SICILIA 2006
( Dal 25 luglio al 18 agosto)
di Salvatore Cusimano
Percorso totale 2700 Km + traghetto Villa S. Giovanni – Messina
e Nave Messina – Salerno
Equipaggio:
Roller Team Autoroller 2 del 2003 su Fiat Ducato 15 Jtd 2000
Sal, Laura, Rick (17 anni) e Veronica (15 anni)
Dopo diversi anni passati in Nord Europa, decidiamo di goderci
finalmente un’estate al mare ed al caldo. Scartiamo la Grecia,
nostra prima mèta ideale, a causa del costo esorbitante dei
traghetti, e ci dirigiamo verso la Sicilia. Ci avvicineremo a tappe
per goderci i Tempi di Paestum ed un po’ di mare in Calabria
dove ricaricare le pile dalle fatiche di quest’anno. Finiremo
per passare tre settimane effettive sull’isola, circumnavigandola
tutta. Ci siamo goduti molto mare – splendido e vario –
posti bellissimi sotto diversi aspetti – storico, culturale,
naturale – una cucina gustosa e piacevolissima a costi che,
salvo per il viaggio sul quale ha inciso la spesa della nave al
ritorno, sono stati contenuti nei limiti consueti degli ultimi anni.
Per chi viaggia in camper, dunque, la Sicilia costa né più
né meno che qualsiasi altro posto, salvo per gli amanti della
cucina, i quali spenderanno per mangiare molto meno che in altre
Regioni Italiane.
Non abbiamo potuto, ovviamente, visitare tutto quanto meritava:
la regione è enorme e, soprattutto, colma di sorprese da
gustare. Ad ogni angolo spunta fuori qualcosa di bello, gustoso,
inconsueto, a volte stupefacente e comunque sempre interessante.
Questo è stato, quindi, solo il primo assaggio, un viaggio
“a volo d’uccello” sull’Isola, sulla quale
intendiamo tornare approfondendo la visita concentrandoci su singole
parti e visitando quanto abbiamo per forza dovuto trascurare.
Luoghi comuni:
ad Agosto c’è folla: rispetto ad altri mesi, forse.
In assoluto non abbiamo avuto problemi di sorta pressoché
in nessun sito, con esclusione di: Naxos-Taormina, dove regnava
il caos; Agrigento, limitatamente alla zona dei Templi, S. Vito
lo Capo, limitatamente al paese. In ciascuno di questi siti, comunque,
abbiamo dormito senza problemi, nel promontorio di San Vito abbiamo
addirittura campeggiato liberamente lungo la spiaggia tra Macari
e Castelluzzo o nel parcheggio della Riserva dello Zingaro. A pochissimi
Km dai siti, comunque, chilometri di spiagge a disposizione.
ad Agosto è troppo caldo: il tempo è stato eccellente,
caldo si ma frequentemente ventilato, comunque non umido. Abbiamo
sofferto solo in città – Siracusa e Palermo –
ma già poco al di fuori, vuoi sul mare vuoi in collina/montagna,
c’è sempre stata ventilazione. Nelle ore di punta il
caldo può essere veramente notevole ma, almeno nel nostro
caso, la temperatura non ha mai superato i 40°, raggiungendo
in genere temperature in linea con quelle della mia città
nei periodi più caldi: Viterbo. Il mare è stato caldissimo,
raggiungendo delle punte a Siracusa, dove sott’acqua, a –33
mt, la temperatura dell’acqua era ancora a 26° e senza
termoclino…
non ci sono aree né strade: falsissimo per entrambe. In realtà
la viabilità è in ottime condizioni (esclusa la A3
che comunque non è in Sicilia) e gratuita; quindi, non abbiamo
sentito la mancanza dei collegamenti autostradali, forse perché
non abbiamo avuto necessità di lunghi e rapidi spostamenti.
Ci sono una infinità di aree attrezzate, Camper services,
Campeggi, parcheggi, agriturismi e comunque in genere luoghi dove
sostare a qualsiasi prezzo ed in qualsiasi condizione. Nessun problema
di scarico e carico.
si raggiunge con difficoltà: ma quando mai!! In nave da Genova,
Napoli, Civitavecchia e Salerno si raggiunge senza fatica ed a costi
accettabilissimi. Magari, un giorno, terminata (se mai lo sarà)
la A3 …
In compenso:
l’accoglienza turistica è stata splendida, la gente
accogliente e disponibile, la cucina eccellente e molto varia, il
costo della vita più basso del consueto, i luoghi sono molto
spesso semplicemente splendidi sotto vari aspetti: storico, culturale,
gastronomico, naturalistico etc.. La natura è magnificamente
varia, dalla montagna alla collina sino al mare, che è semplicemente
splendido, molto vario con calette caraibiche, spiagge ma anche
scogli, moltissime riserve naturali protette, spessissimo disponibili
gratuitamente e con possibilità di pernottare, mai affollato.
L’interno dell’isola è suggestivo e trascurato
dal grande pubblico, ma pieno di cammei da gustare.
Nel complesso, sicuramente e sotto ogni aspetto la migliore vacanza
in camper degli ultimi anni, durante i quali abbiamo comunque visitato
mezza Europa, e senz’altro l’unico luogo dove, contrariamente
alle nostre abitudini, abbiamo deciso di ritornare di corsa!!
25/7/06
Partiamo dopo pranzo, verso le 15, destinazione Paestum. Si tratta
di circa 400 km di autostrada via Orte Roma Napoli Salerno. Usciamo
a Battipaglia ed arriviamo direttamente nell’ampio parcheggio
a ridosso degli scavi. Ce n’è uno gratuito, ma deserto
e con alberatura giovane e non ombrosa. Quello (vicinissimo) a pagamento
è costituito da un grande piano erboso in mezzo agli eucalipti.
Costa € 5 per il giorno ed € 10 per la notte (validità
sino alle 12). Non dispone di servizi ma è custodito anche
di notte.
26/7/06
Sveglia presto, consueta lunghissima colazione, pulizia e partenza:
alle 10.30 siamo agli scavi, che distano meno di 500 mt a piedi.
È già caldissimo (30°C), l’ingresso è
gratuito sino a 18 ed oltre 65 anni, costa € 6,50 agli altri
incluso l’ingresso al vicino museo archeologico. I tre templi
sono veramente magnifici, ben conservati, veramente imponenti. Considerati
insieme sono semplicemente unici, a nostro avviso – da appassionati
di aree storico archeologiche della specie – forse il migliore
e meglio conservato sito al di fuori della Grecia dove osservare
tempi del genere, anche rispetto ai pur notevoli Segesta ed Agrigento.
La restante parte dell’area non è all’altezza
dei templi. Anche il museo merita una visita: ricco di reperti recuperati
nella zona, espone metope e vasi, oltre alla splendida e celeberrima
Tomba “del tuffatore”, che da sola vale l’ingresso.
Alle 13 siamo in camper, spossati dai 38°C esterni. Pranziamo
all’ombra degli eucalipti ed alle 16 circa si riparte in direzione
Sud. Per strada ci riforniamo di mozzarelle di bufala (sono veramente
eccellenti) e formaggi locali. La A3 è dilaniata dai lavori,
nel senso che dove c’è è stata rifatta, a volte
a tre ed a volte a due corsie per poche decine di chilometri, ma
dove non è stata rifatta – e sono oltre 300 Km - una
delle due carreggiate è semplicemente sparita, distrutta
pensiamo allo scopo di rifarla completamente, e si viaggia a senso
unico alternato rendendo la guida faticosissima ed il viaggio lentissimo.
La percorriamo da Eboli a Lagonegro ed arriviamo alle 19.30 nell’Area
Ulisse di Cirella di Diamante (tel. 0985 90369 – 368 488605).
L’area è situata direttamente sul lungomare, tra la
strada e la spiaggia, vicino ad altre aree analoghe sotto alti eucalipti.
Costa € 16 al giorno inclusa elettricità, compresi servizi
essenziali dei quali utilizziamo le sole docce ed i lavapiatti.
C’è un piccolo market con annesso bar. Ogni giorno
un piccolo menù da asporto consente di non cucinare.
27/7/06 – 28/7/06
Mare finalmente!! L’area è ombreggiata e sufficientemente
fresca, è frequentata ma non troppo, con spazi vivibili abbastanza
ampi dove possiamo montare l’amaca vicino alla veranda. La
spiaggia è profonda, ghiaiosa, molto lunga, e consente belle
passeggiate. Il mare è trasparente, fresco, subito profondo.
Nei pressi ci sono scogli dove fare snorkeling.
A poca distanza dall’area c’è l’abitato
di Cirella, dove è possibile fare compere.
29/7/06
Partiamo per la Sicilia verso le 10.30, entriamo in autostrada due
ore dopo, dopo un lungo tratto di statale. La A3 è ridotta
in condizioni tali che forse sarebbe stato preferibile proseguire
lungo la statale. Comunque, acquistiamo i biglietti Villa S. Giovanni
– Messina con la Caronte presso il distributore AGIP di Gioia
Tauro (€ 52 A.R.) e prima delle 15 siamo sul piazzale di Villa
S. Giovanni. Nonostante sia sabato e fine mese non ci sono file
agli imbarchi: arriviamo, ci mettiamo in coda, in 20’ siamo
in nave, salpiamo quasi subito ed alle 16 sbarchiamo dalla M/N Archimende
a Messina. Usciamo con facilità verso l’autostrada
e troviamo un cartello che indica per il 2/8 un raduno internazionale
di motociclisti sull’Etna. Cambiamo quindi percorso ed invece
che all’Alcantara ci dirigiamo verso Giarre in autostrada,
quindi Santa Venerina, Zafferana Etnea e continuiamo a salire verso
il Rifugio Sapienza. Arriviamo verso le 18.30 dopo una lunga e ripida
salita. Nei pressi del Rifugio si trova un enorme parcheggio custodito
per Auto e Camper, ma i camper sono tutti nell’attiguo parcheggio,
sempre a pagamento, destinato a bus e camper. La mattina vengono
riscossi 2 € per tutta la giornata. Cena al fresco: 18°,
-20 rispetto al mare. La notte passerà tranquillissima tranne
un gruppo di motociclisti notturni a smarmittare nei pressi.
30/7/06
È domenica, sveglia presto con un sole accecante e temperatura
gradevolissima. Abbiamo deciso di non salire a 3000 mt a causa del
costo eccessivo: ci vogliono € 19 cad. per la funivia sino
a 2.500 mt ed ulteriori 23 € per salire con la guida a 3.000
mt e passeggiare sul cratere principale. In alternativa direttamente
42 € cad. per partire dal piazzale con il 4x4 ed arrivare direttamente
in cima. Dalle 10 alle 12 visitiamo i vicini “Crateri Silvestri”,
che sono comunque molto suggestivi e ci stimolano a cogliere con
la macchina fotografica la situazione scattando numerose fotografie.
Pranziamo sul posto, acquistiamo di tutto: orecchini, regali, ricordi,
salse (ah, il pesto al pistacchio), miele. Prima delle 17 partiamo
in direzione Francavilla di Sicilia per visitare domani le Gole
dell’Alcantara.
Dall’uscita di Naxos ci dirigiamo verso Francavila, passiamo
oltre le Gole e quattro Km dopo, all’ingresso del paese (attenzione:
l’area si raggiunge svoltando a dx 500 mt prima del Conad
ad ingresso del paese) e raggiungiamo la splendida area attrezzata
Maremonti (tel. 338 6725286 – 340 0049226).
Si tratta di un grande piano alberato di eucalipti alle porte del
paese. Il posto è ombroso, tranquillo, dotato di docce ma
non di servizi, completo di carico e scarico. A causa di una strana
situazione burocratica, l’area è ufficialmente gratuita.
Il gestore gradisce, ovviamente, un cadeau di ringraziamento per
l’ottimo servizio prestato, considerato non solo il posto
ed i servizi, ma anche la splendida disponibilità ed ospitalità
dimostrata.
31\07\2006
Ci svegliamo con calma nell’area di Francavilla. Dopo colazione
di dirigiamo verso le gole dell’Alcantara, parcheggiamo nel
parcheggio gratuito e ci serviamo dell’ingresso comunale gratuito.
Le scale, percorribilissime (3’!), portano a pochi metri dal
punto di accesso dell’ingresso a pagamento. Attenzione: il
parcheggio gratuito è adiacente all’ingresso a pagamento,
tramite il quale si scende con scale analoghe a quelle comunali,
ma si può risalire in ascensore. Per chi non abbia problemi
seri di deambulazione, il prezzo pagato è completamente inutile:
la scala d’accesso comunale, gratuita, si raggiunge 30 mt
a sinistra dall’uscita del parcheggio ed è sufficientemente
breve da non far venire neanche il fiatone. Anche l’affitto
degli stivaloni risulta completamente inutile. In alcuni punti l’acqua
arriva ben al di sopra del limite di questi indumenti che possono
quindi diventare addirittura pericolosi. Il posto, comunque, è
magico; il fiume scorre tra rocce e vegetazione. Risaliamo la corrente
verso le gole, l’acqua effettivamente è gelata e all’inizio
sembra impossibile resistere, ma poi l’eccitazione e le risate
ci fanno dimenticare il freddo. L’unico accorgimento utile
per risalire il fiume è indossare scarpette da scoglio. Comunque
decidiamo di non avventurarci oltre quando incontriamo una serie
di cascatelle dalle quali la discesa si preannuncia piuttosto tormentata.
Per il pranzo torniamo all’area di Francavilla che è
ben ombreggiata sotto gli eucalipti. Dopo pranzo il gestore, Nino,
si offre di accompagnarci a vedere le gole dall’alto, in un
punto fuori dai normali percorsi turistici all’interno di
un fondo agricolo privato. Saliamo sulla sua jeep ed andiamo. La
vista delle gole da questa angolatura è mozzafiato. Semplicemente
bellissima. Al ritorno ci prepariamo a partire alla volta di Giardini
Naxos, per strada acquistiamo frutta. Arriviamo all’area Lagani
di Naxos, ordinata e pulita, ben servita dai mezzi per Taormina
(uno ogni mezz’ora, ultimo per il ritorno intorno a mezzanotte)
ma molto affollata e completamente cementificata, immersa in un
posto altamente turistico, come ci si poteva aspettare tra discoteche
e giostre. Ben diverso dall’area di Francavilla, vero Plain
air. Decidiamo di visitare Taormina di notte e di partire il giorno
successivo. Ceniamo ed andiamo a prendere il bus delle 21:15. Arriva
con mezz’ora di ritardo e dopo 20 minuti siamo a Taormina.
Giro per il centro, vista bellissima sul golfo di notte, granite,
cannoli e prendiamo l’autobus alle 23:45 per tornare a Naxos.
A metà strada la macchina si rompe e dobbiamo aspettare un
mezzo sostitutivo che ci porti. Il caldo è insopportabile
anche se è ormai mezzanotte. Scopriamo che Il mezzo sostitutivo
è in realtà il bus di linea che stava arrivando da
Naxos a Taormina con tanto di passeggeri a bordo (2 per fortuna
loro) che, increduli, hanno visto il loro mezzo fare dietro front,
caricare una mandria di persone per strada e ritrasportarli a Naxos
prima dell’arrivo a Taormina!
01\08\2006
Alle 11:00 si parte da Naxos in direzione Taormina. Percorriamo
la strada fino a prima di Letojanni per far vedere la costa splendida
ai ragazzi, poi giriamo per l’autostrada per Catania e proseguiamo
per Siracusa. Arriviamo verso le 13:00 nei pressi della nostra meta
e troviamo un Carrefour (uscita Siracusa Sud, direzione Città,
a destra c’è il bivio per i centri commerciali) dove
ci fermiamo per fare la spesa e pranzare. Ci dirigiamo verso Capo
Murro di Porco, località Plemmirio e raggiungiamo l’area
camper “Circolo Nautico Plemmirio”, in Via Capo Murro
di Porco n° 192 a Siracusa. Il gestore, Antonio, risponde al
368 688819. Le coordinate GPS sono N37°00’40” E15°18’40”.
L’area è situata all’interno dell’area
protetta, direttamente sul mare, dove si affaccia con degli scogli
bellissimi, acqua trasparente e ricchissima di vita. Offre piazzole
su ghiaia a 15€ oppure su prato a 20€. Non c’è
alberatura e questo ci preoccupa non poco. Decidiamo di piazzarci
sul pratino.
02\08\2006
Sveglia alle 9:00 e mattinata al mare. Il posto mantiene abbondantemente
quello che sembrava promettere ad una prima occhiata il giorno prima:
L’acqua è ricchissima di vita, pesci colorati anche
vicino alla riva, pesci carabiniere, occhiate, scorfani, anemoni,
ricci e quant’altro. Pranziamo con penne al pesto di pistacchio.
Boccheggiamo buttati sugli asciugamani stesi sul prato all’ombra,
la temperatura è troppo elevata per fare qualunque cosa,
ma una buona ventilazione ci permette di riposare nel pomeriggio.
Ceniamo da Antonio a base di pasta con le sarde e pesce arrosto:
il posto offre infatti alcuni tavoli all’aperto dove il figlio
di Antonio, Lorenzo, fresco diplomato alla locale scuola alberghiera,
cucina piatti tipici della cucina Siciliana tra i quali ottimo pesce
arrosto. Il prezzo fisso di 20 € per tutte le portate è
irrisorio rispetto alla qualità del pasto.
03\08\2006
Alle 7:00 inizia la giornata perché Sal ha appuntamento con
il diving Capo Murro di Porco, visiterà una secca a 13-33
m popolato da cernie e barracuda. Laura e Ver vanno al mercato di
Siracusa dove trovano una scelta incredibile di pesce a prezzi fenomenali,
eccezionalmente bassi, almeno per quello a cui noi siamo abituati!
Compriamo triglie, polpi, sogliole, vongole e cozze, oltre che frutta
e verdura. A pranzo zuppa di cozze e vongole. Nel pomeriggio riusciamo
a contattare la Caronte e prenotare il traghetto Messina Salerno
per il giorno 18\08 per 240€.
Anche oggi il caldo è insopportabile; cena con triglie e
sogliole alla griglia.
04\08\2006
Oggi Salvatore Riccardo e Veronica partono per fare un’immersione.
Per Ver è la prima volta e torna decisamente entusiasta.
Ver si immerge fino a 8 metri, Rick e Sal fanno 4 grotte a 18 metri.
Laura resta nell’area al mare. A pranzo insalata di polpi
presi ieri a Siracusa.
Il pomeriggio passa in ozio al mare. Prima di andare a dormire all’orizzonte
si accendono una serie di lampi fenomenali che promettono una notte
in balia di un temporale. Mettiamo il camper in assetto di pioggia
e ritiriamo tutto dentro. Al mattino realizziamo che non è
scesa nemmeno una goccia d’acqua!
05\08\2006
Anche oggi sveglia presto, alle 7:00 tutti in piedi per prendere
il primo autobus per Siracusa. Colazione e partenza. Il bus passerebbe
verso le 9:10 ma a causa del traffico impiega 1h e 10’ invece
dei previsti 40 minuti. Tra l’altro la guida del nostro autista
è riuscita a far venire la nausea anche a Sal, il che è
tutto dire. Arrivati a Siracusa ci informiamo sui mezzi per raggiungere
il parco archeologico e saliamo sul 6 che è il primo a partire.
I prezzi sono i consueti in Sicilia (interi 6€ Ridotti 3€
under 18 ed over 65 gratis) con possibilità di biglietti
scontati cumulativi per varie visite: i nostri ragazzi non pagano
il biglietto perché sono al di sotto dei 18 anni, Laura come
dipendente Universitaria ha diritto ad uno sconto del 50% e paga
solo 5 € per un biglietto che include la visita al parco ed
al museo Paolo Orsi. Il Parco è bellissimo, visitiamo il
Teatro greco, l’Orecchio di Dionisio, una spettacolare grotta
artificiale con un’acustica incredibile, le latomie, cave
di pietra da dove si ricavavano i massi per le costruzioni, l’anfiteatro
romano, il tutto immerso in uno spettacolare ambiente fatto di rocce
e verde. Alberi (in senso proprio!) di alloro ed altri vegetali
che normalmente si manifestano, almeno nelle nostre parti, sotto
forma di cespugli. Qui Il caldo è semplicemente pazzesco.
Alla fine della visita ci dirigiamo in direzione del museo. Ci fermiamo
per mangiare in un self service molto accogliente e ben fornito,
con 29€ mangiamo tutti e quattro tutto quello che vogliamo
(La Giuggiulena, V.le Teocrito 115, SR, Tel. 333 160 1719. Si trova
proprio nel mezzo della strada tra l’Area Archeologica ed
il Museo Paolo Orsi). Chiediamo informazioni al gestore per un buon
posto dove mangiare cannoli alla siciliana e lui ci accompagna di
persona pirsonalmente in una pasticceria lì accanto. I cannoli
sono effettivamente squisiti. Il museo è splendido, la definizione
del più bello di Sicilia non è affatto esagerata.
Offre una panoramica della storia dell’isola geologica e biologica.
Scopriamo la presenza di elefanti nani, trovati anche in altre isole
come Malta Creta e la Sardegna. la storia delle popolazioni umane
che si sono succedute viene raccontata a partire dal Neolitico,
una miriade di civiltà che si sono succedute spostandosi
dalle coste ai monti a seconda delle necessità difensive
che il momento storico richiedeva fino alla dominazione greca e
poi romana.
Alla fine della visita siamo finiti anche noi. Decidiamo di fare
una visita al centro dell’isola di Ortigia, ma a tale scopo
ci facciamo tentare da una carrozza trainata da Giorgio, uno splendido
cavallo bianco. L’anziano padrone – Riamondo, “…
la più vecchia carrozzella di Siracusa”- ci porta per
il centro e sullo splendido lungomare aspettandoci quando vogliamo
visitare chiese e monumenti o scattare qualche foto per 40€,
e condisce la visita di aneddoti e proverbi di vita Siciliani e
Siracusani. L’espediente di Giorgio ci consente di arrivare
alla fine di questa visita riposati nonostante il caldo e decisamente
di buon umore. Alle 17:30 riprendiamo l’autobus per tornare
nella nostra area camper. La sera rinfresca e le zanzare sono decisamente
agguerrite!
06\08\2006
La giornata è dedicata completamente al mare. Nonostante
il venticello di ieri sera, che faceva sperare in una giornata più
fresca, già ora si muore di caldo. Rimaniamo nell’area
di Plemmirio, ci svegliamo con comodo alle 9:00, colazione in compagnia
di Sara, una deliziosa bambina di tre anni (nipote del gestore Antonio)
che si è mangiata con noi una fetta di pane e Nutella e poi
subito bagno. Riccardo ha pescato una bellissima stella marina che
abbiamo esaminato e fatto vedere anche a Sara che non ne aveva mai
vista una. Poi è stata riportata in mare da Rick esattamente
nel punto dove l’aveva trovata.
A pranzo ci siamo serviti un piatto di pasta con il pesto e, quindi,
l’immancabile gelato. 38°C all’ombra in questo momento!
Pomeriggio di ozio al mare e quindi in serata finalmente un po’
di fresco: alle 22 ci sono solo 25°C. La serata trascorre facendo
due chiacchiere in riva al mare e poi tutti a dormire, domani si
parte!
07/08/2006
Sveglia con calma, veloce colazione ed alle 8 un bel bagno non ce
lo toglie nessuno. Le pulizie e la sistemazione del camper ci tengono
occupati sino alle 11, quindi i saluti e poco prima di mezzogiorno
siamo per strada. Decidiamo di fare un po’ di cambusa: al
mercato ortofrutticolo per prima, e quindi al locale Carrefour.
Qui tra spese (ci sono ancora i saldi!), pranzo e spesa da mangiare
occupiamo diverso tempo. Ripartiamo alle 16 in direzione Noto. La
strada è scorrevole, anche se trafficata. Arrivati a Noto
non troviamo alcuna indicazione per il parcheggio e decidiamo, ahinoi,
di dirigerci al centro. La città (o meglio il paese) è
inerpicato su di una collina ed è composto di viuzze anguste
spesso percorribili a doppio senso nonostante la modesta larghezza.
Impieghiamo più di mezz’ora a districarci dal dedalo
nel quale ci siamo infilati senza trovare indicazioni né
di parcheggio né d’altro genere. In uscita dal paese
verifichiamo che l’unico posto “papabile” è
interdetto ai camper. Decidiamo quindi di andarcene, purtroppo,
senza visitare il paese. Direzione Pachino. Per strada troviamo
l’indicazione di parcheggio per camper all’interno dell’area
marina protetta di Vendicari, spiaggia di Cala Mosche. Decidiamo
di infilarci, pentendocene immediatamente: si tratta di un budello
di strada sterrata lungo circa 2,5 Km, percorribile ambo sensi da
ogni mezzo ma largo poco più del camper. In 20’ arriviamo,
per scoprire che il parcheggio è in effetti niente più
che un parcheggio, sterrato e neanche troppo vicino all’ingresso
della riserva che, in quel punto, consta esclusivamente della relativa
spiaggia (Il park offre servizi da Area Camper, 10 € per notte).
Decidiamo di andarcene e faticosamente riguadagnamo la statale.
Ci pentiremo in seguito di questa decisione: tutti quelli che l’anno
visitata – sottostando al medesimo nostro supplizio riguardo
la strada – hanno definito la Spiaggia di Cala Mosche come
una delle più belle in assoluto della Sicilia!! Ci muoviamo
in direzione di Pachino- Marzamemi - Porto Palo di Capo Passero,
con l’intento di raggiungere “Capo Sud” e di pernottare
tra Marzamemi e Porto Palo. Così facciamo, ed alle 18.20
raggiungiamo finalmente Porto Palo di Capo Passero: longitudine
36° 41’ 10” Nord, la località più
a sud dell’Isola, una delle più meridionali d’Europa
e senz’altro il punto più a sud mai raggiunto da noi
(quello più a Nord è stato la grande diga nel Nord
Holland a quasi 50° Nord). Torniamo verso Marzamemi e raggiungiamo
una caletta che avevamo adocchiato all’andata. Il posto è
bello ma piuttosto sporco, ed è popolato da diversi altri
camperisti con i quali concordiamo di fermarci insieme per la notte.
Al di là dell’immondizia il posto è semplicemente
splendido: spiaggia di sabbia fine dorata in mezzo a speroni rocciosi
che la delimitano. Vista sul Capo e luna piena. Il tutto è
veramente incantevole.
08/08/2006
Sveglia con calma e prima mattina passata a goderci il mare e la
splendida spiaggia. Verso le 11 è già molto caldo,
e decidiamo per muoverci in direzione Caltagirone e Piazza Armerina.
Partiamo alle 11.30 Km 1206. Pranziamo lungo la strada ed arriviamo
verso le 16 a Caltagirone. Qui parcheggiamo in un grande parcheggio
alle porte del paese, dove abbiamo potuto caricare acqua ad una
comoda fontana. Raggiungiamo il centro a piedi in pochi minuti,
seguendo le indicazioni di alcuni ragazzi che giocavano in loco
(in mancanza di indicazioni “ordinarie”, praticamente
assenti). Al centro abbiamo visto quasi esclusivamente la splendida
Scalinata di S. Maria del Monte, abbiamo fatto acquisti di ceramiche
artigianali (siamo passati di qui quasi solo per questo!) e visitato
il relativo laboratorio. Proprio al centro abbiamo gustato la nostra
migliore granita di sempre: il Bar Judica & Trieste, in via
Principe Amedeo 22 a Caltagirone, produce delle granite finissime
e saporitissime in moltissimi gusti, inclusi i gelsi ed il pistacchio!
Lasciamo Caltagirone verso le 18 in direzione Piazza Armerina, dove
arriviamo un’ora dopo (km 1353). Ci dirigiamo direttamente
presso il parcheggio della Villa Romana del Casale, dove intendiamo
pernottare. Qui troviamo una decina di altri equipaggi che sostano
per la notte. A ridosso del parcheggio quest’anno è
stato inaugurato il Roma Land, una sorta di parco a tema con annesso
ristorante e pizzeria (www.romaland.it). Decidiamo di mangiare nel
locale, che offre un servizio unico: il pasto al triclino. Si tratta
della possibilità di mangiare semisdraiati su comodi divani
in foggia di triclino, analogamente alle feste romane. Mangiamo
con gusto carne e verdure arrosto, pizze per i ragazzi, bevande
etc per complessivi 48€. È incredibile come una idea
del genere non sia maturata a qualcuno anche nella nostra zona,
che siamo alle porte di Roma! La notte trascorre tranquilla.
09/08/2006
Sveglia alle 7, entro le 9 ci troviamo all’ingresso della
Villa. Il prezzo è il consueto di quest’anno: biglietto
intero 6€, ridotti (insegnanti e giovani 18/24 anni) 3€,
ragazzi under 18 ed over 65 anni gratis. La Villa è semplicemente
splendida: era un’abitazione in senso proprio, anche se molto
ricca, e non una residenza imperiale come Villa Adriana; pertanto
presenta una planimetria più ridotta, visitabile in un paio
d’ore. I mosaici, invece, rappresentano un’opera unica
nel suo genere, di una bellezza che mai avevamo avuto la possibilità
di ammirare prima. La scelta dell’orario mattutino è
stata felice: la Villa è visitabile su camminamenti artificiali
coperti da una struttura in plexiglas: se c’è gente
si transita male sulle passerelle e si vede male la Villa, se c’è
caldo sotto il plexiglas si soffoca! Alle 11.15, terminata la visita,
la fila all’ingresso è imponente e sotto un sole cocente,
all’interno della Villa i cinque bus hanno scaricato centinaia
di spagnoli e francesi. Allestito il camper partiamo in direzione
Agrigento con l’intento di visitare i templi nel pomeriggio.
Arriviamo al parcheggio(€3 le prime tre ore) sopra il Museo
Archeologico alle 13.30 (Km 1458), mangiamo e riposiamo un po’
prima della visita. La strada è stata tranquilla sino a due
Km circa dall’ingresso dei Templi, dove inizia una ininterrotta
e straziante fila a passo d’uomo in entrambi i versi. Nel
primo pomeriggio inizia una pioggerella autunnale, fitta e leggera,
che non ci lascia per tutto il pomeriggio. L’unione della
pioggia e di una leggera indisposizione di Veronica ci fanno propendere
per il vicino campeggio Valle dei Tempi (località San Leone.
Prezzi: Camper € 10, 7 € pro capite, elettricità
€ 2,5). Avevamo comunque girato in lungo ed in largo sia la
zona dei templi che la località balneare senza trovare un
posto adatto alla sosta notturna, considerato anche che in serata
si svolgeva una manifestazione teatrale per la quale il park del
Museo restava aperto di sera.
10/08/2006
Lasciamo il camping per la visita ai Templi e parcheggiamo in uno
spiazzo vicino alla rotonda vicino all’ingresso dell’Area
Archeologica. Sono le 9 e c’è parecchio posto. Fa già
molto caldo e la biglietteria, dove già si è formata
un po’ di coda, è in pieno sole. I prezzi sono i consueti.
La visita dura un paio d’ore circa. Il percorso verso l’entrata
Nord è di circa un Km e presenta i due splendidi tempi della
Concordia e di Giunone ed una gran quantità di altre rovine.
Nella parte verso Sud si trova l’anfiteatro ed altre rovine,
sicuramente meno spettacolari. L’Area Archeologica è
e resta splendida, con una vista mozzafiato. Peccato che nulla sembra
organizzato per consentirne una fruizione agevole e godibile. A
quanto pare ai locali sembra sufficiente la presenza dei Templi
e non ritengono necessario organizzare alcunché nei pressi
per i visitatori… Ciliegina sulla torta la richiesta di un
sedicente parcheggiatore che ha avuto il coraggio di chiederci un’offerta
(!) per il nostro parcheggio lungo la strada, salvo lamentarsi al
nostro rifiuto che “… gli avevamo occupato tre posti…”
(suoi!). Terminata l’accesa discussione ripartiamo in direzione
di Porto Empedocle, che vediamo di sfuggita dalla strada, e di Eraclea
Minoa. Ci arriviamo intorno all’una con l’intenzione
di mangiare tra la spiaggia e la pineta, ma troviamo due lunghe
e strette strade a senso unico dove il camper entrava con difficoltà
e che corrono parallele al mare senza consentirci la fermata. Troviamo
un posticino giusto per vedere il mare e la splendida spiaggia e,
nonostante l’ora, visto lo squallore della nostra sistemazione
decidiamo di andarcene. Usciamo la prima uscita successiva in direzione
Borgo Monsignore (qualche posticino per mangiare ci sarà)
e seguiamo le indicazioni per la Riserva Naturale Orientata Foce
del Fiume Platani. Giungiamo ad un grande parcheggio sterrato con
qualche auto e quattro altri camper. Il posto è bello e decidiamo
di fermarci. Dopo mangiato ci addentriamo nella vicina pineta, e
troviamo una sorta di paradiso (la Riserva appunto) formato dalla
pineta, da molti eucalipti e macchia mediterranea per la lunghezza
di un paio di Km. Seguendo in direzione del mare, dopo 500 mt circa
ci troviamo su una splendida spiaggia di sabbia dorata, profonda,
con un bellissimo mare ed una vista mozzafiato sul costone calcareo
di Capo Bianco: ci troviamo dall’altra parte di questo capo
rispetto ad Eraclea Minoa, con una vista analoga (il costone ricalca
le fattezze della vicina Scala dei Turchi) ma con infinitamente
meno persone e conseguenti problemi. La Riserva, inoltre, è
tutto un intersecarsi di viottoli in mezzo alla natura, con odori
e colori splendidi. Ci godiamo il posto e, rientrati in parcheggio,
ci accordiamo con altri camperisti Sammarinesi per passare la notte
sul posto. Mangiamo al fresco e, verso le 21, ci rendiamo conto
che gli altri due equipaggi hanno deciso di lasciarci soli sul posto
senza, bontà loro, né un avviso né un saluto.
Decidiamo comunque di restare, e ci prepariamo a guardare il cielo
nella notte di San Lorenzo. Nella solitudine sentiamo però
le urla di persone che evidentemente si divertivano non lontani
da noi. Gli schiamazzi e la solitudine del posto di hanno indotto
a lasciare il parcheggio alla ricerca di un Area. Seguiamo quindi
le indicazioni che avevamo trovato dieci Km prima per Torre Salsa,
che avevamo trovato nei diari di altri camperisti. Dopo circa quattro
Km di strada dissestata in mezzo alle campagne, troviamo l’Area
che, comunque, era segnalata da cartelli ogni 1000 mt circa. L’unico
problema è stato che l’area era sbarrata !! Dopo diversi
tentativi al campanello e con il clacson, giriamo difficoltosamente
(la strada è molto stretta), ripercorriamo nella notte la
stradina di campagna e torniamo sulla statale dirigendoci verso
Sciacca, dove il navigatore ci segnala un’area. Arriviamo
a Sciacca poco prima di mezzanotte, ma la giornata non è
ancora terminata: in paese c’è festa e tantissima gente,
e l’area segnalata non è raggiungibile per chiusura
delle vie al traffico!! Un vigile ci invita gentilmente a dirigerci
verso il porto, per raggiungere il quale dobbiamo attraversare le
strette vie del paese, piene di balconi ed ostacoli bassi, ritornare
verso il mare e riattraversare di notte un dedalo di stradine prive
di indicazioni. San Navigatore Satellitare ci porta però
sul posto, dove troviamo numerosi altri equipaggi e ci fermiamo
a dormire. Sarà per la giornata faticosa, sarà per
l’affannosa ricerca del posto dove dormire, sarà per
l’ora tarda ed ormai mattutina, la notte è risultata
tranquillissima e la dormita profonda.
11/08/2006
Decidiamo di raggiungere Trapani: attraversiamo Mazara del Vallo,
Petrosino, Marsala ed alle 12.15 arriviamo alla Via del Sale. La
percorriamo con calma fermandoci spesso a scattare numerose foto.
Percorsa in breve la via giungiamo nella zona dello Stagnone e dell’Isola
di Mozia. Le saline hanno la consueta veste a vasconi ed il colora
rosa conferito dai microorganismi che le popolano. Poiché
nei pressi della nostra città se ne trova una funzionante
sino a pochi anni or sono ed oggi riserva naturale la vista non
ci stupisce. Ciò che le rende spettacolari è però
l’insieme delle saline, dei grandi mucchi di sale al sole
e dei tre mulini per la macinazione, che insieme alle numerose gradazioni
di colore (dal cielo al mare alle saline) rendono la zona se non
altro estremamente fotogenica. Mangiamo sul mare e decidiamo di
lasciare la zona e dirigerci verso Erice. Ci arriviamo facilmente
attorno alle 15.30, percorriamo senza problemi la tortuosa via che
porta al paese e parcheggiamo proprio alle porte del paese nell’apposito
ed ampio parcheggio a pagamento (€ 2/h) dal quale una navetta
gratuita porta in paese. La visita è piacevolissima, anche
se il borgo è preso d’assalto dai turisti e risulta
quindi meno godibile di quanto non potrebbe essere. Le vie anguste
e gli scorci medioevali sono comunque splendidi, i dolci dell’Antica
Pasticceria del Convento sono ottimi, e la vista sul golfo mozzafiato.
In due ore concludiamo la visita e torniamo in camper per ripartire
in direzione Segesta. Da questo momento inanelliamo una serie di
decisioni sbagliate degne di miglior causa: decidiamo di non scaricare
utilizzando il camper service del benzinaio nei pressi della rotonda
prima dell’autostrada (antipatico e scontroso), arriviamo
a Segesta nonostante l’ora (ed infatti il tempio non era visitabile)
e cerchiamo un inesistente Camper service segnalato presso le Terme
di Segesta passando per vie appena carrabili, da qui dobbiamo dirigerci
a Castellammare del Golfo, dove l’AA pretenderebbe di farci
scaricare le acque grigie nei bagni utilizzando un secchio (manca
la griglia…) facendosi per di più pagare, il campeggio
non può rifornirci di acqua non si capisce bene perché…
Insomma decidiamo per cercare un’altra soluzione ed arriviamo
al mare, dove parcheggiamo in un tranquillo parcheggio vicino ad
altri camperisti toscani che passeranno qui la notte. Andiamo a
mangiare nella vicina pizzeria (Pizzeria Ristorante Passaparola,
eccellenti pizze conditissime ed enormi a prezzi popolari) e quando
torniamo il nostro tranquillo park si è trasformato in una
casbah, pieno di gente urlante, auto e quant’altro può
trovarsi in un luogo di mare una sera d’agosto. Rimettiamo
in moto (un errore dietro l’altro…) e ci dirigiamo nel
parcheggio vicino all’area attrezzata ad inizio paese. Qui
siamo in diversi equipaggi a dormire, ma al traffico intensissimo
si aggiunge un auto locale che ha deciso di ascoltare musica da
discoteca a volume da discoteca proprio nel parcheggio! Finirà
verso le quattro del mattino, e noi passeremo la peggiore notte
in assoluto del viaggio.
12/08/2006
Il vicino camping non ha più problemi per carico scarico
e rifornimento. Anzi, ci conduce nell’attigua (al campeggio)
area camper, dotata ovviamente di camper service, che tiene chiusa
– dice - causa mancanza di personale per guardiania…
Alle 10.30 siamo a Segesta. Parcheggio nell’ampio park del
sito, prezzi consueti, visita tutto sommato breve: il Tempio vero
e proprio (splendido) occupa in definitiva poco tempo. L’area
archeologica con annesso teatro (funzionante, of course) pure, in
funzione dei tempi della navetta (1€ pro capite) che porta
in cima alla ripidissima salita (sconsigliabile a piedi vista la
temperatura). Con questo Tempio possiamo dire di aver visitato i
maggiori e più famosi templi greci del sud Italia: Paestum,
Agrigento, Segesta. Le visite sono state all’altezza delle
nostre (elevate) aspettative, i luoghi splendidi, i monumenti ottimamente
conservati. Terminata la visita decidiamo di dirigerci verso San
Vito lo Capo. Tra pranzo, spesa e soste arriviamo verso le 15.30
a 9 Km da S. Vito alla spiaggia di Macari, tra le località
di Castelluzzo e Macari. Il posto è semplicemente splendido,
il litorale di scogli e sabbia, i posti in parcheggio gratuito sono
moltissimi ed in gran parte disponibili nonostante il periodo. La
Polizia Muncipale, che passa frequentemente, ci chiede di sostare
negli spazi destinati al parcheggio, che sono comunque sulla spiaggia,
e di non aprire i tendalini. Decidiamo di passare nello splendido
posto un paio di giorni.
13/08/2006
Splendida giornata di ottimo mare, in compagnia di camperisti
francesi con i quali ci rincorriamo dall’inizio della vacanza.
Peccato che un camper locale, poco distante da noi, abbia deciso
di trasformare il parcheggio in un accampamento, invitando una genìa
di parenti che hanno tutti parcheggiato le proprie auto casualmente
intorno ai camper incuranti delle decine di posti liberi. Puntualmente,
verso le 17 la Polizia Municipale sembra decidere per una stretta:
due vigili prendono tutti i numeri di targa e ci dicono chiaramente
che intendono spedirci i verbali per l’occupazione del suolo
con i tavoli. Formalmente hanno ragione, ma ieri ci avevano detto
dell’altro! In realtà gli agenti si dirigono immediatamente
verso il camper del posto, che aveva formato un’incredibile
casbah tra auto tende, tendine, tendalini, tavoli, sedie, urla e
quant’altro. Dopo una lite furibonda in dialetto con tanto
di scena madre (“…stai tugghienno 35€ -la multa-
ai picciriddi…”) i locali decidono di andarsene ed i
vigili ci comunicano che non multeranno ma che dobbiamo comunque
togliere i tavoli e le sedie. Questo ovviamente per noi e per molti
altri non rappresenta un problema. Per i verbali, invece, non ci
resta che attendere se saranno di parola…
14/08/2006
Partenza per la spesa e poi per San Vito. Torniamo indietro verso
il supermercato SMA qualche chilometro a monte e scopriamo che la
fila verso S. Vito, che procede a passo d’uomo alla nostra
sinistra, è giunta a 14 Km!! L’immediato cambio di
destinazione (altri camperisti ci avevano informato che l’affollamento
era tale da non poter trovare posto per dormire) ci porta a Scopello.
Per strada Camper Service nel paese di Buseto (nei pressi del campo
sportivo, mal segnalato ma pulito e funzionante. I vigili del posto
ci avevano indicato che sarebbe stato chiuso, ma funzionava benissimo),
pranzo per strada ed alle 14.30 siamo a Scopello. La riserva dello
Zingaro a quest’ora è off limits per i mezzi grandi
e decidiamo di fermarci nel parcheggio a pagamento di fronte all’ingresso
per la Spiaggia della Tonnara (€ 0,7/h) qui ci riposiamo ed
andiamo al mare. La spiagga è molto piccola, suggestiva,
ma stracolma di persone, al punto da non riuscire a camminare dall’acqua
all’asciugamano e viceversa. Facciamo comunque il bagno e
torniamo in camper. Aspettiamo le 19 (ora di chiusura del park)
e ci dirigiamo nel vicino parcheggio della riserva. Qui ci sono
meno di 10 posti destinati ai camper e sono quasi tutti liberi.
I due equipaggi già presenti ci dicono che la sosta notturna
è vietata, ma tollerata a discrezione del personale (!).
Parcheggiamo ordinatamente lasciando poco spazio tra i mezzi (diversamente
il posteggiatore la mattina li fa avvicinare) sistemiamo i cunei
e ci livelliamo e passiamo sul posto una splendida e silenziosa
nottata con la vista dello splendido golfo di Castellammare ad un
metro dal Camper.
15/08/2006
Sveglia presto ed alle 8 siamo in Riserva. Prezzi consueti e personale
appassionato e cortesissimo che ci indica come goderci al meglio
la riserva. Il percorso completo è di circa 6 Km ed arriva
dall’ingresso di Scopello a quello di San Vito passando il
lato del costone che le collega. Da basso ci sono delle splendide
baie con colori caraibici. Per la visita è bene munirsi di
abbondante acqua (fa caldissimo) e calzature adatte: ci si va per
le spiagge, ma ci si arriva per la montagna! Il percorso non è
difficile ed è bellissimo, ma farlo con le ciabatte è
da masochisti, almeno un paio di scarpe da ginnastica sono d’obbligo,
come suggeriscono i nomi dei luoghi: Baia della Capraia, Capraia
grande…. Passeggiamo con gusto circa un’ora e mezzo
percorrendo circa cinque Km quasi da soli. Alle 9.30 siamo ripagati
da tanta fatica dalla vista della splendida Cala di Uzzo: la spiaggia
è di ghiaia bianchissima, l’acqua trasparente con colori
via via più intensi, un vero paradiso! Alle 10.30 la caletta
è strapiena e noi iniziamo il ritorno. Saranno cinque Km
di sofferenza: la temperatura è già insopportabile,
ed altrettanto insopportabile l’intensissimo traffico di persone
che sino a mezzogiorno entrano in riserva nonostante l’affollamento
e la temperatura rendano impossibile godersi sia il mare che la
passeggiata. Al rientro scambiamo due chiacchiere entusiaste con
l’appassionato personale, doccia, pranzo ed alle 15 partiamo
per Monreale. Camper service di nuovo a Buseto ed arrivo a Monreale
alle 17.30. Il Parcheggio sotto il Duomo è libero (€
5.16 pro die) così come quello gratuito 100 mt prima. La
visita a Monreale resta sempre stupefacente. Il duomo è semplicemente
splendido (gratuito), il chiostro è a pagamento (prezzi consueti),
meno appariscente ma altrettanto splendido. Un tassista ci informa
della possibilità di dormire nel park del Duomo, che dalle
20 alle 8 è gratuito e ci assicura tranquillo, ma noi decidiamo
di andare a Palermo. Alle 19 circa partiamo e meno di mezz’ora
dopo siamo nel Parking Freesbee in Via Imperatore Federico 116.
Il Park è prossimo al centro, servito da Bus e Metro, costa
€ 13 per notte (elettricità € 5) e dispone di una
doccia (1€) telefono 091 542555.
16/08/2006
Visita alla città. Il Bus 101 ci porta ai Quattro Canti,
di qui alla Cattedrale, dove per 50€ abbiamo preso una carrozzella
che in un’ora e mezza ci ha portato a visitare i principali
luoghi turistici della città attendendoci per le visite.
Abbiamo quindi visitato Piazza e fontana Pretoria (della Briogna-vergogna-
a causa della nudità delle statue) con il Palazzo delle Aquile,
le splendide chiese della Martorana e di San Cataldo a Piazza Bellini,
S. Maria della Catena, i ficus centenari, la Vucciria (ed il pane
“ca’ meusa”), i teatri Politeama e Massimo. Un
bel pezzo di centro, quindi. Abbiamo poi visitato il Palazzo dei
Normanni e la Cappella Palatina, con pochissima fila nonostante
gli allarmati avvisi delle guide (consueti i prezzi). Dilungarsi
sulle bellezze di Palermo è inutile, basta una buona guida.
La città, comunque, è semplicemente splendida, e merita
almeno tre giorni di visita. Stremati decidiamo di rientrare, non
potremmo comunque esaurire la visita nell’unico giorno a disposizione.
Nei pressi del park si trova Piazza Don Bosco (Bus 101 fermata Don
Bosco, Metro fermata Imperatore Federico) qui il bar pasticceria
Alba (famoso a Palermo) sforna in continuazione ottimi cannoli ed
i migliori arancini assaggiati in tutto il viaggio (per non dire
della cassata)!
17/08/2006
Ultimo giorno di vacanza dedicato alla visita dei parenti che vivono
in zona.
In serata arrivo a Messina, dove dormiamo sul Molo Norimberga presso
l’imbarco della Caronte (Cartour) per Salerno.
18/08/2006
Sveglia alle 7, biglietto (€ 193: € 21 p.p.+ € 21
pml Camper) ed imbarco. Il viaggio è lungo ma tranquillo.
Sbarchiamo per le 19 a Salerno e di corsa a casa!! Prima di mezzanotte
stiamo mangiando i cannoli che ci siamo portati “smontati”
(nel senso di cialda e ripieno separati) da Palermo.
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