IRLANDA 2003
Inter-Air-Rail Tour
di Luciano Monti ed Emiliano Marelli
Dedicato ai miei cani e ai suoi gatti
II° parte:
DETTAGLI, CONSIGLI e TRUCCHI Per l'IRLANDA
PREFAZIONE
In ogni buon libro che si rispetti (non è
il caso nostro) ci deve essere l'introduzione, noi la inseriamo
nella speranza di spronarvi a proseguire nella lettura dei nostri
racconti di 20 giorni vissuti alla "randagia" fra aeroporti,
treni, campeggi, ostelli e case di altra gente conosciuta e
non conosciuta!
L'Italia è la repubblica delle banane, come dice l'Economist,
o dei fichi d'india, come diceva Gianni Agnelli? Così quest'anno,
circa venti giorni prima di partire abbiamo deciso di visitare
l'Irlanda, Edimbraaaaaaa e parte della Scozia per poi finire
a dormire sotto i ponti di Londra.
Se prima avevate qualche dubbio se leggere o no il diario, dopo
l'introduzione scommetto che vi siete convinti che è meglio
lasciar perdere.
PRIMA DI PARTIRE
"Prima di partire per un lungo viaggio porta con te la voglia
di non tornare più" Irene Grandi Vasco Rossi
Le tanto aspettate ferie sono arrivate, mancano poco più di due
ore alla partenza e io sto ancora cercando di mettere a posto
il mio zaino....il problema maggiore è il peso da rispettare per
non pagare supplementi in aeroporto! 15 kg. in stiva e 7 kg. di
bagaglio a mano che diventeranno unici una volta varcata la soglia
del ritiro bagagli di Stansted, ce la faremo a portare tutto quel
peso?!? Il viaggio sarà lungo e faticoso ma io e PD possiamo farcela
(MA DOVE !?!).
Sempre in 'ste cazzate mi devo imbarcare, la vita normale è troppo
noiosa e poi si dice che per imparare bene l'inglese bisogna praticarlo
sul posto!
Ieri sera un po' di malinconia ci ha assalito, ci è dispiaciuto
lasciare gli amici che partivano: chi per la Romania, chi per
l'Islanda, chi per l'Egitto e chi stava a casa (…che culo questi…)!
Sarebbe stato bello fare le ferie tutti insieme, ma ognuno questo
anno ha deciso di prendere la propria strada e noi, con il nostro
fardello siamo pronti per partire! Vorrà dire che ritorneremo
con tante storie da raccontare, agli amici lasciati e a tutti
quelli che le vorranno ascoltare.
Ore 8.30 p.m.: arrivo in aeroporto, volente o nolente la bionda
ci accompagna all'aeroporto di Orio al Serio. Check In regolare,
i Kg. stimati dalla bilancia elettronica made in casa Nonna Marelli
sono perfetti! Il bagaglio pesa 15 Kg 'each', non dobbiamo pagare
nessun supplemento.
Aspettiamo con ansia l'arrivo delle tre vergini, che ci lasceranno
mooolto dispiaciute......... a momenti non ce la fanno ad arrivare
in tempo per i saluti!
Non che ci fosse traffico in autostrada, non che non siano capaci
di guidare (…sono bravissssime…), ma può essere l'Orio Center
più interessante di due baldi giovani che partono senza una meta,
senza un perché? …Ni..Uhm…vabbè finalmente arrivano, foto ricordo
(persa) in mezzo alle donne e via per l'imbarco GATE N°2 direzione
Stansted.
Qui già prima di partire procuriamo un pasticcio diplomatico con
la sicurezza addetta al METAL DETECTOR: nella fretta abbiamo passato
il controllo e ci siamo dimenticati di salutare "le vergini" ed
il personale dell'aeroporto non riesce a comprendere le esigenze
e le necessità del giovane maschio italiano! Alla fine raggiungiamo
l'obiettivo, ricevendo insulti ad onde corte e bloccando l'affluenza
delle persone che avrebbero voluto imbarcarsi ........
Ci siamo, breve tragitto su bus di prima categoria che ci accompagna
fino al BOEING 737 (capienza circa 250 persone).
Corsa fantozziana per accaparrare onestamente una mesta ottava
fila, e PD si aggiudica il WINDOW SEAT. Siamo accompagnati dalle
ONION SISTERS, le belle, dolci, tuttofare e simpatiche hostess
della Ryan Air...
ARRIVO A STANSTED
Ore 12.00 pm arrivo a Stansted e successivo recupero bagagli:
i nostri zaini da € 25 del Bennet hanno retto l'impatto del viaggio
in stiva e dei tortuosi rulli trasportatori!
Ore 00.30 a.m., e adesso? Il primo treno è alle 5.30 a.m., cosa
facciamo?
Chiediamo all'ufficio informazioni!!! Bella idea!….E' chiuso,
e quindi!?
Ci guardiamo un po' in giro e ci rendiamo conto che l'unica soluzione
è DORMIRE come fanno tutti gli altri, in attesa del treno che
ci porterà a Londra. I posti migliori sono già tutti occupati…,
i posti peggiori sono già tutti occupati, ci arrendiamo di fronte
ad una comoda sistemazione sul granito…del pavimento!!!......."next
to the women wc".
Dopo quattro ore di rimbombare insistente dei
tacchi sul pavimento, ci avviamo per lo stansted express. Ore
5.30 a.m. saliamo sul treno, il controllore si lamenta perché
abbiamo sbagliato a comprare il ticket (dai distributori automatici,
come i mars e le lattine di coca…inconsapevolmente come studenti
abbiamo rubato il 5% di sconto in più), guarda i nostri volti
innocenti, emette dalla bocca qualcosa che non capiamo e ci lascia
proseguire senza alcuna sanzione.
Arrivati a London, stazione di Euston, ci rendiamo conto che non
capire è molto utile per proseguire il viaggio senza problemi.
Ecco la prima regola imparata, estratta dalla più complessa LEGGE
DEL SANDRO (nella foto):
"L'indifferenza nei casi più estremi, cioè far finta di non capire
e proseguire senza dar retta a nessuno, è la soluzione migliore
se si vuole evitare qualsiasi tipo di problema".
Da Euston arriviamo a Warrington Bank Quay e dopo circa mezz'ora
in cui ci concediamo (alle 10 di mattina) il nostro primo pranzo
inglese (cheeseburger tipo Mac, con carne derivata da mucca pazza,
scaldato nel micro onde) partiamo alla volta di Holyhead, dove
salperemo alla volta di Dublin by ship.
La cosa più bella è il treno che ci porterà in questo senso: un
vaporetto Polti rimodernizzato e trasformato in locomotore con
poche probabilità di arrivare…. Infatti dopo mille peripezie e
varie soste per surriscaldamento del locomotore, giungiamo a destinazione.....
riuscendo a prendere l'ultimo traghetto del pomeriggio.
Devo ancora capire come siamo riusciti a fare il check-in senza
biglietti, ma solo con un numero scritto su un volantino pubblicitario:
chiedetelo a PD! (…lascia stare…ho dovuto venderlo… il tuo, però!!!)
Probabilmente la nostra maglietta molto simile a quella di un
gruppo di scout ci ha aiutato a tal punto che i nostri bagagli
non sono passati neanche sotto il metal detector.
Finalmente a bordo, il viaggio è comodo, ci sediamo ABUSIVAMENTE
in first class con aria condizionata (respingendo un child che
voleva i posti…sempre secondo la 1° legge del Sandro) e giungiamo
a DUBLIN, l'ambita meta.
DUBLIN L'AMBITA META
Arrivati in ritardo a Dublin, perdiamo il nostro contatto, fuggito
alle isole Aran; probabilmente per non vederci…, ma Elena non
riuscirà a liberarsi di noi così facilmente! (Naturalmente sto
scherzando).
Nulla è perduto, i depliant dell'ufficio turistico irlandese recuperati
al BIT serviranno pure a qualcosa!
Così, stravolti dalla nottata insonne unita alla giornata devastante
di viaggio, impieghiamo circa un ora per capire quale bus può
portarci a RUSH, sede del campeggio che abbiamo scelto!
Decidiamo di telefonare al campeggio per chiedere la disponibilità
per la sera e fortunatamente l'addetto ci spiega anche quale bus
dobbiamo prendere per arrivare fino al camping! E' incredibile
sono riuscito a parlare al telefono con un irlandese! (madonna…
e chi sei… lo RE?!)
Allora il corso di inglese serve a qualcosa!!! , VIVA LA FIGA!!!
, ah no… ehm… VIVA " TELL ME MORE"!
La corsa (siamo andati a piedi o in autobus?!) per arrivare a
Rush dura circa 45 minuti e durante il tragitto conosciamo ANTONINO
e CAPSULA, due inter-railers che, come noi, campeggiano nel mitico
"North Beach camping" ma che, a differenza di noi, (scopriremo
poi) hanno l'abitudine di lavarsi ben poco.
Montiamo la tenda sotto una pioggia fine ma battente e la Bertoni
Raid 3 dimostra la sua potenza tenendo benissimo la pioggia torrenziale
notturna.
Il mattino seguente ci svegliamo sotto un sole
che "picchia": in Irlanda il tempo cambia nel giro di poche ore,
come nei paesi tropicali! Ci dedichiamo subito alla cucina; qui
scopriamo che i cibi pronti non sono così schifosi e nelle situazioni
più disparate sono la soluzione migliore! (che fortuna… li mangerò
anche a casa..)
Barattiamo con i nostri nuovi amici tony e capsula il nostro succulento
piatto caldo con del prosciutto (parola grossa chiamarlo così:
ham, e lo mangi in un boccone!) e pane, ed il piatto della giornata
è fatto! Fornellino + moka + lavazza oro: la giusta ricetta per
gustare il caffè italiano. Sembra quasi che stia facendo pubblicità...(io
non mi sento né nei panni di Laurenti né di quelli di Bonolis,
fai tu..)...
E' incredibile come dopo solo due giorni manchi
questo piacere:il rumore della moka che allieta le nostre 'recchie
è una sensazione piacevolissima. 1° MORALE del TEK:"Molte volte
non ci rendiamo conto come piccole cose possono cambiare la giornata,
siamo troppo abituati alle nostre comodità ed al benessere che
non apprezziamo le cose più semplici."
Dopo il primo pasto decente decidiamo di lavare i panni visto
che il sacco nero della roba sporca inizia ad aumentare e la bella
giornata ci aiuterà ad asciugare il bucato. Il consiglio della
mamma di portare del detersivo in polvere è azzeccatissimo!
Ci serve dappertutto, anche per lavare i piatti. Andiamo poi in
spiaggia, visto e considerato che è attaccata al campeggio. Io
e PD pensiamo subito al Business a cui porterebbe quella immensa
distesa di sabbia fine lasciata a se stessa.
Chilometri di spiagge senza ne un bagno, ne un hotel e ne un ristorante!
Non comprendiamo come nessuno ci abbia mai pensato... (forse il
freddo che c'è di solito?)..
Poi guardiamo meglio: le scogliere sul mare, la gente rilassata
distesa sulla sabbia di quella spiaggia che è di tutti, i cani
che scorrazzano di qui e di là accanto al padrone e quell'isolotto
dove la gente pesca granchi e lumache! 2° MORALE del TEK:"Queste
persone stanno veramente bene e forse è giusto che tutto rimanga
così."
Dopo un paio di ore di contemplazione ci rendiamo conto di non
essere dei pensionati e che è giunta l'ora di attivarci ed andare
verso la grande città: un bel giro per conoscere i monumenti,
le RAGAZZE e farci una bella PINTA DI GUINNESS!
Che siamo venuti a fare se no?
Essendo legati (e terribilmente affezionati…) ai mezzi pubblici,
il ritorno deve avvenire assolutamente prima delle 11, altrimenti
ci tocca pernottare nei sobborghi di Dublino, cosa sconsigliata
da molti, visto l'alto tasso di delinquenza.
Trascorriamo una bella serata in TEMPLE BAR,
centro nevralgico di Dublino, in uno di quei pub tipici dove scorre
a fiumi la birra, accompagnata dalle inebrianti note della musica
irlandese.
Ordiniamo anche noi una pinta della nera e
la sorseggiamo in questa atmosfera: tutto questo non mi sembra
vero, è così bello scoprire la tradizione e la cultura di questo
popolo. (Ma che? La birra non è mica come le conchiglie dove senti
il rumore del mare!! Contiene alcool e contribuisce a sparare
caz..te, questo sì!!)
ALLA VOLTA DI CORK
Il Fato ci porta alla volta di Cork, la città tanto elogiata dalla
ex english teacher di Milio, ma non appena arriviamo, ci aspetta
una brutta sorpresa! Il campeggio in cui dovremo pernottare dista
ben 2.5 km in salita dalla vicina cittadina di Blarney.
Per arrivarci prendiamo il bus, tariffa ridotta studenti (50 %
in meno): big price, schif ourselves…paghiamo meno dei bambini!
Zaino in spalla e dopo circa mezz'ora di cammino arriviamo al
campeggio... una fatica della Ciccone!
Arriviamo a destinazione stremati, ma è valsa la pena fare tanta
strada: siamo in mezzo ai campi da golf e il prato dove dobbiamo
mettere la tenda non è da meno di un green, FANTASTICO... un campeggio
da favola!
Un momento… ci sono degli italiani, una coppia di Vicenza, e domani,
ancora loro non lo sanno, (ma neanche noi lo sappiamo ora) ci
porteranno con la loro macchina a visitare il paese! La strada
è troppo lunga da fare a piedi e loro possiedono un bel e comodo
monovolume... è da stupidi non approfittarne!!!!
Il mattino seguente ci svegliamo presto e avvistiamo i nostri
amici magnagatt pronti al partire: li facciamo attendere una decina
di minuti (tempo per il check-in del campeggio per il 2° giorno
di permanenza) e sgomberare il monovolume da seggiole inutili,
in modo che anche noi possiamo salire a bordo e visitare con loro
il castello (perché no? Gratis, comodo, caratteristico…).
Scopriamo che il magnagatt maschio è un pozzo
di sapienza e un artista del fai date del campeggio: è provvisto
pure di griglia e canna da pesca! Da ricordare il bacio alla pietra
dell'eloquenza, presso di castello di Blarney, uno dei più belli
e intatti d'Irlanda!
Dopo la visita al castello, riprendiamo la
nostra strada solitaria alla volta della città, mentre il vicentino
viaggia alla scoperta dei luoghi circostanti ed alla pesca di
sgombri.
Con la consueta faccia tosta riusciamo ad ottenere
un paio di pesci ed a farceli cucinare alla brace! Noi li mangiamo
molto volentieri anche se la cena l'abbiamo già fatta!
La stessa sera, durante la cena, rischio un'ustione di primo grado
grazie al PD nazionale che, preso da un paio di secondi di morbo
di Parkinson, mi rovescia la pasta addosso a fine cottura: ci
tocca fare tutto da capo e, nonostante tutto, rimango illeso all'accaduto.
Grande abbuffata, erano giorni che non mangiavamo così! (Non siamo
profughi….).
Nonostante sia già tardi, ci tocca assolutamente tracciare il
tragitto per l'indomani, anche perché fino ad ora ci è andata
fin troppo bene: sotto i ponti non abbiamo ancora dormito.
Ci mettiamo in SALA TV muniti di TIME TABLE e libro dei camp site
irlandesi, ma, appena ci sediamo per organizzarci, compare il
simpatico olandese che ci saluta ogni volta che passa (sto rompi
coglioni) e che conosce 13 lingue compreso l'italiano.
Pensiamo sia un culandra e lo penserò nei rimanenti giorni a venire…
L'uomo, invece, è desideroso di parlare con noi italiani per apprendere
qualche nuovo vocabolo!; così si ferma in salotto con noi e ci
introduce in discorsi da labirintite per un paio d'ore con temi
dalla cultura generale, alla politica, alla storia della comunità
europea,…
Finalmente s'è levato dai piedi! possiamo decidere il percorso:
attraverseremo l'IRLANDA ALLA VOLTA DI Galway e vi soggiorneremo
per un paio di giorni.
VERSO LE COZZE DI GALWAY
Il titolo ha sempre un significato, dovete sapere infatti che
questo è nato grazie ai consigli del Grande fratello (David, my
old brother); PD, invece, è figlio unico.(i suoi nel vederlo quando
è nato han pensato bene di non farne più.....)
Comunque prima di partire mi disse:" quando vai a Galway non devi
perderti assolutamente le cozze dell'atlantico, accompagnate da
una buona pinta di guinness" , cosa che ho fatto solo in parte
in quanto le cozze non mi piacciono e non le ho mangiate, mentre
di guinness ne ho bevuta parecchia!
Tutto questo per spiegarvi il titolo molto ambiguo, SONO UNA MENTE
MALATA, ma del resto mio nonna mi dice sempre che sono pazzo e
poi il mondo è bello perché è vario!!! (sì, ma certi elementi
hanno posti ben definiti dove andare, vedi mombello!!)
BASTA COSI' vi sto annoiando con le cazzate, scommetto che siete
ansiosi di sapere dove siamo finiti....(immagino chissà quanto).
La mattina seguente teniamo d'occhio ancora il vicentino, unica
nostra salvezza: le condizioni del tempo sono peggiorate e dobbiamo
percorrere circa 3 km. a piedi… (foto) ma constatiamo di aver
terminato le riserve di fortuna nel momento lo vediamo partire
senza pietà alcuna; ciononostante noi ringraziamo fantozzianamente:
"come è umano lei!" (e rivolto a lei: Bagascia!) nonostante sperassimo
in un passaggio.
Che fare? (e te lo chiedi pure!)
Zaino in spalla, due massaggi agli adduttori e via!, in direzione
Blarney!
La fatica ci porta a pensare che non tutto sia perduto, che ci
resti l'ultima carta da giocare: "l'AUTOSTOP"; all'andata questa
sofisticata tecnica non ha funzionato, ma lo zaino è troppo pesante
e deve funzionare!!! Senza perdersi d'animo, tiro fuori il dito
(pollice si intende, con il medio rischio solo di prenderle),
ma NIENTE!! , passano 1, 2, 3, 4, 5 macchine...una vespa guidata
da una mosca, un'ape guidata da un calabrone, un'astronave....(si
cominciano a vedere i sorci verdi per la fatica…) e finalmente
un furgone si ferma!
NON CI POSSO CREDERE, MI....NCHIA allora funziona!
E' un artigiano del legno, quello che noi in brianza chiamiamo
"LEGNAME'", il quale molto cortesemente ci porta fino in paese.
Appena scesi, Milio sta attento che il nostro accompagnatore non
parta con i nostri bagagli, tenendo aperta la porta anteriore,
visto e considerato che non saremmo rimasti che con le mutande
indosso!! (per fortuna erano pure pulite, oops.. almeno le mie!!)
Tutto va bene, rimaniamo basiti: ogni tanto un po' di fortuna
non guasta! (infatti le gambe, risparmiate dalla fatica, hanno
fatto baldoria tutta notte!!).
Arrivati in centro a Blarney prendiamo il bus per Cork dove ci
aspetta il treno per Dublino, CENTRO NEVRALGICO PER TUTTI I NOSTRI
TRENI!!!
La nostra meta dovrebbe essere Galway, ma in Irlanda funziona
così!! E' un po' come quando non esistevano le gallerie: era
necessario scavalcare le montagne.
Durante il tragitto divengo l'assoluto protagonista di un epico
episodio che rimarrà negli annali della storia delle "straordinarie
cazzate" dette in situazioni più disparate; dovete sapere, infatti,
che sulla linea britannica e irlandese, fra le carrozze passa
(più che altro urta, mettendo in pericolo la vita dei passeggeri…)
un omino con un carrello (con aculei di ferro arrugginito e lame
rotanti…) provvisto di bibite e cibarie, ricche di grassi, zuccheri
e colesterolo atti ad aumentare l'obesità della popolazione già
messa male in quanto a peso.
Tanto di cappello introduttivo per spiegare che la sorte ci ha
affidato a tale "OMINO" (obeso pure lui) per soddisfare il nostro
palato e tacere le bestemmie stomacali; noi, affamati dopo un
giorno di digiuno forzato dall'holiday budget, decidiamo di fermarlo.
Premetto che in questa conversazione IO sono Luciano e O è l'omino
o l'obeso o come "cazzo" volete (oppure: vogliate cortesemente)
chiamarlo:
IO: Excuse me O:Yeah, what do you want? mi soffermo guardo I panini,
confabulo con PD e decidiamo di prendere quello con pollo così
sicuro del mio inglese esclamo:
IO: Can I have two kitchen sandwiches, please? O: What?
IO: Can I have two kitchen sandwiches, please? O: Which of these?
Sto irlandese oltre che chiatto è pure stordito… indico il panino
desiderato e mi rendo conto di essere sommerso da una secchiata
di vergogna: gli ho chiesto un PANINO CUCINA al posto di un panino
con pollo (chicken sandwich)!!!
IO: This…. O: Aaahhhhh!!!, oh yeah, chicken and stuffage! it's
3,20 please!
E' bello scoprire che dopo un anno di studio della lingua inglese
faccio ancora ste figuracce, almeno si ride un po' (così ammazzi
la gente con le risate, perché già ride vedendoci…).
Arrivati a Dublino neanche il tempo di cambiare
l'acqua al merlo (foto) che ci tocca prendere il treno per Galway,
dove diventeremo pescatori!
Il viaggio è regolare, treno in perfetto orario, altro che Ferrovie
dello Stato!! Galway ci appare una splendida cittadina, a ovest
dell'Irlanda affacciata sull'Atlantico. ..ma le cozze dove sono?
Proviamo all'ufficio turistico dove, invece, raccogliamo utili
informazioni sulle prossime escursioni, e da cui telefoniamo al
nostro campeggio sulla costa che ci dà disponibilità per la nostra
Bertoni Raid III.
The new campsite dista circa 15 minuti dal centro della città,
not too much, visto e considerato che sui mezzi pubblici ci passiamo
fin troppo tempo! Il campeggio è governato da una superdatata
signora che sembra già con un piede nella fossa (quasi tutte le
domeniche vicino al Tato a San siro…), ma che in realtà si rivela
alquanto astuta e attaccata al denaro..... è il campeggio più
caro trovato fin ora, 8 euro a testa per notte con la doccia pure
a pagamento!!
Il servizio lascia alquanto a desiderare anche se i bagni sono
puliti e ordinati.
Conosciamo Alba, una ragazza spagnola in panne nel montaggio della
tenda; è venuta (non con me) in Irlanda (e con chi, allora?) per
due mesi per cercare lavoro e imparare l'inglese. Parliamo (solamente)
tutta la sera e impariamo qualche parola in Galiziano, dialetto
della provincia spagnola da cui proviene (sempre non con me).
Molto simpatica e socievole, andiamo a letto (sempre senza di
lei…) e il giorno seguente ci accompagnerà a Galway: lei alla
ricerca di un lavoro, noi alla scoperta delle famose scogliere
di Moher.
Ci alziamo di buon ora e raggiungiamo la city tramite bus; ci
salutiamo, rimanendo d'accordo con Alba di trovarci nel pomeriggio,
verso le 16.00! Solo un piccolo particolare abbiamo trascurato:
sono le 11, la partenza sarà alle 12 e ci aspetterà un viaggio
in bus di almeno 2 ore per le scogliere… come "stracavolingia"
faremo a mantenere la nostra promessa appena sancita??
Come faremo ad avvisarla visto che non le abbiamo chiesto il numero
telefonico (che due bigul…)
Vabbè, che importa!! Inventeremo una scusa quando la ritroveremo
in campeggio!!
Un leggero languorino (e dove cavolo è la limousine con i Mon
Cherì?) ci suggerisce di rifocillarci facendo attenzione a non
lasciarci l'intero portafoglio, così ci infiliamo in un centro
commerciale super-interrato e imboscato, in cui troviamo il Dunness
Store (questa è pubblicità occulta) per l'acquisto di alimenti
e i divini Penneys.
Penneys per noi significa tanto, tantissimo, quasi l'infinito:
abbiamo bisogno coperte e maglioni per combattere il gelo implacabile
delle notti atlantiche e qui …il Paradiso!!!!
Il paradiso…il potere di comprare soffici e caldi indumenti a
prezzi da far ridere, il negozio di abbigliamento più economico
sulla faccia dell'Europa: il Penneys (altra pubblicità occulta)
In Italia il nostro limitato budget avrebbe comprato poco nulla;
non appena entri in un Penneys market il budget si moltiplica,
duplica, triplica, sestupla, multipla…
Gli abiti oltre che costare poco sono di buona qualità e consiglio
a tutti voi di annoverare i Penneys tra i posti da visitare in
Irlanda!!! Ne vale veramente la pena!!!
Questo negozio rimarrà impresso oltre per i suoi prezzi molto
accessibili anche per un'altra delle mie "figur de MERDA"....
La lotta contro il freddo mi spinge a cercare dei calzini di lana,
così, sprezzante del pericolo, (data la scarsa conoscenza della
lingua inglese) chiedo alla commessa: "Excuse me , do you have
wood socks? "
Lei, obesa come le sue connazionali, (ce ne fosse una con le curve
e i dossi al posto giusto!) budriona, mi guarda con fare sospetto,
come se la stessi prendendo per il culo, e non mi risponde!!!
Una cliente al mio fianco, una distinta e ben educata massaia,
capisce la situazione ed i miei desideri e pronuncia "wool socks"!
Panini cucina, calzini di legno, "ma come vivono questi italiani?",
avranno pensato gli irlandesi… Beh!, morale della favola, ciliegina
sulla torta, beffa finale: non li vendono!!!
Un atra figuraccia per niente!!!
Appena usciti ci mangiamo 4 ali di pollo al volo (è incredibile
come certe battute vengano così spontanee....che umorista!!!)
e saliamo sul pullman pagato con tariffa studenti.
Il viaggio percorre i più spettacolari paesaggi rurali del connemara,
passiamo dal tanto nominato paesello di Doolin: una tappa fissa
per gli amanti del bello.... la sua particolare struttura farebbe
innamorare chiunque, da visitare!
Raggiunto l'ingresso alle scogliere di Moher,
rendiamo materiale la vera motivazione di cotanto viaggio-sbattimento:
Lui.... proprio lui… il mitico "coppolino" da pastore irlandese,
attirati dalla modica cifra lo acquistiamo subito!
Bardati di cappello possiamo affrontare la salita che ci porterà
a picco sul mare (speriamo Milio si butti... dai scherzo).
Durante l'ascesa ci accorgiamo che ci sono un sacco di italiani
(un nutrito sacchetto di tacchi…) e sembreremmo gli unici due
irlandesi se non fosse per la t- shirt che indossiamo e la scarsa
conoscenza della lingua inglese!!
Ma non crediamo di aver "illuso" nessuno… L'escursione dura circa
tre ore, articolandoci in sunbathing, lunch, smoking e urinating
(un po' perché ci scappa e un po' forse per segnare il territorio…)
Ammiriamo tutto quello spettacolo: è così rilassante
rimanere inerti a guardare la potenza e la bellezza della natura,
e la bella giornata contribuisce a rendere il momento ancora più
magico.
Quando raggiungiamo il campeggio, l'orologio
segna le 21.00: è buio, ma pensiamo lo stesso di bussare alla
tenda di Alba per scusarci…ma ooppss… la tenda…è sparita, Alba
è sparita!!!
Ci ha bidonato anche lei!!! In un biglietto lasciato sulla nostra
Raid III ci spiega che ha trovato lavoro e si è trasferita in
un ostello più economico e vicino al centro di Galway; inoltre
l'indirizzo di casa sua e l'invito di andare a trovarla in Galizia:
"molto obbligati" chissà che non capiti l'occasione ALBA...........
Non tutto è perduto, è l'ora della pasta: fornellino, acqua, sale,
pelati, aglio (per fare colpo) e una buona heineken prodotta nello
stabilimento di Cork. (bisogna cambiare ogni tanto, non si può
bere solo scura)!
Consumiamo in cucina la cena, abbastanza decente, anche se la
pasta comprata in Irlanda non ha nulla a che vedere con quella
italiana, del resto è saputo e risaputo!
Il Caffè ci vuole!! Questo non ce lo toglie nessuno!! Sccrr…ssccccrr..
Ecco, finalmente è pronto!!
Mentre versiamo le due razioni (una tazzina a cranio) nelle nostre
cups da mezzo litro, due Simpatiche ragazze presenti in cucina
cominciano a ridere tra loro… "..zzo ridi", pensiamo telepaticamente
io e PD, con nostro solito soveir fair… PD si lancia: "italian
coffee" ed io "it's very strong" "Would you like a cup of Italian
coffee?" … chissà mai che se gli offro qualcosa lei contraccambi
con qualcos altro......
Fatto sta che le due figliole ridono perché il bicchiere è troppo
grande rispetto al caffè versato!!
Così iniziamo a conversare con SUSANNA e CATERINA, due ceco-slo-VACCHE
che, come noi, stanno girando per l'irlanda.
Parlano l'inglese veramente bene, noi a confronto ci sentiamo
analfabeti....; raccontiamo loro dei miei errori più eclatanti
(wood socks e kitchen sandwich per intendersi) e chiaramente loro
ridono come pazze.
Narriamo delle nostre esperienze di viaggio e così loro.
Mentre descriviamo la nostra permanenza nel campeggio di Blarney
(per intenderci dove abbiamo conosciuto i vicentini che ci offrirono
da mangiare) si crea un doppio senso alquanto esilarante (è qui
che prende forma la terza figuraccia del Tek…): così cerco si
spiegargli in inglese che questi amici ci regalarano del buon
pesce alla griglia, solo che la frase tradotta in inglese è uscita
più o meno così: "yes, we ate his fish" intendendo che noi avevamo
mangiato lo sgombro che il nostro amico aveva appena pescato......
Al momento non capisco (gli altri invece già ridono a crepapelle..),
poi incamero meglio il doppio senso creato e comincio a ridere
anch'io, quando Susanna in preda a dei crampi allo stomaco si
piega sul tavolo e inizia a piangere dal ridere!!!
Passiamo una allegra serata e, contente del nostro show, le ragazze
ci offrono la loro grappa fatta in casa (che personalmente detesto,
dopo una mega sbornia che mi ha segnato) che possiede un elevato
grado alcolico.
Tek il martello folle avrebbe voluto battere chiodo, purtroppo
nulla ed il giorno seguente le nostre strade si divideranno: loro
si fermeranno per altri tre giorni e poi andranno a casa e noi
saremo diretti verso le isole Aran....a combinare altri danni…
Nessuno, però, ci vieta di lasciare un simpatico testo in inglese
(con traduzioni in italiano) con le nostre generalità per mantenere
e sviluppare contatti futuri. E così facciamo.
BICYCLE TOUR OF ARAN ISLAND
Sveglia alle 7.00, smontiamo le tenda al gelo mattutino (con la
brina in mezzo all'erba!!) e torniamo a Galway, dove acquistiamo
il pacchetto turistico per le isole Aran, comprendente viaggio
in pullman al porto e traghettata sull'isola.
Bisogna stare molto attenti e raccomando PD....il treno che ci
porterà a Dublino parte alla 18.20 e non ci possiamo permettere
di perderlo! Calcoliamo bene gli orari e scegliamo il tour che
ci permette di tornare in tempo (se tutto va bene), altrimenti
rimaniamo in città al freddo e senza un posto dove alloggiare...
La nostra vacanza è marcata da un continuo contrattare di prezzi,
visto che siamo studenti…, e quindi dobbiamo essere agevolati
come tali!!!
I prezzi variano in base agli orari e alle destinazioni (le isole
ARAN sono in tutto tre), noi vorremmo andare su quella più piccola,
ma causa incompatibilità di orari, dobbiamo scegliere INIS MOR,
che è la più grande e più nominata.
La signora dell'agenzia ci chiede 20 euro: io, completamente impersonificato
nella parte di studente, mostro la tessera e mi fingo arrabbiato!!
La signora arretra le pretese e cala il prezzo di 5 euro, in un
colpo solo!!!!
Il tempo è stupendo, noleggiamo una bici, scoprendo che ci costa
quasi più che il viaggio (10 €uro)…, del resto per visitare l'isola
è la cosa migliore da fare.
Il nostro cappellino da irlandesi ci aiuta
a non farci importunare dalle guide turistiche del posto che propinano
a tutti il giro dell'isola in pulmino......stavolta acquisisce
una sua significità.. Vedendo poi a che velocità percorrevano
l'isola col pulmino, ci rendiamo conto che non avremmo visto proprio
nulla.
Il posto e degno di tanta fama e il tempo favoloso allieta ancora
di più la nostra visita! Che bello essere in vacanza, i pensieri
volano via, non abbiamo altro da fare che rilassarci!
Certi paesaggi di questa isola dell'Irlanda trasportano in un'altra
dimensione senza tempo, (ma chi sono il capitano spok !!?? sì…per
le orecchie ti assomigli!!!) la natura con la sua bellezza e imponenza
ci lascia senza parole!
Venti giorni sono troppo pochi per riuscire a vedere tutto e girare
sto popò di paese......
Appena saliti in sella, seguiamo la strada opposta rispetto a
dove vanno le altre persone…perché? Boh!!
Ci imbattiamo in strade strette e sterrate, ci fermiamo per il
lunch con Salmone vicino al mare e al ruminare delle mucche.
Il nostro ciclo tour con destinazione incerta e sconosciuta ci
porta su una spiaggia dalla sabbia bianca, roba da non crederci!
C'è pure gente che fa il bagno.... non perdiamo
l'occasione per sdraiarci e prendere un po' di sole.. cosa vuoi
di più dalla vita!? Un Luciano…
Consegnamo le bici e avvertiamo una certa sete… di birra!!! Così
abbiamo modo di assaporare anche qui il gusto della pinta irlandese
e poi sarebbe reato evitare questo rito così tradizionale.
I nostri cappelli buffi interessano molto un paio di marinai che
ci prendono in giro!! (non capiamo bene l'inglese, ma mica siamo
così scemi…)
Ci risulta difficile capire quello che dicono, anzi IMPOSSIBILE,
siamo indifesi, non ci resta che salutarli e andarcene fra le
loro risate.
Arriviamo alla stazione di Galway non appena in tempo per prendere
il treno al volo (un treno che vola??), ma ci tocca anche recuperare
i bagagli al deposito…
Tale operazione si rivela invece molto utile: la fila per accedere
al treno (controllo tickets prima di salire) è lunga circa trenta
metri e il left luggage (deposito bagagli per chi non lo sapesse)
si trova dalla parte opposta.
"Dobbiamo aspettare tutta questa gente per prendere i bagagli?",
"Riusciamo poi a salire?", "E dove mettiamo i bagagli?"
L'unica certezza rimane quella di applicare la Legge del Sandro:
con bagagli recuperati alla mano, aspettiamo all'uscita del deposito;
la situazione: a sinistra del treno, fila italiana ? 2 persone:
Io e PD a destra del treno, fila irlandese-mista --> 30 metri
di persone, in lunghezza, non altezza…
Siamo pronti a scattare…Wrraammm, wwrraammm… scaldiamo le suole..
e Via!!!
Puntiamo un controllore isolato e solitario sulla 2° carrozza,
ma ci respinge dicendoci di fare la fila presso il suo collega.
"Fare la fila?", "Quella fila?", "Con 30 chili alle spalle?",
"Sei pazzo?"
PD parte per la tangente, ossia dribbla il controllore passandogli
alle spalle, io lo seguo e ci sediamo comodamente in carrozza,
i babagli sono riposti e noi i soliti due posti, con tavolino….
Il viaggio prosegue bene, il controllore prosegue bene… Raggiungiamo
ancora una volta Dublino, ma ora ci sarà Elena ad aspettarci ....o
forse no…?
Una volta capito dove abita cerchiamo di arrivarci in pullman,
ma riuscire a comprendere il tragitto dei bus è praticamente impossibile
e poi non possediamo neanche una mappa!
La via più concreta e affidabile rimanane percorrere la starda
a piedi: 2-3 Km. con lo zaino in spalla.
Baci, abbracci, baci, abbracci, baci e basta!!!
Mentre una calda doccia ci restituisce la consapevolezza di avere
gambe e braccia, la "pechetegna" ci prepara una pasta.. ci pare
tutto così strano! La sua casetta cancella i ricordi e le fatiche
del campeggio in un attimo!
Elena è molto gentile, è praticamente due anni (confermi, l'accendiamo?
secondo me, risposta sbagliata! A casa con 500€…cavolo!! Potevi
fermarti a 70.000€!!) che non la vediamo e lei ci ospita come
se fossimo suoi parenti (non volevi diventarlo?…che bastardo…eh,
eh).
La serata si conclude in casa, noi siamo molto stanchi e poi una
chiacchera tira l'altra, arriva la una senza accorgersi! Andiamo
a letto... questa notte la passeremo al caldo e su un materasso
normale, NON CI PARE POSSIBILE!!
DUBLINO FAIR CITY
Finalmente abbiamo la possibilità di visitare la capitale con
tutta tranquillità, con la certezza di avere i bagagli al sicuro.
Elena ci accompagna nel centro città, poi raggiunge il posto di
lavoro.
Cominciamo la giornata con una full irish breakfast: il posto
scelto è molto caro e ci danno poco da mangiare! Che dire?! COMPENSIAMO
con il bere allora...
Ci dirigiamo verso la fabbrica della Guinness a St. James Gate!
Paghiamo la consueta tariffa d'ingresso "studenti" e ci infiliamo
nei meandri della mostra dei processi di fabbricazione della scura
più famosa del mondo.
E' tutto imponente, fantastico, ma sopratutto molto interessante,
compresa la pinta di Nera che ci viene offerta alla fine della
visita!
Ammiriamo Dublino dall'alto del bar del settimo piano, la vista
è fantastica e gustarsi la birra direttamente spinata (Tap....ata)
dalla fabbrica non è certo una cosa da tutti i giorni. I prezzi
del shop sono proibitivi, così decidiamo di proseguire il nostro
giro turistico e per caso troviamo anche la fabbrica del JAMENSON
IRISH WHYSKEY.
Che fortuna! Che combinazione! Così, assaliti dalla curiosità,
entriamo nella fabbrica nell'intento di carpire i segreti della
tripla distillazione del famoso whiskey; questa volta la visita
è guidata e sarà che non capiamo molto bene l'inglese o… che abbiamo
fame (vai dal cane), sete (vai dal prete) e sonno (vai dal nonno),
ci annoiamo per quasi tutto il tempo.
Unica soddisfazione è il cicchetto finale, purtroppo a stomaco
quasi vuoto, ma soprattutto dopo una pinta di birra.... comunque
la qualità è ottima e gustarlo è un piacere.
Abbandoniamo la fabbrica molto storditi (mai come i fortunati
che hanno fatto l'assaggio di tutte le 6 qualità di whiskey) e
ci preoccupiamo di mettere sotto i denti qualcosa…
L'alcool in corpo si mischia miseramente con un panino speedy,
mentre ci accorgiamo che sono arrivate quasi le 6 p.m...: "Elena
finisce di lavorare… andiamo a prenderla!!" "e dove vuoi finire?",
"AL PUB!", "che 'zzo di domande sono?"
Senza troppi indugi finiamo seduti a gustarci la nostra guinness
del dopo lavoro dei degustatori.
E' fantastico il modo di vivere qui! Tutto è così tranquillo,
non esiste la frenesia da super-lavoratore brianzolo (semper dre
a lavurà ? lavorare sempre).
La gente non mi sembra stressata, sarà che sono in vacanza e non
percepisco la situazione altrui o è veramente così? Anche secondo
Elena si vive molto più pacatamente che da noi e tutto sommato
questa pace mi piace, mi adeguerò a tutto questo, del resto paese
che vai usanze che trovi: quindi l'unica cosa da farsi è rasserenarsi
e bere Guinness!
Torniamo a casa (… di Elena) e conosciamo le sue future coinquiline,
di cui non ricordo il nome, né adesso né appena dopo avergli stretto
la mano...poi ci facciamo pane e salame e formaggio (cibi genuini
provenienti dall'Italia): erano un po' di giorni che non li mangiavamo
e devo ammettere che queste cose mi mancano un sacco!!!
Doccia veloce e pronti-via per la serata!....it's saturday night!
Mentre ci prepariamo, suonano alla porta di Elena due ragazzi
di Meda (compaesani… e li troviamo a Dublino?) che lavorano a
Belfast e ci portano a mangiare al ristorante persiano... che
BOTTA!
La pasta di pane mi sta ancora lievitando nello stomaco!!!!
Tutto molto buono ma per i miei gusti troppo pesante: prima di
tornarci ci penserò molto bene....
La serata è appena cominciata e c'è già in giro un sacco di gente,
entriamo in un paio di locali, sono colmi di persone! Mi rendo
conto che qua bere è lo sport nazionale, ed è impressionante la
quantità di birra che ingurgitano gli irlandesi in una sera!
Nel tornare a casa ci sono una marea (sì…station wagon!) di ragazzi
ubriachi per le strade: probabilmente fa parte del loro divertimento....
nessuno però ci importuna.
La mattina seguente arriva Marta, un'amica delle nuove inquiline
di Elena, con un suo amico irlandese di nome Michael, che continua
a parlare senza pause, noi non capiamo niente e non riusciamo
molto a conversare!
Arrabattiamo come al solito e, in conclusione, costruiamo a una
specie di dialogo. Nel pomeriggio raggiungiamo il Trinity College,
altra attrazione di Dublino: entrare costa ben € 6,50... così
teniamo il soldo in sacocia e la osserviamo dal fuori.
La rabbia mi sale prorompente, vorrei dar sfogo a quel senso di
giustizia insito dentro di me: "due poveri studenti come noi"
non dovrebbero pagare per vedere la biblioteca più famosa della
città!
Rifletto e realizzo che la vacanza è ancora lunga e sarebbe controproducente
farmi ritirare il tesserino, per cui me ne frego di tale ingiustizia
e mi arrendo a rimirare esternamente l'edificio... il posto è
imponente e caratteristico come tutte le strutture viste fin'ora.
Molto bello!
La sera porta consiglio, ma è un consiglio del cavolo!!
E' necessario partire, salutando con molto rammarico Elena.
Questi giorni a Dublino sono passati troppo in fretta!
La sua ospitalità e cortesia hanno superato ogni nostra qualsiasi
previsione/speranza..ne saremo grati a vita… e conserveremo tutto
ciò positivamente nell'hard disk del nostro cuore… Ma il viaggio
dei due pellegrini deve continuare (the show must go on, sì perché
noi realmente facciamo del cinema!), così la salutiamo !
Nella speranza che anche la nostra compagnia le abbia fatto piacere.
DUBLIN TO SLIGO TO STRANDHILL
Puntiamo il treno verso Sligo e raggiungiamo la cittadina di Strandhill,
luogo del nostro campeggio, posizionata sull'Atlantico.
Non ci rendiamo conto dove siamo fino a quando non ci arriviamo!
(puoi dirlo forte!!!)
La temperatura è autunnale, il vento spazza ciò che incontra,
del resto l'Atlantico fa la sua parte!
Di autobus neanche l'ombre (sono le 19.00) e ci vediamo costretti
a prendere un taxi per raggiungere il campeggio: l'autista è scatenato.
Con il nostro poor english riusciamo a farlo ridere, raccontandogli
la nostra necessità di pescare per poter mangiare qualcosa l'indomani!!
Lui annuisce e dice "good luck!".
Il campeggio è una sorta di "prima linea", un campo di guerra
fatto di fosse e collinette; inizialmente non realizziamo che
sono conce protettive… dal vento impietoso ed imperterrito!!!
Completamente al buio montiamo la tenda senza sapere se verremo
annegati dalle onde furibonde del vicino mare o calpestati da
qualche automezzo in circolazione.
L'unica certezza è il freddo, il peggiore patito fin ora!
In Italia in questo periodo tutti si lamentano per il caldo soffocante!
Mentre la tenda si spiegazza dal vento, appoggiandosi delicatamente
sui nostri volti, cerchiamo di addormentarci almeno combattendo
il gelo: maglie, un paio di maglioni, giubbino più coperta in
pile, comprata nel mitico Penneys store, risultano azzeccati per
l'occasione.
E prima ancora di metterci sotto branda abbiamo dovuto riempire
lo stomaco: due ore per produrre un paio di razioni di pasta,
non vi dico la soddisfazione nel mangiarla!
La camomilla ci restituisce tepori e caldi sintomi nel nostro
corpo: la scoperta di un'ottimo antidoto contro il freddo!
CAVALCHIAMO L'ONDA A STRANDHILL
Il tempo si presenta tetro anche la mattina, la gente parla di
un tempo meraviglioso fino al giorno precedente, anche se ci riesce
difficile crederlo! Ma qui in Irlanda tutto cambia repentinamente!
PD si alza abbastanza presto causa mal di schiena (dormire per
terra si fa sentire…) e perlustra la zona: la spiaggia si distende
per circa 3 km, un pò sabbia e un po' sassi, prossima al paesino
di Strandhill e all'aeroporto…
Una decina di surfisti si apprestano a cavalcare le onde spinte
dal vento (probabilmente un parente di quello notturno…)
Fortunatamente non piove e facciamo un giro in paese....finito!!!
Bastano forse 100 passi per osservare la cittadina!
Sono le 11, giusto l'ora della colazione, così ci infiliamo nell'unico
bar del paese, di fronte al mare in burrasca! Bancone sul fondo,
una decina di tavoli con tovaglia di plasticone bianca e rossa,
pavimento in legno arso e consumato che ti delizia con il suo
perpetuo scricchiolare: praticamente come John Wayne nel Far West!
Io mangio la classica FULL IRISH già più volte descritta, unica
pecca le salsicce… sono inguardabili e hanno un sapore opprimente
e non vorrei conoscerne il contenuto!; mentre il bacon è meraviglioso,
un gusto che soddisferebbe chiunque!
PD ordina un insalata di salmone affumicato veramente spettacolare,
molto fresco e servito con uno spessore di mezzo centimetro!
Mentre se lo gusta soddisfatto, gli rubo un pezzo.
Adesso ci aspetta la nota dolente: "i panni da lavare": il giorno
precedente abbiamo accumulato degli indumenti sporchi e, essendo
lo spazio negli zaini molto limitato, una volta ogni tanto bisogna
prostarsi a fare le massaie.
Visto il vento di questo paese, concludiamo che l'asciugatura
sarà un gioco da ragazzi, sfruttando il grande phon naturale!
Ci mettiamo al lavoro, allestiamo l'attaccapanni "prendendo in
prestito" dei pali di legno da un cantiere accanto ed è fatta:
sembra proprio un accampamento di zingari....
Ci dirigiamo verso Sligo, dove incontreremo Aurelio e Sara, nostri
amici che stanno compiendo un mini tour dell'Irlanda in ben cinque
giorni!
All' appuntamento arrivano un po' in ritardo così li incontriamo
dopo svariate pinte di birra.
Desideriamo mangiare in un pub di Sligo, ma non riusciamo a trovarne
uno che serva cibo, dopo le nove e trenta non fanno più da mangiare!
Ci affidiamo al fato ed entriamo a caso nel primo che troviamo,
sperando sia quello giusto.... all'interno il barista e due ragazzi
del posto.
Anch'essi ci dicono che a quel ora non avremmo troverato nessun
locale che serva cibo e ci invitano a sederci per una birra!
Ma noi dobbiamo mangiare! Abbiamo fame!! Aurelio accetta, ma alla
condizione che il barista acconsenta ad un happy- hour… nulla
da fare!! Ma i due amiconi, una coppia gay, rompono gli indugi
ed offrono il primo giro di pinte!! Così inizia la serata!
Come da pura tradizione irlandese, Tom e Jerry (così li abbiamo
chiamati, anche se i nomi erano molto simili…) pagano subito anche
il secondo giro, quindi ci ritroviamo un altro mezzo litro di
birra davanti ai nostri occhi!!
L'altra pinta è ancora carica, infatti abbiamo bevuto due-tre
sorsate: è tutto il pomeriggio che beviamo!! …e così non va bene!!!
La serata è segnata dall'alcolismo allo stato puro, i ragazzi
sono molto gentili e rifiutano il nostro contraccambio, ripetendoci
che siamo noi i benvenuti! Per evitare le avance verso me e PD,
e visto che non capiamo esattamente tutti i discorsi…, usciamo
in cerca di cibo.
Con i crampi allo stomaco per la fame, troviamo accanto un Burger
King (ce ne sempre uno ovunque tu vada!) e una pizza cucinata
da irlandesi (allo stesso prezzo di 6 panini del Burger King…).
Nel frattempo Aurelio deve gestire la situazione e cibarsi di
un improponibile fagottino ripieno d'aglio; Jerry, pieno d'alcool
fino ai bulbi dei capelli (avrà bevuto 7 pinte con 7 shot di whiskey…)
mangia a piene mani il fagottino, poi compie l'assurdo errore
di pulirsi gli occhi con le mani!!!!
Lo show raggiunge l'apice: Jerry si dimena sulla sedia non comprendendo
realmente cosa gli stia capitando e, soprattutto, non riuscendo
a vedere con i propri occhi.
Per fortuna il cibo ci aiuta ad assorbire un po' d'alcool e, dopo
quattro ore, salutiamo e ci dileguiamo velocemente fuori dal locale.
Aurelio e Sara ci accompagnano al campeggio, ma prima sostiamo
lì vicino, in un altro localino, così beviamo l'ultima pinta della
giornata.
L'ambiente è molto familiare, il caminetto acceso… ad agosto…,
rendetevi conto di quale possa essere la temperatura esternamente,
dove noi dormiamo!!!! Salutiamo i nostri amici e ci avviamo verso
il nostro alloggio all'aperto, il vento è sempre forte e non c'è
speranza che diminuisca, questa volta abbiamo picchettato la tenda
"di brutto" e nulla ci farà paura: "speriamo non si scoperchi
la tenda questa notte".
RETURN TO DUBLIN
Questa mattina sveglia presto, constatiamo che ha anche piovuto,
mettiamo i nostri panni fradici in sacchetti impermeabili nello
zaino e sbaracchiamo tende e burattini…, insomma ci prepariamo
per la nostra futura designazione: Dublino.
Il viaggio stavolta sarà seduti sui sedili della colt noleggiata
dai nostri amici!
L'incontro prestabilito è a Sligo alle 9.30: sicuri del nostro
tempismo ci svegliamo alle 7, ma qualcosa non funziona perfettamente,
così perdiamo il pullman; siamo pure consapevoli del fatto che
il prossimo arriverà fra un'ora e quaranta.
Incredulo dell'evidenza voglio una conferma così fermo un passante
mentre PD cerca di cucire la bretella del suo zaino, che non ha
retto il peso del nostro viaggio.
Il buon uomo, un anziano beato e spavaldo, ci conferma la lunga
attesa, quindi ci accovacciamo rassegnati, senza possibilità di
fare nulla.
Ma la divina provvidenza ci assiste un'altra volta… il passante
a cui avevo chiesto l'informazione ci rivela il suo cuore d'oro
e si presenta con la sua macchina pronto a darci un passaggio:
non se la sentiva di lasciarci ad aspettare per più di un ora
il bus (praticamente: ma quanto facciamo pena??).
Il gentilissimo irlandese ci porta fino alla stazione dei treni
a Sligo, dove abbiamo l'appuntamento con i ragazzi. (ben 15 minuti
di viaggio!)
C'è andata bene un'altra volta! non credevo esistessero ancora
persone tanto cordiali!
Cavalchiamo la Mitsubishi... mi stupisci da quanto sei piccola!!!
Il viaggio non è dei più comodi ma del resto ci sono dei bagagli
molto ingombranti di 4 persone e siamo costretti a tenere lo zaino
sulle ginocchia per tutto il tempo, però la compagnia è giusta
e ci divertiamo per tutto il percorso.
La cosa più strana e vedere il conducente sulla destra e percorrere
le strade nel senso opposto a quello in cui siamo abituati normalmente!
Chiedo all'autista come si trova e lui mi risponde di non disturbare
il conducente mentre sta guidando!!, così non parla più nessuno
e ci rompiamo le palle per tutto il viaggio..... MA SCHERZO!!!!
Aurelio mi risponde che più di una volta ha imboccato le strade
contro mano, d'altro canto noi, invece, più di una volta abbiamo
rischiato di farci spalmare dalle macchine mentre attraversavamo
perché guardavamo dalla parte sbagliata, nonostante le striscie
intimidatorie sull'asfalto.
Dopo una breve sosta in un piccolo paesino, (di cui stranamente
non ricordo il nome) per un lauto pranzo, giungiamo a Dublino
per la terza volta.
I ragazzi sono curiosi di Temple Bar, il famoso centro di Dublino
così lasciamo i bagagli nell'ostello e ci avviamo subito a piedi.
In teoria noi dovremmo prendere il treno per Belfast, ma scopriamo
che la loro stanza ha quattro posti letto, i nostri amici ci invitano
a rimanere con loro per fare una bella serata tutti insieme; noi
certo non possiamo rifiutare! Percorriamo Connelly Street e le
altre vie del centro e scopriamo quanto è ancora affollata la
grande città.
Arriviamo in Temple bar e ci dirigiamo verso il negozio di Elena:
vogliamo farle una sorpresa ma scopriamo che purtroppo è già chiuso,
così le telefoniamo dicendole che l'aspettiamo per l'aperitivo
ma lei non ci crede....non hanno proprio fiducia queste donne
dei nostri giorni!
Ci vuole un insistente colloquio telefonico per convincerla che
non stiamo scherzando!
Beh!! alla fine, rassegnata, ci raggiunge ed entriamo nel popolato
locale TEMPLE BAR situato nel centro della zona.
I pub in Irlanda hanno un aria così familiare che ci vuole poco
per fare conoscenza, chiacchieriamo con altri turisti che sono
vicini di tavolo e facciamo una foto davanti al bancone (e dov'è
tale foto??). Il più famoso e antico dei pubs dublinesi sembra
un labirinto, tante sono le sale in cui si intreccia; c'è anche
una parte all'aperto!!
L'arredamento è molto rustico con bancone e tavoloni in legno
mentre i quadri pubblicitari della birra sono appesi ovunque e
il barista rosso di capelli come la maggior parte degli irlandesi
ci serve la birra con noncuranza.
Sorseggiamo lentamente la nostra birra e fra le chiacchiere passa
il tempo... è quasi ora di cena! Questa sera possiamo permetterci
di andare fuori città visto e considerato che Aurelio possiede
la macchina e c'è un posto anche per Elena!
Decidiamo di cibarci al JOHNNIE FOX, uno fra i più famosi e antichi
pub d'Irlanda. Ci arriviamo dopo circa mezz'ora di strada tortuosa
in salita, infatti è situato sulle colline fuori Dublino, il parcheggio
è stracolmo di macchine, fortunatamente c'è posto e fanno ancora
da mangiare nonostante siano già passate le 21.30.
Il muro è ricoperto di affissioni con vecchi contratti e articoli
di giornale delle epoche più svariate, tutto il locale è costruito
in vecchio stile compresi i bagni, sembra di tornare indietro
di qualche decennio: rimaniamo stupiti da tutto, non avevo mai
visitato un locale del genere.
Pur essendo sulle colline questo locale è un must per cibarsi
di pesce fresco, così ottemperiamo alle tradizioni e scegliamo
svariati piatti: le porzioni sono abbondanti e le pietanze sono
squisite.
La nostra cena è accompagnata dalla musica e dalle canzoni di
un gruppo che suona dal vivo (musica irlandese ovviamente), l'atmosfera
e surreale e quasi magica.
Torniamo all'ostello e salutiamo per l'ultima volta Elena, questa
notte non dormiremo per terra ma su un "comodo" letto.
IL VIAGGIO DEL NON RITORNO: BELFAST
Perdincibacco siamo già al 20 di agosto, i giorni trascorrono
veloci!
Al mattino seguente salutiamo Aurelio e Sara e andiamo alla stazione
Euston di Dublino per il nostro treno direzione Belfast.
Rispetto ai programmi, il nostro tour ha seguito perfettamente
luoghi e date, ma siamo soddisfatti, ciò che abbiamo visitato
ci ha colpito il cuore, quindi possiamo essere orgoglioni di noi
stessi, avendo organizzato tutto da soli!
E' meglio di qualsiasi agenzia turistica… tranne la CTS, ovviamente!
Con un po' di timore per ciò che ogni tanto succede in questa
parte dell'Irlanda del Nord, raggiungiamo Belfast.
Attraversiamo gratuitamente la città con il pullman (che non paghiamo
grazie ad un autista molto gentile) e, fortunatamente, nessun
membro dell'ira ha la brillante idea di far saltare una bomba
proprio in quel momento... e le nostre paure per fortuna scompaiono.
Tentiamo in vari modi di perderci nei docks (la zona portuale),
ma, alla fine, riusciamo ad acquistare un biglietto per Stranraer,
approdo scozzese.
L'attesa sarà di ben quattro ore! Che palle... Check-in, controllo
bagagli, ingresso alla sala d'attesa, deserta!
Così abbiamo modo di scegliere il posto ove accomodarci: di fronte
agli apparecchi telefonici, che offrono una simpatica presa della
corrente, l'ideale per ricaricare i telefonini.
Una volta preso il traghetto della Ah-Ah-Ah-Ah Stena line ci buttiamo
a capofitto verso la sala proiezioni dove ci impossessiamo delle
comode poltrone su cui è lieto sprofondare.
La proiezione del film è in lingua originale, quindi ci risulta
molto difficile capire i dialoghi e più mi sforzo più non riesco
a comprendere la trama così dopo un quarto d'ora mi addormento....
quando mi sveglio mi sento più allegro se ci sono dei regali da
scartare, "ma che RAZZO di regali", qui non ce ne sono!
Presi dai morsi della fame, trovo l'alternativa a quel noioso
non comprendere: il BURGHER KING!!!
E' incredibile come ce ne sia uno ovunque... l'addetta ai panini
come al solito non capisce il mio inglese e mi arriva un panino
in più e una coca-cola in meno, ma mi accontento e godo... mangiando
il panino si intende.
Arrivati in Scozia la nostra volontà vorrebbe catapultarci direttamente
a Edimburgo, ma il viaggio è troppo lungo e l'ora è tarda.
Come al solito scegliamo a caso la meta a metà strada… e finiamo
ad Ayr: dopo circa mezz'ora di attesa alla fermata dei bus ci
sorge qualche dubbio, forse non ce ne sono più?
I pochi pullman che passano sfrecciano a circa 300 Km/h e non
si fermano… il crepuscolo continua a scendere e il freddo pure.
Passano automobili truccate, la gente parla in modo strano, quasi
come se avessero una patata in bocca!! MA che… siamo a Bergamo
alta??
Il paese è triste e non c'è nessuno!
Se non fosse per PD al mio fianco sarei come la particella di
sodio dispersa nella famosa acqua oligominerale!
Presubilmente solo i tassisti, di comune accordo con l'azienda
locale dei trasporti, rimangono l'unica nostra salvezza per arrivare
al campeggio.
I taxi sono tutti neri, con la consueta forma del taxi londinese,
una vera chicca!
Chiediamo al primo della fila se conosce il campeggio segnato
sulla mappa, ci pensa un attimo e poi ci rassicura… sarà ma a
me questo qua non dà affidamento!!
La corsa costa 6 sterline, cominciamo bene.... il campeggio sembra
molto losco, nel senso che non c'è una luce accesa ed è tutto
chiuso e non ci sono nemmeno fermate dell'autobus vicine! Come
faremo domani?
Beh!! iniziamo a pensare cosa facciamo adesso!
Dopo un giretto avventuristico, scopriamo che all'appello mancano
giusto giusto le tende, la reception è chiusa ma c'è un bar aperto,
così entriamo... anche il bar è strano: due clienti attaccati
a una birra al bancone, un biliardo inutilizzato e tanti tavoli
con sedie che non servono a nessuno... ma dove siamo finiti? nella
cittadina più sperduta della scozia!
Dietro il bancone c'è una ragazza molto carina a cui chiediamo
informazioni, a sua volta pone la domanda ad altri componenti
usciti dall'oscurità e, infine, ci indica il posto dove possiamo
piazzare la nostra tenda: un aiuola che durante il resto dell'anno
fa parte del giardino!
TEMPO DA SNAILS ( lumache) AD EDIMBURGH
Ci svegliamo all'umido, i vestiti che avevamo messo ad asciugare
al vento della notte sono fradici grazie alla pioggia iniziata
al mattino!
Questo posto non mi piace, non ci da retta nessuno ed è molto
inospitale...sarebbe meglio andarsene alla svelta. Prima però,
asciughiamo i vestiti, visto che il camping offre un'attrezzata
saletta con lavatrici ed asciugatrici; occupiamo i macchinari
e la sala, al riparo da pioggia e vento, per tutta la mattinata,
abusando fino al punto di produrci, col fornellino a gas, il nostro
pranzo a base di toast e pasta liofilizzata…
Visto che comunque nessun si fa vivo, la nostra presenza non è
considerata, perché farci vivi noi?? Percorriamo circa 5 km a
piedi, sotto la pioggia battente e bastarda (obliqua), prima di
trovare la fermata per il bus.
SIAMO COMPLETAMENTE FRADICI!
La prima annacquata del nostro viaggio ci permette di scoprire
che il silicone spray idrorepellente, spruzzato su zaini e scarpe,
è una grossa BUFALA.
Il più brutto bus che abbia mai visto in vita mia, arriva dopo
mezz'ora, guidato da un autista scortese (oltre ad essere scozzese)
che puzza come un caprone.
I passeggeri sembrano degli ergastolani in fase di trasferimento
da un carcere all'altro, e noi non figuriamo male, dopo la nottataccia.
Arriviamo alla stazione sbagliata, quella degli autobus, è il
capolinea... dobbiamo camminare ancora un bel po' prima di arrivare
ai treni.
Ma che simpatico paese!!
Paese da dimenticare, penso che non ci tornerò più in tutta la
mia vita. Saliamo sul treno, con la viva speranza di arrivare
ad Edinburgo, da tanti decantata così bene!
EDINBRAAAA LA CITTA' DEGLI ARTISTI
Dopo circa tre ore raggiungiamo la città degli artisti, il tempo
è magicamente cambiato.... sta uscendo il sole, promette bene
per questi giorni!!! Mentre percorriamo la scalinata d'uscita
della stazione (in salita, sigh!), sentiamo il suono delle cornamuse
accompagnate dai tamburi, un'orda di suoni assordanti che si compongono
sinuosamente in una musica che trasmette adrenalina: è tutto così
irreale e così avvincente.
La band suona su di una terrazza in cui troviamo l'ufficio informazioni
e da cui si può ammirare la bellezza della città: da una parte
Il castello, con la sua imponenza, fa da sfondo e diventa il protagonista
di tutto quel panorama, dall'altra la parte nuova, ordinata e
pulita.
Rimaniamo basiti, l'impatto è molto positivo e questa città mi
piace ancora prima di visitarla.......
E' pieno di gente che si riversa sulla strada principale, si fa
fatica a passare visto e considerato il fardello che ci dobbiamo
portare a presso!
Scegliamo il campeggio in città, il più vicino, cinque stelle
di bontà, ma siamo pronti a sacrificare un po' di sterline per
un po' di benessere.
Raggiunto il camp-site scopriamo che è veramente bello e non costa
poi tanto in più rispetto agli altri!!!
UNO SPETTACOLO!!!
Proprio passati dalle stelle alle stalle!! come i re magi, peccato
che siamo solo in due, se no pensate che casino per capire chi
era Baldassare e chi Melchior.
BEATIFUL DAY IN EDINBURGH
Sveglia con un sole splendido splendente e, visto
e considerato che mammina non è qui, mezzogiorno scocca
preciso mentre siamo nella laundry room al lavaggio dei panni,
approfittando della bella giornata.
E' TROPPO TARDI e la pasta promessa se ne và a quel paese,
anche questa volta non smentisco la mia fama da marinaio!! (amici
che avevate scommesso avete vinto)
Portiamo le scuse ad Erik il vichingo e Olivia popeye (per nulla
dispiaciuti… probabilmente avevano appena trombato…)
e andiamo a visitare la city da buoni turisti.
Equipaggiati di tutto l'occorrente creiamo un tuna sandwich (panino
con il tonno) nel parco alle basi del castello, sembrando due
senza tetto che hanno appena rubato al supermarket..... ma del
resto il panino e la salvezza del budget vacanziero e sfido chiunque
a sostenere il contrario!!!!
Gonfi di proteine e carboidrati alziamo i ciapet, diretti verso
il castello, rampicando la collina, fortunatamente accarezzati
da un arietta leggera che ci fa stare bene.
Una volta arrivati in cima, si apre la piazza con l'ingresso al
castello: il nostro pranzo si è completamente nell'arrampicata
e non ci resta più niente da mangiare!! Solo la cassa ed
il ponte levatoio di fronte a noi...
Ce la faremo?
Ma certo!!!
I cavalieri come noi sono pieni di iniziative e troveremo senz'altro
la soluzione!
Bastano la bellezza di 8,50 sterline per entrare nel castello.
Da qui è possibile vedere tutta Edinburgo, la panoramica
è così strana: la città vecchia che si mischia
con la nuova....
Tira un vento che spazza, ma il nostro giubbetino made in Ireland
ci protegge a dovere.
Interessanti da vedere le carceri, soprattutto per chi vuole capire
cosa si prova ad essere chiusi al fresco.
La visita dura poco: basta circa un ora e mezza per visitarlo
tutto, anche perché siamo stanchi di camminare.
Prima di uscire decidiamo di berci una birra seduti, intenti ad
ammirare cotanta bellezza (non abbiamo da mangiare ma da bere
c'è sempre..), così indaffarati nel sorseggiare
siamo partecipi di un altro episodio epico, che solo a noi due
poteva capitare: premetto che siamo seduti di fronte alla cattedrale
e il nostro abbigliamento è il tipico di questo viaggio,
con in più il cappellino patch e la lattina di Tennents
super in mano!
Beh, in buona sostanza, veniamo ripresi da un signore
con la telecamera che si convince che facciamo parte dell'attrativa
locale.
Con sgomento mi sento protagonista, sono confuso e felice (come
quelle che indossano lines seta ali nella pubblicità),
mi sento orgoglio-ne di me stesso..... chissà che cazzo
racconterà quello lì di noi due, quando farà
vedere il filmino ai suoi amici!
Non lo posso ma soprattutto non lo voglio sapere.
E SOLO ADESSO CHE MI RENDO CONTO CHE IL NOSTRO E' UN VIAGGI SENZA
CONFINI, mi sento parte integrante dell'equipaggio della star
trek (ehi spok finiscila con le cazzate voce di redazione o di
popolo). Torniamo a casa (chi non vorrebbe avere una piramide
di tela al posto di una casa in mattoni??) soddisfatti e ci apprestiamo
a cucinare qualcosa come tutte le sere, ma quando meno te l'aspetti
arriva la novità....
Ipnotizzati dall'acqua che bolle, ci accorgiamo che la gente che
c'è in campeggio con noi ci mette molto meno di noi a cuocere
le proprie vivande....
L'innovazione sta in un muro di stagnola che trattiene il calore
concentrato sotto la pentola e protegge dal vento!!!!
Il risultato è metà tempo di cottura
e un risparmio sostanziale di gas. La morale dell'aneddoto è:
"noi la stagnola non ce l'abbiamo e continueremo così,
voi portatela!!!"
Con rammarico facciamo l'ultima cena ad Edinburgo, Giuda se ne
va prima chissà a fare cosa, gli altri apostoli rimangono.....
Ci dispiace lasciare questa città così speciale,
ma domani è un altro giorno e si parte per LONDRA.
Purtroppo PD ha fatto una promessa, e, solitamente, non si smentisce.
E poi, come si sa, la figa tira un carro di buoi!!! Noi, due asinelli,
ci accoderemo al gruppo!
Addio lovely city, adesso finalmente capisco perché tutti
ti chiamano così.
LONSDALE
Sveglia e smonta della tenda poco dopo l'alba, alle
8.30 siamo già operativi alla reception: consegnato il
posto tenda (sì…20 kg di zolle di fresca erba…),
che ci rendeva abitanti a tutti gli effetti del caravan camping,
partiamo alla volta di Londra con il treno delle 10.30.
La malinconia ci accompagna nel lasciare Edinburgo, la lovely
city dei bei ricordi.
Alla stazione la sorpresa!
Il treno è in ritardo di 1 ora… cosa
sta succedendo?
Le Ferrovie dello stato avranno mica acquistato le amate ScotRail???
Vabbè, quanto meno dopo un'ora effettivamente saliamo sul
treno, ma…. Non c'è posto visibile!
E via di carrozza in carrozza con i nostri comodi bagagli…
finalmente una carrozza con posti liberi!
Una fermata dopo, cioè 5 minuti dopo, siamo subito pronti
a lasciare le comode seggiole per una famiglia…che aveva
i posti prenotati!
Ok, ok… ne occupiamo altri due poco più avanti, fortunatamente,
azzecchiamo gli unici non prenotati!
La sfortuna, però, ha avuto una svista solo
momentanea; infatti ci troviamo di fronte ai più grandi
untori del secolo: padre e figlio, i quali divorano pacchi e pacchi
di patatine, ungendo ogni cosa circostante e confortando lo stomaco
con litri e litri di coca-cola.
Noi, invece, sul resto del tavolino su cui progrediva man mano
l'unto…, a sfogliare cartine che non abbiamo, alla ricerca
della locazione dei camp-site in Londra!
Sì, ebbene sì, camp-site pure in Londra!!!
Traiamo utilità dai due essere di fronte a noi sequestrando
per un'oretta la loro London Map; il nostro campeggio, Lee Valley
Camp Site, non compare… eppure dovrebbe essere in zona 4,
a nord, vicino a Stansted! Boh… ci affideremo alle preziose
informazioni di Nicoletta e Simone!
E in un giorno di sfiga, vuoi che vada tutto bene??
Il treno, all'altezza di Manchester, si ferma per due ore e, presi
da allergia da Ferrovie dello Stato, non ci comunicano i motivi
di tale arresto (o meglio.. non capiamo i messaggi fonici in scozzese…)
Alle 17, dopo 6 ore e mezza, eccoci nella grande e multi etnica
Londra
Ci attende un campeggio a circa un'ora di distanza dal centro,
purtroppo, sarebbe troppo chiedere un posto tenda a St. James
park?
Il posto non è brutto, ma le docce e i bagni sono tenuti
molto male per un quattro stelle!!
E' situato in mezzo al verde, siamo attorniati da alberi ed è
quasi tutto prato, un'oasi di verde nella periferia londinese,
roba da non crederci....
E' all'interno del LEE VALLEY PARK, dove si respira aria pulita
e spero si dorma tranquilli!
Molto stanchi e provati dalla traversata in treno, il primo pensiero
è trovare subito un posto per piazzare la Bertoni. Dopo
varie peripezie, ci piazziamo abbastanza vicino ai cessi, attaccati
ad un albero, che ci servirà come aggancio per lo stendi
biancheria.
Facciamo subito amicizia con la famiglia di lato, anzi sono loro
che fanno la nostra conoscenza, offrendoci il martello, viste
le nostre difficoltà nel picchettare la tenda.
Noi ringraziamo come al solito, oramai con tutti i favori che
abbiamo scroccato è diventato un abitudine ESSERE GRATI.
Faremo un dono in natura a Stonehenge, semmai andremo!!
Il terreno è molto duro, i chiodi non entrano:
spiego le mie difficoltà al tipo del martello e lui mi
dice che, se inumido un po' il terreno, magari faccio meno fatica....
Il ragazzo è troppo avanti, perché non l'avevo pensato
prima?
Altra figuraccia, prendi e porta a casa!!!!
Con i picchetti piegati a U, neanche fossero porte di cricket,
non ci disperiamo, è l'ultimo montaggio CHE FACCIO per
queste ferie!
Domani incontreremo gli altri ragazzi SIMO-NICO-BIONDA-MICHELA,
quando ci sveglieremo (non ci vengono mica a trovare? Siamo noi
che dobbiamo andare a Londra! Che scrivi?)..... si intende!!!
Adesso a nanna nella tranquillità dell'oasi della tenda
nella vecchia prateria.
LEE VALLEY PARK CAMPSITE NOTTINGH HILL CARNIVAL
Londra! chi l'avrebbe mai detto che saremmo arrivati
fino a qua... 'volere è potere' mi diceva qualcuno, forse
era Trilussa, ma chi lo sa!!! Dovrei smettere di bere e iniziare
a fare qualcos altro... di più costruttivo…
Il mattino il risveglio è ottimo, abbiamo riposato alla
grande, rilassati in mezzo alla natura.
In forma per l'assalto alla city, ci aspetta un ora di viaggio
fra bus e metropolitana....per la vera city!
Carichi al punto giusto attraversiamo il prato che ci porta all'uscita
del campeggio, e, alla luce del giorno, ci accorgiamo che qua
e la ci sono delle palline nere che non fanno presagire niente
di buono, chissà da dove arrivano?
Ho in mente qualcosa perché mio nonno aveva dei conigli
e quando cacavano facevano delle palline simili!
Ma qua conigli non ne vedo...sarà ma sta storia delle palline
per terra non mi convince! Sono sicuro che prima o poi lo scopriremo....
(mago otelma…)
La nostra meta è l'hotel della Bionda-Michela, situato
vicino a Sussex Garden.
Appena prima di girare l'angolo un angelo scende dal cielo, ci
consegna un cofanetto…ehm!! E' ora che mi svegli….,
ma, appena prima di girare l'angelo, oops, l'angolo (l'ho già
detto, forse??), due ragazze schiamazzano verso di noi con l'intento
di fermarci ed invitarci a bere con loro qualcosa!
Minchia… che sfiga!! Con tutti i giorni a
zonzo per 60 stati intercontinentali… proprio ora!!
Un'occhiata all'angolo, una riflessione al contenuto riposto dietro,
proseguiamo la nostra camminata, tanto come minimo saranno state
drogate…, e poi mi sembra avessero anche l'alone…
via via!!!
Le due donzelle oltre l'angolo rimangono frastornate nel vederci,
mai vista cotanta bellezza!!! Ehm…. Diciamo che si sarebbero
aspettate di tutto tranne che la visione due italo-irlandesi-scozzesi
con pizzetto selvaggio e cappellino patch di lana.
La BIONDA rimane sconvolta e minaccia la rottura con PD, se non
si taglia immediatamente il pizzo da italo-mafioso!
Ma qua non c'è il necessario (macchinetta per radersi)
e quindi per questi giorni lo deve sopportare così!
Ma ne mancano ancora due, che sono gli eterni ritardatari, quasi
peggio del sottoscritto... Dopo quasi un ora decidiamo che li
incontreremo più tardi....
Andiamo a mangiare qualcosa, sulla strada per il
carnevale di NOTTING HILL, la principale attrazione di Londra
di questi giorni.
La nostra breackfast è molto simile a quella irlandese,
gonfia di colesterolo.
Tutto sommato non dispiace: è composta per chi non la sapesse
da fagioli (beans), salsicce (sausages), uova (eggs), pane tostato
(toasts) e bacon (leggera vero!).
Arrivati a Notting Hill incontriamo Hu Grant che si fa Julia Robert
e ci rimango un po' male perché l'ultima volta l'avevo
vista insieme a Richard Gere.... va beh i casi della vita!
C'è un casino enorme e se ne vedono di tutti i colori.
Attenzione popolo, TERZA MORALE DEL TEK: "Questa
festa penso sia la più caratteristica di questa città
dalle mille nazionalità, in questi carri che sfilano, si
possono vedere cultura e tradizione di tanti popoli che si mischiano
per diventare un'unica parata!"
L'unica cosa che non ho capito è chi vince? O se c'è
qualcuno che deve vincere...forse chi fa più casino!
Il bello della sfilata è l'unione che precede ogni rappresentazione,
davanti ad ogni gruppo danzante c'è un vero e proprio TIR
carico di amplificatori, woofer, subwoofer e chi più ne
ha più ne metta, che sparano musica a tutto volume!
La musica è assordante e fa vibrare per tanta forza che
ha.... le partecipanti alla sfilata danzano sinuosamente e si
uniscono perfettamente al ritmo dei suoni!
Le persone che assistono al di fuori delle transenne che dividono
dalla sfilata, vengono coinvolti da tutto questo movimento e si
lasciano trasportare!
E' impressionante la gente che s'ammazza d'alcool per l'occasione......
Tutti i locali sul percorso della parata sono aperti
per l'occasione, tra la musica vendono carni alla brace e birra
per tutti quelli (e sono veramente tanti, CREDETEMI) che hanno
deciso di fare bisboccia alle due del pomeriggio.
Mi immaginavo qualcosa di diverso, ma questa è Londra la
città delle sorprese, la capitale cosmopolita per eccellenza!
Lasciamo tutto per incontrare i nostri amici, ci tocca camminare
ancora... ma ora abbiamo anche due inseguitrici!!
Questa vacanza è stata un allenamento ad una maratona:
la metropolitana (tube), è stata chiusa per il sovraffollamento
del carnevale e riuscire a trovare un autobus che ci porti a destinazione
risulta praticamente impossibile.
Nicoletta e Simone ci salutano molto calorosamente...(anche loro
rimangono sconvolti dal nostro nuovo look, con le facce perplesse..)
ed è bello rivederli dopo tanto tempo!
Con loro c'è anche Paula, un'amica di Nicoletta, che ha
conosciuto quando vivevano insieme a Londra. Noi la salutiamo
nuovamente, in quanto poco tempo prima aveva passato con noi un
week-end molto alcolico in Italia.
Mi saluta e si ricorda di me.... Avrò fatto
una buona impressione?!? Presumo di no, vorrà dire che
mi gioco tutto in questi giorni!
Il dovere ci chiama, il buoi della serata cala, dobbiamo andare
in campeggio...le due donne devono montare la tenda (lo so alla
fine saremo io e pd a farlo) e poi dobbiamo prepararci per stasera...si
visita London by night.
Birra veloce, tanto per non perdere il ritmo e torniamo alla base....qui
pastasciutta veloce e ritorno nella city; praticamente un'ora
per andare al campeggio, un'ora e mezza per il montaggio, il cambio
vestiti e la cena, un'ora pe ril ritorno nella city….. stiKa!
Ci affidiamo al Virgilio della situazione: John JoHn moka, ossia
il ragazzo della Paula che parla un inglese incomprensibile (come
i suoi discorsi) e si risucchia le parole.
Costui decide di portarci in un pub irlandese e
da qui si capisce quanto sia intelligente il ragazzo... Gli abbiamo
appena spiegato che arriviamo da quel paese!
Non ci lamentiamo però perché la birra è
come la gnocca: una vale l'altra... (Sì, ma la birra la
paghi e te la danno, siccome la gnocca NOI NON LA PAGHIAMO, non
la vediamo…oopps non la vedi!!)
Così contenti di aver visto una cosa caratteristica di
Londra...il pub irlandese, ci facciamo una Guinness e scopriamo
che il sapore cambia totalmente, qui il gusto è molto più
amaro.
TERZA MORALE E MEZZO DEL TEK: "Allora
è proprio vero che paese che vai birra che trovi."
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