Viaggiare - Diari di Viaggio

SPAGNA, ISOLA DI MENORCA

testo e foto di Matteo Grazzini e Anna

Raccontare di Menorca per me è molto difficile. Perché Menorca è uno di quei posti a cui pensi per giorni e giorni dopo che sei rientrato a casa. Uno di quei posti che sogni prima di partire, che speri siano sempre così.
Menorca è natura, movida, verde, azzurro. Menorca mi rivedrà, prima o poi, anche se dovesse essere l’ultima isola che visiterò.

Devo premettere che sono stata già due volte su quest’isola. La prima nel 1999, con i miei genitori, la seconda nel 2001, con il mio allora ragazzo e una coppia di amici. Quindi nel descrivere i posti dovrò fare distinzioni, perché viverle in periodi diversi e con persone diverse vuol dire molto…

Aeroporto e voli

La prima volta ho volato con Alitalia e Iberia, combinando servizi di linea prenotati all’ultimo momento. L’aeroporto di Firenze non è collegato direttamente con quello di Mahon, quindi abbiamo fatto scalo a Barcelona (al ritorno anche a Palma de Mallorca, rimanendo poi una notte a Barcelona). Il prezzo complessivo non lo ricordo, ma credo fosse piuttosto alto.
Nel 2001 ci siamo affidati ad un tour operator, così per un pacchetto completo (auto inclusa) ho speso circa un milione e duecento mila lire. Abbiamo volato da Bologna (diretto) con air2000, ed è andato tutto liscio.
L’aeroporto di Mahon è piccolo ma funzionale. Al suo interno ci sono molti banchi di tour operator vari e per il noleggio di auto. Per il noleggio di auto vi consiglio di sentire ad uno ad uno le offerte dei vari operatori e di non fermarsi al primo!

Hotel

Nel 1999, appena arrivati, prendemmo un’auto e andammo diritti a Cala Galdana, circa una quarantina di chilometri dall’aeroporto. Questo perché mio padre era già stato numerose volte a Menorca, e quindi sapeva dove andare. L’unico hotel libero (a quei tempi ce ne erano solo due, gli altri erano in costruzione) era l’Aparthotel Flora Mar, a quattro stelle. Hotel bellissimo, con piscina, sala giochi, ristorante, camere spaziose, con due televisioni, balcone, aria condizionata e bagno super-scintillante. Troppo bello per il prezzo. Forse per il periodo (dal 3 al 7 aprile), pagammo veramente poco, per quattro notti, tre persone, un paio di cene e qualche telefonata.
Consigliato per budget alti durante l’estate, più a portata di mano durante le altre stagioni.

Nel 2001 invece è stata una tortura. Avevamo scelto la formula roulette (non sai che albergo ti capita finché non arrivi a destinazione, con un po’ di risparmio…), così appena arrivati a Mahon ci assegnarono, insieme alle chiavi dell’auto, anche l’indirizzo dell’hotel, che si trovava a Cala ‘n bosch, dall’altra parte dell’isola, oltre cinquanta chilometri. Da farvi notare che io e la mia amica Diletta ce li siamo fatti tutti con le valigie piantate nel collo, visto che avevamo noleggiato una Nissan Micra, comoda per viaggiare ma scomoda quando devi trasportare, insieme alle quattro persone, anche quattro bagagli da 20 chili ciascuno!

Comunque, arriviamo all’hotel VivaMenorca, un tripudio di colori e caos niente male, poco rilassante per delle diciannovenni fresche di maturità, ma era pur sempre un bel posto. Dall’alto della nostra esperienza alberghiera (vedere diploma) io e Diletta decidiamo di andare di persona alla reception. Dove arriva la brutta notizia: lì noi non esistiamo. Così dobbiamo aspettare la signorina della Volando e poi ripartire per nuova destinazione. Ancora le valigie piantate nel collo, raggiungiamo Playas des Fornells, sulla costa nord, altri quaranta chilometri circa. Il villaggio era meraviglioso, un regno di pace e tranquillità. “Menorca country club”, così si chiama la struttura, è un vero paradiso. Non c’è il caos del sud (c’è comunque da dire che era l’ultima settimana d’agosto) e in più è un quattro stelle, invece delle tre stelle che avevamo pagato. Noi abbiamo soggiornato in appartamento, ma a pochi metri c’era il discount “Spar” dove si poteva comprare tutto il necessario per i pasti. In più c’erano anche dei ristorantini niente male con camerieri molto gentili. L’hotel ha anche una piscina abbastanza grande (non c’era mai nessuno, per nostra fortuna), con un bar al suo interno. Insomma, uno spettacolo, da consigliare assolutamente. Fosse solo per la vista che avevamo dal terrazzino.
Delle spiagge parlerò più avanti.

Auto o motorino?

Allora, mettiamo subito in chiaro una cosa: Menorca va girata. Anche se si starebbe bene in panciolle sulla spiaggia di fronte all’hotel, non rinunciate a girare. Perché potrete scoprire luoghi indescrivibili!!! Io ho sempre preso un’auto a noleggio, ma se non vi fa fatica girare su due ruote potete noleggiare un motorino. Io non ne ho avuto la possibilità, visto che non sono andata in coppia. Però può essere ugualmente comodo, anzi forse più comodo, in alcuni casi, soprattutto quando si tratta di calette nascoste dove le auto non riescono a scambiarsi (vedi più avanti).

Le spiagge

Bisogna fare una prima distinzione. La costa nord è quella più selvaggia, dove ci sono meno strutture e più scogli, dove tira più vento (ma non troppo) e dove si trovano meno persone. La costa sub invece è più verde, più caotica, ma ugualmente bella. Anzi, per certi versi è anche più bella. Le calette da scoprire sono tante (tutte segnalate dalla guide, quindi ci troverete sempre molta gente), tutte di sabbia fine, acqua cristallina, bar e ristoranti a pochi metri. La maggior parte degli hotel si trova su questa costa.
Sconsiglio vivamente le spiagge intorno a Mahon e Ciutadela. Queste due città sono molto belle, ma hanno poco a che fare con la vita di mare. Sono pur sempre due porti. Se avete paura di non poter trovare divertimenti fuori dalle città basta alloggiare nei pressi (ad esempio a sud di Ciutadela ci sono numerose località rinomate).
Tenete conto che le spiagge e le calette sono tantissime, impossibile visitarle tutte in una settimana di permanenza (a meno che non facciate una toccata e fuga su ciascuna!), perciò vi parlerò di quelle più belle, più conosciute e, naturalmente, che ho visitato anch’io.

Costa nord

Cala Mesquida

Di questa località ho i ricordi lasciati dalle foto del 1999. Ricordo il vento, i sassi e gli strapiombi sul mare. Di sicuro da non perdere se si ha voglia di passare un po’ di tempo a riflettere su se stessi, sulla vita e, ovviamente, sulla bellezze di Menorca. L’urbanizzazione, almeno allora, non era esplosa. Anche se, su quest’isola, i disastrosi impatti ambientali da “casermone” si sono evitati, dato che Menorca è Reserva de la Biosfera!
Ma oltre le rocce si spalanca una distesa di sabbia clamorosa, con un mare cristallino da far paura. La zona è vicina a Mahon (che si trova un po’ più a sud), quindi c’è il rischio di trovarci molta gente. Ma ne vale la pena!

Playas de Fornells

La spiaggia del villaggio in cui mi trovavo nel 2001 è veramente una chicca. E’ una cala che si divide in due parti: una dà sul mio hotel, quindi su Playas de Fornells, l’altra su Cala Tirant. Il mare è splendido, piatto come una tavola e molto pulito. La sabbia non è fine ma non dà fastidio. L’insenatura è abbastanza stretta, quindi non arrivano correnti. Adatta per chi non vuole spostarsi perché vicina all’hotel, in una zona abbastanza vergine, senza troppe strutture intorno. Sul versante di Cala Tirant c’era la possibilità di affittare gli acqua scooter, che non danno assolutamente fastidio se ci si trova a Playas de Fornells.

Cavalleria

Il faro di Cavalleria è una tappa obbligata per chi si reca a Menorca. Da fare a piedi dal rifugio, volendo, per godersi a 360 gradi la meravigliosa vista, oppure da fare in macchina, fermandosi ogni pochi metri per fare da mangiare alla numerose capre che popolano la zona e che passeggiano indisturbate sulla strada.
Io ho scelto una volta di andare a piedi, obbligata dai miei genitori, e poi in auto. Qualche chilometro da fare c’è, ma devo dire che vale la pena, perché in auto mi sono persa tutto quello che avevo assaporato due anni prima camminando per i viottoli lungo il mare.
Una prima spiaggia si trova prima del rifugio, ma mentre d’aprile era un angolo di paradiso (l’ho già detto troppe volte?), dove condividevamo lo spazio soltanto con un anziano pescatore, d’estate c’erano auto e motorini parcheggiati un po’ ovunque, a indicare che era strapiena. Acqua cristallina, sabbia fine ma grigia.
Dopo il rifugio (dove nel 1999 si mangiavano solo crakers e queso menorquino) si trova un’altra spiaggia (sulla sinistra guardando il faro, sulla destra sono tutte rocce a strapiombo che guardano verso Playas de Fornells) che, quando ci sono stata io, era piena di meduse (morte). Più in là delle barchette a galleggiare, che danno quel che di surreale a tutto il panorama.
Poco distante c’è l’abbeveratoio per le caprette. Le furbe bestiole nel 99 erano molto diffidenti ma nel 2001, come ho già detto, si lasciavano accarezzare in cambio di un po’ di sale o altre cibarie.
Sulla punta estrema del promontorio ecco che spunta il faro. La struttura di per sé non è niente di che, ma il panorama che si gode di qui fa rabbrividire. Potete passare re a contemplare il mare, in silenzio, e non vi accorgerete di niente tranne che di voi stessi… molto spirituale!

Platja de Binimel-là e Cala Pregonda

Non lasciatevi ingannare dal rosso della sabbia, perché su queste spiagge si sta da Dio. Ogni volta che ci sono stata ci ho trovato pochissime persone, e anche se il mare è un po’ più mosso rispetto ad altre cale, qui si può passare giornate a prendere il sole senza troppe persone intorno. In più le strutture ricettive (ma anche le abitazioni private) sono limitate, quindi si può godere la natura appieno.
Spostandovi ancora verso ovest, e quindi verso Ciutadella, troverete altre spiaggette, ma qui comincia ad esserci più vita, quindi più hotel e più turisti.

Costa sud

Cala’n bosch

A parer mio questa località è molto adatta alle famiglie, perché anche le strutture evidenziano numerosi servizi per bambini. Infatti, quando per sbaglio ci hanno mandato all’hotel Viva Menorca, proprio a Cala’n bosch, siamo rimasti un po’ male, perché le grida dei ragazzini che si tuffavano in piscina non era proprio ciò che ci aspettavamo. Comunque, se non potete rinunciare alle comodità, se volete avere Ciutadella vicina e non avete intenzione di spostarvi molto, allora questa zona fa per voi. Il mare ovviamente è limpido e azzurro, ma la spiaggia è un po’ affollata, come la maggior parte di quelle del sud. Questo non è necessariamente un difetto, perché si può star bene anche in mezzo alla gente…

Son Xoriguer

Stesso discorso di cala’n bosch. Mare gradevole ma spiagge limitate, molto verde ma anche molte strutture ricettive, alcune clamorosamente belle e lussuose.

Cala Turqueta

Da qui inizia un mare mozzafiato. Se avete la possibilità di noleggiare una barchetta fate un salto da queste parti e non rimarrete delusi. Il mare è di un cristallino da far paura e anche se questa cala è molto selvaggia, ne vale la pena davvero.

Cala Macarella

Se non volete faticare (si fa per dire), lasciate cala Turqueta e spostatevi verso Macarella. Prima dell’estate è raggiungibile anche con l’auto – o almeno lo era nel 1999, se così non fosse segnalatemelo – ma in alta stagione state attenti: dovrete prima percorrere un lungo tragitto in auto (o scooter, meglio), con la possibilità di incontrare altri mezzi con cui non potrete scambiarvi, soprattutto dalla fattoria con maiali e mucche, e poi dovrete lasciare l’auto e incamminarvi a piedi verso sud, per una ventina di minuti. Arriverete alla spiaggia che potrebbe però deludervi, come è successo a noi, a causa delle alghe che sporcano acqua e spiaggia. Ma non demordete. Fate ancora un piccolo sforzo e incamminatevi a piedi verso Cala Macarelleta. Qui il mare è a dir poco meraviglioso, e in genere la spiaggia è anche meno affollata. Insomma, da non perdere.

Cala Santa Galdana

Ovvero dove si trova l’hotel in cui ho soggiornato nel 1999. E’ bella, molto. Ma conosciutissima e quindi anche parecchio frequentata. Se ci andate in primavera, come ho fatto io, sarete in pochi e potrete godervi sia la spiaggia che il verde. Purtroppo l’edilizia ha un po’ rovinato il paesaggio (mio padre ci andava già una ventina di anni fa ed era un paradiso, come tutta l’isola), però anche alberghi e appartamenti servono… La spiaggia è abbastanza grande, la cala chiusa e di colori che vanno dall’azzurro trasparente al verde smeraldo. Se vi fermate ad osservare dall’alto resterete incantati. Non lasciatevi ingannare dal canale che sfocia nel mare: è viola, ma poi scompare subito in mare aperto. Da non dimenticare una foto al mitico rubinetto, che sembra essere sospeso nel nulla.
Da qui in poi si alternano una serie di spiagge molto frequentate. In linea di massima sono di sabbia chiara, contornate da pinete verdi. L’acqua è trasparente e bassa, ma tenete conto che la pulizia può variare da località (ad esempio le cale piccole in genere raccolgono più alghe) e periodo.

Platja Santo Tomas

Un tempo era una delle più belle zone dell’isola. La spiaggia qui si fa più dolce, diventando una lingua soffice. Ma mentre prima c’erano solo le case dei locali a fare da scenario, adesso Santo Tomas vanta alcune delle strutture alberghiere più ingombranti. La spiaggia è breve, si arriva subito al mare, che è comunque di un bell’azzurro. Adatto soprattutto a famiglie con bambini, perché non ci sono pinete in cui perdersi, come in altri posti! Se si ha un mezzo a noleggio, si può alloggiare a Santo Tomas anche solo per godersi i bei tramonti…

Le stesse indicazioni valgono, più o meno, anche per Platja de Son Bou, anche se quest’ultima ha meno spiaggia.

Cala’n Porter

Piccola baia tra le rocce, incantevole quanto frequentata, in particolare da giovani. Si trova qui in fatti, nelle grotte a strapiombo sul mare, la famosa discoteca in cui il giovedì sera si festeggia al ritmo house scivolando tra la schiuma… La spiaggia è racchiusa tra le rocce, il mare va dal verde all’azzurro intenso, la sabbia è bianchissima. Meritevole.

Cala Binibèquer e cala Biniancolla

Sorgono vicino al caratteristico villaggio dei pescatori, Binibeca. Il posto è molto bello, la natura è favolosa e se ne sono accorti anche molti spagnoli, che hanno costruito qui graziose villette con piscina. La zona è più adatta ad un’escursione che ad una giornata di mare.

Le città e i paesini

Mahon: sulla punta est dell’isola, poco distante dall’aeroporto e circondata da una costa frastagliata. Mahon è una cittadina molto carina, piacevole da visitare, in cui poter passare molte serate. Troverete la storia, attraversando durante la giornata le varie stradine; la buona cucina, scegliendo del pesce nei locali sul molo; potrete fare acquisti, anche al porto e potrete frequentare i numerosi bar, pub, disco e altro ancora. Insomma, a Mahon trovate di tutto, ma ovviamente le mode cambiano, quindi non sto a farvi l’elenco di questo o quel bar. Prendete un aperitivo al porto e chiedete al barista, sicuramente saprà indicarvi un locale che fa al caso vostro. Se volete cenare e spendere poco, attenzione ai ristoranti con i camerieri vestiti di tutto punto. I prezzi sono simili ai nostri e spesso i menu sono esposti all’entrata. A Mahon trovate anche l’ospedale (a noi, ahimè, è servito) e tutti i servizi, dalla polizia ai telefoni, dagli internet point ai supermercati (tassativamente Spar). Tutto sommato però non è una città molto turistica. I negozi di souvenir non sono molti e anche il caos è sopportabile. L’unico problema forse è il parcheggio.



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