare la bimba, abbiamo fatto i signori
e ci siamo seduto all'interno in un locale che si voleva
distinguere anche per i piatti italiani, proponendo peraltro
una pizza che sembrava esserte molto gradita, ma che a noi
è parsa un po' troppo alta
.
Abbiamo visitato anche il quartiere ebraico di Kazimier
dove in particolare ci hanno colpito tanti ristorantini
tipici, tutti arredati in stile anni'30 e '40. Si proponevano
piatti della tradizione ebraica e musica kletzmer. Veramente
carini. Peccato non averli visti prima di pranzo.
Con il Lux Bus siamo tornati al motel e di nuovo abbiamo
cenato per 71 sloty.
15
settembre 2003
E' l'ora di rimettersi in viaggio e di tornare a casa. Partiamo
in mattinata e prima di raggiungere il confine notiamo una
Polonia un po' meno scialba e triste di quella che avevamo
visto lungo le non facili strade percorse. Siamo in montagna
ed i villaggetti che incontriamo, con molte case in legno,
sono deliziosi. Ci sono anche diversi localini in legno
lungo la strada, davvero invitanti per il pranzo, ma non
demordiamo e raggiungiamo il confine dove spendiamo gli
ultimi sloty per il pieno e le sigarette (le mie) e cambiamo
gli euro in corone slovacche.
Le formalità alla dogana questa volta sono minime.
Almeno per noi, perché per raggiungere il confine
abbiamo dovuto superare una lunga colonna di TIR provenienti
da diversi paesi dell'est e del nord.
Dalle guardie polacche e slovacche riusciamo anche a farci
timbrare i nostri passaporti, così da aumentare le
nostre private collezioni di visti che vanno dall'India
di Lucia, al mio Marocco, alla Turchia, ecc. Ora ci sono
anche la Polonia e la Slovacchia. Peccato non averci pensato
per la Repubblica Ceca
Anche in Slovacchia per l'autostrada ci vuole la vignette.
Per quella Slovacca e per quella che poi ci servirà
in Austria (di nuovo!!!) ci sono voluti 12 euro. Attraversiamo
di gran corsa tutta la Slovacchia e dopo Bratislava ed il
confine lì vicino rientriamo in Austria. La nostra
metà di oggi è il lago di Neusiedler (Neusiedler
see) e la vicina e graziosa cittadina di Eisenstadt
dove c'è un bel castello ed un grazioso centro storico
che visitiamo il giorno dopo. Arriviamo a sera stanchi morti
e notiamo che per parcheggiare il camper c'è qualche
problema. Molti sono i parcheggi a pagamento e, vista la
stanchezza, finiamo in quello per bus. E' vicino al centro
e ci sono anche i wc, ma a che prezzi!!! Quando ripartiamo
il conto è di 15 euro!!!!
Visto anche il costo di un semplice caffè o delle
sigarette (quasi 4 euro), bisogna proprio dire che l'Austria
non è decisamente il posto più economico del
mondo.
16
settembre 2003
Partiamo molto presto (altrimenti chissà che ticket
avremmo pagato al parcheggio
) per la vicina Rust
sul Neusiedler see. Visto che siamo in una vasta zona di
produzione di vini, nella regione del Burgenland, qui si
trovano molti simpatici localini, ricavati nei cortili interni
delle case. Vi si mangia e vi vendono anche i vini da loro
prodotti a prezzi abbastanza ragionevoli. Ve li fanno anche
assaggiare. Non perdetevi i bianchi.
Per la sistemazione, percorrete tutto l'abitato in direzione
del lago, ma fermatevi alla fine del paese dove c'è
il parcheggio dei bus. Qui c'è anche una colonnina
Holiday Clean e qui ci siamo fermati per la giornata, subito
raggiunti da altri quattro o cinque camper austriaci e tedeschi.
Se volete raggiungere la zona del lago, un po' più
avanti, ricordatevi che il parcheggio a pagamento è
vietato ai camper e che comunque sarebbe salato. Se avete
la bici è questo il caso di tirarla già da
dietro il camper perché si può fare una bella
passeggiata. Prima dell'ingresso del parking a pagamento
c'è comunque un camping. Visto che siamo fuori stagione,
noi avremmo comunque pernottato al parcheggio dei bus che
è tranquillo e gratuito.
Il lago non si vede fino a che non siamo entrati nel parking
a pagamento. La zona litoranea che precede è caratterizzata
da un alto canneto che impedisce la visuale e dalla quale
emergono graziose casettine in legno di pescatori su palafitte.
Anche il paese di Rust e grazioso e curato e ci sono tanti
spunti piacevoli per una passeggiata.
La sera ripartiamo, per viaggiare di notte e non stancare
Gaia e verso le 4 del mattino sabbiamo già passato
l'uscita di Udine.
17
e 18 settembre 2003
Gli ultimi due giorni li trascorriamo al mare. Prima a Lignano
Sabbiadoro in Veneto e poi a Porto Garibaldi
in Emilia Romagna. L'Adriatico, a noi che siamo sub e veniamo
dal Tirreno della Toscana, non ci garba molto, ma un po'
di caldo e sole, soprattutto dopo le rigide temperature
notturne della Polonia (fa davvero freddo di sera!!!), fa
sempre piacere. A Lignano ci fermiamo sulla riviera dove
i bagni sono ormai in smobilitazione. Lungo la pineta, almeno
in questo periodo, si sosta comodamente, ma attenti ai furti!
Proprio durante la nostra sosta due camper vicini hanno
ricevuto la spiacevole visita dei ladri. Il nostro no. Forse
perché un po' arrugginito e vecchiotto e quindi non
invitante, o forse perché mi trovavo in mansarda
a cercare di smaltire il troppo vino austriaco bevuto con
il pesce fresco comperato in mattinata a Lignano?
Un'altra informazione per la sosta. A Porto Garibaldi, oltrepassato
il canale e quindi di fronte al mercato ittico che si svolge
nel pomeriggio, che un piazzale sterrato adibito alla sosta
dei camper. Fermato il camper il canale si può attraversare
con appositi mini traghetti che fanno la spola continuamente.