ESTATE 2005
SCOZIA
(testo e foto di Mauro Gianneschi)
Dal 5 agosto al 28
agosto
Componenti: Mauro, Patrizia, Guglielmo
e Tito (il gatto); Laika Creos 3002 Iveco 35 c17
Totale km 7065
5 ago ven
Partenza da Lucca alle 17,00. Autostrada Genova, Alessandria,
Torino fino a Susa. Uscita dall’autostrada per arrampicarsi
sulla Statale 25 del Col du Moncenis. Arriviamo al passo
quando sono ormai le 22; l’aria torrida della pianura
ha lasciato il posto a quella frizzante dell’alta
montagna (2083 metri). La differenza di temperatura è
notevole, ma salutare per rinfrescarci. Ceniamo all’interno
dei camper avendo quasi voglia di accendere la stufa, ma
desistiamo e dopo la passeggiata serale in compagnia delle
mucche al pascolo ci ritiriamo per la meritata dormita.
P al passo del Col du Moncenis in compagnia
di altri camper. Parcheggio asfaltato in leggera pendenza
ma con vista spettacolare sul lago e sulle montagne innevate.
Illuminato e fornito di acqua sorgiva potabile.
Tempo bello per tutto il giorno; notte stellata.
Km 480
6 ago sab
Sveglia alle 6,30, ma le operazioni di preparazione sono
lunghe e non riusciamo a partire prima delle 8,30. Discesa
veloce verso valle. Prima tappa al paesino francese di Lanslebuorg
per rifornimento di gasolio. Oltrepassiamo Modane percorrendo
la N6. Il traffico aumenta; a Chambéry decidiamo
di immetterci sull’autostrada A43 verso Lione, ma
dopo 5 km ci troviamo imbottigliati nel traffico bloccato
prima del tunnel a causa di lavori incorso. E’ sabato
e sembra che tutta la Francia sia qui.
Cominciamo a dubitare di arrivare in tempo a Calais; il
traghetto è prenotato per le 6 di domani mattina.
Dopo un’ora e mezzo riusciamo a disimpegnarci e riprendere
il viaggio. Tutta autostrada con brevi intervalli per un
caffè e piccoli pasti. Alle 24 arriviamo al parcheggio
dei traghetti di Calais. E’ pieno di camper, TIR e
autobus. Andiamo subito a dormire stanchi morti.
P a Calais al parcheggio dei traghetti
al porto.
Tempo bello tutto il giorno e anche la sera. La temperatura
a questa latitudine è più gradevole.
Parcheggio asfaltato, illuminato, recintato e gratuito.
Km 940
7 ago dom
Ore 5,30 formalità per l’imbarco abbastanza
semplici. Al cancello di ingresso della zona imbarco conoscono
la nostra prenotazione e ci danno un congegno elettronico
per la lettura del microchip innestato nel collo del nostro
gatto (così prevedono le formalità per l’importazione
di animali domestici predisposte sei mesi prima). Imbarchiamo
alle 6,40 e sbarchiamo a Dover alle 8,00 precise. L’alba
sul mare è bellissima e quando il sole infuocato
esce fuori dal mare illumina prepotentemente le “bianche
scogliere”. Il timore della guida a sinistra svanisce
presto perché si è incanalati subito e obbligatoriamente
sulla corsia opposta; senza possibilità di fermarci
per compattare il gruppo entriamo in autostrada direzione
London.
Ripetutamente i cartelli ricordano, anche
in italiano, di guidare a sinistra. Al primo service ci
fermiamo per confrontare i primi approcci con la guida “al
contrario”. Superiamo agevolmente Londra, imbucando
a forte velocità, come fanno tutti, il tunnel che
passa sotto il Tamigi.
Consumiamo il primo pranzo in una bella piazzola erbosa
di una stazione di servizio, sulla A1, con centro commerciale
annesso e confrontiamo così i prezzi dei prodotti.
Tutto molto caro, compreso il primo pieno di gasolio (£
0,959) che, per inciso, costa più della benzina.
Arriviamo a Durham alle 18. Troviamo parcheggio alla stazione
ferroviaria, facendo il biglietto parking al botteghino
del capostazione (£.4,50/24 ore).
Ceniamo in un silenzio abbastanza strano per
essere a pochi metri dalle rotaie: sembra che i treni corrano
su un cuscinetto d’aria senza il classico sferragliare
a cui siamo abituati. Dopo cena facciamo una bella passeggiata
in centro (semideserto). Immersi nel fascino della penombra
percorriamo i vicoli selciati che fanno da cornice a facciate
a graticcio e vetrine un po’ datate. Molto suggestivo
il castello di Guglielmo il Conquistatore, che domina dall’alto
la cittadina. Nella stessa piazza, illuminata sapientemente
da riflettori a luce calda, si erge imponente la cattedrale
gotica. Nel tornare ai camper, siamo ormai ad ora tarda,
vediamo molti ubriachi in giro, specialmente giovani, ragazzi
e ragazze, con bottiglie di birra lasciate un po’
ovunque.
P a Durham nel piccolo parcheggio della
stazione. A pagamento, illuminato e tranquillo.
Temperatura piacevole (24/25 gradi), tempo sereno.
Km 560
8 ago lun
Torniamo a visitare il centro di Durham con la luce diurna.
Adesso è piena di gente, soprattutto giovani e i
negozi sono allegri e vivi. La cittadina è sede di
una famosa università. Visitiamo anche l’interno
della cattedrale gotica impreziosita da un enorme rosone
invetriato sulla facciata; la navata centrale è sostenuta
da enormi colonne scolpite a motivi geometrici: queste decorazioni
si sviluppano a spirale avvolgendone tutta la superficie
cilindrica.
Partiamo in direzione ovest procedendo sulla
A691 e poi A68 fino a Corbridge dove ci immettiamo sulla
secondaria B6318, parallela al Vallo di Adriano che è
visibile a tratti, fino a Chollerford dove ci fermiamo per
ammirare il lavoro fatto dalle guarnigioni romane più
di duemila anni fa. Comodo il parcheggio gratuito del museo
il quale raccoglie reperti archeologici importanti.
Nella grande area recintata ci sono gli scavi che mettono
in luce parte del fortilizio della guarnigione, nei quali
si legge ancora l’uso che ne facevano le genti (gabinetti,
ambienti termali ed altro). Proseguiamo verso ovest ammirando
altri fortilizi importanti lungo questa strada che prima
di Carlisle lasciamo per la A6071 verso Gretna. Siamo sul
mare esterno, sul Solway Firth; con la A75 arriviamo a Dumfries.
Con qualche difficoltà imbocchiamo
la B725 per andare a vedere Caerlaverock Castle; facciamo
la prima esperienza con le single-track: sono veramente
strette per i nostri mezzi, ma la velocità per tutti
è talmente limitata che sono più sicure delle
strade a doppia corsia. Il luogo è veramente suggestivo,
nella luce dorata del tardo pomeriggio il castello, in pietra
rossa, è sfolgorante. Si erge in mezzo ad un laghetto,
solitario nella brughiera per nulla antropizzata.
Solo girando intorno ad esso ci si accorge che una parte
è diroccato a seguito di antiche guerre. Il silenzio
è assoluto perché a quest’ora, sono
ormai le 19,30, non c’è più nessuno.
Ce lo gustiamo nella condizione ideale. Nel parcheggio c’è
il divieto di pernottamento per cui torniamo indietro di
pochi chilometri e ci fermiamo nel villaggio di Glencaple,
parcheggiando sul bordo del fiordo formato dal River Nith,
sulla banchina di attracco delle barche. L’acqua è
almeno 5 metri più in basso per la bassa marea. Ceniamo
con i tavolini fuori nel tepore del tramonto: sono le 23
ma il cielo è ancora chiaro e i gabbiani sfrecciano
veloci nel cielo: rimaniamo alzati fino a tardi per gustare
il momento.
P a Glencaple nel parcheggio libero
del porticciolo. Gratuito, fondo in brecciolino, illuminato
e tranquillo. Temperatura piacevole; tempo soleggiato per
tutto il giorno.
Km 230
9 ago mar
Sveglia alle 8 e partenza alle 10 dopo le operazioni di
toilette. Prendiamo la A701 per immetterci sulla A74 superstrada
verso Glasgow. Dopo una quarantina di km deviamo per Lanark
fermandoci al parcheggio di New Lanark dove andiamo a visitare
un vecchio opificio ottocentesco che fece storia a suo tempo.
Sulla riva del fiumiciattolo che produceva l’energia
cinetica per le macchine, Owen il proprietario filantropo,
costruì le abitazioni dei lavoranti a proprie spese,
con tanto di spaccio alimentare, presidio medico, scuola
per i bambini e chiesa per i grandi. Una rivoluzione per
quei tempi.
Adesso è un museo con centro studi
annesso. All’interno anche un bel centro commerciale
di prodotti tipici a prezzi abbordabili che ci cattura per
spendere le prime sterline. Pranzo al parcheggio ombreggiato.
Proseguiamo quindi oltrepassando Glasgow e nel caos del
ring esterno riusciamo a perdere due ore nel traffico urbano.
Arriviamo a Balloch sul Loch Lomond per visitare il castello
sul lago. La visita oggi è gratuita, ma all’interno
c’è poca cosa perché trasformato in
uffici comunali, l’esterno invece è molto scenografico,
con radi alberi secolari, un gran parco erboso che scende
degradando lentamente verso la riva del lago.
Passeggiamo tranquillamente su questo bel
tappeto morbido arrivando a bagnarci i piedi fino al piccolo
imbarcadero. Un branco di cigni reali naviga a pochi metri
maestosamente. Il paese è molto turistico, con un
bel porticciolo; alcune moto d’acqua sfrecciano a
velocità impressionante sul pelo dell’acqua.
Riprendiamo strada, la A82, costeggiando il lago fino a
Tarbet, qui deviamo verso nord fino a Inveruglas dove sappiamo
esserci un posto buono per dormire. E’ il parcheggio
di un piccolo centro informazioni, sul bordo del lago e
a quest’ora privo di auto e senza divieti. Il villaggio
poco più avanti è costituito da pochissime
case. Il luogo è ameno e tranquillo per cui decidiamo
di passare la notte qui.
P a Inveruglas. Parcheggio con fondo
asfaltato, illuminato, gratuito e senza divieti notturni.
Temperatura piacevole. Tempo buono per tutto il giorno.
Km 260
10 ago mer
Abbiamo dormito molto bene e questo comporta una partenza
abbastanza ritardata, infatti mettiamo in moto alle 10,30
e tornando indietro di poche miglia, a Tarbet prendiamo
la A83 , direzione ovest. Alla periferia di questo villaggio
ci sono alcuni bei parcheggi, con piazzole alberate, liberi
e senza divieti notturni, proprio in riva al mare. La vallata
percorsa da questa strada è bellissima, di origine
glaciale ha il fondo arrotondato tipico di questo evento;
è quasi priva di vegetazione, ricoperta da un folto
tappeto erboso che ammorbidisce tutte le asperità
del suolo. Ben presto arriviamo al passo Rest and Thankful
, quota 262 metri, siamo nell’Argyll Forest Park,
paesaggio da cartolina, complice anche il cielo sereno che
per ora non ci ha mai abbandonato.
Scendiamo rapidamente verso Inveraray costeggiando
il Loch Fyne. Il villaggio è molto caratteristico,
con case basse tipiche, molto ben tenute, con tanti fiori
alle finestre. Per parcheggiare non ci sono problemi. La
strada principale è caratterizzata da molti negozietti
di articoli da pesca e prodotti dell’artigianato locale
(tartan, cornamuse, whisky): c’è anche l’edificio
della vecchia prigione vicino all’antica chiesa. Un
suonatore di cornamusa, in costume tipico, sentendo il nostro
idioma intona prontamente un bel “Va pensiero”
da lacrima, e questo gli garantisce una sterlina! Alla banchina
del porticciolo è ormeggiato un antico veliero, il
“Penguin of Artic” che funge anche da piccolo
museo della
marineria locale.
Ci spostiamo con i camper nell’ampio
parcheggio del castello che domina il borgo. E’ l’antica
residenza dei conti dell’Argyl ricostruita in forme
neogotiche nel ‘700. La visitiamo solo esternamente
facendo anche il giro delle cucine al piano terreno dove
si trova l’immancabile negozietto di souvenir. L’edificio
è molto imponente con impronta architettonica molto
caratteristica.
In parte è abitato dai proprietari e la hall è
accogliente e piena di fascino; un bel signore anziano in
kilt e bastone nodoso che sembra il sosia di Carlo d’Inghilterra
accoglie il pubblico che vuole visitare gli ambienti interni.
Alle 12,30 ripartiamo per la A819 direzione nord, lungo
la Glen Aray. Dopo 35 km vediamo i ruderi di Kilchum Castle,
all’apice del Loch Fyne: complice il particolare colore
del cielo e i candidi cirri che solcano veloci l’orizzonte,
rimaniamo estasiati di fronte a queste quattro mura diroccate.
Facciamo numerose foto per ricordare il momento.
Ci immettiamo sulla A85 e poi sulla A82 per vedere la famosa
Glen Coe. E’ una valle molto solitaria e deserta,
piena di fascino e boscosa, con il fondo arrotondato dagli
antichi ghiacciai. Proseguendo costeggiamo il Loch Linnhe
oltrepassando Fort William: a Invergarry deviamo a sx per
la A87 arrivando a Eilean Donan Castle. Il castello è
famoso anche perché vi hanno girato alcune scene
del film Highlander. La posizione sul promontorio proteso
in mare è proprio da film.
L’ora vespertina in cui arriviamo ci regala un tramonto
da pellicola; il sole infuocato cala proprio dietro il castello
e illumina dal basso le rare nubi del cielo. Ci sistemiamo
nel parcheggio quasi deserto, un po’ defilati dal
traffico della strada, in compagnia di altri due camper.
Dopo poco arrivano altri due camper (di italiani) che nemmeno
salutano. Ormai è notte e facciamo appena in tempo
a fare una ripresa notturna che all’improvviso l’illuminazione
del castello, molto suggestiva, lascia il posto al buio
della sera. Andiamo a dormire con queste immagini bellissime
impresse nella mente.
P a Eilean Donan Castle. Parcheggio
asfaltato con cartello “no overnight”. Temperatura
piacevole con tempo buono tutto il giorno.
Km 240
11 ago gio
E’ cominciato a piovere alle 7, ma alle 9,30 quando
partiamo per l’isola di Skye il tempo è di
nuovo accettabile. Passiamo il ponte di Kyle of Lochals
(gratuito) e ci fermiamo a Braadford per fare
rifornimento di gasolio e generi alimentari al piccolo emporio:
ottimo il salmone a tranci e la carne. Compriamo le retine
anti-moss, anche se per ora non ne abbiamo visti. Proseguiamo
fino a Portree dove parcheggiamo senza problemi e facciamo
un giro per questa bella cittadina affacciata sul fiordo.
Nel porticciolo sono attraccati molti pescherecci con nugoli
di gabbiani che volteggiano sopra; le case allineate lungo
la banchina hanno le facciate diversamente colorate le une
dalle altre creando un bel colpo di colore mediterraneo.
Portree
Subito fuori dal villaggio la strada diventa
una single-track, ma la velocità e il numero dei
mezzi che incontriamo è talmente basso che abbiamo
modo di ammirare tranquillamente i magnifici paesaggi sul
mare. Ci fermiamo per il pranzo ai piedi del Old Man of
Storrs, un pinnacolo di roccia verticale dritto come un
fuso.
Il rumore di un ruscello con la sua bella cascatella ci
accompagna per tutto il pranzo. Passeggiare su questi pascoli
erbosi da l’impressione di calpestare un tappeto di
lana foltissimo e morbido tanto il terreno torboso è
elastico sotto le suole. Proseguiamo verso nord fino alla
cascata sul mare di Kilt Rock.
Spettacolare: una discreta massa d’acqua
si getta dall’alta scogliera, verticalmente in mare,
ma la spettacolarità è data anche dal colonnato
basaltico di cui è costituita la roccia. Grandi colonne
esagonali, nere e dritte a formare tante canne d’organo
dalla sommità delle quali esce questo vortice d’acqua
che cadendo si trasforma in tante piccole gocce. Ci spostiamo
ancora avanti fin sulla punta estrema dell’isola andando
a visitare i ruderi del Duntulm Castle .
Meraviglioso il paesaggio sferzato dal vento sul promontorio
proteso in mare. Subito dopo, una nuova sosta per un piccolo
museo del lavoro contadino, il Skye Croft Museum, organizzato
in alcuni vecchi manufatti in pietra, con tetto di paglia,
dove sono raccolti attrezzi agricoli, arnesi per il fabbro,
il ciabattino ed altro ancora, comprese vecchie foto del
villaggio ed i suoi abitanti.
Proseguiamo ancora tra single-track e strada
normale oltrepassando Uig fino a Dunvegan Castle. Questo
castello riserva una delusione perché sembra restaurato
pesantemente. I muri esterni sono coperti da un intonaco
grigio uniforme che toglie tutto il fascino al maniero.
Molto bello invece il giardino a corredo, assai curato e
valorizzato. Non visitiamo l’interno. Proseguiamo
invece l’angusta via in direzione nord verso il promontorio
dove con grande sorpresa vediamo per la prima volta le foche
in mare. Alcune si rincorrono in acqua, altre sono stese
sugli scogli e abbaiano come i cani. I famosi moss ci tartassano.
Torniamo indietro oltrepassando Dunvegan dove troviamo solo
cartelli no over-night. Troviamo parcheggio per la notte
presso la chiesetta alla fine dell’abitato verso sud.
E’ adiacente alla strada, ma non passa quasi macchina.
P a Dunvegan. Asfaltato a lato strada,
piccolo ma sufficiente per tre camper. Tempo variabile con
nuvole e sole senza mai pioggia. Temperatura piacevole.
Km 210
12 ago ven
Nottata tranquilla. Partenza verso sud attraversando paesaggi
stupendi. A Sligachan chiudiamo l’anello stradale
ripassando da Broadford. Lasciamo l’isola di Skye
e subito dopo il ponte di Kyle prendiamo la single-track
che costeggia il Loch Carron. Questa è veramente
pericolosa perché a differenza delle altre trovate
fin’ora, passa attraverso un fitto bosco con curve
chiuse e traffico di auto. Ci fermiamo al villaggio di Plockton.
Paesino affascinante, minuscolo con case basse e colorate.
Si sviluppa lungo la strada che costeggia il fiordo e nei
giardini, ordinati con cura, si sviluppa una vegetazione
sub tropicale, segno che il clima di questo luogo è
particolarmente mite.
Ci immettiamo nella A890 lungo la Glen Carron
e a Achnashenn deviamo a sn per la A832 costeggiando dopo
alcune miglia il Loch Maree, lago molto lungo e stretto,
con paesaggio affascinante. Non troviamo le indicazioni
per le cascate Victoria Falls e quindi proseguiamo fino
a Charleston dove parcheggiato i camper facciamo una passeggiata
lungo l’unica strada del villaggio fino al porticciolo.
Lungo il molo sono accatastate ceste piene di granseole
grandi come un piatto. In cima al molo vediamo vibrare l’acqua
in basso e immediatamente compare il muso di una foca che
gioca facendo evoluzioni da circo; poco distante una seconda
foca fa le piroette sulla pancia come per farsi applaudire.
La gente del posto ci guarda in modo strano
per tutto il baccano che facciamo in direzione delle foche.
Oltrepassiamo Gairloch, altro villaggio carino e costeggiando
il mare in paesaggi stupendi, arriviamo a Ullapool. Al parcheggio
free c’è un bel cartello no-over-night che
consiglia il vicino camping, ma è pieno di italiani
che sembra di stare a Rimini. Rinunciamo e andiamo a parcheggiare
nell’area del supermarket. Dopo un’abbondante
cena a base di fish-and-chips, preso all’ottima friggitoria
del porto, facciamo una passeggiata serale (i negozi sono
aperti fino alle 22). Allorché torniamo ai camper,
l’addetto del supermarket ci fa sloggiare dal parcheggio
e noi ci risistemiamo in quello free visto che c’è
anche un altro camper inglese. Ci mettiamo in posizione
per passare la notte.
P a Ullapool. Parcheggio free, ma no-over-night,
asfaltato e illuminato. Tempo buono tutto il giorno. Temperatura
buona; sera con tempo incerto, ma senza pioggia.
Km 290
13 ago sab
Nottata tranquilla con qualche goccia di pioggia. Partenza
alle 10,30 dopo aver fatto la spesa al supermarket. Verso
nord per la A837 visitando i ruderi di Ardvreck Castle,
sullo sperone erboso proteso sul Loch Assynt. La lieve pioggerella
contribuisce a creare il giusto fascino scozzese a tutto
l’ambiente. I famigerati midges (moscerini) danno
qualche fastidio. Ci dicono che sono aggressivi solo quando
piove. Prendiamo la deviazione per Lochinver alla sommità
dell’omonimo fiordo.
La pioggerella è cessata e questo invoglia
a una passeggiata, il paese e molto carino con case tipiche
e molto ordine sia nei giardini fioriti che intorno alle
abitazioni. Riprendiamo strada verso nord deviando per Kinlochbervie;
forse complice anche la pioggia che ha ripreso, ma il villaggio
è deludente, il porticciolo è occupato in
gran parte da strutture industriali, anonime e brutte. Torniamo
indietro e proseguiamo per Durness per la A838. Il sole
adesso splende in un cielo sgombro da nubi.
Ci sistemiamo nel camping in posizione alta
sul promontorio erboso e sotto di noi il Mare del Nord con
la spiaggia baciata dai raggi del sole al tramonto e davanti
lontano la scogliera di Whiten Head. Tantissime le tane
di conigli sparse sulle dune. Il nostro gatto insegue gli
animali, ma questi sono più veloci e si rintanano
rapidamente. La spiaggia dorata in basso è costellata
di rocce e scogli e la bassa marea li fa ergere imponenti
e lucidi. Tanta gente fa il bagno in mare, noi ci limitiamo
a bagnare i piedi fino alle caviglie. Al campeggio le docce
calde sono gratuite e ne approfittiamo. Dopo cena facciamo
una lunga passeggiata fino alle Smoo Cave, specie di grotte
a livello del mare abitate da antiche genti; all’interno
vi sono sorgenti d’acqua potabile. Quando facciamo
ritorno al campeggio sono le 22,30, ma non è ancora
notte!.
P al camping di Durness. Posizione
ottima su tappeto erboso che sembra velluto, in riva al
mare.
Costo £16 (tre persone e il camper). Mattina tempo
variabile. Pomeriggio sole e caldo.
Km 190
14 ago dom
Ottima temperatura; per tutta la notte cielo stellato. Anche
stamani il cielo è blu con il sole alto. Partiamo
alle 10,30, dopo le operazioni di scarico e carico acqua.
Subito, a due km ci fermiamo a vedere di nuovo le Smoo Cave
con la luce diurna, rifacendo la lunga scalinata per raggiungere
le aperture a livello del mare.
Partenza verso est e dopo poco troviamo la single-track:
la sfanalata da queste parti significa: vieni pure avanti
che ti cedo il passaggio e ad ogni piazzola di scambio con
le altre auto c’è il saluto tipico, con due
dita alzate verso l’altro equipaggio, per ringraziare
della gentilezza.
Costeggiando il Loch Eriboll partecipiamo
a paesaggi che potrebbero essere quelli di zone tropicali:
spiagge bianchissime, mare azzurro cielo blu e sole, tanto
sole.. Molto bella la foce del fiume Kyle of Tongue che
si apre al mare con isolette sabbiose e spiagge bianche
di sapore tropicale. Consumiamo il pranzo a Bettyhill in
piazzola pulita, con wc e acqua calda. Riprendendo strada,
dopo una decina di miglia deviamo verso Strathy Point. Per
raggiungere il faro dobbiamo lasciare i mezzi al parcheggio
e farci a piedi questi due km. Per fortuna c’è
il sole ed è caldo. Il promontorio con il faro è
maestoso, alto sulla roccia nera circondata da un tappeto
erboso che molleggia sotto i nostri piedi. Ai piedi di alcune
rocce protese in mare vediamo le foche che si grogiolano
al sole sulla spiaggetta sassosa in basso.
Proseguiamo fino a Thurso dove facciamo rifornimento
di gasolio (salasso:1 sterlina/litro) e generi alimentari
(troviamo la pasta Barilla ed altre marche italiane) al
market Lidle (economico). Quindi deviazione verso Dunnet
Head per vedere le foche e i puffin decantate da tutte le
guide inglesi. Non vediamo ne l’uno ne l’altro.
La Dunnet Bay però e bellissima, con dune erbose
fino al mare e lunga spiaggia dorata. Raggiungiamo John
O’ Groat giusto in tempo per prenotare il traghetto
per la visita alle Orcadi di domani(£ 36 a persona,
traghetto+pulman per il giro turistico). C’è
un campeggio proprio al porto e quindi la sosta notturna
libera non è permessa in paese (quattro case) per
cui ci spostiamo nel parcheggio del faro di Duncansby Head,
distante due km, dove sono parcheggiati già altri
camper (tutti italiani).
P Duncansby Head, nel park del faro,
asfaltato in lieve pendenza (zeppe). Paesaggio stupendo.
Giornata di sole con ottima temperatura anche serale.
Km 170
15 ago lun
Prendiamo il traghetto delle ore 9 (ora locale) per l’arcipelago
delle Orcadi, lasciando i camper nel parcheggio del porticciolo.
Pioggerella fine fine, mare calmo con le foche che seguono
l’imbarcazione per un lungo tratto prima di scomparire.
Sbarchiamo a Burwick sull’isola South Ronaldsay, la
più vicina alla Scozia.
I pullmans che aspettano caricano i turisti per il tour
organizzato. Costeggiamo la baia di Scapa Flow dove emergono
ancora numerosi relitti di navi da guerra in ricordo delle
due vicende belliche mondiali. Prima sosta al Ring of Brodgar,
grande circolo megalitico simile a quello di Stonehenge,
composto da 27 grandi macigni infissi verticalmente nel
terreno più di 2500 anni fa; il vento e la pioggia
sferzano gli impermeabili, ma la suggestione del paesaggio,
rallegrato dal brugo in fiore, ripaga di tutto.
Orcadi, megaliti a Ring of Brodgar
Ci spostiamo poi al villaggio preistorico
di Skara Brae. Molto suggestivo in riva al mare, scavato
nella sabbia della duna a ridosso della spiaggia. La pioggia
è cessata e possiamo girare liberamente tra queste
antiche mura venute alla luce per caso durante un fortissimo
fortunale abbattutosi in questo luogo nel 1850. E’
il villaggio neolitico meglio conservato della Gran Bretagna
ed anche il più antico facendolo risalire al 3100
a.C. Visitiamo anche l’antica dimora del proprietario
del terreno sul quale insiste Skara Brae. All’interno
la casa mantiene arredo e suppellettili originali ottocenteschi
con un antico registro dove tra le firme dei numerosi visitatori
c’è anche quello della regina Elisabetta II.
Altra tappa è la cittadina di Stromness,
antico borgo di pescatori con case basse e numerosi negozietti.
Poche emergenze storiche, ma ricca di fascino ambientale.
Facciamo il giro completo dell’isola Mainland per
arrivare a Kirkwall, capitale dell’arcipelago. Bella,
con centro storico pedonale, moltissimi negozi (con prezzi
abbordabili), imponente cattedrale romano-gotica in pietra
rossa, dedicata a St. Magnus e il Bishop,s Palace, maestose
rovine del palazzo episcopale di epoca medievale, con una
grossa torre cilindrica del 1550. Proprio di fronte a questo
si trova l’Earl’s Palace, palazzo rinascimentale,
semi diroccato ma con le antiche vestigia ancora leggibili,
ricco di torrioni semicircolari, finestre eleganti e mura
perimetrali decorate con fregi di qualità.
E’ ormai pomeriggio e sulla strada
di avvicinamento al traghetto merita una sosta la Italian
Chapel, cappella religiosa ricavata da un hangar, costruita
dai prigionieri italiani internati in questo luogo durante
l’ultimo conflitto mondiale. E’ commovente vedere
l’impegno e la maestria con le quali fu edificata
questa icona religiosa, considerando la povertà e
la scarsezza dei materiali e attrezzi dell’epoca.
Alle 19 ci imbarchiamo per la Scozia. Il mare è un
poco più mosso di questa mattina, le foche non si
vedono, ma in compenso la pioggia non ci ha più infastidito
con la sua insistenza. Unico rammarico quello di non aver
visto i puffin (pulcinella di mare), perché questi
emigrano dalle isole nel mese di luglio per cui siamo in
ritardo ! Ritorniamo al faro per il pernottamento. Non essendo
ancora buio ne approfittiamo per fare un giro sul sentiero
che corre alto sul promontorio erboso, fino a vedere i famosi
faraglioni che sorgono dal mare a poca distanza dalla costa.
Alti imponenti sul mare a forma di cono aguzzo dove svolazzano
migliaia di gabbiani rumorosi.
P al faro di Duncansby Head. Nuvoloso
ma niente pioggia a parte questa mattina. Anche stasera
ci sono molti camper italiani.
Km 000
16 ago mar
Partenza alle 9,30 dal faro di Duncansby Head immerso nella
nebbia. Alle 10 però il sole ha già preso
il sopravvento sulla nebbia. Procediamo sulla A99 per Wich.
Strada litoranea verso sud ormai, fino a raggiungere la
cittadina per fare rifornimento di gasolio e generi alimentari.
Ne approfittiamo per fare un giro sulla via principale molto
carina e piena di fiori, fino al porto-canale. Proseguiamo
verso sud fino al bivio per Grey Cairns Of Camster per vedere
il villaggio neolitico formato da ambienti contigui coperti
a finta volta con lastroni di calcare a loro volta ricoperti
da cumuli di pietrisco, da sembrare un cumulo informe di
ciotoli senza forma ne identità, a parte un basso
ed unico cunicolo di accesso che ne identifica la funzione
antropica. Il tempo si è rimesso al bello decisamente
regalandoci un’altra bella giornata. Per il pranzo
ci fermiamo nel parcheggio di Dunrobyn Castle, ombreggiato
da grosse querce. Visitiamo successivamente il parco che
arriva fino al mare in un ambiente pastorale bellissimo,
l’erba arriva fino a pochi metri dall’acqua.
Dunrobin Castle “piccola” dependance
Suggestivo il castello imponente, con torrette e guglie,
affacciato sul golfo. Costeggiamo il Cromarty Firth e dopo
il ponte prendiamo la deviazione a sinistra per fare il
giro della Black Isle. La strada secondaria B9163 ci conduce
alla punta estrema fino alla cittadina di Cromarty, dove
parcheggiato il mezzo visitiamo le graziose case basse del
borgo. Interessante anche il parcheggio per il pernottamento.
Il villaggio successivo, Fortrose, ci regala la visione
dei resti della bella abbazia, priva del tetto: qualche
problema di parcheggio ci obbliga a velocizzare la visita.
Successivamente raggiungiamo Inverness.
Sostiamo nel parcheggio del supermercato per
visitare la città. Breve visita della parte che si
estende lungo il fiume, ma l’avvicinarsi della sera
ci pone qualche preoccupazione perché non siamo riusciti
a trovare un posto tranquillo per passare la notte. Il guardiano
del parcheggio ci impone di andarcene in quanto il supermarket
chiude e viene quindi posizionata la sbarra all’ingresso.
Non ci rimane che partire; decidiamo in direzione di Drumnadrochit
sul Loch Ness in quanto domani visiteremo il castello. Troviamo
un bel parcheggio dietro l’ufficio turistico del paese
e anche se il cartello no-overnight pone qualche dubbio,
ci sistemiamo per la notte, confortati da un equipaggio
di irlandesi che ci tranquillizza della situazione.
P a Drumnadrochit nel parcheggio dell’Ufficio
Turistico alla fine del paese. Caldo e tempo bello tutto
il giorno. Notte tranquilla e calda (19°), con altri
7 camper.
Km 330
17 ago mer
Alle 9,30 siamo puntuali per l’apertura della biglietteria
per visitare i ruderi di Urquhart Castle. I resti di questo
antico maniero, protesi sul Loch Ness sono molto suggestivi,
complice il cielo terso con grossi cirri candidi che corrono
veloci. La manutenzione e la cura del sito sono maniacali
tanto
ono in ordine. Dopo la visita facciamo a ritroso la strada,
ripassando da Inverness per proseguire verso Fort Gorge,
dove dicono che si possono avvistare i delfini nella baia
del Moray Firth. Prendiamo la audioguida in italiano che
ci accompagna per tutta la visita del forte. E’ molto
precisa e concisa per cui apprezziamo appieno tutto il grosso
complesso di edifici militari, in parte ancora usato da
uno squadrone scozzese. Dagli spalti dei terrapieni avvistiamo
anche un folto branco di delfini che fanno evoluzioni nel
braccio di mare antistante i baluardi: spettacolo emozionante.
Urquahart Castle
Continuiamo verso est sulla A96 fino a Forres
e poi deviamo verso sud per la A940 dove subito fuori si
trova la distilleria di whisky Dallas Dhum. Questa meta
è compresa nel pacchetto di siti visitabili con la
card forfetaria (35 sterline a testa) che abbiamo acquistato
alle Orcadi. Facciano il percorso interno (con audio in
italiano) che spiega come si produce il liquore nazionale
ed al termine della visita c’è l’assaggio
gratuito del prodotto. A continuare verso sud sulla A940
attraversando paesaggi selvaggi ingentiliti solo dall’erica
in fiore. Non ci sono assolutamente alberi in tutto l’orizzonte
dolcemente ondulato delle colline.
Incontriamo moltissime pernici che volano
rumorose dai bordi della strada. Arriviamo a Corgarft Castle,
ma l’edificio è chiuso perché in restauro.
E’ poco fruibile anche dall’esterno perché
impacchetato da teli e impalcature. Più che un castello
è una villa fortificata con muro di recinzione di
forma stellare con feritoie lungo le cortine; in posizione
dominante, in alto sul colle, domina una vallata priva abitazioni,
ma ricca di pascoli. Moltissimi conigli selvatici corrono
veloci sui prati al nostro approssimarsi. L’ora è
ormai tarda per cui decidiamo di fermarci per la notte nel
piccolo parcheggio del castello, in totale solitudine e
oscurità. E’ iniziata una leggera pioggerella
e l’aria si è rinfrescata (15° alle ore
23).
P a Corgarft Castle. Parcheggio sterrato
completamente buio. Leggera pioggerella notturna. Notte
tranquillissima.
Km 160
18 ago gio
Leggera pioggerella per tutta la notte; partiamo dal parcheggio
alle 9,30 direzione sud per la A939 e dopo poche miglia
deviamo sulla single-track B976 attraversando un paesaggio
bellissimo di dolci colline ricoperte di erica in fiore,
senza un albero, la strada a volte supera pendenze del 20%.
Arriviamo in breve a Balmoral Castle. Il castello della
regina è chiuso alla visita per cui ripartiamo subito.
Scendiamo sempre verso sud lungo la Glen Shee, molto bella,
ma più verdeggiante e boscosa. Arriviamo a Meigle,
sulla A94, ormai vicini a Dundee, dove visitiamo un piccolissimo
museo di stele di origini gaeliche e runiche: molto interessante
e ben organizzato. Arriviamo poi a Glamis Castle che pioviggina
ancora.
E’ ora di pranzo per cui mangiamo in
fretta e quindi entriamo a visitare la imponente dimora
della Regina Madre (£ 7 adulti e £ 5,7 ridotti).
E’ molto interessante perché possiede ancora
mobili e suppellettili originali dato che una parte è
ancora abitata. In questo maniero sono nate e vissute per
diversi anni la Regina Elisabetta I e sua sorella Margaret.
Il tutto è curato fino nei minimi particolari. Proseguiamo
attraversando rapidamente Dundee e il ponte sul Firth of
Tay prendendo subito la A914 verso St. Andrew che visitiamo
dopo aver parcheggiato nel comodo long-stay-free con bus
navetta gratuito per il centro.
Visita ai ruderi dell’abbazia con vista
generale dall’alto della torre. Visitiamo anche i
ruderi del castello sul mare, con tranquillità visto
che ormai ha smesso di piovere. I monumenti visitati in
questi giorni fanno tutti parte del circuito per il quale
abbiamo acquistato il pacchetto forfetario. Proseguiamo
per poche miglia costeggiando la costa del Fife fino al
villaggio di pescatori di Anstruther. Il porticciolo è
in bassa marea e le case tipiche che vi si affacciano sono
illuminate dalla luce dorata del sole che esce dalle ultime
nuvole, basso sull’orizzonte. Troviamo un’ottima
sistemazione nel parcheggio prospiciente il mare. Due semicerci
di arcibaleno solcano il cielo al tramonto. L’orizzonte
fiammeggia dai raggi solari che illuminano le nubi da sotto.
Ceniamo e ci sistemiamo per la notte.
P a Anstruther sul porto. Illuminato.
Fino alle due c’è un gran viavai di auto e
di giovani che bevono birra chiacchierando a voce alta vicino
ai camper. Non ci sono particolari problemi a parte un notevole
fastidio. Temperatura serale 19°.
Km 210
19 ago ven
Partiamo alle 10 da Anstruther; la mattinata è serena
con una luce bellissima, ma la temperatura è più
fresca, 15°. Ci fermiamo dopo poche miglia per visitare
il porticciolo di St. Monans in bassa marea, le barche sono
tutte appoggiate con la carena sul fondo del porto. Proseguiamo
passando da Kirkaldy e Dumfermline fino a Culross dove ci
fermiamo nel comodo parcheggio gratuito sul mare.
Con una breve passeggiata attraversiamo il villaggio fino
alla sommità della collina sulla quale sorge la vecchia
chiesa. Con lo sguardo si domina il paesaggio del Firth
of Forth fino a Edimburgo. Le due alte torri della centrale
elettrica disturbano il paesaggio guardando dalla parte
opposta. Arriviamo a Stirling nel primo pomeriggio. Lungo
giro nel centro per seguire le indicazioni del parcheggio
del castello. C’è posto per un unico camper
perché ormai completo. Gli altri due camper trovano
posto lì vicino. La visita al maniero (£ 8)
delude perchè privo di ogni suppellettile e pesantemente
restaurato.
William Wallace ?
La vista dal sito spazia sulla città
in basso e sulla torre dedicata a William Wallace posta
sulla vicina collina. Terminata la visita prendiamo la direzione
di Edimburgo per lasuperstrada M9, deviando poco prima della
città per andare a visitare Blackness Castle, antico
maniero sul mare. Interessante la piccola struttura, ma
deludente l’interno perché spoglio di ogni
arredo. Facciamo la circonvallazione di Edimburgo fino al
camping Mortonal dove entriamo alle ore 20,30.
P al camping Mortonal a Edimburgo.
£ 20,50 al giorno, un camper e tre persone. Serata
calda.
Km 190
20 ago sab
Siamo costretti ad attendere fino alle 10 per sapere se
possiamo rimanere al campeggio per un’altra
notte. Alle 11 la direzione consiglia di uscire dal camping
e parcheggiare nell’area di attesa esterna al recinto
e quindi tentare di rientrare questa sera se c’è
posto. Alle 12 siamo finalmente nel centro della città,
sul Royal Mile pieno all’inverosimile di gente e artisti
che lavorano in strada. La giornata è limpida e calda
e questo ci permette di goderla appieno. Arriviamo a visitare
il castello, dove si svolge anche una cerimonia matrimoniale
con tanto di cornamusa che suona per gli sposi. Passeggiamo
per la città facendoci portare dalla folla. Ceniamo
alla Pizza Hut e rientriamo al camping alle 22.
P nell’area di attesa esterna
(late arrival) al campeggio Mortonal di Edimburgo. Notte
serena e stellata.
Km 000
21 ago dom
Questa mattina alle 7,30 accendiamo la stufa perché
la temperatura esterna è di 9°. Pesante discussione
alla direzione del campeggio perché ci vogliono far
pagare la tariffa intera come se avessimo occupato una piazzola
interna. Ce ne andiamo senza pagare una sterlina, spostandoci
a Dalkeith poco più a ovest della città, in
un campeggino familiare, pulito, con persone gentili e accoglienti
e più economico. Con il bus arriviamo di nuovo in
centro. Giriamo per le stradine laterali attraversando più
volte il Royal Mile pieno di gente.
Bello il clima che si respira, giovane e
frizzante pieno di fascino. Il pranzo oggi lo consumiamo
nel prato sotto il castello, inondato di gente stesa a prendere
il sole di mezzogiorno. Il pomeriggio tentiamo di acquistare
un biglietto per lo spettacolo della sera nel parterre del
castello, ma ne troviamo solo due e noi siamo in 9. Desistiamo
e quindi torniamo a passeggio per i vicoli della città.
Rientriamo al camping alle 19,30 stanchi morti. Le docce
sono calde con acqua abbondante, pulite e gratuite. Ne approfittiamo
per lasciare scivolare via un po’ di stanchezza. Cena
abbondante e poi a letto.
P al Camping Fordel di Dalkheith. In
serata rannuvola con un poco di pioggia per un paio d’ore.
Nel prato del campeggio scorrazzano conigli selvatici. Temperatura
serale 18°.
Km 15
22 ago lun
Anche stamani alle 7,30 accendiamo la stufa perché
la temperatura esterna non supera gli 11°. Il tempo
però si è rimesso al sole pieno. Partenza
dal campeggio alle 11 dopo tutte le operazioni igieniche
e amministrative. Arriviamo a Roslyn in poco tempo perché
abbastanza vicino a Dalkheith. Di forma generale gotica,
ma costruita nel 1400, l’esterno è attualmente
poco fruibile in quanto protetta da impalcature che nascondono
in parte la struttura.
L’interno è ricchissimo di decorazioni simboliche
e strane, da fiori esotici (sconosciuti all’epoca
!) a figure demoniache, da simboli massonici e templari
confusi a quelli religiosi, insomma tutto l’insieme
è assai inquietante anche per i numerosi scritti
che accompagnano la sua storia (vedi Codice Da Vinci). La
visita lascia
perplessi, e con una certa angoscia mistica. Dopo la visita
riprendiamo la direzione sud prendendo la A68 fino a Dryburgh
Abbey, dove visitiamo i ruderi dell’antica abbazia
nella luce calda del pomeriggio che mette in risalto il
verde smeraldo del prato perfettamente rasato. A poche miglia
visitiamo la cittadina di Melrose, con case basse, tipiche
e resti di antica abbazia in arenaria rosa.
Jedburgh
Ancora poco più a sud ci fermiamo a
Jedburgh, ma l’ingresso all’importante chiesa
è chiuso da dieci minuti per cui possiamo ammirarla
solo dall’esterno. Priva del tetto come quasi tutte
quelle che abbiamo visitato fino ad ora, a causa delle guerre
di religione, si erge alta sulla collinetta a dominare il
borgo poco più in basso. Ruderi magnifici nella luce
del tramonto. Visitiamo il villaggio, quasi deserto data
l’ora, dove l’altra emergenza storica è
data dalla casa che ospitò per qualche tempo, nel
‘500, Maria Stuart. Il parcheggio dove siamo sembra
tranquillo e quindi decidiamo di fermarci per la notte.
Il cartello no-overnight ci viene consigliato di ignorarlo
da alcuni camionisti.
P a Jedburgh nel parcheggio sul fiume
a lato dell’abbazia, in compagnia di alcuni camionisti
che dormono sul mezzo. Asfaltato e illuminato. Bel tempo
tutto il giorno.
Km 160
23 ago mar
Notte tranquillissima e senza rumori. Alle 7,30 diamo un’accensione
alla stufa per riscaldare un po’ l’ambiente
perché la temperatura esterna è di 9°.
Il sole riscalda presto la mattinata. Percorriamo la M1
verso sud per tutto il giorno. Ci fermiamo per fare spese
al supermarket Morrison per le ultime cose (ottima la carne
e il salmone). Usciamo dalla M1 a Northampton per entrare
nel camping della cittadina. Impieghiamo un po’ di
tempo per trovare questo campeggio. Sono le 22 quando siamo
sistemati. Ceniamo e poi a nanna. La temperatura questa
sera si è abbassata per la nuvolosità del
cielo.
P al camping di Northampton, bel sito
con prato all’inglese e laghetto (£ 15 a notte
compreso la corrente elettrica).
Km 510
24 ago mer
Partenza dal camping alle 10,30 e tra le varie rotonde perdiamo
la strada per Oxford. Dopo un lungo giro attraversiamo la
città per arrivare a Avebury. Bellissimo il sito
considerato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco
per il suo grande cerchio megalitico, più grande
del vicino Stonehenge. Questo cerchio racchiude tutto il
paese ed è completo di fossato e numerosi megaliti
infissi verticalmente nel terreno. Questo luogo è
anche il sito dei misteriosi disegni nei campi di grano
(Crop Circle) che andiamo a visitare. Il tempo adesso è
inclemente, una pioggia mista a forti raffiche di vento
ci bagna da cima a fondo.
E’ impossibile tenere aperti gli ombrelli
dal forte vento. Entrare in questi “circoli”
fa un effetto strano. I disegni sono di una precisione estrema
e le spighe sembrano piegate a seguire il contorno stesso
della figura. La dimensione di queste figure geometriche
lascia perplessi, sono grandi decine di metri e se ne afferra
la totalità solo osservandole dall’alto. La
pioggia cessa quando partiamo ed il cielo si apre dalle
nubi in poco tempo. Quando ci fermiamo nel parcheggio di
Stonehenge c’è solo vento. I megaliti dei due
cerchi concentrici sono spettacolari e incutono timore da
quanto sono maestosi. La audioguida in italiano svela tutti
i segreti del sito e mentre ascoltiamo la storia, il sole
fa capolino tra le nubi illuminando l’atmosfera di
una luce irreale.
Stonehenge
Quando partiamo il cielo è sgombro
di nubi. In direzione di Londra non riusciamo a trovare
un posto per la notte se non a Basingstocke e dopo vari
tentativi andati a vuoto, in un bel parcheggio ai campi
da gioco della cittadina. Parcheggio libero da divieti.
P a Basingstocke nel park dei campi
da gioco, a ovest di Londra sulla M3. Gratuito, asfaltato,
illuminato e tranquillo. Temperatura serale 14°.
Km 300
25 ago gio
Sveglia alle 7 con una temperatura esterna di 12° .
diamo un’accensione alla stufa per stemperare l’aria.
Nella notte ha piovuto, ma adesso la mattinata è
splendente di sole. Alle 10,30 quando partiamo si è
riscaldata anche la temperatura esterna. Percorriamo tutta
autostrada, M3 e poi M25, quindi M26 e ancora M20 per Folkstone.
Pranzo di “lavoro” in area di servizio poco
dopo Maidstone; è un bel sole con luce intensa e
nei giardini dell’area ritroviamo la lavanda in fiore.
Arriviamo a Dover alle 15 e cerchiamo subito un imbarco
in deroga al biglietto prenotato per le 21,50. C’è
disponibilità per le 15,30. Bene!. Nel frattempo
ha cominciato a piovere a dirotto.
Il sottoscritto viene avviato in una corsia
di imbarco completamente deserta, mentre le corsie vicine
piene di auto e con i nostri due amici di gita imbarcano
rapidamente. A piazzale deserto ci viene qualche dubbio
che qualche cosa non torna. Sotto la pioggia battente arriva
un addetto, assai perplesso, che ci chiede il ticket e annuncia
che la nostra nave è già partita. Contatti
con la biglietteria per chiarire la posizione. Dopo alcuni
minuti di comunicazioni frenetiche perché anche l’altro
traghetto è pronto a partire ci viene annunciato
l’errore e veniamo invitati a salire la rampa il più
rapidamente possibile. Sbarchiamo a Calais alle 16,30. Prendiamo
subito la direzione sud per viabilità normale. Dopo
circa 70 km fermiamo i camper a Aire sur Lis in parcheggio
sul canale Lis. Il tempo è di nuovo bello e caldo.
P a Aire sur Lis, parcheggio cittadino
in riva al canale, illuminato, alberato. Tranquillo. Alle
20,30 temp. esterna 17°.
Km 270
26 ago ven
Partenza da Aire sur Lis alle 8.10, per viabilità
normale; il traffico locale aumenta sensibilmente. Pranzo
volante in una località anonima e quindi sosta serale
a Genlis, quindici km a sud di Dijon. Bel parcheggino in
riva al fiume Norges con tavoli da pic nique.
P a Genlis, 15 km a sud di Dijon, in
parcheggio gratuito lungo la riva del fiume Norges. Illuminato,
gratuito, con fontanella di acqua potabile. Ci sono già
due camper posizionati, ma c’è abbastanza posto
anche per i nostri. Serata tiepida con tramonto fiammeggiante.
Km 560
27 ago sab
Partenza da Genlis dopo aver fatto rifornimento di baguettes
e croissant freschi di forno. Direzione sud per viabilità
ordinaria. A causa del notevole traffico decidiamo per l’autostrada;
passiamo Bourg en Bresse e poi Chambery e ci fermiamo per
pranzare in piazzola di servizio.
Facciamo l’ultimo pieno di gasolio a Modane in Francia
(a €1,090). I nostri due amici decidono di fare un’unica
tappa per arrivare a casa entro oggi, noi invece rientriamo
domani con comodo. Oltrepassiamo di nuovo il Moncenisio:
la neve è a poche decine di metri più in alto.
Oltrepassiamo Torino per la A26 e quindi dopo Alessandria
ci fermiamo a Ovada nell’area attrezzata per camper
per passare la notte. Ci sono già molti camper in
sosta.
P a Ovada. Area Attrezzata per camper.
Serata tiepida ma con pioggerella insistente. Temp. esterna
21° alle 21,30.
Km 550
28 ago dom
Partenza alle 10,00 da Ovada. Via autostrada arriviamo a
Lucca alle 13,00. Tempo bello.
Km 240
-------------------
TOTALE km 7065