LA MIA VACANZA IN SCANDINAVIA
di Maurizio
Santoni
Dalla consultazione di varie riviste, (Qui
Touring, Bell'Europa, Plein Air, ecc.), dall'esaurirsi dell'attrazione
estiva per il mare, dalla ricerca di una vacanza che potesse
soddisfare le esigenze profonde scaturite dal carente rapporto
uomo-natura, è maturata la decisione di andare a visitare
luoghi e persone diversi da noi. Il risultato di questa
analisi è stato: "La Scandinavia".
Una
volta centrato l'obiettivo abbiamo preso in considerazione
i vari parametri che potevano rendere possibile il viaggio:
possibilità economiche, il mezzo "Camper", il tempo a disposizione
(1 mese), le difficoltà che potevano verificarsi (valute,
lingue, soggiorno, pernottamenti, distanza dalla meta, sicurezza
sia personale che del mezzo, ecc.). Ci siamo quindi mossi
per reperire tutte le informazioni possibili, sia dagli
amici che ci erano già stati che dagli Enti del Turismo
di Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia, che dietro richiesta
di un simbolico contributo per le spese postali ci hanno
inondato di materiale interessantissimo.
Attrezzati
di tutto il necessario: alimentari (con vino e acqua italiani
per evitare l'acquisto sul posto: una bottiglia di vino
costa in Scandinavia circa Lit. 40.000 e una bottiglia di
acqua Lit. 5.000), vestiario, valute, telefonino GSM, macchina
fotografica, videocamera, carichi di entusiasmo e anche
di un po' di incoscienza considerata la vetustà del mezzo
siamo partiti per la grande avventura, io, mia moglie e
mio figlio di sei anni.
Partenza
da Roma alle 17.45 del 5 luglio, e arrivo a Legoland,
in Danimarca, il 7 luglio alle 10,30. La giornata l'abbiamo
dedicata a visitare il parco organizzato con divertimenti
e ricostruzioni fatte tutte di mattoncini Lego. Ricordo
con piacere le ricostruzioni varie di città (Amsterdam,
Statua della Libertà di New York, alta mt. 7.50), di piste
aeroportuali, di edifici vari, di porti, canali con ponti
di scambio.
Ho
iniziato a contare le prime lunghe giornate di luce, faceva
buio verso mezzanotte per poco e subito la giornata ricominciava
e scoprivamo, oltre ai tramonti viola cipria, la Danimarca,
che ci stupiva per l'atmosfera che si respirava, veramente
fiabesca, calma ed armoniosa, con la bellezza e la cura
posta nei particolari: lì la natura è una fusione tra fantasia
e realtà. Non potevano nascere in un altro posto personaggio
come Andersen, Karen Blixen…
Lasciando
la E45 che avevamo iniziato a percorrere da Orte, ci siamo
imbarcati a Frederikshavn per raggiungere Göteborg,
in Svezia, e dopo aver attraversato 300 km di un paesaggio
verde e bellissimo, immerso in un enorme parco naturale,
siamo giunti ad Oslo, senza aver incontrato alcuna
dogana o frontiera. Erano passate le 24 (orario di chiusura)
quando siamo arrivati al campeggio, ma il sole era tale
che non ce ne eravamo accorti! Tranquillamente ci siamo
posizionati vicino all'ingresso, e lì abbiamo passato la
nostra prima notte in terra norvegese in attesa dell'indomani
e della riapertura del campeggio. Per entrare in città,
si paga un pedaggio, e ciò avviene di nuovo ogni volta che
si rientra. Un piccolo sistema per cercare di scoraggiare
l'ingresso in auto e contribuire così a mantenere l'aria
di Oslo più pulita. Cominciavamo a capire quanto la natura
stia a cuore ai norvegesi.
Per
visitare Oslo abbiamo acquistato la "Tessera Oslo"
che consente di entrare gratis nei musei, mezzi pubblici,
parcheggi, e comprende anche una minicrociera. Dopo aver
visitato il Museo delle Navi Vichinghe, il Museo del Folklore
Norvegese, con la ricostruzione di 70 antiche case norvegesi
e animazione all'interno (cuochi, violinisti, laboratori
di ceramiche, ecc.), ci siamo recati a visitare il trampolino
di salto sulla neve (Holmenkollen) dall'alto del quale si
ha una vista spettacolare su Olso e dintorni e abbiamo fatto
una minicrociera sulla baia. Obbligatoria è la visita al
centro città, interessantissimo per dare un'occhiata in
giro alle vichinghe moderne: bionde, occhi azzurri, alte,
bellissime (!!)
Lasciata
Oslo abbiamo risalito le montagne di Lillehammer
fino a giungere oltre il Circolo Polare Artico, nella
regione del "Nordland" e abbiamo cominciato a vedere le
prime renne pascolare tranquillamente sulla strada. La visita
delle Isole Lofoten ci ha lasciato un ricordo indimenticabile,
sono veramente uniche sia per il sole di mezzanotte che
per i ghiacciai enormi che scendono sui fiordi.
Dopo
le Lofoten abbiamo fatto tappa nel centro della Lapponia
finlandese, a Rovaniemi, dove vive Babbo Natale.
Abbiamo parlato direttamente con lui e mio figlio era emozionatissimo,
al momento della foto non voleva essere lasciato solo. Poi
siamo andati a vedere il castello Murr-Murr, dove
gli gnomi preparano i giocattoli per Babbo Natale.
Scesi
ad Oulu abbiamo passato l'intera giornata all'interno
del Palazzo della Scienza e Realtà Virtuale. Le attrazioni
erano interessantissime (planetario, zoo e delfini che si
esibivano, parco divertimenti) e con grande fatica siamo
riusciti a convincere mio figlio a guadagnare infine l'uscita.
La
Finlandia come paesaggio la si può descrivere sinteticamente
il paese dei laghi (190.000) e delle foreste (il 60% del
territorio). Scesi fino a Turku da qui abbiamo preso
il traghetto per Stoccolma. Una bellissima traversata
di otto ore nell'arcipelago finlandese e svedese costeggiando
isole fino a Stoccolma.
Stoccolma
l'ho trovata bella ma caotica, soprattutto nella parte moderna.Della
Svezia oltre Stoccolma, il parco di "Pippicalzelunghe"
(poco fuori città) e l'attraversamento fino a Helsingborg,
il resto non mi ha colpito molto.
La
città invece che mi ha colpito di più, sia per la bellezza,
che per la calma e la modernità e serenità che trasmette,
è senza ombra di dubbio Copenhagen. Il Parco Tivoli
è un centro d'attrazione, di vita, di bellezza e d'armonia
dove l'uomo si sente felice.
Da
evidenziare che la Norvegia è lunga due volte l'Italia (Oslo
si trova a metà strada tra Roma e Capo Nord) ed ha una popolazione
di cinque milioni di persone. Molti sono i giovani, con
molta prole (3 figli minimo a coppia, perché se è vero che
d'estate c'è sempre la luce, è pur vero che d'inverno è
sempre buio, e non potendo uscire di casa oltre alla televisione
fanno l'amore).
Sulla
strada del ritorno siamo passati per Amburgo (molto
triste sia la giornata che la città) e Füssen, nel
Tirolo tedesco, sulla Romantiche Strasse. E' una cittadina
molto curata e viva nei colori e nelle caratteristiche costruzioni
tirolesi. Via Innsbruck (incantevole) siamo rientrati
in Italia.
Tra
i ricordi di questo viaggio c'è l'aggressione subita da
una coppia di falchetti mentre eravamo in escursione su
un fiordo: i loro attacchi erano rivolti a me, e consistevano
in colpi d'ala sulla mia testa. Molto probabilmente eravamo
vicino al loro nido e cercavano di proteggere i piccoli.
Difatti, come ci siamo allontanati dalla zona, dopo dieci
minuti ci hanno lasciato in pace.
Vorrei
concludere con una riflessione: ciò che più mi ha colpito
in questo viaggio è stata la natura selvaggia e accattivante
della Norvegia, che ci ha lasciato il desiderio di ritornare,
magari raggiungendo il mitico Capo Nord e ridiscendendo
la costa per la strada che passa per i suoi fantastici fiordi
ed isole.