PASQUA A SORRENTO
testo
e foto di Cristiana
e Roby
Periodo:
21-27 aprile 2003
Partecipanti: Cris e Roby
Mezzo: Ford Focus 1.8 TDCI
Km. percorsi: 1.702
Pernottamenti: Hotel
Settimo Cielo a Sorrento (3 stelle). Niente di stratosferico,
ma pulito e soprattutto in una posizione splendida con vista
sul Golfo. Prezzo della stanza e prima colazione: 115 Euro
(per due persone).
Itinerario: Cremona-Sorrento-Marotta-Cremona.
Premessa
Innanzi
tutto devo ammettere che la settimana di Pasqua non è
l'ideale per una viaggio simile, ma non sempre il lavoro
permette di scegliere diversamente. Devo dire comunque che,
nonostante il traffico e il "sovraffollamento",
i panorami che abbiamo visto, oltre alle meravigliose persone
che abitano la penisola sorrentina, sono stati davvero indimenticabili.
Come sempre abbiamo prenotato un po' tardi, quindi ci siamo
dovuti accontentare di 4 notti a Sorrento. Questo però
ci ha permesso di approfittare del viaggio per far visita
a degli amici che abitano a Marotta in provincia di Pesaro,
dove abbiamo trascorso un paio di giorni.
Ma andiamo con ordine...
21
aprile 2003
Ore
8.40: partenza sotto un cielo cupo che minaccia pioggia
da un momento all'altro. Le previsioni meteorologiche però
annunciano un rapido miglioramento così non ci scoraggiamo.
Il viaggio è tranquillo nonostante il maltempo ,e
il traffico è quasi inesistente. Mi spiace soltanto
di non poter ammirare gli splendidi panorami della Toscana
e del Lazio che sono nascosti tra le nuvole basse.
Man mano che ci avviciniamo alla meta, però, il cielo
si rischiara e quando ci affacciamo al Golfo di Napoli,
il sole che fa capolino tra le nuvole ci offre uno spettacolo
davvero meraviglioso.
Arriviamo alle 15.30 dopo 746 km e 7 ore di viaggio.
L'hotel Settimo Cielo ha tutte le stanze verso il mare in
quanto è costruito contro la parete rocciosa e il
livello della strada è al piano più alto.
Inoltre, trovandosi appena fuori dal paese (anche se a due
passi dal centro), è molto tranquillo.
Dopo aver posato i bagagli, nonostante la stanchezza, decidiamo
di fare una passeggiata in paese... abbiamo
pochi giorni e non vogliamo sprecare un minuto.
Le viuzze, strette e piene di piccole botteghe, sono piuttosto
affollate ma a tratti ci si trova in zone più tranquille
e molto caratteristiche.
Percorrendo una lunga scalinata arriviamo al mare. Sorrento
infatti è famosa per non avere un vero e proprio
lungo mare perché è situata su un alto promontorio
a picco sul mare. Ci sono però delle scalinate che
permettono la discesa.
Alla sera cerchiamo un ristorante (l'hotel offre solo la
colazione) e ci fermiamo alla Fenice.
Mangiamo una delle migliori pizze della nostra vita (molto
diversa da quelle che si trovano qui) e poi assaggiamo la
pastiera,
che è il dolce tipico di queste parti, e il famosissimo
babà.
Ci troviamo così bene che torneremo tutte le sere!
22
aprile 2003
Ci alziamo piuttosto presto per prendere il pullman che
ci porterà verso la costiera Amalfitana.
Dove
abbiamo comprato i biglietti infatti ci hanno consigliato
di prendere il pullman delle 9.15 (alla stazione della Circumvesuviana)
perché i successivi sono molto affollati. Nonostante
il nostro anticipo però la coda è lunghissima
e non riusciamo a salire. Attendiamo pazientemente fino
alle 10.00 ma nemmeno a quell'ora abbiamo fortuna. Cominciamo
a credere che non sia stata un grande idea quella di viaggiare
durante le feste pasquali, ma ormai siamo qui e siamo certi
che troveremo un'alternativa. Purtroppo la fortuna non ci
assiste e anche all'imbarco dei traghetti per Ischia e Capri
le code sono chilometriche così tentiamo l'avventura
di un giro in auto verso Positano ed Amalfi. La strada che
percorriamo è stupenda per i panorami che offre,
anche se un po' scomoda per chi deve guidare. Si tratta
infatti di una strada molto stretta che si snoda tra la
montagna e il mare. Quando ci avviciniamo a Positano ci
renderemo conto subito che non possiamo a fermarci perché
la fila di auto parcheggiate inizia molto prima del paese.
Comunque è un vero colpo d'occhio. Si tratta infatti
di un paesino con tutte le case disposte a terrazze digradanti
verso il mare, immerse in una vegetazione lussureggiate.
Proseguiamo fino a Praiano, pochi chilometri più
avanti. Qui riusciamo a parcheggiare e a comprare dei panini
in un negozio di alimentari. Seguendo una carinissima via,
scendiamo verso la spiaggia attraversando l'ampia piazza
della chiesa dove ci fermiamo a mangiare seduti su una panca
che corre tutto intorno. Da qui si vede il golfo e il silenzio
è quasi totale. Anche la chiesa è molto
bella con la cupola ricoperta di maiolica (usanza tipica
di queste parti).
Dopo pranzo continuiamo la suggestiva discesa verso la spiaggia
lungo scalinate e strette viuzze (un paio di metri di larghezza)
e all'interno della boscaglia. La spiaggia, segnalata ad
ogni angolo di strada con piastrelle decorate, non è
in realtà niente di speciale. Si tratta infatti di
uno spiazzo in cemento e porfido. Però è tranquillo,
così ci fermiamo a riposare e ad ammirare il panorama.
Dopo un paio d'ore torniamo alla macchina e proseguiamo
verso Amalfi che dista 9 km da qui. La strada è davvero
tortuosa e ci mettiamo parecchio ad arrivare. Anche qui
però dobbiamo accontentarci di un'occhiata dall'automobile
prima di percorrere i 30 km che ci riportano a Sorrento.
Quello che ci affascina di più di queste zone, è
il contrasto netto tra le aspre rocce a picco sul mare e
ricche di vegetazione, e il mare calmo e cristallino dove,
qua e là, si specchiano le case color pastello dei
minuscoli paesi.
Giunti all'hotel, dopo un breve riposo, torniamo a cena
alla Fenice. Questa sera mangiamo dell'ottimo pesce accompagnato
con un vino locale (Falanghina dei Feudi di San Gregorio)
che è davvero ottimo.
23
aprile 2003
Sveglia ore 7.00. Oggi vogliamo andare ad Ischia e dato
che c'è un solo collegamento alle 9.30, per non ripetere
l'esperienza di ieri, decidiamo di andare al porto con netto
anticipo. Inoltre i biglietti vengono emessi solo nel giorno
del viaggio e quindi non è stato possibile acquistarli
in anticipo. Fortunatamente la coda è piuttosto breve
così acquistiamo i biglietti (25 euro l'uno) e attendiamo
la partenza.
L'imbarco avviene un po' in ritardo, però alle 10.30
siamo già ad Ischia dopo una traversata molto tranquilla.
La giornata infatti è splendida e il mare è
"un olio", come si dice dalle nostre parti.
Appena a terra, ci addentriamo nelle vie del paese per capire
come muoverci. Prima di arrivare infatti ci siamo documentati
un po' e abbiamo deciso di visitare il Castello
Aragonese che si trova Ischia Ponte, non molto lontano
dal porto.
La città di Ischia (la più importante dell'isola)
infatti è divisa in due parti: Ischia Porto e Ischia
Ponte, quest'ultima detta così perché un ponte
unisce l'isola ad un isolotto su cui si trova il Castello.
Per 4 Euro acquistiamo dei biglietti per l'autobus che restano
validi per l'intera giornata e ci dirigiamo alla fermata.
Il percorso è abbastanza breve e presto siamo al
Castello. A prima vista ci sembra di essere tornati in Francia,
a Mont St. Michel. Mancano solo le mille bancarelle per
turisti di cui è ricco il borgo francese e questo
ci fa solo piacere.
Il Castello Aragonese è una costruzione Saracena
che era stata costruita su un isolotto, nato da una bolla
di magma solidificata, staccato da Ischia per dare alla
popolazione e ai regnanti un rifugio contro le incursioni
dei pirati. Nei periodi in cui gli abitanti di Ischia vivevano
nel Castello, erano completamente autosufficienti perché
c'era terra da coltivare, abitazioni, chiese, aree per allevare
animali.
L'ingresso costa 8 Euro, e li vale davvero tutti! La visita
si snoda tra sentieri di ulivi e oleandri, agavi e fiori
di campo. Il tutto tra le rovine della fortezza semi distrutta
dai bombardamenti degli inglesi alla fine dell'Ottocento.
Inoltre dall'alto si gode di una vista magnifica sulle isole
vicine e su Ischia stessa.
Oggi, pur essendoci il sole, è un po' fosco, perciò
il Golfo di Napoli si intravede appena, ma in un giornata
tersa deve apparire davvero vicino. Impieghiamo circa un'ora
e mezza per completare la visita e quando usciamo cerchiamo
una pizzeria. Ne troviamo una nella via che dal Castello
porta verso Ischia Porto. Si chiama Pizzeria di Massa. La
consiglio a chiunque si rechi da quelle parti perché
la pizza è buonissima oltre che molto economica.
Credo comunque che da queste parti sia piuttosto difficile
mangiare male perché anche gli ingredienti utilizzati
(mozzarella, basilico, pomodoro) sono saporitissimi. La
pasta della pizza poi, diversamente da quella che si mangia
qui, è più alta e sofficissima.
Dopo
pranzo torniamo a Ischia porto e girovaghiamo nelle viuzze
del paese. Poi ci incamminiamo verso Punta Molina costeggiando
il mare. Anche qui c'è un bellissimo punto per ammirare
il Castello.
L'imbarco è alle 17.20 e l'arrivo a Sorrento dopo
circa 40 minuti. Il cielo è un po' fosco quando approdiamo.
A cena, gustiamo una magnifica orata fresca cucinata con
limone, e poi un piatto di cozze alla marinara. Il pesce
è davvero freschissimo, tanto che la varietà
cambia ogni giorno, in base al pescato. Il vino di questa
sera è Lacrima Cristi, un altro vino molto buono
di queste zone.
24
aprile 2003
Oggi
ci alziamo un po' tardi. Il Golfo è piuttosto fosco
(al mattino non è mai limpidissimo). Siamo indecisi
se andare a Napoli o a Pompei. Vorremmo tanto vedere Napoli
ma in treno si impiega un'ora, quindi alla fine decidiamo
di tornare a Napoli in un prossimo viaggio e di trascorrere
là qualche giorno.
Abbiamo ancora i biglietti delle Cicumvesuviana che non
abbiamo utilizzato per andare a Positano, così chiedo
in biglietteria se possiamo usarli adesso. Purtroppo non
sono validi per il treno, però in biglietteria sono
gentilissimi e cambiano i miei biglietti con quelli del
treno fino a Pompei e mi danno persino la differenza.
I treni per Pompei-Napoli sono frequentissimi durante tutto
il giorno (1 ogni mezz'ora). In mezz'ora siamo agli scavi
di Pompei.
C'è molta gente ma la coda alla biglietteria non
è lunghissima. Così prendiamo i biglietti
e l'audioguida per ascoltare le descrizioni dei vari punti
importanti. Il tutto ci costa 29 Euro (per 2 persone).
Devo ammettere che all'inizio abbiamo faticato un po' ad
entrare nell'atmosfera del posto,
però man mano che ci addentriamo nelle vie di questa
città l'emozione diventa forte. A Pompei non si ammirano
opere d'archeologia ma ci si immerge al loro interno. Si
passeggia tra le vie di una vera città e nelle stanze
e nei giardini di vere case. Mancano solo i tetti e gli
arredi.
Nelle 3 ore che trascorriamo agli scavi camminiamo per lunghe
vie ed entriamo ed usciamo da templi, botteghe, case di
personaggi illustri o semplici cittadini. Attraversiamo
il foro, il palazzo di giustizia, il bellissimo tempio di
Iside con i due teatri annessi e, in fondo al percorso,
entriamo nel grandioso Anfiteatro, conservato in maniera
eccelsa, dove si svolgevano gli spettacoli gladiatori e
dove noi, un po' stanchi dalla lunga camminata, ci sediamo
sul prato a riposare un po'.
Di certo noi non abbiamo visto tutto anche perché
uno dei percorsi segnalati sulla cartina dura circa 6 ore!
Comunque è stata un'esperienza bellissima. Un suggerimento:
munitevi di cartina perché senza è davvero
difficile rendersi conto di dove ci si trova.
L'unico rammarico che ho è di non
aver portato dei panini. All'interno infatti ci sono dei
punti dove si può sostare per un pic nic e questo
ci avrebbe permesso di fare la nostra visita con più
calma. All'uscita ci fermiamo a mangiare un panino presso
una delle bancarelle coloratissime (di arance e limoni)
che ci sono proprio vicino ai cancelli. Con il panino beviamo
un stupenda spremuta di agrumi che ricorderò a lungo.
Alle 15.30 siamo di ritorno a Sorrento. Trascorriamo il
resto della giornata al parco a rilassarci fino all'ora
di prepararci per la cena.
Ed eccoci di nuovo alla Fenice per la nostra ultima cena
sorrentina. Torniamo qui volentieri anche perché
ormai ci sentiamo di casa e vogliamo salutare i gestori.
Questa sera ceniamo con dei tagliolini neri ai gamberetti
e dei cavatelli alla scamorza e pesce spada. Buonissimi!
Come dolce invece assaggiamo la delizia al limone, un dolce
tipico di queste parti fatto con una pasta simile al pan
di Spagna ricoperta con crema al limone e limoncello e bucce
di limone sottilissime. È difficile descrivere questo
dolce... bisogna provarlo per capire quanto è buono.
25-26
aprile 2003
È il giorno della partenza. Alle ore 10.00 lasciamo
Sorrento dopo aver acquistato 1 pastiera, che mangeremo
con i nostri amici a Marotta, e 11 kg di limoni che invece
porteremo a casa per preparare il limoncello e il gelato
al limone.
Anche dal fruttivendolo, l'ultimo che si incontra prima
della salita che porta fuori dal paese verso l'hotel Settimo
Cielo, troviamo delle persone splendide che si sono offerte
di portare la cassa di limoni fino all'hotel.
Partiamo, e nel risalire la penisola sorrentina verso Napoli,
notiamo un'interminabile serpentone di auto che viaggia
nella direzione opposta.
Il viaggio è molto piacevole, a parte qualche rallentamento
verso Napoli. Per arrivare nelle Marche bisogna attraversare
gli Appennini e noi facciamo la strada che attraversa il
Gran Sasso.
La giornata è soleggiata così i panorami che
incontriamo sono meravigliosi. Anche il Gran Sasso è
una vista stupenda perché si erge imponente e innevato
in mezzo ad ampie vallate. In circa 6 ore arriviamo a destinazione
dove resteremo per i prossimi due giorni.
Anche qui il tempo è buono ma di certo la costa adriatica,
per quanto mi riguarda, non è bella quanto quella
tirrenica e l'affluenza dei turisti non è ancora
cominciata. A Marotta trascorriamo due giorni con i nostri
amici prima di tornare a Cremona.
27
aprile 2003
Piove e la nostra vacanza finisce qui. Partiamo da Marotta
al mattino per evitare il caos del rientro dai ponti pasquali.
Il traffico infatti è sostenuto ma non eccessivo,
così in circa 3 ore siamo a casa.
A
Sorrento siamo stati pochi giorni e, nonostante tutte le
meraviglie che abbiamo visto, sono certa che ci sia tantissimo
ancora da scoprire e ammirare... la prossima volta!
- FINE -