AUSTRIA, REP. SLOVACCA,
POLONIA, LITUANIA, LETTONIA, ESTONIA REP. CEKA
ESTATE 1998
testo e foto di Mauro
Gianneschi
Dal 19 luglio al 29 agosto
mezzi e componenti :
Elnagh Columbia 110 su Ford 100 turbo – Mauro scrive, Patrizia
navigatore, Guglielmo10anni
Roller Arno su Ford 2500 aspirato - Osvaldo, Renza
Laika , motorhome Laser 513 su Fiat Ducato 2500 aspirato - Toni
totale km. 8.125
19 lug dom
Lucca Campitello di Fassa da Mario. (I)Km 480
20 lug lun
Partiamo da Campitello di Fassa alle 10; abbiamo appuntamento con
gli altri due equipaggi alla stazione di ingresso di Egna-Ora sull’autobrennero.
Puntuali iniziamo il lungo viaggio verso il nord.
Al Brennero paghiamo la “vignette” per l’autostrada
austriaca.
Oltrepassiamo Innsbruck e con la A13 arriviamo a Rosenheim in Germania
per proseguire con la A8 e rientrare in Austria a Salisburgo. A
continuare verso est sulla A1, usciamo a Mondsee sul lago omonimo,
dove troviamo un parcheggio tranquillo in riva al lago, adiacente
ad un parco giochi.
Sono le 20,30. E’ caldo afoso, Toni fa il bagno notturno nel
lago. Dopo cena facciamo un giro per sgranchirci le gambe. C’è
vita nei locali intorno al parco, bar, birrerie e chioschi di Wrustell.
Ci intratteniamo ai giochi del parco, altalene, rulli ecc, sparsi
nel prato illuminato.
P a Mondsee in parcheggio libero(n47°51’5,5”
e13°21’2,1”), sul lago. Caldo afoso. (A) Km.433
21 lug mar
Sveglia alle 7,00, partenza alle 8. La 151 è la strada che
costeggia i due laghi contigui, il Mondsee e l’Attersee, fino
all’innesto con l’autostrada A1 a Seewalchen. Proseguiamo
per Vienna dove arriviamo nella tarda mattinata. Troviamo parcheggio
vicino alla stazione centrale ed iniziamo la visita alla città.
Lunga scarpinata verso il palazzo del Parlamento, in stile neoclassico,
ispirato ai templi greci, poi fino al Rathaus, in stile neogotico.
Attraversiamo il Rathauspark ed il primo Ring e ci troviamo nel
Wolksgarten, teatro delle avventure del cane-commissario Rex.
Ci godiamo un poco di frescura all’ombra dei grossi alberi.
Davanti a questi giardini c’è la grande piazza Heldenplatz
dove si trova il complesso monumentale dell’Hofburg, (palazzo
di Corte). Si respira aria e musica. Dopo la visita esterna del
palazzo passiamo sotto gli alberi del Burggarten, giardino adiacente
alla grande serra in vetro, proprio dietro l’Hofburg. Molti
solisti suonano strumenti a fiato e corda nelle strade indossando
abiti settecenteschi.
Vienna il Duomo
Attraversiamo di nuovo il pericoloso Ring stradale per passare
attraverso la Maria Theresien Platz con i due edifici gemelli affrontati.
E’ quasi sera quando riprendiamo i camper e passando lungo
il Danubio, diamo uno sguardo all’altissima ruota panoramica
del Prater.
Grande traffico per uscire di città. Prendiamo la E58 lungo
il fiume in direzione est, cercando un sito buono per dormire. Dopo
vari tentativi a vuoto, a Bad Deutsch, paesino minuscolo, molto
vicino al confine slovacco, troviamo un parcheggio sterrato in riva
al Danubio a lato delle prime case dell’abitato.
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Vienna Hofburg |
Vienna il gruppo al Wolksgarten i
giardini di Rex |
Cena con i tavoli fuori, tutti insieme, anche con le zanzare! Passano
molte chiatte lunghissime cariche di ogni genere di cose, sono gli
autotreni dell’acqua.
P a Bad Deutsch, sul Danubio (n48°8’27,5“
e16°54‘2,8“). Caldo .(Austria) km.317
22 lug mer
Sveglia alle 7, partenza alle 8. Continuando per la E58 arriviamo
al confine con la Repubblica Slovacca, alle porte di Bratislava.
Formalità doganali non particolarmente lunghe per cui dopo
poco siamo a visitare la città. Grande traffico anche di
mattina presto; usciamo dal centro prendendo la superstrada E75
in direzione nord , passando da Trenzin, munito di un bel castello
ed ancora lungo la valle del fiume Vah fino a Zilina (altro castello).
Dopo 50 km, a Kralbvany deviamo su viabilità secondaria,
la 70 nella valle della Orava arrivando al lago Voda Nadrz Orava.
E’ ormai il tardo pomeriggio.
La zona è assai turistica, con molti campeggi e villaggi
di vacanza. Decidiamo di fermarci ad un campeggio sul lago per riposarci
dei lunghi tratti di strada fatti fino ad ora.
Campeggio familiare con prato che arriva fino all’acqua. Le
donne non hanno voglia di preparare la cena per cui decidiamo di
andare al chiosco appena fuori del camping, dove preparano piatti
a base di pesce, patatine e verdure arrosto. La birra è eccezionale,
la servono in bicchieroni da mezzo litro, è poco gassata
e va giù che è un piacere. Prezzi modestissimi!
P al camping sul lago Orava vicino a Namestovo
e Trstena (n49°23’4,1” e19°32’11,2”).
(Rep. Slovacca) Km.310
23 lug gio
Tutta la giornata sul lago Orava. Alcuni componenti del gruppo fanno
una gita in barca con il battello turistico, Toni ed il sottoscritto
mettiamo le canoe in acqua e arriviamo fino all’isola in mezzo
al lago dove visitiamo il bel monastero con museo di icone antiche.
Saldiamo il conto del campeggio e riprendiamo la strada.
E’ pomeriggio inoltrato. Attraversiamo la frontiera
entrando in Polonia a Chocolov: le formalità doganali sono
ridotte al minimo. Il paese è minuscolo, fatto di case tipiche
costruite con grosse travi di legno orizzontali. Molto decorative
e ricche nel loro genere. Vediamo (come illustravano le vecchie
foto dell’Est europeo), i contadini ritornare dal lavoro sui
carri con ruote di gomma trainati da stanchi cavalli. Le stalle
sono adiacenti alle case, anche quelle nel centro del paese.
Non c’è una piazza vera e propria, ma uno slargo della
strada dove si scambiano le auto e i carri. Un signore del posto
vedendo la nostra curiosità ci invita a visitare la sua casa.
Con giusto orgoglio ci porta a vedere la tavernetta nuova, arredata
con gusto, poi in inglese ci racconta che è tornato dall’America,
dove era emigrato tanti anni fa, per morire nel suo paese. Ci commuove
l’ingenua contentezza di far vedere il frutto del suo sudore
ad uno straniero.
Prendiamo la direzione di Zakopane con la bella strada che attraversa
immensi boschi di abeti ricchi di ruscelli e di muschio. Passato
Witòv la strada costeggia il fiume Dunajec.
Da ambo i lati conifere a non finire e gente accampata con tende
e roulotte. Decidiamo di non lasciarci sfuggire l’occasione
di pernottare in riva al fiume in campeggio libero in assoluto plein-air.
Troviamo due piazzole pianeggianti e ci sistemiamo per la cena.
Accendiamo il fuoco in riva al fiume, come fanno tutti e arrostiamo
la carne che abbiamo. Passiamo la serata intorno al falò.
Il fiume non si ferma mai e il suo rumore ci accompagna per tutta
la notte.
P sul fiume Dunajec, nel bosco, vicino a Witòv.
Caldo. (Rep. Slovacca) km. 35
24 lug ven
Arriviamo a Zakopane, nel cuore dei Monti Tatra. E’ la cittadina
turistica più importante della Polonia meridionale, con moderni
impianti di risalita per lo sci invernale. E’ molto caratteristica
e viva, c’è tanta gente a passeggio per le vie centrali.
Le vetrine illuminate e abbondanti di merce all’ultima moda.
In prossimità delle banche ci sono tipi un po’ strani
che offrono il cambio della moneta a prezzi molto convenienti: individuano
il turista pellegrino, si avvicinano circospetti e a bassissima
voce chiedono “to change”? Rifiutiamo regolarmente.
Usciamo dalla città prendendo la 660. In fondo alla prima
discesa fuori città un poliziotto ferma la carovana: eccesso
di velocità, 60 km/ora: multa di £12.000.
Ci saluta consegnandoci il “souvenir”. Proseguiamo
per Lysa Polana, vicino al confine Slovensko, per andare a vedere
il famoso “Occhio di Mare”, un lago glaciale incastonato
tra le alte montagne dei Tatra. Tutti i mezzi vengono bloccati e
smistati in un grande parcheggio, dove sono in attesa numerosi carri
tipici a quattro ruote con panche longitudinali, trainati da pariglie
di cavalli.
Ci sono 12 km al lago per questa strada privata e in salita. Chi
vuole può farseli a piedi, altrimenti con una cifra non proprio
modesta si sale su questi mezzi ecologici e si va. Piove a dirotto
e il tetto di tela del carro ripara ben poco; fortunatamente prima
di essere in cima smette improvvisamente graziandoci. Il lago ed
il suo ambiente è da cartolina.
L’acqua cristallina da azzurra diventa subito blu per la profondità,
si dice che il suo fondo sia a livello del mare. E’ di forma
ovale con una cresta di montagne intorno a fare da corona. L’insieme
è molto fruibile attraverso sentieri e camminamenti dai quali
però non bisogna uscire per non compromettere l’ambiente.
La via di ritorno la facciamo a piedi prendendo numerose scorciatoie
che tagliano la strada.
Intersecandola più volte assistiamo a tante scene di “portoghesi”
che non avendo pagato il biglietto del carro, quando questo passa,
furtivamente lo rincorrono e si siedono sullo scalino posteriore,
non visti dal conduttore.
Questi però nell’incrociare i colleghi che scendono
viene prontamente allarmato ed allora inizia la cagnara, con volteggiare
di frusta, per far scendere i clandestini. In poco più di
un’ora di passeggiata a rotta di collo siamo ai camper. Torniamo
indietro per la 961, deviazione verso destra a Bukowina, poi Bialka,
Trybsz, poi fino a Niedzika, luogo di un bel castello medievale
con tanto di cartello “pericolo fantasmi”. Adesso è
il pomeriggio tardo quindi è chiuso, ci proponiamo di visitarlo
domani mattina. Sostiamo nell’ampio parcheggio per passare
la notte.
P a Niedzika, a nord di Zakopane, nel parcheggio
del castello(n49°25’18,4” e20°19’9,1”).
Variabile. (Polonia) km.110
25 lug sab
Alle 7 il parcheggio è immerso nella nebbia, non sappiamo
più nemmeno dov’è il castello. Perdiamo un poco
di tempo nelle faccende mattutine per vedere se la nebbia sale;
dopo le 9 si comincia a vedere qualcosa. Il castello merita veramente
la visita, è restaurato a regola d’arte ed in posizione
panoramica per vedere il paesaggio sottostante in un mare lattiginoso
di nebbia. Percorriamo la 969 per visitare un’antica chiesa
di legno a Debno. Ci sono molte cicogne che volteggiano sui nidi
in cima ai comignoli delle case.
Torniamo indietro costeggiando la strada sul fiume Dunajec troviamo
un bel sito per la sosta pranzo, prima di Szczawnica, in situazione
letteralmente pastorale, infatti una mandria di mucche attraversa
il fiume proprio mentre noi mangiamo e siccome siamo a cavallo del
sentiero che sale dal fiume, dobbiamo spostare il desco per far
passare le mucche.
Ci rechiamo a Kroscenko sempre sul Dunajec per affrontare il fiume
sulle famose zattere multiple, di legno, legate insieme a formare
una superficie dove prende posto la gente coraggiosa. Sono guidate
nella corrente da abili battellieri che non fanno correre nessun
rischio ai passeggeri. Guglielmo si accoda a Toni, Renza e Osvaldo
mentre il sottoscritto rimane a curare Patrizia che ha un piccolo
malore dovuto a calo di pressione.
Quando rientrano gli altri dalla gita sul fiume, ripartiamo tutti
per Krakow. Troviamo posto nel parcheggio di un grande albergo sulla
Wisla (Hotel Forum). Sistemiamo i mezzi e ci prepariamo per la notte.
P a Krakow.(n50°2’40” e19°56’7,7”)
Caldo. (Polonia) km.130
26 lug dom
Visita alla città di Krakow: bello il centro storico, con
la grande piazza ed edifici imponenti a portico.
Molto interessante la cattedrale, scura e imponente con guglie slanciate;
l’antico mercato coperto a lato della piazza dove all’interno
vendono di tutto, dagli alimenti all’ambra del Baltico, dai
profumi agli orologi.
La città è viva e allegra, tanti giovani suonano musica
classica agli angoli delle strade. Affascinante poi l’imponente
complesso della cittadella fortificata, all’interno della
quale si sviluppa un piccolo borgo con mastio turrito e chiesa con
antica icona della Madonna, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.
Ritorniamo ai camper posteggiati e prendendo la 4 dopo appena 12
km verso est, arriviamo a Wieliczka, dove andiamo a visitare la
vecchia miniera di salgemma. Qui a suo tempo lavorò anche
il Papa Wojtyla.
E’ un’esperienza veramente traumatica discendere nel
pozzo principale come facevano i vecchi minatori. L’ascensore
è un montacarichi, tipo scatola chiusa, appeso ad un cavo:
appena chiudono la piccola porta comincia a scendere a balzelloni.
La cosa impressionante è che la scatola è priva di
luce, quindi discendiamo per 175 m nelle viscere della terra completamente
al buio.
Cracovia, musicanti
Nella profondità della terra le gallerie sono predisposte
come un piccolo museo che descrive le fasi lavorative del prodotto.
Nella grande sala centrale è allestita una chiesa con sculture
ricavate dalla roccia di salgemma. Saliamo in superficie allo stesso
modo della discesa, stavolta però è meno impressionante
perché ci sentiamo “tirati” in alto. Riprendiamo
la strada 94 stavolta verso ovest, oltrepassando Katowice e a continuare
sulla superstrada 1(E75) arriviamo a Czestochowa Troviamo facilmente
parcheggio, a pagamento nello spiazzo subito fuori il complesso
abbaziale che contiene la Madonna Nera.
Data l’ora tarda, decidiamo di visitare la chiesa domani mattina.
Nel parcheggio ci sono altri camper.
P a Czestochowa.(n50°48’38,5”
e19°5’57,9”) Caldo. (Polonia) km 158
27 lug lun
Visitiamo il grande complesso religioso, meta di preghiera di tanti
pellegrini per la Madonna Nera (Jasna Gora). Riprendiamo il viaggio
verso nord percorrendo l’ampia e moderna superstrada 1(E75);
dopo 80 km deviamo sulla 8 (E76) fino a Warszawa.
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Warszawa la piazza centrale
e il Bastione Barbacane |
Troviamo un campeggio vicino alla città. Piccolissimo,
un solo stradello centrale lo divide in due zone, in una le roulotte
nell’altra le tende. C’è anche una bella piscina
stracolma di gente che sguazza nell’acqua. I servizi igienici
sono puliti e funzionali con acqua calda in abbondanza. Sistemiamo
i camper nelle piazzole e ci dedichiamo ai vari lavaggi e docce.
Ci informiamo per l’indomani come prendere i mezzi pubblici
per il centro e poi prepariamo la cena con i tavoli sull’erba.
P a Warszawa. Al campeggio n 123 BT-H Astur,
ul. Bitwy Warszawskiej 1920 r. Nr. 15/17. (n52°12’53,07”
e20°57’55,91”). Bel tempo. (Polonia) Km.217
28 lug mar
Con il bus arriviamo al capolinea e da qui prendiamo il tram per
il centro. La città fu bombardata pesantemente durante la
seconda guerra mondiale, ma subito dopo, con grande impegno, cominciò
la ricostruzione.
Furono utilizzate le stesse pietre, ricomponendole come un puzzle,
per ricostituire il centro antico della città rifacendosi
a dipinti settecenteschi del pittore italiano Bellotto.
Vediamo il Palazzo Reale, la stessa piazza centrale, gli edifici
ricostruiti intelligentemente, senza compromettere troppo la storia.La
cittadella fortificata, di mattoni rossi ed il bastione del Barbacane
completano magnificamente il piccolo centro storico, circondato
e sopraffatto ormai dalla grande città.
Torniamo al campeggio per il pranzo, e poi con calma partiamo
dopo aver pagato il campeggio. Prendiamo la 18 fino a Byalistok
e da qui la 66 verso la Russia per raggiungere il Parco Nazionale
Wigiersky. Piove con grande violenza. Dopo pochi chilometri, l’asfalto
diventa pavé. I mezzi vibrano e saltano per il fondo irregolare;
la velocità e bassissima, meno di 30 km/ora. Dopo un’ora
di questa sofferenza chiediamo, in un piccolo villaggio, se la strada
per il parco è tutta così; ma è difficile farsi
capire e noi non comprendiamo quello che ci rispondono! Decidiamo
di tornare indietro, perché probabilmente abbiamo sbagliato
strada e senza indicazioni ci prende lo sgomento.
Siamo spaventati anche dall’andatura dei camion su questo
pavé avvallato, loro viaggiano a 80 all’ora, la sede
stradale è talmente stretta che ad ogni scambio noi ci fermiamo
disponendoci fuori carreggiata. Rientriamo a Byalistok e rinunciamo
al parco. Prendiamo la 19 verso Augustow , poi la 663 fino a Sejny,
dove ceniamo in una piazza del paese. Decidiamo di passare la frontiera
con la Lituania questa sera stessa, probabilmente c’è
meno traffico.
Dopo Ogrodniki, compare la barriera che separa le due nazioni. Sono
le 23,30: vedendo la lunga fila di camion fermi per passare di là
ci viene lo sgomento! Una delle tre carreggiate è praticamente
libera e noi da esperti viaggiatori mediterranei (sic!) usciamo
dalla fila e in cinque minuti siamo alla prima garitta polacca,
che con poche formalità ci lascia passare, augurandoci buone
vacanze in italiano!
La seconda garitta Lituana è più complessa. Primo
problema, stipulare un’assicurazione per il mezzo perché
la carta verde non ha valore, dicono i doganieri.
E’ chiaramente un sopruso perché alla frontiera polacca
hanno confermato che è regolare, ribadito anche dall’ambasciata
lituana. Secondo problema, bisogna cambiare la valuta perché
per concludere l’operazione è richiesta solo moneta
locale.
Terzo problema, l’unica lingua di dialogo è il lituano
o qualche parola di tedesco. Negli uffici per fortuna c’è
il cambiavalute 24 ore su 24 e parla un po’ di inglese.
Usciamo dalla frontiera alle 0,30, esaudendo tutte le richieste,
convinti di essere stati raggirati. In un grande distributore notturno
ci fermiamo chiedendo il permesso di sostare per la notte. Esausti
della giornata, ci ne andiamo a dormire prestamente.
P in area di servizio sulla strada prima di
Lazdijai. (n54°13’9,27” e23°30’25,86”)
Caldo. (Lituania). km 404
29 lug mer
Oltrepassiamo Lazdijai prendendo la P75 fino a Alitus . Sosta pranzo
ai bordi di uno dei numerosissimi laghi della regione, in un’area
parcheggio a lato della carreggiata.
Riprendiamo strada dopo pranzo lungo la A231 fino a Jiezna, deviando
a destra per la A229 fino a raggiungere Trakai dove parcheggiamo
in area a pagamento.
La cittadina, a pochi chilometri da Vilnius, è situata ai
bordi del lago ed è meta turistica molto ambita dai lituani.
Possiede un bel centro caratterizzato da villette residenziali in
legno, ornate di fiori e giardini impeccabili.
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Hotel Crowne PlazaVilnius |
Vilnius |
I colori delle case sono come quelli della Scandinavia, giallo
luminoso, rosso minio, azzurro cielo. Con una breve passerella di
legno si raggiunge il castello medievale sopra un’isoletta
davanti all’abitato. C’è anche un discreto porticciolo
turistico con tanti yacht.
Riprendiamo la strada ed in poco tempo siamo a Vilnius, la capitale.
Molto bello il centro storico. La nostra meta però è
l’ambasciata lettone per ottenere i visti per entrare in Lettonia
ed Estonia.
Non riusciamo a trovare la strada e dopo vari giri a vuoto, decidiamo
di cercare l’ambasciata italiana per ottenere le informazioni
che ci servono; l’addetto ci riceve in un ufficio sistemato
sotto la scala che accede ai piani nobili del palazzo.
Ci da indicazione su dove parcheggiare e dove andare per ottenere
i visti che ci occorrono.
Sistemiamo i camper nel parcheggio dell’Hotel Crowne PlazaVilnius,
con sbarra e vigilantes 24 ore su 24, contrattiamo il ticket da
pagare con il direttore dell’albergo che ci accoglie nell’elegante
hall come fossimo una delegazione di chissà quale paese.
5 dollari a camper per passare la notte, la mattina possiamo partire
all’ora che vogliamo; nel ticket è compresa anche la
vista della città dalla terrazza panoramica del grattacelo.
Dopo l’operazione, andiamo alla ricerca della via dove si
trova l’ufficio lettone che ci interessa: è nei pressi
del nostro parcheggio per cui ci arriviamo velocemente a piedi.
Tutte le spiegazioni sono in cirillico! In qualche modo nell’attesa
della lunga fila abbiamo la possibilità di chiedere come
si svolgono le operazioni.
Riempiamo dei moduli in cirillico con sottotitoli in tedesco, quindi
ci dicono di ritornare domani mattina entro le 11 per ritirare i
visti, dietro pagamento di 25 dollari a testa.
Usciamo tranquilli a visitare il centro storico con le luci della
città che cominciano ad accendersi. Bello spettacolo di gente
giovane e allegra che passeggia per le strade. Molto belli i caratteri
somatici sia degli uomini che delle donne. Minigonne vertiginose
su gambe lunghissime, capelli biondi ed occhi azzurri. Torniamo
ai camper per la cena e per la nanna.
P a Vilnius nel parcheggio dell’hotel
Crowne Plaza Vilnius.(n54°40’55,6” e25°15’2,43”)
Caldo. (Lituania). Km.151
30 lug gio
Sveglia alle 7. Facciamo le operazioni di toeletta con calma, tanto
il tempo lo abbiamo. Trascorriamo un paio d’ore nel magnifico
parco pubblico alberato, che si trova nei pressi dell’Hotel.
Alle 11 nuova lunga fila all’ambasciata lettone per arrivare
all’ufficio dei visti.
Torniamo ai camper con i documenti richiesti. Spostiamo i mezzi
e andiamo a pranzare in un’area verde a margine di alcuni
condomini, mettendo i tavoli fuori per stare tutti insieme.
Riprendiamo strada con la A227, fino a Kaunas per deviare lungo
il fiume Nemunas, con la 228 (o 141) che segna il confine con la
Repubblica Russa di Kalinigrad.
Attraverso i nostri baracchini sentiamo parlare russo. Ormai è
pomeriggio inoltrato, decidiamo di fermarci nel pesino di Viesvilè,
sul fiume Nemunas, sulla 228 (o 141)a 23 km a ovest di Jurbarkas.
P a Viesvilè a ovest di Jurbarkas. (Lituania).
Tempo variabile. Km 114
31 lug ven
A Silute deviamo per il Baltico fino alla Punta Venté. Non
siamo ancora sul mar baltico, ma in una grandissima laguna , la
Kursiumarios, separata dal mare dalla stretta lingua di sabbia di
Neringa.
Il vento è molto teso sulla punta, dove si trova un importante
stazione ornitologica per la campionatura degli uccelli di passo;
ci sono reti ed altre attrezzature per la cattura non cruenta dei
volatili, che inanellati e classificati vengono rilasciati liberi.
Continuiamo per la P211 verso nord fino a Klaipeda.
Finalmente vediamo il Baltico dall’acqua grigia e limacciosa.
Con il traghetto passiamo sulla penisola di Neringa, con una spesa
non proprio modesta, per andare a vedere le dune di sabbia bianchissima
del Parco Kursiu Nerijos Landsafftinis Draustinis (impronunciabile).
Dopo il tour ritorniamo indietro con il traghetto per prendere la
A223 dritta verso nord lungo la costa baltica. Purtroppo tra la
strada ed il mare c’è sempre il bosco per cui il Baltico
non si vede mai. A Palanga facciamo un altro tentativo, ma a parte
la lunga spiaggia, l’acqua è la medesima. Dopo 15 km
siamo al confine con la Lettonia.
Le modalità di passaggio sono un po’ complicate perché
oltre alla lettura pignolesca della autopapiri (carta di circolazione)
ritirano i passaporti dandoci in cambio un foglietto giallo con
un numero sopra. Passiamo il primo posto di blocco (con breve ispezione
dei mezzi) e duecento metri dopo, un militare ritira il foglietto
giallo e ci restituisce i passaporti timbrati.
Non osiamo pensare cosa succederebbe se nel frattempo avessimo perso
il talloncino colorato. La carta verde è valida sia in Lettonia
che in Estonia, a conferma della nostra tesi!.
Proseguiamo verso nord sulla A223 fino a Liepaja, deviando a destra
sulla A218 verso l’interno, fino a Riga. Alle 21 siamo in
città.
Attraversiamo il moderno ponte sulla Daugava e deviando subito a
destra troviamo un bel parcheggio nella piazza alberata di fronte
al Presidential Palace con tanto di piantone sulla porta.
Facciamo un breve giretto intorno e poi ci mettiamo a cena. I colori
del tramonto sono spettacolari, giallo arancione rosso celeste e
blu, tutti insieme nel tempo. Toni, Osvaldo e Renza tornano a vedere
la città in notturna.
P a Riga.(n56°57’5,7” e24°6’8,8”).
(Lettonia). Caldo. Km.450
1 ago sab
Riga, alle 9,00 siamo in giro per il centro. La città si
sviluppa sul delta del fiume poco prima che esso sfoci in mare.
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Riga |
Riga Palazzo dell’Accademia |
Riga Sveti Pavila
E’ molto dinamica come vita cittadina, i negozi sono di tipo
occidentale (in contrasto con quelli visti nei paesi, quasi privi
di merce da vendere) e le piazze piene di giovani allegri e ben
vestiti. Ci sono musicanti in tutte le piazze, alcuni fanno emergere
un po’ tristezza, perché hanno l’aspetto di contadini
inurbati in cerca di un obolo.
I monumenti scultorei portano a tutt’oggi lo stile imperioso
del regime sovietico, ma per il resto è una città
europea. Il pranzo lo consumiamo al Mac Donald con grande piacere
di Guglielmo.
Nel pomeriggio facciamo un giro nel parco pubblico, fresco ed ombroso
con grandi alberi e laghetto, poi saliamo sulla torre della cattedrale,
dove si ha una visione a 360 gradi di tutta la città, divisa
dalla Daugava. Dopo la cena torniamo in città per vedere
l’effetto notturno.
P a Riga. (Lettonia). Tempo bello e caldo.
Km.000
2 ago dom
Riprendiamo il viaggio verso nord con la M12 fino a Ainazi, dove
troviamo la frontiera con la Estonia. Stesse formalità della
precedente. Dopo la dogana ci fermiamo a fare rifornimento nel piazzale
di una stazione di servizio. C’è anche un piccolo supermercato
dove facciamo un po’ di spesa.
Osserviamo il rifornimento di carburante dei clienti perché
ci pare un poco strano: prima si paga al gestore il carburante che
si desidera, questi rimane chiuso nella gabbia dell’ufficio,
quando il cliente è pronto con la pistola nel serbatoio,
eroga la quantità pagata.
Tutta l’operazione si svolge senza che il responsabile metta
il naso fuori dal suo box blindato. Proseguiamo facendo varie puntate
sulle spiagge baltiche, fino a Parnu che oltrepassiamo prendendo
la M12 verso nord per cercare un parcheggio tranquillo per la notte.
Lo troviamo nel villaggio di Kernu, 30 Km a sud di Tallin.
P a Kernu (n59°9’14” e24°30’12,5”)
vicino a Tallin. Tempo variabile. (Estonia). Km.257
3 ago lun
Arriviamo a Tallin cercando un campeggio. Dopo varie richieste
ci mandano a nord, fuori di pochi chilometri, a Pirita, un sobborgo
della città, dove troviamo un piccolo camping immerso nel
bosco di pini. Alle 11, ci sistemiamo nelle piazzole di centro per
avere buona manovra quando dovremo uscire.
I servizi hanno uno standard di pulizia che per noi è troppo
basso. Utilizziamo quelli di bordo. Pranziamo velocemente e poi
alle 13,30 prendiamo il bus per il centro.
Tallin si sviluppa nel golfo Tallinna Laht, di fronte, a meno di
100 km di mare c’è la Finlandia. Giardini ombrosi,
edifici importanti e tanta vita nelle strade. Ci sono molti ambulanti
che vendono ambra del Baltico a buon prezzo, belli, con intrusi
di insetti e foglioline.
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Tallin |
Tallin panorama dalla torre |
Tallin
La piazza principale è elettrizzante, sembra un palcoscenico:
figuranti in costume che recitano, gruppi di musici, mimi e giocolieri.
In un angolo una donna canta una canzone russa mentre l’uomo
la accompagna suonando con l’archetto una sega a lama, ne
esce un suono stranissimo, struggente e lamentoso.
Giriamo per i vicoli più nascosti e caratteristici fino alla
sera.
Quindi prendendo il bus ritorniamo al campeggio per la cena. Insieme
a noi entra un pullman di polacchi che scendono veloci e occupano
subito tutti i bagni. Stiamo a osservare per vedere dove dormiranno
visto che il campeggio non ha bungalow ne tende in affitto.
E’ l’ora di cena ed anche i polacchi aprendo il portellone
del pullman tirano fuori cassette di pomodori, verdura scatolette
e birra. Sono autosufficienti per una settimana!
Per dormire poi il bus è organizzato in modo che reclinate
un poco le poltroncine, queste diventano letti. Da notare che ci
sono persone di tutte le età e dei due sessi. Nessuno si
lamenta, anzi sono tutti allegri e fanno una cagnara che sembrano
mediterranei.
P al campeggio a Pirita, a nord di Tallin.
Temperatura fresca. (Estonia) Km.45
4 ago mar
Partiamo dal campeggio dopo aver ritirato i documenti pagando una
cifra modestissima.
Arriviamo alla punta estrema dell’Estonia, a Rohuneeme, ultimo
paese e poi c’è la Finlandia al di là del canale.
Torniamo indietro per iniziare lentamente il viaggio di rientro
dopo aver toccato il punto più estremo del viaggio.
Attraversiamo di nuovo Tallin per deviare, a Oismae, subito a destra,
con viabilità secondaria, costeggiando i due golfi cittadini,
il Kopli Laht e il Kakumae Laht, fino al più ampio Lohusallv
Laht.
Quindi a Kosk rientriamo nell’interno per riprendere la principale,
la A206, in direzione sud. A Koluvere, minuscolo paesino sul fiume
Liivi, ci fermiamo per visitare il superbo castello con grande torrione
rotondo e tetto a cono, che fa bella mostra di se sul laghetto che
forma il fiume.
Non è visitabile perché chiuso. Nel parco notiamo
gente un po’ strana che gira accompagnata da personale in
camice bianco. Vedendo la nostra curiosità questi ci fanno
capire che gli assistiti sono dei poveri dementi e che il castello
non è visitabile perché è adibito a ospedale
psichiatrico.
Arriviamo a Virtsu, il porto dove ci imbarchiamo sul traghetto per
l’isola di Manu. Con il ponte arriviamo alla più grande,
Saaremaa. Nella cittadina di Orissaare, subito dopo il viadotto,
ci fermiamo nel parcheggio di un piccolo supermercato chiuso, sono
le 20, per passare la notte.
P a Orissaare, (n58°33’31”
e23°4’58”) sull’isola di Saaremaa. Vento discreto.
(Estonia) km. 214
5 ago mer
Sveglia alle 7 e partenza alle 8 per visitare l’isola. Subito,
a pochi chilometri, c’è un interessante chiesa, del
XIII-XIV sec. in stile germano-romanico, nel villaggio di Poide.
Grande campanile a cuspide piramidale, che costituisce tutta la
facciata, alla base del quale si apre la porta di ingresso della
chiesa. L’interno, molto semplice e spoglio è in restauro.
Proseguiamo sulla P95 dove, a Valjala, visitiamo un’altro
edificio religioso, del 1230, nello stesso stile germanico, con
facciata a cuspide e di forme più gentili rispetto al precedente.
A 7 chilometri andiamo a vedere una curiosità, il Meteorkratiri
di Koljala. Un grande buco nel terreno formatosi dalla caduta di
un meteorite in epoche storiche recenti, documentato da racconti
e scritti. Sul fondo si è formato un piccolo laghetto di
acqua piovana.
A Kaarma, per una deviazione interna, visitiamo una bella cappella
immersa in un bell’ambiente bucolico.
Arriviamo a Kuressaare, la città più grande dell’isola.
Era la capitale. In pratica un paese di poche migliaia di persone,
a ridosso dell’insenatura di Kuressaare Laht, nel più
ampio golfo di Suur-Katel Laht.
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Kuressaare il Castello
del Vescovo
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Kuressaare ristorante |
Meteorkratiri |
Sorve il faro |
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Sorve mulino a vento |
E’ un bell’ambiente, con case basse, molte di legno
verniciato a tinte brillanti, altre case a graticcio, molti fiori
nei giardini e strade con acciottolato in sassi tondi.
Nel centro cittadino un grande complesso fortificato, del sec.XIV,
con tanto di canale e ponte levatoio, bastioni in terra e torri
massicce rotonde con tetto a cono.
Il nome “ castello del Vescovo” denota le sue origini.
All’interno una serie di edifici nobiliari ospitano un bel
museo con la storia del castello. A margine dell’abitato c’è
anche un bel mulino a vento in perfetta efficienza, ma trasformato
in ristorante tipico.
E’ l’ora di pranzo e decidiamo di assaggiare la cucina
di questo locale: è di gran classe ed il personale, tutto
in costume tradizionale, ci consiglia i piatti da assaggiare, spiegandoci
a cenni le caratteristiche del menu, perché essendo scritto
in estone, senza figure, non capiamo cosa ordinare.
Ottimo ed abbondante, tanto è che seguendo la nostra tradizione
italiana ordiniamo più di quello che riusciamo a mangiare,
pensando di assaggiare il “primo” il “secondo”
ed il “contorno”. Ottimo anche il servizio, gentile
e discreto che, con qualche perplessità, ci serve tutto quello
che ordiniamo. Il tavolo è pieno di piatti con minestre,
brodini, contorni di verdura bollita e cruda, carne di vari tipi,
salmone, canederli, salsine colorate, pane e birra locale.
Pensiamo di dover lavare i piatti per pagare tutto questo, viceversa
il conto presentato corrisponde a poco più di 8.000 £
a persona!. Dopo pranzo continuiamo sulla P95 fino all’estremità
meridionale dell’isola, al faro di Sorve dopo il villaggio
di Saare. Vento forte e gabbiani che rimangono immobili nell’aria.
Davanti al faro un cargo arrugginito incagliato sugli scogli. Un
branco di cigni naviga nel mare mosso come fossero delle portaerei.
Più volte in questi luoghi abbiamo visto branchi di cigni
navigare numerosi nel mare aperto. Molti di colore nero. Giriamo
i camper e torniamo indietro verso nord, fino a Tehumardi deviando
per la sterrata sulla sinistra per andare a vedere i vecchi mulini
a vento disposti in linea di fronte al mare aperto.
Ce ne sono una decina, in legno e abbastanza piccoli, alcuni hanno
bisogno di urgenti restauri. Ritorniamo a dormire all’estremo
nord dell’isola, nella stesso luogo di ieri sera, a Orissaare,
al parcheggio del supermercato.
P a Orissaare, (n58°33’31”
e23°4’58”) isola di Saaremaa. Vento teso. (Estonia).
Km. 290
6 ago gio
Alle 8 ci mettiamo in viaggio per prendere il traghetto delle 9,30
per Virtsu sulla terraferma. Quindi riprendiamo la strada verso
sud, la P73 per Parnu ed ancora la M12, lungo costa verso il confine
lettone. Stesse formalità, ma svolte più celermente
stavolta (siamo in uscita).
Ci fermiamo sulla spiaggia di Tuja per fare il bagno nel baltico.
Sulla spiaggia c’è un gruppo di atleti che svolgono
esercizi di ginnastica giapponese fatta di movimenti rapidi e precisi,
seguiti da altri, riflessivi, tipo yoga. Li guardiamo affascinati
perché sono molto bravi e scenografici in calzamaglia nera
come i Ninja!
C’è altra gente che fa il bagno, l’acqua è
calda, ma il vento teso rende spiacevole essere bagnati.
Entrano solo Toni e Guglielmo. Il parcheggio dove siamo sistemati
è proprio ai bordi della spiaggia, siamo soli, e tutto sommato
è piacevole di fronte al mare e al tramonto, cenare qui e
passarvi la notte.
P a Tuja, (n57°29’27,5” e24°22’52,87”)a
60 km da Riga. Vento teso. (Lettonia). km.205
7 ago ven
Riprendiamo la M12 e oltrepassiamo Riga; con la A219 attraversiamo
il ponte sul fiume Daugava in direzione sud, ancora per la M12 Bauska
fino al confine lettone, che passiamo con poche formalità.
A continuare toccando la città di Panevezis, dove prendiamo
la A230 per Kedainia e quindi per la A227 Kaunas.
Direzione Marijanpole verso il confine con la Polonia per la A226.
Arriviamo alla barriera di Budzisko e qui si ripete la prassi del
ritiro dei passaporti in contrassegno di un biglietto giallo che
il militare duecento metri dopo ritira riconsegnandoci i documenti
e guardando dentro i camper con molto scrupolo per vedere se nascondiamo
clandestini nel bagno o in mansarda.
Passiamo in Polonia per la 19 e arriviamo a Suwalki dove in un tranquillo
parcheggio prima del paese, sostiamo per la notte.
P a Suwalki. (n54°7’39,9” e22°56’46,2”).
Tempo variabile. (Polonia).. Km.450
8 ago sab
Per la 653 e poi la 655, costeggiando una miriade di laghi ci fermiamo
a Olecko, sul lago omonimo per pranzare in bella posizione. Poi
finalmente arriviamo a Gizyko nella regione dei Laghi Masuri.
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Gizyko |
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cigni sui Laghi Masuri |
Troviamo subito un bel campeggio sul lago Niegocin a un chilometro
dal paese. C’è un grande prato in riva all’acqua,
dove possiamo sistemarci come vogliamo, non ci sono piazzole definite,
ognuno si sceglie il luogo che più gli piace. Facciamo una
giornata di riposo con passeggiata in paese e riposo pomeridiano.
Toni mette in acqua la canoa e fa un giro sul lago. La sera ci sono
una miriade di fuochi e bracieri accesi; sembra che tutti facciano
il barbecue, grandi grigliate e tavoli pieni di gente che ride e
parla forte, complice la buona birra polacca e la giornata prefestiva.
P a Gizyko al campeggio Borowo sul lago Niegocin
(n54°1’21,2” e21°48’22,7”). Tempo
variabile, ma caldo. (Polonia) Km.95
9 ago dom
Partiamo dal campeggio per dirigere verso ovest con la 16, costeggiando
ancora molti laghi con porticcioli turistici pieni di imbarcazioni
a vela, anche grosse. Oltrepassiamo Olsztyn, poi Ostroda, da dove
prendiamo la 7 fino a Elblag e a Nw. Dwor Gdansky, deviamo su strada
secondaria per arrivare a Stegna sul baltico, all’inizio della
penisola di Mierzeja Wislana, una lingua di sabbia con pochi villaggi,
che separa dal mare la laguna di Zalew Wislany, dove la strada si
interrompe a Piaski a causa della frontiera russa della enclave
di Kaliningrad. Sostiamo in un parcheggio vicino al mare dove sono
altri due camper furgonati (i primi che vediamo in giro dopo tanto
tempo) e dove passiamo anche la notte.
P a Stegna, sul Baltico(n54°20’45,3”
e19°6’51,6”). Caldo. (Polonia). Km.278
10 ago lun
Andiamo a vedere la striscia di sabbia fino alla frontiera russa,
visitando il magnifico faro di Krynika Morscka, altissimo sulla
duna. Poi torniamo indietro per la stessa strada fino a Danzika
(Gdansk). Troviamo subito parcheggio in un recinto custodito a pagamento
a due passi dal centro storico che visitiamo entrando dalla famosa
“Porta Verde” sul porto-canale. Meravigliosa città
sul Baltico sede dell’antica Lega Anseatica per i commerci
marittimi con il mondo intero.
La via degli antiquari dove si trovano i gioielli in ambra più
belli del mondo. La chiesa di Santa Katerina dove si riunivano segretamente
gli uomini di Solidarnosch, la piazza del Rathaus con i palazzi
e la fontana in bronzo, i canali ed il mercato della verdura con
i suoi mille colori, e la gente, tanta, che passeggia per le strade
riccamente addobbate di fiori.
Partiamo nel pomeriggio verso Leba dove inizia lo Slovinsky Park
Narodowy: il parco delle dune sul Baltico, dove Il generale Rommel,
nella seconda guerra mondiale, esercitava i suoi Tank sulla sabbia,
in attesa del deserto della Libia.
A Leba gran confusione e traffico caotico, non troviamo parcheggio
per passare la notte per cui andiamo all’altro ingresso del
parco, distante una trentina di chilometri a ovest, a Czolpino,
dove sistemiamo momentaneamente i camper per una visita alle dune.
Il mare è lontano e con una lunga passeggiata sulle montagnole
riusciamo a vederlo dall’alto di esse. Tutto di corsa torniamo
indietro perché comincia a farsi buio.
Il parcheggio del Parco è completamente deserto, in mezzo
al bosco. Non ci sentiamo tranquilli per cui ci spostiamo a Kluky,
paese di pescatori meravigliosamente conservato, dove in un spiazzo
adiacente ad un gruppo di belle case a graticcio, pernottiamo con
il latrare di un cane che non zittisce nemmeno di notte.
P a Kluky allo Freilichtmuseum (n54°40’54,3”
e17°19’57,8) Slowinsky Park. Caldo. (Polonia). Km.214
Slovinsky Park Narodowy
11 ago mar
Riprendiamo la 213 verso est; a Lebork la 214 verso sud per Malbork,
sul fiume Nogat, affluente della Vistola.
Malbork
Grande complesso fortificato, uno dei più grandi e meglio
conservati della Polonia. Le mura della fortificazione, tutte in
mattoni a vista, confinano con l’argine del fiume e proprio
da questa parte si trova la porta meglio conservata, racchiusa tra
due grossi torrioni con tetto a piramide poligonale.
All’interno è raccolto il borgo, ricco di una grande
chiesa con l’importante palazzo signorile intorno al cortile
interno.
P a Malbork, lungo il fiume davanti al castello
(n54°2’34,8” e19°1’31,1”). Caldo.
(Polonia). km.206
12 ago mer
Ripartiamo verso sud sulla viabilità secondaria, la 514,
che corre parallela alla Vistola sulla riva destra orografica. Ci
fermiamo a visitare il castello di Kwidzyn, costruito dai Cavalieri
Teutonici nel Medio Evo ed oggi in parte diroccato.
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Torun |
Kwidzyn |
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Rimane un’alta torre poligonale collegata all’edificio
principale con un ardito ponte coperto a cinque arcate. Bella anche
l’antica e mastodontica cattedrale gotica.
Passiamo Chelmno e per la E75 arriviamo a Torun, città di
Copernico, raffigurato in una imponente statua bronzea posta nei
giardini in riva alla Vistola. Grande ed importante città,
ricca di verde pubblico, ben rappresentata dai suoi palazzi e centro
storico.
Trascorriamo quasi tutto il pomeriggio in giro per la città,
poi ci spostiamo, prendendo la 15 a Gniezno, dove ci sistemiamo
in un parcheggio tranquillo, per la notte.
P a Gniezno (n52°32’17,7” e17°35’23,7”)
sulla 15 a 50 km da Poznan.Tempo bello. (Polonia). km.223
13 ago gio
Arriviamo a Poznan presto la mattina per visitare la città
prima del grande traffico. Bella la piazza con il Rathaus di origine
gotico rimaneggiato in periodo rinascimentale (rinascimento polacco),
con la massiccia torre centrale completa di orologio.
Notevole anche la fontana circondata da una bella ringhiera in ferro
battuto. L’edificio moderno costruito in mezzo alla piazza,
è in netto contrasto con l’architettura gotica e rinascimentale:
fu ottenuto abbattendo molti edifici intorno al municipio, per ricavarne
un centro commerciale per il popolo, in stile razional-modernista.
Usciamo da Poznan per la 5 (E261) fino a Wroklaw, dove ci perdiamo
per mancanza di indicazioni stradali, passando diverse volte dallo
stesso posto.
Molti edifici sono ancora diroccati dai bombardamenti dell’ultima
guerra. Molti edifici anneriti dallo smog avrebbero bisogno di una
profonda ripulita per riportarli all’antico splendore.
Nel complesso si vede una grande potenzialità turistica,
ma c’è bisogno di tempo per realizzarla.
Attraversiamo infine la città con la E 261 fino a Jelenia
Gora sulle propaggini dei monti Karkonosze, verso il confine con
la Repubblica Ceka. E’ ormai sera e non abbiamo trovato un
posto decente per passare la notte.
Alla fine del paese c’è un locale un po’ ambiguo,
miscuglio tra nigth e ristorante, con un parcheggio interno recintato
e chiuso da un cancello. Ci accordiamo con il gestore per parcheggiare
la notte, cenando nel ristorante. A prima vista l’interno
sembra un locale equivoco. Bar con bancone e sgabelli alti nel semibuio,
tavoli rotondi con poltroncine imbottite di velluto rosso, moquette
ovunque dello stesso color fegato, luci basse soffuse che non fanno
vedere nemmeno i piedi, nessuno in giro, siamo soli; il gestore
amoreggia con una ragazza in fondo al bancone del bar.
Sono le 21,30, ci sistemiamo al tavolo tondo senza che il proprietario
si degni di venire vedere cosa vogliamo, continuando a giocare con
la bionda fanciulla. Ci guardiamo in faccia, con un poco di imbarazzo,
Guglielmo ha 10 anni, un po’ presto per assistere a queste
scene libere. Dopo un bel po’ si decide e viene al tavolo
a prendere le ordinazioni.
Per fortuna il menu ha le figure, carne, pesce, verdura, quindi
possiamo decidere con un poco più di autonomia. I piatti
che arrivano sono enormi, tipo quelli da pizza, pieni di carne e
verdure di vari tipi. E’ un pranzo luculliano, innaffiato
da ottima birra.
Questa volta siamo più accorti ordinando solo una portata
e riuscendo a malapena a finire tutto. Il prezzo, al solito, è
modestissimo. In questo periodo non è arrivata anima viva,
siamo solo noi nel locale. Salutiamo con una larga buonanotte in
tedesco e andiamo nei camper a dormire.
P a Jelenia Gora, vicino al confine con la
Rep. Ceka. Piove. (Polonia). Km.345
14 ago ven
Sveglia alle 7, partenza alle 8, con la E65 siamo al confine polacco
in mezz’ora. Semplici formalità di frontiera. Passiamo
velocemente nella Ceskia, fino al primo intoppo, cioè l’autostrada.
Non abbiamo la vignette ed è rischioso tentare, le multe
sono salate. Ci diamo da fare per farci comprendere in una stazione
di polizia: vogliamo arrivare a Praga senza prendere l’autostrada!
Non è possibile, non ci sono strade alternative.
Compriamo la vignette al distributore ed arriviamo al camping Sokol
nel primo sobborgo di Praga. Ci sistemiamo opportunamente, vicino
alla piccola piscina rotonda, grande come una ciambella da spiaggia.
Praga il Castello di notte
Usciamo a prendere la metropolitana per il centro. Alle 16,00
siamo in piazza S. Venceslao lungo il viale dove il giovane Jan
Palach si dette fuoco per protestare contro l’oppressione
sovietica. C’è una lapide con tanti fiori freschi.
Poi ci diamo alla parte monumentale, trascorrendo tutto il pomeriggio
a passeggio in centro.
E‘ ormai sera, la città è uno spettacolo indimenticabile
illuminata da mille luci. Ceniamo in una pizzeria che espone cartelli
in italiano, ma che nessuno lo parla.
Mangiamo comunque un’ottima pizza, enorme e saporita. Prezzi
più che modesti. Usciamo, andiamo a vedere il lungofiume
illuminato e il castello, in alto sulla collina, sfavillante di
luci. Torniamo al camping alle 23,30 stanchi morti.
P a Praga al camping Sokol (n50°5’19,1“
e14°34’58,2“). (Rep. Ceka). Caldo. Km. 160
15 ago sab
Dedichiamo tutto il giorno alla città arrivando a piedi fino
al castello sulla collina. La prendiamo con molta calma per non
stancarci troppo. E’ caldo. Il pranzo a base di panini lo
consumiamo sulla Vitlava, nella “Piccola Venezia” alla
fine del Ponte Carlo, nella frescura del suo giardino pubblico.
Il fiume è pieno di battelli turistici che arrivano fin sotto
il ponte e poi invertono la rotta perché c’è
una pescaia che fa da barriera.
Il pomeriggio arriviamo fino al quartiere ebraico e al teatro cittadino.
Facciamo passeggiate calme e tranquille visitando anche un paio
di centri commerciali per vedere come si svolge la vita normale
dei praghesi.
E’ ormai sera e visto che ci siamo trovati bene la sera precedente,
ritorniamo alla stessa pizzeria.
Toni si intestardisce nel volere una pizza alla marinara; non sanno
neppure cos’è. Allora si reca dal cuoco in cucina e
spiega come farla. Noi prendiamo la classica Margherita per non
avere sorprese.
A Toni arriva la Marinara…con pomodoro parmigiano grattato,
senza ombra di aglio, ma con altre spezie che danno un sapore strano.
Non somiglia a nessun tipo di pizza conosciuto. Il nostro amico
la mangia per rispetto al pizzaiolo! Per questo fuori menu il conto
stasera è molto salato. Prendiamo la solita metropolitana
delle 23,30 per il campeggio.
P a Praga al camping Sokol. Caldo. (Rep. Ceka).
Km.000 (ma a piedi …tanti !)
16 ago dom
Lasciamo il campeggio di buon’ora per l’autostrada R5
e poi D5 usciamo a Beroun per andare a vedere il castello di Karlstein.
Imponente edificio costruito da Carlo IV dal 1380 al 1357, terminato
poi nel sec:XV con altre fortificazioni, trasformato ed ampliato
ulteriormente nel 1800.
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Karlstein
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Pilsen fabbrica della Urquel |
Telc
All’interno la chiesa della Vergine Maria e la cappella
di St. Caterina e della Santa Croce infine il grande torrione quadrangolare
che domina tutto. Riprendiamo la viabilità ordinaria verso
Pilsen. Belli i paesaggi dolci della Boemia occidentale; ci fermiamo
varie volte per ammirare vallate e paesini minuscoli. Arriviamo
a Pilsen nel tardo pomeriggio.
Troviamo un parcheggio vicino al centro, buono anche per passare
la notte. Intanto visitiamo il nucleo storico con la bella piazza
centrale e i vari musei della birra. La città fondata nel
1295 conserva molte testimonianze architettoniche del periodo gotico,
come la cattedrale di San Bartolomeo, di quello rinascimentale e
barocco. Decidiamo di dormire al parcheggio della Polizeistation
perché domani andremo a visitare la fabbrica della birra
Urquell.
P a Pilsen. (n49°44’59,2” e13°22’52,1”)
Caldo. (Rep. Ceka). Km.163
17 ago lun
Alle 9,00 entriamo nella fabbrica della Urquell facendo l’intero
percorso guidati da una bella “ceca” che spiega tutto
il procedimento per produrre la birra (in ceko naturalmente). Quando
usciamo sono le 12; ci spostiamo per andare a pranzare in campagna,
lungo la E53, tra il grano tagliato, all’ombra dei meli selvatici
che sono ai lati di quasi tutte le strade secondarie in Ceskia.
Arriviamo a Svihov intorno alle 17 per visitare il castello gotico
circondato dall’acqua. Di forme molto spartane, con grande
torrione sullo spigolo esterno, con pitture interne del sec.XVI
e sculture gotiche. Torniamo indietro di 5 chilometri per prendere
la strada secondaria per Nepumuk. Siamo in cerca di un posto tranquillo
per passare la notte.
Ci fermiamo nel piccolissimo villaggio rurale di Biluky in un campo
di grano trebbiato da poco e vicino alle prime case del borgo. Chiediamo
il permesso (a gesti) a una vecchia contadina e ci sistemiamo a
ferro di cavallo mettendo i tavoli al centro cenando nella quiete
più assoluta.
P a Biluky, (n49°28’6,26” e13°25’14”)
a est di Svihov . Caldo. (Rep. Ceka) Km.58
18 ago mar
Sveglia alle 7 partenza alle 8. Arriviamo a Nepumuk e deviamo sulla
principale E49 fino a Blatnà. Cittadina con borgo e castello
del sec.XIII, rimaneggiato nel 1600. Intorno ad esso un grande parco
pubblico immerso nel verde e attraversato da un corso d’acqua.
Alle 10 siamo a Pisek, sempre sulla E49. La strada attraversa il
fiume Orava con un ponte a cinque arcate di epoca romana ed entra
nella cittadina caratterizzata da una antica Torre Reale e dal castello
in stile gotico. Prendendo la 29 e poi la 19 arriviamo a Tabor sul
fiume Laznice. Visita all’imponente maniero gotico con ingegnose
fortificazioni e difese d’acqua.
Dal complesso fortificato spunta il poderoso torrione rotondo merlato.
Nella piazza centrale molte case barocche con facciata cuspidata
dalle forme architettoniche originali e colori pastello; altre più
antiche, a graticcio. Ripartiamo prendendo la E55 verso sud per
fermarci nella città di Weseli, dove troviamo un parcheggio
tranquillo per passare la notte.
P a Weseli nad Lusnici (n49°11’4,8”
e14°42’7,7”) sulla E55 a sud di Tabor. Tempo bello.
(Rep. Ceka). Km.153
19 ago mer
Toni, Osvaldo e Renza partono per l’Italia perché hanno
finito i giorni di vacanza. Noi dirigiamo verso est prendendo la
23 in direzione di Jindrichuv Haradec, importante il castello in
stile neogotico del sec.XVII, con museo ricco di ritratti e pitture
di artisti francesi.
Arriviamo a Telc, caratteristica cittadina con una lunghissima piazza
sulla quale si affacciano una moltitudine di case di vari periodi,
dal gotico, al rinascimento fino al barocco.
Le facciate, a portico, sono di forma cuspidata, alte e molto strette,
ognuna è diversa dall’altra, con decorazioni, pinnacoli
e merlature. Sono dipinte a colori pastello e tutte sono restaurate
a regola d’arte. Nel pomeriggio ci spostiamo di pochi chilometri
verso nord per andare a vedere il castello di Rostein.
E’ un maniero del 1300, preservato magnificamente. Arroccato
sulla collina, con mura perimetrali ceche ed ingresso con grande
portale ferrato. L’interno è costituito da un cortile
sul quale si affacciano tutti gli edifici castellani. Dall’alta
torre si vede il panorama intorno, ricco di boschi e pascoli.
Ci spostiamo ancora rifacendo la stessa strada dell’andata,
la 23 verso ovest, per deviare a Jindrichuv, verso destra per vedere
il gioiellino di villa-castello rinascimentale di Cervena Lhota.
Arriviamo nel pomeriggio tardo con il sole basso sull’orizzonte.
La luce ideale per valorizzare l’edificio, dipinto di un
bel rosso intenso. E’ circondato dall’acqua del laghetto
e si riflette a specchio sulla sua superficie. All’intorno
un bel parco erboso con alberi secolari sotto i quali ci sono panchine
e percorsi natura.
L’interno non è visitabile al momento. Passiamo la
notte nel parcheggio del borgo adiacente il castello, sul bordo
del laghetto(n49°14’56,6” e14°53’6,8”).
Siamo soli. Alle tre di notte alcuni rumori intorno al camper allarmano
Patrizia. Guardando dai finestrini non si vede nulla, mettiamo in
moto ed andiamo a finire la notte nel paese vicino, a Destnà
Lhota, nel parcheggio dei pullman.
P a Destnà Lhota borgo a pochi km dal
castello rosso (n49°15’55,2” e14°55’27,9”).
Caldo. (Rep. Ceka). Km. 170
20 ago gio
Alle 5 cominciano a partire i pullman di linea carichi di gente
che si reca a lavoro. Alle sei siamo già in partenza per
rivedere il castello con la luce mattutina. Vicino al parcheggio
dove abbiamo sentito rumori questa notte, vediamo un branco di cerbiatti
che brucano l’erba sull’argine del laghetto dove eravamo
parcheggiati.
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Cervena Lotha
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Hlubokà nad Vltavou |
Sicuramente i rumori notturni che ci hanno allarmato erano quelli
prodotti degli animali che si abbeveravano a pochi metri dal camper.
Trascorriamo ancora un po’ di tempo intorno a questo bell’edificio
poi partiamo. Direzione sud per la E55, deviando per Hlubokà
nad Vltavou. Altro grande maniero, in stile eclettico, neogotico
ottocentesco.
Molto complesso nella sua architettura articolata in tanti cortili
e perfettamente conservato.
Un po’ troppo turistico, ma comunque interessante. Passando
da Cescké Budejovice, prendiamo la E551 ed arriviamo a Trebon.
La cittadina è circondata da mura con torrioni rotondi agli
spigoli e canale con acqua sotto gli spalti. Si entra nel borgo
da porte a tunnel con volte a sesto acuto. All’interno si
trova subito la piazza principale dove si affacciano edifici a cuspide
rinascimentali e barocchi. Nel canale intorno al borgo un ragazzo
con canna da pesca cattura un luccio di 72 cm di lunghezza.
Riprendiamo verso sud deviando sulla 159 raggiungendo Cesky Krumlov.
Sostiamo nel grande parcheggio insieme ad altri camper. E’
a pagamento e sorvegliato. Il borgo è attraversato dal fiume
Vltava lungo il quale scendono numerose canoe che si fermano proprio
in paese dove c’è l’approdo.
Dall’alto dello sperone dove si erge il castello sull’ansa
del fiume, si vede in basso il rosseggiare dei tetti del centro.
E’ pieno di turisti.
Molte case a graticcio ed l’ambiente storico magnificamente
conservato invitano a passeggiare nelle stradine. Molti ristorantini
tipici sul greto del fiume, con pergole e fiori in quantità.
Passiamo la notte nel parcheggio.
P a Cesky Krumlov. (n48°48’50,8”
e14°18’46,9”). Tempo bello. (Rep. Ceka). Km.150
21 ago ven
Partiamo dal parcheggio prima delle nove per dirigere ancora verso
sud in direzione del confine austriaco, correndo paralleli all’argine
sinistro della Vltava nella quale navigano sciami di canoisti, vediamo
anche molte tende in campeggio libero con tanto di canoa sul bordo
del fiume. Ci fermiamo alla base del castello di Rozmberk nad Vltavou.
Lasciamo il camper nel parcheggio del borgo basso e ci avviamo a
piedi, per un sentiero in salita, fino al castello.
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Rozmberk nad Vltavou
Castello e borgo
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Visita guidata obbligatoria, purtroppo solo in lingua locale.
Comunque molto interessante l’interno con mobili autentici.
Riprendiamo la strada verso sud fino a Vyssi Brod. piccolo centro
importante per la grande abbazia cistercense del 1259.
Nella chiusa del monastero il tempio dell’Assunzione della
Vergine Maria.
Riprendiamo strada e passiamo il confine senza particolari problemi,
in direzione Linz per la 126. Per viabilità ordinaria direzione
sud. Prima di Klagenfurt deviamo sulla 94 direzione Villach. A Steindorf,
sul lago Ossiacher See, ci fermiamo per passare la notte.
P a Steindorf am Ossiacher See sul lago. (n46°41’40,8”
e14°0’35,2”). Tempo variabile. (Austria). Km. 360
22 ago sab
Partenza da Steindorf alle 8 in direzione del confine italiano.
Passo di Tarvisio. Deviazione in città, verso i laghi di
Fusine dove sostiamo nell’area di parcheggio per camper. Passeggiate
e riposo intorno ai laghi.
P ai laghi di Fusine.(n56°28’24,8”
e13°40’15,6”) Temperatura fresca. (Tarvisio)(I).
Km. 70
23, 24, 25 ago
Sempre sui laghi. Oggi festeggiamo i dieci anni di Guglielmo con
la torta e le candeline che abbiamo comprato a Tarvisio.
P ai laghi di Fusine. Temperatura fresca. (I)
.km.000
26 ago mer
Partiamo dai laghi abbastanza presto e attraversando il Veneto in
direzione ovest raggiungiamo di nuovo Campitello di Fassa, dallo
zio Mario fino a sabato 29 agosto (Km. 230).
29 ago sab,
Arriviamo a Lucca alle 17. Km. 480
PERNOTTAMENTI E ALTRE NOTIZIE 1998 (AUSTRIA,
REP. SLOVACCA, REP.BALTICHE, POLONIA, CESKIA)
DATA |
LOCALITA’ |
km |
Camper |
Tempo |
Pernottamenti
G (gratis)
P (pagam.) |
19.07.98 |
CAMPITELLO DI FASSA (I) |
480 |
1 |
Fresco |
G |
20.07.98 |
MONDSEE (A) |
433 |
3 |
Caldo |
G |
21.07.98 |
BAD DEUTCH (A) |
317 |
3 |
Caldo |
G |
22.07.98 |
TRSTENA (SK) (Rep. Slovacca) |
310 |
Camping |
Caldo |
P
|
23.07.98 |
WITOW (SK) |
35 |
A.A. |
Caldo |
G |
24.07.98 |
NIEDZIKA (PL) (Polonia) |
110 |
3 |
Variabile |
G |
25.07.98 |
KRAKOW (PL) |
130 |
3 |
Caldo |
G |
26.07.98 |
CZESTOCHOWA (PL) |
158 |
11 |
Caldo |
G |
27.07.98 |
WARSZAWA (PL) |
217 |
Camping |
Bello |
P
|
28.07.98 |
LAZDIJAI (LT) (Lituania) |
404 |
3 |
Caldo |
G |
29.07.98 |
VILNIUS (LT) |
151 |
3 |
Caldo |
5
$ |
30.07.98 |
VIESVILE’ (LT) |
114 |
3 |
Variabile |
G |
31.07.98 |
RIGA (LV) (Lettonia) |
450 |
3 |
Caldo |
G |
01.08.98 |
RIGA (LV) |
0 |
3 |
Caldo |
G |
02.08.98 |
KERNU (EST) (Estonia) |
257 |
3 |
Variabile |
G |
03.08.98 |
PIRITA TALLIN (EST) |
45 |
Camping |
Fresco |
P |
04.08.98 |
ORISSAARE (EST) |
214 |
3 |
Vento |
G |
05.08.98 |
ORISSAARE (EST) |
290 |
3 |
Vento |
G |
06.08.98 |
TUJA (LV) |
205 |
3 |
Vento |
G |
07.08.98 |
SUWALKI (PL) |
450 |
3 |
Variabile |
G |
08.08.98 |
GIZKO (PL) |
95 |
Camping |
Variabile |
P |
09.08.98 |
STEGNA (PL) |
278 |
5 |
Caldo |
G |
10.08.98 |
KLUKY (PL) |
214 |
3 |
Caldo |
G |
11.08.98 |
MALBORK (PL) |
206 |
3 |
Caldo |
G |
12.08.98 |
GNIEZNO (PL) |
223 |
3 |
Bello |
G |
13.08.98 |
JELENIA GORA (PL) |
345 |
3 |
Pioggia |
G |
14.08.98 |
PRAHA (CZ) (Rep. Ceka) |
160 |
Camping |
Caldo |
P |
15.08.98 |
PRAHA (CZ) |
0 |
Camping |
Caldo |
P |
16.08.98 |
PILSEN (CZ) |
163 |
3 |
Caldo |
G |
17.08.98 |
BILUKY (CZ) |
58 |
3 |
Caldo |
G |
18.08.98 |
WESELI (CZ) |
153 |
3 |
Bello |
G |
19.08.98 |
DESTNA’ LOTHA (CZ) |
170 |
1 |
Caldo |
G |
20.08.98 |
CESKY KRUMLOV (CZ) |
150 |
15 |
Bello |
P |
21.08.98 |
STEINDORF (A) |
360 |
1 |
Variabile |
G |
22.08.98 |
FUSINE (I) |
70 |
A.A. |
Fresco |
10.000
£ |
23.08.98 |
FUSINE (I) |
0 |
A.A. |
Fresco |
10.000
£ |
24.08.98 |
FUSINE (I) |
0 |
A.A. |
Fresco |
10.000
£ |
25.08.98 |
FUSINE (I) |
0 |
A.A. |
Fresco |
10.000
£ |
26.08.98 |
CAMPITELLO DI FASSA (I) |
230 |
1 |
Pioggia |
G |
27.08.98 |
CAMPITELLO DI FASSA (I) |
0 |
1 |
Fresco |
G |
28.08.98 |
CAMPITELLO DI FASA (I) |
0 |
1 |
Fresco |
G |
29.08.98 |
LUCCA (I) |
480 |
- |
Caldo |
- |
|