DIARIO DI VIAGGIO IN SPAGNA E PORTOGALLO
(5-26
agosto 2002)
di
Michele Spiriticchio
Siamo
in 4, io, Dino, Vanessa e Lucia per un viaggio in automobile
(Ford Fiesta) che ci porterà in terra di Spagna e
in Portogallo alla scoperta della costa atlantica del Parco
Nazionale di Doñana, dei luoghi Colombini, della
Costa Vicentina in Algarve, di Sevilla, Granada e di tante
altre gemme!
Tanti chilometri da percorrere senza alcuna prenotazione
in alberghi o pensioni, dotati di tenda e sacchi a pelo
anche se l'intenzione è quella di evitare i campeggi
a favore di più comode sistemazioni...
5
agosto 2002
Alla sera, verso le 21.30 siamo in viaggio.....destinazione
Spagna, cercando di arrivare domani nei dintorni
di Madrid.
6
agosto 2002
Dopo Barcelona, si prende l'autovia che porta a Madrid,
evitando la costa per Valencia.
Prima di Guadalajara, scegliamo di provare a trovare una
sistemazione a Brihuega, un graziosissimo pueblo storico
che è però poco conosciuto. Non ci sono tante
possibilità di alloggio e non accettiamo le camere
in un hostal con ristorante ritenendo eccessivo il precio!
E allora avanti ancora, stanchi e pieni di speranza per
la prossima sosta.
A Guadalajara ancora nisba! Pochi alloggi economici e hostal
pieni. Ma a me Guadalajara non piace per niente, forse perchè
siamo in un pomeriggio muy caliente....
Decidiamo di passare via Madrid e cercare ancora più
avanti lungo la veloce autovia N IV che porta dritto a Cordoba.
Alle 18.30 arriviamo ad Aranjuez, a pochi chilometri
da Ocaña in Castilla-La Mancha.
Quasi subito troviamo il sospirato albergo! Siamo molto
stanchi, non ne possiamo più di stare in macchina
dopo quasi 24 ore di strada!
All'Hostal
Residencia "Francisco-Jose" (avenida del Principe,
26, 28300 Aranjuez, tel. 918911140 http://www.aranjuez.com/RanaVerde)
prendiamo due camere doppie, con tv bagno e ventilatore
al prezzo di 34 € a camera. La mia camera si rivelerà
caldissima la notte, senza sbocchi d'aria....
Ad
Aranjuez si posson visitare il Palacio Real e i Jardines
de la isla y del parterre (XVI- XVIII), la Real Iglesia
de San Antonio del sec. XVIII progettata da Santiago Bonavìa
nel 1750. C'è anche la Plaza de Toros del sec. XVIII-XIX
costruita da Carlo IV nel 1797. Altri monumenti storici
rendono Aranjuez "patrimonio dell'umanità".
Mangiamo
in un bar ristorante poco distante dalla plaza de toros
abbastanza bene per un totale di 30 €, con guisantes
con jamon (piselli e prosciutto), merluzzo, lomo de cerdo
(maiale) e ensaladas.
La temperatura serale è gradevolissima e si sta bene
nel dopocena...
7
agosto 2002
Partiamo verso le 8.30 in direzione Cordoba e poi verso
Sevilla e quindi Huelva.
Prima di Sevilla, prendiamo per Ecija, la "padella
della Spagna", e ci fermiamo per una sosta rigeneratrice
e ristoratrice. Mi accorgo che i prezzi non sono poi così
bassi, siamo in linea con quelli italiani e allora ordiniamo
in una friggitoria (freiduria) croquetas de pollo e delicias
de calamares buoni e tanti (4,40 € per due vaschette
da mezzo chilo l'una)....
Non visitiamo Ecija ma l'impressione è molto positiva,
mi appare essere una cittadina viva e simpatica....
Lasciamo Ecija e puntiamo dritti e con lo stomaco pieno
verso Matalascañas, sulla costa de la Luz, la costa
atlantica della Spagna, appena dopo il Parco Nazionale di
Doñana.
Passata Sevilla, dopo alcune uscite si prende quella per
Almonte, Bollullos Par del Condado (centro vinicolo della
zona), Parco Nacional Doñana. Passiamo El Ròcio
e arriviamo finalmente a Matalascañas verso le 16.00.
Il paesaggio è simile alla nostra Maremma Toscana
e la pianura si va a spegnere nell'Atlantico. Molte pinete
e sabbia che spunta ai lati della strada nazionale.
Matalascañas è un luogo di villeggiatura con
una miriade di casette tutte uguali affittate per tutta
l'estate, con un turismo prevalentemente spagnolo-
Gli hostales sono pochi, e non ne troviamo uno con camere
libere per noi.
Proviamo da "El Duque" ma non c'è posto,
poi in altri hostal ma niente da fare e allora pensiamo
sia meglio proseguire più a ovest lungo la costa
a circa 23 chilometri fino a Mazagòn. Anche
qui "todo completo", inizio a pensare che questa
bella costa non sia così "sconosciuta",
anzi gli spagnoli l'amano e ci tornano sempre più
anno dopo anno...
Come ultima soluzione, a meno che passare la notte in macchina
ma non credo sia una buona scelta, rimane il campeggio.
Abbiamo la tenda per 4 persone, sacchi a pelo e materassini,
quindi entriamo al
Camping Doñana Playa di 1a categoria. (prezzi: 3,97
€ per persona, più 3,97 a tenda e 3,97 per auto).
Questo campeggio si trova sulla strada che va da Mazagón
a Matalascañas, in località Mazagón.
Sulla cartina si può localizzarlo a livello della
Torre del Loro sulla spiaggia. Un buon campeggio, serio,
dotato di piscina, ristorante, self service, supermercato,
bar, lavanderia, cabañas (più di 100 bungalows),
friggitoria, churreria (al mattino non vi fate qualche churro
?..), bagni e docce pulite, ecc.
Una buona sistemazione ma le "parcellas" (piazzole)
sono quasi tutte esaurite, solo all'inizio lontano dalla
spiaggia c'è spazio. Più vi avvicinate al
mare più ci sono zone ben ombreggiate.
Dopo aver montato la tenda andiamo a vedere la spiaggia
che è appena sotto e raggiungibile con una stradina
asfaltata che scende giù.
La spiaggia è lunghissima, circa 36 km ininterrottamente
di sabbia e mare! Dal parco di Doñana fino a nord
alla foce del rio Tinto.
Ceniamo benino in una braseria di Mazagón (pijotas,
chocos, tapas de guiso....).
8
agosto 2002
Tutto il giorno in spiaggia a riposare e prendere il
sole, finalmente!
Il chiringuito sulla spiaggia è una buona cosa: si
può mangiare senza allontanarci dalla nostra beata
spiaggia, in modo veloce e buono (paella, tapas e raciòn
di pescaditos, calamares, puntillitas che sono calamaretti
piccoli fritti, chocos che sono un tipo si seppie fritte,
boquerones, pijotas, gambas, langostinas, cerveza, tinto
de verano, ecc.).
Fino
a sera in spiaggia e poi a mangiare a Matalascañas
dove c'è una piazzetta carina (plaza del Pueblo)
con ristoranti, bar e freidurias (friggitorie).
.Ci sediamo al "Nido de Robin" per ordinare un
piatto di caracoles (lumache; 4,5 €) e gambas (gamberi)
con un vino bianco della zona, un blanco del Condado. Tutto
buono; l'atmosfera è adesso riposante e la temperatura
è piacevole.
Non siamo ancora sazi, io ho notato una friggitoria che
mi stuzzica parecchio e alla "marisqueria-freiduria
Frasquita" si possono ordinare cartocci di 250 g. di
calamari fritti o pijotas (5 €), puntillitas (5€),
pescada (4€), chocos (4,75€), gambas, ecc. Si
mangia fuori su tavoli di plastica sulla carta del cartoccio
stesso. Un po' sporco sì ma c'è tanta gente
qui che viene a mangiare...
Matalascañas (municipio di Almonte) è una
località di villeggiatura ben apprezzata da queste
parti, il parco nazionale di Doñana porta tanti turisti
e amanti della natura.
La spiaggia di 5 km riceve da diversi anni ininterrottamente
la "bandiera azzurra per i mari puliti d'Europa".
Il
Parco Nazionale di Doñana è uno spazio
ampio protetto di più di 100.000 ettari, considerato
come una delle aree naturali più belle del continente
europeo.Situato all'estremità sud-occidentale di
Spagna, in Andalusia, delimitato dal litorale atlantico
e il fiume Guadalquivir è stato dichiarato Patrimonio
dell'Umanità dall'Unesco. Questa importante riserva
biologica ospita più di 300 specie di uccelli, 33
di mammiferi, 12 di pesci e 18 di rettili. La visita al
parco si può fare dal Centro di El Acebuche attraverso
una organizzazione autorizzata che utilizza veicoli speciali.Ci
sono aree lagunari, terreni sabbiosi, maremme, dune, pinete,
boschi mediterranei, spiagge, campi coltivati, ecc.
I
dintorni di Matalascañas sono interessanti e vari,
comprendono il già citato Parco di Doñana,
la Ruta Colombina, Sevilla, El Rócio, Huelva, Almonte,
Algarve, ecc..
9 agosto 2002
Mattinata in giro per i luoghi
Colombini, cioè quelle località e
punti di interesse che sono stati importanti per la nascita
e la preparazione del viaggio di Cristoforo Colombo alla
scoperta dell'America. A Moguer ci arriviamo in auto imboccando
la prima deviazione a destra che si trova sulla strada in
direzione Mazagòn e che indica Moguer. Dopo 20 minuti
circa siamo a Moguer, paese di 15.200 abitanti, a
19 km da Huelva.
Moguer fu importante per Colombo perchè la famiglia
dei Niño fu, assieme a quella di Palos de la Frontera
dei Pinzón (Pinta), di supporto fondamentale per
la costruzione delle caravelle (Niña) e per l'arruolamento
dei marinai per la spedizione verso la nuova strada che
portava alle Indie.
A Moguer abbiamo visitato il Castillo in cui si trova l'ufficio
turistico con una gentile impiegata, costruzione militare
almohade, la chiesa parrocchiale di Santa Maria de la Granada
con un campanile simile alla Giralda di Siviglia, il convento
di Santa Clara (1,8 €) dove Colombo al ritorno il 15
marzo 1493 restò per una notte per voto (durante
il ritorno la caravella Niña si imbattè in
una forte tempesta al largo delle isole Azzorre, Colombo
pregò a Santa Clara, promettendo che se fosse rimasto
vivo avrebbe passato una notte in preghiera nel convento
di Moguer...)
Alla
fine del XV secolo Moguer era un centro economico
e commerciale di prim'ordine. Nel suo porto sul fiume Tinto
l'attività marinaia era incessante con lomi di carico,
cantieri navali, ecc.La perizia dei navigatori era riconosciuta
dal mondo intero. Per tutto ciò Cristoforo Colombo
pensò a Moguer come base importante per iniziare
l'avventura del viaggio verso le Indie verso occidente.Colombo
visitò Moguer in diverse occasioni con il proposito
di ottenere appoggi per il suo progetto incontrando nell'abbadessa
del monastero di Santa Clara, Ines Enrìquez, parente
del Re Cattolico, una efficace alleata.Anche altri moguereños
dell'epoca prestarono aiuto e protezione a Colombo, in particolare
il prete Martìn Sanchez e Juan Rodriguez con il quale
Colombo viaggiò a Santa Fè a negoziare con
i Re.I carpentieri moguereños costruirono con legno
di pino quella che sarebbe diventata una delle navi più
famose della storia, la caravella Niña, battezzata
in origine Santa Clara, e che passerà ai posteri
con il nome dei suoi proprietari, l'importante famiglia
dei Niño.I Niño a Moguer e i Pinzón
a Palos, le due principali stirpi di navigatori e armatori
della zona, sono gli incaricati dell'arruolamento dei marinai
per il gran viaggio transatlantico.In quel tempo Colombo
era un perfetto sconosciuto, per questo solo all'influenza
di queste due famiglie si deve il motivo per cui i marinai
della zona si arruolassero in quella che senza dubbio era
una vera e propria avventura verso l'ignoto!Tre furono i
Ni1o che accompagnarono Colombo nel primo viaggio, Pedro
Alonso, timoniere maggiore della flotta, che viaggiava con
l'ammiraglio nella nave Santa Maria; Juan e Francisco che
comandavano la caravella di loro proprietà, e con
loro, decine di moguereños, fino a un terzo dell'equipaggio
delle navi.Quando la Santa Maria si incaglia a La Española
(Haiti...), la piccola caravella moguereña, che aveva
dimostrato nel viaggio della scoperta le sue eccellenti
attitudini alla navigazione, diventa la nave capitana nel
viaggio di ritorno.Negli anni seguenti la scoperta dell'America,
prima i Niño, con il famoso viaggio di Pedro Alonso
alle coste del Venezuela e all'isola di Margarita da cui
tornò con il prezioso carico di perle, poi molti
altri moguereños parteciparono alle spedizioni colonizzatrici
e evangelizzatrici nel nuovo continente.Durante i secoli
XVI e XVIII molti moguereños si arruolarono nelle
armate o emigrarono nel nuovo continente animati dalle notizie
di successi economici che arrivavano dalle Indie, sebbene
la corrispondenza di Moguer con l'America aveva anche la
sua controparte con il flusso di metalli preziosi e soldi
che gli emigranti americani inviarono in quegli anni al
loro paese natale).
A
Moguer si cammina nelle calles tranquille con le case carine
tipiche spagnole. Io immagino questo pueblo ai tempi di
Cristoforo Colombo e delle sue idee che rivoluzioneranno
il mondo!
Da Moguer ci dirigiamo a Palos de la Frontera a 7
km sempre sul rio Tinto. Da qui Cristoforo Colombo salpò
il 3 agosto del 1492 per le Indie...
La famiglia di Palos, Pinzón costruì una delle
caravelle, la Pinta.
Palos è un pueblo bianco tranquillo, ora famoso per
le sue fragole, con le stradine strette e la piazzetta centrale
silenziosa. La piazza del municipio (ayuntamiento) rende
omaggio a uno dei suoi figli più illustri, Martìn
Alonso Pinzón, il capitano che sarà protagonista
in buona misura nell'avventura della scoperta dell'America.
A Palos abbiamo trovato la chiesa di San Jorge con il portale
mudejar dove fu letta agli abitanti di Palos la carta reale
spedita dai Re Cattolici che sarebbero salpate le caravelle
agli ordini di Cristoforo Colombo.
Nei pressi della chiesa di San Jorge si può vedere
La Fontanilla, una antica fonte protetta in basso da un
piccolo tempio mudéjar (sec. XV) che fu il luogo
dove, secondo la tradizione, si approvigionarono di acqua
le caravelle prima del viaggio del 3 agosto 1492.
Da Palos scendiamo ancora lungo la costa orientale del fiume
tinto fino a La Rábida a 4 km.
Purtroppo il monastero di architettura mudéjar è
chiuso, apre solo alle 14.00 come anche il muelle de las
carabelas, che è vicino a pochi passi fino al fiume,
con la ricostruzione delle caravelle (sabato e domenica
l'orario è 11-20, 3 €, mentre i giorni feriali
apertura alle 9-14, 17-20).
Vicino al monastero si può vedere il Monolito o Colonna
degli scopritori, innalzata nel 1992 in occasione del quarto
centenario della scoperta dell'America.
La
Rábida fu il luogo storico dove si forgiò
il viaggio della Scoperta. Qui, l'ammiraglio C. Colombo
trovò protezione e comprensione da parte dei francescani.
Senza il loro aiuto non sarebbero mai arrivati i suoi progetti
e idee alla Regina Isabel la Católica, inoltre il
Monastero di La Rábida fu il laboratorio dove si
discussero le tesi colombine, dove si diede l'impulso definitivo
al viaggio.
Come
al solito, dopo la doccia in campeggio (per 3 minuti d'acqua
calda si devono "sborsare" 20 centesimi di euro),
andiamo a cenare questa volta a Mazagón da "El
Choco", un ristorante all'aperto sulla via pedonale.
Molto frequentato e con gente che aspetta davanti ai tavoli
all'aperto, in questo ristorante si mangia quasi esclusivamente
pesce e mariscos (frutti di mare). I prezzi sono abbastanza
bassi e la qualità più che buona; tuttavia
bisogna fare attenzione al conto e alla confusione nei momenti
di sovraffollamento. Alcuni piatti sul menù: chocos
(seppie), pez espada, almejas in padella (vongole), ecc..
10
agosto 2002
Oggi andremo a visitare Sevilla, sempre in giornata.
A 94 km da Mazagón. Prendiamo la strada in direzione
Huelva e poi indietro a est per Sevilla.
Arriviamo a Sevilla e lasciamo la macchina in un parking
in centro (1,40 € all'ora) in plaza Nueva, vicino al
municipio.
A piedi ci dirigiamo verso la Cattedrale e l'Alcazar poco
distante.
Naturalmente entriamo per la visita dell'Alcazar (5 €).
L'Alcazar (castello, da Ksar..) è il palazzo dei
re di Spagna a partire dalla Reconquista del XIII sec. Non
è propriamente un palazzo arabo, ma l'architettura
si avvalse dell'opera di artisti musulmani.
Ho già visitato l'Alcazar nel 1998 ma è come
se fosse la prima volta: magnifico!
L'architettura moresca di questo palazzo, con i patii, i
soffitti, gli archi, le finestre e i giardini, è
una gioia meravigliosa! Nel patio de Las Doncellas (patio
delle dame d'onore) ci starei tutto il tempo, sono estasiato
e a bocca aperta! Le colonnine, le piastrelle decorate sui
muri (azulejos) e gli stucchi sulle pareti sono di una finezza
irraggiungibile.
La visita della cattedrale inizia con l'acquisto del biglietto
di 6 € (lunedì-sabato 11-17, domenica ingresso
gratuito) che comprende anche la salita sulla Giralda (96
metri d'altezza), l'antico minareto della moschea almohade,
gemello di quello di Marrakech della Koutubia. Nel 1568
venne aggiunto in cima il Giraldillo che dà il nome
al campanile.
Dall'alto della Giralda si può avere uno stupendo
panorama di Siviglia.
All'interno della cattedrale, che è la terza del
mondo per dimensioni (23,500 m. quadrati), si trova fra
l'altro la tomba di Cristoforo Colombo.
La Cattedrale si trova al posto dell'originaria moschea
maggiore; nel 1248 la moschea fu consacrata Cattedrale.
All'esterno della Cattedrale si trova il patio de los Naranjos,
il patio degli aranci, un antico cortile con alberi d'arancio
con belle fontane.
Dalla Cattedrale passiamo a passeggiare fino alla Plaza
de España con magnifici azulejos e ponticelli molto
belli.
Poi
passiamo sempre a piedi fino alla Plaza de Toros, una delle
più grandi e storiche di Spagna; costruita fra il
1760 e il 1763 da Victorio Sanmartin.
Per problemi di tempo, voglia, fiato e caldo iniziamo il
ritorno alla base in campeggio a Mazagón.
Nel viaggio del ritorno a Mazagón, invece di arrivare
fino a Huelva, esco all'uscita di Almonte e Bollullos Par
del Condado per proseguire per Matalascañas. A El
Rócio faccio la deviazione che mi farà
conoscere questo pittoresco paesino con le strade tutte
di sabbia! Non me l'aspettavo! In auto rischio in un'occasione
di bloccarmi con le ruote nella sabbia. Ma di macchine ce
ne sono, le jeep prevalgono sulle altre e di asfalto nemmeno
l'ombra.
A El Rócio, il giorno della Pentecoste (Romerìa
del Rócio) arrivano in pellegrinaggio migliaia di
devoti da tutta la Spagna; nei vestiti tradizionali e accompagnati
da carrozze a cavallo delle diverse confraternite, molte
di loro unite in gemellaggi, vengono a venerare l'Ermita
o Santuario de Nuestra Señora de El Rócio:
la Virgen del Rócio.
Numerosi sono anche i visitatori settimanali che accorrono
a vedere la Blanca Paloma, nome che popolarmente viene dato
alla Vergine Maria.
Ma
El Rócio è un pueblo totalmente immerso nel
Parco Nazionale di Doñana, e l'atmosfera qui è
semplicemente incantevole; l'aria tersa, la sabbia sotto
i piedi, i cavalli e le mucche al pascolo, le case e la
gente tipica andalusa! Uno spettacolo! Sono colpito dalla
situazione così singolare, anche perchè vedo
le sbarre alle case per legare i cavalli, come nei film
western! Si gira soprattutto a cavallo e le strade lo fanno
capire apertamente.
Oggi è stata una giornata ricca, e abbiamo ancora
negli occhi gli stupendi scorci di Sevilla e El Rócio,
una piacevolissima sorpresa!!
Cena al ristorante self-service del campeggio dove, con
pochi euro (6 €) mangiamo abbondantemente e bene (plato
del dia).
11 agosto 2002
Partiamo da Mazagón verso le 9.30 dopo aver fatto
colazione al bar del campeggio (che apre alle 9.00) con
cafè con leche, tostadas (pane tostato) con tomate
o jamon, churros....(un po' pesantina come colazione?).
Passiamo prima per Huelva poi direzione Portugal.
Attenzione per la benzina, in Spagna è più
economica che in Portogallo quindi meglio fare un rabbocco;
e il fuso orario è -1 rispetto a Spagna e Italia...
Dobbiamo percorrere tutta la costa dell'Algarve fino a Lagos
per spingerci quindi fino alla nostra meta odierna, Aljezur,
nel Parco Naturale del Sud-est Alentejano e Costa Vicentina.
Quando siamo in prossimità di Lagos, si prende per
Bensafrim e Aljezur sulla strada 120.
Sono circa 30 km di strada irregolare con curve e salite,
immersa nella campagna dell'entroterra dell'Algarve.
Abbiamo scelto di alloggiare ad Aljezur perchè può
essere una buona soluzione strategica per visitare la Costa
Vicentina e per avere la tranquillità per
riposarci.
All'ufficio del turismo verso le 12.00 una signora mi consegna
l'elenco degli alberghi e pensioni della zona, con sistemazioni
sia ad Aljezur che a Rogil poco più a nord.
Dopo aver scartato la Pensão "A Lareira"
per il prezzo eccessivo (50 € per camera doppia) e
il "Dom Sancho" (45 € a doppia), proviamo
all'Hospedaria "O Palazim" in Aldeia Velha (tel.
282998249) dove però la simpatica signora ci delude
perchè tutto è completo (45 € a doppia);
però sempre la stessa signora ci indica la sua dipendente
(la donna delle pulizie) sig.ra Rosa Sobral (tel. 934880114)
che può ospitarci a casa sua per 35 € a notte
per camera doppia. Accettiamo quella che si rivelerà
una sistemazione fantastica per diversi motivi...
La signora Rosa ci fa strada, si oltrepassa il ponte, poi
svoltiamo alla prima strada a sinistra dopo la rotonda (è
molto facile...). La casa è nuova, bella, pulita
e molto profumata.
Le camere doppie sono bellissime, immacolate, con un terrazzo
in comune e completamente arredate. Sono le camere dove
dorme la famiglia e che ci vengono "prestate".
Una camera ha anche il bagno interno, mentre per l'altra
c'è il bagno sul pianerottolo.
Dopo aver mangiato bene ed economicamente alla casa do pasto
"O Pintainho" in rua 25 de abril, "bitoque"
5 € (bistecca di vitello con uovo e contorno di patate
fritte e insalata ), febras grelhado 5,5 € (bistecca
di maiale con insalata e patate fritte), hamburguer 5,5
€ con papate fritte e insalata, cervejas 0,75 €
e caffè, andiamo a vedere la prima spiaggia della
Costa Vicentina.
Ad Amoreira, 8 km circa da Aljezur, ci si arriva seguendo
la deviazione che si trova sulla strada per Rogil. La strada
è in buone condizioni e asfaltata.
Si parcheggia lungo la strada. Poco prima della spiaggia
stessa ci si può fermare anche nei pressi del fiume,
sulla spiaggia sul bordo del fiume.
Amoreira è una bella spiaggia di sabbia fine con
molta gente, ma oggi è anche domenica! C'è
anche un ristorante di pesce poco più in alto: "Paraiso
do mar"...
Il mare è mosso (ci sono anche dei surfisti con la
muta naturalmente), e freddo, molto freddo! Bella scoperta,
è l'oceano Atlantico! Sì, sarà pure
l'oceano ma più a sud, sulla costa sud dell'Algarve
l'acqua è più calda, si fa per dire calda....!
Con il mio orologio con termometro incorporato misuro la
temperatura dell'acqua: alla fine ho il braccio congelato
e leggo 16,2° C!! GELIDA!
E sono anche riuscito a farmi un bagno! Non riesco ancora
a spiegare come ho fatto, ma sono uscito con le gambe di
marmo e il cuore piccolo piccolo!!
La sabbia è fine e non scotta e si sta bene grazie
al venticello costante.
Verso le 21.30 siamo pronti per la pappa. Scegliamo di rimanere
vicini alla chiesa nuova e così entriamo alla "Tasca
Matias" in rua Francisco Gomes de Avelar, 5 Igreja
Nova.
Il locale, bar e ristorante (meglio dire trattoria-osteria)
è simpatico e accogliente con tavoli sia all'aperto
sulla via che all'interno dove ci sediamo. L'ambiente è
amichevole grazie ai giovani camerieri brasiliani muito
simpatici e al gestore inglese.
Mangiamo bene, anzi molto bene spendendo poco anzi molto
poco! Io mangio un piatto di bacalhao in umido con batates
lessate e grao (ceci), costa 6 € o 4 € il meio
prato (lo stesso cameriere mi suggerisce la mezza porzione
più che sufficiente per una persona....).
I miei compagni di viaggio scelgono febras con patatine
e insalata (meio prato a 4 €), dourada (orata) grelhada
a 10,5 € (un pesce che però delude le aspettative
di Dino...), cervejas 0,75 € e vinho tinto da casa
(caraffa da mezzo litro) compreso nel prezzo dei nostri
piatti del giorno (ma non è una delizia...), caffè
(buono).
Sicuramente è un locale dove torneremo ancora una
delle prossime sere.
12
agosto 2002
Colazione alla cafeteria in piazza della igreja nova
con 4 cafès com leite (0,80 €), croissants (0,75
€) e salgados com camarões, e poi via verso
un'altra spiaggia della Costa Vicentina.
Scegliamo di vedere Arrifana
che dovrebbe essere tra le più belle della zona.
Arrifana è una spiaggia a circa 8 km a sud ovest
di Aljezur, seguendo le indicazioni per Monte Clérigo
sulla strada 120 in direzione Sagres.
Quando arriviamo, parcheggiamo in cima alla alta costa evitando
di scendere fino alla spiaggia pensando a problemi di parcheggio.
La vista che abbiamo da lassù è incredibilmente
bella, un panorama molto ampio che spazia a sinistra fino
a dove finisce la spiaggia e c'è uno scoglio poco
più staccato (Pedra da Agulha) mentre a destra la
baia finisce con la Pedra da Carraça. Con la bassa
marea la larghezza della spiaggia è di 70-80 metri
almeno, forse di più ancora e la battigia mostra
i riflessi dell'acqua. La gente che prende il sole si è
messa vicino alla parete dove la sabbia è asciutta.
Nel fare il bagno ho il solito congelamento totale, prima
i piedi e le gambe, poi le mani e le braccia, l'addome,
il torace e la schiena, le spalle e infine la capoccia!
CHE FREDDO!!! Non ce la faccio, ci saranno 15-16° C
di temperatura e quando esco sono in anestesia totale, il
sole mi asciugherà dopo un'ora!
Alcuni ragazzi con la muta fanno surf perchè le onde
sono alte. Ci si può divertire facendo surf con il
proprio corpo (bodysurfing) ma con quest'acqua non si può
proprio resistere...!
Invece di prendere tutta la nostra dose giornaliera di sole
e, dopo una birretta al bar-ristorante "Da praia"
(caro però...), andiamo ad un'altra spiaggia, Monte
Clérigo.
Monte Clérigo si trova a nord di Arrifana, per arrivarci
prendiamo la strada che torna inditero e alla prima deviazione
a sinistra seguiamo la strada asfaltata che passa da Vale
Da Telha. Quando si arriva nei pressi del campeggio "Vale
da Telha", alla rotonda si prende la strada che scende.
La spiaggia di Monte Clérigo è meno suggestiva
di Arrifana ma è lo stesso molto ampia e aperta,
bordata da case e villette. Ci sono più bar e ristoranti.
Una spiaggia più adatta alle famiglie, con la solita
bassa e alta marea.
Anche qui acqua ghiacciata: 16,4° C!
Ceniamo questa volta ad Aljezur al "famoso" ristorante
"Ruth". Questo ristorante sulla strada principale
poco prima del ponte, è famoso per le specialità
della zona. Da quando sono arrivato qui ad Aljezur ho sempre
visto pieno questo posto, la gente aspetta in coda per entrare.
Noi siamo riusciti a entrare dopo circa mezz'ora di attesa...
I prezzi sono medio-alti per gli standard portoghesi. Il
pesce è servito in vari modi, ma anche la carne non
manca in molti piatti.
Noi mangiamo cavala grelhado (pesce tipo sardina) con batatas
e insalata (7 €), molto buono; bife de atùn
(bistecca di tonno) (6,5€, vassoio grande con insalata
e patate lesse), sopa de verdura (1,25 €), come antipasto
mezzo chilo di percebes (10 €) e vinho verde (6 €).
Cosa sono i percebes? Per spiegarlo inizio a dire che sono
dei frutti di mare, il sapore è simile alla cozza
e l'aspetto è quello di piccoli artigli, unghioni
di color nero-grigio che crescono sul fondo del mare, penso
sulle rocce e che devono essere aperti per prendere il frutto
commestibile. Il signore del ristorante ci fa vedere come
si fa per aprire il percebe. Come antipasto è singolare
ma buono, da provare!
[Spiego
anche che in Portogallo esiste la buona abitudine di trovare
sul tavolo prima delle ordinazioni degli stuzzichini che
comprendono olive, tomini, salame, burri e paste di pesce
da spalmare sul pane, ecc. Si paga solo ciò che si
consuma, e al termine troverete così sulla "conta"
tutte le voci che avete mangiato (controllate pure...).]
Alla
fine la conta è di 51,25 €..
Terminiamo la serata al caffè della piazza della
chiesa nuova con un bicchiere di porto (0,8 € ) e medronho
(0,8 €) che è una buona grappa locale di corbezzolo
originaria di Moncique.
13
agosto 2002
Mattinata a Lagos sulla costa sopravento dell'Algarve
(ovest), a circa 30 km da Aljezur. Ci arriviamo seguendo
la strada 120 che passa da Alfambra e Bensafrim.
Giunti sul lungomare di Lagos percepiamo immediatamente
l'anima turistica che pervade questa città. parcheggiamo
sull'avenida dos Descubrimentos (a pagamento, massimo 2
ore e un quarto per 2 €, consiglio di parcheggiare
più avanti, salendo verso i bomberos (pompieri)).
Le ruas di Lagos sono zeppe di negozi di ogni genere, ristoranti,
bar, pubs, cartolerie, edicole, tabaccherie, bancarelle,
ecc. Moltissimi turisti in giro...
E' piacevole lo stesso girare per Lagos e si possono trovare
anche vie meno caotiche ma sempre carine e angoli tranquilli
all'ombra.
Da Lagos poi andiamo a Sagres,
dopo 36 km, passando per Vila Do Bispo sulla strada 125
e poi la 268.
Mi accorgo subito che è anche avvenuto un deciso
aumento edilizio in senso turistico, con nuovi alberghi
e ristoranti. Le insegne "quartos" sono numerose
per tutto il paese.
Mangiamo qualcosa al ristorante "A Sagres" che
però voglio dimenticare in fretta e ve lo sconsiglio.
A Sagres c'è da visitare la Fortaleza dove l'Infante
Enrique aveva la sua scuola navale (entrata 3 € ).
A Sagres ci sono diverse spiagge: praia Martinhal a est
del paese con ristorante, dune di sabbia e mare tranquillo;
Baleira vicina al porto; Mareta appena sotto la Fortaleza
a est; Tonel sempre vicino alla Fortaleza ma a ovest. Noi
andiamo a Martinhal e a Tonel dopo la visita della Fortaleza.
Quest'ultima ha il mare più agitato, è difficile
stare in acqua per la temperatura e per le onde.
Tra Sagres e Cabo
de São Vicente ci sono 6 km di strada stupendi;
una striscia d'asfalto che porta al punto più a sud-ovest
d'Europa, oltre c'è solo l'oceano Atlantico!
A 4,5 km da Sagres su questa strada, a destra andando verso
il Cabo, ci sono la bella praia di Beliche (ci si arriva
con una corta deviazione di strada sterrata...) e la fortaleza
medesima del 1632.
Al faro si può entrare gratuitamente sulla terrazza
panoramica costruita attorno. Il panorama è mozzafiato
e merita senz'altro la visita di questo importante posto.
Verso nord si può vedere la Costa Vicentina mentre
a est si scorge il promontorio di Sagres con la sua fortezza.
Il tramonto da qui è un evento che richiama tanta
gente che viene per assistere all"ultimo tramonto d'Europa"!
Con un vento forte e il maglione addosso ceniamo a Sagres
al "Cafè Atlantico" un ristorante gestito
da non portoghesi (inglesi ?..). Aspettiamo un po' per sederci
e poi mangiamo così così (espadarte grelhado
con patate lesse carote e fagiolini: ma il pesce non è
buono! nè abbondante e quindi lo sconsiglio; mentre
i miei compagni di viaggio l'azzeccano con bacalhao "a
casa" e alla brace. Totale 53,45 [8 pao 3,20 €;
4 manteiga 0,8 €; 2 pate 1,2 €; 1 azeitonas 0,75
€; 1 bacalhau assado 8,5 €; 1 bacalhau a casa
8,5 €; 2 espadarte 17,50 €; 3 sagres 3 €;
1 Lancers 7,5 €; 1 agua 1/2 l 1 €; 3 cafe espresso
1,5 € ]
14
agosto 2002
Sorpresa! Oggi non è una bella giornata! Nuvole basse
creano una sorta di nebbia fitta e umida che copre la costa
Vicentina.
Anche se il sole tentenna a uscire, andiamo lo stesso a
Odeceixe, un paese a 17 a nord di Aljezur. Lungo
la strada 120 passiamo da Rogil e Maria Vinagre. A un certo
punto c'è la deviazione (in curva...) per Odeceixe.
Il paese è piccolo e arroccato, con una piazzetta
carina e diversi ristoranti. Sembra anche che sia più
turistica, cioè, rispetto ad Aljezur ci sono più
stranieri...
A Odeceixe seguiamo la strada di 3 km che porta alla praia.
La strada corre parallela al fiume Seixe. La ribeira Seixe
segna anche il confine tra Algarve e Alentejo e infine sfocia
nel mare giusto sulla spiaggia.
Il paesaggio è molto singolare per la nebbia che
copre ogni cosa, lasciando solo intravvedere il fiume appena
poco più in basso e i campi verdi.
La spiaggia è ampia, meno però di Arrifana
o di Monte Clérigo, e ci sono diverse persone che
riposano.
C'è bassa marea e la spiaggia è molto profonda
spingendosi e occupando anche le rive del fiume.
La sabbia è gradevolmente soffice e fine, la spiaggia
si è guadagnata la "bandera azul" per la
pulizia delle sue acque. L'acqua naturalmente è freddissima
anche qui, non poteva essere altrimenti!
Ci sono alcuni ristoranti-bar che servono piatti veloci.
Dopo due ore di mare e.....nebbia, ci spostiamo a veder
un'altra spiaggia. Torniamo sulla 120 e a Rogil in paese
prendiamo verso destra (ovest), seguendo le indicazioni
per praia Carriagem e Vale dos Homens. Scegliamo di andare
a vedere Vale dos Homens che ho letto essere più
facilmente raggiungibile.
Dopo 3 km circa, sempre immersi nella nebbia, "ammiriamo"
dall'alto la spiaggia, cercando soprattutto di immaginarcela
giù sotto e sentendo il mare con le fragorose onde.
Peccato sia brutto tempo perchè la spiaggia è
incorniciata meravigliosamente, un bel posto sicuramente.
Tutto è nascosto, velato dalla bianca nebbia, un'atmosfera
surreale!
Passiamo il pomeriggio a Lagos.
[segnalo la "casa da toast" dove si possono gustare
toast con diverse farciture di misura extralarge 2,5-4 €,
appena fuori dalle mura, a nord nei pressi dei pompieri...].
A cena rimaniamo ad Aljezur, precisamente al "A Paparoca"
in piazza della chiesa nuova. Si possono scegliere piatti
interi o medi a prezzi contenuti ( 3,75-4,5 €). [sardinhas
con contorno 4,5 €; fileta de vitela 4,5 €; lulas
recheadas 4,5 € ( seppie ripiene; bacalhao 4,5 €;
frango assado 4,5 €; cerveja 0,75 €; ecc.]
Se però dovessi consigliare il posto migliore
sceglierei senz'altro la tasca Matias, dove l'ambiente è
più simpatico ed i piatti sono buoni ed economici.
15
agosto 2002
Ferragosto: bella giornata di sole in piaggia di Odeceixe.
Finalmente possiamo tornare a Odeceixe per goderci la spiaggia
in tutto il suo splendore. Oggi c'è molta gente qui,
è un giorno di festa e i portoghesi vengono al mare.
Ripeto che la sabbia qui è morbidissima!!
Visto che oggi è Ferragosto pensiamo di cenare un
po' prima e di prenotare per evitare di aspettare come succede
solitamente quando andiamo a mangiare verso le 21.00 e oltre.
Alla Taberna do Gabão di Odeceixe, rua do Gabão
n° 9 (vicino ai pompieri), tel 282 947 549, prenotiamo
per le 20.00. Purtroppo però non è possibile
prenotare dopo le 19.30 e quindi ci consigliano di arrivare
un po' presto e verso le 20.00 ci sono buone possibilità
di sederci subito.
E infatti alle 20.00 troviamo un tavolo giusto per noi quattro
senza aspettare.
Mangiamo bene con piatti tradizionali dell'Algarve di pesce
e di carne in abbondanti porzioni.
[io mangio un'ottima feijoada di peixe, letteralmente fagiolata
di pesce; in una terrina fagioli e riso con calamari e polipo
8 €; gli altri miei compagni mangiano bitoque 5 €;
bife di perù, bistecca di tacchino 8 €; robalo
grelhado 11 €; vinho branco da casa 4 €; sopa
de peixe 2,75 €; dessert di mouse de chocolato (sobremesa)
e caffè ]
Sicuramente tra i migliori ristoranti di questa vacanza.
Il dopocena lo passiamo nella piazzetta di Odeceixe al baretto
"Estevens" dove assaggiamo diversi liquori regionali
portoghesi, amendõa, Beirao, licor de mel, medronho,
ecc. Un bar simpatico e dove poter incontrare viaggiatori
di tutti i generi...!
16
agosto 2002
Oggi partiamo da Aljezur e la signora Rosa, per trasferirci
ancora in Algarve a Tavira
a pochi km dal confine con la Spagna.
Abbastanza presto partiamo in direzione Lagos e quindi Albufeira,
Faro e Tavira.
Dopo 2 ore circa di strada trafficata soprattutto tra Lagos
e Albufeira, arriviamo a Tavira dove cerchiamo subito un
alloggio.
Parcheggiando momentaneamente l'auto, a piedi entriamo nelle
stradine della zona a est del rio Gilão, dove ci
sono alcune pensioni. Alla Pensão Lagõas la
sig.ra Augusta, visto l'impossibilità di camere libere
ci consiglia la casa privata nei dintorni e ci scrive l'indirizzo
approssimativo e il nome della casa: "Vivenda Leitão"
in rua de campos. Cercando l'indirizzo giusto attraverso
le informazioni di passanti, un signore non riesce ad aiutarci
ma può mettere a disposizione la propria casa. Rimango
d'accordo che se non dovessi riuscire a trovare la vivenda
Leitao sarei tornato da lui. E così è stato,
non perchè non abbiamo trovato la Vivenda Leitao,
che era proprio vicina, ma perchè l'alloggio non
ci convinceva per prezzo di 30 € a notte per una camera
piccola e 2 letti matrimoniali piccoli con bagno in comune
al piano terra.
Torniamo sui nostri passi dal signore di prima sempre in
rua Alvaro de Campos al termine della via a sinistra vicno
al passaggio ferroviario.... che ci fa vedere il suo appartamento
con salotto, cucina, due camere da letto (ma una è
ricavata dalla cucina..), bagno e terrazzo che dà
sulla strada: prezzo 50 € a notte.
Nel pomeriggio andiamo in spiaggia che a Tavira si trova
su un'isola proprio di fronte alla città: l'Ilha
de Tavira, inserita nel Parco Naturale del rio Formosa.
Per arrivarci si prende un piccolo traghetto dell'Empresa
de transportes fluvias de Tavira. La partenza dei traghetti
avviene in città dal lungo fiume nei pressi del mercato
in Largo Dr. Josè Pires Padinha.
Alla biglietteria ci sono gli orari (uno ogni mezzora fino
alle 20.00) e i prezzi (1,25 € andata e ritorno).
Il traghetto segue il fiume Gilão fino all'isola,
tra lagune e banchi di sabbia impiegandoci 10-15 minuti
circa.
All'arrivo sull'isola, a piedi si segue un passaggio che
conduce alla riva che si affaccia sull'oceano. Poco prima
c'è anche l'unico campeggio dell'isola e di Tavira
l'"Ilha de Tavira".
Una spiaggia lunga e ampia, dotata di numerosi bar e ristoranti
che sono a diversa distanza dal mare, ombrelloni ecc.
Si può scegliere dove fermarsi, più ci si
incammina e meno gente si trova. Il mare è pulito,
e l'acqua è quasi calda!! Si può fare il bagno
senza tentennamenti, non è come sulla Costa Vicentina.
Molto bello, caldo e con un sole meraviglioso! C'è
anche una piacevole brezza che stempera la temperatura e
si sta al sole senza sudare troppo.
La
prima impressione di Tavira è molto positiva
per diversi motivi. In primo luogo l'architettura del paese,
con le case riccamente decorate e piastrellate con azulejos
di diverso colore e disegno, il fiume, l'ambiente molto
portoghese e poco straniero, la tranquillità, la
spiaggia sull'isola e il clima eccezionale. Tavira è
meno caotica di Lagos e più bella e interessante.
Il centro storico è interressante e sono bene evidenti
i segni che testimoniano l'importanza di un tempo di Tavira.
Il
ritorno in traghetto fino alla città avviene dopo
una lunga attesa al molo dovuta al ritardo dei traghetti
e al gran numero di persone in coda. Ci sono due file, quella
per i traghetti per Tavira e quella per Quatro Aguas nei
pressi del borgo di Santa Luzia e più vicino all'isola.
Finalmente alle 19.15 saliamo sul ferry boat.
Ceniamo versole 21.00 al restaurante "Bica" in
rua Almirante Cândido dos Reis 24 sedendoci a un tavolo
posto nella viuzza laterale.
Dopo un'attesa superiore ai 40 minuti arrivano le nostre
pietanze: arroz de linguerados (frutti di mare simili a
lunghe cozze) 6,5 €, lulas all'aglio 6 €, omeleta
de fiambre (prosciutto cotto) 4 €, vinho branco 4,5
€, caffè 0,5 €, coperto 0,25 €. Il
riso, arroz, arriva in un pentolone di terracotta e il sapore
è buono e ricco. Tutto abbondante e buono e decisamente
a prezzi vantaggiosi.
17
agosto 2002
Dopo colazione al cafè Venezuela vicino alla nostra
casa-ppartamento, visitiamo Tavira posticipando al primo
pomeriggio il mare e la spiaggia.
Ho voglia di camminare per le vie di Tavira, passeggiando
nel centro storico e scattare alcune fotografie.
Salendo verso il castello da praça da Republica,
si può vedere la chiesa della Misericordia rinascimentale
del XVI secolo. Una placca nella cappella principale indica
il luogo dove è sepolto Paio Peres Correia, il liberatore
di Tavira dell'Ordine dei Cavalieri di San Tiago. Ma anche
il monastero di Santa Maria di Tentùdia in Spagna
rivendica il luogo dove riposa questo cavaliere...! Nessuno
sa esattamente dove giacciono le spoglie del cavaliere...
In quello che resta del castello arabo entrata gratuita
dalle 9.00, dalle 10.00 i festivi ), si può avere
una bellissima e ampia veduta della città fino al
mare. Molto particolari e caratteristici i tetti a forbice
di tegole delle case antiche.
Vicino al castello si possono anche vedere alcune chiese
tra le quali quella di Santa Maria do Castelo del XIII secolo,
costruita molto probabilmente dove sorgeva l'antica moschea
e la chiesa di Santiago anch'essa costruita secondo la tradizione
sul luogo della moschea minore e iniziata nel XVII secolo.
Sia la chiesa di Santa Maria che quella di Santiago erano
però chiuse il mattino...
Dopo la bella passeggiata per Tavira e scendendo poi dalla
rua da Libertade fino al fiume, arriviamo al punto dove
partono i traghetti per Ilha de Tavira. Passeremo il pomeriggio
fino a tardi in spiaggia.
Dopo la solita doccetta rigeneratrice in camera, usciamo
ancora per cena.
Questa volta scegliamo di stare al restaurante "Cantinho
do Emigrante" in praça Dr. Antonio Padinha.
Il ristorante ha 4-5 tavoli dentro ma anche tavolini sul
marciapiede, un po' stretti ma al fresco.
In questo ristorante abbiamo mangiato benissimo soprattutto
pesce. Ma ci sono anche piatti a base di carne sempre cucinata
perfettamente alla brace. [io mangio dei pesci di media
grandezza chiamati besugos, alla griglia con aglio e coriandolo,
patate lesse 6,5 €; arroz de polvo (riso al polipo)
in un piatto grande e difficile da finire!!; peixe spada
alla griglia con patate lesse 7 €; conquilhas (telline
con limone e aglio) 6,5 €; insalata mista 3 €;
cerveja; caffè 0,5 €; medronho 1,25 €].
Tutto buono e molto saporito!
Forse ci torneremo anche domani.
18
agosto 2002
Domenica.
Dopo la consueta colazione con galão (caffè
latte mezzo e mezzo), cafè con leite (più
caffè del latte) e brioche varie, partiamo per Cacela
Velha, un paesino a circa otto km da Tavira verso est, sulla
strada per Vila Real San Antonio. Leggendo la LP viene dato
spazio alla descrizione di questo paese caratteristico e
poco turistico.
Dopo circa 15 minuti deviamo a destra per Cacela Velha.
Il paesino è minuscolo e così tranquillo,
con la piazzetta della chiesa e alcune casette colorate.
Si apprezza il silenzio e la pace e il panorama verso l'oceano
Atlantico è spezzato dal fiume che divide la costa
dal mare stesso. Ci sono barche ferme e persone che raccolgono
frutti di mare e pescano.
Chiediamo a un signore la strada per raggiungere la spiaggia.
Bisogna tornare indiatro con l'auto e prendere la deviazione
a sinistra per "Fabrica". Una volta arrivati si
lascerà l'auto per un passaggio veloce in barca per
la spiaggia. E così facciamo.
Il passaggio in barca costa 1,5 € a testa e include
anche il ritorno.
La spiaggia è simile a quella di Ilha de Tavira ma
non ci sono strutture turistiche, bar e ristoranti. Una
spiaggia solitaria e con poche persone amanti della tranquillità
dove potersi riposare, fare lunghe passeggiate sulla sabbia
e raccogliere conchiglie. Ci sono molte conchiglie sulla
battigia!
L'acqua è pulita e caldina, insomma la spiaggia di
Cacela Velha mi piace proprio! Non c'è niente ma
per questo si sta bene. Ricordatevi di praia Fabrica!
Passiamo tutto il pomeriggio in spiaggia.
Visto che è il nostro ultimo giorno a Tavira e in
Portogallo scegliamo di cenare ancora una volta al ristorante
"Cantinho do Emigrante" mangiando buoni piatti
di carne e pesce alla brace.
19
agosto 2002
Partiamo presto di mattina lasciando Tavira e il Portogallo
per la Spagna: la nostra meta di oggi è Granada!
Tavira-Granada 442 chilometri. Al termine della giornata
saremo stanchi morti!
Sono le 7.30 in Portogallo e le 8.30 in Spagna quando partiamo.
Passiamo da Huelva, Sevilla, Antequera e infine, verso le
13.30 arriviamo a Granada
Ora dobbiamo cercare una pensione. In avenida Colón
ricordo di aver visto diversi hotels e pensioni quando sono
stato qui nel 1998. Quando passiamo per avenida Colón
in macchina ci fermiamo ai bordi della strada e scendo a
piedi per cercare qualcosa. Siamo in centro, a poca distanza
dall'Alhambra e dall'Albaicin il quartiere vecchio.
Passeggiando per avenida Colón, cerco anche nelle
traverse, nelle calles più piccole qualche insegna
con scritto "pension". Quasi subito trovo la Pension
Olympia in calle Alvaro de Bazàn, una traversa sulla
sinistra andando verso Plaza Isabel la Catòlica.
La pensione è meritevole per la pulizia, una camera
ha anche la doccia in camera (24 €) mentre l'altra
costa solo 18 €. Entrambe non hanno il bagno in camera
ma i bagni in comune sono puliti (con bagno costa 30 €).
E' un'ottima sistemazione sia per il prezzo che per l'ubicazione
appena sotto l'Albaicin.
Già nel pomeriggio iniziamo a perlustrare Granada,
passeggiando nella città bassa dove c'è la
Cattedrale e la Capilla Real, l'Albaicin e verso l'Alhambra
per informarci per il biglietto d'entrata.
I biglietti per oggi sono andati esauriti, prenotando al
902224460 mi rispondono che per domani non sono rimasti
più biglietti e quindi non ci rimane che tornare
domattina presto, quando alle 8.30 apriranno le biglietterie.
Giriamo ancora a zonzo per Granada, salendo per le ripide
stradine dell'Albaicin per ammirare la collinetta dell'Alhambra
da un punto panoramico.
Per cena ci fermiamo alla "Taberna Salinas" in
calle Elvira 13 a poca distanza dalla nostra pensione. Il
ristorante è medio-caro e molto affollato; si possono
scegliere piatti e tapas. Mangiamo al tavolo spiedino di
carne (brochetas, 8,7 € ), pulpo a la Gallega (9,02
€), vino rioja (1,65 € al vaso..), cervezas (1,6
€). Buono!
20
agosto 2002
Con una levataccia che ci impedisce ancora una volta di
dormire un po' di più, alle 7.00 siamo già
in piedi pronti per incamminarci fino all'Alhambra!
Prendiamo per calle Elvira fino alla Plaza Nueva. Qui saliamo
su un minibus "Alhambra", che per 0,85 €
ci porta fino all'entrata principale. Ci vogliono solo 5
minuti di viaggio e quando scendiamo ci mettiamo in coda.
Già a quest'ora ci saranno almeno 200 persone in
fila!! Ma dove finisce la gente? Beh, avremo davanti a noi
almeno 3-4 ore di attesa!! Penso che forse sia una pazzia,
ma non ho visto il resto! Cercando la fine della coda cammino
fino alla scalinata che conduce al parcheggio al livello
superiore. E' una fila lunghissima, tutti speranzosi di
entrare in fretta.
Gli sportelli apriranno alle 8.30, così la coda lentamente
comincia ad avanzare. Finalmente!! E' probabile che entreremo
in mattinata. E comunque c'è anche una discreta coda
per il ritiro dei biglietti prenotati in anticipo!
L'apertura dell'Alhambra diurna è dalle 8.30 alle
20.00 (orario estivo). Esiste anche un orario notturno dalle
22-22.30 eccetto la domenica e il lunedì (taquilla
21.30-22.30).
Verso le 12.00 arriva il nostro momento! Compriamo i biglietti
a coppia. Il costo è di 7 € e dà accesso
all'Alhambra e al Generalife, i giardini e la dimora estiva
dei sultani Nasridi.
Il biglietto comprende inoltre l'accesso ai Palazzi, all'Alcazaba
o zona militare e alle Medina.
Si può anche vedere il Palacio di Carlo V con il
museo dell'Alhambra e il museo delle Belle Arti.
L'accesso ai Palazzi Nazariti è regolamentato da
una fascia oraria marcata sul biglietto. Dovremo entrare
tra le 13.00 e le 13.30; una volta all'interno si può
rimanere per quanto si vuole.
Non ho parole per descrivere la bellezza artistica architettonica
delle stanze e dei cortili dei Palazzi Nazariti. Sono incantato
e sorpreso!
Non avevo mai visto niente del genere. Ogni particolare
è curato e cesellato in modo delizioso! Le colonne,
gli stucchi, le pareti e gli intonaci, i soffitti, i pavimenti,
le finestre e le piastrelle; ogni oggetto è un gioiello
che mi illumina gli occhi!
Uscendo verso le 16.30 sono entusiasta di ciò che
ho visto. Non so perchè, o meglio forse per quello
che ho visto in Marocco, ma non pensavo che l'Alhambra di
Granada avesse dei palazzi così magnifici, una vera
sorpresa stupefacentemente bella! Sarei stato ancora per
un po', ma...non esageriamo!
Dopo la visita, appagato e sazio dell'opera moresca, ho
ancora delle forze residue per una passeggiata per la città
bassa. Vado fino al convento di Jeronimo (entrata a 2,20
€ ) e alla chiesa di San Juan de Dios che ora è
un piccolo ospedale.
Passando per la Puerta Elvira, risalgo per le strette calles
sull'Albaicin per poi ridiscendere in Plaza Nueva.
E' piacevole camminare per le vie di Granada, sull'Albaicin,
quando si aprono piccole e tranquille piazzette e sedersi
ad ammirare il panorama della città, dell'Alhambra
e della Sierra Nevada.
In questo mese la città è un po' svuotata
dei granadini, in vacanza, mentre si incontrano i turisti
nei luoghi di maggior interesse.
Il sole, poi, è meraviglioso! Non fa caldo eccessivamente,
anzi, si sta bene perchè il clima è secco
e temperato perfino da una leggera brezza.
Credo che solitamente faccia più caldo, in effetti
siamo stati molto fortunati!
Decidiamo di cenare questa volta optando per le tapas. Vamos
a tapear!
Le
tapas sono svariati piattini che accompagnano un'ordinazione
da bere. Per esempio, se ci si siede (di solito alla "barra"
) e si ordina da bere, cerveza, vino, ecc, si riceverà
anche qualcosa da mangiare, come crocchette di baccalà,
piccoli panini farciti, calamari fritti, fave e prosciutto,
migas, jamon e pan tostado, sardine marinate, mejillones
al vapor (cozze), gambas, ecc.
Insomma, ogni qualvolta si ordinerà da bere, si riceverà
anche uno stuccicante piatto da mangiare.
Quindi
partiamo alla volta di tabernas, ristoranti e piccoli bar
dove sedendoci al banco ordiniamo da bere, aspettando la
nostra "tapa". Ci arriva un po' di tutto, piccoli
bocadillos con tonno, olive, panini caldi con jamon, panzerotti,
pane e prosciutto, crocchette di baccalà, ecc.
Ma per chi vuole si può sempre ordinare anche una
raciòn.
In conclusione direi che, si beve soprattutto e si mangia
ma non troppo.
Entriamo in diversi ristoranti fra i quali la bodega Castaneda
in calle Almiceros, la taberna Salinas in calle Elvira dove
abbiamo mangiato ieri sera e in altri locali ancora, anche
nei pressi della cattedrale.
21 agosto 2002
Oggi lasciamo Granada e partiamo verso le 9.30 in direzione
Motril sulla E902 N323.
Vogliamo dirigerci e fermarci al Parco Naturale Cabo de
Gata.
Ma invece di arrivarci per la strada più diretta
e corta, decidiamo di passare per la Alpujarra, una
regione molto rinomata in Spagna. Limitata a nord dalla
Sierra Nevada, a sud dal mediterraneo e a est e a ovest
da sierre minori, è apprezzata per la sua singolarità
geografica ed etnografica. Una terra costituita da belle
valli e montagne e da pueblos blancos. Sarà una strada
caratteristica con stupendi panorami verso la valle sottostante,
ma allungherà di molto il nostro cammino perchè
la velocità media è di 50 km orari! Una strada
di montagna, con curve e rallentamenti poco trafficata.
Passiamo da paesini di origine araba come Lanjaron (famosa
per le terme e le acque minerali) e Orjiva (capoluogo amministrativo
ed economico). Paesi di villeggiatura dove c'è tanto
fresco e l'aria buona! Trévelez è invece la
località più alta di tutta la Spagna, a 1.476
metri s.l.m.; famosa per il suo "jamon serrano",
un prosciutto crudo "stagionato" dai venti della
Sierra Nevada.
Ci rendiamo conto però che stiamo allungando notevolmente
la strada e non abbiamo molto tempo per cui, poco prima
di Càdiar scendiamo verso il mare in direzione Albuñol
e La Rábità. Sull'autovia del Mediterraneo
E15 N340 seguiamo per Almerìa. Poco prima di Almeria
il paesaggio è occupato da estese serre che tappezzano
il paesaggio, un panorama alquanto suggestivo molto strano.
Chissà cosa nascondono queste serre, chissà
cosa coltivano? Frutta credo. Vaste coperture bianche che
immagino siano serre per piante da frutta.
Oltre Almerìa siamo vicini al Parco Naturale di
Cabo de Gata-Nijar.
Il
Parco
Naturale di Cabo de Gata-Nijar si
trova nel estremo orientale del golfo di Almerìa.E'
uno degli spazi naturali protetti più singolari d'Europa
per il suo carattere semi-arido. Riserva della Biosfera,
sono di gran interesse didattico il massiccio vulcanico
della Sierra di Cabo de Gata, le saline e la steppa litorale;
la flora e la fauna perfettamente adattate; il rapporto
uomo-natura e in generale l'alto grado di conservazione
del Parco che è sopravissuto all'aumento urbanistico
della costa spagnola. I 34.000 etteri di estensione si dividono
in due zone ben differenti: la zona della costa, formata
da un breve sistema di dune, ampie saline, estese superfici
di "steppa semiarida mediterranea" dominata da
graminacee e aromatiche e la sierra di Cabo de Gata, di
origine vulcanica, dove nel suo punto estremo si trova il
romano "promontorius charidemi" e sopra questo
il Faro di Cabo de Gata. Nella sua area costiera si localizza
la zona umida di maggior importanza della provincia. Le
Saline di Cabo de Gata. La temperatura media annuale è
di 18° C, con precipitazioni molto scarse.
All'altezza
di Nijar, appena dopo c'è la deviazione per Las Negras
sul mare. Si passerà da Campo Hermoso, Fernán
Perez in uno scenario incredibile!
Immersi in uno straordinario paesaggio desertico, povero,
brullo e malinconico in cui la strada è l'unico punto
di riferimento; per capire il paesaggio è simile
a quello che si vede in una pellicola western, come in Texas
o nel nord del Messico! E a confermare tutto ciò,
proprio nei dintorni c'è una piccola Hollywood spagnola
dove sono stati girati alcuni film western.
Sono incantato per la vista di questo interessante parco!
Prima di Las Negras, passando per Rodalquivar, un vecchio
paese con antiche miniere d'oro abbandonate, ci fermiamo
al Mirador "Las Amatistas", dove si può
avere una bellissima veduta della costa.
Cerchiamo una sistemazione a La Isleta del Moro, un paesino
sul mare poco più a sud, ma l'unico hostal (Isleta
del Moro) è completo. Tornando sui nostri passi a
Rodalquivar non troviamo niente, non ci sono pensioni nè
alberghi, solo abitazioni di villeggiatura. Scendiamo allora
fino al carino e solitario pueblo di Las Negras che ha anche
un campeggio sulla spiaggietta ma è anch'esso pieno!
Il ragazzo del campeggio mi informa che anche il campeggio
più a sud di Los Escullos è completo!
L'hostal del paese è completo e siamo stanchi, non
sappiamo cosa fare!
Non ci resta che tornare indietro fino a Fernán Perez
e Campo Hermoso e riprendere l'autovia N340 per uscire più
avanti per cercare qualcosa ad Agua Amarga.
Ad Agua Amarga, che è un paesino di villeggiatura
sul mare piccolo piccolo, con ristorantini sulla spiaggetta,
non troviamo nulla; i pochi hostal e alberghi sono pieni.
Basta, abbiamo capito! Questo delizioso angolo di Spagna
è conosciuto da pochi turisti che riempiono facilmente
e presto le poche strutture che esistono lungo la costa.
Scegliamo quindi di abbandonare l'idea di fermarci sulla
costa per qualche giorno di sole e quindi ci spingiamo più
a nord cercando qualcosa nell'entroterra.
Sulla cartina l'occhio si sofferma su una città segnata
in grassetto e a poca distanza: Lorca.
Proseguiamo fino a Lorca, poco prima di Murcia, dove
troviamo subito le camere desiderate alla Pensiòn
"La Alberca" in Plaza Juan Moreno. Le camere doppie
(24 € l'una) non hanno il bagno che è in comune
nel corridoio. E' una soluzione discreta visto il costo
e la localizzazione.
Lorca è abbastanza tranquilla e all'ufficio del turismo
la signorina è stata molto efficiente e gentile nel
fornirci consigli e suggerimenti per il nostro soggiorno.
Lorca
è conosciuta nel mondo per le sue sfilate bibliche-passionali
della Semana Santa. Di interesse artistico-monumentale a
Lorca si può visitare l'Ayuntamiento (municipio),
la chiesa di San Patricio, la Casa del Corregidor e il Pòsito,
la plaza di España; il Porche de San Antonio è
l'antica porta medievale, il Palazzo di Guevara, chiaro
esempio del barocco civile levantino.
Il Castillo originario dell'epoca musulmana, fu rinforzato
dopo l'occupazione delle truppe Cristiane (sec. XIII).
La
sera andiamo a mangiare al mèson El Puchero, in calle
Donante de Sangre, dove abbiamo assaggiato un po' con varie
tapas: pinchitos (spiedini di carne, 1,20 €), catalanas
(pane a fette con pomodoro e prosciutto, 1,5 €), ensaladilla
de marisco 2,2 €, jamon, patatas bravas (gnocchi piccanti),
lomo con queso, queso manchego, cerveza 1 €, pulpo
a la gallega 7 €, montaditos de lomo, montaditos de
chorizo, salpichòn de marisco (insalata e sottaceti),
albondigas en salsa (polpette di carne), berenjenas (melanzane),
alcochafa con anchoas (carciofi con acciughe), ecc.
22
agosto 2002
Ripartiamo ancora il mattino per spingerci ancora più
a nord, senza una meta ben precisa, la voglia è quella
di rimanere sulla costa per stare ancora un po' in spiaggia
solo per uno o due giorni...
Lasciamo Lorca, passiamo Murcia e poi Valencia. Poco prima
di Benidorm l'autovia diventa autopista e si paga il pedaggio;
prima 16 € da Benidorm a Valencia, poi 11 € da
Valencia fino a Tarragona in Catalunya, dove arriviamo
e ci fermiamo verso le 17.00.
All'ufficio del turismo di Tarragona un signore gentilmente
ci fornisce cartine e opuscoli della città.
Iniziamo a cercare una sistemazione con l'elenco degli alberghi
per le vie attorno al porto e alla stazione ferroviaria.
Le pensioni più economiche a una stella sono vicine
alla stazione ferroviaria, una in carrer (calle) Smith n°
20, la casa La Pilarica che ha stanze vecchie senza bagno
con un'aria che sa di muffa; costano 34,90 € cadauna
e sono al piano, non accettiamo. Altre due, sempre con prezzi
simili sono, una in carrer General Contreras 29, il Maryflor
che però non ha stanze per noi quattro, mentre in
carrer Cartagena 10 alla casa Carmen, le camere fatiscenti
sono da scartare all'istante anche perchè il prezzo
di 17 € a persona è di molto superiore al valore
della sistemazione e la signora che ci mostra la camera
sembra scocciata di "lavorare" e di lasciare la
poltrona davanti alla tv!
Infine ci dirigiamo in via Augusta, da non confondere con
carrer August, dove ci sono diverse pensioni a due stelle.
E' così che concludiamo la nostra ricerca all'Hostal
"Anterman" al numero 221, con camere doppie a
36 € con televisione, bagno e doccia con acqua che
va e viene.
In via Augusta ci sono anche altre pensioni, El Callejon
a due stelle al n° 213, la Villa Rabassada di due stelle
al n° 96, l'Hotel Nùria tre stelle al n°
145, l'hotel marina a tre stelle al n° 151, l'hotel
Astari a tre stelle al n° 95. Un'altra sistemazione
economica è la pensione di due stelle "Alhambra"
in calle Estanislao Figueras 51, che dispone di doppie con
bagno a 33 € e senza bagno a 24 €.
Tarragona
è l'antica capitale storica della proviancia romana
della Tarraconense e sede dell'arcivescovato metropolitano
della Catalogna.
Il quartiere altro è chiamato la part alta, circondato
per tre quarti dalla muraglia romana e concentra gran parte
dei monumenti ed edifici religiosi e istituzionali della
città.
La città ha origine nella base militare che Gneo
Scipione stabilì nel 218 a.C., porta d'entrata per
la penetrazione romana nella penisola Iberica per la valle
dell'Ebro. Nel 45 a.C. Giulio Cesare la elevò alla
categoria di colonia. I principali monumenti sono dell'epoca
di Augusto che risiedette nella città tra il 27 e
il 24 a.C. e dei suoi successori.
A Tarragona si possono visitare la Part Alta e il Passeig
Arqueològic, le torri del Arquebisbe, del Cabiscol
e di Minerva. La Catedral è un magnifico edificio
di transizione dal romanico al gotico (sec. XII-XIV); nel
suo interno si possono ammirare i ricchi tesori artistici
accumulati durante i secoli: la notevole entrata romanica
di accesso al gran chiostro, la pala dell'altare maggiore
di santa Tecla, di alabastro, altre pale gotiche e barocche,
l'organo, le cappelle interne rinascimentali, ecc.
Nella part Alta si possono vedere anche gli archi del vicolo
La Merceria, la piazza di El Pallol, l'antico Hospital de
Santa Tecla, l'antica casa del Comune e l'antica casa della
Generalitat, ecc. Il Museo archeologico conserva bellissimi
particolari come il sarcofago di Ippolito, la famosa bambola
d'avorio, il Bacco praxiteliano o il mosaico con il volto
di Medusa.
Ai piedi della Part Alta, sulla riva del mare, si trovano
i resti dell'Anfiteatro romano (sec. I d.C.) di forma ellittica.
Altri monumenti si trovano nei dintorni come la necropili
paleocristiana, lacquedotto, la torre degli Scipioni, ecc.
A
cena mangiamo alla cerveseria-restaurant Gambrinus, sulla
Rambla Nova, dove l'ambiente è informale e si possono
scegliere fra molti piatti tipici.
Assaggio la specialità del posto, la "fideua"
(6,5 €) che è una pasta, fidelini, simile agli
spaghetti ma più corti e piatti, vengono cotti in
casseruola e sono conditi con pesce (una specie di paella...);
ordiniamo anche un piatto di oreja y morro ( orecchio e
naso del maiale) fritti a pezzettini (non ve lo consiglio
però...) 3,8 €; cannelloni caseros 4,80 €;
ravioli di queso 6,10 €; pan con tomate 0,90 €;
cerveza de jarra 1\2 l 1,85 €; vaso de vino 0,95 €;
cafè solo 0,75 €; coca 1,5 €..
Un locale raccomandabile anche per il servizio veloce e
cordiale!
23
agosto 2002
A causa del maltempo che da ieri non dà tregua, lasciamo
Tarragona per andare a Barcelona, avvicinandoci sempre
più al confine con la Francia che passeremo senza
fermarci lungo la via del ritorno.
Arriviamo presto in centro, siamo sulla Rambla una delle
vie più famose di Barcelona. Qui inizia la processione
tra semafori, strisce pedonali, soste vietate che rallentano
molto il nostro passo alla ricerca di un hostal economico
e centrale.
Ci fermiamo infine in un parcheggio a pagamento (3,20 €
per un'ora) dietro la rambla e iniziamo a cercare a piedi.
Non avendo una cartina della città, o meglio, della
metropoli di Barcelona, vagabondiamo nei dintorni della
rambla, prima a est poi a ovest. E' chiaro che i prezzi
si sono alzati, anche la bettola più scadente è
più cara della media, mentre gli hotels più
moderni costano molto.
Dopo diversi "completo" e no "hay habitaciones",
troviamo la soluzione alla Pensiò Selecta, calle
Carmen, 25 tel./fax 933014484, vicino al mercato La Boqueria
(a ovest rispetto alla rambla). Una pensione a una stella,
la nostra camera al terzo piano ha 4 letti paralleli fra
loro, ventilatore, senza bagno ma con lavabo: prezzo di
72 € (18 euro a persona)! Accettiamo, visto che comunque
non si trova niente di più economico e neppure di
meglio. Almeno siamo in centro!
Beh, dopo aver spostato la macchina al più vicino
parcheggio, sempre a pagamento (pagheremo 18 euro per tutta
la notte), iniziamo a visitare Barcelona, per quel che si
può vedere così, senza una meta ben precisa,
solo per cercare qualcosa di interessante.
La Sagrada Familia certo non si può far finta di
niente! Raggiungo con Lucia questo simbolo di Barcelona,
a piedi seguendo il Passeig de Gracia. In precendenza giriamo
per il Barri Gotic, il quartiere gotico dove c'è
la Cattedrale, il municipio (Ajuntament) e le viuzze antiche
a est della Rambla. Ci sono molti turisti, molta folla ovunque
e bisogna fare attenzione alle proprie tasche...
Per la visita della Sagrada Familia si paga un biglietto
d'entrata individuale che costa 6 € (entrata tutti
i giorni dalle 9 alle 20, orario estivo; orario invernale
fino alle 18), una volta dentro il Tempio Espiatorio si
può vedere il museo con l'esposizione del progetto
di Gaudì, e si può anche salire attraverso
la rampa di scale, mentre per l'ascensore si pagano 1,5
€ in più.
Dopo la Sagrada Familia terminiamo in nostro tour passando
per la Plaza de Toros, l'Arco di Trionfo e infine ancora
per il Barrio Gotico.
24
agosto 2002
Ancora una volta partiamo, il tempo non è clemente,
il sole è scomparso ormai da due giorni e ci spingiamo
ancora più a nord, quasi fino al confine con la Francia.
Non abbiamo una particolare predilezione sulla meta finale
di oggi, sarebbe meglio finire questa vacanza ancora al
mare sulla costa, ma non sappiamo dove...
Casualmente caschiamo a L'Escala-Empúries,
sulla Costa Brava, tra Gerona e Figueres, appena a sud di
Roses e Cadaqués.
Un paio di km prima del paese, sulla strada principale si
trova l'ufficio del turismo dove prendiamo cartine e l'elenco
delle pensioni di L'Escala.
Troviamo alloggio alla Pension Hostal "Mediterrà",
carrer Riera, 24, nel centro antico (Casc Antic). La camera
singola con un letto matrimoniale e due letti singoli e
bagno costa 69,80 €. La camera è un po' stretta,
anche per tre persone, figuriamoci per noi quattro e un
letto è "arrangiato" con una brandina.
Passeremo qui le nostre ultime due notti di questa vacanza!
Il paese è piccolo, c'è molto vento e fa perfino
freddo, e che freddo! Ormai di sole non se ne parla, il
nostro sogno di finire in spiaggia è sfumato!
Noi siamo nel nucleo storico, il centro antico, mentre il
paese si sviluppa anche più a sud con la spiaggia
De Riells. A nord ci sono diverse spiagge più o meno
grandi, come la platja del Moll Grec vicino alle rovine
di Empùries, la platja de les Muscleres, la platja
del Portitxoll, ecc.
Passeggiamo nel centro antico, fra negozietti turistici,
bar, ristoranti. Non mi piace questo paese, il tempo ci
mette molto per farmi annoiare, il vento soffia costantemente
e ho un freddo cane! Sembra settembre inoltrato, le nuvole
si confondono con il mare...
Mi assale la nostalgia dei luoghi in Andalucia, Mazagòn
e Palos, e il Portogallo che sembrano già così
"lontani"!
Qui a L'Escala, vista la vicinanza alla Francia, si parla
già n po' di francese e mi faccio un'idea del luogo
come di una meta di villeggiatura per francesi "poveri".
A cena scegliamo di approfittare della nostra pensione che
fa anche da ristorante e il menù molto conveniente
per gli ospiti di 9,60 € comprende la scelta di un
antipasto, un primo piatto e un secondo, vino, acqua e dessert.
Tutto sommato si mangia bene!
25
agosto 2002
Anche oggi è brutto tempo! Agosto? Bella domanda,
qua sembra ottobre e manca poco che piova!
Non c'è molto da fare, starsene a letto oppure farci
qualche giretto a piedi o in auto.
In macchina facciamo un giretto nei dintorni del paese,
verso nord alla ricerca di qualche spiaggetta. Sembra che
il sole possa uscire un po', e aspettiamo con ansia!
Passate le rovine archeologiche di origine greche d'Empùries,
entriamo nel nucleo storico di St. Martì d'Empùries
e seguendo una passerella di legno nella pineta circostante
arriviamo alla spiaggia del molo greco (platja del moll
grec), formata da 2-3 piccole baie carine e sabbiose. Non
è male qui in spiaggia e il sole ci concede qualche
minuto di abbronzatura.
La cittadina di L'Escala-Empùries è formata
dal nucleo di St. Marti a nord, dal casco antico al centro
e dalla spiaggia de Riells più a sud vicino al porto.
La passeggiata che va dal centro storico a El Riells più
a sud è piacevole ed il panorama è carino.
La spiaggia di El Riells è incorniciata da una gradinata.
Ci sono diversi ristoranti lungo il passeig del mar, e bancarelle
ambulanti. Molti i menù scritti in catalano, spagnolo,
francese, inglese e tedesco.
Nella parte nuova a dus ci sono altri quartieri come La
Cloja, El Puig Sec, Riells de Dalt e più a sud, Montgò.
La marina è a La Cloja, mentre il municipio è
nel Casc Antic.
Diversi sono i campeggi sopratutto a nord nei pressi delle
rovine archeologiche d'Empùries.
Ceniamo, al ristorante a buffet Agua Marina, sul passeig
del mar, a metà strada circa fra il casco antico
e El Riells. Non è sicuramente un locale da raccomandare...(evitate
la paella scotta!!).
26
agosto 2002
Lasciamo L'Escala e la Spagna per percorrere l'autostrada
francese fino a Mentone.
Prezzi dei pedaggi autostradali: fino a Montpellier 12,80
€; Arles 4,20 €; Lançon 3,40 €; Capitou
11 €; Nice 1,10 €.
Il brutto tempo ci accompagna fino al ritorno a casa in
Italia, quando arriviamo verso le 18.30.
Fine
INFORMAZIONI
PRATICHE
ALLOGGI:
Aranjuez: Hostal Residencia "Francisco-Jose",
avenida del Principe, 26, 28300 Aranjuez, tel. 918911140
(http://www.aranjuez.com/RanaVerde).
Camping Doñana Playa di 1a categoria. cabañas.
Carretera Huelva Matalascañas, km 34,600 Costa de
la Luz (Mazagón) - Huelva. Tel. 959.53.69.81,
fax 959.56.313 (www.campingdonana.com, e-mail: campingdonana@arrakis.es).
Aljezur: Sig.ra Rosa Sobral, rua dos Bombeiros Voluntarios
de Aljezur, tel 282.934.880.114, oppure andate alla Hospedaria
"O Palazim" in Aldeia Velha, 8670 Aljezur (estrada
nacional 120, a circa 800 m sulla strada per Rogil), tel
282.998249 (12 camere con wc, colazione).
Granada: Pension Olympia in calle Alvaro de Bazàn.
Lorca: Pensiòn "La Alberca" in Plaza
Juan Moreno, 1. Tel. 968.406516. (2 stelle).
Tarragona: Hostal "Anterman" via Augusta,
221, tel. (977) 235701. (2 stelle).
Barcellona: Pensiò Selecta, calle Carmen,
25, 08001 Barcelona; tel./fax 933.014.484. (1 stella).
L'Escala: Pension Hostal "Mediterrà",
carrer Riera, 24 17130 L'Escala; tel. 972770028, fax 972774593.
(1 stella)
LINKS UTILI:
www.andalucia.org - Andalucia
www.playasdehuelva.com - Portale sulla costa della provincia
di Huelva, il parco Nazionale Doñana, i luoghi Colombini,
Isla Antilla, Isla cristina, Mazagón, Matalascañas,
Palos de la Frontera, El Rócio, ecc.
www.donana.es - Parco Nazionale Doñana (Huelva)
www.aytoalmonte.es - Ayuntamiento de Almonte (Matalascañas)
www.aytomoguer.es - Ayuntamiento di Moguer
http://www.alhambratickets.com - vendita dei biglietti
per l'Alhambra di Granada su internet.
http://www.cabodegata-nijar.com - Parco Naturale Cabo
de Gata-Nijar
www.losescullossanjose.com - campeggio-complesso turistico
"Los Escullos", Parco Naturale Cabo de Gata-Nijar
http://www.costadourada.org - Tarragona
http://www.barcelonahotels.es - Barcellona hotels
http://www.sagradafamilia.org - Sagrada Familia di Barcelona
http://www.lescala.org - L'Escala