UN GIORNO NELLA CITTA' DEL VATICANO
testo e foto di Marina Cioccoloni
Un salto all'estero con andata e ritorno in
giornata rimanendo a Roma. E'
cio che si può fare varcando i confini di quello che viene
definito il più piccolo e il più grande Stato del mondo,
che conserva soprattutto un valore simbolico poiché non
l'autorità materiale, ma quella spirituale del suo sovrano
varca i confini dello Stato e si estende su milioni di fedeli.
Stiamo parlando dello Stato della Città del Vaticano, sorto
l'11 febbraio 1929 in seguito ai Patti Lateranensi, enclave
autonoma di 44 ettari nel territorio italiano racchiusa
da un'antica cinta muraria e delimitata dal Colonnato di
S. Pietro, Via di Porta Angelica, Piazza Risorgimento e
Viale Vaticano e posta sotto l'assoluta sovranità del Papa
regnante, che ne delega il governo ad una serie di organismi.
E' una originalità geopolitica che non ha altri riscontri
sulle mappe mondiali. Una città-stato con poco più di 500
abitanti, ente sovrano di diritto pubblico internazionale
con tutte le prerogative che ne conseguono, quali bandiera
propria, stampare i propri francobolli, immatricolare le proprie autovetture (la targa
numero 1 è riservata all'automobile del Pontefice), coniare
le proprie monete (il valore è quello della lira).
E' uno Stato particolare, ad alta densità "artistica":
gran parte del suo territorio è occupato da una grande Basilica
dove affluiscono pellegrini da tutto il mondo, e dai
Palazzi Apostolici che ospitano Musei e Gallerie.
Migliaia di capolavori di architettura, pittura e scultura
concentrati in meno di mezzo chilometro quadrato. Come ogni
Stato che si rispetti ha un proprio governo, un ordinamento
giudiziario, un servizio sanitario e uno di sicurezza (anche
se una parte del suo territorio, Piazza S. Pietro, è affidata
alla sorveglianza di un altro Stato), un servizio postale, una banca, una farmacia, una linea ferroviaria
collegata alla rete italiana, un eliporto, un proprio quotidiano,
archivi, esercizi commerciali, una delle più grandi Biblioteche
del mondo aperta a chiunque, un Archivio dove da secoli
sono conservati preziosi manoscritti unici al mondo, una
stazione radio tra le più potenti d'Europa, una emittente
televisiva ed un particolare esercito, la Guardia Svizzera,
preposto alla custodia della Città e alla tutela del suo
cittadino più illustre. Ha relazioni diplomatiche
con molti altri stati i cui ambasciatori non possono essere
ospitati al suo interno, per evidente mancanza di spazio,
e viceversa, i suoi ambasciatori sono chiamati col nome
particolare di "Nunzio Apostolico". Gli ingressi
alla Città sono tre: dall'Arco delle Campane si entra per
le visite ai Giardini, il Portone di Bronzo è riservato
alle visite di rappresentanza e ufficiali, l'ingresso detto
Porta S. Anna è specifico per l'accesso ai servizi.
La sera tardi i battenti di questi ingressi vengono chiusi
fino all'indomani e durante la notte i suoi confini sono
vigilati dalle pattuglie di ronda.
La prima cosa che colpisce
quando si arriva da Via della Conciliazione è la maestosa
Basilica e il colonnato che ha un preciso significato simbolico:
si attribuisce al Bernini un
disegno dove la basilica appare adattata a una figura umana
distesa, con la testa rappresentata dalla cupola e le braccia
dal colonnato che si protende ad accogliere in sé l'umanità.
Il grande spazio ellittico di Piazza
San Pietro consta di 284 colonne e, sulla balaustra,
140 statue di santi. Una striscia di travertino unisce simbolicamente
le due ali del colonnato e separando il selciato romano
dalle prime colonne del Bernini indica il confine della
Città del Vaticano: segno di confine terrestre e insieme strettoia impercettibile per la fede
di coloro che lo varcano in assoluta libertà. Nel
centro della piazza l'obelisco proveniente dall'Egitto e
ai lati due fontane, mentre sul lato destro, alla fine del
colonnato, vi è il Portone di Bronzo, ingresso ufficiale
al Palazzo Apostolico, ove sono dislocati anche gli appartamenti
pontifici. La consuetudine del Papa di benedire da
una finestra del Palazzo i fedeli il mezzogiorno della domenica
fa sì che qui giunti siano molti coloro che alzano
lo sguardo in alto a destra per localizzarla (la finestra
dalla quale si affaccia il Papa è la seconda del terzo piano
partendo da destra).
Attraversata la vasta piazza e salita la scalinata
cinque porte (quella centrale con le imposte dello scultore
fiorentino Filerete è del 1433, e l' ultima a destra è la
Porta Santa, sempre chiusa tranne durante gli Anni Santi)
permettono di entrare nella Basilica
di S. Pietro, la più vasta della Cristianità (oltre
15.000 metri quadrati). Essa è una delle cosiddette
“Basiliche Patriarcali”, perché il suo titolare, o Patriarca,
è il Papa. E' interessante notare che sul pavimento
della navata mediana sono riportate le lunghezze approssimative
di altre chiese di vaste dimensioni. Può contenere
60.000 persone, ha 233 finestre e 46 altari. Eretta
da Costantino dopo il 320 sul luogo della tomba di Pietro,
dopo varie vicissitudini fu rifatta nel Rinascimento e alla
sua costruzione collaborarono insigni artisti (Raffaello
Sanzio, Giuliano da Sangallo, Michelangelo Buonarroti, Vignola,
Carlo Maderno, ecc.). Per una dettagliata descrizione
artistica del luogo tantissime sono le guide in commercio,
qui descriveremo quindi soltanto un breve e classico percorso
di visita. Entrati all'interno, la prima cappella
della navata destra ospita la Pietà di Michelangelo, custodita
sotto teca blindata dopo l'attacco subito nel 1972 da un
folle. Continuando sempre nella navata destra la terza
cappella è quella del Sacramento, chiusa da una cancellata
in ferro del Borromini. Proseguendo, nell'ultimo pilastro
destro della navata mediana si incontra la famosa statua
di S. Pietro (notare
il piede destro consunto dalla fede di intere generazioni),
attribuita ad Arnolfo di Cambio. Segue poi l'altare
di Clemente VIII con le 95 lampade perenni e con il celebre
baldacchino del Bernini, posto sotto la grandiosa cupola
michelangiolesca ed esattamente sopra la tomba di S. Pietro.
Dal transetto destro della Basilica si può scendere alle Sacre Grotte, ubicate sotto la navata centrale, dove si trovano le tombe
di vari papi e di alcuni nobili, tra cui membri degli Stuart
e la Regina Cristina di Svezia che, convertitasi al cattolicesimo,
lasciò il trono, venne a Roma e qui morì. La scala
metallica che scende alle Sacre Grotte conduce anche alla Necropoli Vaticana dove si trova la Tomba di Pietro.
Pochi gradini per tornare indietro nel tempo, per scoprire
quello che si cela sotto la Basilica. Un'intera necropoli
che si estendeva sul ripido pendio dell'antico colle vaticano,
spianato poi da Constantino per farvi edificare la prima
basilica di San Pietro. I primi scavi, effettuati tra il
1939 e il 1950, riportarono alla luce una doppia fila di
edifici sepolcrali, ordinatamente disposti ai margini di
una stretta strada che risaliva il colle vaticano e conduceva
alla tomba di Pietro.
I ventidue mausolei scoperti erano tutti rivolti
verso mezzogiorno in direzione del circo di Nerone dove
Pietro aveva, verosimilmente, subìto il martirio. Il loro
interno era ornato con pitture, decorazioni e mosaici, in
quanto erano edifici destinati ai defunti di famiglie benestanti
dell'antica Roma. Ma essi erano soltanto una parte di una
necropoli ben più vasta,
nella cui area occidentale si individuò, in un piccolo spazio
vuoto detto "Campo P", il luogo dove i primi cristiani deposero
il corpo di Pietro, in una fossa in seguito protetta da
un muro. Sopra di essa dapprima fu edificata una edicola
funeraria, il "trofeo di Gaio", di cui restano dei resti,
poi Costantino fece costruire un monumento marmoreo e la
prima basilica, e dopo di lui, esattamente sullo stesso
luogo si edificarono l'altare di Gregorio Magno (590-604),
l'altare di Callisto II (1123) e nel 1594 l'altare attuale,
coperto dall'imponente baldacchino in bronzo del Bernini
e sovrastato dalla cupola michelangiolesca. Ultimamente
sono stati realizzati dei nuovi lavori di restauro per conservare
le strutture murarie, gli stucchi e gli affreschi e valorizzare
la necropoli con un adeguato sistema di illuminazione. La
visita quindi dell'intero complesso sepolcrale, è oltremodo
interessante. Interessanti anche la Sacrestia
e il Tesoro,
ricco di oggetti preziosi e paramenti sacri. Si può
completare la visita salendo sulla Cupola
(la prima parte in ascensore, la seconda a piedi) da dove
si ha un notevole panorama su Roma. Una curiosità:
l'illuminazione della cupola, ora effettuata elettricamente,
nei secoli passati avveniva soltanto nelle grandi occasioni
e ricorrenze religiose. Essa si estendeva anche alla
facciata e al colonnato e occorrevano 5191 lumi, lanterne
e fiaccole e una legione di più di 2.000 uomini scelti in
parte tra i "sampietrini" (Sampietrini è il nome
dato ai selci della pavimentazione stradale romana, a forma
di cubi. Furono all'inizio utilizzati nel Cinquecento
per la pavimentazione della Piazza di San Pietro, dalla
quale derivarono il nome. E nel Settecento lo stesso
nome fu dato agli operai addetti alla Basilica di San Pietro)
che le accendevano simultaneamente secondo un collaudato
rituale: un segnale di luce che il capo dei sampietrini
dava dalla cima della cupola.
Ma la visita alla Città
del Vaticano non si esaurisce qui. C'è ancora molto
da vedere. Innanzitutto i Musei,
ospitati nei Palazzi Apostolici. Corridoi, sale e
gallerie, centinaia e centinaia di metri lungo i quali sono
disposti secoli di storia e di capolavori, dall'epoca dei
Faraoni all'arte moderna. Tre milioni di visitatori l'anno
da ogni parte del mondo, secondo le ultime
stime. Iniziarono a comporsi nel 1500,
sotto Giulio II (lo stesso che istituì la Guardia Svizzera)
in un'epoca in cui imperava il gusto per il bello e la passione
per l'opera d'arte e la cultura era concepita in senso strettamente
elitario. Nel 1508 erano a Roma, provenienti da quella
culla dell'arte rinascimentale che è Firenze, due grandi
artisti, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio, convocati
dal Papa, il primo con l'incarico di decorare la volta della
Cappella Sistina (in seguito dipingerà anche il celebre
Giudizio Universale) e il secondo col compito di affrescare
gli ambienti divenuti poi famosi come le Stanze e Logge
di Raffaello. Le sale con le opere di questi due artisti
sono oggi i luoghi più visitati e noti dei Musei Vaticani.
Passarle in rassegna significa sfogliare dal vivo
pagine e pagine di storia dell'arte. La munificenza
dei successivi pontefici unita all'interesse per l'arte
e la cultura letteraria contribuirono a ingrandire ulteriormente
quelli che diverranno poi il complesso dei Musei: con Gregorio
XIII nasce la bellissima Galleria delle Carte Geografiche,
Sisto V sistema la Biblioteca Apostolica e così via.
Nel Settecento si afferma il concetto di museo, cioè di
raccolta ordinata di opere e reperti, catalogati ed esposti
in edifici aperti al pubblico. Nasce così il Museo
Pio Clementino, embrione di quelli che oggi sono universalmente
conosciuti come i Musei Vaticani. Essi racchiudono reperti
di grande valore e notevoli collezioni di ogni genere: Museo
Egizio, Museo Etrusco, Cappella
Sistina, Appartamento Borgia, Stanze di Raffaello, Gallerie
(degli Arazzi, delle Carte Geografiche, ecc.), Collezione
d'Arte Moderna, Pinacoteca, Museo Storico, solo per citarne
alcuni. Non è sufficiente una giornata per visitarli
tutti ed è meglio quindi decidere bene cosa si vuol vedere
e seguire quindi uno dei quattro percorsi di visita.
Nel corso della stessa non dimenticate, quando possibile,
di affacciarvi ad una finestra (dalle gallerie, o dalla
pinacoteca) per veder scorrere sotto di voi la vita interna
della Città o per dare un'occhiata ai giardini. E
se vi recate in visita alla Cappella Sistina, pregevole
opera d'arte, tempio della musica e sede dei conclavi,
ricordate di portare con voi uno specchietto: vi risparmierà
di stare a lungo col naso in aria per ammirare gli affreschi
della volta.
Un altro luogo meritevole
di visita, tramite permesso da richiedere all'Ufficio Scavi,
è la parte più antica delle grotte vaticane, la Necropoli
Precostantiniana utilizzata tra il I e il IV secolo
d.C. e dove vennero sepolti Pietro e i primi cristiani.
Appena all'interno della Città vi è la Chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri, nei pressi della porta alla
quale dà il nome. Fu costruita verso il 1570 dal Vignola ed è la chiesa parrocchiale della Città del Vaticano.
Nel periodo natalizio ospita un grazioso presepe.
Alle
spalle della Chiesa, tra gli altri edifici, vi è la Caserma
che ospita la legione della Guardia
Svizzera, istituita il 21 gennaio del 1506, con l'arrivo
di 150 soldati dai cantoni della Svizzera tedesca, per volere
di Giulio II (pro custodia palatii nostri…).
Nella primavera del 1527, quando i Lanzichenecchi
entrarono a Roma e assalirono il Vaticano, 147 svizzeri
perirono per dare tempo al Papa di mettersi in salvo: rimasero
in vita soltanto quelli che lo avevano scortato fino al
rifugio sicuro di Castel Sant'Angelo.
Da allora il 6 maggio, ricorrenza del sacco di Roma,
è il giorno in cui avviene la cerimonia del giuramento delle
nuove reclute.
La loro sgargiante uniforme nei colori giallo-arancio-blu
e rosso risale al Cinquecento e la leggenda ne attribuisce
il disegno ora a Raffaello, ora a Michelangelo.
La Tipografia Poliglotta
Vaticana, con sede in via della Tipografia, sempre all'interno
della città, è la più ricca stamperia del mondo per caratteri
tipografici. Possiede
tutti i tipi di caratteri esistenti al mondo, passando dai
geroglifici dell'antico Egitto a nove tipi diversi di greco,
dal copto tebaico allo slavo cirillico, dal malabaraico
fino ai caratteri latini più rari per la riproduzione dei
documenti pontifici.
Dall'Arco delle Campane
si accede invece all'Aula
Paolo VI: la grande sala progettata da Pier Luigi Nervi,
della capacità di oltre 10.000 posti a sedere che permette
ogni mercoledì, tranne durante lo svolgimento dei viaggi
apostolici, di accogliere le persone che desiderano assistere
all'udienza papale. Sulla parete di fondo dell'Aula
si trova una composizione scultorea in bronzo di Pericle Fazzini.
Dallo stesso ingresso si può accedere ai Giardini che si estendono alle spalle della Basilica fin sotto la
cinta muraria che costeggia il Viale Vaticano. E'
una visita piacevole da effettuare in ogni periodo dell'anno,
ma in particolare durante la primavera inoltrata, quando
le molte specie di piante sono nel loro massimo splendore.
Dopo aver superato la Piazza S. Marta si sale verso il Palazzo
del Governatorato. Il pendio antistante l'edificio
ospita lo stemma floreale del pontefice regnante, realizzato
con diverse specie botaniche. Da qui in poi si estendono
le siepi, le bordure geometriche, i roseti, il bosco e le
parti dei giardini sistemate "all'italiana".
Lungo i viali e i sentieri ogni tanto si incontrano fontane
alimentate da un antico sistema di irrigazione. Famosa
è la fontana della galera, ideata da Carlo Maderno, ma belle
sono anche le altre (fontana dell'aquilone, degli specchi,
ecc.) e le piccole fontanelle nel bosco. Nei giardini
si trova anche una riproduzione della Grotta di Lourdes,
sul piazzale omonimo. Poco distante, l'edificio ove
nacque la Radio Vaticana, la cui sede ora è altrove (Piazza
Pia). Sull'estremo lato ovest dei giardini è stato ricavato
un Eliporto.
Informazioni
pratiche
L'accesso
alla Città del Vaticano è consentito solo alle persone decorosamente
vestite: non sono ammessi pantaloncini corti, minigonne,
canottiere, ecc.
Ufficio
Informazioni Pellegrini e Turisti
Piazza San Pietro, 00120 Città del Vaticano
Tel. 06-698.84466 / 06-69884866
Basilica
di San Pietro: aperta ogni giorno dalle 7 alle 19 da
aprile a settembre e dalle 7 alle 18 da ottobre a marzo.
Museo
Storico-Artistico (Tesoro): aperto ogni giorno dalle
9 alle 18.30 da aprile a settembre e dalle 9 alle 17.30
da ottobre a marzo. L'ingresso è dalla prima navata sinistra della Basilica.
Cupola:
aperta ogni giorno dalle 8 alle 18 da aprile a settembre
e dalle 8 alle 17 da ottobre a marzo.
L'ingresso è dal portico della Basilica.
Sacre
Grotte Vaticane (Tombe dei Papi): aperte ogni giorno
dalle 7 alle 18 da aprile a settembre e dalle 7 alle 17
da ottobre a marzo.
L'ingresso è dal transetto destro della Basilica.
Necropoli
Precostantiniana e Tomba di San Pietro: l'accesso è
possibile con visita guidata da prenotare all'Ufficio Scavi,
aperto nei giorni feriali dalle 9 alle 17, tel. +39-06-698.85318,
fax +39-06-698.85518.
L'ingresso è dall'Arco delle Campane.
Musei
Vaticani e Cappella Sistina:
sono aperti nei giorni feriali dalle 8.45 alle 13.
Dal 16 marzo al 31 ottobre sono aperti dal lunedì
al venerdì dalle ore 8.45 alle 16, il sabato fino alle 13.
L'ultima domenica del mese sono aperti con ingresso
gratuito dalle ore 8.45 alle 13.
Per informazioni: tel. 06-698.83333, 06-698.84466,
06-698.84866.
Giardini
Vaticani: l'accesso è possibile di mattina prenotando
una visita guidata presso l'Ufficio Informazioni Pellegrini
e Turisti in Piazza San Pietro, tel. 06-698.84466, 06-698.84866.
Udienza
e altre cerimonie con il Santo Padre: per partecipare
all'Udienza che ha luogo il mercoledì mattina, e alle altre
cerimonie celebrate dal Santo Padre, è necessario prenotare
i biglietti di invito, gratuiti, inviando un fax (numero
06-6988.5863) alla Prefettura della Casa Pontificia, aperta
nei giorni feriali dalle 9 alle 13, tel. 06-6988.3114; 06-69884876;
06-69883273. I biglietti possono essere ritirati dal giorno
prima la cerimonia in oggetto, o la stessa mattinata, presso
la Prefettura. L'ingresso per la Prefettura è al
"Portone di Bronzo", sito alla fine del colonnato di destra
della Basilica.
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