SARDEGNA - AGOSTO 2007
di Salvatore Cusimano
Equipaggio:
Roller Team Autoroller 2 del 2003 su Fiat Ducato 15 Jtd 2000
Sal, Laura, Rick (18 anni) e Veronica (16 anni).
Il viaggio in cifre
Percorso totale 1550 Km circa
Gasolio Lt 190 per € 225
Traghetto € 640
Aree e parcheggi € 180
Nota sulla viabilità per i possessori di navigatore
satellitari:
Le strade della Sardegna sono tra le più tortuose, intricate,
difficoltose che abbiamo mai percorso. Sono del tutto paragonabili
alle peggiori strade di montagna, con pendenze a volte molto notevoli
(noi abbiamo trovato un 13%). Sono sempre percorribili, seppure
con attenzione, anche dai mezzi grandi, ma bisogna considerare normalmente
dei tempi di percorrenza ben superiori a quelli consueti.
Per quanto concerne i navigatori satellitari, le mappe della Sardegna
sono dettagliate tanto quanto quelle delle altre regioni Italiane.
È necessario però considerare che non risultano esistere
di fatto autostrade, che sono comunque limitate a Cagliari-Sassari-Nuoro.
Tanto queste strade a scorrimento veloce che gran parte delle altre
risultano essere al navigatore, al mio Tom Tom almeno, strade statali.
A parità di limite di velocità il navigatore considera
quindi una strada pari all’altra con la conseguenza che il
percorso più veloce corrisponde spesso a quello più
breve, senza tenere in considerazione che una statale stretta tortuosa
e piena di dislivelli non è in alcun modo paragonabile ad
una recentemente rifatta con viadotti e gallerie. Consiglio quindi
caldamente di verificare su carta il percorso proposto, evitando
di avventurarsi sulle difficoltose strade soprattutto dell’interno.
Segnalo inoltre che anche le mappe più recenti non riportano
il nuovo percorso della SS 125 tra Cagliari e Tortolì, che
è finalmente una strada a scorrimento veloce e che, sebbene
eventualmente più lunga, conviene senz’altro percorrere.
Infine, non fatevi illusioni: la nuova SS 125 finisce a Tortolì.
Tutto il seguito è l’antica, tortuosa, impercorribile
Strada Statale. Si tratta di una via senz’altro suggestiva
ma da percorrere con la massima calma considerandola una parte della
vacanza e non un modo normale di spostarsi: nemmeno nell’Europa
dell’Est abbiamo impiegato tanto tempo a percorrere distanze
così apparentemente (chilometricamente) brevi.
Nonostante la decisione sia stata presa letteralmente all’ultimo
minuto, con due ore in internet abbiamo organizzato la nostra vacanza
in Sardegna: traghetto veloce Civitavecchia Olbia con Tirrenia.
Partenza il 9 Agosto alle 8.30, arrivo 13.30. Ritorno il 26/8 (domenica).
€ 640.00 con posto ponte per tutti. Prenotato, confermato e
stampato il ticket direttamente a casa.
8 Agosto 2007: Viterbo-Civitavecchia Km 75
Partenza tardi, verso le 18.30. Direzione Civitavecchia. Andiamo
a dormire nel parcheggio del Porto Turistico di Riva di Traiano
(Autostrada Roma Civitavecchia, uscita Civitavecchia Sud direzione
città, 1 Km circa). Il park è illuminato, prospiciente
il Porto cui si accede da un apposito ingresso (si trovano tutti
i servizi, incluso supermarket); è interdetto al campeggio,
ma basta usarlo come parcheggio e tant’è.
9 Agosto 2007: Civitavecchia- Olbia- S. Teresa di Gallura.
Km 65
Alle 6:30 siamo in strada e ci dirigiamo al Porto di Civitavecchia.
Al molo 24 i controlli sono NULLI. Nel senso che hanno verificato
la presenza del biglietto. E Basta. Potevamo dichiarare una dimensione
qualsiasi del mezzo ed un numero qualsiasi di passeggeri e sarebbe
stato lo stesso! Bah. Ci disponiamo diligentemente in fila ed aspettiamo
l’imbarco, che inizia alle 7:30 (è comunque necessario
presentarsi due ore prima dell’imbarco). Nel frattempo qualche
genio si industria come di consueto per “bruciare” la
fila. Non c’è limite alla maleducazione a quanto pare.
La nave ha comunque molto posto libero. Partiamo con un quarto d’ora
di ritardo. Il viaggio è confortevole, ma comunque piuttosto
lungo per una sistemazione precaria come la nostra. Dovrebbero esserci
posti seduti per tutti, ma visto che in troppi occupano più
posti del dovuto per potersi sdraiare, consigliamo di occupare i
posti che preferite PRIMA della partenza e non dopo, visto che in
molti tra coloro che si sono trattenuti all’aperto a godersi
le manovre di partenza hanno poi faticato a trovare posto e che
comunque durante il viaggio il vento non consente quasi mai di poter
restare di fuori per tutto il tempo.
Arriviamo con oltre 45’ di ritardo ed alle 14.30 siamo a
terra. Ci dirigiamo verso S. Teresa di Gallura e ci fermiamo all’IperStanda
subito all’uscita della città per mangiare un boccone.
Mangiamo poco e male e pagando troppo, e riprendiamo la strada.
Arrivati a S.Teresa, subito prima del paese si trova un distributore
di benzina. Di fronte ci sono diversi camper, ma ci dicono che il
posto è soggetto ad incursioni a multa dei Vigili. Poco oltre
si gira a destra, in direzione della Lega Navale (per i GPS direzione
zona Filetta o Zona Ficaccia) e si trova un parcheggio denominato
pomposamente Area Camper. C’è posto per 5/6 camper,
ed è completamente gratuito. Di fronte si trova il complesso
immobiliare Il Porto, che conduce appunto al Porto tramite un passaggio
sotto i portici. L’area comprende un supermarket SISA, il
“Pellicano”. Qui ci fermiamo per la notte in compagnia
di amici che sono in vacanza a S. Teresa. Il tempo è molto
ventoso, ed il maestrale la fa da padrone.
10 Agosto 2007: S.Teresa – Vignola-Costa Paradiso-Capo
Caccia-Poglina. Km 190
Stamani Piove. Oltre al maestrale, of course. Dormiamo un po’
e partiamo tardi, verso le 11.00. Tanto, mare non è possibile
farne... Ci dirigiamo sulla litoranea. All’altezza di Vignola
Mare c’è una AA a 18 € pro die, ma circa 500 metri
prima del paese, un parcheggio sotto il livello stradale all’inizio
di una pineta è splendido, consente la sosta a diversi camper
e si trova a due passi da uno splendido mare! Verso le 13, dopo
40 Km circa siamo a Costa Paradiso.
Il posto è semplicemente splendido, con le rocce rosse che
digradano direttamente sul mare formando mille calette. Attenzione:
il posto è costituito in una sorta di “Comunità
di Costa Paradiso”. L’accesso è libero ma controllato
tramite una sbarra. Si può accedere dalle 8.00 alle 21.00.
Nello stesso orario si può sostare nell’apposito parcheggio
per camper. Ci sono 8/10 posti camper, vicino ad altri parcheggi
a terrazze riservati a vari residence. Il posto è vicinissimo
allo splendido mare, e penso che se non fosse il pessimo clima che
invece era al momento, sarebbe già stracolmo da un pezzo.
La strada, inoltre, è ripidissima, con una pendenza impressionante
sia al ritorno, dove abbiamo a lungo utilizzato la prima marcia,
ma soprattutto in discesa, con curve strette e strada poco agevole
soprattutto incrociando altri veicoli. Pranzo, riposo e visita alle
fantastiche calette. Peccato che il paesaggio sia deturpato dall’edificazione
di residence in sé gradevoli e ben inseriti nell’ambiente
di macchia mediterranea, ma nell’insieme troppo numerosi e
comunque posti in modo tale da essere inevitabili allo sguardo:
non c’è verso di riuscire a vedere il mare o le rocce
o la collina sovrastante senza incrociare un gruppo di casette!
Comunque, il posto è magnifico, e meriterebbe un soggiorno
se non fosse il maltempo.
Alle 16 ripartiamo, direzione Capo Caccia, dove arriviamo dopo
oltre due ore e mezza e circa 120 Km di strada. Si tratta di un
promontorio che si insinua nel Golfo di Alghero, con una vista indescrivibile
su delle falesie bianche a strapiombo sul mare. La strada conduce
al parcheggio della Grotta di Nettuno, alla quale oggi non possiamo
accedere per il mare mosso. Il parcheggio è stretto, con
spazi angusti difficili per i camper soprattutto in presenza di
molte macchine, che occupano anche parte della carreggiata parcheggiando
lungo il ciglio stradale. Circa un Km prima, sempre sulla strada,
c’è un ottimo punto panoramico, da dove si gode una
vista splendida su entrambi i lati del promontorio. Decidiamo quindi
di riunirci a degli amici, anch’essi in viaggio lungo la costa
occidentale Sarda.
Ci dirigiamo verso Alghero, attraversiamo il trafficatissimo lungomare
(conviene dirigersi verso l’aeroporto e quindi NON seguire
per il centro) e ci dirigiamo sulla statale in direzione BOSA. Dopo
circa otto Km da Alghero si trova la spiaggia di Poglina, una delle
più note della zona. Arriviamo alle 20.15 dopo circa 35 Km
e ci fermiamo presso il secondo park che troviamo, dopo un chiosco/bar
(il posto è molto migliore del primo affollatissimo parcheggio).
Il parcheggio è sufficientemente grande per diversi camper,
ma è destinato essenzialmente alle auto. Il costo è
di 10 € al giorno senza alcun servizio. Il vicino chiosco,però,
offre bagni e docce, oltre al ristoro. Dispone anche di un WC chimico
tipo “Sebach”, dove i gestori ci consentono gentilissimamente
di scaricare (gratis!). Ci riforniscono anche di acqua (di pozzo)
permettendoci così di tentare per domani il primo giorno
di mare.
11 Agosto 2007: Area Naturale della Baia di Poglina - Comune
di Villanova Monteleone
Passiamo finalmente una giornata di mare. La spiaggia è sabbiosa,
in una baia che culmina con delle rocce che formano delle splendide
calette. Il parcheggio è gradevolmente immerso nel verde.
L’unico problema un tremendo puzzo di marcio e uova sode durante
la notte, a quanto pare dovuto all’acqua di irrigazione utilizzata
durante la notte per bagnare il prato e gli alberi.
12 Agosto 2007: Poglina – Capo Marrargiu. Km 40
Alle 9.30 pronti e via, verso sud. Dopo pochi Km incontriamo l’indicazione
per il Sito Nuragico Appiu. Ci arriviamo dopo una strada ripida,
stretta e scoscesa lunga circa 6 Km. L’accesso al sito costa
€ 2,5 pro capite. Si tratta dei resti di una vasta area nuragica
immersa in un bosco di querce da sughero. Le strutture sono distrutte
dal tempo, ma le piante sono molto chiare e, tutto sommato, interessanti.
Riprendiamo il nostro viaggio alle 12.15 e pochi Km dopo incontriamo
l’AA di Capo Marrargiu (il GPS la definisce “Torre Argentina”).
Si tratta della prima delle due Aree presenti in loco, ed a noi
è sembrata la più caratteristica. Il costo è
di 10 € x 24 h scarico incluso. Carico di acqua potabile (da
cisterna) € 3.00. Dispone di un bagno, una doccia, un lavandino
per piatti e panni. In un’area delimitata ci sono anche colonnine
per l’elettricità (3€ pro die). Adiacente all’area
un ristorante/Bar.
Va subito detto che il sito è sconsigliato a chi apprezza
le aree simil-campeggio. Tutta la zona è parte di un’area
naturale, a ridosso di monti dove si riproducono i grifoni. Dall’ingresso
sulla strada, parte una strada sterrata lunga circa due Km: dopo
i primi 5/600 mt in forte pendenza, si arriva al mare e si trova
lo “spiazzo attrezzato” con elettricità, carico,
scarico, bar, ristorante (costoso) etc. Poi la strada prosegue consentendo
un parcheggio libero subito a ridosso del mare, in ambiente semplicemente
magnifico, che risulterà essere uno dei più affascinanti
della nostra vacanza. Ci sistemiamo in modo di utilizzare l’elettricità,
purtroppo vicino al Bar che ammorberà tutta la nostra giornata
di un devastante, rumorosissimo karaoke, zittito solo a mezzanotte.
Il mare in compenso è mozzafiato. Fondo roccioso con continuo
susseguirsi di calette. Acqua trasparente pullulante di vita. Un
isolotto a pochi metri dalla riva e tutto quanto di bello mi piace
immaginare se penso al mare! Passiamo la giornata in relax come
fosse un unico lunghissimo bagno di mare.
13 Agosto 2007: Capo Marrargiu-Sassari e ritorno. Km 160.
Stamani il cielo è carico di nuvole. Ne approfitteremo per
fare un po’ di spesa. Subito inizia a piovere, poi addirittura
grandina un po’!! Occupiamo due posti fronte mare appena liberati,
lasciamo gli amici al mare ed andiamo all’Auchan di Sassari
a fare un po’ di spesa. La strada è lunga e difficoltosa,
e non so se ne è valsa la pena, sicuramente ci si poteva
fermare ad Alghero. Cercavamo però degli oggetti specifici…
Comunque alle 16.30 siamo di ritorno carichi di spesa per noi e
per gli amici: stasera tonno alla griglia!!
Per strada, ad Alghero, un costosissimo pieno di gasolio: €
1.210 al lt presso TAMOIL, una vera rapina! Comunque, c’è
vento ma volge al bello, quindi nuovo lunghissimo bagno prima dell’ottima
cena. Ed in più, stanotte niente Karaoke!
14 Agosto 2007: Capo Marrargiu – Bosa- Putzu Idu-
Is Arutas. Km 95
È la vigilia di ferragosto. Ed invece che starcene buoni
buoni in questo paradiso, proseguiamo il nostro viaggio verso sud.
Partiamo alle 11.00 sotto un sole cocente con 33°C di temperatura.
Arriviamo dopo 65 Km circa a Putzu Idu, dove i parcheggi sono strapieni.
È ora di pranzo, ma non ci va di stare in mezzo alla folla,
non conosciamo posti adatti alla sosta al di fuori dei parcheggi,
e ci dirigiamo verso un’altra spiaggia famosa: Is Arutas.
È sempre caldissimo, sono le 13.45 e dopo altri 30 Km arriviamo
ad Is Arutas. Attenzione: c’è un primo parcheggio,
comunale, a 10 € al giorno. Bisogna saltarlo, percorrere circa
un Km di strada sterrata, fronte mare, percorribilissima, resistere
alla tentazione di fermarsi nei posti parcheggiabili per strada
(poi passano comunque i ragazzi del parcheggio a riscuotere) e si
arriva a tre splendide aree camper “gemelle”, una in
fila all’altra, tutte al 10 € pro die, con acqua salmastra
e senza scarico, fronte mare. Il posto è eccezionale, frequentato
ma non affollato, moltissimo il posto a disposizione con ottimo
posizionamento (no ombra, come dovunque in questa zona). Ci sistemiamo
fronte mare, pranzo e via al mare.
La spiaggia è incredibile: è formata di minuscole
perline di quarzo bianco, dove i piedi affondano sino alla caviglia.
L’acqua risulta un po’ torbida il pomeriggio, ma la
mattina è cristallina, di un verde esaltato dal bianco del
quarzo, che continua per un po’ sotto il pelo dell’acqua.
C’è anche qualche sparuto scoglietto a formare piccole
insenature, sul fondo dell’acqua, dopo pochi metri si apre
un dedalo di pietre piene di vita. In poche parole, il posto è
magnifico. Stasera e domani: grigliata di carne!
15 Agosto 2007: Is Arutas
Sveglia presto e sistemazione in spiaggia. In questi giorni c’è
un po’ di affollamento, ma qui si sta d’incanto. La
giornata scorre splendida e riposante.
16 Agosto 2007: Is Arutas-Tharros-Oristano-Scivu. Km 120
Giornata piena questa. Visita alla città di Tharros, centro
Fenicio-Punico-Romano presso San Giovanni di Sinis. Ci arriviamo
alle 10.30 in 15 Km. Parcheggiamo nell’apposito park per camper
(non conviene avventurarsi oltre. Stesso prezzo, nessuna altra possibilità
di sosta salvo a 50 mt di distanza presso la frequentatissima chiesa).
Costo € 4.50 per 4h. Arriviamo a piedi sotto un sole infuocato
sino al sito archeologico dove attendiamo la visita guidata (ingresso
e visita € 5 pro capite, 3€ da 6 a 15 anni). Il posto
è fisicamente diroccato, niente più di una vasta area
piena di rovine di quella che fu una importante città nel
periodo romano. La guida però rende interessante la visita,
riempiendo di particolari quello che non si può più
vedere, e trascorriamo così una interessantissima visita,
durata oltre un ora in una torrida mattina d’estate. Il posto
è nel Comune di Cabras. Vi si trova anche una incredibile
chiesa del V° secolo. Le spiagge sono bellissimissime, affollate
senza eccedere. Noi decidiamo però di arrivare ad Oristano,
per fare spesa e scaricare.
Alle porte della città ci imbattiamo nel Centro Commerciale
con IperStanda, dove facciamo spesa, e ci dirigiamo nella zona di
carico e scarico in via D. Petri, presso lo Stadio. Alle 17.00 siamo
pronti e ci dirigiamo a Piscinas. Abbiamo percorso in tutto circa
650 Km dalla partenza. Seguiamo la strada indicata dal navigatore,
ci inerpichiamo per i monti passando presso una miniera ormai abbandonata,
ed arriviamo presso il paese di Guspini. Qui c’è una
indicazione per Piscinas tramite una lunga (20 km) strada sterrata,
larga mt 3.40 ed alta 2.60. I locali CC ci dicono che ci si può
passare, ma noi impostiamo una via alternativa via Arbus e Fluminimaggiore
che, allungando di 10 Km circa, prevede poco sterrato. Ci dirigiamo
ad Arbus e quindi in direzione Fluminimaggiore ma poi, a pochi Km
dal paese, decidiamo di visitare la spiaggia “precedente”
quella di Piscinas sullo stesso litorale: Scivu. Molti ce l’hanno
descritta come ancora più bella.
Ci arriviamo dopo circa 20 Km di strada stretta, a tratti scoscesa,
piena di curve. La strada termina su un affollatissimo parcheggio,
dove arriviamo alle 19.30. Il park consente la sosta ai camper lungo
i suoi bordi, ce ne sono molti e ce ne entrerebbero altri ancora.
Riusciamo a raggiungere due posti in uno slalom tra le vetture che
rientrano e quelle parcheggiate alla rinfusa sulla strada. Non so
se lo stress della strada (in due sul mio camper avevano mal d’auto…)
vale il posto: si tratta di una bella spiaggia di sabbia posizionata
sotto un paesaggio di dune. Dal parcheggio, si arriva prima a queste
“dune”, e quindi tramite una passerella di legno si
scende oltrepassando un “muro” di rocce rosse a ridosso
della spiaggia, molto lunga e con molto posto. Come ripeto, il litorale
è il medesimo di Piscinas, che dista pochissimo da qui. Ci
godiamo un bagno ristoratore e la vista del tramonto sul mare. Rientriamo
in camper dove concordiamo nel ritenere sconsolante la sosta in
quel parcheggio sterrato, complice lo scarso spazio riservato ai
camper con grande difficoltà ad aprire la veranda, oltre
al mare d’auto parcheggiate ad infuocare la zona. Il park
dispone inoltre di un bar, con annesso rumorosissimo e puzzolentissimo
generatore elettrico in funzione sino a mezzanotte, scarico camper
(8€) e docce fredde (1€). Decidiamo per una partenza domattina
presto.
17 Agosto 2007: Scivu-Cala Domestica. Km 40.
Prima delle 8 siamo al via destinazione Cala Domestica via Buggerru.
Dopo 40 Km, alle 9.00 siamo in fondo alla strada, piena di curve
ma asfaltata, dove si trova un parcheggio su erba battuta con docce
ma senza scarico (soliti € 10 pro die). Lo scarico si trova
a circa 7 Km, presso l’AA di Bugerru, nel Porto turistico
(scarico € 5 Carico € 5). Il park è carino, non
affollato, a ridosso della spiaggia. Quanto al mare, si tratta di
una splendida caletta creata in una profonda insenatura tra rocce
strapiombanti sul mare.
È un vero spettacolo della natura, larga non più
di 200 mt e lunga circa 300. L’acqua non supera i 5 mt di
profondità, ma le rocce si ergono alte decine di metri disegnando
una lunga corona sul mare. Seguendo sulla destra i piedi del costone
roccioso, attraverso una piccola galleria nella roccia, di pochi
metri, si accede ad un’ulteriore caletta, anch’essa
graziosa, con spiaggia di sabbia fine, riparata dal maestrale che
oggi ha ripreso a soffiare. La spiaggia riparata è piuttosto
affollata, ma questo non ci impedisce un lungo bagno. Nel pomeriggio
una bella camminata, che in pochi minuti ci porta in cima al costone
sinistro, da dove si gode una vista straordinaria, con una costa
frastagliata e battuta dal mare che disegna un paesaggio indescrivibile.
18 Agosto 2007: Cala domestica-Buggerru-Porto Pino-Capo
Spartivento. Km 120
Stamani c’è vento ed il mare è nuovamente mosso.
La cala è piccola e non c’è modo di fare una
bella passeggiata sulla spiaggia. Decidiamo quindi di separarci
dagli amici che preferiscono restare. Alle 11.00 siamo a Buggerru
per lo scarico. L’area è desolante, sterrata, sul porto
turistico del paese. Lo scarico costa 5 €, il carico altrettanti
(noi avevamo caricato a Cala domestica). Arrivare all’AA per
le strade del paese non è semplice, ma uscirne è proprio
difficile: la strada è stretta, in buona pendenza ed a doppio
senso. Con qualche difficoltà ne usciamo alle 12 circa e
puntiamo diritti verso Porto Pino. Imbocchiamo la statale per avere
la sorpresa della peggiore strada dall’inizio del viaggio:
pendenze dal 10% (salita per noi) al 13% (discesa per noi) con tornanti
e curve a gomito, strada stretta, deviazioni su sterrato. All’altezza
di Igleisias lo strazio finisce, e si apre alla nostra vista lo
splendido Golfo di Gonnesa, con una lunghissima spiaggia di sabbia.
C’è vento ed è pieno di Kite surfers.
Noi tiriamo avanti per Porto Pino, dove arriviamo dopo 77 Km alle
13.40. A Porto Pino abbiamo la pessima sorpresa di constatare che
il Parcheggio di riferimento è proprio e soltanto un parcheggio.
Pieno di macchine, privo di posti dedicati, con tutte le limitazioni
legate al parcheggio. Decidiamo di mangiare, riposarci (per quanto
possibile sotto il sole cocente), andare in spiaggia e ripartire.
La spiaggia è bella, ma non particolarmente eccitante: ci
pare una lunga spiaggia sabbiosa a ridosso delle dune, pari a molte
altre che conosciamo ma soprattutto è affollatissima; un
susseguirsi di file di ombrelloni e stabilimenti balneari, un po’
troppo sfruttata per i nostri gusti. Lasciamo quindi il posto senza
rimpianti, in direzione di Chia-Capo spartivento. Ci fermiamo all’AA
Su Giudeu, proprio sull’omonima splendida spiaggia. L’AA
non è granché: servizi a disposizione docce fredde.
Punto. Scarico e carico sono razionalmente divisi in una sorta di
carosello dove si effettua rispettivamente scarico nere, grigie,
carico, permettendo quindi a tre mezzi contemporaneamente le operazioni.
I posti sono quasi tutti piccolini, ufficialmente di 5 mt circa
ciascuno, ma ce n’è di grandi e piccoli. I migliori
sono sull’ultima corsia, l’unica effettivamente sotto
grandi alberi di eucalipti, che consentono un utile sfogo davanti
al camper, potendo anche montare, ad esempio, un’amaca. Il
costo dell’area è di € 14 per 24 h, € 3 per
l’elettricità limitata a 30 piazzole circa.
Poco più avanti si trova un parcheggio, dove abbiamo letto
che qualcuno ha pernottato, e circa altri 500 mt più avanti
si trova una seconda area di sosta, in tutto paragonabile alla prima.
Quello che differenzia i posti è che L’AA Su Giudeu
è proprio all’inizio della spiaggia, con la battigia
che dista non più di 300 mt, mentre l’altra area ed
il park sono dall’altro lato della strada ed un po’
più distanti. Se vogliamo trovare un difetto, oltre alla
ristrettezza degli spazi ed alla scarsità di servizi, senz’altro
il grande movimento di mezzi nella giornata. Chi arriva dopo le
21 viene sistemato nell’attiguo parcheggio per auto e la mattina
seguente viene sistemato in uno dei numerosi posti che normalmente
si liberano. NB non è possibile effettuare carico e scarico
tra le 19:00 e le 9:00 C’è DA CONTROLLARE GLI ORARI.
I gestori sono Adriano e Nicola, tel. 070 9230043, cell. 3392307096
/3391606776.
19 Agosto 2007, Domenica: Capo Spartivento.
L’area è stracolma e la spiaggia pure, ma troviamo
agevolmente posto fronte mare e ci restiamo gran parte della giornata.
La spiaggia è sistemata in una lunga insenatura delimitata
da due speroni di roccia. In mezzo due isolotti cui si accede a
piedi dal mare. A sinistra la spiaggia “Le dune”, a
destra la celeberrima Cala Cipolla, analoga sotto ogni aspetto ma
molto più raccolta e conseguentemente affollata.
Passiamo un’ottima giornata di relax, e decidiamo di dedicarci
un lunedì “speciale” sempre sul posto
20 Agosto 2007: Capo Spartivento.
Mattina al mare. Invece di giocare in acqua abbiamo “esplorato”
i fondali intorno all’isolotto, che si sono rivelati ricchissimi
di vita. Io ed i miei figli pratichiamo subacquea da anni, ma raramente
abbiamo trovato pareti incrostate di microrganismi in posti tanto
frequentati ed a profondità da modesti apneisti (intorno
agli otto mt). Bellissimo.
Nel pomeriggio un regalo a mia figlia, Veronica: passeggiata (tutta
la famiglia) a cavallo sino a Cala Cipolla con il maneggio di Giancarlo
Cabras (070 9236045 3487044447 info@giancarlocabras.com). Il prezzo
è di € 15 x h pro capite). Bastano un jeans e scarpe
da ginnastica. Il resto lo mette Giancarlo.
A chiudere la serata, maialino arrosto, gentilmente preparato
dal gestore (€ 60 x ½ maialino di 6 Kg da vivo).
In serata veniamo raggiunti dagli amici lasciati a Cala Domestica,
ma non trovano posto in quanto dopo le 19 non si può più
scaricare, mentre loro ne hanno necessità. Avranno miglior
fortuna presso l’Area successiva.
21 Agosto 2007: Capo Spartivento – Cagliari –
Villasimius. Km 127.
Lavaggio generale e partenza alle 11.30, destinazione Auchan di
Cagliari. Qui spesa, pranzo a base di Kebab, cartoline etc. ed alle
16.30 partenza. Ulteriore dilaniante percorso tra curve e saliscendi
e verso le 18.15 siamo all’AA Campus, alle porte di Villasimius.
Decidiamo di vedere per bene cosa c’è disponibile in
città. L’altra AA, Aranci, si trova in realtà
in piena zona industriale, e non ci piace.
Arriviamo in spiaggia, cui si arriva anche con il camper. La SOSTA
è VIETATA ai camper dopo le 22 su tutto il territorio comunale.
Quindi, è giocoforza necessario servirsi di un’area
delle due disponibili, entrambe lontane dal mare ma con servizio
navetta. Decidiamo di servirci dell’Area Campus, € 14
+ 2€ elettricità, che prendiamo in quanto i posti forniti
di elettricità ci piacciono di più. La navetta costa
€ 1 AR, mentre all’Area Aranci € 1 a viaggio.
22 Agosto 2007: Villasimius- Tortolì. Km 100
Mamma mia che pioggia stanotte! Ci alziamo tardi e seguiamo il nostro
programma iniziale: mattinata al mare, quindi partenza per un lido
vicino al golfo di Arbatax. C’è un maestrale abbastanza
sostenuto, la navetta ci trasporta quindi alla spiaggia di Campolongo.
La spiaggia è graziosa, con un mare trasparente nonostante
la notte agitata. Ridossata rispetto al vento, la spiaggia è
mista di sabbia e ciottoli grossolani. Niente a che vedere rispetto
a tutte le altre che abbiamo visitato e che visiteremo ancora. Restiamo
in spiaggia sino all’appuntamento con la navetta, quindi rientro,
pranzo, lavaggio di persone e camper ed alle 15.00 circa si parte
senza rimpianti per Tortolì.
Decidiamo di passare per Costa Rei e dare uno sguardo al litorale,
quindi imbocchiamo la nuova SS 125, scorrevole rispetto all’originaria,
e ci dirigiamo verso Marina di Cea. Qui incrociamo due diverse aree:
Rocce Rosse ed una adiacente. Si tratta di aree ombreggiate da eucalipti
ma apparivano un ammasso di mezzi essendo gli spazi per i camper
troppo angusti. Torniamo, quindi, indietro di 500 mt ed imbocchiamo
una stradina sulla sinistra che in circa 3 Km porta al Lido di Orrì,
dove troviamo un’ottima sistemazione presso l’AA Tanka
di Orrì. Si tratta di un’AA su sterrato sotto gli Eucalipti,
posta al termine della spiaggia dalla quale è separata solo
dalla strada. Il prezzo è di € 15 “all inclusive”,
12 senza elettricità. I Camper sono sufficientemente distanziati
nel rispetto della privacy di ciascuno, silenziosa, disposta su
ampie terrazze in piano tra eucalipti e macchia mediterranea. Sono
presenti docce, bagni e lavapiatti. Sono ormai le 18 e visto il
cattivo tempo decidiamo di oziare il resto del tempo.
23 Agosto 2007: Tortolì
Giornata dedicata all’ozio. In mattinata piove anche forte,
ma senza vento e senza particolari problemi. Poi, verso le 12, schiarisce
dandoci modo di disporre nuovamente l’amaca e la brandina
con le immancabili letture. Nel pomeriggio un po’ di mare.
Il litorale è molto lungo e dispone di numerose aree di parcheggio
pubblico dove abbiamo visto diversi camper. Stante il cattivo tempo
non c’era alcun tipo di affollamento.
La spiaggia è molto bella, lunga, alternata di sabbia e
scogli. L’acqua era torbida, probabilmente a causa del perdurante
maltempo. Nel tardo pomeriggio arriviamo in bicicletta a Tortolì,
che dista circa 3 km. All’arrivo in città, svoltando
a sinistra a semaforo si trova un grande e fornito supermercato
SISA, di cui approfittiamo.
24 Agosto 2007: Tortolì- Nuoro-Pattada-Capo Coda
Cavallo. Km 300
Il clima resta ventoso e la vacanza volge al termine. Decidiamo
quindi di andare a Pattada a vedere la mostra sui famosi coltelli
che chiude il 31, e quindi di dormire al mare, a Porto Ottiolu dove
ci hanno segnalato delle aree di sosta.
Partiamo tardi e ci fermiamo per la spesa, quindi ci dirigiamo
in direzione Lanusei. Arrivati sul posto ci rendiamo conto che si
tratta di una delle discutibili indicazioni del navigatore in Sardegna.
Quindi decidiamo di rientrare e percorrere la SS 125. Imbocchiamo
la strada alle 13, per renderci conto di essere caduti dalla padella
nella brace. Si tratta infatti di un lungo “tratturo”
inadatto non al traffico moderno, costituito di grandi mezzi, ma
in generale al traffico automobilistico! In compenso i paesaggi
sono mozzafiato, pieni di canion e viste in stile film western.
Arrivati a Nuoro, ne usciamo con qualche difficoltà per attraversare
una (ormai ex) grande sughereta, oggetto di un recentissimo devastante
incendio. Per oltre 10 Km tutto è bruciato e si presenta
come il Monte Fato nelle illustrazioni del Signore degli Anelli
di Tolkien! Alla fine, dopo circa 200 km di tortuosissime strade
arriviamo alle 17 a Pattada.
Qui riusciamo a parcheggiare a lato della strada prima dell’ingresso
in paese. In due passi raggiungiamo il centro e visitiamo il museo.
Sono anche aperte le numerose botteghe di coltellinai, che visitiamo
con gusto ammirando le opere artigianali che presentano al pubblico
con liste di attesa di diversi anni. Dopo le 19 acquistiamo i ticket
per gustare Sas Pellizzas, una pasta strappata di acqua e farina,
condita con sugo di carne. Ce ne viene fornita con grande generosità,
condita con abbondante sugo e formaggio ed aiutata da robuste dosi
di vino. Ce ne forniscono addirittura per il pranzo di domani! Gustata
l’ottima ospitalità di Pattada, alle 20 circa ripartiamo
in direzione Olbia per pernottare a Porto Ottiolu. Qui arrivati,
ci rendiamo conto che nessuna delle indicazioni ricevute ci portava
in località dove dormire. Ci spostiamo verso S. Teodoro,
dove alcuni camper pernottano in un pessimo parcheggio asfaltato
al termine del lido.
Decidiamo quindi di spostarci ancora verso Capo Coda Cavallo. Qui,
dopo una lunga peregrinazione, troviamo un parcheggio deserto ed
abbastanza isolato dalla strada. Non ci sembra pericoloso, siamo
soli ma nei pressi ci sono numerose villette, ed in più siamo
esausti per le numerose (troppe) ore di viaggio su pessima viabilità.
Decidiamo di fermarci nonostante un divieto di sosta dalla 21 alle
04.
25 Agosto 2007: Capo Coda Cavallo-Olbia. Km 50 circa.
Mattinata al mare, finalmente con il sole. Siamo nel pieno dell’Area
Marina Protetta di Tavolate, ed abbiamo parcheggiato senza saperlo
in un posto favoloso, il park della spiaggia Sa Suaraccia (Le farfalle)
da dove partono numerosissime visite all’AMP. Il costo del
park per i camper è di 12 € indipendentemente dalle
ore trascorse. La spiaggia è piccolina, mista di sabbia e
rocce. Si possono affittare gommoni senza patente (€ 65 x 2h
oltre carburante) o effettuare visite guidate di due o tre ore a
prezzi modici (circa 20€ pro capite). È già tardi
quando decidiamo di fare qualcosa, e possiamo solo prenderci un
pedalò ed arrivare a vedere la spiaggia di Capo Coda Cavallo
inframezzando la pedalata con innumerevoli bagni e tuffi. Finalmente
una bella giornata di mare che ci riconcilia con la nostra vacanza
dopo qualche giorno di tempo altalenante.
Alle 16 si riparte per Olbia, dove vogliamo fare delle spese.
Visitiamo sia l’Auchan che l’IperStanda. Mangiamo nel
parcheggio, poi andiamo a dormire al porto.
Gran parte dei 50 Km li facciamo in città, negli spostamenti
da un iper all’altro, dal porto all’iper e viceversa.
La notte trascorre tranquilla ma molto rumorosa, in mezzo a molti
camper.
26 Agosto 2007: Olbia-Civitavecchia-Viterbo. Km 80 circa.
Imbarco presto, stavolta. Alle 7 siamo già in nave, che parte
comunque con la solita mezz’ora di ritardo, che si porterà
sino all’arrivo. La nave è stracolma e scopriamo con
disgusto che anche in nave si pratica l’overbooking: c’è
più gente con passaggio ponte che posti a sedere, con il
risultato che risultano esaurite tutte le poltrone a pagamento e
le cuccette, e che diverse persone sono senza posto a sedere! Noi
siamo saliti presto, e quattro posticini li abbiamo trovati e li
avremmo pretesi visto il costo del biglietto! Consigliamo quindi
nuovamente di non attardarsi nelle visite ai ponti esterni se non
dopo aver preso posto a sedere e di pretendere da chi si sdraia
ed occupa più posti del necessario il rispetto delle regole.
Arrivo alle 14, sbarco e via a casa, dove arriviamo alle 16 circa.
Abbiamo passato una splendida vacanza, essenzialmente di mare.
A differenza di ogni altra vacanza precedente, infatti, le alternative
alla costa sono piuttosto ridotte. Abbiamo comunque trovato luoghi
incontaminati ed accoglienti, e ricordiamo con particolare piacere
molti dei luoghi visitati. Su tutti Costa Paradiso, Capo Caccia,
Capo Marrargiu, Is Arutas, Capo Spartivento. L’unico rammarico
aver perso (l’abbiamo saputo tardi…) la vista dei cavalli
selvaggi a Barumini, presso Cagliari.
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