Al
fine di rendere la ns. proposta di itinerario interessante
storicamente e paesaggisticamente sin "da subito" abbiamo
scelto come punto di partenza dall'Italia la località
di Vinadio (CN) in alta Valle Stura, anche perché è
un Comune "Amico del Camperista" che mette a disposizione
per la sosta dei mezzi un bellissimo
e vasto piazzale vicino al centro storico.
In
caso di maltempo si consiglia di modificare l'itinerario
Orange-Le Puy
nel
seguente modo:
da Orange prendere N7 direzione Nord fino
a Pierrelatte, poi a Sx per N93 poi N86 fino Le Teil; di qui
a Sx per N102 passando per Aubenas fino alla periferia
di Pradelles; poi N88 fino Le Puy.
LE
PUY EN VELAY
Le
Puy en Velay, graziosa cittadina del Massif Central dalla
storia ultramillenaria, già sito conosciuto in epoca
preromana per i culti druidici e partenza ufficiale della
"Via Podiensis" merita una visita approfondita; cito solo
alcune delle principali attrattive:
1.
la Cattedrale è unica nel suo genere perché
non vi si entra dalla facciata ma "da sotto", per citare i
suoi descrittori medioevali "vi si entra dall'ombelico e si
esce per le orecchie"; scherzi a parte, la grandiosa cattedrale
romanica, costruita a sbalzo sul fianco di una collina nel
sito di un antico santuario druidico (all'interno è
conservata ancora una delle pietre, "la pierre des fievres"
che la tradizione considera miracolose, del "dolmen" originale),
ha l'ingresso principale che sbocca, dopo una lunga scalinata,
proprio al centro della navata centrale (l'ombelico) ed altre
due porte si vano all'altezza dei transetti (le orecchie).
Al suo interno è conservata la "Vergine Nera", statua
del XVII secolo (l'originale portato da re Luigi IX "il Santo"
tro
al ritorno dalla 7^Crociata fu bruciato l' 8 Giugno 1794 durante
la rivoluzione francese) che fu rifatta in base ad un disegno
del 1777 e fu consacrata su delega di Papa Pio IX l' 8 Giugno
1856 nell'anniversario della distruzione, è ritenuta
miracolosa e viene portata in processione attraverso tutta
la città con una grandissima festa di fede e di popolo
ogni 15 Agosto.
Non
è comunque la prima statua della Vergine conservata
nella Cattedrale in quanto ben prima del regno di Luigi IX
la presenza di una statua miracolosa di Maria è segnalata
già da cronache del X° secolo e si ritiene sia
servita da modello per tutte le "Vergini in Maestà"
dell'Auvergne.
Prima
di lanciarci nella ns. avventura, presso la Sacristia troveremo
il "livre d'or" (chiederlo alla donnetta che vende i "gadgets",
lo ha lei in consegna e pure il timbro "tampon" di convalida
per la "Compostela"), dove tutti i pellegrini, prima di partire
per Santiago, hanno praticamente da sempre confidato per iscritto
i loro pensieri; non saremo noi a rompere una simpatica tradizione
ormai consolidata da tempo immemorabile.
Timbro
in chiesa.
2.
La Cappella di S. Michele, costruita da Gotescalco
nel 961 al ritorno dal pellegrinaggio a Santiago ed in seguito
divenuta sede di eremitaggio (oggi scomparso)
è costruita in cima ad un ripidissimo "neck" vulcanico
che, come un dito puntato al cielo, sorregge la piccola chiesa/santuario
testimonianza di fede ed anche di una determinazione unica
nel volerla edificare in quel luogo; i più di 200 gradini
della ripida scala che vi giunge possono provocare a chi non
è abituato all'esposizione al vuoto anche una sensazione
di vertigine.
3.
Nôtre Dame de France: il giorno 8 Settembre (giorno
della natività di Maria) 1855 il generale Pélissier
espugnò la piazzaforte di Sebastopoli (vedasi Guerra
di Crimea, quella cui parteciparono anche reparti italiani
alla battaglia della Cérnaja) ed in segno di gratitudine
al suo ritorno consigliò al vescovo di Le Puy di chiedere
in dono a Napoleone III i cannoni catturati al nemico per
costruire la gigantesca statua della Vergine.
La
richiesta fu approvata, così la statua, pesante 835
tonnellate, è stata realizzata interamente in acciaio
utilizzando per la costruzione 213 cannoni russi catturati
con la presa di Sebastopoli (alcuni pezzi di artiglieria "avanzati"
dalla fusione sono conservati e visibili ai piedi della statua
con ben evidente ancora oggi l'emblema dello Zar). Tutto l'interno
(cavo) della statua è visitabile ed è anche
possibile con una scaletta uscire da una botola posta proprio
sulla testa con la corona di stelle che fa da balaustra.
Il
Giubileo di Le Puy
Anche
Le Puy gode l'attribuzione di un suo proprio Giubileo derivato
dalla "Grande Paura dell'anno 1000": nel 992, Bernhard, monaco
tedesco, aveva profetizzato la fine del mondo per il Venerdì
Santo di quell'anno (che cadeva al 25 di Marzo, giorno dell'Annunciazione);
la fine del mondo non ci fu, ma il grandissimo numero di pellegrini
concentratisi a Le Puy in tale occasione fece sì che
il Vaticano istituisse per la città un Giubileo ogni
volta che il Venerdì Santo cade al 25 Marzo; il primo
fu nel 1065, l'ultimo nel 1932 ed i prossimi saranno nel 2005
(il 30°) e poi nel 2016.
L'importanza
di Le Puy
in
periodo medioevaleNel
778 CarloMagno assediò il forte di Lourdes. Il comandante
arabo Mirat ricevette quale ambasciatore il vescovo di Le
Puy per trattare la resa; l'arabo rifiutò decisamente
di arrendersi a CarloMagno, ma si sottomise a Notre-Dame du
Puy della quale riconobbe la sovranità, fu così
battezzato con il nome di Lorus e CarloMagno tolse l'assedio
in quanto, vista la conversione, ne erano cadute le motivazioni.
Altre
curiosità
Tradizione
di Le Puy sono i merletti artigianali al tombolo (a fusello):
è facile assistere alla lavorazione di questi piccoli
capolavori nelle viuzze della città vecchia e non mancano
negozi specializzati per chi ne volesse acquistare.
"VIA
PODIENSIS"
Sabato
10/07
LE
PUY EN VELAY - ESPALION
Rispettata
la tradizione dell'iscrizione dei ns. equipaggi presso il
Libro d'Oro ci lanciamo sul percorso.
ATTENZIONE
MOLTO IMPORTANTE
Da
qui in avanti, ove è possibile, farsi mettere sempre
il timbro ("tampon" in francese; "sello" in spagnolo) della
struttura religiosa/parrocchia o quant'altro visitata: serviranno
a Santiago per comprovare l'avvenuto compimento del percorso
ed ottenere la "Compostela" (vedi) o il certificato.
Da
Le Puy, e più precisamente dalla "Place du Plot"
parte "Via Podiensis", l'itinerario di Gotescalco;
come dice il cartello ben visibile: "Ici, prend naissance
la <Via Podiensis> grande route du Pèlerinage de
St. Jacques de Compostelle"; lì i pellegrini medioevali
si radunavano prima di lanciarsi o verso Santiago di Compostella
o verso il Santuario di St. Gilles du-Gard ("Voie Régordane,
les chemins de la Tolérance", che sarà probabilmente
oggetto di un'altra futura proposta del Caravan Club Gorizia
per quanto riguarda le mete tradizionali). Le
strade
dei pellegrinaggi a Santiago e St. Gilles convergono alla
"Place du Plot" e ne perpetuano oggi il ricordo.
Come
i pellegrini di un tempo iniziamo il viaggio con una tratta
a piedi da Le Puy a Montbonnet dove c'é la Chapelle
di St. Roch: costituisce il primo punto di riferimento (20
Km da 6 a 7 ore per sentiero e strada asfaltata con difficoltà
praticamente nulle)
Lasciata
Le Puy per D589 al mattino presto (6, max 7) per evitare
la calura, si giunge (per le 12 circa) a Montbonnet,
dove, con una piccola deviazione a Sx dall'interno del paese,
troviamo la "Chapelle St.-Roch" (primo punto di riferimento
riconosciuto per i "Jacquets") semplicissima e sormontata
dal suo campanile a vela con posto per tre campane (due oggi
purtroppo scomparse). Rimontati i ns. camminatori sui mezzi,
dopo 22 Km arriviamo a St. Privat d'Allier dove, prima
di entrare nel centro abitato, presso la fattoria "Piquemeule"
c'è una bella croce del XIV secolo con da una parte
l'effigie del Cristo e dall'altra l'Agnello Mistico. Da St.
Privat d'Allier, dominata dal castello di "Rochegude"
(non bisogna essere specialisti della strategia militare per
capire l'importanza di tale posizione: dominando la valle
dell'Allier controllava la frontiera tra il Velay e il Gèvaudan;
i potenti signori della famiglia Mercoeur ne fecero nel XII
e XIII secolo una piazzaforte imprendibile di cui purtroppo
oggi rimangono solo poche rovine sparse attorno ai ruderi
del mastio; interessante una piccola cappella dedicata a S.Giacomo
d.C. addossata ad una roccia). Sempre per la D589 si
arriva a Monistrol d'Allier (dal latino "monasterium").
Luogo di passaggio sin dalla notte dei tempi, Monistrol lo
fu anche per i "Jacquets"; un ponte in ferro ormai ha preso
il posto degli innumerevoli ponti cosiddetti "romani" (attenzione
qui la dicitura romano=fatto dai romani si confonde
spesso con la dicitura romeo=pellegrino in molti contesti
molto più credibile) che si sono succeduti nell'attraversamento del
fiume impetuoso; interessante, nel cuore del vecchio villaggio,
la visita della chiesa parrocchiale del XII/XIII secolo, antico
priorato affiliato all'Abbazia di "La Chase-Dieu". Presso
la chiesa una croce del XVI secolo con il fusto (staticulum)
ornato di una conchiglia e di un "bordone"(bastone da pellegrino)
tipici simboli "Jacquets". Proseguendo per la D589,
nel villaggio di Escluzels, interessante la "Chapelle
de la Madeleine" in pietra lavica addossata alla parete
vulcanica, poi si giunge a Saugues, capitale del "Gèvaudan"
dove, al cuore del vecchio villaggio, si drizza la "Tour des
Anglais" testimone di storie movimentate: piazzaforte dell'alto
Gèvaudan alla frontiera dell'Alvernia, Saugues prosperò
durante il medio-evo al riparo d'un castello edificato dai
Signori de Mercoeur, la torre attuale è ciò
che rimane del vecchio castello distrutto da un incendio (come
tutto il vecchio centro) nella notte tra il 4 e il 5 settembre
1788.
Ogni
anno il Giovedì Santo ha luogo un avvenimento molto
importante per Saugues e la sua regione: la processione
dei "Penitenti Bianchi" che si snoda attraverso le vie della
città. Questa cerimonia ricorda l'esistenza di una
confraternita molto antica, quella dei "Penitenti di Saugues"
fondata nel 1652.
LA
"BESTIA DEL GÈVAUDAN"
Un
museo nel 1998 è stato dedicato alla famosa "Bestia
del Gèvaudan", predatore "mostro" di specie non chiara
il cui ricordo è ben radicato ancora nella memoria
degli abitanti della regione; i suoi exploits sono stati celebrati
da numerosi libri di storie e leggende: ricordiamo di seguito
il suo "Menù di pranzo": tra il 1764 e il 1767 centinaia
di persone, specialmente donne e bambini, furono massacrate
finché il 19 giugno 1767 non venne abbattuta nel luogo
conosciuto come "La Sogne d'Auvers" da Jean Castel un cacciatore
locale che entrerà anch'egli nella leggenda perché
verrà ricevuto a Versailles da re Luigi XIV assieme
ai resti della "bestia" che si dice sia stata poi sepolta
sul posto. Un
simulacro (abbastanza fantasioso) della "bestia" si trova
anche ad Aumont-Aubrac.
Di
qui il ns. itinerario si discosta leggermente da "Via Podiensis"
(corrispondente alle odierne D585, D587, D987) per continuare
per la D589 poi D989 alla volta di Paulhac
en Margeride quindi subito dopo a Dx per la D123,
poi D4 fino a Ruynes en Margeride; da qui per
la 833 fino alla N9/E11 che si prende a Sx direzione Sud
(non prendere l'Autoroute!) verso St.Chely / Aumont
Aubrac. Il motivo di questa deviazione è il la
vista sul Viaduct de Garabit: uno dei più arditi
e alti ponti ferroviari d'Europa costruito alla fine del XIX
secolo in travature di ferro da Eiffel (lo stesso che costruì
poi l'omonima torre in Parigi). Dopo il Viaduct continuare
per D909 verso St.Chely per un tratto, poi rientrare
su N-9. Ad Aumont Aubrac (Lozère), prima
di riprendere "Via Podiensis", una breve sosta per una visita
(piazzale sufficiente a 10 autocaravan presso il "monumento"
alla "Bestia")
·
alla chiesa di St. Etienne, in stile romanico del XII
secolo e che richiama l'esistenza in passato di un priorato
dedicato per l'appunto a St. Etienne
·
alla "Croce di Ostalet" (in una rientranza sul fianco
della chiesa, appunto "ostalet" in occitano / provenzale)
che illustra il passaggio dei pellegrini con la rappresentazione
di un "Jacquet" con i suoi attributi: abito, conchiglia, bordone,
bisaccia.
·
Infine all'Ufficio Turistico che è situato nell'edificio
del vecchio priorato di Aumont: acquistato nel 1989 dal Comune
per sottrarlo alla rovina è stato restaurato a regola
d'arte, all'interno due sale d'esposizione dedicate alla potente
famiglia de Peyre che ha marcato con la sua impronta la storia
della regione durante il medio evo.
Da
Aumont-Aubrac per D987 verso Nasbinals
poi Aubrac dominata dalla mole della "Dòmerie
d'Aubrac". L'insieme degli edifici si vede già
da lontano e l'impressione di forza che ne deriva richiama
l'originale vocazione di luogo di accoglienza e protezione
per i pellegrini piuttosto pericolosi durante il medio
evo. Curiosa è la storia di questo insediamento: nel
1120, Adalardo, Visconte di Fiandra, andava a Compostella
seguendo "Via Podiensis" e su queste alture fu attaccato da
una banda di predoni dai quali riuscì a sfuggire a
stento; sulla strada del ritorno, nel medesimo posto, si imbatté
in una terribile tempesta di neve; vedendo in ciò un
segno divino, Adalardo decise di edificare una struttura
destinata alla protezione dei "Jacquets" di passaggio: l'"Ospizio
di Ns. Signora dei Poveri". Adalardo fece quindi
costruire un insieme monastico finalizzato all'accoglienza.
Sul frontone di una delle facciate si poteva leggere la scritta
"in loco orroris et vastæ solitudinis". Dell'ospizio
e del convento oggi poco rimane, ma la chiesa e la torre testimoniano
ancora della storia della "Dòmerie d'Aubrac"; la chiesa
attuale, terminata nel 1220, marca la transizione tra gli
stili romanico e gotico ed è famosa per "Maria",
la "campana dei dispersi" che porta un'iscrizione che
spiega tutto: <<Deo Jubila / Clero Canta / Dæmones
fuga / Errantes revoca>>. In effetti, ancora oggi in caso
di maltempo, di neve o di nebbia "Maria" è fatta
suonare in continuazione per dare agli eventuali pellegrini
la giusta direzione della "Dòmerie". Il campanile con
"Maria" è visitabile gratuitamente basta rivolgersi
al personale di custodia presente in chiesa. Esiste poi un
amplissimo piazzale di parcheggio piano ed idoneo ad un pernottamento
subito a Sx (all'inizio di D533) della "Dòmerie".
NB:
da qui in avanti si ricordi che gli orari dei monumenti storici
e dei negozi "slittano" come orario d'apertura posticipandolo:
normalmente al mattino non si apre prima delle 09.00 / 09.30;
è di conseguenza illogico se non per particolari casi
(tratti da compiere a piedi) pensare di muoversi prima di
questo orario. Riprendendo
la strada, lasciata Aubrac, lungo il percorso che segue,
deviazione a Dx per Laguiole, località famosa
per i formaggi e per la fabbricazione artigianale di lame
e coltelli (si consiglia agli appassionati & collezionisti
una visita presso le varie "botteghe"; in ogni caso i coltelli
"Laguiole" originali si trovano da acquistare a prezzi abbordabili
anche a Espalion che è un posto-tappa consigliato).
Continuando per la D987 si giunge a St.Côme
d'Olt dove interessante è la Cappella dei "Pénitents
Blancs", prima chiesa del villaggio edificata tra il X
e l' XI secolo e dedicata inizialmente a St.Pierre de la Bouysse:
accoglie oggi delle esposizioni dedicate alla storia del "Pays
d'Olt". Presso la cappella esisteva durante il medio evo un
ospizio (dedicato a St.Côme patrono dei medici) per
l'accoglienza dei "Jacquets" la cui presenza è attestata
da atti del XII & XIII secolo. Il centro di St. Côme
è inoltre ricco di abitazioni del XV e XVI secolo.
Per la valle del Lot ("Olt" in occitano) e D987 si
arriva a Espalion.
A
Espalion esiste un grande parcheggio idoneo ad un pernottamento
e vicinissimo al centro cittadino
ingresso
poco segnalato a Dx
prima
di passare il ponte sul Lot/Olt
GPS
44°-31.30-4 N / 2°-45.53-1 E.
Noi
propendiamo però per il campeggio poiché si
può …scaricare e caricare acqua e perché, con
il caldo patito, la camminata fatta e la guida del mezzo,
una bella doccia non guasta mai.
Camping
du Roc de l'Arche
(a
300 mt. dal centro con docce calde & piscina) si prende
la direzione de l'Eglise de Perse poi subito a Sx verso gli
impianti sportivi (ben segnalato); Tel: 05-65440679 / 0680686916.
(Bello, ombreggiato ed accogliente; qualificato: **).
Tel.
Mairie: 05-65511030.
Annesse
al Camping
le
Piscine Comunali Poco
avanti le prime case del villaggio (entrare in città,
passare il ponte, poi a Sx, segnalata) si trova l'"Eglise
de Perse" che oggi funge da cappella funeraria per il cimitero
di Espalion (posto per sostare con una decina di camper nel
piazzaletto antistante) vero capolavoro del romanico; i suoi
muri di pietra rosata portano una storia molto lunga, in effetti
la tradizione racconta che l'edificio fu costruito tra il
725 e il 730 sul luogo dove St.Hilarian fu decapitato dai
Saraceni. La chiesa attuale risale all' XI/XII secolo ed ha
la facciata Sud piuttosto interessante con il timpano ornato
da scene dell'Apocalisse e del Giudizio di Dio; i muri sono
inoltre ricchi di sculture delle quali una rappresentante
Carlo Martello. All'interno i capitelli sono tutti decorati
da scene di caccia, combattimenti, animali mitici etc. finalizzati
all'istruzione religiosa dei pellegrini (non è da dimenticare
il ruolo educativo avuto in passato da statue, sculture, vetrate
o capitelli in un periodo di diffuso analfabetismo). Nel 1060
Hugues de Calmont fece dono del monastero ivi esistente all'Abbazia
di Conques che lo trasformò in struttura di accoglienza
per i pellegrini. Di fronte alla chiesa si ergono le rovine
del castello di Calmont d'Olt del IX secolo, vero nido
d'aquila situato in un'eccezionale posizione difensiva dove
ogni anno dal 1 Maggio al 30 Settembre è possibile
rivivere l'ambiente delle guerre medioevali con ricostruzione
dei sistemi d'assedio e dimostrazione pratica (le azionate
Voi con l'assistenza del personale di custodia!!!) di tiro
delle macchine da guerra ricostruite identiche a quelle dell'epoca.
Parcheggio del castello: piccolo, ma piano e sufficiente a
10 camper.
ESPALION-ROCAMADOUR
Lasciata
Espalion, per la D556 si arriva alla chiesa
di St.Pierre de Bessuéjouls: se non sapete esattamente
dov'è non la trovate:
(GPS-44°31.33-2-N
/ 2°-43.41-1-E).
Nel
parcheggio all'inizio del paesino posto per 10 camper poi
si va a piedi (300 mt.). E' un edificio gotico in pietra
rosa risalente al XV secolo ma con il campanile ben più
antico (XI secolo) che nasconde un vero tesoro
architettonico:
una cappella situata al primo piano per raggiungere la quale
è necessario imboccare una scala strettissima e consumata
dai secoli e… dai pellegrini: mentre l'altare è un
capolavoro del romanico, archi trilobi riflettono lo stile
"Mozarabico" o "Mozàrabe" (come si ritroverà
a Conques, stranamente perché i "Mozàrabe" erano
iconoclasti); ammirevoli sculture rappresentano da un lato
S.Michele uccisore del dragone e l'Arcangelo Gabriele; i capitelli,
ispirati a quelli di Conques, hanno su di loro un impagabile
vantaggio: è possibile ammirarli ad altezza d'uomo.
Si continua per D556 e poi D100 si giunge a
Estaing attraversando un ponte del 1520 dove si può
notare una bella croce in ferro forgiato, largamente riprodotta
nella bigiotteria locale; interessante la chiesa di St.
Fleuret, gotica, risalente al XV secolo e costruita sulle
vestigia di un priorato romanico dell' XI secolo. Da Estaing
per D920 si percorrono i "Gorges du Lot" in un ambiente
medioevale che ha del favoloso fino al bivio a Sx con la
D135 direzione Golinhac poi a Dx per D42
verso Espeyrac.
NB:
Qui le indicazioni stradali sono molto nebulose; se da Golinhac
non avete preso la D42 siete sulla D519, proseguite dritti,
dopo alcuni Km la strada confluisce in D904 che riconfluisce
in D42; prendete a Dx e proseguite fino a D201 che imboccate
a Sx (NB: segnalazione e numero non visibili dal senso di
marcia, fare quindi molta attenzione a tutte le strade che
vanno a Sx e ...girarsi a leggere il numero sulla segnaletica!)
Continuando
per D42 si giunge a Conques, (il transito all'interno
del paese è vietato; per la visita è obbligatorio
parcheggiare all'esterno dove esistono parcheggi tutti a pagamento
e ben segnalati), paesino molto pittoresco iscritto nel "Patrimonio
dell'UNESCO" che ha mantenuto integre le
caratteristiche
di borgo medioevale e dove, nell'abbaziale "S.te-Foy-de-Conques"
è visitabile uno dei più grandiosi "tesori"
religiosi sia per la preziosità che per l'antichità
di quanto ivi conservato; solo questa visita varrebbe il viaggio!
Il
"tesoro" di S.te-Foy è considerato uno dei più
ricchi d'Europa e la sua presentazione attuale fu definita
nel 1955, nell'anno in cui gli scienziati hanno esaminato
il suo bene più prezioso: la "Majesté de Sainte
Foy", statua-reliquiario che è oggetto di venerazione
da più di mille anni. La statua, in legno ed il suo
primo rivestimento in oro sono stati realizzati tra l' 850
e il 985; nel corso dei secoli seguenti si è arricchita
di pietre preziose (dono dei pellegrini) che ne hanno fatta
un'opera unica di inestimabile valore. E' praticamente impossibile
pretendere di descrivere in poche righe il materiale presente
a Conques, si tenga solo presente che la maggioranza dei "pezzi"
ha un'età che va dal IX all' XI secolo e che tra essi
vi sono oggetti che sono appartenuti ai Re di Francia e dagli
stessi donati all'abbazia.
Sainte
Foy: martirizzata ad Agen con decapitazione nell'anno
303, acquisì nei secoli seguenti un'enorme reputazione
e le sue reliquie erano conservate gelosamente dai monaci
locali. Nel IX secolo un monaco di Conques, Avarisius,
le teneva in tale venerazione che decise di appropriarsene;
dopo essere riuscito a farsi ammettere nella comunità
monastica di Agen, dimostrò tanta fede e zelo che gli
fu affidata la sorveglianza delle reliquie; verso il 866 Avarisius
s'impadronì delle reliquie e le trasportò a
Conques; la santa, dice la leggenda, non s'adirò per
il "forzato trasloco", anzi, si dice che i miracoli e le grazie
si moltiplicarono nel nuovo santuario. Ogni 6 ottobre l'abbaziale
di Conques è teatro della festa di Sainte Foy ed è
in questa occasione che il reliquiario "Maestà di S.te
Foy" esce dal suo rifugio ed è portato in processione
attorno alla chiesa per poi essere esposto alla venerazione
dei fedeli …il tutto con imponentimisure di sicurezza vista
la preziosità di questo oggetto millenario.
Dopo
la visita all'abbaziale, per D901, si arriva alla D42
che si prende svoltando a Sx; a Port d'Agres a Sx per
D963 direzione Decazeville; da qui N140
direzione Capdenac-Gare/Figeac. A Figeac è
abbastanza difficile sostare; l'unico posto dove si può
sperare di trovar parcheggio per 10 camper è il piazzale
dell'Abbaziale di S.Salvatore (vedi).
Sorta
nel IX secolo per volontà del re di Aquitania "Pépin
I°" l'abbazia di Figeac, sorella e rivale di quella di
Conques, è all'origine di questa cittadina fiorente
in epoca medioevale. Qui i pellegrini provenienti da Le Puy
(come noi) incontravano quelli che discendevano dal Santuario
di Rocamadour (dove stiamo andando). L'abbaziale del S. Salvatore,
consacrata nel 1092, è stata espressamente progettata
per l'accoglienza e la circolazione dei pellegrini; la chiesa
di "Notre Dame du Puy" al centro della cittadina si chiamava
in origine "Notre Dame la Fleurie", edificata nel XII secolo
è stata profondamente rimaneggiata tra il XII ed il
XIV secolo. Restaurate ormai da alcuni anni, le "case gotiche"
del centro storico di Figeac costituiscono un insieme unico
ed interessantissimo e sono caratterizzate dal "Soulelho"
(granaio coperto e ventilato situato all'ultimo piano dell'edificio)
che era riservato all'essicazione di frutta, verdura e drappi
di lana (oggi molti "soulelho" sono stati riconvertiti in
appartamenti, ma basta guardare in alto per riconoscerne la
primitiva struttura e destinazione); le facciate decorate
delle case sono semplicemente favolose, realizzate tra il
XII ed il XIII secolo vi si possono ammirare animali mitici
e personaggi: il Medio Evo letto sulle pietre. Essendo poi
la città il luogo di nascita dell'egittologo Champollion,
vi esiste un interessante Museo Egizio e sul pavimento di
una piazzetta interna vi è ricostruita ingrandita la
"Stele di Rosetta". Qui inseriamo, per modo di dire poichè
molti pellegrini come abbiamo visto vi passavano o addirittura
vi provenivano, un'altra deviazione a "Via Podiensis" per
visitare la città medioevale di Rocamadour ed
il suoSantuario contenente la statua della "Vergine Nera".
(Si tratta del 4° dei 4 "Luoghi Santi" / "Peregrinationes
Majores" riconosciuti dalla Cristianità medioevale
assieme a Gerusalemme, Roma & Santiago de Compostela;
i Re di Francia, per tradizione plurisecolare, erano obbligati
al pellegrinaggio e salivano le scale del santuario in ginocchio)
NB:
Un altro polo di grandissimo interesse (questo seguendo
fedelmente "Via Podiensis") è il sito archeologico
della Grotta "Pech-Merle" con dipinti e graffiti del "Cro-Magnon",
a pochi Km da Cahors, visitabile, ma ad "accesso contingentato"
e l'ingresso viene prenotato anche con molto anticipo; …se
comunque qualcuno volesse tentare di entrare, seguendo D13
poi a Sx per D41 poi a Dx D662 e Sx D653 per raggiungere Cahors
dove ci si congiunge all'itinerario programmato
Seguendo
N140, si supera Gramat poi, dopo alcuni Km,
a Sx per D36 a Rocamadour, meravigliosa cittadina,
che ha mantenuti intatti struttura e aspetto medioevale, costruita
sulla rientranza di una parete di roccia a strapiombo sulla
valle. Sosta ai piedi della città dove esiste un ampio
spiazzo libero e visita esclusivamente a piedi alla città
medioevale e al Santuario.
ROCAMADOUR-CONDOM
Da
Rocamadour per D32 panoramica in salita che
si imbocca al lato opposto della valle, poi a Sx per N20/E09
fino Cahors. L'antica capitale del "Quercy" era, come
Figeac una città fortificata e di grande reputazione
nel medio evo; del suo passato splendore non rimane oggi che
il "Pont Valentré" celebre e stupendo ponte fortificato
che veniva attraversato dai "Jacquets" prima di raggiungere
l' "Ospedale di St.Jacques" (XI secolo). Appena usciti dall'abitato
di Cahors per N20/E09, bivio a Dx per D653(si
passa sotto la linea ferroviaria) direzione
Montcuq e si prosegue sempre per D653 poi per
D953 verso Lauzerte; da qui per D2 fino a Durfort
La-Capelette e poi a Dx per D16 poi D957
fino alla D927 e Moissac (punto riferimento: prima
di entrare in Moissac si passa sotto la linea ferroviaria).
Prima di intraprendere il pericoloso attraversamento del fiume
Tarn, i pellegrini sostavano in questa città, tappa
essenziale del percorso. Nel 1047, St.Odilon, abate di Cluny,
di passaggio per la regione, unì l'abbazia di Moissac
a quella di Cluny e da tale unione scaturì un'immensa
prosperità che originò priorati finanche in
Catalogna. In città vi sono due capolavori dell'arte
romanica (seguire le grandi frecce color ocra sul piano stradale:
si arriva in un grande parcheggio praticamente a pochi metri
da:
·
il timpano del portale sud della chiesa di St. Pierre,
(inaugurata il 5 Novembre 1063 da re Clodoveo) costruito tra
il 1100 ed il 1130: illustra il tema dell'Apocalisse così
come descritta da Giovanni : "vidi una porta aprirsi nel
cielo e fui impossessato dallo Spirito. Un trono si drizzò
nel cielo e sul trono c'era qualcuno. Una luce di gloria color
smeraldo illuminava il trono. Tutt'attorno ventiquattro troni
sui quali sedevano ventiquattro anziani vestiti di bianco
che portavano sul capo una corona d'oro..."
·
il chiostro della medesima chiesa edificato alla fine
del XI secolo (vi è ancora visibile la "placca" di
consacrazione dell'anno 1100) è considerato dagli specialisti
come "uno dei più belli esempi di chiostri di Francia":
il chiostro è stato progettato come un vero e proprio
cammino spirituale che è possibile seguire sui capitelli:
trenta capitelli ornati con motivi floreali ed i rimanenti
trentasei con vite di santi, scene dell'Apocalisse, episodi
della vita di Cristo etc: una Bibbia scolpita! Dopo quindici
anni di ricerche si è potuto attribuire l'opera a Pierre
Sirgant, sacerdote di Moissac: un lavoro formidabile!
Timbro
presso la biglietteria del chiostroDa
Moissac 5Km direzione Agen per N113 poi a Sx
per D15 attraversare il Tarn (una volta qui c'era un
battello) ed entriamo in Guascogna direzione St Nicolas
de la Grave; superatala e attraversata l'autostrada su
un cavalcavia si prende la prima a Dx per D12; Auvillar
poi a Sx per D953; da Miradoux a Dx per D23
fino a Sx per N21 a Lectoure, poi per D7
a Condom (Camping Municipal bello ed accogliente facilissimo
a trovarsi all'uscita dal paese sulla strada per Eauze a Sx,
zona impianti sportivi).
Martedì
13/07
CONDOM
St.JEAN PIED DE PORT
Presso
Condom la celebre Abbazia cistercense di Flaran nasconde una
(vasto
piazzale di sosta per la visita
GPS
43°-53.18-2-N / 0°-22.23-1-E)
chiesa
romanica unica nel suo genere. Da Condom per D930 (strada
per Auch), fino al bivio a Dx per D142 "Abbazia di Flaran",
poi continuare
Timbro
all'Abbazia
per
D142 fino al bivio con D208 che si prende a
Sx raggiungendo D931 che si prende a Sx; poco prima
dell'abitato di Gondrin bivio a Dx per D113
direzione Montréal che si raggiunge e di lì
si arriva alla Villa Gallo-Romana di Séviac
(lussuosa dimora del 4°/5° secolo A.D. dai mosaici
pavimentali veramente stupendi).
GPS:
N 45°-56'.40-0"/E 0°-10'.57-2"
A
Montréal anche piccolo campeggio "a la Ferme"
molto simpatico e dove si può acquistare direttamente
dal produttore il "Floc" e l'"Armagnac" di Guascogna (da utilizzarsi
in alternativa al campeggio di Condom). Da Montréal
per D29 fino Eauze; riprendere a Dx D931 fino
ad incontrare N124 che si prende svoltando a Dx; Menciet,
poi Nogaro & Aire sur l'Adour. (Grande parcheggio
a Dx appena superato il ponte sull'Adour). ...Ormai i pellegrini
medioevali si stavano avvicinando al "Pays Basque" ed i Pirenei
già si disegnano all'orizzonte. La
tratta fino alla periferia di Orthez non è chiara
e nel tempo si è persa, seguiremo il percorso che più
logicamente riteniamo sia stato percorso dai pellegrini.
Prendiamo
la N134 per circa 17Km
dopo
Aire sur l'Adour esiste un ottimo punto sosta con servizi
(a Sx della direzione di viaggio)
GPS:
43°-40.20-8-N / 0°-16.32-5-W
direzione
Pau poi a Dx per D946
NB:
ad Arzacq indicazioni scarse e contraddittorie; seguire sempre
la segnaletica per Morlanne fino all'uscita dal paese.
fino
all'incrocio con la D31 (circa 35 Km) poi a Sx per
D31 superando l'autostrada fino a N117 che si
prende a Sx per circa 2Km poi a Lacq Dx per D33 fino
Mourenx poi D281/D111 per Navarrenx poi a Sx per D947
(1,5Km) incrocio con la D936 (non si imbocca) dove
si prende D2 per Mauléon Licharre di qui per D918
strada del Col d'Osquich fino a Larceveau dove si incontra
la D933. A Dx si va ad Ostabat, una delle tappe più
importanti per i "Jacquets" dove si incontrano "ufficialmente"
la Via Podiensis, quella Turonensis e la Lemoviciana ed in
piazza, a fianco della Mairie sorge per l'appunto un monumento
simbolico dedicato a questo fatto
TIMBRO
presso la Mairie
ed
a Sx a St.Jean Pied de Port. Base di partenza per l'attraversamento
dei Pirenei. Giunti a St.Jean Pied de Port si pernotta
nella zona Stadio.
(a
Sx prima di entrare in paese
GPS-43°-09.55-1-N
/ 1°-13.54-3-W)
Mercoledì
14/07
GIORNATA
JOLLY
"CAMINO
REAL FRANCÉS"
"Herru
Santiago
Grot
Santiagu
E
ultreja e sus eja
Deus
adjuva nos"
(antico
inno jacobeo)
L'attraversamento
delle montagne
Giovedì
15/07
St.JEAN
PIED DE PORT
RONCESVALLES
Km
34 per la statale, circa20 per il percorso a piedi completo
Siamo
alla base dei Pirenei e la strada attuale D933/Frontiera Franco-Spagnola/C135
non percorre affatto la viabilità della "Chanson
de Roland" o descritta nel "Codex Calixtinus", quindi
è giocoforza per un rispetto tradizionale e formale,
seppur per pochi metri, del tragitto di un tempo, compierne
un tratto significativo a piedi (tempo atmosferico permettendo)
…esonerandone esclusivamente i piloti dei mezzi ...considerato
che è oltremodo opportuno che attendano i "camminatori"
dall'altra parte.
Vi
sono due possibilità a scelta:
1.
Compiere la traversata completa per la quale tra salita
e discesa a Roncisvalle vanno circa da 7 a 8 ore di cammino
molto facile (salita tutta su strada asfaltata D428
e discesa per sentiero ex strada romana ben segnalato). Partenza
dal parcheggio alle ore 6.30/7 del mattino per salire con
il fresco e traversare con buona visibilità.
2.
Farsi portare in quota finchè si può dai mezzi
e poi proseguire a piedi (da 2.30 a 3 ore). Partenza ore 10
da St Jean P.d.P.)
Le
differenze tra gli orari di partenza sono dovute al desiderio
di sincronizzare i due eventuali gruppi e di poter giungere
a Roncisvalle tutti assieme (il congiungimento teorico tra
i due gruppi dovrebbe avvenire presso la croce, così
l'ultimo tratto sarà percorso assieme)
Partendo
da St.Jean Pied de Port si prende l'antica strada seguita
dai "Jacquets" D428 detta anche "Route Napoleon" ricostruita
da Napoleone utilizzando antichi passaggi; pare sia la medesima
via seguita anche da Carlo Magno nel IX secolo ...ma
come
sempre è tutto da dimostrare ed ogni località
ama poter sfruttare un "testimonial" famoso; è comunque
cosa certa che il transito per tale valico fosse in uso da
tempi molto antichi prima della costruzione dell'attuale rotabile.
Entrati in paese con a Sx le mura cittadine si prosegue sino
ad un evidente bivio con di fronte le mura cittadine; si prende
a Sx in salita attraversando le mura, poi a Sx ancora lungo
le mura, poi Dx direzione St Michel; in cima alla salita
a Sx poi Dx per D428
ATTENZIONE!
Salita
molto ripida e stretta, ma tutta asfaltata; e si prosegue
sino ad un bivio con la statua della Vergine visibile a Sx
della strada (loc. Biakorre); prendere la strada di Dx e continuare
in salita; ad un certo punto bivio a Dx in discesa con indicazione
D128 "Arneguy": ignorarlo; circa all'altezza del vecchio
forte della "Redoute Chateau Pignon" (poco visibile e ben
individuabile solo dall'aereo) costruita da re Ferdinando
il Cattolico, si trova a Dx della strada una grande croce
in pietra (è l'unica in quel posto!) ben evidente e
circondata da un recinto quadrato;
da
qui i mezzi, scaricati gli occupanti, ridiscendono a St.Jean
Pied de Port o ripercorrendo a ritroso la strada percorsa
o continuando per l'asfalto (è un anello perfetto e
sbaglia strada solo chi vuole farlo);
….qui
è anche possibile passare direttamente in Spagna, tanto
con l'UE non sussistono più i problemi di "espatrio
clandestino": proseguendo oltre il punto in cui si sono scaricate
le persone fino ad un cartello indicante a Sx per St.Jean
Pied de Port, si prosegue invece diritti fino ad incontrare
la prima strada a Dx a fondo naturale che si prende (percorso
assolutamente non difficile né pericoloso ma che impone
un'assoluta padronanza di guida del mezzo (piloti domenicali
astenersi!) la strada arriva a Orbaitzeta e da
lì si può raggiungere Roncisvalle con un breve
giro.
·
del tutto sconsigliabile invece scendere per D128 (citata
prima) anche se molto più breve, perché in alcuni
punti di D428 e con alcuni tornanti realmente molto stretti
e ripidi. Quindi
per D933 / Frontiera Franco-Spagnola / C135 a N.S. de Roncesvalles
/ Roncevaux.
I
ns. "Jacquets" (3 ore al massimo di facile marcia dalla croce
a Roncisvalle) invece proseguiranno a piedi a Dx per il sentiero
molto ben segnalato (segnavia gialli) della GR-65 per il Col
de Bentarte / Collado de Bentartea, poi, seguendo l'antico
tracciato della via romana (calzada romana) che attraversava
i Pirenei, il "Puerto de Ibañeta" / "Valcarlos" quindi
Roncesvalles e il suo Convento / Ospizio dove ritroveranno
i mezzi in attesa.
NB:
durante il tratto a piedi, peraltro agevole ed alla portata
di chiunque, dalla croce a Roncisvalle non vi è alcuna
possibilità di intervento da parte dei conduttori dei
mezzi per "raccattare" eventuali "rinunciatari di metà
percorso".
NOTE
DI PERCORSO
PER
IL GRUPPO A PIEDI
Quote
& dislivelli:
St.
Jacques P.d.P. 163;
Croce
1.332; un po' di salita,
Quota
massima 1.480; poi
tutta
discesa sino a Roncesvalles 930.
Dalla
croce si prosegue per percorso ben segnato a bolli gialli
a Dx della strada salita con i mezzi; proseguire dritti verso
la cresta rocciosa di Leizar-Atheka visibile a circa 150 mt.
alla propria Dx. Il "Camino" l'attraversa per un varco praticato
nell'ultimo tratto; si prosegue per un facile sentiero; a
Dx la palina confinaria n°198: si è ormai in terra
di Spagna. Il tragitto continua facile con grandi valloni
alla destra; il passo di Bentartea (vedi) il primo valico
che si incontra in Spagna ed il sentiero si dirige alla Dx
sopra la cima degli alberi che popolano il vallone. Poco distanti
a Sx le rovine di una vecchia casermetta di "Carabiñeros".
Elizarra (punto di riferimento a Sx le rovine di una cappelletta
già di competenza di Roncesvalles; sempre a Sx l'antenna
del ripetitore
radio di Orzanzurieta quota 1.570). Si arriva al valico
di Lepoeder (dove, dice Aymeric, il cielo par toccar
la terra) quota 1.480. Da qui inizia la discesa. A scelta
vi sono due itinerari, entrambi validi:
·
proseguendo diritti si scende direttamente a Roncesvalles
per l'antico tracciato della strada romana
·
seguendo a Dx per l'asfalto si arriva a "Puerto/Alto de Ibañeta"
dove ci si congiunge alla statale all'altezza del Km49 (Port
de Cize); si prosegue lungo la statale per circa 1,5Km fino
a Roncesvalles. In caso di dubbi e/o incertezze seguire le
segnalazioni francesi GR-65 che portano comunque a Roncesvalles.
Percorso
totale a piedi: una decina di Km. forse meno ...e rimane
il tempo anche di visitare N.S. de Roncesvalles con
l'annesso insediamento monastico e gli scavi.
ATTENZIONE
La
"Messa del Pellegrino"
(molto
suggestiva) ha luogo nella Collegiata di Roncisvalle con inizio
verso le 19 circa; per i credenti
si
auspica la partecipazione.
All'altezza
del Km47 a Sx della strada troviamo la "Cruz de Peregrinos"
in granito dove è tradizione depositare, dopo l'attraversamento
a piedi dei Pirenei, una piccola croce autocostruita con i
bracci di rametti d'albero legati con fili d'erba.
RONCEVAUX-RONCESVALLES
CarloMagno,
il grande Ospizio, l'apparizione della Vergine hanno dato
lustro a questo piccolo borgo di montagna.
·
L'Ospizio: fondato dal vescovo di Pamplona Sancho Larrosa
in collaborazione con Alfonso I° "il combattente" ed i
suoi nobili tra il 1127 e il 1132 fu preso quasi subito sotto
la protezione ufficiale del Vaticano. Dall'epoca della sua
fondazione fino all'anno 1984 l'Ospizio fu retto in maniera
autonoma da un consiglio di Canonici Regolari di St. Augustin
che rendevano conto del loro operato direttamente ed esclusivamente
a Roma; dopo il 1984 questo storico consiglio fu, con
bolla pontificia di Papa Giovanni Paolo II, messo alle dirette
dipendenze dell'Arcivescovo di Pamplona. Vennero fissati nuovi
statuti ed il numero dei Canonici fissato in 11; ancora oggi
al Priore è riconosciuto il titolo medioevale di "Grande
Abate di Colonia" e ad ogni Canonico è riconosciuto
il titolo di "ospitaliero" infatti l'Ospizio è sempre
stato, oltre ad un rifugio per i pellegrini, anche un luogo
di cura. Dell'importanza nel medioevo di questa struttura
ne fa fede il grande numero di commende e di dipendenze dell'epoca
diffuse in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Inghilterra
& Scozia.
Da
relazioni del secolo XVII si sa che ai pellegrini venivano
di media serviti 25.000 pasti all'anno a carico dell'Ospizio.
·
Cappella di Santo Spirito o di Carlomagno: è
la costruzione più antica (XII secolo)
·
Cappella di Santiago: (XIII secolo)
·
Collegiata: opera di Sancho "il forte" consacrata nel
1219 (Gotico francese); tra i tesori della Collegiata troviamo
la scultura della Vergine (N.S. de Roncesvalles) rivestita
di argento e oro.
·
Pantheon reale: antica Sala Capitolare, vi è
sepolto Sancho "il forte" con la moglie Donna Clemencia de
Toulouse (XIII secolo)
·
BURGUETE: è l'antico borgo situato 3Km a valle
della struttura monastica.
La
storia di Orlando, Roland, Roldàn, Paladino di Francia
ha qui i suoi lati più oscuri: secondo la "Chanson"
egli fu un eroe puro, senza macchia, che, a causa del tradimento
di Gano di Maganza sacrificò la vita per la salvezza
dell'esercito di CarloMagno; ...i Baschi non la raccontano
proprio così: nella loro tradizione, Orlando era uomo
violento e sanguinario, autore di efferati massacri tra la
popolazione basca; i Baschi, volendo vendicarsi di lui, con
la mediazione di Gano, garantirono a CarloMagno la salvezza
e l'immunità di transito dell'esercito al ritorno in
Francia dopo la presa di Pamplona (anno 778) ...purchè
Orlando fosse lasciato più strettadi retroguardia:
ci avrebbero poi pensato loro a "saldare il conto" ...e così
avvenne. Comunque sia andata il fatto fa meditare: la Storia,
da che Mondo è Mondo è sempre stata "rimaneggiata"
a favore dell'una o dell'altra parte; nulla va dato quindi
per scontato e molte situazioni vanno "prese con le pinze".
Pernottamento
a Roncisvalle
o,
se non c'è posto, poco sopra dove c'è il monumento
a Roldàn, una cappella moderna ed un vasto piazzale.
"CAMINO
REAL FRANCÉS"
nella
sua prima parte detto anche
"EL
CAMINO NAVARRO"
per
distinguerlo dal
"CAMINO
ARAGONES"
che
valica il "Col de Somport"
Con
buona pace di chi al mattino ama alzarsi presto desideriamo
ricordare che gli orari, oltreché dei monumenti, anche
dei negozi in Spagna sono ben diversi da quelli italiani e/o
francesi: non si apre mai prima delle 09.30 / 10.00,
si chiude alle 13.00 / 13.30 e non si riapre prima delle 16.30
/ 17.00; in funzione di ciò è sconsigliabile
partire dal punto-sosta prima delle 9-9.30 (uniche eccezioni
di orario anticipato di partenza quando sono previste delle
tratte a piedi, che ovviamente è meglio percorrere
con il fresco del primo mattino).
Di
qui in avanti la ns. guida per il riconoscimento dei
siti sarà Aymeric Picaud, chierico francese
di Partenay-le-Vieux che compì il tragitto nel 1123
e lo descrisse nel "Liber Sancti Jacobi" libro V°
del "Codex Calixtinus" da lui redatto per ordine di
Papa Callisto II° (1139).
L'itinerario
è supportato da ns. sopralluoghi effettuati per il
riconoscimento dei siti citati da Aymeric. Di grandissimo
aiuto in questo lavoro preparatorio a "Via Podiensis" ci è
stata l'opera e le cartografie di Don Elìas Valiña
(studioso Jacobeo del Sacro Convento di Roncesvalles) e della
sua équipe cui vanno
i ns. migliori e più sentiti ringraziamenti.
RONCESVALLES-
PAMPLONA/IRUÑA
Partiti
da Roncisvalle si segue la Strada 135 fino all'ingresso
di Pamplona (non entrare in città) poi si prende a
Dx per la Strada N-121A; in località Eusa-Oricain
il bel campeggio Ezcaba che si vede a Sx in alto su
una vicina collina in una posizione fresca e ventilata.
GPS
Ezcaba:
N
42°-51'.28-8" / W 1°-37'.23-6"
con
piscina e docce calde gratuite, l'ideale per riposarsi dalla
camminata del giorno prima, dove si sosta (Tel: 948-330315
+ Fax). Nel pomeriggio (con Bus o Taxi) si scende a Pamplona
e la si visita. (pernottamento al Campeggio).
PAMPLONA:
Oficina de Turismo P.za S.Francesco Tel: 948-206540
PAMPLONA:
di origine romana; nacque infatti sul luogo di un accampamento
che Pompeo Magno nel 75A.C. aveva installato approfittando
di un meandro del Rio Arga. Molti altri popoli seguirono e,
data la sua posizione strategica, Visigoti, Mori, Francesi
o Castigliani molte volte la distrussero ed altrettante la
riedificarono. Ricordiamo ad esempio come ricordo di tali
fatti, il poema Catalano/Occitano "La Prise de Pampelune".
·
La cittadella, voluta da Filippo II (figlio di Carlo
V), non ha bisogno che venga narrata la sua storia talmente
è evidente alla vista: è un capolavoro di ingegneria
militare e nell'entrarvi (interessantissima anche se è
un po' abbandonata e ...sporchetta) si incontra un labirinto
di fossati, fortificazioni, pareti verticali, bastioni con
cannoniere, che proteggevano l'unico lato rimasto "scoperto"
dalla difesa naturale fornita dal meandro dell'Arga.
Tre
diversi nuclei di popolazione compongono oggi questa città:
il "Barrio de la Navarrerìa" abitato dagli "indigeni
locali", il Borgo di "S.Cernin" e quello di "St.Nicolàs"
abitati
da immigrati di origine francese. I pellegrini in Pamplona,
capitale del Regno di Navarra, hanno sempre goduto di una
particolare protezione poichè il Comune vegliava gelosamente
sulla sicurezza delle persone e dei beni:
·
l'Ospizio di San Miguel, annesso alla Cattedrale e
con 50 camere da sempre ha offerto al pellegrino pane, vino,
un piatto di verdura o legumi.
Vi
sono anche altri luoghi di ricovero
·
Nel secolo XVI fu eretto l'Ospizio Generale, oggi Museo
di Navarra.
Altri
monumenti:
·
La Cattedrale: romanica all'inizio è stata poi
rimpiazzata da una struttura gotica del XIV/XVI secolo.
·
Il Chiostro della Cattedrale è opera gotica
e considerato tra i più belli d'Europa.
·
La chiesa di St. Cernin o S.Saturnino da Tolosa, evangelizzatore
della città è del XIV secolo.
·
S.Firmino, primo vescovo di Pamplona ha una cappella a
lui dedicata della chiesa di S. Lorenzo; durante la sua festa,
al 7 di Luglio, si svolge la famosa e tradizionale "Corrida
de Toros" per le strade della città.
PAMPLONA-BERCEO
Usciti
da Pamplona per la N-111 si giunge dopo 13Km
circa all' "Alto del Perdon" dove a Sx verso una cabina di
trasformazione elettrica c'è la "Fuente de Reniega"
(Fonte del Rinnego); il nome, decisamente un po' strano deriva
da una leggenda: un pellegrino era arrivato in cima alla salita
distrutto dalla sete e il Demonio, travestito da passante,
si offrì di indicargli una fonte a patto che rinnegasse
Dio, la Vergine e Santiago; il pellegrino mantenne però
la sua fede e Santiago stesso in premio intervenne mostrandogli
la fonte nascosta e dandogli da bere.
A
25Km da Pamplona si giunge al "Passaggio Chiave" di ogni pellegrinaggio
a Santiago:
PUENTE
DE LA REINA dove per dirla con gli spagnoli "El Camino
se hace uno", cioè tutte le diverse strade di pellegrinaggio
convergono, in special modo quella tradizionale di Roncisvalle
seguita da noi con quella non meno famosa della "Via
Tolosana"
e "Camino Aragones" proveniente dal "Col de Somport" (Summus
Portus).
E'
nell' XI secolo che si inizia a sentir parlare del "Puente
de Arga" o "Puente Regina" dal fatto che una regina ha dato
il nome al luogo: è Donna Mayor moglie di Sancho "el
Mayor" che ordina la costruzione di un ponte sull'Arga per
favorire il transito dei pellegrini (XI secolo). Nel 1090
è documentata l'installazione in questa località
di una colonia francese ed i re Alfonso I° "il combattente"
e Garcia VI° furono gli artefici dello sviluppo di questo
insediamento. Garcia VI° nel 1142 affidò il borgo
all'Ordine dei Templari con l'ordine di accogliere gratuitamente
qualsiasi pellegrino "propter amorem Dei". Estintisi i Templari,
i beni e l'incarico di assistenza ai pellegrini passarono
all'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme e nel 1497 il Priore
Juan de Beaumont iniziò i lavori per il nuovo Ospizio.
Molti sono gli edifici risalenti al XII/XVI secolo, ma indubbiamente
il più significativo è il Ponte dei Pellegrini
(XI secolo) con 6 arcate e difeso da una torre. Al Km34
(riferimento alle pietre miliari della strada), ponte del
"Rio Salado" si nota a Dx un piccolo ponte a due archi
dell'antica strada; del Rio Salado parla Aymeric Picaud
quando dice testualmente: "guardatevi dal bere tu ed il
tuo cavallo, l'acqua è velenosa ed i Navarri con coltelli
affilati attendono soltanto l'occasione..." ...come pubblicità
e promozione turistica "ante litteram" della zona non è
male! Km35 Lorca semplice chiesa con navata gotica
ed abside romanico; di fronte alla chiesa l'Ospizio dei Pellegrini
fondato nel 1209 e proprietà di Roncisvalle. Km37/40
Villatuerta con ponte di carattere medioevale e Ospizio
che nel 1175 fu donato da Don Gascon de Murel all'Ordine di
S.Giovanni. La strada antica (romana) passava poi da Zarapuz,
ma già nel 1090, con i ripopolamento di Estella
con coloni francesi ad opera di Sancho V° di Navarra,
il "Camino" si fissò definitivamente in questa località
che anticamente si chiamava Lizarra e certamente fino
al XIV secolo e anche in tempi successivi qui si parlava comunemente
il Provenzale. Aymeric Picaud (per il quale tutta la
Navarra era "abominevole", oggi lo si definirebbe "razzista")
dice di Estella: "la zona é fertile, c'è
buon pane, ottimo vino, carne e pesci ed è prodiga
di ogni sorta di felicità"; dell'acqua del Rio
Ega dice poi: "è dolce, sana e molto buona" ...cosa
che detta da lui è una vera garanzia. Lo spirito giacobeo
che tanto caratterizzò il passato di Estella si è
mantenuto vivo sino ai ns. giorni: l'istituzione "Amigos del
Camino de Santiago" con le "Settimane Jacobeo-Medioevali"
da impulso al pellegrinaggio.
Parcheggio:
piazzaletto a Sx prima della galleria; posto per 6/7 camper.
A
Estella da vedere:
·
Chiesa de S.Pedro de la Rua: romanica (orari di apertura
impossibili) e con un interessante chiostro (sempre aperto)
·
Palazzo dei re di Navarra: peculiare esempio di architettura
romanica del XII secolo. (al suo interno il Museo di Navarra
contiene documenti molto interessanti)
·
Chiesa del Santo Sepolcro: romanico-gotica (interessante
la facciata; il resto è semidistrutto)
·
Convento di S.Domenico: fondato da Teobaldo II° nel 1259.
·
Chiesa di S.Michele: XII secolo, gotica con portale
romanico (bella & interessante)
Per
eventuali maggiori informazioni, l'ufficio turistico (Oficina
de Turismo) è situato nella porta accanto all'ingresso
al Palazzo dei Re di Navarra.
Proseguendo,
al Km46 si arriva al Monasterio de Irache (oggi
non più abitato dai religiosi ma diventato un Museo
di Stato) dedicato a "Nuestra Señora la Real": uno
dei più antichi monasteri di Navarra le cui origini
si perdono nell'epoca visigotica.
Garcia
de Nàjera fondò qui un Ospizio per i pellegrini
tra il 1051 e il 1054. La chiesa di questa abbazia benedettina
è del XII secolo.
Orari
di visita:
Martedì
9.30-13.30
Mercoledì,
Giovedì, Venerdì
9.30
/ 13.30 & 17 / 19
Sabato
& Domenica
8.30
/ 13.30 & 16 / 19
Lunedì
chiuso
Accanto
all'abbazia una sorpresa: la "Fuente del Vino", una fonte
dalla quale, oltre all'acqua, sgorga anche vino (gratis) per
il ristoro dei pellegrini e l'iscrizione che vi si trova spiega
tutto:
"Ruta
milenaria donde caminaban los Peregrinos hacia Santiago de
Compostela, pasando por el Monasterio de Irache donde recibìan
hospitalidad y toda clase de atenciones para seguir su andatura.
Por ello, Bodegas Irache ha querido obsequiar a los Peregrinos
con un trago de vino en la fuente creada par ello, queriendo
continuar con la generosidad del lugar después de tantisimos
años" e ancora "Peregrino si quieres llegar a Santiago
con fuerza y vitalidad de este gran vino echa un trago y brinda
por la felicidad".
Il
vino offerto, ottimo prodotto locale, si può anche
acquistare a prezzi interessanti presso le "Bodegas de Irache"
proprio là vicino.
!
ATTENZIONE !
La
stessa Guardia Civil sconsiglia vivamente ed apertamente
la permanenza e/o il pernottamento nel piazzale presso l'abbazia
de Irache.
Quindi
...occhi sempre aperti sul camper per non aver "sorprese"!
Un
Km dopo Irache, a Dx c'è la "fonte medioevale"
perfettamente visibile dalla strada praticamente ai piedi
(prima) della Collina di Monjardin (minima deviazione a Dx)
in una bassa costruzione a due archi; ancora oggi come allora
la sua acqua è pulita e a disposizione di chiunque.
Al
Km53 Urbìola (dal latino "piccola città")
dominata a Dx dalla Collina di Monjardin con le rovine del
Castello di St.Esteban di origine omana; fu conquistato agli
Arabi da Sancho Garcés I (905/925) che venne sepolto
nella chiesa romanica; su un rcapitello
scolpita la scena dell'uccisione di Farragut da parte di Orlando
(Roland/Roldàn). Km69/70 Torres del Rio interessante
la chiesa ottagonale romanica con influenze bizantine e "Mudèjar"
del XII secolo eretta nello stile del St. Sepolcro in Gerusalemme.
Km 79/81 Viana, al confine della Navarra, secolare
sentinella contro le invasioni dei castigliani; fu eretta
in cima ad una collina da Sancho "el fuerte" nel 1219; importante
città fortificata ricevette numerosi privilegi da Carlos
III "il Nobile" (candidato al matrimonio con la potente Isabella
di Castiglia …quella di Cristoforo Colombo, ma che morì
prima di riuscirci, si sospetta avvelenato dalla matrigna)
che la fece divenire "Principato di Viana" (titolo dell'erede
al trono di Navarra). Nel XVI secolo vi sorgevano ben tre
Ospizi per i pellegrini. La Chiesa di Sta Maria de la Asuncion,
vera e propria Cattedrale del XV/XVI secolo ha un portale
in stile "plateresco"; all'esterno, di fronte alla porta sud
la lapide con la tomba di Cesare Borgia già
vescovo di Pamplona e Cardinale di Santa Romana Chiesa (in
passato situata all'interno nell'atrio della porta): "César
Borgia, generalisimo de los ejércitos de Navarra y
Pontificio, muerto en campo de Viana, el XI de marzo MDVII"
(se
la chiesa fosse chiusa rivolgersi al parroco, prima porta
a Sx dopo l'ingresso alla chiesa con la tomba del Borgia).
TIMBRI
presso
l'Ospizio dei Pellegrini
e
presso il Parroco
Cesare
Borgia - Notizie storiche
Figlio
di Papa Alessandro VI, nacque nel 1475 e non ancora ventenne
fu nominato vescovo di Pamplona, poi di Valencia ed in seguito
assurse alla dignità cardinalizia; dopo la morte del
fratello Giovanni rinunciò agli ordini religiosi ed
ottenne la contea di Valentinois (da cui il soprannome di
"Valentino") e sposò la sorella del re di Navarra.
Dopo la morte di Alessandro VI, da Pio III gli venne riconosciuta
la signoria sulle Romagne, ma il suo vero nemico fu Giulio
II della Rovere per cui Cesare Borgia fu costretto a fuggire
riparando presso il re di Navarra (che era suo cognato); in
Navarra, nel 1507, morì in battaglia durante l'assedio
della fortezza di Viana.
Subito
dopo Viana, tra i Km 84 & 85 si abbandona la Navarra
e si entra nella "Rioja" (piccolo ponte che un tempo marcava
il confine tra i regni di Navarra e Castiglia) e si giunge,
dopo attraversato l'Ebro su un ponte in pietra di 7 archi
costruito nel 1884 in sostituzione del precedente medioevale
eretto nel 1080 con 12 archi, a Logroño (110.000
abitanti), città che si è sviluppata proprio
in funzione del "Camino de Santiago".
Nei
pressi di Logroño incontriamo un altro luogo molto
legato alla storia / leggenda di Giacomo il Maggiore: Nel
844, il re delle Asturie Ramiro 1° affrontò in
battaglia le truppe arabo-musulmane a Clavijo. La battaglia
pareva perduta per il re cristiano quando apparve su un cavallo
bianco
l'Apostolo che si lanciò contro le schiere arabe sconfiggendole
(da qui ha origine l'appellativo di "Mata Moros" attribuito
al Santo)
Si
prosegue per N120 e dopo 11 Km si entra in Navarrete;
interessante il portale romanico (secolo XIII) dell'antico
Ospizio (rovine) spostato nel 1875 e divenuto ...la porta
del cimitero; sulla parte alta del portale (sotto la croce)
scultura che rappresenta un combattimento tra cavalieri, probabilmente
tra Farragut e Orlando/Roland/Roldàn (ricorrente tradizione
Jacobea). Usciti da Navarrete, al Km21 a circa 500
mt. in linea d'aria Poyo de Roldàn (Poggio di
Orlando);
La
Leggenda:
Nel
castello di Nàjera viveva Farragut, un gigante discendente
da Golia, ma ben più forte di lui; Farragut aveva sfidato
e vinto i migliori guerrieri di CarloMagno, ma un giorno di
lì passò Orlando che venne a sapere di questo
gigante. Orlando salì al "Poggio" e di lì vide
Farragut seduto sulla porta del suo castello; Orlando, come
un nuovo David, prese una pietra molto pesante e con la forza
del suo braccio mirò e colpì Farragut in piena
fronte; caduto Farragut tutti i cavalieri che erano suoi prigionieri
furono liberati ed è così che questo monterozzo
da allora si chiama "Poyo de Roldàn"
Anche
qui come si vede le versioni sono contraddittorie: c'è
infatti anche la tradizione che l'uccisione di Farragut da
parte di Orlando sia avvenuta in uno "scontro d'arme" tra
cavalieri.
proseguendo
si arriva a Nàjera.
Superato
il ponte sul Rio Najerilla si entra in Nàjera,
tappa d'obbligo dei pellegrini dove esistevano numerosi Ospizi;
interessante la visita a Santa Maria la Reàl,
monastero fondato da Garcia I° de Nàjera (1035-1054)
ed incorporato da Alfonso VI nel 1079 alla Regola di Cluny;
tutto fu fatto per promuovere i pellegrinaggi, ma la cosa
non piacque al vescovo di Najera, tanto che trasportò
la sua sede a Calahorra. All'interno la tomba di Donna Bianca
e il Pantheon dei re; il coro è capolavoro isabellino
(1492) mentre il chiostro è plateresco.
Lasciando
Nàjera si prende la strada per i Monasteri di St. Millàn
de la Cogolla (segnalazioni stradali ben evidenti sul posto)
e dopo 20Km Monasteri di St. Millàn de la Cogolla
"Alto" eretto in epoca visigotica, "Basso" di epoca rinascimentale;
il monastero "Alto" è attualmente in restauro, praticamente
inagibile e ritengo lo rimarrà per molto in quanto
è in progetto un suo completo "smontaggio" e rimontaggio
dopo il consolidamento del terreno; merita senz'altro una
visita il monastero basso o "de Yuso" (parcheggio scarso
& visita guidata obbligatoria durata 1 ora e mezza) dove
si trovano:
·
la prima testimonianza della lingua spagnola scritta ad opera
di Gonzalo de Berceo, trovatore del XIII secolo
·
una biblioteca contenente codici rarissimi, che vengono
conservati con una tecnica molto antica, del tutto particolare
ed interessantissima
·
la tomba di S.Millàn (473-574) Patrono e Protettore
di Castiglia.
Tornati
a Berceo, sosta e pernottamento nel campeggio con piscina
(Tel: 941-373227).
GIORNATA
JOLLY
BERCEO-SAHAGUN
Da
Berceo si arriva direttamente a S.to Domingo de
la Calzada. Città voluta da S. Domenico (1019-1109)
che impegnò in questo progetto tutta la sua esistenza
edificando il ponte sul Rio Oja, la Cattedrale (dove è
sepolto) e l'Ospizio (oggi Parador Nacional). Ricordiamo qui
uno dei miracoli attribuiti a Santiago: "Santo Domingo
de la Calzada donde cantò la gallina después
de asada": Nel secolo XIV, va pellegrino a Compostela
Hugonell, giovane di 18 anni, assieme a suo padre; per colpa
di una ragazza dell'osteria che cercava di insidiarlo e venne
rifiutata dal giovane, fu ingiustamente accusato di furto,
condotto dal giudice, condannato a morte e impiccato. Il padre,
al suo ritorno si aspettava di trovare il cadavere del figlio
appeso alla forca (all'epoca quale monito i condannati a morte
erano lasciati sul patibolo
finchè non ne cadevano da soli per il disfacimento
del corpo) ma lo trovò invece ben vivo. Il figlio gli
chiese di toglierlo da quella situazione decisamente scomoda
spiegando che la sua miracolosa sopravvivenza era dovuta all'opera
del Santo che lo aveva sostenuto per tutto quel tempo impedendogli
di soffocare. Il padre, staccato il figlio dalla forca, corse
a comunicare il fatto al giudice il quale gli rispose che
il figlio era vivo esattamente come il gallo e la gallina
arrostite che stava iniziando a mangiare per pranzo ...Prodigio!
In quel preciso momento i volatili saltarono dal piatto e
incominciarono a razzolare e cantare sulla tavola del giudice.
Come ricordo del doppio miracolo, nella Cattedrale si conservano
uno di fronte all'altro nel transetto di Dx con la tomba del
Santo del mezzo un pezzo del legno della forca e in un'apposita
stia pensile sopraelevata un gallo ed una gallina vivi e ben
pasciuti ...che tutti i pellegrini vorrebbero sentir cantare.
TIMBRO
presso
l'Ospizio dei Pellegrini
Superato
il ponte sul Rio Oja, al Km 54 si lascia la Provincia
di Rioja e si entra nella Provincia di Burgos. Prima località
Redecilla del Camino "Radicella" del "Codex
Calixtinus" che presenta ancora aspetti medioevali. Poi
Belorado "Belfuratus" del "Codex Calixtinus"
costruita sul fondo di un vallone al riparo dai venti.
Km 77 ponte sul Rio Oca e Villafranca de Montes
de Oca/"Auca", sede episcopale dai tempi paleocristiani
fino al 1075 quando la sede fu portata a Burgos. I Monti
di Oca "Nemus Oque" del Codex Calixtinus che narra
anche di un miracolo avvenuto: una famiglia francese andava
a Compostela con il figlio il quale muore su questo monte;
per intervento dell'Apostolo, quando lo stanno seppellendo,
il figlio ritorna in vita ed assieme proseguono per Compostela.
Dalla cronaca di Aymeric, questi monti segnano il confine
tra Navarra e Castiglia (egli scrive ai tempi di Alfonso I
"il combattente") e per lui segnano anche la liberazione dagli
"antipatici Navarri" pertanto riversa elogi sulla Castiglia:
"passati i Monti di Oca c'è la Castiglia, terra piena
di tesori, abbonda in oro e argento, fortissimi cavalli, è
fertile, c'è pane, vino, carne, pesce, latte e miele".
Ancora
pochi Km poi Burgos, una delle più interessanti
città di tutto l'itinerario Jacobeo.
BURGOS
"Caput Stellae" sorge nel 884 e già dal 920 è
qualificata come "città"; la fondazione del Regno di
Castiglia (1035) la vede Capitale del Regno. Monumenti:
·
Cattedrale: di gran lunga l'edificio più imponente
della città contiene tesori d'arte notevolissimi ra
i quali il chiostro, il "Cristo di Burgos" (XIIIsecolo) ...una
curiosità: all'interno della Cattedrale (sacrestia)
vi è un braciere sempre acceso dalla notte dei tempi
per produrre le braci necessarie all'incensiere. Interessante
anche il pupazzo chiamato "papamoscas" (si trova a Sx in alto
dopo l'ingresso principale in cattedrale) perchè
allo scoccare di ogni ora nel battere le ore apre anche la
bocca ...e si dice mangi le mosche.
E'
praticamente impossibile elencare tutti i monumenti di questa
città che fu capitale di un potente regno, pertanto
ne ricorderò soltanto alcuni:
·
Il Castello/Alcazar nella parte alta
·
L'Arco di Ns. Señora de Llana (Parco de la Isla).
·
La Porta di S.to Stefano (St. Esteban)
·
La Chiesa di St. Nicolàs
Mi
riallaccio quindi a ciò che già scrivono le
guide turistiche standard non essendo scopo di questo lavoro
la descrizione di particolari e dati che si possono trovare
su una qualsiasi guida turistica seria.
Da
qui, guardando sui tetti degli edifici si iniziano a vedere
nidi di cicogna (abitati). L'antico tracciato delle due tappe
successive in molte occasioni ben si discosta dalle strade
di maggior traffico della viabilità odierna rispecchiando
la viabilità medioevale ed in alcuni punti non è
neppure agevole riconoscerlo di primo acchito; con i camper
è possibile seguirlo quasi integralmente anche se corre
talvolta in aperta campagna; durante il "Camino" del 1999
il tentativo di mantenerci quanto più possibile sulle
indicazioni di Aymeric è andato a buon fine; occorre
comunque molta attenzione, decisione, prontezza di manovra
e precisione di guida.
Vista
la complessità del tracciato antico daremo subito l'itinerario
completo e dopo verranno richiamati i punti notevoli con gli
eventuali poli di interesse.
NB:
i riferimenti "K" sono le pietre miliari numerate (cambiando
svariate strade vi possono essere delle apparenti incongruenze
con la numerazione,ma è da considerarsi valida dai
sopralluoghi effettuati in passato; purtroppo la cartografia
spagnola, a differenza della precisissima Michelin francese,
è un po' "casual" nei dettagli e non sempre riporta
la numerazione della viabilità ...quindi bisogna arrangiarsi
sperando che le ns. indicazioni ed i ricordi dei sopralluoghi
siano sufficientemente chiari.
Da
Burgos uscire per N120, superare Tardajos (ponte
Rio Arlanzon) proseguire fino a Olmillos de Sasamon;
qui a Sx direzione Iglesias, dopo 10Km bivio (Croce
Jacobea) a Dx per Castellanos de Castro, si arriva
a Castrojeriz (il paese è a Dx dominato da collina
con ruderi di castello) qui si prosegue praticamente diritti
(NO Villasillos; NO Hinestrosa; NO Vallunquera); si
prende la BU400 a Sx pioppi e poco dopo K15
ponte sul Rio Odrilla (a Sx si vede il ponte del XII secolo
a 11 arcate, percorribile solo a piedi, del tracciato originale
descritto da Aymeric); tra K13 & K12 a Castillo Matajudìos
(testualmente "Ammazzaebrei", alla faccia del razzismo ...a
quanto pare Hitler ha avuto in passato dei buoni maestri )
si prende BU403 a Sx per Itero del Castillo (ponte
sul Rio Pisuerga e confine Provincia di Burgos con Provincia
di Palencia); oltre il ponte Itero de la Vega (bivio
con l'ingresso al paese a Dx in corrispondenza di K12.
Noi proseguiamo diritti (P432) e in corrispondenza
di K4 & K3 a Dx Boadilla del Camino. La
ns strada confluisce in P431, la strada che porta a
Fròmista in corrispondenza di K22; giriamo a
Dx per Fròmista.
Parcheggio
(max 10 camper se è vuoto) presso la chiesa di S.Pedro
(GPS: 42°-16.06-3-N/4°-24.17-9-W).
Da
Fròmista, per P980 Revenga de Campo, Villarmentero
de Campo e Carrion de los Condes. Qui riprendiamo la N120
verso Ovest (Sx) Calzadilla de la Cueza, Terradillos de
los Templarios, San Nicolàs del Real Camino, Sahagun
Camping
Municipal "Pedro Ponce" sulla N-120 al Km 2;
Tel:
987-781112 (pernottamento).
SAHAGUN-LEON
Da
Sahagun per N120 a Calzada del Coto (pochi
Km dopo Sahagun) inizio di un'ulteriore tratta a piedi (tutta
in piano), una vera e propria "sciabolata" in mezzo alla "Meseta"
che ci porterà dritti a Leon; il percorso del
"Camino Real Francés" qui è stato riattato
nel suo sviluppo originario in occasione del Jacobeo 1999
e consta di un sentiero per i pellegrini evidenziato da una
fila d'alberi affiancato da una strada sterrata (assolutamente
facile) ad uso dei "mezzi appoggio". Sulla N120 proveniendo
da Sahagun si incontra lo svincolo autostradale con
bivio per Calzada de Coto; il "Camino" inizia in corrispondenza
dello svincolo autostradale segnalato da una grande croce
in pietra di nuova costruzione; prestare molta attenzione
perché l'imbocco della pista carreggiabile che fiancheggia
il "Camino" è poco visibile. Si raccomanda,
essendo la pista in sterrato, un'andatura dei mezzi tale da
non sollevare polvere; Vi assicuro che è possibile
anche sulle piste più riarse; il tutto per il doveroso
rispetto di chi tale tratta l'affronta a piedi e non gradisce
certamente di essere "incipriato". La traccia (perfettamente
percorribile con qualsiasi camper) attraversa nell'ordine
Bercianos del Real Camino, El Burgo Ranero, Villamarcos, Reliegos;
all'imbocco di Reliegos a Sx piccola osteria con
Timbro
(a
Reliegos la continuazione del "Camino" è poco
visibile ed è piuttosto facile sbagliare, conviene
chiedere sul posto. In caso di dubbio l'indicazione inequivocabile
per l'imbocco e la continuazione del "Camino" è la
fila d'alberi esattamente uguale a quella presente sulla tratta
appena percorsa)
NB:
Struttura affiancata costante (si perde solo entrando
nei vari paesini) di tutta la tratta del "Camino" da Calzada
de Coto a Leon; da Sx andando:
·
fila d'alberi,
·
sentiero pedonale bianco, cippi jacobei con la "concha",
·
rotabile sterrata rossa.
Mansilla
de las Mulas, qui si risale sui camper e ci si dirige
prima su N601 svoltando a Dx, poi, superato il bivio
con la N625 (non si prende) ed il ponte sul Rio Esla, subito
a Dx per il Monastero di S.Miguel de la Escalada (X
secolo costruito in stile "Mozàrabe" a 15Km da Mansilla).
Rientrati sui ns. passi si riprende N601 fino a Leon.
Prima di entrare in città da N601 sulla Dx indicazione
per Golpejar e campeggio dove si pernotta.
Camping
Ciudad de Leon Ctra.Golpejar-Las Lomas Km2
E-24228
VALDEFRESNO
Tel:
987-680233; Fax 987-214798
GPS:
42°-35.27-6-N / 5°-31.50-2-W
I
ns. camminatori troveranno qui il meritato sollievo di una
doccia calda e Vi consigliamo la "Paella" cucinata espressa
(preavviso inderogabile per la sua preparazione almeno 45
minuti) dal gestore, una signora disponibilissima e gentile.
LOCALITÀ
DI INTERESSE DELLE DUE TAPPE
SOPRA
DESCRITTE
·
Tardajos: di origine romana con antico Ospizio del quale
Lucio III° nel 1182 cede i diritti alla Chiesa di Burgos
"...In villa quae dicitur Oterdaios ecclesiam S.Johannis
cum hospitale..." ·
Hornillos del Camino: la difficile tratta da Hornillos
a Castrojeriz fa sorgere numerose strutture di accoglienza
per i pellegrini; Alfonso VII nel 1156 dona questa località
ai Monaci di S. Dionisio di Parigi e più tardi qui
sorgerà un piccolo monastero benedettino dipendente
da Rocamadour. Questa fondazione ricevette privilegi da Alfonso
VIII, Fernando III, Fernando IV, Alfonso IX (1318).
·
Convento de St Anton a Hontanas (rovine a Dx della strada)
fondato da Alfonso VII nel 1146 fu affidato all'Ordine francese
degli Antoniani che portavano una tunica nera con il segno
del "Tau" e la loro tradizione era iniziatica ed ispirata
nel culto a cosmogonie orientali; l'ordine fu soppresso nel
1791 da Carlo III. Il fabbricato attuale è del XIV
secolo. Si dice che questi frati fossero specializzati nella
cura del "Fuoco di St. Antonio / Herpes Zoster" apparso in
Europa nel X secolo: si impartiva agli infermi la benedizione
con la "Tau" implorando la benedizione di Sant'Antonio ...oggettivamente
non saprei se questo genere di terapia si rivelasse efficace;
personalmente avrei qualche riserva in proposito. Ora la strada
asfaltata passa attraverso le poche ma imponenti rovine di
quello che fu un grandioso convento / ospedale.
·
Castrojeriz: città fortezza che vide molti scontri
tra cristiani e mori; il castello (Castrum Sigerici) è
del 970 fondato da don Sigerico, fratello di don Rodrigo Conte
di Castiglia. Chiesa di Santa Maria del Manzano:
Timbro
presso la chiesa
monumento
nazionale e originaria del IX secolo, la chiesa attuale fu
costruita nel 1214 in stile romanico-ogivale da Donna Berenguela
"la Grande". Interessante anche il Ponte del XII secolo
sul Rio Odrilla (già citato) "Pons Fiteria" del
Codex Calixtinus nell'immediata periferia e raggiungibile
con una breve passeggiata.
·
Fròmista del Camino: L'antica Fròmesta (da
Frumento, data l'abbondanza di produzione) già sorta
in epoca romana prende importanza in epoca visigotica; i monumenti
della cittadina testimoniano del suo prestigio in epoca medioevale:
Iglesia
de San Martìn: del 1035 Monumento Nazionale. Chiesa
a tre navate è considerata uno dei più perfetti
esempi di architettura romanica spagnola. Il monastero annesso
(oggi scomparso) era commenda benedettina.
Timbro
presso la chiesa
Santa
Maria del Castillo: costruita nel sito dell'antica fortezza;
Monumento Nazionale.
Iglesia
de San Pedro: del XV secolo, gotica ma con resti di strutture
romaniche risalenti ad una chiesa precedente.
Parcheggio
per visitare Fròmista: presso la chiesa
GPS:
42°-16.06-3-N
/ 4°-24.17-9-W.
·
Villalcàzar de Sirga: chiesa di Santa Maria
la Blanca XIII secolo, Monumento Nazionale. Alfonso X
"il savio" nelle sue cantiche ha dato risalto internazionale
a questa chiesa: "Romeus que de Santiago Ya forun-Ile contando
Os miragres que a Virgen Faz en Vila-Sirga". L'abitato
è stato un'antica "commenda" dell'Ordine dei Templari.
·
Carriòn de los Còndes: villaggio con ancora
un marcato carattere medioevale. Nel poema "La Prise de
Pampelune" CarloMagno passò da Carrion nel tentativo
di liberare dai mori tutto il tragitto Jacobeo; del suo glorioso
passato restano alcuni interessanti monumenti:
Convento
de Santa Clara: eretto nel XIII secolo da due compagne
di S.ta Chiara di Assisi Santa Maria del Camino: Monumento
Nazionale, romanica del XII secolo
Timbro
Chiesa
di Santiago: XI secolo; parzialmente rovinata durante
la guerra napoleonica del 1809.
·
Sahagun: nome nato dalla contrazione di "San Facundo"
martire di epoca romana; nel 904 vi si fondò un monastero
che, legatosi all'Abbazia di Cluny nel 1080, divenne in seguito
la più importante sede benedettina di Spagna. Aymeric
parla molto di Sahagun e vi localizza leggende legate a CarloMagno:
dice che qui l'imperatore si scontrò con l'africano
Aigolando e che sulle rive del fiume Cea le lance dei caduti
cristiani rimaste piantate nel terreno fiorirono. Sahagun
aveva 5 Ospizi e già nell'XI secolo aveva la disponibilità
di 60 stanze per i pellegrini; di questo splendido periodo
rimangono alcuni interessanti monumenti religiosi:
San
Tirso con interessantissimo interno "Mozàrabe"
secolo XII
2
Timbri in S.Tirso
San
Lorenzo romanica XII secolo; interessante soprattutto
l'esterno con l'abside ad archetti ciechi stile "Mozàrabe".
L'interno, passato a calce, è decisamente deludente.
Museo
delle Madri Benedettine di fronte a S.Tirso
SAHAGUN-LEON
San
Pedro de las Dueñas: fuori città 5 Km verso
sud, chiesa romanica Monumento Nazionale.
Da
Calzada de Coto a Mansilla de las Mulas tappa a piedi Km 30
vedasi
precedente descrizione
·
Mansilla de las Mulas: la "Manxilla" di Aymeric, città
murata con quattro porte di accesso.
·
Monasterio de S.Miguel de la Escalada, gioiello di
architettura "Mozàrabe" eretto da monaci provenienti
da Cordova e consacrato nel 913. (merita una visita!).
·
Puente de Castro: (Km322 di N-601) del XVIII secolo
sul Rio Torio; in basso si vedono i resti del ponte romano.
LEON-"CRUZ
DE FERRO/HIERRO"
(FONCEBADÓN)
Visita
di Leon in mattinata lasciando i mezzi al campeggio;
si scende in città con il taxi poichè non vi
sono bus (3 persone per macchina ad un costo molto abbordabile).
Decisamente
sconsigliabile invece scendere in città con il camper
perché il problema-parcheggi é veramente drammatico,
senza contare le varie isole-pedonali, sensi unici e quant'altro.
Taxi
Leon Tel: 987-261415
e
si rientra al campeggio sempre con il taxi entro le 12.00
(la stazione dei taxi è vicino a S.Isidoro sulla strada
che costeggia i resti delle mura romane); eventuale breve
"sosta-pasto" all'esterno del campeggio (ampio piazzale) e
poi partenza immediata (max entro le 14.00, meglio se prima
in considerazione della successiva tratta a piedi)
·
Leon: fondata in epoca romana come accampamento della
Legio VII "Gemina" aveva una cinta muraria con quattro porte.
Dopo l'abbandono in seguito all'invasione mussulmana, la città
fu trasformata da Ordoño II° tra il 910 e il 924
in capitale del regno cristiano e da Alfonso VII° nel
1135 in "Città Imperiale" con vassalli in tutta la
Penisola Iberica; dal XIII secolo, con la fusione del regno
di Leon con quello di Castiglia, la città perse la
sua egemonia. Vista l'importanza in passato di questa città
non mancano monumenti interessanti la maggior parte di carattere
religioso e legati al "Camino":
Cattedrale:
gotica iniziata nel 1205 è considerata la più
bella chiesa gotica di Spagna; costruita nel luogo prima delle
terme romane e poi dell'antica cattedrale romanica. Molto
interessanti le vetrate e il chiostro.
Real
Colegiata Basilica de San Isidoro: uno dei siti fondamentali
dell'itinerario per la sua storia, i tesori monumentali, artistici,
culturali e religiosi; lo stesso Aymeric ne raccomanda la
visita ed una sosta.
Nell'angolo
occidentale del campo romano (visibili resti delle mura) su
quello che fu un tempio dedicato a Mercurio sorgeva una chiesa
paleocristiana che già nel X secolo era considerata
antichissima; nel 966 venne costruita contiguamente un'altra
chiesa in onore del bimbo martire S.Pelayo; alla fine del
X secolo furono distrutte dai mori guidati da Al-Manzor. Agli
inizi del XI secolo le due chiese furono restaurate e trasformate
in "Pantheon Reale". Nel 1063 da Siviglia furono portate
le reliquie di St. Isidoro che furono depositate nella nuova
chiesa sorta per volontà dei "Re Cattolici" Fernando
& Sancha che così inaugurarono la prima chiesa
romanica sul "Camino". Nel Pantheon si trovano 23 tombe reali
e le pareti sono ricoperte da meravigliosi affreschi del XII
secolo. La chiesa è retta da una comunità di
canonici con un loro proprio abate. L'edificio non è
mai chiuso, infatti per privilegio risalente a tempi immemorabili
vi è esposta in permanenza l'urna con St. Isidoro e
il SS. Sacramento. Interessante assistere alla liturgia capitolare
delle ore 21. In questa basilica molte sono le tradizioni
Jacobee ed è presente anche qui una "Puerta del Perdon"
(inspiegabilmente da noi trovata chiusa durante il "Jacobeo-99")
riservata ai pellegrini.
Timbro
a St.Isidoro
alla
biglietteria del Pantheon
·
Ospizio di San Marcos: rinascimentale con a fianco
la "Casa Madre" (1170) dell'Ordine dei "Cavalieri di Santiago
de la Espada" (incaricati della sicurezza dei pellegrini
e dei quali abbiamo già parlato all'inizio di questa
guida)
Da
Leon si prende la N-120. Km 6:
·
La Virgen del Camino: santuario mariano. Tra gli anni
1502 e 1511, la SS. Vergine apparve ad un pastore chiamato
Alvar Simon sollecitandogli la costruzione di un santuario.
La Vergine si prodigò in miracoli così il santuario
venne costruito; le feste principali si celebrano il 15, il
29 Settembre e il 15 Ottobre. Il santuario attuale è
del 1961 con un altissimo campanile a forma di croce che indica
la direzione del "Camino".
Si
prosegue per N-120 fino al Km 29, poi dopo circa 250m.
a Dx:
·
Hospital de Órbigo: con il suo famosissimo antico
ponte romano sul Rio Órbigo che vide nel 456 la battaglia
tra Svevi e Visigoti e all'epoca di Alfonso III° lo scontro
tra mori e cristiani. Il ponte ha preso il nome di "Paso Honroso"
dall'Anno Santo Jacobeo 1434: un cavaliere, don Suero de Quiñones,
innamorato di una donna promise e soprattutto si compromise
di accettare una sfida cavalleresca "Paso" sfidando quanti
cavalieri d'Europa volessero accettare la tenzone in cui egli
con altri nove cavalieri di Leon avrebbero difeso il "Passo
dell'Órbigo" da chiunque fino a rompere 300 lance;
la sfida iniziò il 10 Luglio e continuò per
trenta giorni; la fama di questo fatto si diffuse in tutta
Europa ed entrò nella letteratura. Terminata la sfida,
la leggenda narra che i cavalieri si recarono pellegrini a
Santiago.
Si
rientra nella N-120 e, per entrare in Astorga
dirigendosi direttamente alla Cattedrale senza giri viziosi,
ancora fuori città si prende a Dx direzione S.Justo
dela Vega. In città piccolo parcheggio tra la Cattedrale
e il Palacio Episcopal ed anche di fronte alla Cattedrale.
·
Astorga: l'antica "Asturica" insediamento preromano che
vide le gesta di Augusto e per questo ricevette il titolo
di "Augusta". Nodo di comunicazioni e sede episcopale
già da epoca paleocristiana: qui confluivano sin dall'antichità
ben nove itinerari; confluenza di due vie di pellegrinaggio:
il "Camino Real Francés" e la "Via de la Plata"; da
qui partivano due strade importanti: "Foncebadòn" &
"Manzanal". Se stiamo alle cronache, Astorga fu il luogo che,
assieme a Burgos, vide nel passato il maggior numero di Ospizi
per i pellegrini: ventidue. Tra i monumenti, interessantissima
la Cattedrale: iniziata nel 1471; è una sovrapposizione
di stili: gotico fiorito, rinascimentale e barocco;
Timbro
presso la Cattedrale
·
Palacio Episcopal: vicinissimo alla Cattedrale, interessante
ed emblematica opera neogotica di Gaudì.
Per
uscire da Astorga si prende l'unica strada percorribile
(strade strette, molta attenzione ai balconi sporgenti!)
che parte dalla piazzetta di fronte all'ingresso principale
della Cattedrale (l'altra è un senso vietato) si prosegue
prendendo la strada per S.ta Columba de Somoza e poi a Dx
per 6 Km direzione Rabanàl del Camino.
Da
Rabanàl tratta a piedi fino alla "Cruz de Ferro o de
Hierro" del valico di Foncebadòn
da
Rabanàl i mezzi prendono a Sx LE-142
fino a Foncebadòn e alla "Cruz de Ferro/Hierro"
Presso
la "Cruz" ampio piazzale; pernottamento
·
Rabanàl: narra la leggenda "Cronica de Anseis"
che un cavaliere bretone, Anseis per l'appunto, appartenente
al seguito di CarloMagno si fermò qui per sposare la
figlia del Sultano saraceno, così da questo luogo Carlo
e Anseis poterono contemplare in pace le città di Astorga,
Mansilla e Sahagun.
Sempre
proseguendo, al Km 28 si trova il villaggio praticamente abbandonato
ed in piena rovina di
·
Foncebadòn: girare a Sx per entrare nel villaggio
(se lo si vuol visitare conviene parcheggiare all'esterno
i mezzi ed addentrarsi a piedi tanto il tratto è di
1.600 metri). Nel passato il sito fu molto importante e nel
X secolo vi si tenne addirittura un Concilio. Immediatamente
dopo lasciata Foncebadòn si incontra lafamosissima
·
Cruz de Ferro/Hierro sul Monte Irago: è un monticello
di pietre con in cima un palo di legno che regge una croce
in ferro; al confine tra la "Maragaterìa" e il "Bierzo";
il sito era noto ai romani come "Mons Mercurii" e secondo
la tradizione dell'epoca ogni viandante doveva aggiungere
una pietra al monticello (rito seguito ancora dai pellegrini
di oggi). Questo semplicissimo e umile monumento posto a 1490
metri di quota costituito da un palo di 5 metri con una croce
in cima è conosciuto in tutta Europa.
Pernottamento
nel piazzale antistante
"CRUZ
DE FERRO/HIERRO" - PORTOMARIN
Continuando
per la strada principale (LE-142), dopo il bivio a Dx per
Onamio (che non si imbocca), a K3+500 a Sx strada per Campo
poi usciti dal paese (chiesa a Sx poi un ponticello sull'Arroyo
Moriscal da superare) a Dx ed entrare attraverso il ponte
medioevale (Mascaròn) in
·
Ponferrada: ("Pons-Ferrata" dall'antico ponte originario,
accanto al quale poi si sviluppò la città, così
chiamato perché costruito in granito legato con caviglie
di ferro) pare di origine preromana, ma con il tempo l'insediamento,
se c'era, venne abbandonato. Fernando II° nel 1185 rifondò
la città e la donò all'Ordine dei Templari dei
quali rimane il
Castello
del XIII secolo, Monumento Nazionale.
Un
altro importante monumento è la Basilica de la Encina:
legata all'apparizione della Vergine
Si
esce da Ponferrada (un po' di caos tra viabilità
vecchia e recente; in alcuni momenti si è rivelato
utilissimo il GPS ad evitare perdite di tempo) direzione Camponaraya
/ Columbrianos (si prende dal centro città l'incrocio
con semaforo a Dx dopo il Centro Commerciale e poi si prende
N-VI evitando di prendere la "Via-Rapida" (Autostrada)
Palencia-Madrid-Lugo ma ·passandoci
sotto; proseguire dritti: è la strada giusta) Columbrianos:
uno dei due unici siti certi (con Montejos) di insediamenti
fortificati preromani.
Da
Columbrianos N-VI fino al bivio a Dx per Camponaraya
già sede di Ospizio per i pellegrini, poi Cacabelos
e
·
Villafranca del Bierzo: (vie molto strette e scarsissime
possibilità di parcheggio per visitarla) figlia dei
pellegrinaggi Jacobei con la
Iglesia
de Santiago: XII secolo romanica; i pellegrini che qui giunti
non si sentivano più in grado di proseguire nel viaggio
ricevevano in questa chiesa tutte le indulgenze di Compostela.
San
Nicolàs: chiesa e convento dei Gesuiti XVII secolo
in stile barocco.
Si
prosegue per
·
Trabadelo: borgo che appartenne alla Cattedrale di
Compostela dall'anno 895 (dono di Alfonso III) fino al XIX
secolo. Oggi appartiene alla diocesi di Astorga.
Subito
dopo il paese, a Dx il
·
Castello di Auctares: una delle antiche fortezze più
rinomate, è infatti l'"Uttaris" della strada romana
di Antonino Pio; il castello per secoli fu sede di banditi
che assalivano i pellegrini con la scusa di proteggerli; visto
quanto accadeva, re Alfonso VI tolse tutti i privilegi al
castello con la motivazione "…che i pellegrini non hanno
alcun protettore al di fuori della persona del re".
Proseguendo
dopo un paio di Km si giunge a
·
Las Herrerias: zona dove per secoli si è cavato
e lavorato il ferro; (vi è presente anche una piccola
officina artigianale che lavora il ferro con tecniche medioevali)
le ultime case di questo paese prendono il nome di
·
Hospital Ingles: in una bolla di Papa Alessandro III
si menziona questa località col nome di "Ospizio degli
Inglesi"; nel medesimo documento si parla di una chiesa nella
quale, secondo il costume dell'epoca, venivano sepolti
i pellegrini.
·
La Faba: località molto nominata nelle guide
Jacobee: è infatti l'ultima parrocchia della diocesi
di Astorga verso la Galizia, poi
a
El Castro inizio di un'ulteriore tratta a piedi fino ad Acebo
·
Pedrafita do Cebreiro: al confine con la Galizia; Aymeric
così racconta: "passato il Mons Zeberrium (Cebreiro)
si incontra la terra di Galizia. Abbonda in boschi ed è
gradevole per i suoi corsi d'acqua, i suoi frutteti e le sue
fonti d'acqua cristallina; vi sono poche città e villaggi;
scarseggia in pane di grano e vino perchè usano pane
di avena e sidro; abbonda di cavalli, latte, miele, pesci
di mare grandi e piccoli; è ricca d'oro, d'argento
e di altre ricchezze ma soprattutto di tesori saraceni. I
galiziani sono molto simili ai francesi, però sono
iracondi e molto litigiosi".
·
O'Cebreiro: (parcheggio ampio e non difficile se si
accetta di stare in pendenza; i posti orizzontali ed all'ombra
non sono molti e solitamente …già occupati) la "Porta
di Galizia" sorto con i pellegrini e per i pellegrini; sede
di Ospizio che nel 1072 fu affidato da Alfonso VI ai monaci
di St. Geraud d'Aurillac, poi annessa a Cluny; l'Ospizio fu
operativo fino al 1854, anno in cui venne abbandonato. Oggi
vi è stato riaperto un piccolo posto di ristoro per
i pellegrini con possibilità di attendarsi sul vasto
prato prospiciente.
Timbro
al posto di ristoro
Molto interessante la:
Chiesa:
(IX-X secolo), la più antica di tutto il percorso del
"Camino" che ebbe anch'essa funzione di Ospizio.
Timbro nella sacrestia della chiesa
IL
"MIRACOLO DI O'CEBREIRO"
ha
dato notorietà in tutta Europa a questa piccola località
di alta montagna; il fatto avvenne al principio del XVI secolo:
"un contadino del villaggio di Barxamayor (a pochi Km) volle
a tutti i costi andare a Messa al Cebreiro in un giorno di
fortissimo maltempo. Celebrava un monaco di poca fede che,
non essendo in grado di capirlo, disprezzava il sacrificio
del contadino. Al momento della consacrazione però
l'Ostia si trasformò in carne e il vino in sangue visibili".
Furono i pellegrini a divulgare la notizia del fatto e questo
miracolo, oltre ad originare le leggende del Graal di Galizia
(da non confondersi con il Graal del Monastero di S.Juan de
la Peña presso Jaca, legato anch'esso a corpose leggende
e ritenuto "Calice dell'Ultima Cena di Cristo" o a quello
che si dice nascosto sotto la torre
di Glastonbury in Cornovaglia), fu di ispirazione a Richard
Wagner (che dei tre Graal fece invero un po' di confusione)
per il suo Parzival (Parsifal). Il calice originale del miracolo
(XII secolo) è conservato all'interno della chiesa
(esposto all'adorazione dei fedeli in una teca ben visibile)
come una preziosa reliquia. I Re Cattolici, qui pellegrini
nel 1486, donarono la patena che è esposta alla contemplazione
dei fedeli assieme al calice; accanto, in due ampolle di cristallo
di rocca a mo' di reliquiario, sono conservate le testimonianze
del miracolo.
Iniziando
la discesa si giunge ad Acebo, caratteristico e pittoresco
paesino dove i ns. camminatori verranno raccolti all'uscita
dal paese (attenzione! Strada molto stretta con balconi
sporgenti; se si vuol visitare è tassativo parcheggiare
i mezzi fuori dal paese; se si desiderano fare delle riprese
foto-cine è indispensabile fermare i mezzi prima del
paese, far scendere gli operatori e poi filmare-fotografare
unicamente il transito dei mezzi che non devono fermarsi
all'interno del paese per nessun motivo, in quanto
non c'è proprio posto: raccoglieranno gli operatori
dopo, una volta usciti dall'abitato).
La
strada prosegue in direzione
Triacastela:
importante base Jacobea attraverso i secoli. Le prime notizie
sono in relazione con il Conte di Gatòn ed il convento
di S. Pietro e Paolo; il conte appare come fondatore del monastero
nel paese di San Pedro do Ermo e da diversi documenti si può
dedurre che la nascita della cittadina sia databile alla metà
del IX secolo. Re Ordoño II° (922) fece dono di
questo monastero alla chiesa di Santiago come offerta per
l'anima della moglie Doña Elvira. Re Alfonso IX fu
il più grande benefattore di Triacastela volendola
far diventare una grande città e la menzionò
in un suo documento del 1228 come "Triacastela Nova", ma le
aspirazioni del re non ebbero esito nella storia e Triacastela
è rimasto un piccolo abitato rurale.
Il
"Camino Real Francés" e quindi la ns. strada proseguono
per l' · Abbazia di Samos: benedettina, visitata
da numerosissimi pellegrini; ancora oggi funge da Ospizio
ed i monaci non negano la loro ospitalità.
Il
monastero è anche visitabile, come ci disse nel 1999
il buon fratone sulla porta, "tenedo dinero y patientia".
Parcheggio (poco e scomodo) davanti all'Abbazia oppure, dopo
il distributore di carburante, a Sx appena girato l'angolo
addossati al muro dell'Abbazia.
Timbro
sia presso l'Ospizio del Pellegrino annesso al convento
che presso la piccola ed interessante cappella "Mozàrabe"
sita nei pressi
(entrambi
interessanti perché diversi)
Continuando
la ns. strada si giunge a
·
Sarria: nella parte alta la città ha forte carattere
medioevale ed è coronata dal
Castello:
XIV secolo con quattro torri e cortina di difesa poligonale.
Uscendo
da Sarria, prima di passar sotto la ferrovia Madrid-La
Coruña, a Sx si vede il "Ponte Aspera" medioevale,
del percorso originale dei pellegrini; noi superiamo il Rio
Celeiro su un ponte più moderno (al limite, per chi
vuole, visita a piedi del ponte vecchio). Si prosegue direzione
Portomarin; qui la rotabile corre parallela a brevissima
distanza dal "Camino" e più volte lo interseca; dopo
pochi Km da Sarria K34 bivio a Sx per Vilej e accesso
veicolare a
·
Barbadelo: con la sua chiesa romanica con di speciale
interesse il timpano istoriato e la facciata nord; il rimanente
purtroppo è stato ampiamente rimaneggiato; il luogo
della chiesa con edifici annessi ancora oggi porta il nome
di "Monasterio" come ricordo del primitivo monastero
annesso nel 874 all'Abbazia di Samos. Aymeric mette in guardia
i pellegrini e cita Barbadelo e Triacastela come luoghi frequentati
da emissari di albergatori di Santiago che avevano il preciso
incarico di illudere e frastornare i pellegrini con false
promesse di ospitalità. ...a quanto pare lo sfruttamento
delle persone semplici e la truffa non conoscono età
e sono antichi quanto il genere umano.
Proseguire
fino a reincontrare la rotabile principale e K38 svoltare
a Sx; il "Camino" ora è alla ns. Dx (è possibile
percorrelo anche con i mezzi entrando K38 a Pena
Leiman, Peruscallo, Cortiñas, etc.; ma è
sconsigliabile; meglio seguire la rotabile tenendo presente
che il percorso originale, nel suo punto più distante,
corre a non più di 7 Km dalla rotabile attuale). Il
"Camino" reincrocia la rotabile a K23 prima di entrare
a
·
Portomarìn: l'antico abitato è stato
sommerso dall' invaso, era costituito da due nuclei: San Pedro
sulla riva Sx e San Nicolàs su quella Dx ed erano uniti
da un ponte romano; nel 1929 fu costruito un altro ponte che
ora funge da base e supporto a quello odierno costruito sopra
di esso. In città:
San
Nicolàs: chiesa romanica XIII secolo con la caratteristica
struttura a chiesa-fortezza; appartenne all'Ordine dei Cavalieri
di S. Giovanni di Gerusalemme che creò una grande "commenda"
e gestì un ottimo ospizio per i pellegrini.
San
Pedro: romanica del 1182.
IL
NOSTRO VIAGGIO E' ORMAI AD UN GIORNO DALLA META
PORTOMARIN-SANTIAGO
Campeggio
"As Cancelas" a Santiago (9-981-580266).
Telefonare
per prenotare!!!
Da
Portomarin, dopo 13 Km circa, si incontra la N-540 che si
prende a Dx; e in località Guntin bivio a Sx per N-547;
si prende N-547 e si prosegue superando Palas do Rei ("Pallatium
Regis" del "Codex Calixtinus") poi ·
Melide: città che ha avuto sempre una certa
importanza nel "Camino"; qui si trova il più antico
crocifisso in pietra "segnavia" del "Camino"; interessante
la chiesa
Santa
Maria de Melide: romanica del XII secolo; non ha subito
rimaneggiamenti e si trova appena fuori dal paese verso Santiago.
·
Arzùa: l'ultimo abitato di una certa importanza
prima di Santiago.
Dopo
circa 25 Km N-547 incontra N-634 che si prende a Sx e si prosegue
·
Labacolla: (oggi è sede dell'aereoporto di Santiago)
la "Lavamentula" di Aymeric dove egli ed i suoi compagni
si sono lavati e ripuliti prima di entrare in Santiago.
Da
qui inizia l'ultima tratta a piedi così, come accadeva
ai pellegrini, dalla sommità del Monte del Gozo
potremo avvistare le agognate torri della Cattedrale di Santiago
Ancora
pochi Km poi:
!!SANTIAGO!!
dove
entreremo a piedi e sempre a piedi raggiungeremo la Cattedrale
per rispettare la tradizione del "Camino"; i ns. mezzi
intanto si posizioneranno al campeggio "As Cancelas" (con
bella piscina e docce calde gratuite). I ns. "pellegrini",
una volta giunti alla Cattedrale, scenderanno in Praxa de
Galicia e da lì in Via dell'Horreo prenderanno il bus
n.ro 6 (passa ogni 15 minuti) per il campeggio (fermata a
200 metri dall'ingresso: salire le scalette di fronte alla
fermata del bus, prendere la strada asfaltata in salita …siete
arrivati; per scendere poi a Santiago nei giorni seguenti
il bus parte dalle 07.30 alle 22.30 ogni 15 minuti e la Domenica
ogni 30 minuti)
Il
nostro sforzo è terminato: il ns. viaggio "La Via delle
Stelle" Vi ha condotti passo-passo alla "Casa dell'Apostolo"
a seguito
di una ricerca di archeologia stradale, sopralluoghi ed uno
studio di ben quattro anni per ricostruire per quanto possibile
ciò che rimane di "Via Podiensis" e del "Camino Real
Francés". Speriamo siate rimasti soddisfatti di questo
viaggio mistico e così fuori del comune condotto con
l'opportuna lentezza che permetta di riprendere il gusto del
"viaggiar lentamente" (opponendosi al "mordi e fuggi" che
oggigiorno sta prendendo sin troppo piede portando ad una
superficialità sconcertante anche nel modo di vivere
e gestire i rapporti con il Prossimo) immedesimandosi nella
mentalità e nei costumi dei Paesi visitati.
Ben
vengano le "Vie Rapide" e le Autostrade per chi lavora e deve
risparmiare tempo; noi però preferiamo, nei ns. viaggi,
la viabilità normale che ci permette di ammirare, oggi
che tutto è fretta, quanto di bello c'è sul
percorso.
SANTIAGO
DE COMPOSTELA
A
SCOPRIRE SANTIAGO
In
mattinata, presso l'ufficio di Rua do Villar, se siete in
più equipaggi una sola persona si incaricherà
di portare (non desiderano gruppi in ufficio, ma solo un rappresentante
di essi e già così l'affollamento è notevole)
la documentazione del viaggio di tutti i partecipanti con
i relativi timbri di convalida in modo da far rilasciare le
"Compostele" per tutti. PER
CHI VOLESSE ORGANIZZARE IL VIAGGIO IN UN ANNO GIUBILARE, IL
CARAVAN CLUB GORIZIA E' A DISPOSIZIONE PER TUTTE LE INFORMAZIONI
DEL CASO.
GIUBILEO
DI SANTIAGO
I
GIUBILEI ORDINARI DELLA CHIESA CATTOLICA ROMANA IN ORDINE
TEMPORALE
DI
ISTITUZIONE
1.
Le Puy en Velay istituito nel 1065 con la cadenza di quando
il Venerdì Santo cade al 25 di Marzo (molto raro: ultimo
nel 1932; il prossimo nel 2005)
2.
Santiago de Compostela voluto nel 1122 da Papa Callisto II°
e codificato poi da Alessandro III nel 1179 (Bolla "Regis
Aeterni") con la cadenza di quando il 25 Luglio cade di Domenica
(cioè ogni 6-5-6-11 anni) ultimo nel 1999; il prossimo
nel 2004. Al di fuori di queste date vi sono dall'istituzione
solo due giubilei "straordinari" cioè che si svolsero
quando il 25 Luglio non era Domenica: uno nel 1884 in occasione
della riesumazione dell'Apostolo e l'altro nel 1937 durante
la Guerra Civile spagnola.
3.
Roma istituito nel 1300 da Papa Bonifacio VIII dapprima a
scadenza di ogni cento anni poi ridotta a 50 ed infine a 25.
Alle
12 "Messa del Pellegrino" "Messa grande" cantata in "gregoriano"
alla presenza del Vescovo di Santiago e del Re con messa in
funzione del "Botafumeiro" gigantesco incensiere in argento
(pesa "operativo" più di 70Kg) che viene fatto oscillare
lungo i transetti della Cattedrale fino a sfiorarne il soffitto
(veramente spettacolare). Per chi lo desiderasse ed anche
per concludere la parte "formale" del pellegrinaggio, abbraccio
alla statua del Santo, visita alla cripta delle reliquie ed
al Portico della Gloria con il "Santo do Croques".
EPILOGO
I
pellegrinaggi dei tempi antichi non terminavano a Santiago
ma dovevano dar testimonianza "ai confini del mondo" quindi
a "Finis Terrae" oppure a Padron-Iria Flavia al luogo di sbarco
dei resti mortali dell'Apostolo.
Comunque
sempre all'Oceano.
Dove
"Carlo Magno aveva immersa la sua lancia"
Secondo
la tradizione il pellegrino arrivato lì buttava a mare
le scarpe utilizzate per percorrere il "Camino" "perché
non gli sarebbero più servite".
Se
non fosse arrivato al mare invece "il suo cammino non sarebbe
considerato compiuto e sarebbe stato destinato a ripercorrerlo
per intero".
Non
ce ne siamo dimenticati.
E
come avete potuto leggere all'inizio di questo programma,
è prevedibile una sosta al Camping Ancoradoiro letteralmente
a "due passi" da Finistere e, per non sbagliare, proponiamo
anche la "Ruta Xacobea" con la sua "Via Crucis" sull'acqua
e l'arrivo a Padron via mare.
SANTIAGO-O'GROVE/REBOLEDO
Trasferimento
al Campeggio Moreiras sulla Ria de Arousa.
Camping
"MOREIRAS" (***)
2Km
da O'Grove presso Reboledo
Tel:
986-731691 Fax: 986-732026
Gestore:
Manuel Ochoa-Vidal
("Manolito"
per gli amici).
NB:
ufficialmente al "Moreiras" non ammettono cani, ma "si no
molesten" e se sono tenuti tassativamente a guinzaglio
li lasciano entrare e non creano alcuna difficoltà.
NB:
CAMPING CONVENZIONATO
CON
IL C.C.G.
Da
Santiago prendere la strada per Noja (ben segnalata)
e giunti a Noja seguire la costa delle "Rias Bajas" verso
Sud fino a O'Grove/A'Toxa.
Dal
centro città di O'Grove prendere la strada per
S.Vicente ed il modo più semplice per arrivare
al campeggio è seguire le indicazioni "Acquarium-Galicia"
(molto ben segnalato, abbastanza interessante e
situato
proprio di fianco, confinante con il campeggio).
Il
campeggio è in riva all'Oceano della Ria de Arousa
con un bel panorama sulla Ria e con possibilità di
bagno sia su spiaggia di sabbia che di roccia; anche se il
sole scotta, il posto è molto ombreggiato e ventilato
ed è quasi impossibile soffrire il caldo.
RUTA
XACOBEA / JACOBEA
Con
un'apposita imbarcazione (finestrata anche nello scafo in
modo che chi lo desiderasse possa vedere anche sott'acqua)
Cruceros
do Ulla / Turimares,
Porto
Meloxo 22 E-36980 O'Grove (Pontevedra)
·
Gestore: Gonzalo Naveiro-Pérez
·
Tel: 986-731818 & 608-089458 & 606-304422 /
Fax: 986-733543.
·
Costo / persona nel 1999: 3.000 Pts.
Chiesto
prezzo per l'eventuale nolo dell'imbarcazione completamente
per noi per fare il giro (quotazione Agosto 1999 250.000 Pts.).
NB:
In caso di problemi o dubbi ci si può rivolgere senza
esitazione a "Manolito" del Camping Moreiras (vedi): collabora
e si presta molto volentieri ed è inoltre una persona
molto efficiente ed affidabile.
si
risale la Ria ripercorrendo sino a Padron l'itinerario
(che la leggenda identifica) di arrivo in Galizia delle reliquie
dell'Apostolo. Durante la navigazione vista sulla "Via Crucis"
sull'acqua con interessantissimi antichi crocefissi in granito
posti su vari isolotti. Al ritorno, sempre in navigazione,
rinfresco a bordo con degustazione di molluschi "Mexillones"
(cozze giganti) della Ria & vino Albariño.
(Durata di navigazione 6 / 6.30 ore circa)
NB
molto interessante:
escursioni
da compiersi singolarmente o in gruppo, in attesa di imbarcare
per la "Ruta Xacobea" (ognuno è libero di organizzarsi
come meglio crede), la visita a:
·
Padron & Iria Flavia (vedi)
·
Pontevedra (considerata la capitale del "Camino Portugues")
con la chiesa della Virgen Peregrina, molto caratteristica
perché costruita con la forma della conchiglia del
pellegrino (concha de Vieira) e dalla facciata curva; la statua
della Vergine, conservata all'interno sull'altar maggiore,
è vestita da pellegrino Jacobeo e viene portata in
processione dagli "incapucciati" su di un carro bianco per
tutto il vecchio centro storico della città la 2^ domenica
di Agosto verso le 21 (un avvenimento da non perdere se si
è in zona).
Timbro
in chiesa
Parcheggio:
In Pontevedra è "drammatico"! Una delle pochissime
possibilità vicino al centro è presso la
"Confraternita dei Pescatori" vicino al "Ponte Nuovo": si
trova praticamente "sotto" l'Alameda (lato mare) e si raggiunge
agevolmente dalla
statale, dopo aver passato (venendo da O'Grove) il ponte (Ponte
de la Barca) che attraversa in alto il porto-canale ed immette
in città, girando subito a Dx (semaforo) direzione
Vigo (Rùa de San Roque, in discesa: punto riferimento
per girare a Dx anche se non riuscite a leggere il nome della
via, subito prima della grande croce monumento ai Caduti
che segna la fine dell'Alameda al lato mare), poi al successivo
semaforo (posti parcheggio a Dx e Sx quasi sempre; guardarsi
ben attorno ed ...agire con determinazione …o Vi "soffiano"
il posto!!!) andare a Sx, superare il ponte sul Rio Gafos
(strada ad un solo senso di circolazione con spartitraffico
al centro) ed al semaforo successivo fare inversione a "U",
non ripassare il Rio, ma prima del ponte girare a Dx
& fiancheggiarlo alla Sx idrografica (accesso piuttosto
stretto e poco visibile ma si passa bene), il parcheggio è
subito sulla Dx o lungo il Rio
GPS:
42°-25'.45-8N
/ 8°-39'.05-1W
importantissimo:
non parcheggiare di fronte alle scale a lato della sede
della Confraternita: anche se sembra abbandonato, chiuso
e le finestre appaiono come fossero state murate, è
l'unico ingresso di un locale pubblico che apre tardi alla
sera: il Vs. mezzo in quel posto darebbe sicuramente fastidio
e potrebbe esser oggetto di una rimozione forzata (e per Voi
piuttosto "seccante" anche inanziariamente)da parte della
Polizia (che, abbiamo potuto notare, in tali situazioni agisce
molto "per le spicce" e con decisione). Dal parcheggio l'Alameda
(e quindi il centro storico) sono raggiungibili in un attimo
con una comoda scalinata (passato il "Ponte Nuovo" subito
a Dx).
HIMNO
A SANTIAGO
Santo
Adalid, Patròn de la Españas,
Amigo
del Señor:
Defiende
a tus discìpulos queridos
Protege
a tu naciòn
Las
armas victoriosas del Apostol
Venimo
a contemplar
En
el sagrado y encendido fuego
De
tu devoto altar.
Firme
y segura
Como
aquella Columna
Que
te entregò la Madre de Jesus
Serà
en España
La
santa Fe cristiana,
Bien
celestial que nos legaste Tù.
(2x)
Gloria
a Santiago,
Patròn
insigne!
Gratos
tus hijos,
Hoy
te bendicen.
A
tus plantas postrados te ofrecemos
La
prenda màs cordial de nuestro amor.
Defiende
a tus discìpulos queridos!
Protege a tu naciòn! (2x)
Ultreja!