UZBEKISTAN - ITALIA
Utili informazioni per pianificare il viaggio
Agosto
- Settembre 2003
Testo
e foto di Pietro Spera
Il viaggio da Tashkent (capitale dell'Uzbekistan) all'Italia,
con invio della moto via aerea dall'Italia - che si è
poi sviluppato lungo la Via della Seta, via Samarcanda, Bukhara,
Turkmenistan, traghetto sul Mar Caspio, Azerbaijan, Georgia,
Armenia, Turchia e Grecia-, di circa 8.000 km, non presenta
grandi difficoltà tecniche, ma estreme difficoltà
burocratiche ed un discreto onere economico. Vi è poi,
almeno ufficialmente, un alto rischio di estorsioni da parte
di funzionari o poliziotti disonesti (anche se noi siamo riusciti
a non pagare nulla a nessuno).
Benché alcuni viaggiatori abbiano realizzato questo viaggio
(o un viaggio simile) senza l'aiuto di agenzie, a mio parere
per chi ha un periodo di tempo limitato (noi avevamo poco più
di un mese) e non parla il russo (come noi) una buona assistenza
è essenziale.
Le principali difficoltà burocratiche concernono l'ottenimento
dei visti, lo sdoganamento della moto all'aeroporto di Tashkent
ed i passaggi di frontiera che coinvolgono il Turkmenistan.
Ma andiamo con ordine.
Visti
Questione da non sottovalutare, molto più complicata
e costosa di quanto si pensi. Uzbekistan, Turkmenistan, Azerbaijan,
Georgia ed Armenia richedono il visto (ma non il carnet de
passage per la moto). Turkmenistan e Azerbaijan non hanno
rappresentanze diplomatiche in Italia, ma bisogna fare riferimento
all'ambasciata a Parigi.
Il mio suggerimento è appoggiarsi ad una seria agenzia
di viaggi a cui consegnare i passaporti, che procuri tutti
gli infiniti documenti necessari (lettere d'invito, ecc.)
e si preoccupi di trasmetterli alle ambasciate. Personalmente
da anni mi servo di "I viaggi del Sogno" di Trento
(tel. 0461 983 469, email duccia@viaggidelsogno.it, chiedere
di Duccia), che quest'anno ha fatto letteralmente l'impossibile,
e con successo.
Considerate due (meglio tre mesi) per avere tutti i visti.
Il visto del Turkmenistan va chiesto per ultimo, dato che
concedono solo visti di transito, di solito di 5 giorni, e
richiedono, pertanto, che sul passaporto ci siano già
i visti del paese da dove si arriva e dei paesi dove si proseguirà
il viaggio.
Il costo è notevole. Per ottenere tutti i visti, mia
moglie ed io abbiamo speso € 1.464 complessivamente (€
732 a testa).
Spedizione
della moto
La moto è stata spedita da Roma con l'Uzbekistan Airways
(UA), giovedì 14/8/03. L'UA ha due voli settimanali
Roma-Tashkent, il lunedì ed il giovedì, ma solo
il giovedì utilizza un aereo di dimensioni tali da
poter caricare una grossa moto (noi abbiamo viaggiato con
una BMW R 1100 GS). Quindi l'unico giorno utile per la spedizione
della moto è in pratica il giovedì.
Il volo dura circa 6 ore.
La spedizione è stata effettuata con la New Transport
di Roma (email new.transport@flashnet.it, tel. 06 6501 0533),
piccola ed efficiente società di spedizioni che ha
curato perfettamente l'imballaggio, il carico e tutte le formalità
doganali. La moto va loro consegnata qualche giorno prima
dell'invio presso i loro uffici a Fiumicino (io l'ho consegnata
l'11/8/03), con il serbatoio vuoto, la batteria staccata,
le gomme sgonfiate del 50% e, a rigore, priva di tutti i liquidi
(olio motore, cardano, cambio e liquido dei freni). Inoltre
ho smontato specchietti e capolino.
La moto è stata spedita carica di tutte le cose che
potevo chiudere a chiave, cioè borse laterali (piene
di bagagli) e caschi legati con un lucchetto. Ciò ha
consentito a me e mia moglie di partire con un solo bagaglio
a mano a testa (il mio era la borsa del serbatoio) anche se,
per risparmiare spazio, siamo stati costretti ad imbarcarci
sull'aereo vestiti con tuta e stivali da moto.
Un buon accorgimento è riempire le borse laterali fissate
alla moto di tutti quegli oggetti (soprattutto pezzi di ricambio,
ferri, bombolette varie) che, per ragioni di sicurezza, potrebbero
creare problemi per l'imbarco in cabina.
Il prezzo della spedizione della moto (escludendo i biglietti
per mia moglie e me), tasse doganali, diritti vari e imballaggio
è stato di € 1.440.
Per la spedizione mi è stato chiesto, oltre ai normali
documenti della moto, anche il carnet de passage, altrimenti
non necessario per l'Asia Centrale. Io l'avevo già
perché secondo un primo progetto intendevamo passare
per l'Iran. Tuttavia per chi esclude di passare dall'Iran
non sarebbe necessario e credo che si possa chiedere alla
New Transport quale documento alternativo utilizzare.
Biglietti
aerei per i viaggiatori
Abbiamo volato con biglietti di sola andata da Milano, con
cambio aereo a Roma, spendendo circa € 680 a testa, ma
ho sentito di persone che hanno trovato qualcosa a meno. In
ogni caso noi ci siamo rivolti all'agenzia Lombard Gate di
Milano (tel. 02 3310 5633, email elena.demattia@lombardgate.it,
sito http://www.lombardgate.it/), specializzata
in Asia Centrale.
Poiché prevedevamo (a ragione, come spiegherò
tra breve) difficoltà per lo sdoganamento della moto,
sono partito una settimana prima di mia moglie.
Per comodità ho prenotato tramite Lombard Gate le prime
notti di albergo a Tashkent e l'accoglienza all'aeroporto.
Per le notti successive mi sono fermato nello stesso albergo
trattando direttamente il prezzo con la direzione e risparmiando
qualcosa.
Durante il volo, viene consegnato ai passeggeri un dettagliato
formulario doganale, da compilare in due copie, una delle
quali da consegnare alla dogana dell'aeroporto di Tashkent.
Tra le varie voci da compilare, c'è anche l'ammontare
della valuta straniera che si porta con sé. Da quanto
ho capito, conviene dichiarare la cifra reale, dato che alla
frontiera di uscita i doganieri potrebbero controllare tutto
il denaro che avete con voi, eventualmente sequestrando quello
che eccede la cifra dichiarata in entrata, in quanto si presume
acquisita illegalmente durante il soggiorno. Noi abbiamo dichiarato
esattamente la cifra che avevamo con noi, anche se poi, all'uscita
dall'Uzbekistan, nessuno ha controllato alcunché (la
procedura si ripete in tutte le dogane che abbiamo attraversato
fino alla Turchia, quindi conviene sempre tenere il conto
dei contanti di cui si dispone).
Sdoganamento
della moto
Ecco la parte più difficile.
Atterrato a Tashkent il 14/8 (la moto volava con il mio stesso
aereo), sono riuscito a riottenerla esattamente una settimana
dopo, il 21/8, appena in tempo per l'arrivo di mia moglie,
previsto per quello stesso giorno.
Da notare che tutte le pratiche doganali a Tashkent sono state
svolte da un'ottima agenzia, che per tutta la settimana si
è dedicata quasi
ininterrottamente a tale pratica. Se fossi stato da solo credo
che sarei ancora là, a vagare disperato tra un ufficio
e l'altro.
L'agenzia è la Continenttour di Tashkent (email sidorov@mail.tps.uz,
sito http://www.continenttour.com), chiedere di Olga, simpatica,
carina ed efficiente manager, che parla un ottimo inglese.
Ero in contatto con loro da mesi, ed avevamo organizzato tutto
nei minimi dettagli.
Tra i vari documenti necessari, utilissimo è il "Libretto
di circolazione internazionale", che si fa presso qualsiasi
agenzia di pratiche auto, e che è un documento che
contiene tutti i dati della moto tradotti in una trentina
di lingue differenti, tra cui, per quanto qui interessa, il
russo.
Oltre ai documenti richiesti dalla agenzia (da spedire loro
via fax o email preferibilmente qualche giorno prima della
partenza), a Tashkent mi è stata chiesta anche la dichiarazione
dell'agente che mi attendeva in Turkmenistan, attestante che
avrei proseguito per quel paese, ed una dichiarazione da me
sottoscritta circa l'itinerario dettagliato che avrei seguito
in Uzbekistan.
Non so se sia casuale, ma dopo 5 giorni di vane promesse da
parte dei doganieri, continue richieste di nuovi documenti
e nessun risultato (un pomeriggio venni anche ammesso nel
magazzino della dogana dell’aeroporto a constatare che
la moto era arrivata ed ancora imballata ed in ordine), ho
perso la pazienza e ho fatto dire, tramite la Continenttour,
all'ufficio doganale competente che, poiché avevo tutti
i documenti richiesti in ordine e non c'erano ragioni plausibili
per ulteriori ritardi, era evidente che si stava tentando
un'estorsione a mio danno. Quindi se non avessi avuto la moto
entro il giorno successivo sarei andato alla mia ambasciata
a denunciare quello che stava accadendo. Ripeto, forse sarà
stata una coincidenza, ma il giorno dopo avevo la moto consegnata,
senza pagare neanche una mancia.
Assistenza
meccanica
Non esistono meccanici specializzati in moto occidentali,
almeno fino alla Turchia.
Tuttavia a Tashkent si trova l'importatore e venditore ufficiale
di auto BMW, che si occupa anche di assistenza tecnica, e
che, pur senza avere specifica esperienza di moto, si è
dimostrato disponibilissimo ad aiutarmi.
Mi sono appoggiato a loro per avere assistenza quanto al reperimento
degli olii e del liquido dei freni da togliere in Italia al
momento dell'imbarco in aereo, oltre che per eventuali problemi
(batteria scarica, ecc) conseguenti alla spedizione. Va considerato,
infatti, che le compagnie aeree non consentono di caricare
a bordo liquidi infiammabili, tra
cui, appunto, i lubrificanti necessari per una moto, quindi
non è possibile portarli con sé dall’Italia.
Il nome dell'importatore è Sanar Motor (email sanarmotors@sarkor.uz,
tel. da Tashkent 1320353, fax 1322795).
L’accordo con loro era nel senso che la Continenttour
avrebbe trasportato la moto con un camion direttamente dall’aeroporto
alla loro officina. Così dopo le operazioni di sdoganamento,
Olga ed Andrew di Continenttour mi hanno accompagnato presso
di loro, abbiamo risistemato tutto il necessario con l'assistenza
dei loro meccanici, e poi ho portato la moto in albergo.
Consiglio di contattare anche la Sanar Motor con un congruo
anticipo per concordare eventuali interventi, assistenza e
prezzi.
Il prezzo richiestomi dalla Continenttour per sdoganamento
e trasporto della moto presso la Sanar Motor è stato
di $ 350.
Esiste un importatore e venditore ufficiale di auto BMW anche
ad Ashgabad, in Turkmenistan e, credo, anche in tutte le altre
capitali delle repubbliche del Caucaso attraversate, ma non
ho avuto contatti con loro.
Frontiera
Uzbekistan/Turkmenistan e traghetto Turkmenistan/Azerbaijan
Il visto turkmeno di transito aveva validità di soli
5 giorni, dal 28/8 all'1/9. Poiché per l'attraversamento
del Turkmenistan erano previsti oltre 1300 km, e le incognite
erano molte, noi siamo partiti da Bukhara alla volta della
frontiera (a meno di 100 km) alla mattina di buon ora del
28/8.
La Continenttour, per scrupolo e senza aggravio di costi,
ci ha fatto assistere sul lato uzbeko della frontiera UZ/TM
da una persona dell'albergo
di Bukhara dove avevamo alloggiato. Forse tale aiuto non era
necessario, ma, in un paese dominato da burocrazie infernali
e con il continuo timore di estorsioni da parte di funzionari
disonesti, una mano in più fa sempre piacere.
In un'ora o due eravamo dal lato turkmeno del confine, senza
difficoltà. Qui ci attendeva Oleg, di Stantours (email
stantours@gmx.net, sito http://www.stantours.com), ottima
agenzia locale gestita da un tedesco di nome David.
Anche a questa frontiera l'assistenza di un agente locale
non è in teoria necessaria, tuttavia dato che tutti
i formulari sono in turkmeno o in russo, gli uffici sono una
miriade e non segnalati, il timore di estorsioni sempre presente
e il rischio di incappare in qualche loop burocratico irrisolvibile
purtroppo reale, noi abbiamo deciso di appoggiarci a loro.
La scelta è stata utile non solo per l'entrata in Turkmenistan
(Oleg, pur con tutta la sua esperienza di guida professionale,
ha impiegato ben tre ore per fare tutte le pratiche, noi non
oso neppure immaginare come avremmo fatto da soli), ma soprattutto
per l'uscita verso Baku (Azerbaijan), con il "traghetto"
in partenza da Turkmenbashi.
Infatti, entrati in Turkmenistan, dopo due giorni di viaggio
(tappe notturne a Mary e ad Ashgabat),siamo infine giunti
a Turkmenbashi, dal cui porto partono le navi per Baku. La
scelta di attraversare il Mar Caspio è stata obbligata,
dato che, per motivi ignoti, non siamo riusciti ad ottenere
il visto per l'Iran.
Da Turkmenbashi partono più volte al giorno navi cargo
che in circa 14 ore raggiungono Baku. Tali navi hanno lo scopo
di trasportare lunghi treni di vagoni carichi di petrolio
estratto in Turkmenistan, dato che il Caspio non è
attraversato da oleodotti. I traghetti trasportano anche un
certo numero di passeggeri, tuttavia teoricamente non possono
caricare mezzi
di trasporto privati allorché ci siano a bordi anche
treni carichi di petrolio, credo per motivi di sicurezza.
Il problema sorge dal fatto che i treni carichi di petrolio
ci sono SEMPRE, quindi, in pratica, il trasporto della moto
(o di una macchina) non sarebbe mai possibile. In realtà
la Stantours mi aveva fatto capire che, con una mancia alla
persona giusta, alla fine quasi sicuramente ci avrebbero consentito
di salire. Così in effetti è andata e siamo
persino riusciti, pur arrivando a Turkmenbashi a metà
pomeriggio, a partire la sera stessa (il che è certamente
un successo dato che una coppia di motociclisti belgi incontrati
tra Samarcanda e Bukhara, e provenienti dal Turkmenistan,
ci hanno raccontato di aver impiegato 36 ore ad imbarcarsi,
dormendo per terra in dogana). Anche in questo caso ritengo
che l'assistenza di un efficiente agente sia stata determinante,
non solo per il rapido disbrigo delle formalità doganali
e l'acquisto dei biglietti (operazione molto complessa, con
continui passaggi tra uffici con diverse competenze, uno per
determinare il prezzo, uno per il pagamento, uno per l'emissione,
uno per le ricevute, ecc.), ma soprattutto per la trattativa
– che è stata molto serrata – con il comandante
per ottenere il permesso di caricare la moto. Alla fine, con
la modica mancia di 20 dollari, siamo riusciti a imbarcare
la moto.
I costi ufficiali del biglietto sono stati: $ 45 a testa per
il biglietto, $ 22 per la moto, $ 2 di mancia alla "cameriera"
per avere le lenzuola pulite della cabina. Notare che la cabina
è il luogo più sordido in cui abbiamo dormito
in tutto il viaggio, sporca, squallida, con un bagno lurido
e qualche scarafaggio. Alla fine eravamo gli unici passeggeri,
insieme a due azeri che hanno passato la notte nella cabina
a fianco a noi a bere vodka, mangiucchiare, fumare e ridere.
Anche noi siamo stati invitati al banchetto, ma abbiamo gentilmente
declinato.
Il costo dell'assistenza di Stantours per la frontiera UZ/TM
e per l’assistenza al porto di Turkmenbashi è
stato, mi pare, di $150.
Conviene fare scorta di cibo ed acqua a Turkmenbashi, dato
che il traghetto non è attrezzato per i passeggeri
e altrimenti bisogna elemosinare qualcosa
alla cucina dell'equipaggio, dando piccole mance qua e là.
Caucaso:
Azerbaijan, Georgia ed Armenia
Giungendo dall'Asia Centrale, i paesi del Caucaso, pur nella
loro povertà, appaiono quasi europei. Tutto è
più veloce e più facile, le pratiche più
spedite, l'assistenza non più necessaria. Comunque,
per chi preferisse appoggiarsi ad un'agenzia, la CGTT (email
arnaud@voyages.baku.az, sito www.cgtt-tq3.az), partner di
Stantours, mi ha fatto un'ottima impressione (noi alla fine
non ce ne siamo serviti perché ci era sembrato che
non ce ne fosse bisogno, come in effetti è stato).
I tanto temuti poliziotti corrotti non ci hanno mai molestato,
ma abbiamo avuto l'accortezza di evitare la zona della Georgia
lungo il Mar Nero ed il confine Azerbaijan/Georgia di Zakatala,
vicino alla Russia, considerate le zone più a rischio.
Notare che le frontiere Azerbaijan/Armenia e Armenia/Turchia
sono chiuse, quindi, se si intende visitare anche l’Armenia,
è necessaria la seguente sequenza: AZ, GE, AR, GE,
TR. Pertanto è necessario richiedere il visto georgiano
con doppia entrata.
Per entrare in Turchia abbiamo utilizzato il piccolo e veloce
confine tra le montagne di Vale/Posof. Unica controindicazione
è che la strada attraversa passi di oltre 2500 m dove,
all’inizio di settebre, abbiamo trovato temperature
di 2 gradi e nevischio.
Informazioni
pratiche generali
Cambi
(agosto – settembre 2003)
dollari ed anche euro sono cambiati con facilità ovunque,
ma il dollaro è tuttora accettato più volentieri
per i pagamenti diretti (a negozi, alberghi, ecc.) e per le
mance (anche perché le monete non le gradisce nessuno
e la banconota da 5 euro è di solito un taglio eccessivo).
Raccomando di dotarsi di numerose banconote di piccolo taglio
(1 $, 5 $).
UZ: 1 USD = 1000 sum al cambio nero (illegale), 975 sum al
cambio ufficiale. Ne consegue che non conviene assolutamente
cambiare fuori dai luoghi autorizzati. D'altra parte tutti
i negozi e ristoranti accettano dollari al tasso di cambio
migliore.
TM: 1 USD = circa 5000 manat al cambio ufficiale, oltre 21.000
al cambio nero. Qui il discorso è notevolmente diverso
rispetto all'UZ. Cambiare al di fuori del circuito ufficiale
consente di ridurre a meno di un quarto il costo del soggiorno,
quindi è raccomandabile, anche perché, benché
illegale, il cambio nero è praticato ovunque. Noi,
per non rischiare, abbiamo cambiato i manat alla frontiera
con l'Uzbekistan, insieme a Oleg (l'agente di Stantours) e
all'albergo di Ashgabad dove abbiamo dormito.
AZ, GE, AR, TR: non ricordo i singoli tassi, ma non ci sono
problemi, dato che il cambio è libero e praticabile
ovunque senza difficoltà, anche nei negozi.
Alberghi
Tashkent (UZ): Gran Orzu, molto confortevole ed accogliente,
in tranquillo quartiere "residenziale", con piscina,
ristorante e un giardino dove sistemare la moto. 35 $ al giorno
per una doppia con prima colazione (il sito dell’albergo
si trova nel link sul sito di Continenttour);
Samarcanda (UZ): Zarina, confortevole ed accogliente, anche
se meno bello del Gran Orzu, in ottima posizione, con piccola
piscina ed un giardinetto per la moto. $ 45 al giorno per
una doppia con prima colazione (link sul sito di Continenttour);
Bukhara (UZ): Zargaron, in splendida posizione, molto confortevole
e aperto da pochi mesi, con un cortile dove parcheggiare la
moto ed una ottima prima colazione. Servizio di massaggi per
pochi dollari. $ 55 al giorno per una doppia (link sul sito
di Continenttour);
Mary (TM): Sanjar, a quanto pare l'unico albergo della città.
Orrenda ed immensa costruzione, gestito dallo stato in perfetto
stile sovietico: camere sporche, brutte, bagni orridi (scarafaggi),
tutto era rotto (telefono, televisione, frigo). Inoltre, neppure
tanto economico: 30 $ per una doppia senza prima colazione;
Ashgabat (TM): Nissa, albergo top del viaggio, gestito da
un gentilissimo italiano, Luigi Fontanabona, che riveste altresì
la carica di corrispondente consolare italiano, dato che non
esiste una rappresentanza diplomatica ufficiale del nostro
paese. Quattro stelle ed un fantastico ristorante italiano
che, dopo settimane di viaggio, è un grande piacere.
Splendida piscina e tutti i confort per 60$ al giorno a doppia
(a mio parere ben spesi);
Traghetto Turkmenbashi/Baku: la cabina l'ho descritta sopra;
Baku (AZ): Absheron, moderno, confortevole e orrendo albergone
di 20 piani in ottima posizione, in prima fila sul mare sulla
via principale, per 50$ la doppia, senza prima colazione.
La moto si parcheggia davanti all'ingresso principale, sorvegliata
da un posteggiatore durante la notte per un paio di dollari,
che la laverà anche alla perfezione. Io non ho gradito,
dato che durante i viaggi mi piace la moto "vissuta",
quindi se la pensate come me avvertitelo in tempo;
Sheky (AZ): antico caravanserraglio ristrutturato (tutti lo
conoscono in paese, basta chiedere), 30 $ per la doppia.
Tbilisi (GE): Victoria (email victoria@global-erty.net, tel.
+995 32 291 269), accogliente e molto confortevole piccolo
albergo, ricavato in una casa privata ed arredato con gusto.
Il figlio del gestore è uno dei pochi motociclisti
di Tbilisi. $ 70 la doppia con ottima prima colazione;
Yerevan (AR): Crown, piccolo e molto centrale, costo $ 40
(vedi mappa Lonely Planet);
Ninotsiminda (?) (GE): partiti da Yerevan, avevamo in programma
di raggiungere Ahalcihe (GE) (vicino al confine GE/TR di Vale/Posof)
in serata. Tuttavia passata la frontiera AR/GE vicino a Gumri
(AR) la strada è peggiorata a tal punto che la media
oraria è scesa a 30/40 km/h e raggiungere Ahalcihe
è apparso chiaramente impossibile. L’unico paese
in quella campagna sperduta dove c’era qualche piccolo
albergo mi pare fosse Ninotsiminda (una doppia per $ 25);
Ankara (TR): Ogulturk, molto confortevole ed in ottima posizione,
per 40 $ la doppia con prima colazione (dopo qualche trattativa)
(sito www.ogulturk.com);
Istanbul (TR): Pera Palace (http://www.perapalas.com/index.htm),
un po'caro (trattando un po', abbiamo pagato $ 100), ma uno
dei più fascinosi alberghi in cui sia mai stato, inoltre
in splendida
posizione centrale.
Thassos (GR): il migliore, ma il più caro è
Alexandra Beach, a Potos (lato sud dell'isola). Alberghi molto
più economici sulla spiaggia nelle vicinanze verso
ovest.
Strade
Discrete in Asia Centrale (UZ e TM), prevalentemente statali
a corsie non separate, con poco traffico. Fondo stradale un
po’ sconnesso, specialmente in Uzbekistan, ma è
possibile viaggiare intorno ai 90 – 100 km/h. Il consiglio
è, naturalmente, quello di non viaggiare mai di notte,
non solo per lo stato delle strade, ma per la presenza di
cammelli, pecore, ecc. in mezzo alla strada o di auto, trattori,
camion, ecc. senza luci. Inoltre, in tutte le città,
da Samarcanda a Yerevan, è diffusa l’abitudine
di non coprire i tombini sulla strada, quindi molta attenzione
a non finirci dentro con la moto.
Pessime nel Caucaso, specialmente in Georgia. Si incontrano
tratti, lunghi anche decine di chilometri, di asfalto distrutto
o completamente sterrato, anche sulle direttrici principali,
con medie che scendono a 20 – 30 km/h (a causa delle
buche abbiamo spaccato il portapacchi posteriore, poi riparato
da un valente meccanico armeno in due ore di lavoro per 5$).
Vale qui, a maggior ragione, il consiglio di non viaggiare
di notte.
Ottime in Turchia e Grecia.
Temperature
Estreme: tra fine agosto e l’inizio di settembre noi
siamo passati nell'arco di pochi giorni da oltre 40 gradi
in Turkmenistan a 2 gradi (due!) con nevischio sugli altopiani
ad est della Turchia.
Benzina
Uzbekistan:
difficile da reperire (i benzinai sono numerosi, ma quasi
sempre chiusi per mancanza di carburante). Si trova comunque
al mercato nero. In caso di difficoltà, chiedere a
un taxista. In ogni caso è di pessima qualità,
di solito a 72 o 75 ottani. La benzina al mercato nero può
essere impura, quindi meglio munirsi di un filtro (noi, in
mancanza d’altro, usavamo un fazzoletto nell’imbuto).
Turkmenistan: meglio non aspettare di entrare in riserva,
ma si trova abbastanza facilmente, di buona qualità
e a costi irrisori (un pieno di 25 litri costa mezzo euro!).
Nessun problema nel resto del viaggio.
Posti
di blocco
Tutti ci avevano messo in guardia dalla polizia e dalle
autorità pubbliche in genere, raccontandoci episodi
di minacciose estorsioni continue, pur se di solito per piccole
cifre e non violente. Noi siamo stati così fortunati
da non aver mai dovuto pagare neppure una piccola somma, in
tutto il viaggio (se si escludono i 20 $ “black”
per il traghetto). Credo che ci abbia aiutato la tattica della
"supercordialità": “Salam Aleykum”
ad ogni poliziotto o doganiere (esclusi georgiani ed armeni,
che sono cristiani), strette di mano a tutti, sorrisi a tutto
spiano e richieste di informazioni sulla direzione da seguire
(anche se non ci servivano), ciò consente di instaurare
un rapporto cordiale che rende poi più difficile chiedere
denaro. Molti poliziotti ai posti di blocco ci hanno offerto
il the (meglio accettare, anche se si è in ritardo)
e hanno poi fermato camion di passaggio requisendomeloni o
pomodori per offrirceli.
Lingua
Conoscere il russo sarebbe l’ideale: è parlato
da tutti ovunque nell’ex Unione Sovietica. Noi lo ignoravamo
totalmente ed un vocabolarietto tascabile ci è stato
prezioso in più di un’occasione. I più
giovani, soprattutto nelle città, parlano un po’
di inglese, ma non contateci troppo.
Contatti
Ad Ashgabat, in Turkmenistan, è d’obbligo una
visita a Luigi Fontanabuona, gestore dell’ottimo albergo
NISSA, con fantastico ristorante italiano, nonché nostro
rappresentante consolare.
A Tbilisi, in Georgia, non si può non contattare Levan
Roinishvili, presidente del Georgian Bikers Club (www.biker.ge).
La sua email è levan@mail.com. Tramite lui vale la
pena di incontrare anche Kevin Cain, un inglese che vive a
Tbilisi per ragioni di lavoro e che, quando può, viaggia
tra la Georgia e l’Inghilterra con la sua BMR R 1150
GS Adventure.
In genere tutte le persone che si incontrano sono cordialissime
e di una ospitalità quasi imbarazzante. Non è
raro ricevere frutta, pane, sigarette o altri piccoli doni
da chi ha evidente difficoltà anche solo a sopravvivere.
Quindi è consigliabile munirsi di regalini da distribuire
in queste occasioni (cartoline, penne colorate, adesivi, calendari
con fot dell’Italia, ecc.). A differenza che in Nord
Africa, la gente adora farsi fotografare, e lo chiede in continuazione.
Highlights
di ogni paese
Uzbekistan:
le favolose città di Samarcanda e, soprattutto, Bukhara.
Niente male anche il mercato Chorsu (il principale) di Tashkent.
Turkmenistan: è uno strano paese, più
interessante che bello. Sembra di stare in uno spazio vuoto
schiacciato tra Russia, Asia Orientale, Persia e Turchia,
e la sensazione di smarrimento è forte, ma le persone
sono splendide, anche se apparentemente un po' burbere. Le
enigmatiche e suggestive rovine di Merv, sparse in mezzo al
nulla e deserte, sono emblematiche.
Azerbaijan: Baku e la campagna verso Sheki;
Georgia: Tbilisi e gli altopiani al confine con l'Armenia
tra Gumri (AR) ed Ahalkalaki (GE);
Armenia: la campagna sulla strada che passa per Vanadzor,
sul percorso Tbilisi/Yerevan, e il tratto armeno del percorso
tra Gumri (AR) ed Ahalkalaki (GE). La sera Yerevan, città
bruttina, diventa vivacissima, strade piene di gente e ristoranti
e bar ovunque.
Turchia: da sola meriterebbe numerosi viaggi, ma, in
questo itinerario, è imperdibile quantomeno la città
di Ani, nelle vicinanze di Kars;
Grecia: anche in Grecia le cose bellissime non si contano,
ma in questo viaggio abbiamo trovato uno splendido percorso
motociclistico (tornanti fantastici e panorami) nel tratto
Edessa (vicino alle frontiere con la Macedonia e l'Albania),
Florina, Kastoria, Ioannina, Igoumenitsa;
Conclusioni
Il
viaggio è stato, come previsto, meraviglioso e, naturalmente,
lo consiglio a tutti, anche se alcuni trasferimenti sono molto
lunghi, il clima è estremo e i paesaggi in Asia Centrale
sono spesso noiosi. Le difficoltà burocratiche che
all'inizio della pianificazione sembravano insormontabili,
poi - con la giusta assistenza, una buona dose di pazienza
e di fortuna e tutta l'esperienza di viaggi simili fatta negli
scorsi anni, sono state superate felicemente. L'organizzazione
complessiva (studiare l'itinerario, contattare precedenti
viaggiatori per individuare le difficoltà, trovare
la agenzie, selezionarle, ottenere i visti, ecc.), è
stata estremamente difficoltosa e lunghissima: almeno un paio
di ore al giorno per mesi. La nostra esperienza, tuttavia,
credo possa semplificare notevolmente il lavoro per nuovi
eventuali viaggiatori.
Buon viaggio.
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