UMBRIA 2004: DA CASTELLETTO A CASTELLUCCIO
di Luca Galeotti
Viaggio
in camper effettuato da Luca (38), Lucia (34), Gaia (9 mesi)
+ Mobilvetta Yacht 60 del 1988.
Castelletto
è un piccolo borghetto sperduto nell'Alta Garfagnana,
a pochi chilometri dal Passo dei Carpinelli. E' qui, ma
senza il nostro camper, che abbiamo iniziato il 2004, assieme
ad alcuni nostri cari amici. La mattinata si è conclusa
con il rientro a Barga per finire di caricare di vestiti,
ninnoli per Gaia ed alimenti il mezzo e poi partire per
la nostra vacanza in Umbria. Destinazione finale: Castelluccio
ed il Pian Grande, uno dei luoghi più suggestivi,
a livello ambientale e paesaggistico, dell'Umbria. Proprio
a ridosso dei Monti Sibillini.
Va detto subito che a Castelluccio non siamo arrivati. La
neve ci ha fermato sulla bella strada che sale da Norcia
sugli Appennini per poi sbucare nel Pian Grande. A 1.500
metri s.l.m. la strada era completamente innevata e per
raggiungere il passo c'era ancora da salire per 300 metri.
Le catene le avevamo, ma l'ora era tarda e con la piccola
Gaia a bordo proprio non me la sentivo di passare la notte
da quelle parti con qualche imprevisto che non manca mai
.
Peccato. Anche stavolta non ce l'ho fatta a vedere questo
luogo che molti dicono incantato. Forse sarà meglio
ritentare in primavera, che si dice sia la stagione ideale.
L'Umbria comunque, di spunti per consolarsi, ne offre a
volontà ed allora ecco le tappe del nostro viaggio,
iniziato il 1 gennaio e conclusosi la sera del 5 gennaio
2004 in un inferno di diverse decine di chilometri sulla
A1
1
gennaio 2004
Con
il nostro Mobilvetta Yacht 60 in gran forma percorriamo
senza problemi la A1 ed usciamo per prendere il raccordo
per Perugia all'uscita Bettole. La destinazione serale è
Castiglione sul Lago, ma prima facciamo una piacevole deviazione
per Cortona ancora in terra di Toscana, che è
una bellissima cittadina medievale arroccata su un colle
e che abbiamo trovato letteralmente invasa da turisti. Siamo
riusciti a parcheggiare nel parking per bus turistici (occupandone
un posto
) ed abbiamo davvero avuto fortuna visto il
notevole afflusso di auto e pullman della giornata.
La cittadina ha una bella piazza e molti scorci suggestivi;
non mancano i monumenti e neppure le salite!!!
Comunque, proprio bella.
Da qui, attraverso strade interne, raggiungiamo prima Tuoro
sul Trasimeno e poi Castiglione sul Lago dove
parcheggiare, almeno fuori stagione, non rappresenta un
problema. Nei pressi della Caserma per l'addestramento dei
cani della Guardia di Finanza, di fronte al lago, c'è
un parcheggio che troviamo pieno di camper. Costeggiando
il lungolago, direzione campeggio, c'è un bel parcheggio
sterrato vista lago dove ci fermiamo per la notte assieme
ad altri camper.
Visitando poi il bel paesino ? dove il giorno dopo troviamo
un'accoglienza davvero gentile da parte di tutti ? ammirando
il paesaggio sottostante vediamo che di spazi per camper
ce ne sono in diversi punti e che non è difficile
parcheggiare anche direttamente sul prato che da sul lago.
Una ultima nota sul paese. Si tratta di uno dei centri inseriti
tra i borghi più belli d'Italia. Ed una visita, anche
fuori stagione, la vale.
2
gennaio 2004
Dopo Castiglione sul Lago, raggiungiamo, costeggiando il
Trasimeno per un bel tratto, il piccolo borghetto di Mugnano.
Si trova a qualche chilometro nell'interno e, piccolo e
poco conosciuto, merita invece una piacevole visita.
Un è borgo medievale fortificato, oggi assai rimaneggiato,
ma le sue vie interne conservano ancora quel fascino. E'
un luogo lindo e curato, abbellito da affreschi contemporanei
che fioriscono su tutte le case del paese. Molto Carino.
Proseguiamo per Perugia dove sostiamo presso la grande
e comoda area di sosta vicino ai Carabinieri in piazzale
Bove. Con il bus 2 (o 3???) si raggiunge in poco tempo piazzale
Parmigiani e le scale mobili che ci portano direttamente
in centro e con il 13S, direttamente da piazza Italia, si
torna a pochi metri dal parcheggio. I biglietti della circolare
fateli ad un tabacchino perché a bordo costano di
più
Perugia è bella come me la ricordavo, ma oggi fa
troppo freddo e tira un vento che gela le ossa. Ci fermiamo
solo un paio d'ore e decidiamo di passare la notte ad Assisi
dove Lucia vuole portare Gaia a visitare la tomba di San
Francesco (l'ultima volta che ci siamo stati Gaia era nella
pancia della mamma).
Assisi
ci piace proprio tanto ed anche a noi che con la fede abbiamo
un rapporto particolare, l'atmosfera francescana, il ricordo
di questo Santo che amiamo, crea sensazioni molto profonde.
Per la sosta: c'è un parcheggio a pagamento proprio
sotto le scale mobili che conducono in paese, ma per il
camper questa sera è al completo. Troviamo invece
posto nel parcheggio sterrato di fronte all'ospedale in
compagnia di tanti altri camperisti. C'è da fare
qualche centinaio di metri in salita, ma la passeggiata
non guasta ed il luogo è tranquillo e gratuito (anche
se ci sarebbe un divieto per camper). Sulla stessa strada
ci sono anche le indicazioni per un'area di sosta camper
privata. Scopriamo il giorno dopo che è a diversi
chilometri e regolarmente chiusa.
3
gennaio 2004
La
meta di oggi è quella tanto attesa: Castelluccio.
Pochi chilometri dopo Assisi ci fermiamo a Spello,
un altro bel paese che ha conservato la sua architettura
medievale e dove ci accoglie una bella area con camper service
presso gli impianti sportivi, lungo la vecchia strada per
Assisi. Qui provvediamo s scaricare i serbatoi ed a fare
rifornimento di acqua potabile e non manchiamo di fare una
visita al paese che ci ricorda, per come è conservato,
per la sua atmosfera e per altre similitudini l'immagine
di Ait Benhaddou, una delle Kasbah meglio conservate del
Marocco, di epoca anch'essa medievale, divenuta patrimonio
mondiale dell'Unesco. Il paragone è un po' azzardato,
ma l'impressione che abbiamo sia io che Lucia è proprio
questa. Rinominiamo così immediatamente Spello l'Ait
Benaddhou dell'Umbria e ci godiamo un bel giro per la parte
vecchia ed anche per la parte inferiore del paese dove si
trovano diversi negozi e locali caratteristici. Ammirando
bellissimi scorci e rammentandone altri più esotici
e lontani
Riprendiamo il viaggio percorrendo strade piacevoli e ammirando
paesaggi incantevoli, con i monti alla nostra sinistra dalle
cime imbiancate di neve.
Si scende verso Spoleto e poi si devia per Norcia con il
paesaggio che mano a mano si fa più aspro e montuoso.
Verso le 13 siamo a Norcia che mi aspettavo un po'
più carina anche se niente male e che naturalmente
è il paradiso degli amanti di insaccati e formaggi
che qui si vendono a profusione. Noi facciamo acquisti alla
bottega Brancaleone da Norcia, molto caratteristica, ma
con un burbero norcino a dir poco indisponente e che tenta
di venderci grossi quantitativi di ogni cosa di cui chiediamo
notizie. Usciamo un po' turbati e con il classico salame
umbro (Coioni di mulo) ed un magnifico pezzo (dalle dimensioni
da caserma) di pecorino di fossa di Norcia al prezzo di
13 euro.
Per la sosta ed il pernottamento: vicino a Porta Romana
c'è un parcheggio a pagamento che troviamo invaso
dai camper. All'ufficio turistico ci dicono che per i camper
c'è un'area nei pressi di Porta Ascolana che non
abbiamo utilizzato in quanto ci siamo fermati presso il
grande piazzale per bus turistici, sempre vicino a Porta
Ascolana.
A Norcia stiamo poco perché vogliamo raggiungere
Castelletto, impresa resa impossibile dalla neve. Ripieghiamo
sulla vicina Cascia, luogo di Santa Rita, meta di
migliaia di pellegrini, ma a parer nostro un po' troppo
artificioso, tutto impostato sul turismo per pellegrini,
anche se perfettamente organizzato. Qui pernottiamo presso
il grande parcheggio all'ingresso delle scale mobili. E'
a pagamento ed accoglie auto, camper e bus. Le tariffe sono
di 2,50 per le fasce orarie che vanno dalle 6 alle 13 e
dalle 15 alle 20.
4
gennaio 2004
Proseguiamo in direzione sud, verso il Lazio, e raggiungiamo
il carinissimo Monteleone da Spoleto. Un luogo che,
come si legge sulla guida di "Vivicamper", ha
fatto tesoro del suo isolamento.
Qui di camper non ne vediamo nemmeno uno e c'è invece
un bel parcheggio che ospita anche i nostri mezzi senza
problemi, con tanto di camper service (anche se questo poco
indicato e visibile). E' proprio sotto il centro storico
che è molto ben conservato e pulito. Con un piccolo
corso ricco di negozietti accoglienti, che conduce alla
parte più alta da cui si accede dalla torre dell'Orologio.
Meritano una visita gli affreschi della chiesa di San Francesco
(trovata chiusa) ed ancor di più il piccolo museo
che ospita una copia a grandezza naturale, davvero ben fatta,
della Biga bronzea (si dice di epoca etrusca) rinvenuta
ai primo del '900 in una necropoli a pochi chilometri dal
paese.
La biga fu venduta dal contadino che la rinvenne al prezzo
di ferrovecchio ad un antiquario e oggi, dopo vari passaggi,
si trova al Metropolitan Museum di New York che l'ha acquistata
ad una somma ragguardevole. E' una testimonianza unica e
preziosa e se oggi fosse a Monteleone ne farebbe la fortuna.
Invece qui si può solo ammirare questa bella copia
in un piccolo, ma esaustivo museo gestito dalla Pro Loco.
Per visitarlo chiedete al giovane Roberto, al bar Leone
dell'Appennino. E' stato una guida eccezionale e simpatica.
Dopo la visita non fate i tirchi! Lasciate un piccolo contributo!
Dato l'arrivederci a Monteleone che ci ha davvero colpito
sconfiniamo in Lazio, a Leonessa, per poi rientrare in Umbria
e giungere alla Cascata delle Marmore attraverso
il bel lago di Piediluco. La strada da Monteleone
alle Marmore e piena di curve, ma alla fine lo spettacolo
ripaga del viaggio.
Noi arriviamo al Belvedere superiore dove ci sono
diversi spazi dove lasciare il camper, ma giungiamo un'ora
prima dell'apertura delle cascate prevista in gennaio dalle
15 alle 16. Così dopo una veloce vista dall'alto
riprendiamo il camper per raggiungere il Belvedere inferiore.
Ricordatevi che la strada migliore per arrivarvi con i nostri
mezzi è quella che conduce a Terni e da qui, costeggiando
la zona industriale, giunge al grande parcheggio posti a
poche centinaia di metri dal belvedere. Nessun problema
per la sosta.
Per visitare i due Belvedere si paga 3,50 euro a testa e
d'estate il biglietto consente anche di utilizzare un bus
navetta che collega i due punti.
Inutile dire che la vista di queste bellissime cascate è
unica. Ricordatevi di portare l'ombrello
Non siamo ancora stanchi e proseguiamo per Narni
che ci dicono incantevole. C'è la partita e di trovare
parcheggio neanche a parlarne
. La strada che conduce
all'area sosta ben indicata è ristretta dalle auto
e non si passa
.
Facciamo dietrofront e dopo aver imboccato la superstrada
raggiungiamo Todi per una visita by night molto piacevole.
La piazza del Popolo è il biglietto da visita di
Todi come pure il suo Duomo, ma di cose da vedere qui ce
ne sono tante.
Per dormire utilizziamo il grande parcheggio sterrato gratuito
e tranquillo sotto la Basilica, anche se il terreno è
quasi tutto in pendenza e bisogna arrangiarsi un po' per
trovare i posti migliori. Nei pressi di Porta Orvietana
c'è anche un'area di sosta a pagamento con camper
service, ma non l'abbiamo visitata.
5
gennaio 2004
Siamo alla fine del viaggio, ma non possiamo ripartire senza
visitare la bella ed elegante Orvieto a 28 km da
Todi; con il suo strabiliante Duomo ed il suo centro ricco
di bei negozi e di scorci da non perdere. Ad Orvieto, dietro
la stazione, è stata allestita una grande area per
camper che è a due passi dalla funicolare che vi
porta alla sommità della rupe di tufo su cui sorge
il paese.
Sappiamo però dell'esistenza di un parcheggio gratuito
di fronte alla Caserma Piave, dove ho fatto il CAR nei Granatieri
di Sardegna nel 1986 (peraltro oggi chiusa). E qui ci fermiamo
per la visita. Il centro storico è lì a due
passi e così pure l'altra attrazione di Orvieto:
il pozzo di San Patrizio.
Vederla oggi, con gli occhi del viaggiatore e non con quelli
del marmittone alle prime armi e con la nostalgia di casa,
mi rende meglio il fascino di questa città che segna
la nostra ultima metà di questa vacanza umbra. Facciamo
il pieno, riforniamo di un chilo d'olio il motore del nostro
camper (ma quanto ne consuma?!) e partiamo.
Il viaggio si chiude in bellezza con una coda di 40 km dal
casello di Incisa sull'A1all'innesto con l'A11 e con una
deviazione strategica e tortuosa che, ucsiti a Firenze Sud,
attraverso Grassina, Impruneta, San Casciano Valdipesa (attraversiamo
questi centri di notte, ma non ci mancano gli spunti per
programmare subito un altro viaggio in queste zone che fanno
parte del Chianti
) e poi Empoli, Fucecchio ed infine
Altopascio, ci riporta molte ore dopo a destinazione. Stanchi,
ma soddisfatti e con Gaia affamatissima
Abbiamo percorso in totale quasi 1.000 km.